La nanna secondo Tracy Hogg

Se l’idea di dormire tutti nel lettone per anni non fa per voi, e il metodo descritto dal Dott. Estivill (o metodo Feber o del controlled crying) vi sembra crudele o per lo meno troppo rigido, benvenuti nel club dei genitori alla ricerca della sana via di mezzo. Dopo una rapida analisi delle esigenze personali di ciascun membro della famiglia, abbiamo fin dall’inizio chiarito con noi stessi e con il Vikingo che a ognuno spetta il suo letto. Uno proprio spazio in cui sentirsi al sicuro, riposarsi e dormire quelle ore necessarie a vivere meglio durante il giorno. Dopo aver letto vari libri sull’argomento, abbiamo deciso di seguire quello di Tracy Hogg nel suo libro Il linguaggio segreto dei neonati(in realtà il libro non parla solo di sonno, ma è una guida completa anche per allattamento e molto altro). E’ un metodo facilmente adattabile ad ogni tipo di bambino, tiene conto delle esigenze del genitore che vive nella società moderna, ed è “ragionevole”.

Anzi più che un metodo, oserei dire che è una guida per il genitore che vuole insegnare a dormire al suo bambino in modo indipendente. Ma è anche una guida per capire come dormono i bambini. Perchè per quanto sia difficile crederlo, tutti i bambini passano delle fasi per l’addormentamento che vengono descritte con precisione nel libro.
L’autrice li chiama I tre stadi del sonno, e si possono riassumere più o meno così.
1. L’attimo. Quando il bambino inizia ad avere sonno, sbadiglia. Proprio come noi. Qui Tracy Hogg suggerisce di cogliere l’attimo e di mettere il bambino a letto, al più tardi al terzo sbadiglio. Se non si fa, allora il bambino inizierà a piangere, evitando di passare alla seconda fase.
2. La zona. Il bambino assume uno sguardo fisso, verso un punto lontano non definito, che lei definisce sguardo delle mille miglia. Questa fase dura 3 o 4 minuti.
3. Lasciarsi andare. Il bambino si comporta con un viaggiatore in treno che si sta per addormentare. Si appisola e la testa gli cade da un lato. Quindi riapre gli occhi per qualche secondo, poi si appisola di nuovo e la testa gli cade di nuovo svegliandolo. Riapre gli occhi e così via per 4 o 5 volte prima di addormentarsi completamente.

Se osservate il vostro neonato quando si sta addormentando vi accorgerete che la descrizione è assolutamente accurata. Ci si rende immediatamente conto che se non si riconoscono le 3 fasi, è facile che si facciano delle azioni che impediscano l’addormentamento. La prima fase, quella degli sbadigli, potrebbe essere molto breve per un bambino molto sensibile agli stimoli visivi, e c’è un forte rischio di perdersela. Quando poi si sta nella fase del ciondolamento della testa, i continui risvegli potrebbero essere presi per una difficoltà ad addormentarsi invece che per delle fasi necessarie all’addormentamento. Se interveniamo ad esempio infilandogli il ciuccio in bocca, o prendendolo in braccio rischiamo facilmente di ottenere la reazione opposta, impedendogli di addormentarsi invece di aiutarlo. Per quanto tutti i neonati passano queste fasi, ci sono delle differenze a seconda del temperamento del bambino. I bambini più tranquilli potrebbero avere una prima fase di sbadigli sufficientemente lunga , e si può attendere più a lungo prima di metterli a letto senza rischiare che inizino a piangere. Potrebbe anche verificarsi che un neonato del genere riesca ad addormentarsi da solo in un ambiente pieno di stimoli e luci, in quanto è perfettamente in grado di isolarsi. Al contrario un bambino molto vivace potrebbe sbadigliare solo un paio di volte, ed entrare in crisi velocemente, iniziando a piangere in modo convulso sbarrando gli occhi e agitando le braccia. Per questo tipo di neonati è ancora più importante cogliere l’attimo, e interrompere gli stimoli visivi. Questo è il tipo di neonato che non si addormenterà mai in una salotto pieno di gente.

Insomma conoscere questi 3 stadi dell’addormentamento non è sufficiente. Dovete conoscere anche chi è il vostro bambino. Sapere quali sono i suoi ritmi è un aiuto incredibile. Come ho suggerito nel post Le regole base di un buon sonno, provate a tenere un diario in cui annotate tutti gli orari di sveglia e addormentamento per qualche giorno. Questo vi servirà come riferimento.

