Il (fiero) pasto olandese e suo svezzamento

Se vi lamentate delle mamme italiane è perché non avete mai conosciuto le mamme polacche, che sono un incrocio tra la mamma tigre e la yiddische mama. Io ho avuto una mamma polacca molto annacquata dalle mamme abruzzesi tra cui vivevamo, ma tra nonne, zie e amiche so benissimo a cosa sono scampati i miei figli. Dirò di più, so benissimo quando, poveretti, non lo sapranno mai, non riescono a scamparvi. Per questo vivere tra le mamme olandesi è un gran sollievo.

Per carità, le mamme olandesi si fanno tanti viaggi che io almeno ai miei maschi gli risparmio e maschio alfa ha anche la nobiltà di riconoscerlo. Però sul cibo mi devono lasciar perdere, la parità nella nostra cucina non esiste. Non mi potrete mai convincere che in fondo il cibo è carburante, e che importanza ha, cioè no, ma anche per niente. Oddio, basta che ci penso che mi metto a iperventilare.

Perché, la prendo alla larga anche stavolta che il discorso mi tocca, anni fa a un congresso di insegnanti di lingua mi sono ritrovata a tavola con le colleghe hispanohablanti, quasi tutte sciure sudamericane con figli. E tutte si lamentavano del marito olandese pascià.

“Ma come, mi sposo apposta un gringo e non un latino sperando che in casa smuova le chiappe, e invece no, non alza una paglia e ha pure da ridire che dovrei ridurre con il lavoro, se non arrivo a fare i mestieri. No, ma siamo matti?”, che secondo me non a caso questi olandesi qui si sposano la donna latina, che li coccola e non li prende a calci in culo ogni qualvolta infrangano le regole di gestione domestica faticosamente concordate nelle famiglie olandesi che si rispettino.

E a quel punto la vocina della collega più giovane, una ventenne trendy di Barcellona:
“No, da noi abbiamo il patto che quello dei due che rientra per primo cucina e siccome è quasi sempre lui, in settimana lo fa lui”. Tutte a guardarla a bocca aperta e con ammirazione, eccola, così si fa, fino a che qualcuna, esitante, non chiese:
“Ma cucina bene, il tuo ragazzo?”
Smorfia schifata. “No, fa cagare, ma l’ importante è mantenere il principio”. Ci aveva capito tutto del maschio olandese costei, poi uno dice le ragazze di oggi sono delle dritte.

Adesso capite perché dal 1994 in casa nostra cucino io. Non perché mio marito non sappia fare ottimi risotti, è più bravo di me perchè io mi spazientisco a girare il cucchiaio, lui invece si piazza sul banco il laptop con qualche film e mentre guarda rimesta. E non perchè a suo tempo, nel lontano gennaio 1991, non mi abbia sedotta invitandomi a cena e cucinandomi un piatto tipico olandese, la zuppa di piselli con tutta la carne, la pancetta e il salsiccione che ci volevano, tranne il dettaglio che lui è vegetariano e tutta sta roba carnosa la spalettava dal suo nel mio piatto, poi uno dice che l’amore non passa per lo stomaco.

È che onestamente quando due hanno una vita, un lavoro e dopo anche due figli, in settimana per cucinare hai al massimo 20 minuti ed avendo il vegetariano in casa, non è che gli fai una bistecca con l’insalata. Siccome i miei 20 minuti in cucina rendono meglio dei suoi in termini di freschezza e varietà, a parte il mezzo chilo di pasta de cecco che calo al giorno, ecco spiegato il perché.

E quando un giorno si e un giorno no ti ritrovi a mangiare una svizzera fritta nell’olio, con un barattolo di mais scaldato, le pallette di patate impanate fatte al forno per farle più leggere (andrebbero fritte) e un’insalata, un pasto sulla carta perfettamente equilibrato, ma signora mia, il mondo è bello perché è vario, una poi fa l’incauta mossa di dire:
“Senti, amore, ma facciamo che cucino sempre io che mi pure diverto?”
“Ma no, dobbiamo dividerci equamente i lavori”
“E tu allora butta sempre la monnezza”, 24 anni dopo sempre lì stiamo. E mi rendo conto che non è educativo, con due figli maschi.

