La routine secondo Tracy Hogg da 0 a 6 mesi: That’s EASY!

tracy hoggCi sono diversi studi che mostrano che i bambini, di qualsiasi genere e tipo ed età, traggono giovamento dal seguire una routine organizzata durante la giornata. E infatti persino negli asili e nei nidi, si sta molto attenti a seguire delle routine precise.
Tracy Hogg basa tutto il suo metodo su una routine di eventi da ripetersi sempre nello stesso ordine durante la giornata. Non è certo l’unica a proporre di seguire una routine regolare, persino il terrore di tutti i bimbi, il “terribile” Estivill sostiene che ai bambini piace sapere cosa aspettarsi, e consiglia di ripetere sempre la stessa procedura prima della nanna.
Certamente ci sono quei bambini che vi si adattano più facilmente e quelli che sembrano fare di tutto per andare al loro ritmo, e a volte risulta difficile trovare una routine che vada bene per tutti. E questo è forse il vantaggio del metodo di Tracy Hogg, la sua flessibilità e possibilità di adattamento al temperamento del bambino, e nel limite del possibile alle esigenze della famiglia.

La routine proposta da Tracy Hogg infatti, non è una tabella di marcia con orari precisi da rispettare, ma una ripetizione di eventi in un ordine prestabilito, che permette a bambino e mamma di sapere con esattezza quale è il prossimo passo (parlo di mamma, e non di papà, perché sto assumendo che i primi mesi ci sia il papà con il bimbo, ma in realtà è una assunzione totalmente scorretta e se dovesse passare di qui qualche papà, chiedo venia per questa generalizzazione).
Per aiutare i genitori a ricordarsi come procedere, Tracy Hogg ha introdotto l’acronimo E.A.S.Y. (ossia facile in inglese)
E. come EAT, ossia mangiare, è il punto di partenza. Come dire che con la pancia piena si ragiona meglio. Prima cosa che si fa appena svegli è quindi quella di allattare il piccolo.
A. come ACTIVITY, ossia attività. Una volta riempita la pancia, abbiamo bisogno di un po’ di movimento per aiutare la digestione prima di poter tornare nel bel mondo dei sogni. Il tipo di attività (e la durata) dovrà naturalmente essere commisurata all’età del bambino.
S. come SLEEP, ossia dormire. Un sano sonno ristoratore prima di ricominciare tutto da capo.
Y. come YOU, ossia tu, mamma, che ti dedichi interamente al tuo piccolo, ma che hai bisogno di prenderti cura anche di te stessa. E infatti mi viene da chiederti: ma ti sei pettinata stamattina???

Ovviamente la domanda nasce spontanea: si, ma quanto dura ogni parte? Se siete tipe come me, in cerca di certezze nella vita, allora la risposta non vi piacerà, perché è una di quelle che lascia troppe zone grigie. Infatti la risposta è: quanto basta. Perché in realtà la verità è che ogni bambino è diverso e ci sono quelli con un orologio biologico dentro di quelli che non si scardinano neanche con le bombe. Il trucco infatti non è quello di imporre un ritmo al bambino, quanto quello di trovare un ritmo insieme al bambino, prendendo in considerazione prima di tutto i suoi bisogni, e usare l’eventuale margine per tenere conto anche dei propri bisogni di adulti.

Partiamo quindi dai suoi bisogni.
Mediamente i bambini al di sotto dei 3 mesi hanno bisogno di essere allattati ogni 3 ore circa, mentre i bambini al di sopra dei 3 mesi possono essere allattati ogni 4 ore circa. Il tempo tra l’inizio di una poppata e l’inizio della successiva è quello che segna la durata di un ciclo EASY.
Attenzione, avete notato che ho usato le parole: circa e mediamente? Potrei aggiungere più o meno a proposito del passaggio da 3 a 4 ore, perché non è certo una cosa che uno cambia da un giorno all’altro, ma un processo che avviene più o meno spontaneamente intorno ai 3 mesi, circa.