Potete aspettare di entrare nella fase degli sbadigli oppure iniziare un pò prima se il vostro bambino è molto vivace e rischiate di perdere il momento. Qualsiasi tipologia sia il vostro bambino, seguite una routine che dica al bambino che ci si sta preparando ad andare a letto.

  • Per un neonato basteranno pochi minuti: cambio pannolino, pigiamino, si tirano le tende, lo si mette nella culla e si canta una ninna nanna. O qualsiasi cosa vogliate voi, purchè sia sempre la stessa routine. Un consiglio, se cantate una ninna nanna, sceglietene una che vi piace veramente, io sono già 3 anni che la canto! Lo scopo è quello di calmarli, e non di farli addormentare. Se vedete che il neonato è entrato già nella seconda fase, quella dello sguardo fisso, è arrivato il momento di smettere le coccole e qualsiasi altra attività rilassante che avevato intrapreso. All’inizio della terza fase, quella del ciondolamento, mettelo nel lettino dicendo una frase tipo “ora ti metto nel tuo lettino, così potrai riposare bene” o qualsiasi altra frase il vostro senso materno o paterno possa suggerirvi.
  • E’ possibile e probabile che il bambino abbia un sobbalzo. Dopotutto sta nella terza fase quindi è normale. Provate a vedere se si riaddormenta da solo senza il vostro intervento. Se non lo fa, potete provare a calmarlo dandogli pacche leggere al centro della schiena e sussurrando “shh shhh!”. Provate a non prenderlo in braccio a meno che non stia piangendo.
  • Se si calma, si spenge la luce e si esce dalla stanza. A questo punto molti neonati sono in grado di addormentarsi da soli, seguendo gli ultimi stadi descritti sopra.

Questa è la teoria. E funziona anche molto bene per moltissimi bambini. Ma sappiamo bene che altrettanto spesso le cose non vanno come dovrebbero andare. Nel caso in cui non riconosciamo i segnali della prima fase ad esempio, il bambino portebbe essere troppo stimolato per addormentarsi, e il pianto è il suo modo per isolarsi. Ecco quindi alcuni consigli su come agire quando le cose non vanno secondo le aspettative.

Prendetelo in braccio, e senza cullarlo, sussurrategli nell’orecchio con voce decisa “va tutto bene! Mamma (o papà) è qui. Dobbiamo imparare ad addormentarci da soli. Ora ti insegno come si fa.” Aspettate che il bambino smetta di piangere e poi mettetelo subito nel lettino. Ma come si fa a farlo smettere di piangere senza cullarlo? Tracy Hogg sostiene che gli si possono dare delle leggere pacche al centro della schiena, mentre si emette un suono sussurrante “shh shhh!” vicino all’orecchio del bambino. Non dentro l’orecchio! Lo sh sh sh deve essere appena più forte del volume del suo pianto. Pacche ritmate sulla schiena e shh shh nell’orecchio sono una specie di miracolo. Il neonato non è in grado si sostenere più di 2 stimoli alla volta. Se ci aggiunge il terzo, cioè il suo pianto, non ce la fa. Quindi è costretto a smettere di piangere. Voi a quel punto lo rimettete nel lettino, magari un pò di lato, e continuate a dare pacche e a fare sh shh per un pochino. Prima che si addormenti del tutto, smettete, e uscite dalla stanza.

Tutto questo è solo un assaggio della ricchezza descrittiva del linguaggio dei neonati proprio del libro di Tracy Hogg. Ci sono descrizioni del linguaggio corporeo a seconda dell’età del neonato che lasciano a bocca aperta quando si riconoscono nel proprio frugoletto. I consigli pratici sono moltissimi, e si adattano ad ogni tipo di bambino, perchè partono sempre dall’osservazione del bambino, e non dall’assumere che un comportamento sia giusto a priori. Della stessa autrice ci sono almeno altri due libri (disponibili solo in inglese) che vanno a completare il primo, e che sono utili nel caso in cui le cose non funzionino a dovere: The Baby Whisperer Solves All Your Problems per il primi mesi, e

Secrets of the Baby Whisperer for Toddlers per bimbi un pò più grandicelli. Sono ricchi di suggerimenti estremamente utili ed esempi di come lei sia riuscita a risolvere casi più o meno difficili. Ma la cosa più importante di tutta la filosofia di Tracy Hogg, è che i suoi libri insegnano al genitore a fermarsi ad osservare il bambino prima di agire, per capire quale è il problema, come è iniziato, e quindi riuscire a trovare la strategia più utile per risolverlo. Un atteggiamento che penso possa tornare utile per moltissimo tempo.