Quei pasti, a modo loro, erano comunque esemplificativi del menu olandese tradizionale, che i miei figli adorano dai nonni, tanto che ultimamente mi chiedono di farglielo anche a casa, e che consistono di: un tocco di proteina di vario tipo, meglio se affogata nella salsa (quale salsa? il pesce con la salsa del pesce, la carne con la salsa della carne, le patate o le verdure con la salsa al formaggio, tutte, volendo, in comodi sacchetti salvafreschezza), due o tre verdure cotte e una mappazza di carboidrati in forma di purè di patate, patate lesse, patate fritte, patate al forno, a volte riso. O pasta. Tutto su un piatto unico, con il purè di mela cotta, che, come i mirtilli rossi dell’Ikea, qui ha valore di verdura (mentre le patate non lo sono, sappiatelo). Con l’ultima patata fai la scarpetta in modo da ripulire il piatto per far posto al dessert, canonico questo (che consiste in prodotti variamente yogurtosi e kwarkosi, o budini, o l’ubiqua vaschetta gelato, stiamo lì), in venti minuti non solo si è mangiato, ma si sono pure lavati i piatti. Per poi rimettersi sul divano a bersi un porto, fumarsi un sigaro e guardarsi il talk-show di Pauw en Witteman. 

Per questo motivo gli olandesi sono molto aperti con le cucina tradizionali di qualsiasi altro paese al mondo e la varietà di cose diverse che sono riuscita a imparare a conoscere in Olanda, giuro che neanche quando studiavo in Canada e facevo qualche incursione negli Stati Uniti. Ma una storia del genere l’avete già sentita poco tempo fa da Supermambanana. Però il primo ristorante Nord-Coreano d’Europa l’hanno aperto qui e non è un caso.

Però come sempre nella vita, tutte le aperture al mondo vanno a farsi benedire nel momento in cui devi svezzare la prole. Lì torni alle origini, perché se ci hanno svezzato te, e tuo padre, e suo padre e tutte le generazioni precedenti, e siete venuti tutti su tanto bene, gli olandesi non a caso sono i più alti in Europa, o quasi, perché cambiare e mettersi a fare esperimenti sulla pelle del proprio figlio? Giammai.

E avendo qui il meraviglioso consultorio pediatrico gratuito che dai 0 ai 4 anni te li controllano, misurano, pesano, vaccinano, testano, e le orecchie, e la motricità fine, e gli occhi e i consigli per l’ allattamento, e quelli per lo svezzamento, quelli per dormire, quelli per giocare e quelli sul comportamento, capisci che ti adegui al pasto-tipo olandese e l’ apertura ai cibi esotici la rimandiamo a dopo e va tutto bene.

Io poi ho mia suocera che ha fatto proprio questo di mestiere, il medico al consultorio pediatrico, quindi per qualsiasi dubbio o perplessità mi rivolgo a lei e ci troviamo sempre bene. Tranne le volte che le concezioni olandesi si scontrano con i miei sacri principi alimentari tramandati da generazioni abruzzesi e polacche e se siamo venuti tanto belli e intelligenti pure noi, perché devo mettermi a far porcate sui miei figli?

Comincio quindi con quello che consiglia il consultorio per il periodo dai tre ai sei mesi come cibo complementare, da offrire con un cucchiaino tondo da cui il bambino può succhiare.

Si comincia con il purè di frutta cruda grattuggiata o frullata: mela, banana, melone, pera e pesca. Noi abbiamo iniziato con il melone. La regola che ti insegnano è di iniziare con un pasto al giorno e usare la stessa cosa per tre giorni, così ti accorgi subito se il bambino non tollera bene qualcosa, perché tutto è monoingrediente.

Poi puoi passare alla verdura, cominciando con cavolfiore, broccoli, piselli, fagiolini, pomodori spellati, radicchio belga e carote. Queste prima le cuoci bene e poi le passi o sminuzzi fini. La mia amica calabrese mi raccontava di averci messo anche la melanzana del negozio biologico, perché noi madri italiane ligie al dovere pediatrico ci dobbiamo comunque mettere del nostro. Prima dei sei mesi prodotti contenenti glutine sono sconsigliati.

