Io allatto alla luce del sole


Qualche giorno fa mi è arrivata una segnalazione di un’iniziativa per l’allattamento in pubblico, promossa dal canale genitori channel:
Parte un’iniziativa intercontinentale con l’obiettivo di sponsorizzare e parlare dell’allattamento nei luoghi pubblici, perché è importantissimo rendere quotidiana e ‘normale’ la scena di una mamma che allatta.
Allattare in pubblico è un gesto di dirompente positività: rafforza l’orgoglio e la percezione che una neomamma ha delle proprie facoltà di azione, le permette di muoversi con più facilità e di godere di una ricca vita sociale. Tutti straordinari antidoti al senso di esclusione, isolamento e depressione a cui molte donne vanno incontro nel post-parto. Vorremmo vedere tante mamme che allattano i bimbi: sui tram, al parco, nel ristorante, in coda alla posta… perché è bello abituare tutti ad un gesto d’amore!

Mi sono ricordata solo oggi, in extremis, di pubblicarla. Scusate, ma a volte succede che riceviamo moltissime email, e qualcuna, anche se importante come in questo caso, finisce un po’ in fondo al mucchio.
Poi magari succede qualcosa che te la riporta in superficie giusto in tempo, come in questo caso.
Ieri ero al parco giochi con il Vikingo e Pollicino. Non c’era molta gente, perché a Stoccolma è già vacanza piena, però qualche bambino a insudiciarsi nella terra si trova sempre. C’era una mamma con due bambini. Il grande aveva forse poco più di 2 anni. E il piccolo, a occhio e croce non poteva avere più di 2 o 3 mesi. La mamma era seduta su una panchina con il piccolo e lo allattava. Il grande giocava poco distante con un triciclo. Ad un certo punto si avvicina un terzo bimbo che è chiaramente interessato allo stesso triciclo. La situazione si fa calda. E la mamma, con il piccolo attaccato al seno, si alza, cammina verso il grande, risolve il conflitto, e ritorna a sedere sulla panchina. Il tutto con il piccolo “comodamente” appeso a ciucciare.
Questa scena sembra assurda lo so, ma vi assicuro che in Svezia non lo è affatto. L’allattamento è considerato la cosa più normale del mondo, e nessuno si scandalizza di nulla.
E’ anche grazie a questa mentalità che l’allattamento naturale è praticato moltissimo in Svezia, oltre che ovviamente alla presenza di strutture di sostegno. Ma non è solo per questo che è importante.

Io ho allattato ovunque. Persino in banca mentre discutevo del mutuo. Questo mi ha portato a vivere la mia vita da neomamma con meno stress, perché potevo uscire di casa con il mio piccolo senza impegnarmi in calcoli di probabilità o rischio in caso mi trovassi con lui affamato in giro in città. Senza preoccuparmi del dove fermarmi ad allattarlo in caso fosse necessario, e senza preoccuparmi di limitare nulla dei miei movimenti.
Non posso dire la stessa cosa delle volte che mi sono trovata a Roma in giro con il piccolo, e spessissimo mi sono sentita gli sguardi dei passanti addosso, che stavano decidendo se classificarci come zingari o come stranieri (naturalmente i nostri colori li hanno aiutati verso la seconda ipotesi).
Certo non è sempre così negativo in Italia, ma a mio parere non si respira la stessa naturalezza che si vive in Svezia riguardo l’allattamento.
Voi che ne pensate? Vi è mai capitato di sentirvi gli occhi puntati addosso mentre allattavate in pubblico? Vi è mai capitato di evitare di uscire di casa per paura di trovarvi a dovere allattare fuori e non sapere bene come o dove farlo?

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21 thoughts on “Io allatto alla luce del sole”

  1. Eh sì ma i commenti non li pubblicate più, potete chiudere la finestrella che l’altro giorno ci ho scritto perdendo tempo, credo.

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    • Gallicus il tuo commento era finito nella cartella di spam, probabilmente perché hai utilizzato un URL di una pagina di wikipedia, tra l’altro priva di riferimenti per il tema di questo post.

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  2. Io allatto tranquillamente alla luce del sole ma, stranamente, chi si scandalizza di più sono… le altre mamme!!!
    Adulti maschi, bambini, ragazze e ragazzine non fanno una piega, non gliene può fregare di meno… invece,le altre mamme ti guardano e cominciano a dire: “ma hai ancora latte? impressionante!” , “ma non hai paura che non si stacca più?” “ma ti dorme?”
    Io, sinceramente, non so che rispondere, anche perché non voglio salire in cattedra dicendo che il latte c’è in virtù della regola del “più succhia, più c’è latte”, che non ho paura se si staccherà prima o poi o no perché a me sembra chiaro che, a tendere, con la crescita, cambieranno le priorità per la mia bambina: già ora, a due anni, vedo che, in giro per strada, è più interessata a giocare che a me… ed il discorso del dormire… ma io sento tante mamme con i bambini che non gli dormono ed il seno lo hanno abbandonato da molto…
    Comunque, in linea di massima a me dispiace per le altre mamme che mi dicono che non hanno più continuato ad allattare perché il latte era finito, piuttosto che perché il bimbo non cresceva e bla bla bla, ma, morale della favola, finisco sempre per dire loro che la colpa non è della mamma, purtroppo non sono state supportate abbastanza ed hanno avuto le persone sbagliate al loro fianco che, invece di supportarle, hanno consigliato l’aggiunta.
    Ad una mamma una volta le ho detto che, se il bimbo, come diceva lei, non vuole altro latte se non il suo seno, non capisco perché lei stesse insistendo così tanto nello smettere. Mi ha risposto che non vedeva più latte nel tiralatte e immaginava che non avesse più latte, le ho spiegato che se il bimbo si attacca, succhia ed è soddisfatto allora evidentemente il bimbo il latte lo trova… non so se si è convinta.

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