L’invenzione del telefono, ovvero dell’evoluzione tecnologica

Qualche tempo fa il Piccolo Jedi ha tirato tardi la sera per vedere la puntata di Superquark su Antonio Meucci.
Ne sono rimasta piuttosto stupita, perchè non pensavo che l’argomento e lo stile di trattazione (sicuramente accurato, ma a mo’ di lunga fiction) avessero tanta presa.
Ma perché tanto interesse? L’ho scoperto dalle domande successive.
Lo stupore di mio figlio era dovuto al fatto che aveva realizzato che il telefono non era sempre stato così com’è ora. Ma è rimasto ancora più impressionato quando ha scoperto che non si trattava di storia “antica”, ma della vita quotidiana dei suoi genitori solo qualche anno fa.
Una delle cose più incredibili per lui era la composizione dei numeri tramite il disco: gliel’ho dovuta spiegare per filo e per segno, perchè l’assenza della tastiera era davvero incredibile. Quasi quanto pensare che la cornetta era attaccata al telefono con un filo.
Insomma, mio figlio si è reso conto che è esistito un mondo, non molto tempo fa, in cui nessuno aveva un telefono in tasca! Una cosa incredibile per lui!
E da lì ha iniziato a far domande sull’evoluzione degli oggetti. Devo dire che su pochi prodotti tecnologici abbiamo trovato differenze immense come sul telefono. Solo il computer era ancora più incredibile (quello non c’era proprio quando eravamo piccoli… possibile???)!
Così ha scoperto che la tecnologia si evolve, più o meno in fretta.
Sono rimasta incantata da questa curiosità, perchè in effetti mi sono fermata a riflettere anche io. Non solo sull’evoluzione della tecnologia, e sulla sua diversa velocità, ma anche sul passare del tempo nella percezione dei bambini.
Non vi suona strano quando i vostri figli parlano di “quando eravate giovani” o “quando eravate piccoli” con quell’aria di chi parla del paleolitico? Insomma, per noi si tratta di una manciata di anni fa, ma loro fanno domande con la stessa aria del paleontologo che spiccona fossili.
Ma in fondo, come si fa a dar loro torto? Insomma, dalla nostra infanzia alla loro sembra davvero passato molto più tempo che in tutte le generazioni precedenti. E guardando un telefono, se ne ha l’esatta percezione: io questo post l’ho scritto con l’iPhone… ma quando telefonavo alla compagna di banco per avere i compiti lo facevo con un grosso oggetto grigio!
Questa è soltanto una piccola riflessione su come è diversa, non solo la tecnologia che hanno a disposizione i nostri figli, ma anche la velocità con cui scorre il tempo. Questo tempo va più veloce e l’evoluzione degli oggetti ne è una dimostrazione tangibile.
E così mi sono accorta che raccontare un po’ di passato è un bel gioco, un viaggio affascinante, ancora più bello se si può tirare fuori qualche vecchio oggetto o almeno qualche foto. Racconta di come le cose e le persone erano diverse, di come il tempo a volte sembra andare a diverse velocità e di come non esista soltanto la dimensione “qui e ora”.
E poi, da quel giorno, il Piccolo Jedi annovera tra le possibili professioni per il suo futuro quella di… “inventore”.

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7 thoughts on “L’invenzione del telefono, ovvero dell’evoluzione tecnologica”

  1. Ieri ho letto il post e ho ripensato con malinconia ai “bei vecchi tempi”, all’infanzia, ai giochi in strada, e poi al mio primo telefonino, a quanto era grande e pesante!! Sono bei ricordi.
    Ieri sera a cena la mia piccolina mi parlava di una sua amichetta che oggi partirà per Santo Domingo (beata lei!) e mi ha chiesto a bruciapelo “ma mamma, quando tu e papà eravate giovani, esistevano gli aerei?”. Ops, mi è venuto in mente il post e ho sorriso.. come “quando eravamo giovani”?…. non ho nemmeno 40 anni e già sono considerata vecchia? 😉
    Abbiamo passato la serata a guardare le foto del nostro viaggio di nozze, proprio a Santo Domingo, e lei era perplessa nel vedere mamma e papà da “giovani” (10 anni fa!!!) e per giunta in un posto lontanissimo…raggiunto persino con un aereo!!

