Ripubblichiamo questo post nell’ambito di MAMMA CHE RIDERE!
per il tema:
IL BEBÈ: PAPPE, VIVACITÀ E INSONNIA (LA TUA)
L’arrivo di un bambino è come uno tsunami, ti impone ritmi e abitudini completamente nuovi: l’ordine lascia il posto all’inaspettato, il giorno prende il posto della notte, le ore di sonno si contano sulle dita di una mano, i pasti a orari improbabili, la casa che si trasfoma in un campo di battaglia, tuo figlio vispo e iperattivo 25 ore su 24… E tu che ti chiedi (a bassa voce, ma non troppo): “Ma quando finirà tutto questo?!?”Ricordate: commentare questo post, raccontando vostri episodi sul tema, può valere una fornitura di pannolini!
“maaaaaaaaaaaaaammaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!”
(il grido squarcia il mio povero sonno… sembra allarmato, chissà forse un brutto sogno, o ha mal di pancia… mi alzo e mi trascino in camera sua)
“che c’è amore?”
con il tono più sereno che si possa immaginare: “mamma, è giorno?”
(come è giorno? no tesoro mio, se è tutto buio, c’è silenzio, siamo tutti a letto, evidentemente non è giorno...)
“no tesoro mio, è notte fonda, dormi…”
(faccio per tornarmene a letto… ho fatto solo due passi, sono ancora in corridoio)
“mamma?”
“sì?”
“… che vuol dire fonda?”
(nooooo, ma perchè non imparo ad usare poche semplici parole di notte… cosa mi è passato per la testa…)
“significa che è proprio notte, siamo nel bel mezzo della notte e si dorme, buonanotte amore”
“ah…”
(torno a letto in due passi lunghi, mi rimetto sotto al piumone… accidenti, mi è passato il sonno!)
“maaaaaaaaaaaaaammaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!”
(oddio… solito grido da film horror nel bel mezzo della notte… stavolta se non c’è davvero un mostro in camera sua me lo mangio io)
“che c’è amore?”
“ho fatto un sogno brutto”
(beato te, almeno hai dormito abbastanza da avere tempo di fare un sogno...)
“mi dispiace piccolo, ma era solo un sogno, è passato, dormi adesso…”
(quatta, quatta, me ne torno a letto, mi rimetto sotto il piumone…)
“maaaaaaaammaaaaaaaa!”
(sgrunf!)
“che c’è tesoro?”
(guarda i mostri che ti sogni non potranno mai essere peggio di me se mi svegli un’altra volta!!)
“ma era proprio un sogno pauroso”
“oh, ma che hai sognato di tanto brutto?”
“non lo so, ma era pauroso”
(come non lo so!)
“va bene ora è passato, torniamo a dormire..”
“va bene”
(torno a letto… accidenti, mi è passato il sonno!)
“maaaaaaaaaaaaaaaaaaaaammaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!”
(va bene, va bene… manteniamo la calma ed abbattiamolo in fretta)
“che c’è amore?”
“ho sete”
(sono due anni che ti metto la bottiglietta dell’acqua sul comodino e sai perfettamente bere da solo, tu hai sete ed io ho sonno!)
“hai l’acqua sul comodino, tesoro, puoi bere quando vuoi”
“si, ma dammela tu l’acqua, io ho sonno”
(ti ci annego amoredellamamma nell’acqua… toh, bevi!)
“buonanotte amore”
“sgrunf”
(torno a letto…. accidenti, mi è passato il sonno!)
“aaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh”
(?! ha detto mamma??)
“che c’è amore?”
“sgrfmnsdotgpsòaò’kdjgfldl….”
“che dici?”
“aaaaaaaahhhhhhh…. smgk’leèaldfdjgjsd’elègowng.a…..”
(ah, già… episodi di sonnambulismo… oggi si va per le lunghe… almeno non si fa conversazione)
“amdjsptgkllaòòòkfjhdnebgfihgks,wl,slòò…..”
(che faccio? lo lascio qui, seduto sul letto ad occhi aperti ad esercitare da solo il dono delle lingue? tanto mica se ne accorge se ci sto o no…. beh, certo, è un po’ da madre snaturata lasciarlo qui a parlare da solo…. ma io ho sonno…. tanto tra poco ricrolla a dormire e non si accorge di nulla… beh, però da solo… poverino...)
“ldksorm,glòajdhr mckw,sldlaò….”
BAM!
(oddio… nel ributtarsi giù a dormire a sbattuto la testa sulla testiera del letto…. beh, meglio, almeno adesso dorme di sicuro!)
(ok, me ne posso tornare a letto…. accidenti, mi è passato il sonno!)
“maaaaaaaaaaammmmaaaaaaaaa!!”
(umpf)
“mamma, che ora è?”
“è notte, amore, dormi” (mi raccomando “notte” senza aggettivi!)
“si, ho capito che è notte, è buio, ma di preciso che ora è?”
