Qualche giorno fa è venuta a trovarmi una cara amica che vive dall’altra parte del mondo e che non vedevo da moltissimo tempo. Mi ha dato della massaia. Hai voglia spiegarle che lavoro – ahimè – come una forsennata per 10 mesi l’anno e rallento un po’ solo d’estate. Per lei vedere barattoli “quattro stagioni” e capsule varie in ogni angolo della cucina e cassette di marmellate autoprodotte aveva un sapore un po’ retrò e nella sua concretezza da giramondo (le voglio bene eh!) mi ha detto: Elisa, ma che senso ha nel 2013, fare conserve e marmellate? Con questo caldo poi…
Ora, chi segue questa rubrica lo sa bene cosa penso, ma a volte ho bisogno di fare il punto anche io perché quando mi capita non ho mai la risposta pronta.
Ha senso conservare il sole, metterlo in barattolo e gustarlo nei mesi freddi, quando piove, nevica e abbiamo bisogno della cartolina dell’estate, che ci ricorda l’orto rigoglioso per chi lo fa, ma anche i campi, il fieno, il profumo che tanta energia ci donano? Si, ha senso per motivi di umore, ha senso perché è parte delle nostre tradizioni, come raccontano Pentapata e Mammamsterdam.
Ma mettere in barattolo pomodori, frutta e verdure è anche un segnale di responsabilità, un modo per scegliere la salute nostra e del pianeta. Come dice Grazia Cacciola (Erbaviola) è rivoluzionario.
L’autoproduzione è fondamentale. Può trasformare radicalmente il bilancio mondiale, può alterare gli equilibri di potere, può essere realmente un’azione sovversiva, probabilmente la principale. Non essere più dipendenti dal supermercato perché il pomodoro cresce coltivato da noi e con i semi che noi abbiamo conservato è una possibilità reale, è lì, una realtà concreta, vuol dire aver già intrapreso una rivoluzione di indipendenza e aver fatto una dichiarazione pubblica di non accettare il controllo dell’industria alimentare. Perché è da questa che parte tutto. (cit.)
E qui i più diranno: si ok, ho un lavoro e una famiglia, grazie arrivederci. Il solito fattore tempo a cui lasciamo la libertà di compromettere troppe delle nostre scelte.
Io vorrei intrufolarmi nella “via di mezzo”. Ho iniziato lo scorso anno (che novellina) e la mia idea era proprio questa: ci dedico una mezza giornata, le bimbe giocano, ce la posso fare. Dai, ho le ciliegie dello zio, provo a fare la marmellata. Poi ci ho preso gusto e ho “conservato” i pomodori del cognato, giusto una cassetta. Erano una favola, ma erano pochi e a novembre erano già finiti e così ho passato l’inverno ad acquistare le conserve bio al negozietto e alla coop. Buone per carità, ma la mia era migliore.
Quest’anno ho fatto un piccolo investimento – chiamiamolo così – con l’acquisto di una settantina di vasi e relative capsule, ho tolto le etichette a quelli che avevo conservato nel corso del tempo (altrettanti) di marmellate e sughi comprati, e mi sono resa conto che quest’anno risparmierò moltissimo. Un barattolino di marmellata di pesche in definitiva mi è costato 80 centesimi, e so che cosa ci ho messo dentro e il vaso lo riutilizzo il prossimo anno e magari ci scappa anche qualche regalo. Quelle di fichi regalati dall’altro cognato sono a costo quasi zero (ho acquistato giusto lo zucchero di canna, con cui non eccedo).
Ho fatto confetture di pesche, fichi e lamponi, conserva di pomodoro, pesto alla genovese, creme di zucca. Ho in cantiere il dado vegetale che gli anni scorsi mi è durato moltissimo. Ecco, non fissiamoci sulle conserve classiche per cui devo sudare per una giornata. Se avete la piantina di basilico o l’avete trapiantata in giardino ci potete fare 4-5 vasetti di pesto da mettere in congelatore e aprire durante l’inverno. Adesso che iniziano le zucche io quando ne apro una preparo un sugo buono buono con tanto rosmarino e congelo l’avanzo in porzioni maxi per quando ci sono ospiti e le zucche saranno un ricordo. Lo stesso si può fare con minestroni (a crudo ovviamente), dado vegetale, melanzane e peperoni che adesso al mercato costano davvero poco o si trovano dai contadini. Chi ha un orto abbondante e rigoglioso sa bene cosa significhi avere eccedenze.
Proviamoci, un po’ alla volta, senza impazzire. È ecologico ed è pure educativo per i nostri bambini che se lo ricorderanno e ne andranno fieri. E la lista della spesa sarà sempre più leggera.
Per finire lancio un hashtag: #conservoilsole. Condividiamo le nostre conserve e marmellate in rete con immagini da postare su facebook, twitter, instagram, pinterest o dove volete voi, contaminiamo la rete di autoproduzione casalinga, mettendoci l’etichetta #conservoilsole. Diffondiamo il nostro impegno, anche se è piccolo piccolo. Non significa essere massaie o donnine di casa, ma famiglie consapevoli, con la voglia di provare a rompere il vortice della produzione industriale di qualunque cosa. Forse non cambieremo il mondo, forse… .
