genitorisbroccano è lo spazio da usare quando senti di avere solo voglia di urlare.
Quando non ne puoi più.
Quando senti che le tue qualità di mamma o papà paziente stanno venendo meno.
Quando tutti i tuoi buoni propositi sono miseramente crollati davanti all’incomprensibile ostinazione dei tuoi figli.
Quando hai mandato a farsi benedire tutte le tue più radicate convinzioni circa l’allenamento emotivo e l’empatia.
Quando sei riuscito a mettere tuo figlio in punizione già 3 volte da quando si è svegliato, e sono appena le 8.30 del mattino.
Quando hai ormai raggiunto la definitiva convinzione che sei una pessimamma o un papàpessimo.
Questa è una stanza insonorizzata: fuori da qui non sentono nulla. Ti leggeranno solo altri genitori solidali che sanno benissimo come ti senti.
Qui è vietato dare consigli (soprattutto quelli buoni).
Qui è vietato trovare soluzioni.
Qui è vietato citare “metodi”.
Qui è vietato fare i saputelli!
I commenti autorizzati sono solo le pacche sulle spalle: sarà nostra cura rimuovere ogni altro tipo di commento.
Da questo momento potete urlare! Nulla è inconfessabile per genitorisbroccano!
PS: Se invece hai bisogno di consigli, cerca un articolo nel resto del sito che faccia il caso tuo, e posta un commento lì : genitoricrescono.com
buonasera,
scrivo dopo quasi un decennio. Purtroppo sembra che non sia più molto seguito e penso sia un peccato.
Porto il mio feedback di persona che ha cambiato idea dal non volere figli a diventare madre consapevolmente.
Dieci anni fa avrei potuto soccombere alle pressioni esterne, che non erano continue ma che alcune rare volte si sentivano. Fortunatamente non sono mai state fonte di preoccupazione, anzi mi scivolavano addosso.
Mi ricordo di avere anche commentato qui il mio desiderio totale di non maternità e una signora mi scrisse una frase che mi e` rimasta in mente ossia che non si può restare bambini per sempre e che bisogna prendersi delle responsabilità. Non ci fu consiglio mai più sbagliato.
Lo scrivo con grande consapevolezza verso chi prova dei dubbi verso la maternità che sono totalmente fondati, che nessuno deve prendere la decisione per voi.
La vita andrà bene vissuta in qualsiasi modo con o senza figli.
Il desiderio non e` una cosa innata o naturale che tutti hanno, e il cambiare idea anche dopo la maternità e` altrettanto normale.
Sento che essere diventati genitori in eta` “matura” ci rende genitori con possibilità che avevamo anche prima, ma che ora sono più solide e soprattutto siamo coscienti.
Tempo fa ho letto di una dottoressa americana che lascia i figli ogni giorno all’asilo a tempo pieno e che non desidera occuparsi della formazione dei proprio figli in prima persona ma lasciarla a chi di dovere e godersi bei momenti di svago con i figli.
L` hanno criticata tanto per questa esternazione, ma mi trova completamente d’accordo perche` e` esattamente quello che faccio io.
Dieci anni fa non avrei mai pensato di lasciare un figlio tutto il giorno alla scuola d’infanzia privata in lingue, ora lo posso fare e sono contenta per la formazione e supervisione che riceve.
Cosa voglio dire?
Che se alcune di voi, non se la sentono, non sentitevi in colpa, non ascoltate nessuno se non solamente voi stesse.
In questi dieci anni mi sono laureata la seconda volta in medicina da studente maturo, ora pratico part time e attività che mi permettono di essere indipendente e soprattutto essere in pace.
Una pace che prima non avrei mai e poi mai avuto.
Ogni esperienza e` singola, ma sappiate…ancora e ancora una volta ascoltate solamente Voi stesse!
Onestamente non so nemmeno io perché mi sfogo qui.
