Homeschooler crescono

In Italia sta aumentando il numero di homeschooler, cioè di bambini e ragazzi in età scolare, che non frequentano le scuole tradizionali, nè pubbliche, nè private. Si tratta ancora di numeri molto limitati e non credo che l’aumento delle famiglie che decidono di occuparsi dell’istruzione dei loro figli, sia legato esclusivamente alla crisi che sicuramente la scuola italiana sta attraversando.
Più che una scelta di emergenza, mi sembra una scelta molto meditata e consapevole di partecipazione. E’ comunque vista come una scelta estrema, che solleva molti dubbi e che spesso incontra molte difficoltà.
Oggi, 15 settembre 2011, è una giornata internazionale dedicata all’educazione libera. Per questo, ci siamo fatti raccontare i motivi dell’Educazione Parentale dall’autrice di Controscuola, un sito molto attivo su questo argomento e Educazione Parentale, altro sito che sta nascendo proprio per accompagnare, anche nella soluzione delle questioni pratiche, le famiglie che vogliono avvicinarsi a questo percorso. Erika ha tre figli homeschooler e questa è la loro idea di educazione.

E’ giovedì e Thomas si alza verso le otto, sbircia fuori dalla finestra per vedere com’è il tempo e poi si dirige verso la cucina. Dopo aver salutato suo fratello e sua sorella, aiuta la mamma ad apparecchiare il tavolo per la colazione. Con grande calma mangia la sua macedonia di frutta e, una volta salutato il papà che si reca al lavoro, decide di programmare la sua giornata. Potrebbe fare esercizi di lettura e scrittura in inglese o italiano (lui è bilingue), esercitarsi in aritmetica al computer, oppure fare giardinaggio con la mamma. Le possibilità sono molte e i fratellini spesso scelgono attività artistiche coinvolgendo anche lui nell’uso di acquarelli, creta, disegno dal vero e altro ancora. Il pomeriggio è scandito da visite agli amici, uscite al parco e attività sportive di gruppo. Thomas non va a scuola, i suoi genitori hanno scelto di prendersi la piena responsabilità della sua istruzione.
In Italia infatti è legale fare Educazione Parentale o Homeschooling, questo diritto è sancito nella nostra Costituzione (art.30 e 33) ed è stato ulteriormente regolato da alcuni recenti decreti legislativi.

Ci possono essere svariate ragioni che portano le famiglie a fare questa scelta: difficoltà a trovare delle buone scuole nella propria zona, motivazioni religiose, mancanza di fiducia nel sistema scolastico, infelicità del bambino obbligato a frequentare la scuola, ma quella che trovo più valida e che più mi sta a cuore è il desiderio di crescere personalmente i propri figli, di crescere insieme a loro giorno per giorno.
Diventa più complicato spiegare come si fa Educazione Parentale, dato che ogni famiglia decide come organizzare i propri tempi e studi: vi sono alcuni che seguono il programma scolastico imitando gli orari della scuola, altri che scelgono un approccio più creativo e approfondiscono i temi affrontati con viaggi, gite e documentari, altri ancora fanno unschooling, cioè lasciano che sia il bambino a decidere cosa studiare e come. Le possibilità come vedete sono molteplici.