Dai sei ai nove mesi si cerca di dargli una dieta variata, aggiungendo anche pappe di cereali e ulteriori verdure e frutta, carne, pesce, uova, formaggio e verso gli otto mesi il pupo può iniziare a mangiare qualche pezzetto di pane.
A un anno mangia quello che mangiano gli altri. (A dieci mesi, una volta per curiosità e una volta perché avevo a cena tutti i cognati e avevo fatto un curry, ma mi ero scordata di cucinare qualcosa di adatto al pupo, figlio 1 si è sbafato del curry di verdure, si è ridotto ad avere due chiazze rosse rosse sulle guance per le spezie, ma niente, ha mangiato tutto. Adesso invece è una lagna). Ma mi raccomando, niente sale. Per condire, se vuoi, un po’ di margarina (e qui io mi metto a urlare).

E visto che gli olandesi pranzano a panini e mangiano cucinato solo a cena, anche i pupi possono cominciare con pane e margarina (e io riurlo, ma non mi sente nessuno), e poi aggiungere, man mano che crescono, marmellate, salumi, formaggi eccetera nel panino.

Tra 12 e 18 mesi i bambini sono volubili nel mangiare. Non insistere per farli stare a tavola più di venti minuti massimo e se ti sembra che mangino poco, segnati per una settimana tutto quello che mangiano, vedrai che è più di quello che pensi. Non c’è niente di male se saltano un pasto e neanche se non mangiano per due-tre giorni. L’importante è che bevano, ma acqua, non bevande zuccherate.

I bambini devono imparare ad assaggiare tutto, senza costringerli e senza mascherare il gusto di qualcosa con zucchero o purè di mele per invogliarli. Non dargli snack o merendine più di 4 volte al giorno o fa male ai denti. Non più di tre decilitri di latte o yogurth da bere al giorno.

Certo, la crosta di parmigiano per farsi i denti era accolta da urla di mia suocera: troppo sale.  E il sale contenuto nel pane che gli date a pranzo, ribattevo io? Io a pranzo gli faccio la pastina con le verdure.

Ma come fate in Italia a dargli i biscotti a colazione? (mai capita questa, ma forse qui i biscotti sono roba pesante e goduriosa e per il calvinista in loro va bene accanto al caffè di pomeriggio, ma non al mattino che bisogna soffrire e mangiare pasti seri e bilanciati.) E voi con il dessert dolce fisso? Il dolce è per le occasioni speciali, non per tutti i giorni. E il vostro sciroppo di mele concentrato da allungare nell’acqua? Perchè abituarlo a bere roba dolce?.

Ma per fortuna non siamo solo noi. Proprio un paio di settimane fa, su un gruppo facebook per mamme straniere ad Amsterdam un’americana ebrea di madre italiana che conosco (Amsterdam è proprio un paesino, sappiatelo) chiedeva consiglio sullo svezzamento, visto che manco lei si ritrovava bene con la conciliazione americana-olandese. Le ho ricordato al volo i sani principi dei passati di verdura con le stelline senza glutine e la crosta di parmigiano e tutte le madri italiane presenti si sono fatte una risata.

Il mondo è bello perché è vario e tutti i figli di mamma alla fine crescono sani e forti. Anzi, se davvero io mangiassi solo le cose che insisto a dare ai miei figli, peserei 20 kg. di meno.

– di Mammamsterdam
 

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19 thoughts on “Il (fiero) pasto olandese e suo svezzamento”

  1. Divertentissimo questo post!!!!
    Confermo che i biscotti a colazione e’ una cosa 100% italiana!
    Qui in croazia a colazione solo uova e formaggio fresco acido con la panna,acida pure quella e naturalmente pane.
    Beh,i parenti di mio marito (marito compreso) erano tutti sconcertati!!!
    Naturalmente,siccome la colazione la preparo io,mia figlia si becca la colazione italiana, eh eh…

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  2. mi associo a silvia, il cavolfiore mal di pancia? a meno che il pupo non abbia gia’ la colite non credo proprio (i miei una prima cosa che hanno mangiato sono le lenticchie per esempio ma shhhhhh non lo dite alle nonne!)