Credo che se fosse possibile vorrei tornare indietro e non avere mio figlio. I suoi continui strilli e pianti per le cose più insignificanti mi hanno uccisa. Sono morta senza essere almeno in pace sotto terra.
Io ci metto anche impegno: provo ad andare ai cari cazzinpocchi di attività ma lui al contrario di tutti gli altri bambini che vedo sta sempre appiccicato a me, mi colpisce quando è nervoso, e io non ho un attimo di requie e mi sento fortemente depressa perché quello che vorrei non è nemmeno chissà che. Vorrei un bambino come vedo gli altri che non piagnucola per ogni minima cosa, che si può portare al parco o soft play e avere un po’di pace.
Io ultimamente penso sempre di più di farla finita perché credo che deve esserci qualcosa di sbagliato con me se anche i bambini considerati impegnativi si possono almeno staccare e intrattenere con scivoli o cazzate varie. Io ci ho messo anni per riuscire a farlo andare su uno scivolo così non sta sempre attaccato a me. Non esiste un rimedio, non lo puoi rimandare al mittente un bambino. Mi sento isolata e sola.
Ciao Teresa,
sono passati un po’ di mesi dal tuo post. Come stai oggi? È migliorata la situazione?
credo che purtroppo il sito sia completamente o quasi lasciato a se stesso.
ho scritto tempo fa per scrivere che i miei vicini di casa hanno un bambino che piange, urla e strilla ad ogni santa ora del giorno.
non ne possiamo più tanto che sto pensando di comprare un altro immobile.
questo strillare quasi disumano fa rivoltare lo stomaco e fa male ai timpani, ma quello che da` ancora più fastidio sono i genitori di questo essere strillante che nulla sembrano fare.
ora, la buona educazione vorrebbe che qualcuno dicesse a queste persone in maniera molto gentile se hanno qualche problema con il figlio se magari si tratta di autismo o altro, ma credo che si tratti solamente di veramente cattivissimo esempio da parte dei genitori.
non riesco a suonare il campanello di questa famiglia, perché avrei vergogna più io di loro credo.
per chi leggesse questo messaggio vorrei farvi sapere che lasciare i vs figli gridare, piangere e sbattere cose per diversi minuti ad ogni ora del giorno arreca disturbo alle persone innocenti vicino che vorrebbero dormire o anche lavorare in pace o semplicemente non sentire queste urla.
per me che sto pensando se avere figli mi ha veramente fatto pensare questo urlare ma da genitore non riuscire mai e poi mai a lasciare andare la situazione fino a questo punto perché ci deve essere un momento in cui le cose cambiano.
a meno che appunto non si tratti di malattie gravi tanto da non potere fare nulla.
mentre scrivo sento le urla di questo bambino. e no, non viene picchiato.
prima ho chiamato l’agenzia immobiliare per comprare un altro immobile in un distretto finanziario perché non ce la facciamo più.
per fortuna che io me lo posso permettere, penso ai vicini dalle altre parti che sentono questo e devono stare qui.
I genitori di oggi o perlomeno alcuni con questo soft parenting non fanno altro che creare danni ai figli in primis e un giorno a se stessi e alle gente intorno.
ci vorrebbe un buon schiaffo a parole ma fatto con intelligenza.
io di sculaccioni ne ho ricevuti molto pochi, ma sono contenta di averli presi, perché. mi hanno lasciato una buona lezione di vita e chiara su cosa e` giusto e sbagliato.
parlare in maniera soft in certe situazioni come con questo essere strillante serve a poco.
le strilla e urla continuano e il padre che gli parla come se fosse un adulto e il bambino se ne frega.