Personalmente ho scelto di tenere i miei figli a casa perché do grande importanza al tempo passato insieme in famiglia e le tre-quattro ore del post scuola (magari da passare a fare i compiti stanchi e sfiniti) e i weekend mi andavano stretti. Inoltre trovo che in questo modo essi possano seguire i propri ritmi, senza doversi adeguare ad altri 25 coetanei che ovviamente non avranno le medesime necessità e tempi. Mio figlio a sei anni era appassionato dei Romani e per oltre un anno li abbiamo visti, letti e impersonati, se fosse andato a scuola li avrebbe dovuti studiare in terza elementare per un mesetto o meno! Grazie all’Educazione Parentale posso affrontare argomenti che i programmi ministeriali non contemplano, posso permettere ai miei figli di immergersi totalmente in ciò che stanno studiando senza interruzioni (tipo la fine dell’ora) o distrazioni (caos delle classi). Incoraggio i miei figli ad essere padroni di loro stessi, lascio che siano loro a decidere cosa, quando e come in modo da renderli liberi e capaci di organizzarsi da soli. Permetto che stiano all’aria aperta il più possibile e che incontrino persone diverse ogni giorno, questo li rende estremamente socievoli e intraprendenti, tanto per sfatare il mito del bambino asociale sotto la campana di vetro… [quote]Vivere è per noi imparare e quindi il nostro “anno scolastico” dura 365 giorni! Io e mio marito godiamo della loro presenza ed energia, consolidiamo le fondamenta della nostra famiglia e, vivendo insieme in questo modo, li responsabilizziamo anche su un piano concreto: essi si uniscono a noi nei piccoli e grandi sforzi che servono per andare avanti in armonia. Tutti e tre mi aiutano nei mestieri di casa, mi osservano lavorare (insegno), si cimentano in cucina, si prendono cura giornalmente dei loro numerosi animali domestici, imparano i primi rudimenti di economia familiare e partecipano attivamente alla vita della nostra comunità.

Spesso osservo nei bambini una totale perdita di interesse nel conoscere, nell’esplorare, nello scoprire cose nuove. Sonnolenti trangugiano la loro colazione prima di correre sull’autobus o all’auto che dopo un percorso più o meno lungo li porterà a scuola. Nelle primarie sono spesso otto ore quelle che devono affrontare, sempre nella stessa classe e sempre con gli stessi compagni, i ritmi scanditi dal suono della campanella, manco fosse una fabbrica! Alla fine dell’anno i genitori si ritrovano in casa con dei piccoli (e poi grandi…) estranei, i fratelli di diversa età non sanno più come interagire armoniosamente tra loro dato il poco tempo condiviso e l’influenza del gruppo di amici (sovente negativa), tende a prevalere su quella della famiglia.

Oggi, 15 Settembre 2011, festeggiamo la giornata dell’Educazione Libera: questo significa poter crescere senza barriere di spazio, tempo e posizione sociale. Educazione libera significa inoltre difendere i diritti dei genitori che decidono di occuparsi della crescita dei propri figli al 100% e ampliare il concetto di educazione che non dovrebbe limitarsi a contemplare la fascia d’età 6-18 o poco più. Alla fine di Agosto si è tenuto in Spagna il primo Incontro Europeo sull’Educazione Parentale, noi abbiamo rappresentato l’Italia e abbiamo potuto discutere del futuro dell’homeschooling con i membri di numerosi Paesi EU. E’ stato un momento di grande arricchimento e incoraggiamento ad andare avanti nonostante gli ostacoli che potremmo trovare sulla nostra strada.

Per coloro che desiderano ulteriori informazioni vi consigliamo di consultare i siti Controscuola e Educazione Parentale (presto on line), sui quali è possibile trovare anche informazioni pratiche, consigli, confronti e riferimenti normativi sull’educazione parentale in Italia.

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97 thoughts on “Homeschooler crescono”