Le vostre immagini su Instagram!#conservoilsole
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Condivido tutto quello che hai detto.
Io sono cresciuta in una famiglia “cittadina”, quindi ho imparato a gustare i prodotti dell’orto da quando sono sposata…………
I primi tempi venivo derisa, oggi tutti i familiari mi chiedono “ma ti avanza un barattolo di marmellata?” oppure “buona la crostata fatta in casa, non è che me ne prepareresti una?.
Oltre alla soddisfazione, devo dire che – per me – preparare la marmellata è estremamente rilassante…..
@Delia io uso i barattoli quattro stagioni Bormioli e ne riciclo anche di marmellate o altri prodotti acquistati, semplicemente faccio attenzione che il coperchio sia a posto (senza danneggiamenti, muffe etc). Mi dispiace non esserti d’aiuto!
Ciao, volevo sapere che tipo di vasetti usi per invasare la marmellata. Ho letto che le normali capsule sono rivestite internamente di policarbonato e quindi contengono il bisfenolo a e quelli che non lo contengono, di nuova tecnologia, non si sa bene che altro contengano..
Per ora ho trovato due soluzioni: la prima, usare i vasetti completamente in vetro con l’anello di gomma, e la seconda di usare i dischi cerati per marmellate. Ma anche per i dischi cerati, (tipo quello contenuto nel tappo della nutella) o carta forno, oleata ect., bisogna capire se contengano materiali dannosi alla salute o meno. :/
Bella questa iniziativa: conservo il sole!
Un mio professore alle superiori mi ricordo disse: per cambiare il mondo non dobbiamo pensare di cambiare il mondo intero ma cominciare dal mondo …intorno a noi!
Io mi diverto con i miei figli a preparare le marmellate, si risparmia e si guadagna in salute e buonumore!!!!
Quando poi d’inverno si aprono i vasetti per fare merenda o a cena con gli amici …ritorna l’estate!!!
Anche io sono d’accordo, le conserve fatte in casa non hanno paragone con quelle comprate, sia per il gusto che per la soddisfazione.
Noi a casa ci prepariamo sempre il pesto, giustamente a Genova é normale, io lo preparo, lo metto in piccoli vasetti di vetro (tipo omogeneizzati) o di plastica e lo congelo così, poi quando si scongela, quello che rimane dopo l’uso va coperto con un filo d’olio.
La conserva di pomodoro la fa mio marito con i suoceri in campagna, visto che hanno il posto, e ci dura tutto l’anno.
@supermambanana invidio i vostri 8 chili di more, io non ne ho e non ne trovo!!
@trasparelena io il pesto lo metto via in piccoli vasetti di vetro (tutti riciclati finora) e in congelatore sta benissimo, con il filo d’olio messo sopra subito dopo averlo frullato, così non si ossida
per la conserva io mi affido a quelli bravi: sul pasto nudo ho trovato questa e la seguo anche oggi che sono in piena attività, è del cuoco Pietro Parisi
http://www.ilpastonudo.it/pietroparisi/ritorno-al-futuro/un-pomodoro-e-per-sempre/
noi lo sappiamo solo noi come siamo impegnati quassù – ma il rito annuale di passeggiata nella campagna inglese nell’ultima giornata festiva di agosto (ultimo lunedi del mese), raccolta di more dai rovi (quest’anno per la prima volta muniti di… guanti da giardinaggio! non ci avevamo mai pensato!) e confetturazione di marmellata non ce la toglie nessuno. Quasi 8 chili quest’anno!
io quest’anno causa mancanza di tempo non mi son data troppo da fare… per ora solo pesto e sugo di pomodoro, e ne dovrò fare ancora di più perchè non basta mai! Spero di poter fare almeno la marmellata di uva e qualche altra conserva salata!
io il pesto (con basilico di balcone)lo congelo nei bicchierini da caffè, che è una buona dose
questo tema mi interessa molto
ma il pesto con l’olio si congela? e per congelarlo dove lo si mette? nei sacchettini x surgelati?
altra richiesta: ci daresti la ricetta per fare la conserva di pomodoro?
Grazie!
Tutto vero, io quest’ anno mi sono concessa di non fare la stacanovista e 20 kg. di pomodori, invece dei 100 soliti, me li sono fatti in un pomeriggio di pioggia con tutta calma e senza uccidermi come gli altri anni.
Poi io aggiungerei un motivo politico al mio farmi i pomodori, comprandoli dal contadino che conosco. Da quando so che in Italia del sud i produttori per l’ industri conserviera usano schiavi (ti ricordi la storia dei polacchi di qualche anno fa?) per raccogliere i pomodori, per me e’ un atto politico farmeli da me. Infatti il prossimo anno mi organizzo per l’ orto.
Certo, non spariranno i supermercati, anzi. Ma se non compro le fragole fuori stagione spiegando ai figli perché, secondo me compio un gesto antico con un valore educativo per i figli e per noi. E nel mio piccolo cerco di farmi bastare questo.
Ecco, sì… fa bene all’umore. Io mi sono “curata” l’ansia da rientro al lavoro facendo marmellate: fichi, pesche e prugne! Che meraviglia. Che profumo per casa! (no, i fichi no: mentre bollono mandano un aroma dolciastro che dopo un po’ stomaca, ma la marmellata è buonissima).