ciao, capisco benissimo la tua frustrazione perchè anche io abito in una casa a poca distanza da un palazzo pieno di bambini e gente che urla e d’estate è un vero inferno. Capisco. Però ti invito a riflettere sul fatto che schiaffi e sculaccioni non sempre fanno smettere di urlare (anzi) e che inoltre, da fuori sembra sempre tutto facile e risolvibile, quando di fatto spesso non lo è. E’ un luogo comune quello di parlare del mettersi nei panni degli altri, ma chi realmente ci riesce? Quando avevo mia figlia malata, a 1 anno confebbre alta che piangeva inconsolabile, quelli del palazzo davanti mi urlavano urla, insulti, di farla tacere. E’ sempre stata una bambina tranquilla, eppure…nessuno si è domandato perchè in quei giorni urlasse, stava male, io cercavo di calmarla ma cosa potevo farci? Capisco davvero il tuo disagio ma forse quei genitori non hanno tutte le colpe.
Ciao Ofelia,
Lo hai scritto bene che tua figlia e` stata una bambina tranquilla, ma il figlio del mio vicino urla e piange da mesi quasi ogni giorno alle ore più improbabili.
I suoi vicini sono dei maleducati.
Come ho scritto, non avrei mai il coraggio di andare a suonare il campanello e chiedere se il bambino oramai grande e` autistico, andicappato o semplicemente se voi genitori vi rendete conto del tormento a cui sottoponete la gente a fianco di voi.
Cosa potrebbero fare questi genitori? niente. e io mi vergognerei più di loro a domandare cose cosi personali.
Non penso che la violenza fisica sia risolutiva, anzi e` proprio l’ultima risorsa in casi in cui le si sono provate tutte.
so che la maggioranza delle persone diranno..eh no, non si può, ma delle volte (poche si spera) serve.
Lo dico da figlia di una madre estremamente pazienti e meravigliosa, e penso che sarebbe dovuta essere più severa, nonostante abbia fatto un ottimo lavoro.
Non capisco perché pensi di fare figli… non li fare. Ti vincolano ad un altro essere che un giorno sicuramente non reggerai come prima…
Non fate figli… vivete la vostra vita in modo indipendente… abbiate pietà di voi stesse. E prendetevi cura di voi stesse perché nessuno lo farà x voi…
È completamente abbandonato il sito?
Così sembra..
Quest’uomo è REALE e per sempre. può anche aiutarti a riparare la tua relazione interrotta.
il mio amante è tornato! È stato come un miracolo! stiamo andando molto, molto bene nella nostra vita amorosa. ora mi ama più di prima
email di contatto ((Robi nsonbuc kler@yahoo.com))
Inserimento alla scuola materna del treenne, figurati se poteva andare bene.
Un mese e mezzo che fa solo mezza giornata e ancora non lo ritengono pronto, non mangia niente, non socializza, morde e dà pizzicotti ai compagni e alle maestre, non partecipa alle attività.
Io in croce al lavoro (faccio un full time su turni), a chiedere permessi e continui favori per prenderlo, io che supplico i miei genitori di darci una mano perché una baby sitter non ce l’ho e i nonni paterni neppure. Mio marito che é sempre via o che comunque non può assentarsi a metà giornata. Quando poi il nano è a casa, l’inferno: urla per mangiare, per farsi il bagno, per lavare i denti, anche solo per fare la pipì. Regressioni su tutta la linea. Se provi con le buone, niente di niente, se provi con le cattive partono le scene isteriche.
Io che mi chiedo ancora una volta perché non posso avere un bambino come gli altri, come fa un essere così piccolo a renderci la vita impossibile da quando è nato, io che penso alla mamma che sarei potuta essere con il mio bambino grande se 4 anni fa mi fossi ascoltata davvero e mi fossi fermata ad un figlio solo.
Io che mi chiedo se L. sia una sorta di punizione per qualcosa che ho fatto, visto che sta mandando all’aria tutto, la mia sanità mentale, il mio lavoro, anche il mio matrimonio. Io a volte sento di detestarlo e mi odio così tanto per queste sensazioni, ma non riesco a mandarle via. Vorrei solo che adesso se ne occupasse sempre qualcun altro perché io non ce la faccio più.
