La routine secondo Tracy Hogg da 0 a 6 mesi: That’s EASY!

tracy hoggCi sono diversi studi che mostrano che i bambini, di qualsiasi genere e tipo ed età, traggono giovamento dal seguire una routine organizzata durante la giornata. E infatti persino negli asili e nei nidi, si sta molto attenti a seguire delle routine precise.
Tracy Hogg basa tutto il suo metodo su una routine di eventi da ripetersi sempre nello stesso ordine durante la giornata. Non è certo l’unica a proporre di seguire una routine regolare, persino il terrore di tutti i bimbi, il “terribile” Estivill sostiene che ai bambini piace sapere cosa aspettarsi, e consiglia di ripetere sempre la stessa procedura prima della nanna.
Certamente ci sono quei bambini che vi si adattano più facilmente e quelli che sembrano fare di tutto per andare al loro ritmo, e a volte risulta difficile trovare una routine che vada bene per tutti. E questo è forse il vantaggio del metodo di Tracy Hogg, la sua flessibilità e possibilità di adattamento al temperamento del bambino, e nel limite del possibile alle esigenze della famiglia.

La routine proposta da Tracy Hogg infatti, non è una tabella di marcia con orari precisi da rispettare, ma una ripetizione di eventi in un ordine prestabilito, che permette a bambino e mamma di sapere con esattezza quale è il prossimo passo (parlo di mamma, e non di papà, perché sto assumendo che i primi mesi ci sia il papà con il bimbo, ma in realtà è una assunzione totalmente scorretta e se dovesse passare di qui qualche papà, chiedo venia per questa generalizzazione).
Per aiutare i genitori a ricordarsi come procedere, Tracy Hogg ha introdotto l’acronimo E.A.S.Y. (ossia facile in inglese)
E. come EAT, ossia mangiare, è il punto di partenza. Come dire che con la pancia piena si ragiona meglio. Prima cosa che si fa appena svegli è quindi quella di allattare il piccolo.
A. come ACTIVITY, ossia attività. Una volta riempita la pancia, abbiamo bisogno di un po’ di movimento per aiutare la digestione prima di poter tornare nel bel mondo dei sogni. Il tipo di attività (e la durata) dovrà naturalmente essere commisurata all’età del bambino.
S. come SLEEP, ossia dormire. Un sano sonno ristoratore prima di ricominciare tutto da capo.
Y. come YOU, ossia tu, mamma, che ti dedichi interamente al tuo piccolo, ma che hai bisogno di prenderti cura anche di te stessa. E infatti mi viene da chiederti: ma ti sei pettinata stamattina???

Ovviamente la domanda nasce spontanea: si, ma quanto dura ogni parte? Se siete tipe come me, in cerca di certezze nella vita, allora la risposta non vi piacerà, perché è una di quelle che lascia troppe zone grigie. Infatti la risposta è: quanto basta. Perché in realtà la verità è che ogni bambino è diverso e ci sono quelli con un orologio biologico dentro di quelli che non si scardinano neanche con le bombe. Il trucco infatti non è quello di imporre un ritmo al bambino, quanto quello di trovare un ritmo insieme al bambino, prendendo in considerazione prima di tutto i suoi bisogni, e usare l’eventuale margine per tenere conto anche dei propri bisogni di adulti.

Partiamo quindi dai suoi bisogni.
Mediamente i bambini al di sotto dei 3 mesi hanno bisogno di essere allattati ogni 3 ore circa, mentre i bambini al di sopra dei 3 mesi possono essere allattati ogni 4 ore circa. Il tempo tra l’inizio di una poppata e l’inizio della successiva è quello che segna la durata di un ciclo EASY.
Attenzione, avete notato che ho usato le parole: circa e mediamente? Potrei aggiungere più o meno a proposito del passaggio da 3 a 4 ore, perché non è certo una cosa che uno cambia da un giorno all’altro, ma un processo che avviene più o meno spontaneamente intorno ai 3 mesi, circa.

Ma insomma come funziona questa routine EASY?
Facciamo un esempio pratico. Supponiamo che Luigino (7 settimane) si sveglia alle 7 del mattino, e venga allattato. Diciamo che la poppata dura ad esempio 30-45 minuti (a proposito, lo allattate da entrambi i lati o da una parte sola? Leggete qui: Ecco perché allatto da un lato solo). Poi si tira su e gli si fa fare il ruttino. Si fanno un po’ di coccole e poi ci si organizza per il cambio del pannolino. Nel momento topico lui vi annaffia con la sua pipì santa. Voi iniziate con i vostri sproloqui preferiti, tamponate la pipì alla meno peggio, gli mettete un nuovo pannolino, lo cambiate interamente, mentre gli cantate una canzoncina. Attaccate la giostrina, e intanto vi cambiate voi (se siete fortunate). A quel punto guardate l’ora e vi accorgete che siete arrivati alle 8.30 circa. Non era esattamente quello che avevate pensato quando avete letto la A di Activity, vero? A questo punto dovete fare attenzione ai segnali che vi lancia vostro figlio (leggete il post sul sonno secondo Tracy Hogg). Appena inizia a sbadigliare, è il momento di togliere tutto e portarlo nella sua stanza. Abbassate le luci, tenetelo in braccio e cantate la ninna nanna. Poi gli date un po’ pacche sulla schiena pat pat e sh sh sh lo mettete a dormire. Il tempo di addormentamento in media dura almeno 20 minuti. Sempre in media, perché ci sono bimbi che si addormentano in 10 minuti e quelli che hanno bisogno di 45 minuti. Rimanete li con lui finchè non è andato nel mondo dei sogni.
A questo punto se tutto va bene dormirà per 45 minuti circa. Questo significa che avete 45 minuti di tempo per voi (si, sto parlando di Y come You!) Ho detto se tutto va bene. Ma in questo post facciamo questa ipotesi, dai (altrimenti andatevi a leggere: Tracy Hogg risolve i vostri problemi di sonno).
Quando si sveglierà saranno circa le 10, e quindi è arrivato il momento di iniziare un nuovo ciclo EASY.

