#Senzafigli e contenti

Nicola Manca e Mariangela Sanna sono sposati dal 2008 e sono #senzafigli per scelta.
Spesso, quando in una coppia uno dei due non desidera figli, si pensa sempre all’altro come chi subisce questa scelta. E invece.

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Mariangela
Con Nicola ci guardiamo e ridiamo. Uno sguardo d’intesa, pieno d’amore e complicità.
Anche oggi c’è stata rivolta la fatidica domanda. Un interrogativo che ci fanno in tanti. Tutti. Troppi. “Ma voi due quando lo fate un figlio?”.
E negli ultimi anni la risposta altrettanto provocatoria da parte mia è “Perché li hai fatti tu?”.
Siamo sposati da 8 anni. Ci conosciamo e tra alti e bassi ci amiamo da oltre 20 anni. Siamo sani, in salute e adoriamo i bambini. Eppure non abbiamo mai voluto avere un figlio.
E questo genera curiosità. Fastidio. Invidia. Repulsione. Rabbia. Tristezza. Comunque un giudizio, quasi sempre negativo.
In particolare con l’avanzare dell’età anagrafica impietoso nei miei confronti. “Te ne pentirai.” Perché l’orologio biologico gioca a mio sfavore. Mentre lui prima o poi il figlio lo potrà sempre fare…e come pensano le malelingue magari non con te ma con la ventenne….
Mentre per quanto riguarda la risposta di Nicola lascio che sia lui a raccontarvela.

Nicola
La domanda retorica “Voi quando lo fate il figlio??” ricorre oramai ogni qual volta ci si trova in compagnia di amici o conoscenti con bimbi al seguito. Ed ogni volta puntualmente mi verrebbe da rispondere “Ma perché è diventato un obbligo o una moda fare figli?” Poi ci penso sempre un secondo prima di rispondere e quindi la mia risposta diplomatica diventa un “Poi vedremo…” oppure “Ci stiamo ancora conoscendo.”. Quest’ultima risposta è riservata alla categoria dei pettegoli ed impiccioni che purtroppo negli ultimi anni ha acquisito numerosi soci.
Che poi a pensarci bene, la stessa domanda rivolta ad una donna risulta alquanto invadente.
Sono sempre più convinto che i bimbi siano una delle cose più belle, però sono altrettanto sicuro che i bimbi non bastano per rendere felici una coppia. Infatti mi capita spesso di incrociare passeggini trainati da papà che si trascinano per inerzia verso il parco, passeggino impugnato con la sinistra e smartphone sulla mano destra. Facce imbronciate, musi lunghi… Tenete duro, prima o poi inventeranno anche il passeggino che si guiderà con lo smartphone!
Per quanto mi riguarda continuerò a fare lo Zio, il che non mi dispiace affatto, mi coccolo i miei nipotini, i figli dei nostri amici perché anche loro oramai mi chiamano Zio.
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Mariangela
Come avete capito per ora ci guardiamo e ridiamo.
Un figlio ti cambia la vita. E’ vero. Verissimo. Ma vuol dire che a noi va bene la nostra.
La nostra idee di famiglia che ci vede coppia unita e presente. Un duo. Che ama confrontarsi ma che non ha bisogno di altri elementi per sentirsi completo.
E questo scandalizza. Sconvolge.
Sarebbe più semplice se fossimo una coppia che ardentemente desidera un figlio e lo cerca in mille modi. Susciteremo pietà. Poverini. Lo vogliono ma non arriva. Ci provano con la fecondazione. Ma non arriva. Con i miracoli della genetica. Ma niente.
Invece noi no.
Mai cercato. Mai voluto. Utilizziamo metodi contraccettivi per far si che non avvenga.
E signori miei. Nel 2016. In questo Paese che viene inserito tra le nazioni occidentali. Tra i grandi del Mondo. Una coppia di #senzafigli per scelta fa notizia. Crea scalpore. Fa rumore.
Perché, mi verrebbe da dire?
Io ho scelto con naturalezza e ho la fortuna di avere accanto un uomo che condivide tale decisione.
Il mio essere donna non si esprime nella maternità e non sento di vivere con nessuna mancanza. Anche perché per tutti i genitori credo che sarebbe veramente riduttivo dirsi completi dopo aver messo al mondo dei figli.
Credo che oggi ci possano e ci debbano essere mille modi diversi per vivere la coppia.
Un figlio non è la scelta obbligata di nessuno.
Fa parte del progetto familiare che ognuno ritiene più adatto a sé.
Io vivo con orgoglio ed impegno il mio essere zia. Riempire d’amore i miei nipoti. Guardare il mondo con i loro occhi. Ma non sento il bisogno o l’istinto di procreare. E con altrettanto coraggio rivendico il mio diritto di poter dire che #senzafigli è bello.
Non c’è niente di triste e sterile.
Sarà per questo che anche per lavoro mi occupo di educazione. Di progetti che coinvolgano i bambini.
E soprattutto quando siamo al tavolo io e mio marito spesso e volentieri la nostra cena romantica si trasforma in un momento di gioco con i figli degli sconosciuti che ci siedono accanto.
#senzafigli per scelta ma con i figli nel cuore.

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6 thoughts on “#Senzafigli e contenti”

  1. Ciao a tutti, sono per la libera scelta, qualsiasi essa sia!!!
    Io di figlie ne ho tre, volutissime ed amatissime, anche se, a volte, desidererei ardentemente essere sola, o essere semplicemente in coppia, al mare, a cena fuori, ovunque, per avere un po’ di tranquillità insomma… Comunque penso che qualsiasi scelta si faccia ci sarà qualcuno pronto a criticarla…l’importante è non dargli troppo peso ed esserne convinti!!! Certo che a volte pesa sul serio ricevere critiche ed opinioni non richieste, nel mio caso, perchè ne ho fatti troppi…di sti tempi fare tre figli? Ma sei pazza o pazzi???
    Figuratevi che sto allattando ancora la mia piccola che ha superato i tre anni e mezzo…pronti con le critiche? Via!!! 😉

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    • Non puoi paragonare le critiche fatte a una coppia che non vuole figli con quelle fatte a chi allatta a 4 anni.
      Tutt’e due sono non richieste ma le prime sono infondate, quelle fatte a te no.
      Tu non lasci crescere tua figlia trattandola da neonata quando ormai non lo è più, chi non ha figli è libero e spensierato e non fa del male a nessuno.

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  2. #senzafigli per scelta e senza figli da nessun’altra parte. Non mettiamo in mezzo nessuno tra noi, io e il mio compagno, tra i nostri viaggi, le nostre chiacchierate, le nostre ore nel letto, nei nostri sogni, e neanche nelle nostre cene romantiche.

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  3. Bel racconto e bello che sia qui, in un sito di genitori. Perché coloro che gridano allo scandalo se una donna, una coppia non è interessata alla procreazione, sono gli stessi che gridano allo scandalo se una ne fa troppi, o se ne fa uno solo, o se lo cerca disperatamente con tutti i mezzi che ha, o se “affitta un utero”, o se ha figli e si lamenta della stanchezza …e chi è che grida allo scandalo, in ultima istanza? Siamo noi, sempre noi, incapaci di empatia e solidali solo con chi ha il nostro stesso identico “problema”.

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