Da cosa scrivi mi domando se all’asilo hanno dato qualche consiglio. Quando ci sono problemi così qui in Inghilterra (certo, di rogne ne abbiamo, per carità) l’asilo stesso riferisce a consulti vari. Per carità io pure spesso sono svarionata e capisco che ne hai due e problemi persino più pesanti ma mi domando se esistono gli occupational therapist lì, non so il termine Italiano. In pratica si occupano di tutte le sensibilità sensoriali e aiutano a smussare certe cose, mi sembra che nessuno ti dà aiuti concreti al momento.
Noi col nostro certe cose le abbiamo lasciate andare: il bagno lo facevamo quando potevamo e lo pulivamo con le spugne quando serviva, mai I capelli tanto non si sporcavano granché. Evitiamo ancora ora i dolci al pomeriggio perché diventa un demonio, ho usato i metodi di Craig Canapari per il sonno ma ci sono voluti mesi e mesi, forse più di un anno, prima di averlo che dormiva dalle 7 e mezza alle 7, probabilmente anche perché a quattro anni va a scuola e si stanca il cervello. Tutto questo è un approccio che in Inglese chiamano “low arousal”, che serve a non istigare certi comportamenti, ma viene poco istintivo se ti confronti con bambini con esigenze più normali. Anche io mi sono spessissimo domandata perché non potevo averne uno come gli altri e mi ha molto aiutata leggere il post di Marzia qui e il suo blog l’ascia sull’uscio. Tutte le cose che descrivi a me sembrano quanto meno problemi sensoriali che si possono approcciare con l’aiuto di un professionista o almeno più conoscenza e aiuto ma ti leggo e vedo lasciata quasi a te stessa. Un abbraccio. Non so quanto ti possa aiutare ma ti dico che il nostro ha avuto un periodaccio per un paio di mesi dall’inizio della scuola ma poi si è assestato, con l’asilo di più ma abbiamo cominciato a un anno nonostante il costo perché temevo che inserendolo più tardi avrebbe causato problemi. Io in parte facevo e faccio fatica perché non ho mai incontrato nessuno con uno come lui e sentirmi dire che le cose migliorano mi avrebbe aiutato. Fossi lì onestamente ti vorrei dare una mano concreta perché un po’ trovo cose simili e un po’semplicemente mi avrà che hai davvero bisogno di una pausa. Ti abbraccio.
Io mi sono fermata a una sola proprio per questo. Tutte le mie amiche anche più giovani hanno fatto il secondo ormai, alcune le vedo isteriche, però ti dico anche sinceramente che avendo fatto quell’altra scelta non ti saresti mai liberata del costante senso di colpa che la accompagna, “ne hai fatto uno solo perché così potete fare quello che vi pare e portarvelo dietro come un pupazzetto, che ne puoi sapere tu che ne hai uno solo, non è una vera famiglia, lo hai privato di un dono irripetibile, avere un fratello è tutto, da grande come farà, quando non ci sarete più sarà solo ecc. ecc. ecc. ecc”. Sento questa litania in continuazione da 10 anni. Discorsi che ti fanno tutti gli altri e che ti fai anche te da sola, più cresci e più te li fai. Anche se la scelta che hai fatto è stata quella di dare il massimo a una, visto anche il tempo limitato e la pur valevole volontà di fare qualcosa di quei titoli di studio che hai accumulato con gran fatica. Però poi passi per egoista.
Quindi in ogni caso si sbaglia… coraggio
Ma c’è qualcuno di voi che legge le varie guide di comportamento, le mette in pratica e funziona?
Io sono quattro anni che le provo ste cose: e spiega perché non si fa questo o quello, che poi sono tutte cose che gli altri bambini fanno senza neanche doverglielo chiedere: non pararmisi di fronte ogni due minuti per strada al ritorno da scuola, cercare di seguire quello che dicono al nuoto senza farsi venire un aneurisma (il nuoto l’ho cancellato), mangiare quando è ora di mangiare.