La routine di un neonato da 0 a 3 mesi circa sarà quindi, più o meno, approssimativamente, forse, simile a questa:

7:00 Sveglia e poppata
7:45 Attività (cambio di pannolino e poco più)
8:40 inizio addormentamento
9:00 lui dorme e te ti riposi
10:00 Sveglia e poppata
10:45 Attività (cambio di pannolino e poco più)
11:40 inizio addormentamento
12:00 lui dorme e te ti riposi
13:00 Sveglia e poppata
13:45 Attività (cambio di pannolino e poco più)
14:40 inizio addormentamento
15:00 lui dorme e te ti riposi
16:00 Sveglia e poppata
16:45 Attività (cambio di pannolino e poco più)
17:40 inizio addormentamento
18:00 lui dorme e te ti riposi
19:00 Sveglia e poppata
19:45 attività (bagnetto serale?)
20:00 nanna per la notte
22:00 poppata in semiveglia

Durante la notte il neonato deve essere allattato nel sonno (sempre ogni 3 ore circa), o comunque al minimo di interazione possibile. Se dovete cambiargli il pannolino fatelo tenendo la luce bassa, al semi buio, e cercate di non fargli fare nessun genere di attività. Non cantate ninna nanna, non accendente musichette, non fate nulla che possa svegliarlo interamente. Se il neonato di poche settimane non si sveglia da solo per mangiare, bisogna svegliarlo al massimo dopo 4 ore, per evitare che si indebolisca troppo. Questo èvero soprattutto nelle prime settimane, prima che l’allattamento riesca ad ingranare per bene. Può succedere che alcuni bambini sono troppo deboli per svegliarsi da soli, e meno mangiano più diventano deboli. E poi a voi vi vengono le paranoie sul vostro latte che invece non c‘entra proprio nulla. Quindi svegliatelo per mangiare!
Questa raccomandazione vale anche di giorno. La flessibilità del metodo di Tracy Hogg permette di anticipare una poppata di mezzora se si sveglia un po’ prima e non si riesce a farlo riaddormentare, oppure ritardarla se dorme un po’ più a lungo. Il passaggio da una fase alla successiva è infatti dettato in qualche modo dai segnali che lancia il bambino che sono ben diversi in caso di fame, sonno o dolori.

Che succede intorno ai 3-4 mesi? Succede che il bambino è più grande, riesce a mettersi più latte nello stomaco in meno tempo, e inoltre non ha più bisogno di mangiare troppo di frequente, e riesce a rimanere sveglio un po’ più a lungo. Come conseguenza la routine EASY si modifica leggermente su cicli di 4 ore circa.

La routine di un neonato da 3 a 6 mesi circa sarà quindi, più o meno, approssimativamente, forse, simile a questa:

7.00 poppata
7.30 attività
8.30 sonnellino di circa 1 ora e mezza/2 ore
11.00 poppata
11.30 attività
13.00 sonnellino di circa 1 ora e mezza/2 ore
15.00 poppata
15.30 attività
17.00 sonnellino solo se mostra di avere sonno mezzora/45 minuti circa
19.00 poppata
20.00 a letto per la notte
21.00 poppata ravvicinata in semiveglia
23.00 altra poppata ravvicinata in semiveglia

La routine EASY può essere applicata fin dai primi giorni di vita del bimbo, se la montata lattea ha funzionato bene. Altrimenti lasciate stare EASY e attaccate il piccolo al seno più possibile finché non arriva la montata. A quel punto entrate a regime con EASY.

Tanto lo so che adesso state li con l’orologio in mano a controllare i vostri orari. Allora vi rimetto qui un po’ di parole chiave: circa, mediamente, più o meno, approssimativamente, ad occhio e croce, o come diciamo a Roma: famo a capisse.

L’ultima cosa che sento di dovervi dire: la routine verrà stravolta più o meno sempre, ma anche qui dipende dai bambini:
– ogni volta che si ammala
– ogni volta che mette i denti
– ogni volta che viaggiate
– ogni volta che avete una visita
– ogni volta che uscite a cena
– ogni volta che ha un salto di crescita (leggete sui salti di crescita)
Però se il bambino è abituato a seguire la routine EASY sarà facilissimo ritornare a regime una volta passato il fattore di disturbo.
Tutto chiaro?

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307 thoughts on “La routine secondo Tracy Hogg da 0 a 6 mesi: That’s EASY!”

  1. Ciao Serena,
    veramente molto utile quello che hai scritto…ma con Vale nn funziona e nn capisco xchè!!!
    Forse xchè nn ci sono io tutta la giornata… boh!
    Cmq volevo chiederti un paio di cose…la mia Vale ha 4 mesi e mezzo ma ancora nn fa la pappa solo latte artificiale.
    Fino ad ora +-150/170 di latte ogni 3,5/4 ore e la notte no, ultima poppata alle 23.30 e poi nanna, addormentamento in vari modi ma quasi sempre con ninna nanna e un pò di dondolo. A volte, ma di giorno, se ha tanto sonno si addormenta da sola col ciuccio ma nella carrozzina e se la metto in culla si arrabbia e si sbatte continuamente.
    Ho visto che parli di nanna verso le 20.30 ma la mia Vale, quando gli viene sonno, verso le 21,00, penultima poppata alle 20.00, anche se la metto giù si fa un ora e si sveglia.
    Il sonno vero parte verso mezzanotte. Poi piagnucola dopo 4/5ore di sonno e si riaddormenta e questo episodio si ripete per un pò di volte.
    IL PROBLEMA….
    Da una settimana vuole proprio svegliarsi verso le 6.30 circa per mangiare ma la porto avanti col ciuccio.
    1- CHE devo fare? la faccio mangiare o continuo cosi’?
    2- come faccio a trovare il libro di Tracy che risolve i problemi del sonno in italiano?.. in inglese sono una frana!!!
    3- Le pacche sulla schiena nn funzionano nzi si innervosisce e piange come posso fare?

