Scegliamo il passeggino

Il business del passeggino è, per quello che posso osservare, uno dei più fiorenti sul mercato italiano.
C’è veramente una scelta ampia e variegata ed anche notevoli differenze di prezzo tra articoli apparentemente simili. Ho poi notato che il passeggino tende a fare status symbol, un po’ come la macchina. Così ci troviamo a vedere in giro passeggini-citycar, passeggini-suv e passeggini-usatogarantito!

Innanzi tutti il passeggino è un acquisto che si fa quasi sempre prima della nascita del primo figlio, magari approfittando di un parente stretto che si è offerto di regalarlo per il lieto evento, in un momento in cui si è assolutamente e totalmente ignari delle reali esigenze che avremo noi genitori ed il piccolo occupante del mezzo. Quindi cerchiamo di offrire una panoramica su cosa si può acquistare. Non citerò alcuna marca, nè modello specifico, prima di tutto perchè nessuno mi ha (ancora!) pagato per farlo ;-), poi perchè vi accorgerete, da un giro nei negozi specializzati, che si assomigliano un po’ tutti.

Passeggino-all inclusive. E’ il famoso “TRIO” proposto da tutte le case produttrici. Comprende, con varie modalità, un telaio comune su cui si innestano alternativamente: navicella-carrozzina, ovetto (seggiolino per auto categoria 0+, ovvero omologato 0/13kg. di peso, ma normalmente diventa troppo corto prima), sedile del passeggino (alcuni degli ultimi anche variabile: fronte-mamma/fronte-mondo). E’ ovviamente un oggetto costoso, anche se esistono diverse fasce di prezzo, ma ha il vantaggio di essere completo. Nell’acquisto è bene ricordare che la parte che si userà veramente per molto tempo è il telaio ed il sedile-passeggino, quindi è bene puntare al fatto che siano pratici e comodi questi due pezzi.
La carrozzina è utile se la si vuole usare al posto della culla, per far dormire il bebè nei primi 3 o 4 mesi. Altrimenti è un oggetto sostanzialmente inutile ed ingombrante. Quindi se qualcuno può prestarvi una carrozzina per i primi 3 mesi ed un ovetto per auto, puntate all’acquisto di un buon passeggino ed evitate il trio.
L’ovetto che si innesta sul telaio del passeggino, oltre che indispensabile ed obbligatorio in auto, è, secondo me, anche molto utile: mio figlio, per esempio, non è mai uscito in carrozzina (che rimaneva a casa come culla), ma sempre sull’ovetto, che mi offriva il vantaggio di coprirlo bene (è nato a gennaio) con un tutone imbottito integrale (più efficace delle copertine) e di spostarlo dalla macchina al telaio con tutto l’ovetto, senza svegliarlo se stava dormendo. Inoltre dall’ovetto il bimbo vede il mondo già dai sui primi giorni di vita, mentre nella carrozzina è più difficile percepire l’esterno.
Va comunque rilevato che, già se volete acquistare due dei tre pezzi offerti (per esempio passeggino ed ovetto), finirete per spendere come un trio di medio livello.

Passeggino-SUV. Io non amo i SUV… nè come automobili, nè come passeggini! Cosa intendo per passeggino SUV? Quei fantastici mezzi di trasporto spesso a 3 ruote grandi. Sono obiettivamente bellissimi: le ruote possono essere addirittura gonfiabili ed alcuni hanno anche il freno a disco!! Forme affascinanti, finiture pregevoli e d’effetto… Prezzi da capogiro! Sia che si tratti del trio, sia che si tratti del solo passeggino. Ma meritano davvero? Hanno prima di tutto un grosso difetto: una volta piegati restano grandissimi! Riempiono un intero portabagagli anche se avete realmente un SUV. Poi sono pesanti. Ne esistono anche di leggeri, ma capirete che devono essere realizzati con materiali testati dalla NASA, quindi il loro prezzo sarà l’equivalente di quello di un Cayenne turbo. Ovviamente farli salire su un mezzo pubblico affollato è un’idea assolutamente improponibile.
Però hanno una loro utilità: sono nati e concepiti per situazioni particolari, ovvero per andare su terreni accidentati, mantenendo il confort del bambino e del genitore che lo spinge. Quindi sono insostituibili se vivete in luoghi con strade sterrate, se vivete in climi freddi dove le strade gelano e si riempiono di neve e se siete amanti del trekking e pensate che continuerete a praticarlo con bebè al seguito. A quel punto gli altri inconvenienti sono superati dalla comodità di riuscire a spingere il passeggino con facilità in condizioni in cui un normale mezzo a ruote piroettanti rimarrebbe piantato. Per intenderci: a Roma non serve a molto (come il SUV del resto), a Ortisei potrebbe avere una sua utilità (come il SUV del resto).