Ma insomma come funziona questa routine EASY?
Facciamo un esempio pratico. Supponiamo che Luigino (7 settimane) si sveglia alle 7 del mattino, e venga allattato. Diciamo che la poppata dura ad esempio 30-45 minuti (a proposito, lo allattate da entrambi i lati o da una parte sola? Leggete qui: Ecco perché allatto da un lato solo). Poi si tira su e gli si fa fare il ruttino. Si fanno un po’ di coccole e poi ci si organizza per il cambio del pannolino. Nel momento topico lui vi annaffia con la sua pipì santa. Voi iniziate con i vostri sproloqui preferiti, tamponate la pipì alla meno peggio, gli mettete un nuovo pannolino, lo cambiate interamente, mentre gli cantate una canzoncina. Attaccate la giostrina, e intanto vi cambiate voi (se siete fortunate). A quel punto guardate l’ora e vi accorgete che siete arrivati alle 8.30 circa. Non era esattamente quello che avevate pensato quando avete letto la A di Activity, vero? A questo punto dovete fare attenzione ai segnali che vi lancia vostro figlio (leggete il post sul sonno secondo Tracy Hogg). Appena inizia a sbadigliare, è il momento di togliere tutto e portarlo nella sua stanza. Abbassate le luci, tenetelo in braccio e cantate la ninna nanna. Poi gli date un po’ pacche sulla schiena pat pat e sh sh sh lo mettete a dormire. Il tempo di addormentamento in media dura almeno 20 minuti. Sempre in media, perché ci sono bimbi che si addormentano in 10 minuti e quelli che hanno bisogno di 45 minuti. Rimanete li con lui finchè non è andato nel mondo dei sogni.
A questo punto se tutto va bene dormirà per 45 minuti circa. Questo significa che avete 45 minuti di tempo per voi (si, sto parlando di Y come You!) Ho detto se tutto va bene. Ma in questo post facciamo questa ipotesi, dai (altrimenti andatevi a leggere: Tracy Hogg risolve i vostri problemi di sonno).
Quando si sveglierà saranno circa le 10, e quindi è arrivato il momento di iniziare un nuovo ciclo EASY.

La routine di un neonato da 0 a 3 mesi circa sarà quindi, più o meno, approssimativamente, forse, simile a questa:

7:00 Sveglia e poppata
7:45 Attività (cambio di pannolino e poco più)
8:40 inizio addormentamento
9:00 lui dorme e te ti riposi
10:00 Sveglia e poppata
10:45 Attività (cambio di pannolino e poco più)
11:40 inizio addormentamento
12:00 lui dorme e te ti riposi
13:00 Sveglia e poppata
13:45 Attività (cambio di pannolino e poco più)
14:40 inizio addormentamento
15:00 lui dorme e te ti riposi
16:00 Sveglia e poppata
16:45 Attività (cambio di pannolino e poco più)
17:40 inizio addormentamento
18:00 lui dorme e te ti riposi
19:00 Sveglia e poppata
19:45 attività (bagnetto serale?)
20:00 nanna per la notte
22:00 poppata in semiveglia

Durante la notte il neonato deve essere allattato nel sonno (sempre ogni 3 ore circa), o comunque al minimo di interazione possibile. Se dovete cambiargli il pannolino fatelo tenendo la luce bassa, al semi buio, e cercate di non fargli fare nessun genere di attività. Non cantate ninna nanna, non accendente musichette, non fate nulla che possa svegliarlo interamente. Se il neonato di poche settimane non si sveglia da solo per mangiare, bisogna svegliarlo al massimo dopo 4 ore, per evitare che si indebolisca troppo. Questo èvero soprattutto nelle prime settimane, prima che l’allattamento riesca ad ingranare per bene. Può succedere che alcuni bambini sono troppo deboli per svegliarsi da soli, e meno mangiano più diventano deboli. E poi a voi vi vengono le paranoie sul vostro latte che invece non c‘entra proprio nulla. Quindi svegliatelo per mangiare!
Questa raccomandazione vale anche di giorno. La flessibilità del metodo di Tracy Hogg permette di anticipare una poppata di mezzora se si sveglia un po’ prima e non si riesce a farlo riaddormentare, oppure ritardarla se dorme un po’ più a lungo. Il passaggio da una fase alla successiva è infatti dettato in qualche modo dai segnali che lancia il bambino che sono ben diversi in caso di fame, sonno o dolori.