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  2. @ Elisa io penso che il metodo della Hogg sia buono se seguito con una certa costanza non limitandosi ai colpetti sulla schiena!! Se qualcuno ha delle difficolt ad approcciare il metodo e si è veramente intenzionati a cambiare le cose so che c’è una o piu puericutrici che girano l’Italia per aiutare le mamme in difficolta! Solo in quel modo una persona puo capire cosa sbaglia… e solo cosi puo dire che non funziona!! Io almeno cosi la penso.. visto che comunque siao comuni mortali e tutti possiamo sbagliare… e da mamme entrano i gioco altri elementi e sentimenti che possoo condizionare tutto! Dico che si è intenzionati a cambiare le cose perchè p.e. proprio ieri parlavo con una mamma che diceva..” Mio figlio di 18 mesi non va a letto prima delle undici!!E viene a letto solo se mi metto il pigiama e vado nel letto con lui” Io son contro a fare dormire il bimbo nel letto piuttosto vado io a dormire affianco alla sua culla i camera sua.Le ho detto.. ” Scusa se basta che tu vada a letto a poco a poco anticipa e lo abitui ad andare a dormire prima, poi penserai ad abituarlo a dormire nella sua culla” La risposta?? Erano due anzi.. bellissime :La prima 1. Ma se io faccio finta di andare a dormire prima poi io mi addormento e cosa ci faccio a letto da quell’ora!!!!! la seconda 2. Ma poi alla fine se lo dovevo fare dovevo farlo prima ormai si sta avvicinado l’estate e a me conviene che lui vada a letto presto?? io voglio uscire!! ……allora c’era il tanto di dirle.. ma cosa vuoi?????????Ma cosa ti lamenti di tuo figlio??? Sei tu!!!!!!!!! … no??

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  3. Io ho due pupi, uno di 13 mesi e una di 15 gg 🙂 la patatina piccola appena arrivata a casa dall’ospedale voleva stare solo in braccio a me.. perchè in ospedale era cosi.. sempre nel mio letto sempre in braccio perchè li le puericultrici volevano cosi.. eh vabbè.. dopo la prima notte passata quasi in bianco e con lei nel letto per paura che svegliasse il fratellino.. in una mattinata le ho insegnato a dormire nella sua culletta.. e ti assicuro che se lo fai da subito tutto dventa piu semplice! Il fratellino ha sempre dormito e mangiato senza nessun prolema.. lei è diversa.. e benchè dorma e mangi cosi come faceva lui ha bisogno di attenzioni diverse.. tipo.. ti faccio un esempio.. se ha la luce n faccia smette di mangiare e si infastidisce.. anche quella luce che per me potrebbe essere insignificante… piu volte durante il oasto deve fare il ruttino senò idem smette di mangiare…( a volte una poppata di 120 gr di latte dura anche 40 m) cose di cui ti accorgi mani a mano che la osservi e le stai affianco.. Non sono i colpetti in se che aiutano la bambina.. prenditi del tempo per stare sola con lei e osservala.. non farti condizionare da nessuno.. evita di avere un via vai di persone a casa che ti riempono la testa di mille cose( io non ho voluto visite per una settimana anche perchè con due pupi piccoli dovevo organizzarmi).. segnati tutto.. quando mangia.. quando dorme.. cosa succede intorno a lei.. come stai tu..dedicatevi totalmente l’una all’altra.. non avere fretta che le cose si sistemino ma cerca di stare tranquilla.. ciao 🙂

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  4. grazie a tutte del supporto 🙂
    Sto facendo un po’ di prove per cogliere i sussulti mentre dorme e allungare i sonnellini,ma ancora non ci riesco molto…anche perchè se appena appena mi avvicino e la tocco dietro la schiena, si sveglia del tutto 🙁
    Ho provato già ad addormentarla nel lettino, col metodo PU/PD e con un po’ di pazienza (ci vuole circa un’ora) ce la faccio, anche se si addormenta piagnucolando…il fatto è che poi si sveglia cmq dopo 20 minuti, più nervosa che mai! Tra l’altro l’ho fatto per una settimana di seguito (per il riposino del mattino), ma non ci sono stati grandi miglioramenti, anzi ha cominciato a piangere anche quando la mettevo giù la sera già addormentata (lo so che è sbagliato, ma la sera l’addormento in braccio, attaccata al seno e poi la sposto nel suo lettino…lei così dorme tranquilla tutta la notte…) e quindi per paura che cominci ad associare al lettino una cosa brutta, ho deciso di sospendere e rimandare il problema DOVE si addormenta, per affrontare prima quello DURATA del sonno…effettivamente non so se ho fatto bene, ma la gnoma è spesso nervosa e cerco solo di non innervosirla di più…ma da qualche parte devo pur partire!

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  5. Compratevi il libro sul linguaggio dei bambini di TH vedrete che non ve ne staccherete più anche se il bambino ha 8 mesi, in oltre da un sacco di fiducia e fa anche ridere.

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  6. @confusa Ho riletto ora il tuo commento… forse dovresti provare a non farla addormentare in braccio ma a metterla nella sua culletta…e cercare di farla addormentare li.. se una pupa si addormenta in un posto e si risveglia in un altro rischia di sentirsi spaesata e si spaventa!! Magari siediti affianco a lei e non appena vedi che è un po tranquilla esci dalla stanza e prova a lasciarla sola.. se ripiane la prendi in braccio e fai lo stesso… magari ci vorrà un giorno ntero.. ma insegnale anche di giorno ad addormentarsi nel suo lettino!!!!Ciao ciao 🙂

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  7. @confusa e stressata Ciao 🙂 concordo con il metodo hogg e quanto dice serena.. prova ad anticiparla! Per quanto riguarda il nido.. parlane con le educatrici.. ma stai tranquilla che una volta al nido la bambina prenderà il giusto ritmo sonno veglia pappa e nessuno dovrà cullarla 🙂 ciao

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  8. oh oh, Serena!
    Sì, sai, sono proprio convinta che chi lascia i figli a piangere nel lettino stia sbagliando e, fino al tuo ultimo messaggio ero convinta che lo credessi pure tu, pensa un po’.