  1. Ciao! personalmente mi dispiace sinceramente della piega che ha preso l’argomento, perché sembra davvero che chi pratichi l’hs sia ponga necessariamente in contrapposizione a chi invece i suoi figli li manda a scuola. 🙁
    Mio marito ed io abbiamo deciso di non mandare ns figlia a scuola per quest’anno, abbiamo colto la possibilità -che la legge dispone- di scegliere, così come la offre a tutti: offre una cammino riconosciuto legalmente -e ben venga, visto che così si può parlare in democrazia- di scegliere com’è meglio istruire i propri figli. Vuoi la scuola pubblica? Puoi sceglierti la scuola pubblica che più ti aggrada, secondo le tue necessità personali/familiari. Vuoi la scuola paritaria? Scegli anche quella, tra molte. Vuoi la non paritaria? di nuovo, sei libero. Vuoi la scuola parentale? Ottimo, puoi fare anche quello,e scegli ancora una volta tu come farla.
    Perché si fanno le scelte? sembrerà un’ovvietà, ma ognuno ha il suo vissuto. E, altra ovvietà, ognuno cerca il *meglio* per i propri figli.
    Statisticamente è normale che noi come famiglia frequentiamo famiglie che mandano i figli a scuola, e con loro ci troviamo non bene: *benissimo*!! 🙂
    Ma frequentiamo anche qualche famiglia che ha scelto l’hs con cui abbiamo poco da condividere come stile generale di vita. E mi sembra normalissimo, è quello che succede proprio a tutti! è umano!
    anch’io ho insegnato a scuola -e qui sta il mio vissuto- e devo dire che ho visto e sentito sofferenza nei ragazzini che non si conformavano al sistema, io stessa ho vissuto crisi di coscienza ad adattarmi alla scuola, in quanto insegnante che doveva conformarsi ad un ruolo. Penso solo che questo percorso sia -almeno per ora-il meglio per la ns famiglia. Dico “per ora” perché un giorno mia figlia -per ora felice di stare con noi, cosa che noi abbiamo letto come un suo bisogno lecito- può dirmi “a scuola ci voglio andare!” ed io mi conformerò: andrò a cercare la scuola che penso sia meglio per lei, come farebbe qualsiasi mamma 😉
    Così come posso testimoniare direttamente di 4 famiglie che ho conosciuto (nel senso che sicuramente sono di più) che hanno trovato la via dell’hs dopo diversi anni di scuola dei propri figli, magari negli anni della scuola media, che certamente hanno scelto la scuola in quel momento con certe aspettative, ma poi il loro vissuto e -soprattutto- i loro figli li hanno spinti a cercare vie alternative, per i motivi più disparati, sempre legati alla relazione scuola/famiglia.
    Ecco, volevo dire questo. Penso che il fatto che sia poco conosciuta l’opportunità in Italia, sia legata alla sua storia, ma qui si entra nella politica e non mi interessa proprio parlarne. Certo, si esce dal mucchio, ed è sempre difficile, *qualsiasi* scelta si faccia. Ammetto che a volte è dura, perché alcune famiglie soffrono la discriminazione per una scelta legalissima, quando -ripeto- hanno le loro ragioni per volerla/poterla fare.
    Ringrazio Silvia -che non conosco:”piacere!” :-)- perché ha spiegato con chiarezza che quando si “scopre” qualcosa che sembra straordinario, si vorrebbe dirlo a tutto il mondo, condividere la meraviglia di averla trovata! nell’educazione dei bambini, questo percorso, come genitore, non finisce mai.
    grazie e un saluto

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  2. Io sono una che nella scuola (per di più pubblica) è stata proprio bene, ho fatto delle elementari splendide e molto, molto creative.

    I dati della scuola italiana non mi risulta siano disastrosi, per quanto ci sia praticamente solo la provincia di Trento che compete davvero con i risultati dei paesi scandinavi – ma lì credo che occorrerebbe porsi altre domande.

    Ho comunque la sensazione che il vostro (uso il plurale) concetto di “risultati disastrosi” non concerne tanto la preparazione quanto quello che secondo voi è stato offerto ai bambini in termini più globali, educazione, rispetto, creatività.

    Su questo punto rispetto la vostra scelta di implicarvi nell’educazione dei vostri figli per contrastare la deriva a cui si sta assistendo, cioè quello che in gergo tecnico si chiamano “bambini-re”, genitori che abdicano al loro ruolo di educatori delegandolo completamente alla scuola, mentre il bambino a casa fa quel cavolo che vuole.

    Però se stiamo a discutere qui, è perché credo nessun commentatore di questo forum si riconosce in questo modello. Mi dispiace molto notare che siete decisamente prevenute su questo punto, e sono quasi sicura che non avete provato a percorrere nemmeno un po’ questa piattaforma genitoricrescono.com.