A me pare che continuo ad essere scomandata (andiamo di qui, voglio questo, facciamo quello) ma le richieste più minime sono al di fuori della mia portata.
E allora urlo. E allora fa come dico. Ma allora mi domando: ma a che cavolo mi sforzo a fare di seguire tutte ste guide se mi ascolta solo se urlo?
Alle volte mi fermo e mi domando… Ma è normale che mio figlio di ormai quasi 8 anni non sia in grado di auto intrattenersi per più di 10 minuti.. Poi “mamma, mamma mamma”.. Non ho tregua.. Mai… Non posso nemmeno andare in bagno senza sentir bussare e chiamare… È così 24 ore al gg da 8 anni.. Con la chiusura scuole un inferno che esplode.. Non ne posso più… Ovviamente non ho voluto altri figli.. Anche se tutti mi dicono che l’errore è stato quello… Ma io non riesco a imaginarmi se è così con 1 figuriamoci con 2…a volte vedo e sento di figli altrui anche più piccoli che giocano ore da soli o coi lego.. Che si mettono li a fare i compiti.. Senza rompere i coglioni alla mamma.. E mi chiedo dove ho sbagliato, e mi sento un disastro totale… Leggo gli articoli sulla noia su quanto faccia bene ai bimbi e mi domando segli autori abbiano mai provato ad avere un bambino che ti chiama ogni 2 minuti h 12 7 su 7..e che vuole sempre essere intrattenuto e accompagnato… Sto impazzendo
Non è colpa tua.
Io ho problemi simili col mio e non è minimamente simile agli altri bambini, i consigli degli altri non servono a niente perché non funzionano. Dove un altro bambino può essere esortato in qualche maniera lui va in meltdown.
Per noi, visto che ha anche problemi col suono e i gruppi credo che sia sullo spettro ma non in maniera abbastanza eclatante da fare si che ci arrivi del supporto.
L’unica sembra essere cercare di tirare avanti. Anche noi abbiamo deciso di fermarci a uno e ti dico che averne un altro non avrebbe aiutato per niente: se il secondo fosse stato più docile sarebbe stato assolutamente sacrificato rispetto al primo; se fosse stato lo stesso ci avrebbe fracassato la vita ancora di più di quello che é già.
Già Teresa. Sacrificare i secondi. Sai quante famiglie vedo che alla richiesta “mamma, vieni?” rispondono “vai da tuo fratello” senza alzare il culo dalla sedia. E li invidio. E mi fanno rabbia. Perché il luogo comune “gli ho dato un fratello per giocare e avere compagnia” sottende nella pratica “gli ho dato qualcuno da tormentare al posto mio”. E non è giusto. E fa diventare una scelta di comodo/convenienza una scelta di valore. E io che soffro come un cane, me lo sono meritato e non ho diritto di lamentarmi.
Il diritto di lamentarti c’è l’hai eccome.
Posso dirti per esperienza, da secondogenita, che è verissimo che spesso il secondogenito viene semplicemente trattato come un capro espiatorio mai difeso dal maggiore. Sapendo questo col cavolo che sottopongo un altro bambino a quel trattamento.
E ti posso anche dire che mia madre era una di quelle che criticavano gli altri genitori eccome e si vantava di come lei sì che giocava con noi e non ci sbatteva alle baby sitter ma alla fine delle finite io mi ricordo quanto ci sbatteva do fronte alla TV e di come mi diceva che non voleva fare l’arbitro fra di noi se chiedevo aiuto e io le prendevo di santa ragione da mio fratello un giorno sì e l’altro pure. Non mi stupirei se ancora succedessero queste cose.
Anche io secondogenita con una sorella prepotente e tiranna, e so perfettamente di cosa parli.