Che succede intorno ai 3-4 mesi? Succede che il bambino è più grande, riesce a mettersi più latte nello stomaco in meno tempo, e inoltre non ha più bisogno di mangiare troppo di frequente, e riesce a rimanere sveglio un po’ più a lungo. Come conseguenza la routine EASY si modifica leggermente su cicli di 4 ore circa.

La routine di un neonato da 3 a 6 mesi circa sarà quindi, più o meno, approssimativamente, forse, simile a questa:

7.00 poppata
7.30 attività
8.30 sonnellino di circa 1 ora e mezza/2 ore
11.00 poppata
11.30 attività
13.00 sonnellino di circa 1 ora e mezza/2 ore
15.00 poppata
15.30 attività
17.00 sonnellino solo se mostra di avere sonno mezzora/45 minuti circa
19.00 poppata
20.00 a letto per la notte
21.00 poppata ravvicinata in semiveglia
23.00 altra poppata ravvicinata in semiveglia

La routine EASY può essere applicata fin dai primi giorni di vita del bimbo, se la montata lattea ha funzionato bene. Altrimenti lasciate stare EASY e attaccate il piccolo al seno più possibile finché non arriva la montata. A quel punto entrate a regime con EASY.

Tanto lo so che adesso state li con l’orologio in mano a controllare i vostri orari. Allora vi rimetto qui un po’ di parole chiave: circa, mediamente, più o meno, approssimativamente, ad occhio e croce, o come diciamo a Roma: famo a capisse.

L’ultima cosa che sento di dovervi dire: la routine verrà stravolta più o meno sempre, ma anche qui dipende dai bambini:
– ogni volta che si ammala
– ogni volta che mette i denti
– ogni volta che viaggiate
– ogni volta che avete una visita
– ogni volta che uscite a cena
– ogni volta che ha un salto di crescita (leggete sui salti di crescita)
Però se il bambino è abituato a seguire la routine EASY sarà facilissimo ritornare a regime una volta passato il fattore di disturbo.
Tutto chiaro?

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307 thoughts on “La routine secondo Tracy Hogg da 0 a 6 mesi: That’s EASY!”

  1. ..vedrai che passa da solo.. non farti prendere dal panico 🙂 più che altr cerca di stare piu attenta ai segnali dei sonnellini durante il giorno, in modo tale che recuperi l sonno perso e sia piu serena la notte 🙂

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  2. ..piccola… magari veramente sono dentini… anche il mio topino ha risvegli durante la notte e ha le gengive gonfissime… ha un anno e ha già 8 dentini.. :-)gli sto affianco.. lo prendo in braccio lo coccolo.. magari gli bagno il ciuccio e glielo rimetto in bocca e lo prende piu volentieri.. forse gli da sollievo.. però poi lo rimetto nella sua cullina mi siedo accanto a lui e ci chiacchero a bassa voce.. gli faccio vedere i quadretti in camera gli racconto cosa faremo l’indomani… non accendo la luce.. e rimaniamo in penombra..fino a quando anche dopo un ora magari si rilassa e posso uscire dalla stanza.. e anche se è tranquillo ogni tanto torno e lo accarezzo per fargli vedere che ci sono sempre 🙂 e quando vado via gli dico sempre.. se ti serve qualcosa chiamami amore mio che mamma arriva.. dopoun po si addormenta 🙂

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  3. Io penserei per prima cosa a che non soffra. Se piange, significa che non sta bene, che ha bisogno di qualcosa. Mi concentrerei su quello. Inutile farla piangere per minuti (fossero anche solo 2) per amore di un metodo, ti pare?
    Falle sentire che ci sei e che le vuoi bene. E stai a vedere.
    Un abbraccio,
    Elisa

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  4. @Nicole, a me questo racconto puzza di dentini o altri doloretti… specialmente i risvegli durante la notte che prima non faceva. Spero per te che sia solo una fase (in fondo dici che succede da tre giorni) e che si risolva presto, capisco che sia angosciante vedere rovinata la bella sensazione di addormentamento e di sonno che eri riuscita a costruire…

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  5. Aiuto! Ho bisogno di un consiglio!