(?????????????????????)
“le quattro e venti…”
“ah!”
(bene, è andata, me ne torno a letto… accidenti, mi è passato il sonno!)
Qualcuno si è chiesto cosa facesse il padre del nottambulo durante questi siparietti di ordinari risvegli? Adottava la tecnica dell’opossum: fingersi morto per ingannare l’aggressore…
Sara ha vinto la fornitura di pannolini! Ebbrava!
(sarà contattata da Mr. Huggies in persona…)
Direi che si capisce al volo che mi manca una bella notte INTERA di sonno, visto che ho commentato l’altro post quando ormai era già stata decretata vincitrice Lorenza…!
Beh, la mia ora ve la dico…
Sono sempre qua, alle prese col mio fagottino di tre mesi, che già si è rivelato un bel furbetto…Dopo le prime settimane di assestamento in famiglia, che in realtà non ricordo bene…probabilmente ero uno zombie per casa…il cucciolino ha iniziato a dormire tutta la notte, ultima poppata alle 23, prima poppata della giornata alle 6…io già gongolavo: “che bravo l’amore mio, che fa dormire la mamma (perché il papà dorme comunque…), che pacchia!Così piccolo e già così bravo!” e parlando con altre neomamme: “Ma come, il tuo non dorme?!Il mio che bravo!!Dorme già tutta la notte!”…Non sapevo che in realtà mi stava facendo recuperare le forze per scatenarsi al momento più opportuno!Calcolatore!!!E adesso eccolo qui, a svegliarmi nel pieno della notte urlando!!I risultati che inevitabilmente scatena sono due: il papà infila la testa sotto il cuscino, la mamma allunga le braccia verso la cullina: “ma dove è finito?”, è scivolato in giù e si spinge con le gambine da ogni parte, e mannaggia a me che sono miope!Allora cerco gli occhiali e nel frattempo faccio cadere porta ciuccio, fazzoletti a strappo pronti per i rigurgiti… per forza!sul comodino non c’è più spazio perché ho messo un libro aperto ad attenuare la luce dell’abat-jour!Con uno scatto di forza che non so da dove mi provenga, lo tiro su e via con l’allattamento, lui beato, io con la testa ciondolante da un lato…quando finalmente l’ho steso col super latte materno lo rimetto giù, il più delicatamente possibile, non sia mai che lo faccio incavolare!Ma lui non è mica nato ieri!!Ha già tre mesi ormai!Apre gli occhi e inizia a ridere: “lo so, amore che sei contento, ma ora dormiamo!” e gli caccio il ciuccio in bocca (santo ciuccio!)…ma come mai non lo vuole?perché me lo sputa?l’ha sempre preso così volentieri…Poi con amarezza mi accorgo che sto tentando di cacciarglielo in gola al contrario…e ci credo che non lo vuole…ma cosa posso fare?Qualcuno si aspetterebbe facessi di meglio alle 2 di notte?
Un abbraccio di conforto a tutte le mamme come me!Mal comune mezzo gaudio!
Abbiamo una vincitrice da battere!
Lorenza, con il suo commento al precedente post di Mamma che ridere ( https://genitoricrescono.com/mammadifigliounico-vs-mammadiduefigli/ ), ha vinto la fornitura di pannolini e la soddisfazione di contribuire al testo dello spettacolo teatrale.
Non vorrete mica farle vincere altri pannolini, visto questo suo commento qui? 😉 Non vorrete mica lasciare solo Sara ad insediare la nostra “campionessa”?
Su, su, avanti con i commenti…
Questo post è stato scritto quando il Sorcetto aveva già 5 anni. Ovviamente si tratta di un campionario di risvegli che nella realtà non si veirficavano tutti i una notte, se no, dopo 5 anni così, sarei passata a miglior vita (sicuramente ad una in cui si dormiva di più).
Però non ha dormito per almeno 2 anni e mezzo della sua vita e, decisamente, mi lo ricordo come un periodo un po’… teso!
Come vedete però gli è rimasta la propensione al… risveglio creativo!
è bellissimo vedere che non è solo Pistacchio a non farmi dormire tutta la notte di filata….perchè tutte le amiche con cui parlo hanno sempre la solita risposta pronta e tagliente come una lama di rasoio “ah no, il mio dorme dalle 9 alle 7 da quando ha 20 giorni di vita”….”noi siamo fortunati, la nostra piccina fa dalle 7 alle 11 (giuro, una me l’ha detto!!) dai 3 mesi” oppure ancora “si, capita che si lamenti quando perde il ciuccio ma di solito fa dalle 8 alle 8 senza fiatare!”…ma allora sono solo io la sfigata!? la pecora nera che si alza 2 volte quando va bene e 200 quando va male anche se Pistacchio ha ormai quasi 10 mesi?!?!? Saranno i dentini, il cambio di stagione, i sogni, il distacco dalla mamma, il mal di pancia perchè la sera le dai le verdure…le ho sentite TUTTE e ormai non ho neanche più voglia di scervellarmi e cercare di capire PERCHE’?….ormai mi sto focalizzando sul QUANDO? quando potrò tornare a dormire anche io?! quando tornerò ad avere la mia faccia senza borse sotto gli occhi, quando saprò che giorno della settimana è senza perdere colpi? Quando mi ricorderò se ho messo o meno il sale nella pasta? Quando smetterò di chiamare la gatta col nome di mia figlia? insomma…quando passeranno tutti questi “problemini” legati al sonno?! e intanto Pistacchio cresce….