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  2. A me è capitato con le manopole per i finestrini… Ecco, mio nipote è cascato dalle nuvole quando ha saputo che “una volta” i finestrini delle macchine non si tiravano giù premendo un tasto. E mi sono sentita molto, molto vecchia 😛

    In effetti mia figlia non ha mai visto un telefono come quelli di “una volta”. Noi abbiamo solo il cellulare!

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  3. Con questo post mi ha preso una botta di nostalgia, mi rivedo seduta in anticamera che tiravo il filo del telefono per arrivare nell’angolino più discreto e parlare con le amiche lontano da mia mamma…l’estate con le file alle cabine telefoniche per chiamare a casa, con i gettoni.
    La tv per anni è stata in bianco e nero, siamo passati da una specie di scatolo con la rotella tipo radio a una con ben 7 tasti, di cui io ero il telecomando in quanto figlia minore.
    E le foto, che finché non le ritiravi non sapevi com’erano venute, e c’era sempre qualcuno con gli occhi chiusi.
    Spero di poter raccontare un giorno a mia figlia questa storia “antica”, e lei penserà che sua mamma è proprio tanto tanto vecchia.
    Ma alla fine, il suo stupore forse sarà lo stesso che avevo io da piccola a sentire che la prima TV mia mamma l’aveva avuta a 18 anni, che l’aereo l’aveva preso per la prima volta in viaggio di nozze, che i cartoni animati e i videogiochi non esistevano ma i bambini leggevano il corriere dei piccoli…

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  4. E’ proprio vero! I miei sono ancora piccoli e non fanno ancora queste domande ma sarà divertente quando le faranno 😀
    La ns. generazione è quella che ha avuto evoluzioni più rapide in assoluto. Anche io sono stata ammirata per aver utilizzato il PC mac e il telefonino quando in italia ancora non c’erano o erano molto costosi, grazie al mio viaggio studio negli USA nel 1994! (Capite pochi anni fa)
    E anche noi avevamo la tv in bianco e nero con un pulsantone per cambiare solo 2 canali (io ero incantata) ed ero alle elementari. Ho assistito alla nascita dei canali mediaset e via avanti gli altri…. sono un dinosauro!!!! 😀
    E non parliamo dei giochi all’aria aperta. Sono di recente tornata nel quartiere dove ho abitato fino ai 18 anni e seppure lo spazio sia lo stesso e persino l’arredo da giardino e le case, i bambini non c’erano (nessuno giocava fuori) e lo spazio che noi utilizzavamo per giovcare era tutto invaso dai parcheggi per automobili.

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  5. Ragazzi, ma vogliamo parlare del telecomando??? Anzi, deI telecomandI. Io (38 anni) ho avuto una televisione in bianco e nero con solo due canali fino al primo superiore. Mio padre (ricercatore) era un mito fra i miei amici perchè lavorava coi computer, che per noi esistevano solo nei cartoni animati dei robot (vi faccio notare che noi abbiamo visto la nascita, l’esplosione e poi la morte dei floppy). E i vetri elettrici delle automobili? E le videocassette (già doppiamente superate, dai DVD e dai blue-ray)? E i CD? I nostri poveri vecchi mangiadischi, e le musicassette… E le macchine fotografiche, addirittura le Polaroid? So che qualche mese fa è stato prodotto l’ultimo lotto di “pellicola” per le vecchie istantanee.
    Mi fa molto riflettere che per loro sia più semplice credere che nel Medio Evo non esistessero gli aeroplani piuttosto che trent’anni fa non esistessero i telefoni con la tastiera o i cordless…

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  6. la percezione del tempo che hanno i bambini è veramente incredibile, per mia figlia, due anni e mezzo, esistono solo 3 momenti: IERI, che può voler dire un mese fa o cinque minuti fa, ORA e DOMANI, che, ovviamente, può voler dire sia tra cinque minuti che tra un mese! la leggenda narra che io, in terza elementare, pensassi che la mia bisnonna, che è mancata all’età di 96 anni quando io ne avevo 6 e che era sicuramente la persona più vecchia che avessi mai conosciuto, da bambina scrivesse sulle tavolette di argilla!

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