E’ ormai passato un anno da quando abbiamo avuto a che fare con lo Gnomo del Vasino.
Il Vikingo aveva circa 2 anni e mezzo, era estate, e avevamo deciso finalmente di affrontare il problema del pannolino. A casa avevo notato qualche segno positivo, ma nulla di esagerato. Al nido invece, dove mettono tutti seduti sui vasini regolarmente in certi orari, aveva avuto un paio di successi. Così ci siamo detti “perchè no?”. Il problema però era di convincerlo. Perchè ogni volta che gli mostravo il vasino, girava i tacchi considerandolo alla stregua del più inutile dei suppellettili presenti nella nostra stanza da bagno. Abbiamo iniziato parlando del fatto che i bambini grandi non usano il pannolino, e un giorno abbiamo persino comprato delle mutandine, aspettando il momento buono. Il fatto è che il momento “buono” è arrivato la sera stessa quando il Vikingo ha deciso di indossare le nuove mutandine. Nel tempo di una cena abbiamo avuto subito due incidenti che hanno spaventato a morte il Vikingo, il quale ha iniziato ad urlare che lui QUELLE non le voleva.
Insomma il primo tentativo è stato un fallimento totale. Abbiamo aspettato una settimana di tempo, per riorganizzare le idee e lasciare a lui il tempo di calmarsi.
A questo punto dovevamo ricominciare da capo, fare la pace con le mutandine, e far si che il Vikingo accettasse di sedersi sul vasino qualche minuto a cadenze regolari. Cercando nella rete e su vari manuali ho passato in rassegna i vari metodi proposti, dalla fatina che porta via i pannolini di notte, al comprare insieme il vasino, finchè ho trovato che uno dei metodi più utilizzati in questi casi è quello del premio. Ogni volta che il bambino ha un successo sul vasino, riceve dalla mamma un biscotto, o una caramella o un adesivo. Mi sembrava in generale una buona idea nel nostro caso nonostante mi costringesse a scendere a compromessi con alcune mie convinzioni educative. Infatti non amo il fatto che il cibo venga considerato un premio, e non mi piaceva il fatto di essere io a premiare mio figlio per una cosa che doveva far piacere a lui. Inoltre già mi vedevo a discutere con lui per ore perchè voleva un premio pur non essendo riuscito a fare pipì nel posto giusto. Insomma avevo bisogno di una buona idea.
Ed è così che mi è venuto in mente lo Gnomo del Vasino.
Lo Gnomo avrebbe rivestito l’odioso ruolo di arbitro e avrebbe deciso se e quando dare il premio, evitando inutili discussioni. Inoltre lo Gnomo del Vasino in quanto tale, è ovviamente dotato di poteri speciali che “aiutano” i bambini ad usare il vasino. I poteri speciali hanno sempre il loro fascino sui bambini, e possono aiutare a fargli superare paure e insicurezze. E’ una specie de effetto placebo. In più in caso di insuccesso potevo addossare la colpa allo Gnomo, che forse si era distratto, e alleggerire così il senso di insicurezza per il Vikingo.
Ho mantenuto lo Gnomo solo per 5/6 giorni. Poi ci ha salutati per andare da un altro bambino. Ho deciso di mantenere il periodo di “presenza” dello Gnomo molto breve, per sfruttare al massimo l’entusiasmo iniziale, senza arrivare ad odiarlo, ne a darlo per scontato e quindi perdere l’effetto della gioia per ogni adesivo trovato.
Un giorno ho raccontato al Vikingo dell’esistenza dello Gnomo del Vasino. Uno gnomo gentile che va in giro per il mondo ad aiutare i bambini ad imparare ad usare il vasino. Non tutti i bimbi naturalmente.
Solo i bimbi grandi. Il Vikingo ha confermato di essere grande. Allora abbiamo deciso di chiamarlo per aiutarci. Abbiamo urlato forte “GNOMO DEL VASINO AIUTAMI TU” tre volte prima di andare a letto. Poi ci siamo addormentati sperando che ci avesse sentiti.
La mattina seguente ci siamo svegliati, e sulla porta del bagno era attaccato un cartello con disegnata una pista di macchine da corsa, estremamente simile a quella di Cars, con Saetta & Co. Anzi, sembrava proprio lei. Poi c’era anche una lettera da parte dello Gnomo del Vasino, in cui venivano spiegate le regole del gioco. Ogni volta che il Vikingo faceva la pipì nel vasino, gli avrebbe fatto trovare un adesivo da attaccare sulla sua pista. Per capire di cosa stava parlando, lo gnomo gli ha fatto trovare subito il primo adesivo, solo perchè ha accettato di sedersi sul vasino senza pannolino! Il Vikingo è stato felicissimo. Ma naturalmente voleva altre macchine. Abbiamo ripassato le regole, perchè non ci fossero dubbi. Bisognava che fosse chiaro che mamma non poteva fare molto, perchè gli adesivi poteva lasciarli solo lo gnomo. L’aiuto di mamma consisteva nel mettere una sveglia ogni ora o ora e mezza, per ricordarsi di provare a fare la pipì, che magari quando si è troppo presi da un gioco è facile dimenticarsene.
