Se l’idea di dormire tutti nel lettone per anni non fa per voi, e il metodo descritto dal Dott. Estivill (o metodo Feber o del controlled crying) vi sembra crudele o per lo meno troppo rigido, benvenuti nel club dei genitori alla ricerca della sana via di mezzo. Dopo una rapida analisi delle esigenze personali di ciascun membro della famiglia, abbiamo fin dall’inizio chiarito con noi stessi e con il Vikingo che a ognuno spetta il suo letto. Uno proprio spazio in cui sentirsi al sicuro, riposarsi e dormire quelle ore necessarie a vivere meglio durante il giorno. Dopo aver letto vari libri sull’argomento, abbiamo deciso di seguire quello di Tracy Hogg nel suo libro Il linguaggio segreto dei neonati(in realtà il libro non parla solo di sonno, ma è una guida completa anche per allattamento e molto altro). E’ un metodo facilmente adattabile ad ogni tipo di bambino, tiene conto delle esigenze del genitore che vive nella società moderna, ed è “ragionevole”.
Anzi più che un metodo, oserei dire che è una guida per il genitore che vuole insegnare a dormire al suo bambino in modo indipendente. Ma è anche una guida per capire come dormono i bambini. Perchè per quanto sia difficile crederlo, tutti i bambini passano delle fasi per l’addormentamento che vengono descritte con precisione nel libro.
L’autrice li chiama I tre stadi del sonno, e si possono riassumere più o meno così.
1. L’attimo. Quando il bambino inizia ad avere sonno, sbadiglia. Proprio come noi. Qui Tracy Hogg suggerisce di cogliere l’attimo e di mettere il bambino a letto, al più tardi al terzo sbadiglio. Se non si fa, allora il bambino inizierà a piangere, evitando di passare alla seconda fase.
2. La zona. Il bambino assume uno sguardo fisso, verso un punto lontano non definito, che lei definisce sguardo delle mille miglia. Questa fase dura 3 o 4 minuti.
3. Lasciarsi andare. Il bambino si comporta con un viaggiatore in treno che si sta per addormentare. Si appisola e la testa gli cade da un lato. Quindi riapre gli occhi per qualche secondo, poi si appisola di nuovo e la testa gli cade di nuovo svegliandolo. Riapre gli occhi e così via per 4 o 5 volte prima di addormentarsi completamente.
Se osservate il vostro neonato quando si sta addormentando vi accorgerete che la descrizione è assolutamente accurata. Ci si rende immediatamente conto che se non si riconoscono le 3 fasi, è facile che si facciano delle azioni che impediscano l’addormentamento. La prima fase, quella degli sbadigli, potrebbe essere molto breve per un bambino molto sensibile agli stimoli visivi, e c’è un forte rischio di perdersela. Quando poi si sta nella fase del ciondolamento della testa, i continui risvegli potrebbero essere presi per una difficoltà ad addormentarsi invece che per delle fasi necessarie all’addormentamento. Se interveniamo ad esempio infilandogli il ciuccio in bocca, o prendendolo in braccio rischiamo facilmente di ottenere la reazione opposta, impedendogli di addormentarsi invece di aiutarlo. Per quanto tutti i neonati passano queste fasi, ci sono delle differenze a seconda del temperamento del bambino. I bambini più tranquilli potrebbero avere una prima fase di sbadigli sufficientemente lunga , e si può attendere più a lungo prima di metterli a letto senza rischiare che inizino a piangere. Potrebbe anche verificarsi che un neonato del genere riesca ad addormentarsi da solo in un ambiente pieno di stimoli e luci, in quanto è perfettamente in grado di isolarsi. Al contrario un bambino molto vivace potrebbe sbadigliare solo un paio di volte, ed entrare in crisi velocemente, iniziando a piangere in modo convulso sbarrando gli occhi e agitando le braccia. Per questo tipo di neonati è ancora più importante cogliere l’attimo, e interrompere gli stimoli visivi. Questo è il tipo di neonato che non si addormenterà mai in una salotto pieno di gente.