    Sempre convinta pure io che fossimo su posizioni piuttosto prossime. Per questo mi stupisce la foga che ci metti nel contestarmi. Ma, da quello che racconti, mi sembra di capire che mi ritrovo sovrapposte altre persone che in passato e personalmente ti hanno trattato in modo sbrigativo, ti hanno fatto sentire non capita. Quelle persone non sono io e credo che nei miei messaggi ci sia ben altro da quello che parafrasi, domande retoriche o meno.

    E ho risposto perché ho sentito una mamma che chiedeva aiuto in un posto in cui ero passata e in cui credevo di poter dire la mia “in tema”, visto che il tema credo sia quello di aiutarci un po’ tutte, noi mamme in fondo sulla stessa barca. Capisco però dai tuoi toni che, da brava padrona di casa, hai posto le tue regole e la tua ospitalità è condizionata a quelle. Quindi dovrei stare più attenta a dove dico cosa e trovare, se voglio farlo, la casella giusta. Peccato che allora non potrei parlare con la persona cui voglio rispondere. Ma, sono ospite, dell’ospitalità che ho ricevuto ringrazio e sinceramente mi spiace se ti ho destato delle emozioni così negative in un posto che è bello e utile per tante mamme in difficoltà. Io non intendevo contestare personalmente nessuno, solo dire la mia. E ringrazio Erica che mi conforta che una qualche utilità anche le mie parole l’hanno avuta (anche le tue, non voglio sminuirti o toglierti luce).

    Però devo dirti che mi sono sentita costretta alle corde quando non ne capivo il motivo e che un posto come quello che hai creato ha più senso se è un posto in cui le mamme possono stare tra mamme, tutte uguali anche se la si pensa diversamente, anzi, meglio se non si ha la stessa visione del mondo, ci si può reciprocamente arricchire. Invece mi hai fatto dire quello che non ho detto, mi hai fatto le pulci sull’argomentazione e in fine mi hai dato della pasticciona inopportuna che scrive impropriamente dove non dovrebbe. E per contestarmi arrivi a far capire che sei pro pianto nel lettino. Cosa che non riesco proprio a pensare.

    Tolgo il disturbo comunque. Partiamo per qualche giorno dai nonni di montagna. Saluto tutti e abbraccio tutti fuori di polemica e vi auguro belle giornate di sole e giochi felici coi vostri bambini.
    Ciao,
    Elisa

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  9. Mamma mia, non volevo sollevare polveroni, davvero 😉
    Allora, io sono una mamma in cerca di consigli e sono confusa perchè attorno a me ci sono tante persone che mi dicono più o meno quello che mi ha scritto Elisa (marito compreso) e finora non ha funzionato e non ha fatto altro che generare in me sensi di colpa…rispetto questo punto di vista, ma non lo trovo di conforto, grazie comunque.
    Tornando al problema sonnellini…non fremo per metter giù la gnoma e correre a fare le mie faccende… e non credo lei si senta respinta, perchè ogni volta che faccio qualcosa con lei ci metto tutto l’amore del mondo. Tra l’altro il mio problema non è affatto la mia stanchezza, o voglia di tempo per me. E’ solo che vorrei rendere mia figlia un po’ più serena e indipendente. Perchè? Semplice, perchè fra poco devo tornare a lavorare…e sottolineo DEVO, perchè starei volentieri a casa a far la mamma… e al nido la gnoma non avrà qualcuno che la culli o la tenga in braccio per dormire… cosa farà la mia piccola? Devo coccolarla fino al giorno prima per poi abbandonarla a se stessa? No, io come mamma sento di avere il dovere di aiutarla a essere un pochino più autonoma almeno nel riposare.
    Proverò a cogliere i suoi “sussulti”, vediamo se funziona…
    Vi terrò aggiornate! 🙂

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  10. @Serena

    Come ti ho scritto prima non stavo criticando quello che mi avete detto, o la Hogg ma ci mancherebbe! Se con il PU/PD o altri metodi riuscissi a farmi una nottata di sonno sai che goduria.. non vedo l’ora! Mi dispiace solo che un post interessante come questo a volte non lasci spazio ad altre opinioni, tutto qua. Stimo tanto te e stimo anche le altre mamme che danno opinioni diverse… cmq no problem non volevo fare pollaio per niente! 😀

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    • @Erika questo post, così come l’intero sito lascia sempre spazio per opinioni differenti, e infatti solo qui ce ne sono moltissime! il motivo per cui ho reagito è che secondo me il commento di Elisa poteva generare sensi di colpa nella persona a cui era rivolto, perchè quel consiglio per me è stato sempre un disastro (e il commento appena lasciato dalla mamma in questione mi sembra confermare quello che pensavo). Se Elisa si limitasse a dire io ho provato TH e non ha funzionato, e per me ha funzionato un’altra cosa andrebbe benissimo, ci mancherebbe. Il fatto è che lei invita ogni mamma che scrive qui a seguire il suo metodo dicendo che è l’unico possibile. E’ solo questo il problema. Questo blog è più che aperto a discussioni e opinioni differenti. Anzi ti ringrazio per averci messo il becco 😉

      @Confusa e stressata scusa te per essere stata tirata in questa discussione! Visto che ci sono, per amore di chiarezza aggiungo rispetto al mio commento precedente che ovviamente non ha importanza se le dai pacche sulla schiena come dice la Hogg o fai qualsiasi altra cosa che la aiuta ad addormentarsi. L’importante è provare a vedere se il problema è il sussulto e agire di conseguenza. Fammi sapere se funziona oppure no.