Il gioco è stato molto divertente. Ogni successo del Vikingo veniva premiato con un adesivo. Lo Gnomo nascondeva abilmente l’adesivo in precedenza in luoghi diversi della casa. Dopo ogni seduta in bagno, il messaggio dello Gnomo appariva su un apposito foglietto, che rimaneva sempre appeso sulla porta del bagno. Ogni volta improvvisavo come se stessi leggendo una lettera scritta al momento, in cui veniva indicato il luogo del nascondiglio, come una caccia al tesoro.
Dopo l’impatto disastroso con le mutandine della settimana precedente, il Vikingo si rifiutava di togliere il pannolino. Poco male. “Lo gnomo può certamente suggerire quando e’ il momento giusto per mettersi le mutandine” mi sono detta.
All’inizio non ci sono stati molti successi. Al suono della sveglia, il Vikingo accettava di sedersi sul vasino, ma l’aveva puntualmente già fatta nel pannolino. Visto che si stava perdendo un po’ di entusiasmo, lo gnomo, che ne sa una più del diavolo, gli ha fatto trovare un’altra macchina di incoraggiamento.
Il Vikingo era entusiasta di trovare l’adesivo proprio li dove diceva la lettera e correva ad attaccare l’adesivo della macchinina sulla pista. Nell’arco dei primi giorni ci sono stati molti insuccessi e molti successi.
Poi i successi hanno iniziato ad aumentare.
Avendo finito tutti gli adesivi, inclusi Saetta McQueen, Sally, Cricchetto, Luigi e Guido, eccetera eccetera, non sapevamo proprio come lo gnomo si sarebbe comportato. Dopotutto il Vikingo (e noi) aveva superato 5 giorni di accanimento sul vasino, con una media di un solo incidente al giorno. E infatti lo Gnomo del Vasino ha deciso che era giunto il grande momento. Dopo l’ennessimo successo gli ha fatto trovare un biglietto che recitava pressapoco così:
“Caro Vikingo, visto che ormai sei diventato così bravo con il vasino, è arrivato il momento di abbandonare il pannolino. Da ora in poi userai il pannolino solo per la nanna (inclusa la nanna breve). Visto che sei stato così bravo, non hai più nemmeno bisogno del mio aiuto. Quindi ora me ne andrò ad aiutare altri bambini che devono impare ad usare il vasino. Ora corri a vedere cosa c’è sotto il tuo cuscino. Firmato lo Gnomo del Vasino.”
Il Vikingo è corso tutto contento, e indovinate cosa c’era: tre paia di mutandine nuove nuove con disegnati Saetta e i suoi amici.
Devo dire che il Vikingo è stato contento della dipartita dello gnomo, perchè tutto sommato non gli è mai stato molto simpatico. Dopotutto non gli si può dare torto, visto che lo gnomo lo costringeva a smettere di giocare per andare a fare una cosa decisamente noiosa. Io invece sono stata contenta di aver delegato questo ruolo scomodo ad uno gnomo, piuttosto che trovarmi a discutere con lui ogni volta.
Ora non vorrei darvi l’illusione che il tutto si sia risolto in 5 giorni. Abbiamo avuto numerosi incidenti, e ogni giorno uscivo di casa con uno zainetto pieno di cambi. Dopo la visita dello Gnomo del Vasino però siamo riusciti a togliere il pannolino, a fare la pace con il vasino, e a prendere coscienza del fatto che effettivamente si era pronti al grande passo.
In seguito abbiamo avuto bisogno di nuovo dell’aiuto dello Gnomo, per risolvere il problema cacca. Così è tornato a farci visita per qualche altro giorno, fino ad ottenere di nuovo un po’ di sicurezza.
Sulla base di questa esperienza penso che con Pollicino inizierò prima ad usare il vasino, per essere certi che quando sarà il momento giusto, riuscirò ad evitare di chiamare lo gnomo. Però è bello sapere che se qualcosa non va, c’è uno gnomo gentile che se ne va in giro per il mondo ad aiutare i bambini che ne hanno bisogno.