Passeggino-citycar. Il classico, che sia il risultato finale di un trio o che sia un passeggino semplice, intendo quello a quattro ruote, di cui quelle anteriori piroettanti. La chiusura ad ombrello è secondo me più pratica della chiusura piatta, soprattutto se usate l’automobile. Chiedete se il modello scelto si può chiudere con una sola mano: non sarà facile riuscirvi, ma può essere un’opzione utile, quando si è da soli con un bebè in braccio. Provate a fare dei gradini e vedete se si alzano facilmente le ruote davanti per superali.
Una buona marca dovrebbe garantirvi delle buone ruote, che scorrano fluide, che siano ben ammortizzate e che non si inceppinio, ma si tenga conto che esistono molte marche “emergenti” che praticano, a parità di qualità, dei prezzi migliori delle marche “classiche”.
A mio parere, merita spendere qualcosa in più per avere un peso complessivo inferiore, perchè quando dovrete alzare il passeggino con tutto il suo contenuto (bebè, borsa, borsa del cambio, busta della spesa, giocattolino preferito…) per superare qualche ostacolo, più e più volte al giorno, vi accorgerete che anche un chiletto in meno vi farà bene.
I due manici separati alleggeriscono il peso totale e sono tipici dei passeggini con chiusura ad ombrello, ma il maniglione unico è utilissimo per spingere il passeggino con una sola mano (vi accorgerete dell’utilità la prima volta che vi squillerà il cellulare mentre siete a spasso con il bebè!).
Sempre nella categoria dei passeggini 4 ruote ci sono anche delle vie di mezzo tra il “citycar” e il “SUV”, ovvero dei passeggini con ruote più grandi di quelle classiche (senza però orpelli come le camere d’aria e i freni a disco), che permettono di gestire meglio i terreni accidentati: sono forse questi la scelta migliore per chi percorre pavè cittadini (sanpietrini o simili) o per chi ha intenzione di frequentare molto ville e parchi pubblici con viali sterrati.

Passeggino-monovolume (x2) è questa la categoria dei passeggini doppi. Se il passeggino doppio serve per due gemelli, non facciamoci illusioni, comodo da portare per i genitori non lo sarà mai! Che si scelga con le due sedute affiancate o affacciate, le dimensioni sono sempre enormi. La scelta dovrà essere orientata sulle esigenze del tipo di abitazione e sulla conformazione dei luoghi che si frequentano normalmente. In genere quello affiancato è sempre troppo largo per qualsiasi porta, mentre l’altro è troppo lungo per qualsiasi ascensore.
Esiste in commercio una sola carrozzina doppia per gemelli, sviluppata in lunghezza: è praticamente un treno! In questo caso come non mai, nei primi mesi, meglio uscire con due ovetti.
Se, invece, il passeggino doppio serve per due bambini con poca differenza di età l’uno dall’altro, che rende impossibile l’abbandono del passeggino per il primogenito, ci sono soluzioni più pratiche, che prevedono una seduta un po’ più spartana, adatta al grande ed una adatta al bebè. In questo modo c’è un grosso risparmio di spazio e le due sedute possono essere sfalsate in altezza, riducendo di molto la lunghezza del passeggino e, quindi, anche il suo peso. Addirittura alcuni passeggini “a due piani” sono lunghi quasi come uno normale. Quando però le due sedute sono quasi “a castello” si crea una situazione per cui uno dei due fratellini sembra alloggiato nel portabagagli e si trova molto basso rispetto al suolo, secondo me con eccessiva vicinanza con i tubi di scappamento delle auto. Quindi è bene valutare le proprie esigenze di spazio e cercare un compromesso tra comodità del “conducente” e quella dei “passeggeri”.

Per una panoramica molto completa sui passeggini doppi, vi rimando al blog Tuttodoppio, scritto da chi ne ha esperienza diretta.