    Ripeto io ho dei ricordi felicissimi della scuola e non posso non proporre quest’esperienza a mia figlia. Il che non mi impedisce di essere curiosa per quanto riguarda l’homeschooling.

    La mia curiosità personale è: fate homeschooling anche con figli unici? Come vi comportate per esempio per creare una rete di amicizie?

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  3. ma io sinceramente della scuola sono sempre stata felice, ci mando volentiri mia figlia enon ho mai visto colonne infinite di musi lunghi e grigi uscire dalle classi con passo lemme in fila indiana come usciti da un lagher è un po esagerato dire che tutti si segue il grgge io penso con la mia testa ea me piace questa strada e laporto avanti se poi il popolo italiano sceglie l’hs ma a me non piace io continuo con la scuola. cioè non siamo senza testa ci pensiamo alle scelte almeno io lo faccio. l’unica cosa noiosa della scuola è lo studiare materie che non piacciono ma che tanto a casa o li le devo fare perchè non credo che se a me piace solo la storia medievale posso studiare solo quella con lhs e il resto no quindi è uguale solo mi piaceva farlo a scuola con gli amici e non a casa

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  4. perchè continuate a chiedere dati statistici sull’homeschooling?

    Non chiedete agli homeschooler felici perchè studiano a casa e come lo fanno, chiedetevi piuttosto perchè, nonostante i dati disastrosi, che testimoniano continuamente gli insuccessi della scuola tradizionale, nonostante la folle di bambin infelici che si trascinano obbligatoriamente in classe per anni, voi ancora continuate a mandarci i figli e non vi siete ancora attivate per salvaguardarli e tutelari-

    Chi fa homeschooling ha fatto un primo, grande passo in questo senso, chi segue il gregge limitandosi a “lamentarsi” e critiare le iniziative diverse, conferma ulteriormente il fallimento dell’istituzione scolastica che ha frequentato!

    la scuola, è noto, è solo una fucina di impiegati diligenti, così li vuole il sistema e così alcuni di loro saranno, gli altri, quelli che a scuola “falliranno” sono destinati a fare bassa manovalanza…non c’è spazio nella scuola del sistema per i “veri” pensatori, i programmi sono studiati per castrarli, tagliere loro le ali e rimetterli nei ranghi, il pensiero omologato all’informazione mainstream è l’unico ammesso a scuola!

    ““Quando avevo 5 anni, mia madre mi ripeteva sempre che la felicità è la chiave della vita. Quando andai a scuola, mi domandarono come volessi essere da grande. Io scrissi “felice”. Mi dissero che non avevo capito il compito, e io dissi loro che non avevano capito la vita.”?

    -John Lennon ?

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  5. o mammina mia Karin e mica siamo sotto al duce èh, ma da dove vieni dalla galera? legati costretti mi sembrano argomentazioni senza senso oltrtutto false 8so che illegati non è inteso in senso letterale) anzi a me pare di vedere che più si va avanti e più sono gli alunni a dominare la scuola forse c’è la disciplina nelle scuole è davvero diminuita troppo e non intendo tornare agli anni 5o ma sicuramente agli anni 90 si in cui ancora c’era il rispetto per glia dulti etc. se il mondo non va bene non è colpa della scuola ma dei genitori che spesso non insegnano l’educazione verso il prossimo e la società ai figli, e questo non è certo solo compito della scuola. poi Karin permettimi di dirti una cosa io in quanto italiana mi sento offesa ai continui attacchi al nostro paese ok le cose non andranno benissimo è c’è del marcio ma questo è uguale in tutti gli stati europei e americani etc. sarà una mia impressione ma da come scrivi non sei italiana ( se invece lo sei mi pongo la stessa identica domanda) quindi non capisco come mai insulti così il nostro paese e chi manda i figli a scuola e crede in questa istituzione noi non siamo capre ne tantomeno matti non siamo gente a cui si fa il lavaggio del cervello e vanno avanti per stereotipi. se non credi nella scuola ok libera di farlo ma quantomeno non insultare chi ci crede perchè nessuna di noi che non è per l’hs ha insultato l’altra parte abbiamo solo espresso un pensiero e controbattuto a una scelta diversa dalla nostra che tengo a sottolineare, essere rispettabilissima, ma che io non condivido.
    ecco non capisco come mai i pro hs si mettono così sulla difensiva. mettiamo un po di umiltà in quello che scriviamo perchè è solo un confronto io mica vengo a casa vostra e vi porto i figli a scuola di peso. si fa per oparlare e ripeto per arrichire l’intelletto.