E’ l’una e cinque di notte.
Il figlio dei miei vicini di casa piange senza una cazzo di sosta,
Cosi quasi gran parte del giorno e la mattina presto.
Di notte i genitori Indiani lo lasciano piangere senza freni cosi che tutti lo sentono.
Non ne posso piu. Ha rinziato adesso. Che genitori senza senso civiele verso le altre persone.
Come se fossero gli unici.
Ecco, ora strilla come un pazzo.
Non ho nessuna pieta’ per questo bambino ne comprensione.
Non dico niente a questi genitori del picchio maledetti.
Perche’ sono degli immigrati indiani che sono da soli in terra straniera.
Non ci troviamo in Italia.
Veramente mi verrebbe da battere sui muri o accendere l’aspirapolvere contro queste merde.
Ora urla come un matto.
Avranno i loro problemi e a chi frega questo?
Zittite sto bambino urlante,
E niente, finisco per lasciare un pensiero qui. Da mesi, ormai anni, cerco di tirar su il mio piccolo diavolo con metodi almeno un po’ diversi da quelli sperimentati dai miei genitori; anche perché, su di lui, non funzionano.
E cercando di star con lui nelle sue sclerate di rabbia e frustrazione, mi sento spesso un’alinea di fronte agli altri, soprattutto i miei genitori, secondo cui sbaglio perché il bimbo non mi teme, quando è con me fa i capricci, e “guarda io come sono brava che lo guardo male e lui piange”. A volte ho provato a parlare con loro, più spesso lascio correre perché non mi interessa di passare per debole (tanto ci passo comunque) e mi interessa il rapporto con mio figlio, e basta. Ma questo gran lavoro emotivo che c’è da fare col bimbo porta inevitabilmente fuori il mio rapporto coi miei genitori, mi chiedo come sono stata cresciuta. Ed è la parte più difficile. Io mia madre, come una madre presente e “materna” non l’ho mai percepita. Solo fredda, distante, un giudice implacabile. Che freddo al cuore quando penso al mio bimbo, con cui ho un rapporto così stretto e non me ne vergogno, e io e lei, quasi due estranee. Non gliel’ho mai detto e mai glielo dirò, e so anche che parte del lavoro su di me sarà perdonarla. Ma non so, mi riesce così difficile. Anche col bimbo nato da poco (che urlava sempre), io in evidente difficoltà – credo di aver chiesto aiuto in tutti i modi possibili perché i miei ochhi urlavano e io esprimevo la mia sofferenza… Poco o niente aiuto. Distacco. Perché sennò mi “abituavo male, e invece una donna deve andare con le sue gambe” (sennò che donna è…). Una volta le chiesi di farmi il pranzo perché ero incasinata e poco mancò che mi rispondesse di no. Non l’ho più chiesto. Mi limito davvero al minimo indispensabile. Lei ha i suoi problemi, ci mancherebbe, ma è come se io fossi ormai in un debito eterno nei suoi confronti, per cui ogni richiesta è un attentato alla sua integrità.
E questo mi fa una grande, enorme tristezza…
Secondo me fai bene. Io sto messa male col mio, mi sa che la depressione post parto non me la scrollerò mai di dosso davvero. Però se tu hai un buon rapporto col tuo non vedo perché i tuoi si credano bravi se li teme. Se riesci a farcela coi tuoi metodi continua. Anche mia madre non è mai stata altro che una figura che imponeva giudizi e sensi di colpa ma mai la imiterei.
Io a volte mi rivedo nei comportamenti di mia madre verso di em, che ripropongo a mia figlia e mi rendo anche conto che avolte la mia frustrazione e rabbia le scarico su di lei per punire me stessa, perché così sto male due volte, tre volte, quattro volte.. insomma mi rendo conto che l’atteggiamento passivo aggressivo di mia madre mi ha lasciato segni profondi ma vorrei scrollarmelo di dosso e ho paura che finché lei ci sará farlo sarà arduo.