Insomma conoscere questi 3 stadi dell’addormentamento non è sufficiente. Dovete conoscere anche chi è il vostro bambino. Sapere quali sono i suoi ritmi è un aiuto incredibile. Come ho suggerito nel post Le regole base di un buon sonno, provate a tenere un diario in cui annotate tutti gli orari di sveglia e addormentamento per qualche giorno. Questo vi servirà come riferimento.
Potete aspettare di entrare nella fase degli sbadigli oppure iniziare un pò prima se il vostro bambino è molto vivace e rischiate di perdere il momento. Qualsiasi tipologia sia il vostro bambino, seguite una routine che dica al bambino che ci si sta preparando ad andare a letto.
- Per un neonato basteranno pochi minuti: cambio pannolino, pigiamino, si tirano le tende, lo si mette nella culla e si canta una ninna nanna. O qualsiasi cosa vogliate voi, purchè sia sempre la stessa routine. Un consiglio, se cantate una ninna nanna, sceglietene una che vi piace veramente, io sono già 3 anni che la canto! Lo scopo è quello di calmarli, e non di farli addormentare. Se vedete che il neonato è entrato già nella seconda fase, quella dello sguardo fisso, è arrivato il momento di smettere le coccole e qualsiasi altra attività rilassante che avevato intrapreso. All’inizio della terza fase, quella del ciondolamento, mettelo nel lettino dicendo una frase tipo “ora ti metto nel tuo lettino, così potrai riposare bene” o qualsiasi altra frase il vostro senso materno o paterno possa suggerirvi.
- E’ possibile e probabile che il bambino abbia un sobbalzo. Dopotutto sta nella terza fase quindi è normale. Provate a vedere se si riaddormenta da solo senza il vostro intervento. Se non lo fa, potete provare a calmarlo dandogli pacche leggere al centro della schiena e sussurrando “shh shhh!”. Provate a non prenderlo in braccio a meno che non stia piangendo.
- Se si calma, si spenge la luce e si esce dalla stanza. A questo punto molti neonati sono in grado di addormentarsi da soli, seguendo gli ultimi stadi descritti sopra.
Questa è la teoria. E funziona anche molto bene per moltissimi bambini. Ma sappiamo bene che altrettanto spesso le cose non vanno come dovrebbero andare. Nel caso in cui non riconosciamo i segnali della prima fase ad esempio, il bambino portebbe essere troppo stimolato per addormentarsi, e il pianto è il suo modo per isolarsi. Ecco quindi alcuni consigli su come agire quando le cose non vanno secondo le aspettative.
Prendetelo in braccio, e senza cullarlo, sussurrategli nell’orecchio con voce decisa “va tutto bene! Mamma (o papà) è qui. Dobbiamo imparare ad addormentarci da soli. Ora ti insegno come si fa.” Aspettate che il bambino smetta di piangere e poi mettetelo subito nel lettino. Ma come si fa a farlo smettere di piangere senza cullarlo? Tracy Hogg sostiene che gli si possono dare delle leggere pacche al centro della schiena, mentre si emette un suono sussurrante “shh shhh!” vicino all’orecchio del bambino. Non dentro l’orecchio! Lo sh sh sh deve essere appena più forte del volume del suo pianto. Pacche ritmate sulla schiena e shh shh nell’orecchio sono una specie di miracolo. Il neonato non è in grado si sostenere più di 2 stimoli alla volta. Se ci aggiunge il terzo, cioè il suo pianto, non ce la fa. Quindi è costretto a smettere di piangere. Voi a quel punto lo rimettete nel lettino, magari un pò di lato, e continuate a dare pacche e a fare sh shh per un pochino. Prima che si addormenti del tutto, smettete, e uscite dalla stanza.