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  3. …e qua, cara Barbara, mi tocchi sul nervo scoperto! che fatica conciliare i principi di svezzamento italo-olandesi, ma la mia bilancia ha pesato più sul versante italiano, quindi ho iniziato con mela-pera grattuggiata (io scusate, ma con melone e pesche fuori stagione e provenienti dall’altra parte del mondo proprio non ci andavo d’accordo), brodini con farine e poi minestrine e stelline a go’ go’ non solo a cena, invece del pane spalmato. Il pane l’ho dato appena possibile, ma diciamo che il mio si è fatto i denti anche coi fichi secchi, dimostrando di avere ancora tracce di pugliesità nel suo dna. Inoltre, Barbara, dimentichi che al consultorio ti consigliano subito di spalmare il pane con smeerkaas e smeerworst, da me ribattezzati smerige-kaas e smerige-worst (gioco di parole fra smeer=spalmabile e smerige=schifoso), ovvero formaggino e wurstel spalmabili, che quanto a lista di ingredienti fanno a gara con la divina commedia. Io proprio mi sono rifiutata e ancora mi rifiuto di dare prodotti industriali di scarto come primi pasti a mio figlio, ma anche quando sarà grande, e l’ho anche vietato a mia suocera olandese, che devo dire è rispettosissima delle mie indicazioni. Piuttosto spalmo il pane di ricotta o di un formaggino di capra semplice reperibile in un angolo nascosto vicino alle cento varietà di formaggini spalmabili. Sempre al consultorio circola un volantino di 5 pagine in cui si cantano le lodi della margarina. Certo, l’organismo ha bisogno di grassi e capisco che per cultura qui l’olio si usa poco ed è una cosa chic che si compra a bottigliette micro per fare il dip con le bustine di sapori pronti(non faccio nomi di negozi, ma l’ho visto venduto a 2,70 per 100ml), ma perchè mai la margarina invece, appunto, del burro buono? mistero. Bisogna ammettere pero’ che poter andare in giro con pupo in svezzamento e portarsi dietro pane spalmato o pane e prosciutto per il pranzo è una comodità rispetto a dover trovare un posto dove ti scaldino la schiscetta di pasta. Io da parte mia sto cercando di abituarlo ad entrambi i gusti e le culture perchè un domani a scuola non farà mica lo schizzinoso quando in pausa pranzo si troverà pane e formaggio. Quanto ai biscotti a colazione, mia suocera fa tanto d’occhi e si contorce tutta quando, orrore, mi vede pure inzupparli nel tè! C’è da dire che suo figlio, allevato a pane e formaggio e salumi 3 volte al giorno (colazione appena sveglio, merenda alle 10 a scuola, pranzo alle 12 e a volte pure merenda del pomeriggio…una noia alimentare mortale), ora riempie il nostro ”pacco dell’emigrante” di macine e abbracci, e quei giorni in cui io, stufa marcia di pensare al menu, al pasto equilibrato, la piramide alimentare ecc. sbuffo: oggi si pranza olandese!, ecco che lui mi guarda un po’ deluso: ma no, dai, facciamo una pasta veloce!

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  4. Boh, che ne so, pure sta storia delle colichette e dei mali di pancia, io in Italia sento solo parlare di coliche, qui sento solo parlare di reflusso, cosa volete che vi dica, ho riportato quello che stava nella lista del consultorio pediatrico. Che peraltro un capitolo dedicato a cavoli, verze e altra roba che non ricordo ce l’ avevo nel settore 12-18 mesi dicendo che dopo si potevano cominicare a dare, prima no in quanto causavano troppi gas nell’ organismo,

    Magari uno si confonde i cavolfiori e i cavoli, io i primi li ho sempre considerati la tipica verdura neutra da minestrone e i secondi usati per grandi orecchiette con aglio (il consultorio manco lo nomina, voi a che età avete attaccato con le bruschette? Noi molto presto).

    @Mammame, tu si che sei una volpe:-), infatti tutto il tour rientro all’ ovile/passata mi è iniziato con figlio 2 (quindi 2 anni dopo la nascita di figlio 1), quell’ anno di riffa o di raffa sono stata in Italia tutto giugno, tutto agosto e tutto ottobre perchè mi ero cominicata a sistemare casa in Abruzzo proprio per dare un nido italiano ai bambini. Prima scendevamo in Italia in aereo soprattutto e mi potevo portar dietro poca roba.