    Ho iniziato a usare il metodo Hogg con la mia Bibola quando aveva 6 mesi, soprattutto per addormentarsi. Dopo poco si sono visti i risultati. Le metto il pigiama, biberon, poi ciuccio, toponanna, bacio della buonanotte e io esco dalla stanza quando lei è ancora sveglia. Non si sente più nulla, a volte sta sveglia ancora un pochino ma non si fa sentire, e poi si addormenta da sola.

    Tutto bene, anche con altri (papà, nonne), anche in altri lettini e altri posti (montagna ecc.). Fino a tre giorni fa. Ci sono gli zii a cena, e non appena la metto a letto inizia a piangere a squarciagola. La tiro su, la consolo, la metto giù… niente da fare. Tento più volte. La lascio piangere 2-3 minuti. Ci riprova papà. Ci riprovo io. Tutto questo per diverse volte fino a quando riusciamo ad addormentarla quasi in braccio o comunque per sfinimento.

    Nella notte si sveglia più volte, piangendo in tono di lamentela/rabbia, cosa insolita. La mattina si sveglia rabbiosa, cosa alquanto insolita per un carattere solare come il suo.

    Da quella sera fatico molto a metterla a dormire senza doverla prendere su più volte, bagnata di sudore e di lacrime (e qui mi si incrina il cuore di mamma e la forza di volontà), e nella notte a volte si sveglia con un pianto forte, quasi di paura.

    Quella serata, in cui immagino volesse restare con noi perchè c’erano ospiti, abbiamo sbagliato qualcosa? Non riesco a capire che cosa possa aver trasformato il tenero momento della nanna, che era ormai un’abitudine consolidata, in un simile incubo. Che cosa mi consigliate di fare?

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  6. Grazie Serena.. ma vorrei precisare che il mio “furbetto” forse è stato frainteso.. tutti i bambini hanno bisogno di contatto..ma a volte secondo me le richieste dei bambini da parte dei genitori si limitano ad essre interpretate come.. ha fame.. ha bisogno della mamma.. quante volte si sente dire… tengo il bambino attaccato al seno tutto il giorno perchè ha bisogno di me.. per me non è cosi.. è un modo di calmarlo ma in quel caso non ascoltiamo veramente quello che magari ci sta chiedendo.. per quanto riguarda il lettone.. non sono contro… io i mio bimbo. quando sta male, quando ha bisogno di piu contatto perchè magari è nervoso.. o a vlte anche sovraeccitato da emozioni della giornata.. lo faccio addormentare con me.. ma sono casi.. poi ricomincia la sua routine.. maquesta sono io… cmq ripeto.. io non sono contro.. se non poi quando sento mamme che prima hanno voluto mettere il figlio con loro..e poi dopo un po rivogliono la loro indipendenza e si lamentano del figlio perch non riesce piu a staccarsi e loro si sentono a disagio e scocciate da questo.. io dico solo che si fa piu male al bimbo abituandolo in un modo.. e poi togliendogli quell’abitudine tutta ad un tratto.. per non parlare i molte mamme che poi dicono… l’ho tenuto nel letto con me perchè mi piaceva, perchè mi faceva compagnia.. molto egoistico come discorso penso…

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  7. Scusate, ma chi l’ha detto che un bimbo NON DEVE dormire con la mamma? Che male gli farebbe? Quali studi scientifici l’hanno dimostrato?

    Il punto è che alcune persone preferiscono non dormire coi figli, che questa società guarda ai bambini con inquietudine e predica che li si educhi all’autonomia il prima possibile.

    Posso benissimo accogliere i bisogni di qualcuno che li impone ai suoi figli perché non riesce a fare altrimenti, perché sente che se non lo facesse li costringerebbe al conflitto, ma lo posso fare se non ci si racconta che è per il bene dei bambini.