Tutto questo è solo un assaggio della ricchezza descrittiva del linguaggio dei neonati proprio del libro di Tracy Hogg. Ci sono descrizioni del linguaggio corporeo a seconda dell’età del neonato che lasciano a bocca aperta quando si riconoscono nel proprio frugoletto. I consigli pratici sono moltissimi, e si adattano ad ogni tipo di bambino, perchè partono sempre dall’osservazione del bambino, e non dall’assumere che un comportamento sia giusto a priori. Della stessa autrice ci sono almeno altri due libri (disponibili solo in inglese) che vanno a completare il primo, e che sono utili nel caso in cui le cose non funzionino a dovere: The Baby Whisperer Solves All Your Problems per il primi mesi, e
Secrets of the Baby Whisperer for Toddlers per bimbi un pò più grandicelli. Sono ricchi di suggerimenti estremamente utili ed esempi di come lei sia riuscita a risolvere casi più o meno difficili. Ma la cosa più importante di tutta la filosofia di Tracy Hogg, è che i suoi libri insegnano al genitore a fermarsi ad osservare il bambino prima di agire, per capire quale è il problema, come è iniziato, e quindi riuscire a trovare la strategia più utile per risolverlo. Un atteggiamento che penso possa tornare utile per moltissimo tempo.
Se ti fosse venuta voglia di leggere questo libro, compralo utilizzando uno di questi link e aiuterai questo sito a crescere:
The Baby Whisperer Solves All Your ProblemsTi potrebbe anche interessare Il linguaggio segreto dei neonati:
inMondadori.it
lafeltrinelli.it
grazie Serena…già mi sento molto meglio,è vero devo riprendere in mano la situazione…davvero ieri sono arrivata all’esasperazione! e pensandoci mi rendo conto che per la sera abbiamo un rituale, sempre quello, mentre di giorno no…da oggi provo a fare come mi hai suggerito, di nuovo grazie! ti farò sapere…
Aiuto! qualcuno mi sa dire perchè mio figlio (6 mesi e mezzo) di giorno sembra che non voglia dormire???? non capisco…di sera si addormenta tranquillo e beato nel suo lettino, per i sonnellini diurni invece ogni volta è uno strazio…piange se lo metto nel lettino ma anche se lo tengo in braccio, se gli tengo la mano o se no, si agita, urla e si contorce nonostante abbia un gran sonno…leggendo il vostro articolo che riporta i consigli della Hogg ho pensato di metterlo giù appena sbadiglia ma niente lo stesso….insomma,io non so più cosa fare……
Simona intorno ai 6 mesi i bambini iniziano a rendersi conto di tutto quello che possono fare. Hanno appreso nuove cose, magari possono osservare il mondo da seduti, e spesso si fanno sopraffare dalla voglia di fare nonostante la loro stanchezza. Ci sono alcuni bambini che si fanno prendere talmente tanto dai giochi che diventano facilmente ipereccitati ed hanno difficoltà a cedere.
Prova ad analizzare la situazione che lui vive durante la giornata, specialmente nei 15-20 minuti prima della nanna.
Cerca di offrirgli attività che lo tranquillizzano. Se li hai, togli tutti i giochi che fanno rumore, suonano musiche assordanti e hanno mille lucine colorate. Sostituiscili con un solo gioco alla volta possibilmente non rumoroso. Abbassa le luci, e prepara l’ambiente ad un momento di calma. Insomma crea una situazione al contorno che invita al sonno. Poi metti in conto che comunque avrà bisogno del tuo aiuto per addormentarsi, quindi resta con lui nella stanza dopo averlo messo nel lettino, e anche se lui non vuole dormire e fa il diavolo a quattro, tiralo su dal lettino, coccolalo in braccio, ma non uscire dalla stanza. Devi comunicargli il fatto che sei tu che decidi e non lui. E tu hai deciso che è ora di riposare. Anche se non vuole dormire, e devi stare chiusa nella stanza con lui per 1 ora, mantieni il punto. Ha bisogno di riposare, e anche se non riesci a farlo addormentare può imparare a riposarsi rimanendo in una stanza in penombra. Piano piano cederà e inizierà a dormire per i suoi sonnellini. Essendo ancora così piccolo, immagino che il cambiamento potrebbe avvenire abbastanza rapidamente.
