In questo periodo buio di rifiuto della conoscenza, derisione dell’esperienza, sospetto della scienza, ed esaltazione del ragionamento “di pancia” 🙂 soffermiamoci un momento ad ascoltare da oltre oceano la voce del presidente Barack Obama, in un estratto di un discorso tenuto qualche giorno fa alla classe dei laureati del 2016 dalla Rutgers University, una delle più antiche in USA, e delle più attive e prestigiose nella ricerca scientifica.
Seguendo il dibattito politico in questo periodo, ci si potrebbe chiedere da dove viene questa tendenza di anti-intellettualismo. Quindi, classe del 2016, fatemelo dire nel modo più chiaro possibile. In politica, e nella vita, l’ignoranza non è un pregio.
Non è figo non sapere quello di cui parli!
E non è un “essere autentici” .
O “dire pane al pane”.
Non è “questionare la correttezza politica”.
E’… non sapere quello di cui parli!
Qualità come gentilezza, compassione, onestà, impegno, spesso sono più importanti delle competenze tecniche o cognizioni specifiche. MA. Quando i nostri leader manifestano disprezzo per i fatti, quando non devono rendere conto a nessuno delle falsità che ripetono, o delle cose inventate di sana pianta, mentre effettivi esperti sono archiviati come “elitari”, allora abbiamo un problema.
Cioè, è interessante pensare che se ci ammaliamo vogliamo essere sicuri che i dottori abbiano effettivamente un titolo medico, che sappiano quello di cui parlano. Se saliamo su un aereo, vogliamo che il pilota sia effettivamente capace di guidarlo. Eppure, nella vita pubblica, improvvisamente pensiamo “ah io non voglio qualcuno che lo abbia già fatto prima”.
Il rifiuto dei fatti, il rifiuto della ragione e della scienza: questa è la strada verso il declino.
Standing ovation
ogni riferimento a Trump e’ puramente casuale… ma anche no.
>>In ogni caso: applauso! non sono un politico ma lavoro in campo scientifico e, purtroppo, la diffidenza verso gli esperti e’ una cosa che conosco anche troppo bene.