Intervista a Miriam: l’equilibrio in un figlio unico

Miriam, 46 anni, è la mamma di Giona, 5 anni e mezzo, fantasioso, socievole, spiritoso ma anche caparbio e poco arrendevole. Miriam e suo marito sono attori.

Giona ha cinque anni ed è figlio unico. Già da quando, tu e tuo marito, avete deciso di avere un bambino ne avete “programmato” uno soltanto?
Il desiderio di essere madre è nato con me. A 15 anni pensavo che avrei messo al mondo almeno 7 figli. Crescendo, il numero si è progressivamente ridotto.
Sono diventata mamma a 40 anni. Mentre aspettavo Giona ho capito che quella sarebbe stata un’esperienza unica. Ed ero e sono felice così.

Come potresti descrivere il rapporto di Giona con te e con tuo marito?
Nonostante da sempre Giona trascorra molto più tempo con me che con mio marito, non ha mai sentito marginale – come invece io temevo – la figura del padre. Nei primi disegni sulla famiglia io ero ovviamente la più grande di tutti. Nell’ultimo, io e mio marito siamo praticamente gemelli. E lui si è ritratto appena un po’ più piccolo rispetto a noi.
Diciamo che con me esprime maggiormente la fisicità e la sessualità, ma litiga molto di più. Con il padre c’è una forte complicità e una condivisione delle proprie esperienze. Ma è tenero o rompiscatole con tutti e due.

Qual’è il suo modo di affrontare rapporto con altri bambini: compagni di scuola, amici, figli di vostri amici?
Giona ama tantissimo la compagnia: è socievole, in un gruppo ha un forte potere aggregante grazie al suo carattere allegro e ad uno spiccato senso dello humour. E’ però anche determinato nel far valere e difendere il proprio punto di vista anche quando è fuori da ogni altra logica che non sia la sua. E’ anche estremamente permaloso e fatica a perdonare e a dimenticare le offese.

Quale peculiarità caratteriale di tuo figlio pensi possa derivare dall’essere figlio unico?
Innegabilmente, rispetto a un bambino con fratelli, Giona incontra più difficoltà sul piano della condivisione. Anche se in questo senso la scuola lo sta aiutando molto.

Affrontiamo il luogo comune per eccellenza: credi che tuo figlio sia “viziato”?
Assolutamente no. E’ un bambino “ascoltato”.

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1 thought on “Intervista a Miriam: l’equilibrio in un figlio unico”

  1. sono mamma di figlio unico, ho 46 anni e mio figlio 25, abbiamo un bellissimo rapporto di complicità, sincerità, stima e fiducia, lavora sin dall’età di 14 anni non ha mai perso un giorno di lavoro, se non per cose gravi, adora i suoi zii, la nonna e cuginetti piccoli,ha un bellissimo rapporto con i suoi amici, ed il suo pensiero siamo noi, mamma e papà.
    l’unico difetto che posso trovare sul carattere di mio figlio “odia le ingiustizie”sin da piccolo all’asilo lui diffendeva i bambini più deboli di lui e ora che è grande tutte le persone ingiuste o che esercitano ingiutizie per lui sono una minaccia da allontanare……che condivido!Ciao a tutte le Mamme Sonia

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