    I bambini possono essere più o meno abitudinari, come ogni essere umano adulto. Il fatto che la vita dei piccoli sia fatta di poche cose e sempre le stesse porta molto facilmente a una qualche routine. Persino chi è convinto di non averla, se si mettesse a controllare quello che fa ogni giorno col suo cucciolo, quante volte e in che momenti della giornata, scoprirebbe di essere più “regolare” di quel che crede. E allora non è meglio seguire il bambino (adattarsi e adattare, quando non gli costa troppo, lui a noi) che convincersi che ci sono delle regole precise, dei ritmi precisi, che se non li si applica si fa del male, si sbaglia (queste paure qui le ho lette purtroppo)?

    Anche perché i bambini, nel loro amore per noi, nella loro assoluta vulnerabilità, sono più facilmente propensi ad assecondarci che a dimostrare la loro ribellione (e che mezzi di comunicazione hanno poi, visto che piccoli non parlano e noi altrimenti non li capiamo?).

    Conosco una mamma che fiera di sé metteva tutte le sere i suoi due figli di 4 e 2 anni nel lettino a sbarre sempre alla stessa ora. Se ne andava e li lasciava addormentare perché aveva visto che sapevano farlo da soli senza protestare o chiedere altro. Poi un giorno decise di mettere uno di quegli aggeggi per sentire i rumori da un’altra stanza. E che cosa le capitò di sentire? Il più grande che consolava il più piccolo: “dai, non piangere, non essere triste, lo sai che la mamma viene solo se stiamo veramente tanto male!”.

    Ecco, pensate sempre che un viva voce per i pensieri dei nostri bimbi non lo danno in dotazione. Occorre essere attenti e rispettosi noi, e, solo osservando loro, verificando con loro le nostre scelte, e non applicando per ragioni di principio il dettato di un manuiale per neomamme, possiamo sperare di farne dei bimbi felici

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  8. @ Erica
    Scusami…perchè io a volte parlo tanto.. ma non voglio dire che una mamma è più o meno brava di un’altra, assolutamente.. è che in ogni cosa che si fa bisogna crederci ed essere coerente, è come la mamma che vuole far perdere l’abitudine al proprio bimbo del ciuccio no… oggi non te lo do.. domani anche.. poi un giorno perchè piange disperato perchè magari lo vede in bocca a un altro bambino glielo rido.. convieni con me che il bambino riceve un segnale sbagliato e poi fa un po come vuole lui? Se un giorno lo addormenti in braccio.. poi lo metti nel passeggino.. poi arriva la nonna che come lo sente piangere lo mette in braccio.. e tu sai che ha sonno… ma la nonna dice no ha fame diamogli il latte!! Tu gli dai il seno e si addormenta.. ma non perchè ha fame.. ma perchè ciucciando si rilassa.. che cosa gli stai dicendo al bambino??? Io non voglio criticare nessuno che mai si pensi… quello che dico io è che bisogna crederci ed essere coerenti sin dal primo giorno.. prevenire è meglio che curare!!!!! Tutto qui!!!Più passa il tempo e piu è difficile!!!

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    • @Asia io mi trovo d’accordo con te quando dici che ci sono molti genitori che si lamentano per alcuni comportamenti dei figli senza averci mai provato veramente a cambiare la situazione. La mia opinione è che qualsiasi “metodo” o abitudine si decide di adottare bisognerebbe pensarla bene fin dall’inizio, per evitare di arrivare ad un certo punto a cambiare idea.
      Come dice giustamente Elisa non c’è nulla di sbagliato nel mettere a dormire i figli nel lettone, anzi ci sono studi che dimostrano esattamente il contrario, ossia che faccia molto bene al bambino. Se però non si ha l’intenzione di tenerli nel lettone fin quando i bambini decidono di andarsene nel loro lettino, e questo potrebbe avvenire molto tardi, allora è meglio pensarci bene sin dall’inizio. Però non mi piace quando dici che il bambino è furbetto perché vuole stare nel lettone. Alcuni bambini hanno più bisogno del contatto fisico con i genitori di altri, e il fatto che il tuo non ne abbia bisogno non significa che siano tutti così.