In bocca al lupo e fammi sapere come va!
ciao serena, breve aggiornamento sulle nostre notti insonni… allora, una notte ho spedito il marito a dormire sul divano e mi sono portata la Guerriera a letto, l’ho allattata una volta sola e poi basta, nei successivi risvegli lei si è lamentata un pochino ma poi si è addormentata senza tetta. da allora quando la porto nel letto si agita sempre un momento ma poi trova la sua posizione e dorme abbastanza come un ghiretto (tipo che si sveglia 2-3 volte e non 30 come prima!). da un lato è un successo, dall’altro non abbiamo fatto passi avanti nell’abituarla a dormire da sola nel lettino, anzi. la sera la allatto e la metto giù, lei dorme 40 minuti e poi si sveglia,poi due ore e si sveglia (e qui di solito la piglio, altrimenti si fa un altro paio d’ore e poi si risveglia…). se prova il papàad addormentarla sono urla disumane che manco in Inglorious Basterds quando scalpano i nemici. che fare? ora vorrei a togliere del tutto la tetta notturna e insistere contemporaneamente (se ce la faccio) col lettino, che ne dici? spero di resistere alle sue proteste…
ciao federica
Certo il soprannomen non gliel’ho dato a caso… 🙂 se pensi che non sono nemmeno abituata perché il mio primo figlio è uno che si adatta facilmente alle regole. non a caso dorme da solo da quando aveva 40 giorni!
va bene, grazie, provo come dici tu. il fatto è che già ci avevo provato e il risultato è quello che ti ho raccontato: passavo le notti in piedi ad allattarla…
ti faccio sapere come va!
f.
Federica per me è difficilissimo darti un consiglio. Prima di tutto perché non sono li con voi ad interpretare i comportamenti della Guerriera, e poi perché anche se ci fossi penso che tu sei quella che ne sa di più.
Allora proviamo a fare così. Mi pare di capire che il problema principale sia il fatto di dormire nel lettone, perché si agita, scalcia e non dorme nessuno. Che ne dici di provare ad iniziare da li? In pratica si tratta di continuare come stai facendo, però quando si sveglia dopo 3 ore, la allatti di nuovo e poi la rimetti nel suo lettino. Diciamo che la parola d’ordine è “letto a noi, lettino a te”.
Che dici potrebbe funzionare? Tuo marito sarebbe d’accordo con questa procedura?
Poi una volta sistemata questa, provi a togliere l’allattamento.
Un passo alla volta.
PS. Certo che il nome Guerriera non lascia molte speranze, eh?! 😉
grazie serena
a presto!!!!!!!!!!!!!
ciao serena, rieccomi a raccontarti come è andata. allora, dopo 4 notti sempre più infernali, siamo crollati e ci siamo riportati la Guerriera vittoriosa nel lettone. complice il freddo, la stanchezza e il disaccordo fra noi su come comportarci alla fine abbiamo ceduto le armi. infatti, se la prima notte si era risvegliata tre volte, l’ultima è stata sveglia o semisveglia o addormentata in braccio a me dalle due e mezza alle sei del mattino. appena provavo a metterla nel lettino erano urla disumane. un disastro! in realtà non riesco nemmeno ad applicarlo il metodo di tracy, perché lei si dispera e vuol essere presa e quando la prendo non si consola se nn le dò la tetta. si agita, urla, fa il ponte… come hai fatto tu con il Vikingo? va bene fare su e giù per 100 volte, ma se nn urla dalla disperazione! da quella notte la addormento in braccio e al seno e poi la metto nel lettino, dove sta tre ore e poi si risveglia; allora vado a prenderla e la porto nel lettone, dove fino a mattina mi fa ammattire fra risvegli, balzi, colpi, richieste di tetta… insomma non va, e ho deciso di riprovare da sabato con il metodo. pensavo di non allattarla più di notte. tu come consigli di procedere? che si fa quando si disperano come col peggior estivill?? grazie federica
ciao serena, io ho letto varie volte sia estevill che tracy hogg, ma con mia figlia, ora 16 mesi, allattata fino a 13, è sempre stato difficile tutto, sia lo svezzamento sia il dormire.