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  11. Ciao ragazze! Scusate se metto il “becco” negli affari vostri, ma in un certo senso mi sento portata in causa. Partiamo che apprezzo tantissimo questo sito e che ho letto e riletto i libri della Hogg, sottolineato e attuato i suoi consigli. Ho anche postato qualcosa qualche mese fa, perche’ avevo (e ho) qualche problema con Fionzilla. a sette mesi continua a svegliarsi 2 volte a notte per mangiare e se va bene torna e dorme nel suo lettino (lo fa da quando e’ nato) oppure passa le ultime ore della notte a letto con me. Che cosa c’entra con il vostro dialogo? Semplicissimo, anche io come tante tantissime altre mamme ho googlato ogni sorta di domanda inerente al sonno dei neonati etc etc finche’ nn sono approdata qua. Armata di tanta buona volonta’ ho iniziato a seguire alla lettera gli insegnamenti dela Hogg e il risultato PER ME (non sto driticando nessuno, incoraggiando niente, non e’ una polemica SOLO UN PUNTO DI VISTA) e’ stato abbastanza pessimo. Leggevo di tutte queste mamme bravissime a far dormire i loro bimbi dopo qualche settimana di pratica e io mi sono sentita una fallita completa! Sono una di quelle persone testarde che messe di fronte ad un metodo lo studiano, analizzano e applicano. Probabilmente lo facevo in modo sbagliato eh ma penso anche che ci siano cosi tanti bambini che nn dormono che se davvero la Hogg avesse trovato la soluzione al problema del sonno ne insegnerebbero le tecniche al corso pre parto. Ripeto, nn sto INSINUANDO NULLA, SONO FIN INVIDIOSA DI QUELLE MAMME CHE CE L’HANNO FATTA! Fionzilla e’ un bimbo facilissimo, portabilissimo, nn e’ per nulla nervoso, e’ un angelo e si addormenta nel lettino senza bisogno di nulla. Ma di sveglia di notte, e vuole la tetta. E faceva pisoletti di 45 minuti e io dacci di shhhshhhshhh e patpatpat anche per venti minuti prima che dormisse. fallivo, perche lui si e’ sempre svegliato (o quasi) e via che mi sentivo una vera nullita’. Ho quindi deciso di fare il metodo “Elisa”, ho cioe’ smesso con i metodi. E pazientato. Dal giorno alla mattina Fionzilla si e’ auto regolato con i pisolini, ne fa due da un’oretta e mezza e a volte uno piu corto prima di cena, TUTTO DA SOLO. e di notte continua a svegliarsi. e io aspetto che si regoli anche in quello. non so se faro’ il metodo Hogg per risolvere il problema notturno perche’ le mie ostetriche mi hanno caldamente sconsigliato qualsiasi metodo. io ho trovato molto conforto in questo blog e ovviamente potete anche dire “se nn sei d’accordo con la Hogg che cosa posti a fare”?? semplicemente penso che a volte ci si possa applicare quanto si vuole con i metodi ma che certi problemi forse nn saranno mai risolti o cmq nn del tutto! Grazie a Serena (esempio lampante che la Hogg funziona) e grazie ad Elisa (una seconda opinione e’ sempre ben accetta, io nn ho colto nulla di provocatorio o critaca nel tuo post). Scusate ancora l’intrusione ma ricordo il senso di fallimento che ho provato quando il metodo Hogg con me nn sortiva effetti e mi dispiacerebbe che altre mamme maniache di metodi come me possano restarci altrettanto male!

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  12. E cioè? che la mamma in questione, tu, se vuoi, qualche anno fa, è un’incapace? Un’incapace perché, invece di mettersi nei panni della sua creatura e di cercare di capire di che cosa ha bisogno, cerca un qualche esperto che le dica che cosa coi bambini va fatto in modo da crearsi delle nuove abitudini in cui ritrovarsi rassicurata e riuscire a campare decentemente?

    Sto solo immaginando, non ho idea di quale precisamente sia il SOLO modo possibile di interpretare la mia frase, e non me l’hai scritto. Io l’ho detta perché ho visto che per la felicità della mia famiglia funziona meglio di tutto dare innanzitutto empatia e caercare di capire che cosa provano gli altri. E ho imparato a farlo anche con un neonato, considerandolo una minuscola persona con dei problemi e delle esigenze esattamente come me, solo che io sono dotata di esperienza e logos e, diversamente da lui, posso molto più facilmente farmi capire.

    Lo sento che ti infastidisco e me ne spiace. Credo che sarebbe bene capire in cosa ti ferisco e quali tuoi bisogni disattendo: di riconoscimento, di condivisione, di quel che vuoi tu. Senti che l’aver trovato nel metodo Hogg una soluzione alla vostra difficile situazione col tuo piccolo è stata sì soddisfacente, ma non completamente soddisfacente secondo alcune riposte aspettative cui hai dovuto rinunciare? Davvero non so, ma sento che il mio messaggio è stato percepito da te in modo stravolto, che non c’era quella carica giudicante che mi rinfacci. Mi chiedo perché ti sembri così grave che qualcuno inviti all’attenzione verso un bambino e, dall’alto della sua ridicola esperienza (i miei 2 bambini, niente di più, e i bimbi che in questi 4 anni ho incrociato con le loro mamme), pensi che sia una bella cosa dire alla sua mamma che lei è la cosa più preziosa e bella che possa esistere per il suo bambino e che quindi, quanto più di sé stessa sarà capace di mettere in sintonia con lui, tanto più si sentiranno entrambi appagati e riusciranno a cavarsela. E’ vero, anche se ingenuo, come è vero che il tempo per un certo tipo di attaccamento non torna più e quello che c’è passa in fretta. Che male c’è a ricordarlo?