      @Elisa il racconto che fai dei due bambini di 4 e 2 anni è inquietante, ma voglio pensare che un genitore sappia anche comunicare amore ai figli e fargli sapere che se hanno bisogno possono chiamare. Io ho applicato Tracy Hogg con entrambi i figli sin dall’inizio, e spesso li metto nel lettino e me ne vado, perché sono tranquilla che si addormentano da soli. Ma a volte non succede e mi chiamano, e allora resto a fargli compagnia. Insomma direi che la flessibilità è alla base dell’essere genitori, ed è pure quello che predicava Tracy Hogg. Non diamo la colpa ad un metodo, quando il problema è che viene applicato in modo sbagliato. Essere sempre in ascolto dei bisogni dei figli è la prima cosa, un metodo, qualunque esso sia, serve solamente a guidarci quando ci sembra non riuscire a capirli i bisogni dei figli.

      Asia, Elisa non tutti i bambini esprimono i loro bisogni in modo chiaro, tra i miei due figli ci sono delle differenze abissali da questo punto di vista, e mentre con uno mi basta osservarlo per sapere esattamente cosa ha, con l’altro non mi basterebbe un enciclopedia universale, e mi costringe ad un continuo esercizio per cercare di indovinare cosa gli sta succedendo. Tutto quello che dite in teoria è molto bello e molto semplice, in pratica potrebbe non esserlo, proprio perché ogni bambino è differente dagli altri.

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  9. Guardate che stiamo dicendo la stessa cosa, ovvero che ai bambini bisogna dare abitudini, tenendo conto anche dei loro bisogni… ma non trovo giusto dire che le mamme che scendono a “compromessi” facciano degli errori. o ritenersi piu’ efficaci di altri genitori… semplicemente mi metto nei panni di una madre che magari sta cercando di fare di tutto per dare una routine ad un bimbo che forse per un motivo o per l’altro nn e’ ancora del tutto pronto, o forse e’ solo un bambino piu’ difficile di altri, legge il post di Asia e si sente un fallimento. tutto qua! un applauso a chi riesce ad instaurare una perfetta routine e un abbraccio forte a quelle che sono ancora via di rodaggio. nulla di errato in loro, solo piu’ bisogno di autostima, riposo e pazienza.

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  10. @ Erika
    Mi ritengo fortunata solo per il fatto di avere un bambino meraviglioso 🙂 inizialmente non è stato sempre cosi accondiscendente come il tuo..concordo pienamente con Tracy Hogg nel mmento in cui dici che tutti i bimbi rispoondono a questo metodo, chi piu o chi meno facilmente.Lei stessa dice che non ha mai trovato un bimbo che non risponedsse a quasto metodo, quindi o non ci si crede oppure se ci si crede si deve ammettere che in qualcosa si sbaglia…Se non avessi avuto la costanza in determinate cose il mio bambino, sono sicura al cento per cento che non sarebbe stato cosi.. mi capita di vedere diversi bambini… e di aver notato che quando un bimbo vuole stare attaccato alla mamma ogni venti minuti è o perchè magari nn mangiano abbastanza..o perchè non hanno una situazione tranquillizzante attorno a loro.. magari molto caotica e quindi richiedono protezione..o a volte vedi mamme che hanno avuto una gravidanza strana..npn serenissima.. Non riesco a dare la colpa a un bimbo per i comportamenti compiuti nei primi mesi di vita… le abitudini gliele diamo noi.. il fvatto che una mamma è stanca e stressata e poi metta a dormire il bimbo nel lettone con lei credo sia un modo per accondiscendere alle richieste furbette del figlio… capisco la stanchezza.. ma poi non è colpa del bimbo se dal letto non se ne vuole piu andare!!!!!