Passeggino-usatogarantito. Qualsiasi passeggino di seconda mano è buono! In effetti un passeggino di buona qualità resiste benissimo almeno ad un paio di bimbi. Quindi se avete la possibilità di avere in prestito/regalo un passeggino usato ma in buono stato, perché farsi scrupoli? Più o meno tutti i modelli recenti sono sfoderabili, quindi tutte le parti in tessuto possono essere lavate in lavatrice, facendole ritornare come nuove. Un solo avvertimento: i pezzi di ricambio dei passeggini, per esempio le ruote, sono disponibili in genere solo su ordinazione e con attese molto lunghe ed il loro prezzo è assolutamente sproporzionato al passeggino completo. Quindi controllate essenzialmente se funzionano bene gli snodi e le ruote.

Passeggino-scooter. Quando il bambino è in quella fase ibrida in cui cammina, ma non vuole camminare a lungo, viene la tentazione di comprare il passeggino leggero, quello che, nella sua marca più famosa, si chiama “Caddy”. Costa poco, è leggero, è molto piccolo quando è piegato. Se è molto leggero e pieghevolissimo, non aspettatevi lo stesso confort del passeggino normale, anche nello spingere. Però può essere molto comodo in viaggio. Quelli veramente leggeri non hanno lo schienale reclinabile, quindi il vostro bambino deve aver superato la fase in cui fa lunghe dormite in passeggino. E’ dunque il caso di acquistarlo se vi si presenta realmente la necessità di trasportare a spalla spesso il passeggino o se dovete portarlo spesso in viaggio, magari solo “per sicurezza” per scongiurare eventuali crisi di pigrizia. Se no una valida alternativa è quella di “spogliare” il vostro solito passeggino di tutti gli orpelli smontabili, tipo: parasole, salsicciotto paracolpi davanti, borse e borsette. Lo renderete più “light” senza un ulteriore acquisto.

Ultimi consigli:
– Comprate un passeggino perchè è bello ed ha un bel rivestimento, ma compratelo, prima di tutto, adatto e commisurato alle vostre esigenze ed al vostro stile di vita.
– Prima di acquistare il passeggino provate effettivamente se entra nel portabagagli della vostra auto. Se avete due auto, portatele entrambe davanti al negozio e chiedete di provarlo in tutte e due. A volte si incorre in spiacevoli sorprese per pochi centimetri
– L’unico accessorio veramente utile è la retina sotto la seduta, che riempirete di ogni cosa. Eventuali borse portacambio e borsette portabiberon coordinate sono molto carine, ma possono essere sostituite da una qualsiasi borsona. Comunque spesso sono incluse nel prezzo ed allora ben venga il pandant!

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21 thoughts on “Scegliamo il passeggino”

  1. No, infatti se prendo la macchina per la città prendo il Passeggino, ma con TopaGigia è raro girare in macchina, abbiamo parchi a distanza-piedi. Però in vacanza ce lo portiamo, perchè lei lo preferisce di molto per dormire. Diciamo che è una di quelle cose che quando ci fai l’abitudine ti vizi, e non vorresti più tornare indietro. Quindi fai tutti i compromessi del caso, e li fai molto volentieri….

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  2. Ottimo, ottimo. Certo, la descrizione di come lo infili in macchina un po’ mi sconvolge, però dipende anche da quanto si usi la macchina.