ho cercato di ottenere dei risultati con il metodo di tracy ma è stato quasi impossibile, anche perchè lei nn ha mai preso nè ciuccio, nè biberon, mi ha comunque aiutata per darmi una organizzazione di base. quando a 13 mesi ho deciso stremata di smettere di allattare ho seguito estevill, ancora oggi ci sto male ma solo in questo modo sono riuscita a dormire un po. Comunque credo che la cosa migliore sia seguire il nostro istinto e basta ma, almeno con il primo figlio, è sempre difficile, io avevo paura di sbagliare e leggendo i manuali cercavo risposte e conferme, spero che con il prossimo figlio le cose vadano meglio
Chiara per carità. Non c’è nessun motivo di stare male perché hai usato il metodo Estivill. Tua figlia dorme? Bene. Basta così. ha funzionato per voi due e questa è la cosa più importante. I sensi di colpa non aiutano mai, quindi lasciamoli fuori.
L’istinto da solo a volte funziona e a volte no. Alcune di noi, e io ne sono l’esempio vivente, hanno bisogno di conferme prima di seguire il proprio istinto. Il mio istinto mi aiuta a scegliere quale metodo adottare, ma se fossi stata lasciata sola al mio istinto ho pochi dubbi sul fatto che sarei crollata.
Però hai ragione. Con il secondo figlio va decisamente meglio. Se non altro nel senso che si ha meno paura di sbagliare, perché si sa che è impossibile non sbagliare 🙂
mi chiedo cose sosì…frs sciocche del tipo io lo metterò sempre giù e gli altri lo terranno sempre su…sulle braccia questo può influire?
e con l’allattamento ad orari fissi del metodo easy si può riuscire e invece cosa ne pensi dell’allattamento a richiesta?…insomma tante tante domande…..intanto a presto
Elisabetta, al contrario di quello che dici, il metodo EASY è estremamente flessibile proprio perché non ha orari fissi, ma una routine fissa. Io sono sempre uscita se dovevo uscire, e l’ho fatto dormire in carrozzina.Sull’allattamento a richiesta ci sarebbe molto da dire. Io sono favorevole all’allattamento a richiesta, e il metodo EASY è proprio pensato per rispondere all’idea di allattamento a richiesta, essendo per l’appunto flessibile e non legato ad orari. Il discorso è che spesso si confonde la richiesta del bambino e si offre il seno quando invece lui sta chiedendo di dormire, o qualsiasi altro problema. Insomma l’idea diffusa di allattamento a richiesta è che se il bambino piange allora gli dai il seno. Per me è più importante rispondere alla sua richiesta di attenzione con quello di cui ha realmente bisogno: il seno se ha fame, il lettino se ha sonno, ecceterera. Non temere i dubbi continueranno a venirti, e anche molti. Piano piano però imparerai a capire le esigenze del tuo bambino e a rispondere nel modo giusto.
In bocca al lupo per la nascita!
ciao serena ti ho scritto un po di tempo fa, grazie per la risposta…
e col primo figlio di 6 ..ora ne ha fatti 7 proprio questo mese ..va meglio dorme solo nel lettino a patto che almeno il sabato sera vuole dormire nel lettone ed io ci sto….durante le altre notti raramente a meta notte viene nel lettone se ha fatto un brutto sogno e allora io lo faccio entrare …
mi sono messa di impegno in questi ultimi mesi per farlo stare + notti nel suo letto si è affezionato ad un peluche che dorme con lui sempre vuole le cocco le prima di dormire e qualche rassicurazione prima della nanna …del tipo mi chiede “tu dove vai?”…che caro e io gli dico che sono sempre con lui anche se in un altro letto ..insomma tutto questo perchè manca ormai un mese all’arrivo del secondo e vorrei tanto nn sbagliare e riuscire nel metodo E:A:S:Y:
chissà nn sarà troppo complicato da mettere in pratica tipo nel dare al bimbo una routine e poi che si fa con gli imprevisti o le uscite …mi chiedo se è il momento per noi di uscire e lui deve fare il sonnellino può tranquillamente uscire e farselo nella carrozzina oppure mi chiedo troppe cose riguardo ad una routine da fargli seguire per nn fare gli stessi errori!!!
cmq nn vedo l’ora di vederlo e di portarlo a casa dopotutto c’è sempre un rimedio ai ns errori!!