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  11. @Asia

    Ciao! Guarda io concordo con te per quanto riguarda la routine e le abitudini e soprattutto il fatto che i bambini sono personice che vanno trattate con tutto il rispetto possibile e mai mai mai come bambolotti vuoti e del tutto ignari di cio’ che li circonda come purtroppo vedo molte persone fare. Pero’ mi sento di spezzare una lancia in favore di quei genitori che secondo te sbagliano o danno cattive abitudini… Il mio mostrino Fionzilla e’ un bambino pacifico, nn ha mai pianto e nn piange nemmeno tutt’ora. Da quando e’ nato lo metto nella sua cullina e per dormire basta una ninnananna in braccio alla mamma e via che si va. Fa i sonnellini etc etc. Ma io mi sento di essere UN’ECCEZIONE. e l’ho capito leggendo tanti post su questo blog e ascoltando tante tante mamme con cui mi confronto spesso. ci sono bambini che allattati a richiesta chiedono la tetta COSATNTEMENTE. come fai ad imporre abitudini a bambini cosi? bambini che ricaricano le pile con 20 e dico 20 minuti di sonno. come fai ad avere una routine? e ti parlo di mamme che pur di dormire alla notte perche come te devono lavorare li fanno dormire a letto con loro per pure necesssita’. quindi si, ritieniti fortunata. avrai sicuramente anche dei meriti, ma sono convinta che se anche tu ti trovassi alla prese con un piccolo mostrino indemoniato e volessi SOLO DORMIRE commetteresti gli stessi “errori” che critichi nel post… noi siamo mamme FORTUNATISSIME

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  12. Ciao a tutte! Sono una mamma di un bimbo di quasi un anno.. per caso ho scoperto Tracy Hogg due mesi fa.. e ho scoperto che anche se involontariamente ho adottato il suo metodo con il mio piccolino..dal primo giorno in cui è arrivato a casa.. Sono una mamma lavoratrice e sono sempre stata convinta che le abitudini a un bimbo vanno date da subito… perchè dovendo rientare in ufficio dopo tre mesi per me era impensabile abituare un bambino a dormire nel letto con me o ad avere dei ritmi comolpetamente sbagliati..non come pensano certe mamme che prima lasciano il neonato allo sbaraglio e poi dopo un mese o due si lamentano perchè non dorme o perchè vuole stare per forza in braccio e vuole essere per forza cullato… per me è evidente che quell’abitudine gliela diamo noi.. Non sopporto le persone un po piu anziane che vengono a dirti che i bambini vanno solo cambiati e cibati perchè son piccoli e non capiscono… mi irrita.. per me il bambino gia dalla pancia capisce e sente.. piu è amato e piu già da allora si riesce a seguire una minima routine piu il bambino sarà sereno aundo nascerà..non sopporto ci viene a casa tua, parenti o non e trattano il bimbo come un oggetto sollevandolo dalla loro culletta ogni volta che lo vedono.. cullandolo continuamente… scene tipo vieni che zia ti culla e ti fa dormire… non sono giuste… sono mancanze di rispetto… a nessuno di noi penso piacerebbe che mentre siamo sdraiti per i fatti nostri nel nostro bel lettone arrivi qualcuno a prenderci e a imporsi nei nostri pensieri.. nella nostra privacy.. no? ho sempre pensato che mio figlio come la prossima che arriverà tra due mesi.. fossero degni di rispetto da parte di tutti.. Il mio bimo segue una routine dal primo giorno.. mangia.. fa i riposini.. ed è socievole sempre sorridente.. naturalmente ha avuto anche lui ha avuto i suoi momenti giù.. ha già fatto otto dentini… ha avuto la febbre.. il nasino super tappato… ma tutto passa.. se l’abitudine e quella torna.. a volte con un po di sfozo.. ci possono volere anche piu giorni… Mi sentivo di scrivere queste cose.. perchè non sento altro che dirmi che io sono una persona stra fortunata (sicuramente lo sono) .. che il mio bimbo è bravissimo e che gli altri poveri… hanno sempre fame.. sempre sonno… quando per me certi errori dei genitori sono piu che evidenti… non penso di essere migliore delle altre mamma.. però so che a me basta guardare negli occhi il mio bimbo da quando è nato per capire cosa vuole.. e di cosa ha bisogno!! C’è qualcuno che mi può capire?

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