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  3. Sono d’accordo su alcuni punti ma devo dissentire su altri (Silvia non volermene…). Noi abbiamo avuto la fortuna di ereditare ovetto e navicella e telaio dai cugini, quindi abbiamo scelto di spendere di più per il passeggino. Abbiamo preso un SUV. Per Roma. A tre ruote. Gonfiabili (ho il gommista di fiducia per i passeggino, ebbene si). Col freno graduale sul manico e il freno fisso che non lo smuovi neanche a pagarlo. Lo chiamiamo il Passeggione, e lo adoriamo. Ha i difetti di cui parlavi tu, certo, soprattutto il peso, l’ingombro in larghezza e la poca utilizzabilità in macchina, ma per il resto è una meraviglia. Nella mia macchina entra solo se tiro giù un sedile di dietro, ma con un pò di pratica in quella del Prof non è un problema (ha un’AGILA, mica una station): la ruota davanti si stacca e il sedile si toglie, dopodichè il telaio si piega a portafoglio. Aaaah, il sedile… noi lo chiamiamo l’amaca, perchè è preformato ma rigido, quindi quando abbassi lo schienale vengono su le gambe. Lo abbiamo comprato quando TopaGigia aveva due mesi, a luglio che faceva un caldo tremendo, e lei ci ha fatto certe dormite meravigliose che in carrozzina aveva troppo caldo. Ok, sul fatto di utilizzarlo in città, noi inizialmente lo abbiamo preso pensando a lunghe passeggiate col cagnone nel bosco di Villa Ada… poi il cagnone ha dato forfait e abbiamo cambiato casa, ma sui sampietrini, fra le buche, su e giù dai marciapiedi…non c’è paragone.
    Successivamente abbiamo preso un passeggino piccolo ma non a ombrello (sembrano piccoli quando si chiudono, ma diventano lunghissimi e nella mia macchina non entrano, consiglio a tutti di fare attenzione!!), che ovviamente si chiama Il Passeggino, e prendo quello ogni volta che mi aspetto situazioni con poco spazio (giro per negozi, ascensori, portone dei miei dove il Passeggione entra solo con manovra particolare) e ogni volta lo maledico, poveretto. Il Passeggione pesa il doppio, ma non lo senti, specialmente in salita. Ultimo grande vantaggio: sul Passeggione TopaGigia sta ben sopra i tubi di scappamento delle macchine…
    Insomma, se posso dare un consiglio a chi deve fare l’acquisto, dico: pensate bene l’uso che ne volete fare. Ricordate che almeno per il primo anno-anno e mezzo vostro/a figlio/a in passeggino ci dormirà, quindi attenzione allo schienale reclinabile, e come dice Silvia NON VI FATE SCRUPOLI a chiedere in regalo/prestito roba usata da amici e parenti! La navicella vi durerà al massimo 6 mesi, l’ovetto circa un anno (noi lo usiamo ancora come seggiolino auto di scorta, ma TopaGigia è particolarmente piccola e lo possiamo fare, altri a 9-10 mesi devono abbandonarlo).
    Altri piccoli particolari a cui stare attenti: i bambini più piccoli hanno bisogno di essere legati al passeggino: io per comodità consiglio la sbarra rigida che non li fa cadere ma che non dovete aprire-chiudere ogni volta (i superleggeri in genere non ce l’hanno, mentre quelli che ce l’hanno in genere ce l’hanno smontabile per quando il bambino cresce). Provate sempre il freno: il nostro Passeggino ha tante qualità ma il freno è un pò debole (anche se migliore di molti altri che ho visto). Altra cosa che sembra una cavolta ma non lo è: la copertura impermeabile. Una mia amica non ci è stata attenta, ne ha poi presa una universale ed è un disastro.

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  4. Una guida utilissima per i futuri genitori. Ho scritto anche io qualcosa di simile sul blog! I miei complimenti, si vede che i genitori hanno le stesse muse ispiratrici 🙂

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  5. Ciao è indispensabile la carrozzina?
    Nel senso se io acquisto un buon passeggino magari dai 0+ e un ovetto?
    Quale marca consigli???
    Sono un pò confusa ci sono centinaia di marche e non so quale scegliere!
    Grazie mille!

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    • Stella, in realtà noi non siamo mai usciti con la carrozzina e la navicella del trio l’ho usata solo come culla per dormire in casa. Non è però del tutto corretto (anche se, ammetto, l’ho fatto) tenere un neonato nell’ovetto per i primissimi tempi, perchè la schiena non è completamente distesa. Quindi se si vogliono fare lunghe uscite fin dai primi giorni, sarebbe utile.
      Mi dispiace, ma non sono in grado di consigliare marche. Ricordati comunque di provare sempre se il tutto entra in auto e nell’ascensore di casa.

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  6. direi semplicemente quando si trova comoda con la seduta del passeggino. Che non le stia troppo larga e ciondoli di qua e di la.

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  7. hai ragione, la mia bimba ha usato solo l’ovetto. Allora modifico la domanda: a quando il passaggio ovetto -passeggino?noi abbiamo un tre ruote di Janè

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  8. Io ti rispondo un po’ da incoscente: il Sorcio è uscito in carrozzina due sole volte in vita sua, a 5 e 6 giorni. Poi abbiamo usato solo l’ovetto.
    Era comunque un ovetto che consentiva una posizione particolarmente distesa.

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  9. ciao! sono una neomamma e voglio chiedere a quale età o peso o lunghezza si passa dalla carrozzina al passeggino. grazie a chiunque mi saprà rispondere e dell’opportunità!

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  10. hai dimenticato di suggerire di controllare se entra in ascensore (misurare la larghezza e lunghezza a cui aggiungere, calcolato a occhio, lo spazio di “manovra” e lo spazio per la persona che lo spinge)!

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