Se ti fosse venuta voglia di leggere questo libro, compralo utilizzando uno di questi link e aiuterai questo sito a crescere:
The Baby Whisperer Solves All Your Problems

Ti potrebbe anche interessare Il linguaggio segreto dei neonati:
inMondadori.it
lafeltrinelli.it

Il linguaggio segreto dei bambini – da 1 a 3 anni

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Intervista a Federica: storie di sveglie notturne e “mammite” acuta

Ciucciodipendenti

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214 thoughts on “La nanna secondo Tracy Hogg”

  1. Ciao mammadiMonella, anche Stefano ha attraversato fasi cicliche di grande agitazione con urla notturne e iperattività in concomitanza con gli scatti di crescita. Ogni volta che doveva imparare a fare qualcosa (gattonare, camminare, parlare e anche mettere i denti) la scena si ripeteva: grande irrequietezza, rifiuto di andare a fare la nanna e urla notturne. Per caso la tua bimba sta imparando a gattonare o a camminare? Se così fosse il suo problema potrebbe essere che è talmente eccitata dalla sua nuova scoperta che si sveglia di notte per ripetere con grossa frustrazione perché non ci riesce ancora (e da qui le urla..). Almeno…. questo è quello che ho letto in un libro e, in effetti, nel mio caso, appena Stefano aveva fatto la sua conquista tornava actranquillizzarsi anche di notte. Spero di esserti stata utile. Ciao. Eva

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  2. Salve,
    ho una bimba che tra pochi giorni fa 11 mesi.
    E’ una bambina molto vivace, sempre in movimento, dolce e furbetta allo stesso tempo è nata prematura ma adesso è forte e secondo me iperattiva… nn si ferma mai a volte neneche quando dorme.
    Da premettere che dopo un inizio burrascoso ho conosciuto il libro e il metodo di Tracy Hogg che ho cercato di adottare anche se con molto aggiustamenti ma ha una routine.
    Il problema è sempre restato quello del sonno specialmente di notte un pò x la sua intolleranza al latte, poi i denti, le coliche poi spesso si litiga o la sgridiamo xchè nn vuole dormire o altro cmq si agita molto di notte e addirittura adesso urla.
    Lei usa il ciuccio ma nn sempre lo chiede di notte a volte dorme tutta di fila oppure con una carezza si gira e si rmette a dormire.

    Ma llora vi chiedo xchè la notte urla o si sveglia di continuo????????

    Purtroppo io lavoro part-time e adesso che sono in vacanza piange come sparisco dalla sua vista (veramente lo ha sempre fatto) vuole sempe stare con me e come faccio ora che ritorno a lavoro a tempo pieno????

    Al problema appena descritto si è aggiunto la nanna polemtridiana che prima nn dava problemi.
    Appena sbadigliava: ciuccio via in culla con la bambolina cantavo la ninna e al max 10 min dormiva anche x 2/3 ore di seguito in vece adesso:
    — da quando ha fatto 10 mesi quando la porto a nanna di pomeriggio, anche se stanca morta, nonostante i soliti rituali si vuole alzare in piedi vuole giocare mi chiama così mi devo mettere vicino a lei, le mantengo le gambe dolcemente, le canto la ninna, lei si alza ed io la rimetto giù e via così anche x 1/2 ora ma come devo fare??????????????
    Lei adesso nn vuole stare + nel box la metto a terra e vorrebbe gattonare alzarsi nn lo sa nemmeno lei l’importante che nn la lasci sola o cmq x brevissimo tempo altrimenti si mette a piangre a dirotto … ma insomma qui si peggiora sempre???????

    NN ce la faccio ++++++++++++
    Altro che vacanza vi prego aiutatemi.
    Grazie

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    • @MammadiMonella ma la tua bimba dorme ancora di mattina? Quanto a lungo? Potrebbe essere arrivato il momento di togliere il sonnellino della mattina o di accorciarlo, e questo potrebbe risolvere il problema del sonnellino pomeridiano. Anche se te dici che è stanca morta e si rifiuta di addormentarsi, quindi non sono sicura che sia questo.