Ormai Irene è diventata veramente brava al bagno e grazie allo gnomo del vasino è stata per lei una esprienza molto positiva imparare a gestire i propri bisognini.
Adesso però sono iniziati i capricci per lavarsi i denti…lo gnomo del vasino è diventato lo gnomo dei dentini…mi libererò mai di tutti questi gnomi per casa?!?!?!?
Attenti che infestano!!
🙂
@Stefano sono felice di sapere che lo gnomo continua a fare il suo dovere. Per il lavaggio denti però puoi evitare di scomodare lo gnomo. Dai un’occhiata a questo: https://genitoricrescono.com/10-modi-piu-uno-lavare-denti-bambini/ 😉
Grazie per la fantastica idea!
Lo gnomo del vasino ha funzionato anche per noi, o meglio la fatina del vasino perchè l’idea dello gnomo faceva paura a mia figlia! Ad ogni successo la fatina del vasino portava un disegno da colorare ed è andata alla grande! Poi la fatina è partita perchè deve aiutare altri bambini a lasciare il pannolino…:-)
Lo gnomo da oggi è arrivato anche in casa nostra!!!
Irene ha due annie mezzo e con la pipì è ormai bravissima, ma la cacchina niente da fare!! Sono diverse mattine che mia moglie sbraita e la mette in punizione perchè fa la cacca sotto..io non ce l’ho fatta più e cercando su internet ho trovato questa idea fantastica!! Il nostro gnomo le ha portato un album di figurine della disney e ogni volta che fa la pipì la lettera ci indica dove cercare altre due figurine ben nascoste nella sua cameretta (meravigliosa l’idea della lettera in bagno, dove io ho stampato una foto di uno gnomo riciclata da internet per rendere la cosa più realistica). Ogni volta che troviamo le figurine strilliamo “grazie gnomoooOO!!!” così come lo abbiamo invocato la prima volta “gnomo aiutaci tuuu!!” …tanto lui ci sente sempre perchè ha i SUPERPOTERI..al momento ha un effetto molto positivo, Irene aspetta con ansia di andare a fare un pò di pipì per ricevere qualche altra figurina…domani vi farò sapere se la cacca è finita nel vasino o nelle mutandine!!! 😀
Grazieeeee, ho usato anche io questo metodo, il mio si chiama David Gnomo (come quello del cartone animato della mia infanza) gli ho fatto vedere anche la sigla su youtube 😉 con il mio bimbo ha funzionato benissimo e in modo incredibilmente veloce, grazie mille!!
ciao a tutte,
volevo ringraziarvi per questo bel medoto… la storia dello gnomo col mio tato ha funzionato alla grande l’unica cosa gli abbiamo cambiato il nome in “lo gnomo del water” così abbiamo eliminato subito il vasino.. visto che a settembre comincia la materna!!! è andato tutto bene e da 15 gg. che abbiamo cominciato e pipì e popò tutto nel water! fantastico!
grazie ancora e bacioni!!!!
Fabiana.
ciao a tutte
graie serena ora proverò queto bellissimo metodo che mi ha quasi commosso…il mio bambino si ostina quasi a farsela addosso e più cercco di fargliela fare sul vasino (che si mette a suonare se la fa,giusto per darle un rinforrzo positivo) più se la fa addosso, e siccome le abbiamo provate tutte inclusi ovokinder, applausi e canzoni della felicità quando aveva successo, adesso non gliene frega più niente, e a dire la verità sono molto abbattuta per questa cosa, proverò e spero che almeno in parte risolve il problema..
grazie comunque….
AIUTOOOOOOOOOO……. come si fà con una bambina che ancora non parla? rebecca fra 2 settimane compie 2 anni… ormai sono già 10gg che di giorno è senza pannolino, ma non c’è verso la fa sempre in giro solo 2 volte è andata da sola nel vasino (nel giro di 10 minuti) ma ora sono 3gg che non vuole neanche sedersi…in giro ci portiamo i cambi ma non sembra le dia fastidio il bagnato delle mutande o calzoncini, infatti in giro non mi avverte che l’ha fatta!!!
quando riesco a farla stare seduta la fa giusto perhè ci stiamo delle 1/2 ore quindi prima o poi arriva…e lì è gran festa con mentina per premio.
Non parlando non avverte quando le scappe e quando la fa in casa ti porta nel posto dove l’ha fatta (che è già buono) e basta…, peccato che a volte ci si mette sopra con i piedi o addirittura ci gioca con le mani!!! in girò è un disastro!