    Senza con questo negare comprensione alcuna ed empatia alla mamma pure, che deve tirare avanti giorno per giorno con la responsabilità della piccola vita che dipende da lei. Per cui ben vengano le strategie, ma, a mio parere, dopo la consapevolezza delle proprie responsabilità, e della responsabilità delle proprie scelte. Lo trovi ancora così ingenuo? Io lo sento semplicemente onesto.

    Mentre non trovo onesto che, siccome non ti piace quello che ho detto, mi fai dire che la bimba che ci ha portato a discutere oggi, sia etichettabile come è stato fatto (e bada che io mai avrei usato queste etichette della Hogg, le ho solo citate e sono certa che sono come minimo riduttive) per colpa dell’atteggiamento di sua madre. Ma scherzi? Ho solo detto che una persona sensibile e irritata da qualcosa trova più giovamento nel sentire presente il più possibile la persona che ha più cara al mondo. Per me sarebbe così: avessi un qualche problema fisico o morale, mi conforterebbe di più un bell’abbraccio che dei colpetti sulla schiena dopo essere stata messa a letto. Ma, preciso subito per non essere di nuovo fraintesa, anche i colpetti sulla schiena potrebbero rassicurarmi ed essere sufficienti a seconda delle situazioni. L’importante sarebbe che chi mi sta accanto si preoccupasse di valutare come mi sento di volta in volta. Su questo sono certa che siamo d’accordo. E la nostra mamma stressata avrà modo di decidere di che cosa ha bisogno la sua bambina volta per volta.

    Poi mi spiace, si vede che siamo diverse, a me i primi mesi, quando mio figlio piangeva tanto e dormiva poco, le mie parole avrebbero dato sollievo. Facciamo così, teniamole come ruota di scorta: se non funzionano i colpetti o altro, proviamo anche con le mie perle di saggezza da quattro soldi

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    • @Erika qui nessuno dice che il metodo Tracy Hogg deve funzionare per forza, e ho scritto vari post e commenti in cui invito a cercare di trovare il proprio metodo. Il senso di questo post infatti non è di convincere le mamme (e i papà) ad usare il metodo della Hogg, ma di dare supporto a quei genitori che hanno deciso di usarlo. Se una mamma arriva qui che è un post su un metodo in particolare e vuole sapere se questo metodo propone una soluzione al suo problema, mi sembra giusto dirle quale soluzione provare, altrimenti il post che l’ho scritto a fare? Non è che io ad ogni commento devo mettere in dubbio il fatto che la mamma debba o meno applicare un metodo, per quello ho scritto un post a parte. Quello che io non amo invece è chi dice che non bisogna seguire nessun metodo e seguire solo il proprio istinto e amare il proprio figlio, eppure anche quello è un metodo come gli altri. Funziona per alcuni e per altri no.
      Se io sono giunta all’esaurimento con mio figlio che non dorme la notte, o che di giorno piange in continuazione perchè non dorme abbastanza e qualcuno mi dice che devo avere pazienza e le cose passeranno da sole, mi viene solo da spaccare tutto, perché la mia pazienza l’ho persa da un bel po’. E te lo dico perché a me è stato detto un sacco di volte di seguire il mio istinto, e di stare calma perché mio figlio sentiva la mia agitazione quando lo mettevo nel lettino e quindi non dormiva per questo motivo.
      La visione ingenua è nel dire che basta che la mamma stia calma e le cose si risolveranno da sole. A volte scrivono mamme i cui figli sono in uno stato confusionale pazzesco, dormono e mangiano completamente a caso, e non fanno nessuno dei due in modo sufficiente. Quando il bambino è stressato perché i suoi genitori non riescono ad aiutarlo a trovare un ritmo, allora un metodo può funzionare, visto che l’istinto mi pare evidente ha fallito fino a quel momento. Mi sono andata a rileggere i tuoi commenti, e quando hai chiesto perché tuo figlio si svegliava la notte, ti ho risposto che lo faceva perché aveva fame, e ti ho invitata a continuare ad allattarlo (contrariamente a quello che dice la Hogg!) proprio perché è evidente che quello era il suo bisogno in quel momento.
      Se questa mamma confusa chiede perché il figlio si sveglia dopo solo 20 minuti, glielo spiego il perché e provo a dirle come fare per risolverlo. Ci proverà, forse, e deciderà se è il caso di continuare o meno a seconda di cosa succederà. Magari arriverà alle stesse conclusioni di Elisa, ossia che TH è inutile. E allora sarà una mamma più felice. Oppure il figlio imparerà a dormire più a lungo, come è successo per altre mamme che hanno posto lo stesso quesito, e sarà una mamma più felice lo stesso. E qualsiasi soluzione andrà bene. Ma è un processo che ciascuno deve fare con se stesso, per arrivare alle proprie conclusioni.

      @Elisa se ho interpretato male le tue parole chiedo scusa, ma la tua domanda che ho evidenziato nel commento precedente, mi sembra sia abbastanza retorica e abbia solo una interpretazione possibile: ossia chi lascia i bambini a piangere nel lettino sta sbagliando. In tutto questo blog ci sono centinaia di post in cui invito all’empatia, all’attenzione verso i bisogni dei bambini, ad amare senza condizioni, che non credo di dover aggiungere altro alla discussione. Se poi la domanda non era retorica e io l’ho interpretata in questo modo chiedo scusa nuovamente, ma mi riesce molto difficile pensare che si possa chiedere ad una mamma in crisi: “vuoi amare tuo figlio o vuoi gettarlo dalla finestra?” come se fosse una domanda vera. Io voglio amare mio figlio, ma voglio pure che dorma! E non mi sembra di pretendere l’impossibile.
      Ti ho detto più di una volta che non credo le nostre posizioni all’atto pratico siano tanto differenti, che il mio modo di leggere Tracy Hogg è esattamente quello di cui parli te, mettersi all’ascolto dei propri figli e cercare di leggere i segnali che ci stanno mandando per capire di cosa hanno bisogno. Mi sembra chiaro che non sei d’accordo su questo, ma non capisco allora perché continui a commentare su questo che è un post tecnico su un metodo specifico. Perché non sposti la tua attenzione su post più attinenti a quello di cui vuoi parlare?