La mia Psicoterapeuta, che ora non ho più perché non me lo posso più permwttere economicamente, mi diceva di trovare e mantenere distanza mentale.
Io voglio che la mia bambina possa sempre contare su di me e non si senta giudicata, sminuita, messa sotto processo, allontanata. Però a volte ripropongo modelli che odio
ma le chiedo anche scusa, per aver esagerato, per aver gridato, per aver sbattuto il piatto.. Ha 11 mesi e sto lavorando su di me ma è dura. E sono anche madre single (per scelta), quindi a volte è il doppio pesante (lo ho scelto io e me ne assumo la responsabilita, cmq)
Stasera è una di quelle sere in cui vorrei solo stare da sola con me.
Mi guardo da fuori e mi vedo fagocitata dalla frenesia dei mille impegni, orari, incastri, i compiti le merende pranzi e cene. Il grande in forte sovrappeso, colpa mia che per stanchezza ho lasciato correre tutto l’inverno, e ora è durissima sia per lui che per me che devo fare il carabiniere per aiutarlo.
I loro sport, fare da promemoria a tutti per tutto, le esigenze emotive di tutti (fossero solo i bimbi, macché.) stare sul pezzo al lavoro, ore e ore nel traffico, il mio sovrappeso ormai da 8 anni che mi schiaccia come un’ombra solida. Alle 22 finalmente mi sdraio a letto dopo giornate che sembrano di 36 ore e sono allo stremo delle forze. A volte mi guardo da fuori e mi faccio tenerezza da sola.
Amo mio marito e riconosco la fortuna che ho perché è un uomo che stimo e adoro ma i bambini vogliono me me me me me e poi ME. Non chiedono a lui, non cercano lui è tutto un MAMMAMAMMAMAMMAMAMMAMAMMA continuo. Un continuo.
Mio figlio grande ha 12 anni e mille mondi da affrontare ogni santo giorno, un bisogno di dialogo infinito che va benissimo ma che giuro a lungo andare sfianca. Mi sfianca. È ipersensibile e massacrato da un padre (il mio ex) completamente anaffettivo e deludente, assente. Una merda di padre che non perde occasione per dimostrargli di essere una merda.
Sono 12 anni che cerco di curare le ferite di mio figlio.
Sono 38 anni che faccio da genitore ai miei genitori.
Tengo botta ma soffro di depressione. E mi sento in colpa tantissimo per questo nonostante io mi curi.
Ho visto pochi giorni fa una mia foto a 17 anni in piena comitiva, bella e libera come il sole.
Guardandola mi si è spezzato qualcosa dentro.Mi ha fatto male.
Perché oggi, pur amandoli come sapete benissimo che si amano i figli ossia con le viscere che ti si strappano, sono infinitamente stanca e mai spensierata.
Che fibra che hai. Da quello che dici hai una marea di obblighi e pesi emotivi. Lo so che detto da una sconosciuta su internet non conta molto ma stai facendo un gran lavoro. Ti auguro che pian piano il carico che hai diminuisca e che trovi più tempo per te.
Un calcio in quel posto al tuo ex che se lo merita, un abbraccio a te, ai tuoi figli e a tuo marito.
Ti capisco, ti capisco e ti capisco. Un abbraccio infinito di solidarietà.
Che forza hai. L’altra settimana ho visto un bel film, Tully, e ho pianto come una cretina per ore. Se riesci, in un buco nello spazio tempo, guardalo. È catartico. Ci tira fuori un sacco di cose a noi mamme, un sacco. Ci ricorda chi eravamo. A volte però credo che per fortuna, anche se ci sembra che quella ragazza non ci sia più, che abbiamo dovuto ucciderla, dentro di noi c’è sempre e ci fa bene. Anche se non lo vediamo, essere state spensierate, allegre, la parte diciamo migliore di noi stesse, ci aiuta anche se allo stesso tempo ci mette dentro una grande nostalgia.
