Non la chiamo per nome e nemmeno per soprannome, l’ho spacciata più volte a tante persone conosciute e non, l’ho fatta morire per incuria o per alterne fasi di stress personale (non dovuto a lei, s’intende) e mi succede più o meno una volta l’anno; non la porto in vacanza e non ho mai provato a crearla dal nulla. Lascio tale sprazzo di creatività ad altri più capaci di me, ed eventualmente me ne faccio ridare un po’, quando le condizioni mi permettono di godere nuovamente dei suoi piacevoli effetti. In genere la voglia non manca, soprattutto di assaporare il risultato….
Se siete appassionati di autoproduzione avrete capito che parlo di pasta madre e non di una piantina di maria :). Ho iniziato grazie ad un’amica e non ho quasi più smesso, con la giusta leggerezza la uso e la riuso, la sfrutto e non riesco più a farne a meno per la sua eccezionale bontà; con me familiari e amici godono dei prodotti del lievito madre condivisi con piacere.
È – credo – questione di prender mano, trovare il proprio ritmo, dedicare il giusto tempo. Non deve essere una fatica, vale solo se è un piacere. Negli ultimi mesi sto panificando molto di più con enorme soddisfazione, nonostante la vita sia una specie di Tetris, nonostante le ore di sonno perse a far la qualunque, come ogni genitore; sicuramente l’acquisto di una impastatrice usata mi ha dato una notevole spinta nella produzione di pane, pizze e focacce. Ecco, io la pasta madre la uso, la sfrutto, me la godo, non mi importa di chi è (ma mi piace che mi sia arrivata e sia stata mixata con altre), basta che il pane lieviti.
Per invogliarvi un po’ a provare, visto che dal monitor non passa il profumo del pane in cottura né quello leggermente acido della pasta madre e visto che non posso in alcun modo alleggerire la vostra stanchezza dimostrando che manipolare e impastare è piacevole quanto rigenerante, vi metto lì una ricettina. Provare non costa nulla, se non l’acquisto di buone farine, e nel caso siate restii all’uso del lievito madre metterò anche l’opzione con il lievito di birra. È tutta un’altra cosa ma – come si dice – da cosa nasce cosa. Ma nel frattempo vi segnalo che sul Pasto Nudo (salvare-nei-preferiti), il Dott. Matteo Giattanasio ha spiegato una volta per tutte le differenze tra pasta madre e lievito di birra. Ma io non vi voglio convincere, eh!
Focaccia di grano duro e farro al rosmarino
Ingredienti: 100 grammi di pasta madre rinfrescata la sera precedente (il vostro lievito), 250 gr. di acqua (meglio se frizzante), 350 gr. di semola di grano duro, 150 gr. di farina di farro integrale, un cucchiaino di malto di mais (o di zucchero di canna, o di miele), un cucchiaino di sale integrale, 3-4 cucchiai di olio di mais, una manciata di rosmarino tritato finemente.
Se usate il lievito di birra, sostituite il panetto da 25 gr alla pasta madre e seguite lo stesso procedimento.
Procedimento: mettete la pasta madre in una terrina e scioglietela nell’acqua tiepida, aggiungendo subito l’olio e il malto; piano piano mettere le farine e il sale e mescolando finché non otterrete un impasto che non si attacca più alle dita. Regolate eventualmente di farina o acqua. Sfogate su questo impasto tutte le fatiche della giornata e siate certi che vi restituirà energia positiva, salute e buonumore. Funziona.
Stendete l’impasto con un mattarello e ponetelo in una teglia con carta da forno; lasciate riposare per alcune ore.
Io metto il tutto sopra un pensile della cucina, vicino al tubo della stufa e il bel calduccio che c’è lì permette alla focaccia di lievitare rapidamente (che con le tempistiche della pasta madre significa 3 orette almeno, o anche di più se la temperatura non è di 22-23°). Se usate il lievito di birra nel giro di un’ora avrete una focaccia pronta da cuocere.
Prima di infornare bucherellate la focaccia con una forchetta e pennellatela con un’emulsione di sale (poco!), rosmarino e olio extra vergine di oliva. Io la cuocio per 12-14 minuti a 250° in forno ventilato, ma le prime volte non perdetela d’occhio, ogni forno combina le sue. Riponete sul fondo del forno una pirofila con un po’ d’acqua: aiuterà a mantenere umidificato il forno (e più morbida la vostra focaccia).
Se vi manca un amico spacciatore lo potrete trovare qui.
Se avete varianti, consigli, idee sul altri mix di farine dite la vostra!
Elisa di Mestieredimamma.it
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