      I bambini molto vivaci come la tua bimba, soffrono spesso di sveglie notturne. Quante volte si sveglia di notte? Riesci a capire il perché urla? Urla sempre o solo durante la prima parte della notte? Se ha molte sveglie urlando nella prima parte della notte potrebbe trattarsi di terrori notturni (puoi leggere questo: https://genitoricrescono.com/terrori-notturni-incubi-e-sonnambulismo/), se si sveglia durante tutta la notte potrebbe trattarsi di una qualche intolleranza alimentare, ad esempio mio figlio era intollerante al latte vaccino (leggi qui la nostra esperienza: https://genitoricrescono.com/allergia-intolleranza-latte-vaccino/). Non so se ti ho aiutata in qualche modo, fammi sapere che ne pensi.

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  3. dimenticavo…col ciuccio non si calma. Quando si sveglia alle 5 è in piedi nel lettino pronta a fare la guerra se la tetta non arriva in fretta!!!!

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  4. Ragazze ciao, urge consiglio se potete aiutarmi.
    La mia cipolletta ha quasi 14 mesi. Avevo faticosamente tolto il pasto notturno a 5 mesi. Ho fatto l’errore di calmarla col seno un mesetto fa durante un pianto notturno. Diciamo che da una settimana è diventata routine di nuovo!!ogni notte si fa una ciucciatina!!

    si sveglia alle 5-5,30, tetta e poi nanna fino alle 6 e mezza-7.
    Dorme di nuovo intorno alle 9,30 (dormirebbe volentieri anche 1 ora e mezzo) e poi pisolo di nuovo il pomeriggio per un’altra oretta e mezzo.
    A nanna entro le 21.
    che dite?grazie

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  5. Ciao Eva, grazie 🙂
    mi sei di conforto.
    Questa notte si è svegliata due volte riaddormentandosi da sola, ma poi alle 6 pianto disperato, tetta e altro riposino di mezzora.
    Non so..proverò con i biscotti nel biberon, o magari un bel biberon di LA (mi è in scadenza)
    Siamo al mare già da un mese, anche io sapevo che aumenta l’appetito, ma lei l’ha perso!
    non so cosa darle, rifiuta tutto a priori, e mangia solo yogurt, 1 a pasto e un paio di grissini. Stop.
    Boh, domani rientriamo a casa e spero che anche lei rientri nelle sue abitudini di sonno..speriamo.Grazie, ciao 😉

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  6. Ciao lalla. Anche Stefano a 13 mesi faceva fatica a prendere i nostri cibi e ogni tanto mangiava poco. In realtà anche adesso che ne ha 18 non sempre mangia quello che gli propongo. Noi, per evitare sveglie notturne ci regoliamo così : se vediamo che la sera mangia poco, la sera prima di metterlo a letto gli diamo un bel biberon di latte con i biscotti. Di solito gli basta per tirare tutta la notte, anche se è capitato che qualche volta si sveglisse per la dame. Se capita qualche volta non ti allarmare. Se invece vedi che diventa un abitudine…. O resisti e non gli dai nulla, così impara anche lui a mangiare di più durante il giorno, o cedi per non sentirlo piangere disperato…
    Ps magari è l’aria del mare a fargli venire più appetito 🙂

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  7. aiuto..che sonno, sigh
    La mia piccola va verso i 13 mesi, ha 4 dentini, cammina e non sta ferma un attimo. Siamo in vacanza al mare già da un pò, si è subito ambientata bene, ha anche dormito abbastanza bene ma..c’è un ma.
    Da qualche notte (ma è successo una volta anche di pomeriggio) si sveglia con un pianto inconsolabile, non si consola con niente!
    tutte le volte (forse 4) si è calmata/addormentata con un biberon di latte caldo.
    Mi è venuto anche il dubbio che possa essere fame, perchè di giorno mangia poco, la pappa non la vuole, le nostre cose non le mangia ecc
    mi scoccia tornare indietro, visto che faticosamente ero riuscita a togliere il pasto notturno quando aveva 4 mesi e mezzo!
    Qualcuno ha avuto esperienze simili?
    prende il ciuccio, ma quando piange così non lo vuole, anzi lo tira lontano..aiuto
    ho paura di tornare indietro e sinceramente non me la sento di ricominciare con la sveglia per mangiare!!!!