Un grande abbraccio, ragazza.
♥️
Quella spensieratezza non ritornerà mai più. Non fate figli. Non sposatevi
Oltre ad essere comprensibilmente sfinita come tutte voi dalle mille incombenze di esser madre, lavoratrice eccetera, devo anche sorbire un marito che dal 2020 passa le giornate Intere al. Pc o al telefono (smart working) senza rivolgere la parola a nessuno e rispondendo malissimo a chiunque perché non vuole essere disturbato. Non lo sopporto più. Il lavoro è una scusa bella e buona per isolarsi dalla famiglia.
Mio figlio, quasi 4 anni, forse sta lentamente migliorando.
Così lentamente che in realtà, forse, sono io che mi sto lentamente spengendo e adattando a lui.
Ma insomma, nei nostri continui casini, almeno fino a un po’ di tempo fa, cercavo un modo, un indizio, un aiuto. Mi ero iscritta a un sito, seguivo dei podcast, leggevo, guardavo dei video su come reagire alle situazioni difficili.
Ma a parte che con il mio funzionano pochissimo, quando anche mi sembra di imbattermi in un po’ di comprensione da parte di un terapeuta o di un’amica o altri, ecco che prima o poi arriva la doccia fredda: sì, perché se tuo figlio si comporta così, la colpa è tua. Perché quando un genitore è sereno, anche un bambino è sereno. Perché la vita è come uno specchio, ti sorride se la guardi sorridendo. Perché la mela non cade mai lontana dall’albero.
E allora, tutto ciò che io penso è un enorme, sonoro, gigantesco vaffanculo.
Il mio fa quattro anni a Luglio e anche lui, con fasi alterne, è almeno più gestibile che nei primi due anni.
Alla fine, più leggo studi scientifici sul temperamento e sui bambini, alcuni che hanno studiato persone dalla nascita fino a quarant’anni, più mi convinco che le persone che dicono certe cazzate possono allegramente andare a quel paese. Sono quelli che ti dicono: “Con me ha funzionato così!” e cose simili e non concepiscono minimamente che in certi casi i genitori di bambini difficili si sono sbattuti e si sbattono cento volte rispetto a loro ma hanno zero aiuti e bambini molto più impegnativi.
L’unica credo è di ignorarli il più possibile, cercare alleati se si può e tenere duro per noi e per i nostri figli.
Poi perché io sono bacata in testa ho deciso unilateralmente che tutte le figure storiche orrende dormivano benone ed erano bebè modello e nessuno se l’aspettava che diventavano così: vedi bene tutte le interviste dei vicini di criminali che ti dicono come erano tranquilli e chi se lo aspettava.
Sono una mamma stanca… stanca delle situazioni che mi circondano, stanca di non avere nemmeno i soldi per mangiare, stanca delle persone che mi circondano e delle mille responsabilità e stanca di mio figlio.
Da due anni e mezzo dormo pochissimo, mi occupo di lui h24 e non ce la faccio più.
Da qualche giorno non sto più pulendo casa, lavando i piatti ecc… vorrei sono stare in silenzio e dormire.
Io non sopporto le richieste di attenzione dei bambini. E i litigi, che secondo me sono sempre una richiesta di attenzione. Mi sento mangiata viva da loro mi sento un cibo divorato. Mi sento tutti i giorni trascinata in basso nel loro mondo di bambini che per fortuna non è piu il mio. Un mondo pieno di fissazioni stupide paure paranoie e come ho gia detto continue richieste di attenzione. Mi fanno venire il male di vivere e mi fanno perdere fiducia nell umanità e in me stessa. E mi deprimono moltissimo i dispetti che si fanno le invidie e le cattiverie che si dicono. Che schifo
Completamente d’accordo
A distanza di anni, sto sempre qua ad essere più d accordo ancora…