Io penso che sia pronta la mattina ha il pannolino asciutto o con al massimo una pipì e dopo il pisolino delle 14.00 è asciuttissimo… ora abbiamo attaccato degli adesivi sul vasino così ha le fatine che le fanno compagnia mentre fa la pipì, avete qualche consiglio?
grazie
@federica non so perché sei così sicura che lei sia pronta e non te lo dice solo perché non parla. Se questo è veramente il caso, puoi provare ad insegnarle a comunicare con il linguaggio dei segni. Non è necessario parlare per comunicare il bisogno di andare in bagno. Puoi scegliere un gesto semplice, ma unico, che lei può fare solo con le mani per dirti quando ha bisogno di andare in bagno. Per farlo devi iniziare te ad usare quel gesto ogni volta che parli di fare pipì o cacca, o anche se le mostri mentre te lo fai, o quando lei si siede sul vasino. Usa costantemente quel gesto, ogni volta, per aiutarla a collegare le due cose. Se il problema è che non sa come dirtelo, imparerà in fretta a farlo in questo modo.
Lo gnomo del vasino che salva capra e cavoli (ovvero pipì e cena!) è formidabile!
Grazie mille per questa idea meravigliosa, mi ha risolto più di un problema!!! La mia versione dello gnomo porta per ogni successo un foglio da colorare con i disegni del Re Leone di cui mio figlio è pazzamente innamorato! I disegni li ho scaricati gratuitamente da internet e compaiono miracolosamente sul water la sera, come premio di fine giornata. Con questo metodo, in due giorni, la situazione si è completamente risolta per la pipì (restano incidenti per la cacca, ma risolveremo) inoltre l’entusiasmo di colorare il suo premio lo tiene occupato e tranquillo in quello che è sempre stato l’orario di fuoco, ovvero il momento in cui io devo preparare la cena con un bambino koala frignone perchè stanco e affamato!! EVVIVA LO GNOMO E SOPRATUTTO EVVIVA SERENA!!! 😀
posso utilizzare l’idea dello gnomo del vasino, magari lo trasformo (che non me ne voglia, lo gnomo) in una fatina che a casa nostra funzionerà sicuramente di piu! 🙂
Che probabiltà abbiamo di riferirci allo stesso testo?
SUSPENCE!!! Sììì, suspence sulla cacca…;)
Sulla cacca? Cito un paio di “testi”, lunedì scoprirai se è uno di quelli. Io li ho solo nominati: se tu li conosci o ne hai altri, mi raccomando aggancia la recensione!
(Che bello, mi si crea la suspance sul post della cacca!! Chi l’avrebbe mai detto!)
Ah ah ah…che meraviglia! Posso agganciarmi con la recensione di un mitico libro/favola/storia in merito? [sempre che non sia gia’ stato contemplato…]
Utilissima! Lo gnomo del vasino e,,, il cavallino stitico? 😀
Tra qualche giorno pubblichiamo un post specifico sull’argomento “cacca” e questa tua storia sarà perfetta. Grazie
Ciao a tutte,
è la prima volta che scrivo ma la storia dello gnomo del vasino mi ha fatto venire in mente quella che ho usato con mio figlio per un problema di stitichezza.
A circa 2 anni e mezzo, nelle vacanze di Pasqua (fine marzo, freddo… lo so sono controcorrente) gli ho tolto il pannolino. Con la pipì pochissimi problemi, ma x la popò un vero disastro…non voleva più farla. Allora ho inventato una storia, che vi racconto come la racconto ancora oggi a lui ogni tanto (ora ha 4 anni):
C’era una volta un bambino che viveva in una fattoria con tanti animali: aveva le mucche, i cavalli, le pecore, i cani, i gatti e i dinosauri (ho dovuto aggiungerli, sono la sua passione).
E aveva un cavallino che aveva un problema, non riusciva a fare la cacca… e gli faceva molto male il pancino e anche il sederino.
Allora un giorno il bambino gli disse: io ti do uno sciroppo che ti aiuta a fare la cacca, ma tu devi impegnarti. Devi sederti sul gabinetto e spingere forte forte la cacca fuori.
Il giorno dopo il bambino diede lo sciroppo al cavallino. Lui ando sul gabinetto e inizio a spingere, forte forte, finchè… plop, la cacca cadde nel gabinetto.
Il cavallino era così felice, non aveva più male al pancino e al sederino, e corse fuori a correre e a saltare nel prato.
Da quel giorno il cavallino spinse sempre fuori tutta la cacca, e il pancino e il sederino non gli fecero mai più male.”
Non ci crederete, ma avreste dovuto vedere la faccia di mio figlio quando si sedeva sul gabinetto a “spingere”.
Comunque la storia è servita e nel giro di una decina di giorni abbiamo risolto il problema.
Se può essere utile a qualcuno, sono lieta di averla condivisa.