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  8. Grazie Eva, in realta’ G non dorme nel lettone, e non ha paura del suo lettino, semplicemente non sa addormentarsi da sola, quindi dovro’ insegnarle ad addormentarsi e riaddormentarsi da sola nel lettino e (questo succede solo di notte) senza la sua tetta consolatoria.
    Vi tengo aggiornate! Parto sabato prossimo e vediamo come va.
    Nadia

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  9. Ciao Nadia, secondo me, per mon creare troppo stress al tuo bimbo, sarebbe meglio che facessi un passo alla volta: prima il lettino e poi il seno. Una mia amica mi ha detto che i bambini che dormono assieme ai genitori vogliono ciucciare di più perché sentono l’odore della mamma e del latte. Effettivamente, quando ho messo Stefano a dormire nel suo lettino, si è svegliato molto meno. Se così fosse, risolveresti a metà uno dei due problemi…. Per quanto riguarda le modalità con cui procedere, concordo con serena. TH da delle indicazioni ma ogni storia e ogni coppia mamma – bambino è diversa. Quindi segui il tuo istinto! In bocca al lupo. Eva

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  10. Grazie Serena…
    più che altro sono io che non dormo più abbastanza.

    Posso chiederti qualche consiglio pratico?
    1) Secondo te dovrei affrontare il problema “addormentarsi senza la tetta di notte” e “addormentarsi nel lettino” separatamente o in una volta sola? Nel libro, TH fa l’esempio di Sten e Melanie dove affronta i problemi uno alla volta… ma sento che sarebbe meglio affrontarli insieme.
    2) una cosa che non ho capito del metodo: quando la metto nel lettino, dopo lo sguardo delle “7 miglia” devo uscire dalla stanza? Ho fatto una prova ieri sera, e appena la ho messa giù, sebbene quasi completamene addormentata, si è svegliata completamente!

    Grazie per i tuoi preziosi consigli!

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    • @Nadia fai quello che sembra più sensato a te. Se per te sarebbe meglio affrontarli insieme fai così, se poi vedi che lo stress è troppo allora rallenti e fai una cosa alla volta. Tracy Hogg fa esempi, da indicazioni, ma tuo figlio lo conosci tu e solo tu puoi decidere cosa è meglio per voi. E lo stesso vale anche per la seconda domanda. Se si agita resta li accanto finché non si tranquillizza. Un passo alla volta. Buon lavoro!

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  11. Cia Serena… che bel blog, che bello scambiarsi le esperienze…
    Settimana prossima provo anche io a insegnarle a fare la nanna… La mia Giorgia, di 8 mesi, “vivace”, anzi, “molto vivace”, si sveglia di notte, per una ciucciatina, ogni 2 ore. Ammetto che e’ un piacere addormentarla tra le mie braccia, ma sta diventando un incubo da quando ho rincominciato a lavorare. Ammetto le mie colpe.
    Ho utlizzato il metodo ESAY quando G aveva 3 mesi, e mi ha aiutato a capirla, a capire quello che mi chiedeva.
    Ho pero’ qualche perplessita’per quel che riguarda la nanna. La Hoggs menziona il fatto che i bambini vivaci vanno contenuti per farli addormentare, ed in effetti e’ cosi’. G la dobbiamo letteralmente bloccare, braccia e gambe. Di giorno la addormentiamo cosi’.
    Solo il seno la addormenta senza doverla contenere.
    Le poche volte che ho provato a metterla nel lettino semiaddormentata, lei si e’ svegliata completamente, iniziando a giocare e… andando avanti all’infinito! Credo consideri la nanna una perdita di tempo!!! Ne ha gia’ cosi’ poco per giocare e scoprire il mondo! Perche’ riposare?
    Ho paura che non funzionera’ con noi… Comunque proveremo!

    Consigli per i “vivaci” che non ne vogliono sapere

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    • @Nadia il mio primogenito è un bambino molto vivace (o amplificato come li chiamiamo noi su questo blog), e con lui ci siamo riusciti. Anzi io credo fermamente nel fatto che con lui siamo riusciti a sopravvivere grazie a TH. Non ti dico che è una passeggiata, ma dubito che ci sia un metodo per cui sarebbe invece tutto facile. Ovviamente se il seno la addormenta bene e per te va bene così, allora non cambiare sistema. Cambialo solo se la situazione attuale non ti va più bene, o se vedi che la bimba non dorme abbastanza. Un abbraccio!