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  13. Cara Serena,
    ma perché mi fai dire quello che non ho detto né pensato?

    Io ho solo detto quello che mi viene dal cuore, con piena solidarietà per la fatica che la nostra nuova amica sta facendo. Le ho detto alcune cose che ho capito nel tempo e che a me sarebbe servito sentirmi dire prima per stare meglio io e far stare meglio il mio primo bimbo. Tutto qua. La nostra “confusa e stressata” farà di quello che ho detto quello che le sembrerà meglio.
    Dove sarebbero i “giudizi facili e semplicistici”. Io non ho detto che è colpa della mamma se questa bimba si comporta in un certo modo, l’ho solo invitata ad osservarsi per capire se può essere che la sua comprensibile stanchezza e magari apprensione o frustrazione (magari, ripeto, NON STO INSINUANDO NULLA), possono involontariamente complicarle la vita. In certi casi il serpente si morde la coda: nervosismo da una parte o dall’altra generano reazioni nervose che generano reazioni nervose…. Con me era così: più io mi preoccupavo, più avevo aspettive e venivano frustrate, più mio figlio era irrequieto e io non sapevo che pesci pigliare. Sarò io che son limitata. Davvero non voglio offendere nessuno e farlo sentire inadeguato.

    Quello che mi sento di dire è che, possa piacere o meno, il mio primo consiglio ha una sorta di valenza universale e può applicarsi a tutte le situazioni e a tutti i problemi: guardare il bambino e tenere conto dei sentimenti e delle emozioni della mamma. I colpetti sulla schiena possono rivelarsi provvidenziali oppure no. E, se il mio modo ti sembra faccia per forza di cose sentire in colpa (e prego tutti di lasciarli perdere i sensi di colpa che non fanno bene a nessuno), non credi che pure i tuoi consigli potrebbero essere controproducenti se non funzionano perché con quel bambino non funzionano? Non ci sarebbe niente di male, ma, se mi metto nei panni di una mamma che prova a dare i colpetti sapendo che altre mamme in virtù dei loro colpetti hanno ottenuto il risultato sperato, penso che potrei sentirmi inadeguata, certo frustrata, perché non sono stata a mia volta capace o perché a me è toccato un bambino più “difficile”. Sai che nervi allora? o che sensi di colpa, a seconda del tipo di persona?

    Non è detto che le cose semplici siano per forza di cosa ingenue e non è detto che le cose ingenue siano sbagliate. Io ho parlato con simpatia e cordialmente, senza presunzioni di sorta. Mi spiace che tu ci abbia sentito dell’altro.

    Cara “confusa e stressata”, prova i colpetti di Serena. Ti auguro davvero che funzionino. In ogni caso anche i colpetti passeranno e la tua piccola crescerà nel tuo amore e farà crescere te.
    Ciao,
    Elisa

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    • @Elisa scusa ma io questa tua frase la riesco ad interpretare in un solo modo possibile:

      Visto che la definisci “sensibile e scontrosa” come pensi di poterla rendere appagata e di compagnia: mettendola il più nspesso possibile in un lettino cercando di farle capire che hai da fare e non puoi pensare sempre a lei, o tenendotela accanto e dandole la certezza che “mamma c’è sempre e ti vuole tanto bene anche quando è stanca, anche quando c’è un problema”? Tu sei il suo sole e lei ha bisogno di tutto il tuo calore.

      Forse non era nelle tue intenzioni, ma di fatto se lo avessi detto a me nei primi mesi quando mio figlio mostrava di non voler dormire mai, e piangeva sempre, non mi avresti fatto sentire meglio in nessun modo.

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  14. Sì, io un consiglio ce l’avrei, ma non so se ti piacerà, visto che il libro della Hogg ti è piaciuto così tanto (a me più di tanto non era piaciuto).
    Segui la tua bambina, osservala, ascoltala: è lei il libro da studiare, non ci sono manuali che possano dirti veramente che cosa è gusto e che cosa no con tua figlia.

    E ascolta te stessa, i tuoi bisogni, per esserne il più possibile consapevole. Avere un figlio impone per forza di cose dei sacrifici, non è mai facile. Rendersi conto di che cosa si sta sacrificando e riconoscerselo aiuta a riuscirci meglio. Perché lo si fa per una nobile causa: la felicità e il benessere di un esserino amato e prezioso. Che crescerà in fretta, vedrai, anche se ora ti sembra che il tempo scorra lento e che, che so, i 2 anni della tua piccola siano lontani mille miglia.

    Sei da sola ad occuparti di lei, hai chi ti aiuta e può farti riposare ogni tanto? Certo le notti che ci descrivi non sono niente male. Io ho due bambini. Il primo dormiva la notte, ha cominciato presto a tirare fino a mattina, il secondo che sta per compiere 16 mesi non dorme quasi niente di giorno da sempre e di notte si sveglia spesso (dopo qualche giorno glorioso con solo 1 o 2 risvegli per notte, ha di nuovo cambiato idea e stanotte si è fatto vivo una volta all’ora!).