no no, non fa ridere per niente….
umpfffffffahahahah
(no, non capitano solo a te, è per quello che ci fanno ridere…)
Ommamma!! Sto arrossendo…è che pensando al primo contributo mi sono venute altre idee, alla fine è solo la dura realtà raccontata calcando un po’ la mano sui particolari buffi.
Vi devo invece ringraziare perché scrivere mi ha aiutato molto a ridimensionare i lati negativi (l’insonnia, il senso di inadeguatezza, l’ansia etc). Poi se faccio sorridere qualcuno con i miei siparietti fantozziani tanto meglio.
Ciao
PS: Ma ‘ste cose non capitano solo a me, vero? 🙂
Lorenza… ci stai prendendo gusto, eh! Vuoi tentare il bis di fornitura di pannolini! (indizio sul fatto che ci sono alte possibilità che ne arrivi già una).
Ciao a tutte,
ecco il mio contributo, un abbraccio virtuale a tutte le mamme insonni…
È notte, un’altra notte che sappiamo sarà movimentata perché stiamo tentando (con scarsi risultati) di far abituare la Piccola Peste al lettino. Da qualche tempo siamo Seguaci del Vangelo secondo Tracy Hogg, abbiamo un altarino nella nostra stanza dove accendiamo ceri votivi pregando affinché ci doni la Forza. Illuminati dalla Dottrina, abbiamo perseverato e la Peste è finalmente crollata, dopo un valzer “giù-pianto-su, giù-pianto-su” di quasi un’ora.
Ci addormentiamo anche noi sfiniti, arriva il sonno profondo e…arriva anche il primo “ghee”. Dovete sapere che il richiamo notturno della Piccola Peste è come il PIN del cellulare: hai 3 tentativi e poi succede l’irreparabile, con l’aggravante che per lei non esiste il Puk o il centro assistenza (o la permuta con un animale da compagnia poco impegnativo tipo un coniglio nano o un criceto).
Rassegnata faccio per alzarmi, ma mi rendo conto che sono dalla parte sbagliata del letto: in un impeto di generosità, infatti, ieri sera il mio Doppio si è offerto di dormire lui vicino al lettino per accorrere alla bisogna. Pensiero dolce: “ma come sono fortunata! Tutte le mattine si alza lui a fare il latte e ora si sacrifica per me anche di notte!”
Peccato che ora non accenni a muoversi. Lo scuoto dolcemente, lui: “Mmmh?”, Io: “caro, la bambina…” Lui: “…”. Nessun segnale.
Lo riscuoto un po’ meno dolcemente, lui: “Mmmmmhhh?”, io “caro, la bambina!!”, lui “…”. Niente, l’utente nel cervello di mio marito non è al momento raggiungibile, riprovate più tardi, possibilmente con un caffè in mano.
Scatta il secondo avvertimento, qualche manciata di decibel in più, tono perentorio: “Gheeee!”. Ommamma, il disastro è imminente, bisogna agire in fretta. Respiro a fondo, niente panico, ce la posso fare, ora mi alzo.
Schiaccio l’interruttore dell’abat jour: si fulmina. “Mannagg’!”. La torcia dell’Ikea, quella che usavo quando era piccola piccola per controllare di notte se respirava, è scarica. “Ari-mannagg’!”.
Mi alzo a tentoni, giro intorno al letto. Insonnolita sbaglio le misure e STOC! Sbatto il dito mignolo del piede contro la gamba del letto. Mi accascio, dolorante, cercando di non urlare. Il mio Doppio si sveglia: “che c’è?”, io, con il lacrimone che scende sul viso come nei cartoni animati: “MMMMHHHHH!”.
Ma ormai è tardi, arriva il terzo rintocco, l’apocalisse, l’armageddon: “ghhBUAAAAAAAAHHH!!!”. Lui: “ecco, hai svegliato la bambina! Non potevi dire a me che mi alzavo?!”. In quel momento mi aggrappo disperatamente al giuramento coniugale, che ripeto come un mantra: “nella buona e nella cattiva sorte, nella buona e nella cattiva sorte…”. Funziona, ora è mattina, io ho un dito gonfio e blu ma in compenso la Piccola Peste dorme beata nel lettone con suo papà, che è ancora vivo.