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  12. Grazie Serena, posso provare!
    anche secondo me si sveglia perchè non riposa abbastanza.
    é capitato che mi trovassi li una volta, ma non aveva funzionato. Si sveglia, vuole star su, basta. Se decide decide. Ma è evidente che ha sonno!!!
    Di notte dorme dalle 20,45 circa alle 7.
    Riprovo e ti faccio sapere!grazie!!!

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  13. Ho bisogno di una mano.
    L’unica volta che ho usato le radioline NON FUNZIONAVANO.
    La mia piccola deve avere pianto circa 20 mminuti attaccata al lettino.
    Questo è successo una sett fa. Mi sono sentita un mostro. Lei era visibilmente scioccata e faceva fatica a calmarsi. Stavo tranquilla e stiravo in garage perchè al mattino aveva dormito poco, solo 45 min, e di norma il pomeriggio almeno un ora e mezzo lo dorme!! non vi dico come mi sono sentita io. Lasciamo perdere.
    Da quel giorno la mia piccola di 11 mesi e mezzo quai, è un pò cambiata.
    <ora la mattina dorme a fatica 30- 45 minuti (prima 45 minuti fino ad un ora e mezzo), il pomeriggio spesso dorme solo 45 min (prima arrivava anche a due ore) e si sveglia piangendo (mai fatto prima!!!!!), se è così si fa un altro pisolo nel passeggino intorno alle 17-18.
    Cosa dovrei fare?
    parlando con una conoscente mi ha detto che il suo bimbo intorno all'anno ha perso il sonno mattutino, cioè lei glielo ha fatto perdere perchè il pomeriggio dormiva poco…non so che fare.
    posso avere un'idea di quanto dormono i vostri bimbi a questa età?
    cioè, non è poco dormire 2 ore e un quarto in tutta la giornata a neanche un anno?
    In parole povere..le ho creato un shock io e devo rimediare in qualche modo oppure potrebbe essere il dentino appena spuntato, l'età ecc ecc?
    vi prego, datemi una mano. Ciao Serena e a tutte voi 🙂

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    • @lalla accidenti capisco che questo piccolo incidente ti faccia sentire in colpa, ed è decisamente normale chiedersi se il cambiamento di abitudini sia dovuto a questo oppure no, ma a questo punto diventa anche inutile stare a flagellarsi in merito. Il fatto che lei si sveglia piangendo fa pensare che non abbia finito di riposare. Anche il mio Vikingo ha smesso di dormire la mattina intorno ai 12 mesi, mentre Pollicino ha smesso intorno ai 15 mesi. Entrambi hanno sempre dormito 12 ore la notte (non di seguito, nel senso che le sveglie notturne si sono protratte per un paio di anni o più, ma comunque erano a letto dalle 19.30 circa alle 7 del mattino circa). Capisco il volersi confrontare, ma ogni bambino è diverso, e tu sei l’unica in grado di sapere se la tua piccola ha bisogno di dormire di più oppure no. Forse puoi provare a farti trovare li accanto prima che si svegli, per vedere se si tranquillizza vedendoti, e se riesce a continuare a dormire ancora un po’. Se il problema è dovuto allo stress di quell’evento, magari in questo modo riesci a tranquillizzarla. Che ne pensi?

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  14. Ciao Eva; sono contenta che tu sia riuscita nel tuo intento;siete stati, tu e tuo marito, costanti e coerenti.Magari accadesse anche a me il miracolo!!! In realtà più che i risvegli notturni quello che più mi snerva è l’addormentamento: un delirio di 50 minuti minimo e la schiena a pezzi!Eppure non è stato sempre così; c’era un periodo in cui si addormentava sul suo lettino con pochi pianti (è vero, però che lo rimpinzavo di latte e camomilla, il che non va bene!!!).Ora son riuscita a eliminare camomille e tisane e sto tentando di rieducarlo al lettino, se non altro perchè la pancia comincia a crescere e mi diventa sempre più difficile cullarlo.Ieri, terza sera di tentativi, ha pianto come un matto,e anche a volerlo consolare in braccio (perchè a un certo punto non sapevo più che pesci pigliare)si dimenava e inarcava la schiena come un’anguilla.Alla fine , tra le braccia di papà, si è appisolato, forse dallo sfinimento, e l’abbiamo messo giù.Forse non ci siamo attenuti strettamente al metodo, ma questa notte ha avuto uno, forse due risvegli (non sono molto lucida in quelle ore) e stamane ha dormito fino alle otto meno un quarto.So che tre giorni non saranno sufficienti e sentirlo piangere anche solo 3 minuti è uno strazio … Spero di avere la costanza di perseverare e di ottenere qualche risultato.In bocca al lupo a tutte le mamme e alla tua /nostra seconda gravidanza!