    Certo con un bimbo piccolo di tempo per la mamma non ce n’è tantissimo, ma guarda che non farai la mamma di un bimbo piccolo a vita e posso dirti da mamma di 2 che è bello godersi quello che sfugge veloce (vorrei aver tenuto ancora più in braccio il mio primo ora che mi godo il secondo sapendo come tutto passa). Se tu sei serena, la tua bimba sarà più rilassata anche lei. Se tu fremi per metterla giù, lei sentirà che qualcosa non va, si sentirà respinta e ti cercherà di più, reagirà con maggiore irrequietezza. I bimbi più sereni e ‘facili’ che conosco sono quelli che possono godere di più del contatto con la mamma. Hai mai provato a usare una fascia o uno zaino per far dormire la tua piccola mentre fai cose tue? I 20 minuti potrebbero diventare 40. Oppure restare 20, ma il risveglio essere più tranquillo perché lei ti trova subito accanto e si sente rassicurata. Visto che la definisci “sensibile e scontrosa” come pensi di poterla rendere appagata e di compagnia: mettendola il più nspesso possibile in un lettino cercando di farle capire che hai da fare e non puoi pensare sempre a lei, o tenendotela accanto e dandole la certezza che “mamma c’è sempre e ti vuole tanto bene anche quando è stanca, anche quando c’è un problema”? Tu sei il suo sole e lei ha bisogno di tutto il tuo calore.

    Ecco, non so se era quello che volevi sentirti dire. E’ solo quello che io sento più vero. Un abbraccio a te e alla tua cucciola e l’augurio che domani sia una bella giornata per entrambe. Ciao,
    Elisa

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    • @Elisa io credo che dire ad un mamma il cui figlio non dorme di giorno che deve solo armarsi di pazienza e tanto amore e che le cose con il tempo passeranno da sole sia sbagliato e dimostra una visione molto ingenua della faccenda. Il tuo modo di fare ha lo svantaggio di far sentire in colpa qualsiasi mamma che si rispetti perché quello che tu stai dicendo è che il bambino non dorme perché la mamma è stanca e nervosa e il bambino lo sente. I bambini sono diversi, ed essendo io dotata di un figlio un po’ difficile da certi punto di vista, sono anche stanca di sentire dire che mio figlio è nervoso perché io sono nervosa. Ma non sarà forse il contrario? Sfido chiunque a funzionare bene come madre (o padre) se il bambino non dorme mai e piange tutto il giorno. Un bambina “sensibile e scontrosa” non la rendi appagata e di compagnia solo perché te vuoi che sia così. Una bambina “sensibile e scontrosa” potrebbe rimanere tale per tutta la vita e non è colpa di nessuno, è semplicemente un modo di essere.
      La tua visione della faccenda non mi sembra che possa aiutare nessuno a sentirsi meglio. Certo, mettere il bimbo in fascia e cercare di svolgere altri compiti contemporaneamente può essere una soluzione, se il bambino lo accetta, perché forse non lo sai ma non tutti i bimbi riescono a dormire bene appesi al collo della madre (senza contare il mal di schiena!) Oppure si può semplicemente risolvere il problema insegnando al bambino a dormire più a lungo. Ognuno è libero di scegliere la soluzione che preferisce o che si adatta meglio alle proprie esigenze. Ma lasciamo da parte i giudizi facili e semplicistici sull’atteggiamento della madre che condiziona il comportamento del figlio. Grazie.

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  15. ciao a tutte, è la prima volta che scrivo, ho scoperto questo sito da poco e lo trovo molto ben fatto e utile.
    Passo a parlarvi della mia Gnoma, 6 mesi appena compiuti e completamente ingestibile…per intenderci secondo la classificazione della Hogg è una bimba “sensibile e scontrosa”…che mix!!
    Ho letto da poco il libro della Hogg (di notte, perchè di giorno non ho MAI tempo per leggere)e mi ha affascinato davvero…peccato averlo letto un po’ tardi…ormai la gnoma ha preso tante di quelle cattive abitudini che non potrò più correggere 🙁 pazienza…

    Partiamo dalla cosa buona: di solito dorme la notte…si addormenta verso le 22:00 e si sveglia verso le 07:00, svegliandosi in mezzo solo una volta, a volte nemmeno quella. Di giorno invece dorme pochissimo ed è sempre nervosa. Ovviamente…dato che non dorme!
    Si addormenta solo in braccio e appena la metti giù si sveglia…quando per miracolo riesco a metterla giù, dorme una ventina di minuti al massimo…praticamente fa due/tre riposini al giorno di 20 minuti…
    In questo modo è impossibile impostare una routine, perchè quando dovrebbe giocare è nervosa perchè stanca, ed essendo nervosa vuole attaccarsi al seno…così poi non vuole la pappa…mi fa saltare tutti i buoni propositi di darle un minimo di regole…
    Ho provato a usare il metodo PU/PD, ma ci vogliono 40 minuti per addormentarla e poi dorme 20 minuti, se tutto va bene… non solo la Y non esiste, ma sta diventando difficile anche la A…e io mi sento sempre più stanca e completamente in balia dei suoi umori.

    Avete qualche consiglio da darmi?

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    • @Confusa e stressata ciao e benvenuta sul sito! I sonnellini di 20 minuti sono un problema abbastanza diffuso sopratutto nei bambini sensibili. Quelloc he accade è che tutti i bambini dopo circca 15-20 minuti dall’addormentamento hanno un sussulto nel sonno. Alcuni bambini vengono svegliati da questo sussulto e iniziano a piangere. Altri continuano a dormire indisturbati. Una tecnica suggerita dall Hogg in questo caso è quella di rientrare nella stanza dopo circa 15 minuti dall’addormentamento ed essere pronta ad intervenire. Se ad esempio utilizzi le pacche sulla schiena durante la fase dell’addormentamento, come suggerisce la Hogg, puo iniziare a darele delle pacche sulla schiena da circa 15 minuti prima. Dovrestie ssere in grado di vedere il sussulto e calmarla direttamente senza farla svegliare interamente. Mi sembra che nel post https://genitoricrescono.com/tracy-hogg-risolve-vostri-problemi-sonno/ ci siano alcune mamme che hanno provato con sucecsso questa tecnica e sono riuscite a risolvere il problema. Se riesci a farla dormire di più sono certa che molti degli altri problemi di cui parli si risolveranno, perché un bambino che dorme bene è automaticamente più sereno e sono tutti più rilassati, inclusi la sua mamma. In bocca al lupo!

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