Grazie Serena,
si ho letto il post sul sonno ed ora proverò i tuoi consigli per rendere più semplice la vita sia a me che al mio piccino. Grazie, in questi momenti è importantissimo sentirsi capite!
scusami, dimenticavo: mi puoi spiegare la faccenda dell’allattare da una parte sola? non ho il libro della hogg e non ho capito di che si tratta. grazie!
Federica, leggi il post in cui spiego il perché allatto da un lato solo. Sono contenta di sapere che già va meglio. Ritorna a dirci qualcosa tra CIRCA 3 giorni 😉
ciao serena, grazie molte della risposta tempestiva. la Guerriera si è appena addormentata nel suo lettino, secondo le modalità che ti ho raccontato. breve rito della nanna, saluta la sua amica elsa l’orsa, sta nel lettino un po’ e poi piange, allora la prendo e la allatto, la stacco e si addormenta. allora la metto nel lettino. il fatto è che cullarla ora non basta a calmarla, devo proprio allattarla se nn voglio che urli da tirare giù i muri. seguendo il tuo consiglio potrei provare ad allattarla per un tempo più breve, staccarla e cullarla e poi provare a metterla giù sempre un pochino prima per CIRCA 3 giorni… 🙂
per me è già un grande risultato che dorma in un posto diverso dal lettone e senza me accanto! ultimamente si addormentava e poi dopo 20 minuti era sveglia e mi cercava (nel dormiveglia) e così, con intervalli di mezzora-un’ora, tutta la notte. e sovente eratutto un rotolarsi, alzarsi, ributtarsi giù… per questo ho capito che era ora di cambiare il dormire insieme, che per molti aspetti a me piaceva molto. per questo vorrei dire ad Enrica che il momento giusto per spostarla nel suo lettino lo sentirà lei (o meglio ancora: lei e il bimbo). certo che prima lo fa e più facile è! grazie ancora e a presto
ciao serena,
ho letto con molto piacere i tuoi post e tutti i messaggi e, dato che sono diversi giorni che leggo forsennatamente qualsiasi cosa ci sia sulla nanna, devo dire che genitoricrescono mi ha conquistata per l’equilibrio,l’informazione e la sensibilità con cui sa affrontare i problemi di bimbi e genitori. allora, io ho due bimbi, il Filosofo e la Guerriera, uno ha 7 anni e l’altra quasi 10 mesi. come immagini i problemi ce li ho con quest’ultima, che ha un caratterino non da poco, a differenza del fratello che è molto più tranquillo e portato ad accettare regole e cambiamenti (era così anche da piccino). lei invece è una vera impunita che con il suo sorriso a due denti sa di conquistare le masse! da parte mia ho assecondato la sua comprensibile mammite e l’ho allattata a richiesta sia di giorno che di notte fino a… 3 giorni fa,quando ho detto basta perché la situazione era diventata ingestibile. infatti la temeraria dormiva in mezzo a noi ed essendo anche piuttosto vigorosa, si svegliava per succhiare anche 30 volte per notte e cercava la tetta a suon di calci e testate! insomma, ho pensato che quel che era stato naturale e intimo fino a quel momento andava cambiato. estivill non mi piace e invece mi ha abbastanza convinto quel che dici su tracy hogg. così ho provato e la prima notte si è svegliata alla mezza e l’ha riaddormentata il papà (prima volta in assoluto) però tenendola in braccio, la seconda alle due e mezza e lì mi ci è voluta un’ora e mezza per riaddormentarla dopo averla allattata e cullata, messa giù, tirata su… dopo si è fatta 4 ore fino al mattino. notte seguente, più o meno stessa storia: si è addormentata alle 23, prima sveglia alle 2,30 (ma ci è voluto solo un quarto d’ora con tetta per riaddormentarla), seconda sveglia alle 6 (ci ha provato il papà ma inutilmente, così sono intervenuta io e ci ho messo quasi un’ora!). poi si è svegliata alle 8 (il Filosofo va a scuola e in casa c’è movimento…) ma stavolta con gorgheggi e sorrisi.