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  5. ma perchè broccoli e cavolfiori dovrebbero far venire mal di pancia?
    (a proposito di broccoli: il Piccolo Jedi scrive in un temino i suoi cibi preferiti e inizia l’elenco con “broccoli” e a seguire due o tre tipi di frutta… ovviamente lo ha fatto per fare il figo, eh! Però almeno per una volta devo aver fatto bella figura con la maestra 😀 )

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  6. magari mi è sfuggito, ma come ti sei regolata con la passata made in Italy prodotta in cortile d’estate, voglio dire quando l’hai introdotta?
    ah, poi per quanto riguarda i broccoli, serenamente posso affermare che è una delle rare verdure cotte che i nani mangiano con la pasta ( e questo è vero…). però secondo me dipende dal fatto che per la frutta ho iniziato con il mango :)io con la frutta devo proprio aver sbagliato qualcosa….:)

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  7. Cominciare lo svezzamento con verdure come broccoli e cavolfiori!?!?! Ditemi che poi questi bambini stavano svegli durante la notte causa mal di pancia perche’ non potrebbe essere diversamente…

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  8. stefafra, la tua domanda è mia e di mia mamma, tutta la fobia del sale per poi fare quei gratin di verdura anemica con triplo strato di formaggio grasso e salato sopra e tocconi di margarina.

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  9. Mammamsterdam, la Rivella l’hanno inventata in Svizzera. E poi esportata nel paese che logicamente l’avrebbe accolta a braccia aperte.
    E dopo un totale generale di circa 10 anni tra Olanda e Svizzera a me la Rivella manca tantissimo.
    Una volta c’era anche quella al te verde che era da giú di testa (io non bevo robe gassose in genere, ma la rivella d’estate é una mano santa quando ti senti un’ameba per il caldo), poi hanno deciso di farla “light” ed é diventata dolcissima e imbevibile, come tutte le bibite light, bleah, splut.

    PS: che io poi non capisco perché non mettono sale nel cibo per i bimbi, ma poi lo coprono di formaggio anche dove il formaggio non ci andrebbe, tipo uno stir-fry di verdure al curry, come salsa per la pasta, senza sale tutti e due, vagamente commestibili (anche dal loro microbo, che peraltro mangia allegramente, per ora) solo dopo essere stato coperto da stratone di formaggio grattugiato vagante da supermercato, come mi é capitato di mangiare da mia cognata.

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  10. Poi mia suocera mi allena con le circolari che il ministero manda ai consultori pediatrici, in cui si segnala un aumento statisticamente preoccupante del rischio obesità nei bambini (perché tutto quello che pesano e misurano in tuo figlio nei consultori poi va collettivamente a fare statistica) affiancato a una mancanza di grassi che invece gli servirebbero per crescere.

    Pare dipenda dal fatto che i genitori, specie quelli chiattoni di figli chiattoni, ma mi sa un po’ tutti di questi tempi, a furia di comprare prodotti light, come la margarina a base di yogurt, il latte scremato, il formaggio light, le bibite light eccetera, non si rendono conto che ai bambini invece il grasso serve, ma non gli servono gli zuccheri sempre più a gogo in qualsiasi cosa.

    Per fortuna mio marito ha sempre appoggiato il nostro regime filisteo di olio d’ oliva e burro buono le poche volte che serve il burro. anche se sul latte intero certe volte si perplime, ma e vero anche che per motivi inutili siamo passati al latte di capra.

    Questa cosa che dici PLCH mi da da pensare, perché in un paese con quote latte a sfracello da smaltire, dove si sono pure inventati una bibita gassata (buona, la rivella, è tipo ginger ale) a base di siero di latte, davvero abbiamo avuto necessita di togliere mercato al burro. Boh.

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  11. ecco, anche per mia suocera ceca i biscotti non sono cibo da colazione, il pane si’, i biscotti no, i biscotti non sono cibo ‘vero… boh! I biscotti a colazione sono davvero una cosa 100% italiana. Anche qui acqua dolcificata con sciroppi (non di mela ma di ribes et similia) anche per gli adulti.
    BTW: allora la margarina e’davvero una çosa’olandese! mi ricordo che quando ero bambina avevano lanciato ‘Rama, margarina d’Olanda’ e
    c’era questa pubblicita’ con bimbi biondissimi che si sbaffavano fette di pane ricoperte di questa materia misteriosa. Andavo matta per tutto cio’ che era olandese e convinsi mamma a comprarla: che delusione!

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  12. “Non dargli snack o merendine più di 4 volte al giorno o fa male ai denti. ” anche qui questa e’ la raccomandazione, in realta’ essendo inglesi e allergici ai predicamenti fissi, il numero di volte al giorno non e’ previsto, ma si, l’idea che devi dare tempo alla saliva di pulire i denti e’ importante. Questo infatti era un dubbio che mi veniva con la questione dell’autosvezzamento https://genitoricrescono.com/autosvezzamento-ovvero-seguire-lstinto-del-bambino/ chissa’ se Andrea e’ ancora in ascolto

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