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  6. bene, ora siamo pure matti….

    OK, se qualcuno degli HS-fans vorrebbe per cortesia farci capire in che punto esattamente ci siamo messi ad “attaccarli” mi farebbe un favore, proprio dal punto di analisi dell’argomentazione

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  7. La scuola trasmette alle bambine e ai bambini le idee collettive di una società molto malata. Il sistema italiano, in più, è repressivo fin dal inizio, non offre le condizioni per uno sviluppo armonioso dei bambini:
    emotivamente, fisicamente, intelletualmente. Si lavora quasi esclusivamente sulla parte mechanica intelletuale: niente pensiero creativo, niente entusiasmo e gioia nel imprendimento. Legati alle sedie
    5 volte 60 minuti, costretti a fingere di stare “attenti”, dove invece si stanno annoiando quasi a morte. Insegnanti non qualificati (pensiamo alle lingue p.es.). E ora di finire quella brutta storia!!!!Se vogliamo un mondo diverso, più umano, dobbiamo cambiare l’educazione delle future generazioni. Obbedire ciecamente sicuramente non è la formula giusta, come vediamo oggi in questo paese, nel quale la gente accetta tutte le mostruosità senza opporsi. Ammetto, che un sistema come questo va benissimo per chi ha il potere; le pecore contiueranno ad amare il loro macellaio. Se poi cerchi di educare i tuoi figli ad essere persone responsabili, critiche, sociali, sono malmessi, trattandosi unicamente di aprire la bocca e mandare giù tutto ciò che “i programmi” contengono, ma, siamo matti…???!!!!

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  8. Premesso che se è una possibilità riconosciuta per legge mi sembra giusto che qualcuno la sfrutti, io non vedo la possibilità che si estenda più di tanto. Non è solo un problema economico (ci sono famiglie che non hanno neanche un solo stipendio di 2000 euro, ricordiamecolo), è anche un problema di formazione e cultura. Siamo un paese di quasi analfabeti, purtroppo, e in cui il modello di educazione familiare di riferimento consiste nel piazzare i figli davanti alla tv, o in alternativa portarli al centro commerciale. In questo contesto, sia benedetta la scuola pubblica, quello che ne resta almeno. Che poi non è questa tomba della creatività che molti continuano a descrivere, anzi. Soprattutto la scuola primaria è molto cambiata da tempi in cui bisognava stare tutti zitti seduti a disegnare cornicette 🙂

    @Deborah: io con i miei figli il problema della mamma-insegnante ce l’ho. Devo dire che ho sempre insistito molto sulla separazione dei ruoli, per cui ora quando intervengo nelle faccende scolastiche (intervengo sulla figlia più grande che fa le medie, con i piccoli non ne ho mai sentito il desiderio o il bisogno) lei si ribella (se questa cosa al mio professore piace così, perché me la fai fare diversamente?).
    Ma, oltre al metodo, ho anche un sacco di domande sui contenuti. Forse dovrei vedere i programmi di hs per capirne di più. Insomma, se posso avere idea di come insegnare la lettura/scrittura/matematica di base poi sulle discipline come si va avanti? Se ho un figlio che non è affatto curioso dei Romani e vuole solo acchiappare lucertole, come mi regolo? Soprattutto se ne ho tre con tre passioni diverse e inconciliabili…

    p.s. ci sono *dati* sull’hs? quanti bambini? fino a che età? percentuali di successo?