allora, la mia domanda è questa: ho provato ad applicare il metodo alla lettera ma lei non si fa consolare in braccio, si agita, si tende e urla come una dannata finché non la attacco alla tetta. allora la assecondo, poi la stacco e la cullo finchè nn è abbastanza cotta da rotolare nel lettino. diversamente sono strilli: ho pensato di fare così per non toglierle tutto insieme: lettone, mamma e tetta. che ne dici? faccio bene ad aspettare a vedere come va (se si sveglia meno, ecc) o rischio solo di farle prendere un’altra abitudine che nn risolve i nstri problemi di sonno?
grazie dell’aiuto!
ps: nn ne vuole sapere del ciuccio e prende a stento qualche assaggio di latte artificiale
@federica stai andando benissimo! e certo che non vuoi togliergli tutto insieme. Poverina! Ci mancherebbe altro. Cerca di non cullarla troppo a lungo, Fai un passo alla volta e prova a cullarla solo fino a farla smettere di piangere, poi smetti di cullarla. Piano piano diminuisci il tempo del cullarla e del tenerla in braccio e mettila nel lettino da sveglia. Sono passati solo 3 giorni. Devi calcolare circa 3 giorni per ogni aspetto che vuoi cambiare. Quindi se in 3 giorni l’hai tolta dal lettone, devi metterci altri 3 giorni circa per non allattarla, e poi altri 3 per farla addormentare da sola nel lettino. Mi sono ricordata di dire circa?
Ciao Serena,
sono la mamma di un bimbo di 5 mesi, quando è sveglio è adorabile, ride tanto, è curiosissimo, ci imita in tutto, vuole mangiare da solo, bere dal bicchiere da solo. Ha fretta di imparare, sembra un bimbo grande intrappolato in un corpo piccolo che quindi non gli permette di fare tutto ciò che vuole. Immaginerai quanto è difficile poi farlo addormentare visto che anche una persona che parla e un giocattolino lo iperstimolano, non parliamo poi di ninne nanna cantate o giostrine sopra il letto. Io purtroppo, essendo sola 20 ore al giorno (mio marito lavora anche di notte), per pura sopravvivenza visto che ero distrutta, gli ho dato la brutta abitudine di addormentarsi con me nel lettone, attaccato al seno. Solo così sono riuscita a riposare fino ad ora, ma adesso vorrei cambiare le cose e fargli acquisire più autonomia nel dormire. Ho provato a farlo calmare e metterlo nel lettino ma ogni volta urlava sempre più forte. Devo dire che non vado più delle 7-8 volte a notte, ma più che per pigrizia è per paura di traumatizzarlo. Ho paura che se fino ad ora gli ho dato tutto e l’ho abituato con il seno (sbagliando io naturalmente), levarlo tutto insieme potrebbe traumatizzarlo e dargli l’impressione di aver fatto qualcosa di sbagliato.
Aiuto! Voglio solo il meglio per lui, qualsiasi sacrificio mi costi!
@Enrica prima di tutto vorrei dirti che non c’è nulla di male nel portarlo nel lettone con te. Ci sono moltissimi bambini che dormono beati nel lettone con i genitori e crescono bene. L’unica ragione per cui devi preoccuparti di togliere questa abitudine è se a questo punto la cosa ti sta stretta. La buona notizia è che il tuo bimbo ha solo 5 mesi, e ti posso garantire che se lo fai ora ci metti un po’ di tempo e fatica, più tempo aspetti più il tempo e la fatica necessari aumenteranno a dismisura. Se hai deciso che non vuoi che dorma nel lettone con voi, allora fai un piano di azione. Affronta un problema alla volta. Se decidi di partire con il non dormire nel lettone, puoi continuare ad allattarlo per farlo addormentare e poi metterlo nel suo lettino. Una volta che ha accettato il suo lettino puoi passare ad eliminare l’allattamento. Che lui urli è normale.Ti sta chiedendo cosa diavolo ti passa per la testa di cambiare questa bellissima abitudine. Nessuno più di me può capire quanto sia difficile. Hai letto il post sul sonno?