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  15. Ciao a tutte, nel caso vi possa essere utile, vi porto la mia esperienza che spero di replicare con la seconda bimba in arrivo. Ho letto il libro della hoggs quando Stefano aveva 5 mesi e la mie giornate erano governate dal caos… Mi è stato molto utile anche se i risultati non sono stati proprio così immediati. Stefano la notte dormiva già di filato 8-10 ore e si addormentava al seno. Quindi mi sono concentrata nell’applicazione del metodo per stabilire un minimo di routine giornaliera. Ci sono riuscita abb bene dopo circa un mese. I problemi di sonno di sonno notturno, tuttavia, si sono ripresentati con lo svezzamento e in particolar modo con l’introduzione del pasto serale. Stefano da quel momento ha insisto a svegliarsi anche 5 volte a notte. Io ero troppo stremata per applicare il metodo hoggs, così lo portavo nel lettone, lo attaccavo al seno e dormivo finchè lui non aveva finito. Poi lo rimettevo nel lettino. La routine giornaliera, invece, andava alla grande. Tutto questo fino a settembre. Poi, essendo già incinta di giada, ho deciso di sospendere l’allattamento notturno. Quella notte stefano si è fatto un pianto di 40 minuti (pur essendo in braccio) e poi ha capito che ero ferma nel non dargli più il seno e se n’è fatto una ragione. Dalla notte dopo ha ripreso a dormire tutta la notte, fino al momento in cui ha iniziato a gattonare… Da quel momento era talmente eccitato che sono ripresi i risvegli notturni. In poche parole, di notte cercava di portare a compimento ciò che stava imparando di giorno. Io, avendo già una discreta pancia, non ce la facevo ad applicare il metodo hoggs e così ho preso a portarlo nel lettone finchè non si addormentava, per poi trasferirlo nel lettino. Trovando la cosa piacevole, Stefano ha iniziato a svegliarsi di nuovo 4 volte a notte. A dicembre è intervenuto mio marito, applicando la linea dura per qualche giorno… In sostanza gli diceva che era ora di andare a nanna e lo metteva nel lettino, il bimbo piangeva e lui tornava a coccolarlo (senza peró prenderlo in braccio) ogni 5 minuti, finchè Stefano non si rassegnava e si addormentava. La cosa è durata 3 giorni, poi il bimbo ha iniziato non solo a dormire tutta la notte ma ad addormentarsi da solo e senza coccole anche la sera e durante il pisolino… In sostanza la sera giochiamo co lui e quando arriva l’ora lo cambiamo e lo mettiamo nel lettino dandogli la buona notte. Lui gioca un pó con i suoi pipassimo e poi nanna…. Quello che vorrei sottolineare è che da quando gli abbiamo insegnato ad addormentarsi da solo stiamo meglio tutti, noi perche’ abbiamo ritrovato i nostri spazi e lui perche’ è molto più tranquillo. I bambini hanno bisogno ancora più di noi di riposare e penso che se gli diamo delle cattive abitudini per piacere nostro (era troppo bello averlo nel lettone…) o per comodità (fai una gran fatica a lasciare le vecchie abitudini e a sentirlo piangere per ore..) non facciamo altro che fare il loro male. Da quando dorme tanto il bimbo non è più irrequieto, gioca anche da solo e ride come un matto. Ciò che mi chiedo, anche in vista dell’arrivo della seconda, è quanto sua merito nostro o quanto invece non sia merito del bimbo…. Ve lo saprò dire fra qualche mese. Nel frattempo, in base alla ma esperienza, ciò che ho constatato è che i bambini, per quanto piccoli, capiscono tutto, soprattutto i nostri punti deboli o la nostra fermezza nell’adottare una decisione….. Spero che la mia storia vibpossa essere in qualche modo utile. In bocca al lupo a tutte (me compresa per la seconda… 🙂

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