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  9. erica anche chi ha visione opposte alla tua ti ha capita ma semplicemente non la pensa coem te. io per esempio ti dico non mi piace PER ME l’hs e non mi piacerà mai e per quante buore agromentazioni mi possono essere date nonmi convince ma chi crede in questo è giusto che lo faccia e che lo divulghi è un’aòternativa a quello che già abbiamo a qualcuno sicuramente sarà di grande aiuto.
    Kathy chi manda i figli a scuol anonlo fa per non occuparsi di loro o per nona vere responsabilità, io curo la mia famiglia la seguo in salute ed educazione nonostante mia figlia vada alla materna e andrà a scuola. io non lascio che la scuola mi sostituisca anzi il 90% almeno dell’educazione sono e sarò io a dargliela, la scuola è un “aiuto in più”, un luogo dove si impara cose diverse da quelle che posso insegnare io dove impara arapportarsi con altre persone che non sono io che anche da altre persone può imparare. condivido in pieno quello che ha detto fabiana “Viva la scuola, i programmi da seguire, gli zainetti, i compagni di classe e le amicizie che nascono, le gite, le campanelle, le tanto aspettate vacanze e tutto ciò che da sempre è la scuola” queste sono cose che la cas anon ti da o almeno non come le da la scuola. bo sul fatto che il sistema scolastico debba essere migliorato non c’è dubbio ma mi spiace non riesco proprio a vedere la scuola come una nota negativa. dalpunto di vista del sociale anzi la vedo fondamentale.

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  10. Noto che la fame, le sofferenze, povertà, malattie e tanti altre cose vanno rispettati ma certo non LE DIFFERENZE (a scelta) nei nostri simili. Come mai?
    Se una persona si senti veramente che fa tutto il meglio che può, in qualsiasi campo, nutrizionale, stile di vita, incluso per i suoi figli, non si sentirebbe offesa dalle differenze altrui (nei spinto di fare auto-critica).
    Il meglio difeso è l’attacco – non è vero? Perché uno che non fa homeschooling dovrebbe interessarsi nemmeno di noi homeschoolers se non si senti che deve difendere qualcosa?
    Io personalmente ho fatto la scelta di praticare homeschooling, sapendo che la mia decisione non è frivola e non è attaccabile.
    Allo stesso tempo non mi interessa molto cosa succede nelle scuole (perché non ho la stesa passione che ha Erika) e capisco che le altre mamme possono sentirsi criticate in silenzio quando si parla in modo negativo delle scuole essendo che frequentarle è stato loro scelta (o obbligo). Io trovo molto estimabile quello che fa Erika con le suoi immense sforzi nel divulgare importanti notizie riguardante scuola familiare in Italia ed alcuni lacune nelle scuole formale. I fatti dovranno essere sempre benvenuti a tutti anche quando non si piace quei fatti. Non ho mai visto statistiche o studi che svelano notizie negativi su homeschooling. (ci sono?) Gli opinioni purtroppo sono sempre opinioni.
    Noto che la fame, le sofferenze, povertà, malattie e tanti altre cose vanno rispettati ma certo non LE DIFFERENZE (a scelta) nei nostri simili. Come mai?
    Se una persona si senti veramente che fa tutto il meglio che può, in qualsiasi campo, nutrizionale, stile di vita, incluso per i suoi figli, non si sentirebbe offesa dalle differenze altrui (nei spinto di fare auto-critica).
    Il meglio difeso è l’attacco – non è vero? Perché uno che non fa homeschooling dovrebbe interessarsi nemmeno di noi homeschoolers se non si senti che deve difendere qualcosa?
    Io personalmente ho fatto la scelta di praticare homeschooling, sapendo che la mia decisione non è frivola e non è attaccabile.
    Allo stesso tempo non mi interessa molto cosa succede nelle scuole (perché non ho la stesa passione che ha Erika) e capisco che le altre mamme possono sentirsi criticate in silenzio quando si parla in modo negativo delle scuole essendo che frequentarle è stato loro scelta (o obbligo). Io trovo molto estimabile quello che fa Erika con le suoi immense sforzi nel divulgare importanti notizie riguardante scuola familiare in Italia ed alcuni lacune nelle scuole formale. I fatti dovranno essere sempre benvenuti a tutti anche quando non si piace quei fatti. Non ho mai visto statistiche o studi che svelano notizie negativi su homeschooling. (ci sono?) Gli opinioni purtroppo sono sempre opinioni.
    Non so sei sarò in posizione di praticare homeschooling dopo il 1° anno, mai di certo se mia figlia andrà ad un scuola formale rimarrò sempre dalla stessa punto di vista e lo ammetterò: Homeschooling era il passato e sarà il futuro! Dobbiamo uscire dei schematici che i governi (non vedete i crisi di tutti governi) hanno proposto, spinto è in alcuni casi obbligato a loro cittadini. (e non si tratte solo di scuole). Ci hanno preso per mano è ci hanno condotto allungo una strada dove NON ASSUMIAMO RESPONSABILITA’. E tempo che prendiamo piena responsabilità per noi stessi, nostra famiglia, loro salute e loro educazione. Specialmente dove il governo fallisci! E questo è proprio il motivo per la quale non mi importa delle scuole, credo che non falliscono quanto sembra, perche E SEMPRE STATO LA RESPONSABILITA’ MORALE DEI GENITORI di istruire i propri figli. La scuola dovrebbe essere vista come l’aiutante non una scusa per mettere una benda sugli occhi. SOCIALIZZARE? La scuola sta togliendo i nostri figli la possibilità di socializzare. Voi credete che devono andare a scuola solo perche sono tutti li. Allora, togliamoli da li!

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  11. Sono certa che in molti hanno saputo comprendere e apprezzare le mie parole. Certe persone sono più predisposte di altre all’apertura e alle novità. Confido nel seme che ho piantato per i genitori, silenziosi lettori, che potranno far germogliare questa nuova possibilità nelle loro famiglie.
    “Ogni verità attraversa tre fasi: prima viene ridicolizzata, poi incontra una violenta opposizione, infine viene accettata come ovvia.” Arthur Schopenhauer

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  12. Eh sì, peccato davvero, perchè una risposta a quella mia domanda sul rifiuto della mamma insegnante mi sarebbe interessata davvero!Comunque siamo qua, se vuoi riprovarci.

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  13. Erika, piu’ semplicemente, tu hai mantenuto sempre la guardia alzata, convinta che qui ce l’avessimo con te o con l’HS. Capisco bene che avrai risposto a queste domande centomilavolte, ma dacci il beneficio del dubbio, visto che noi non le avevamo mai poste prima! Io credo che faresti un miglior servizio all’HS (che a me piace come idea, l’ho detto sopra e lo ripeto, anche se mi son dovuta ingoiare commenti su quanto siamo caproni e non abbiamo gli occhi aperti e siamo asociali anche su facebook perche’ siamo andati a scuola… che ho finto di ignorare) cercando di capire l’audience davanti a cui stai parlando – una, quella di genitoricrescono, che proprio grazie alle splendide serena e silvia riesce sempre a mantenersi pacata e aperta al dialogo. Peccato, che ti devo dire, un’occasione persa.

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  14. Io credevo, e continuo a credere, che si debba crescere e nn poco in Italia a livello di qualità della scuola, intesa come, secondo me eh!, istituzione fondamentale ed insostituibile, abbiAmo delle carenze e delle lacune se paragonati ad altre realtà che fanno paura. Ma , scelte alternative rispettabilissime a parte, la scuola è e resterà la base sulla quale ogni individuo costruirà il proprio futuro, battiamoci affinché questo miglioramento avvenga, xchè caso di HS saranno ottimi ma logisticamente sempre, inevitabilmente, una ristretta minoranza. Viva la scuola, i programmi da seguire, gli zainetti, i compagni di classe e le amicizie che nascono, le gite, le campanelle, le tanto aspettate vacanze e tutto ciò che da sempre è la scuola. Secondo me eh! (ma siamo qui x confrontarci no?)

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