Oggi ospitiamo Lanterna di “Lucciole e Lanterne”, per una riflessione sulla divisione dei compiti nella coppia. Le donne a volte non sanno chiedere, non sanno accettare e magari sottovalutano un po’ i loro uomini. Ci ricordiamo, ogni tanto, che una coppia e poi una famiglia, sono un costante esercizio di compromesso e mediazione? E se provassimo semplicemente a chiedere aiuto? E se decidessimo poi di chiederlo in modo esplicito? Vuoi vedere che diventa tutto più facile!
Capita di leggere, anche di recente e anche da queste parti, che l’emancipazione della donna e il logorio della società moderna hanno rovinato l’antica e gloriosa istituzione del matrimonio.
Ecchevvogliono ‘ste donne? Farci lavare i piatti? Guardate che gli uomini son creature delicate, entrano in crisi se gli si dà in mano un aspirapolvere. E non sapete che, se si stende una lavatrice, la virilità ne verrà danneggiata per sempre?
[quote2]Io credo che gli uomini siano migliori di così. Sarò un’illusa, per carità, ma credo che il maschio non vada in crisi per il cambio di un pannolino, né che sia così meschino da andare a cercarsi subito un’altra se gli si chiede di mettere su l’acqua per la pasta.
Penso che a rovinare i rapporti siano le aspettative di entrambi. Che non sono realistiche, perché negli ultimi 50 anni il mito del matrimonio d’amore ci ha fatto dimenticare che il matrimonio/convivenza è anche un patto reciproco, uno statuto societario.
[quote1]Se chiediamo a una ragazza/donna innamorata come s’immagina matrimonio e maternità in condizioni ideali, penso che nella sua testa ci sarà un tripudio di uccellini cinguettanti e alcune immagini di situazioni ideali: lui e lei accoccolati sul divano, lui lei e il bimbo che passeggiano sorridenti, scene da fiaba.
Nell’immaginario collettivo, l’uomo della tua vita è quello che ti porta via il cuore, non quello che si ricorda tutte le sere di portar giù la spazzatura.
Del resto, Cenerentola si innamora del principe ballando con lui e non gli parla mai, figurati parlamentare su chi farà cosa.
E così ci si ritrova con aspettative diverse dalla realtà. Aspettative di solito deluse, perché la vita, anche con il migliore degli uomini, non è una favola.
Esempio: ti sei innamorata di lui, e va benissimo. Lui in casa sua è servito e riverito da sua madre, ma giura che con te le cose cambieranno. Vi sposate e lui non sa neanche accendere la lavatrice. A questo punto, se lui fosse un collega o un socio, gli insegneresti a usare gli strumenti base. Invece la maggior parte delle mogli non ci prova nemmeno (e dire che si potrebbe sfruttare l’innamoramento folle e l’entusiasmo dei primi tempi). Probabilmente sottovalutano il carico di lavoro e pensano che l’amore le aiuterà a sopportarlo. O non voglio suscitare disgusto e sgomento nella suocera.
Le cose però diventano diverse quando nasce un bambino: il carico aumenta, ma l’uomo non se ne rende conto o finge di non vedere. A onor del vero, ormai conosco pochi padri che non abbiano mai cambiato un pannolino, ma quello è il minimo: che mi importa che tu cambi i pannolini, se poi non sai dove sono i vestitini, non sai preparare una pappa e per te il seggiolino dell’auto è peggio della sedia elettrica? Molte coppie scoppiano in questa situazione: anche se si resta insieme per genuino affetto, spesso sento palpabile l’astio delle mogli per i mariti pigri o trincerati dietro il lavoro.
Ci si sente sbagliate a dover chiedere. Ci si arrabbia se lui acconsente ma chiede addestramento. Ci si offende, da parte degli uomini, a sentirsi additare come fannulloni. E tutto questo perché si pensa che l’amore debba passare sopra a ogni considerazione o abilità pratica.
E invece, se ci trovassimo nella stessa situazione con un socio, le nostre sensazioni sarebbero diverse: si ridistribuirebbero i compiti al variare del carico di lavoro, si addestrerebbe volentieri l’altro, si considererebbe sacrosanta l’istanza dell’altro socio.
Per carità, io sono fortunata: mio marito è stato abituato già da piccolo a dare un contributo in casa e quindi trova naturale continuare a dividersi i compiti con me (e con i nostri figli, man mano che crescono). Quando abbiamo cominciato a convivere, lui già viveva da solo da anni: avevo visto casa sua (che ora è anche mia) e sapevo che cosa potevo aspettarmi da lui, di base. Ma sapevo anche che il suo concetto di decoro casalingo era completamente diverso dal mio e abbiamo lavorato entrambi per adattarci l’uno all’altra, non senza crisi e scazzi.
Per esempio, una volta sono tornata a casa e l’ho “beccato” a passare l’aspirapolvere. Mi sono arrabbiata moltissimo, l’ho presa come una velata critica (cosa che non l’aveva neanche sfiorato, ovviamente).
[quote]Ed ecco un altro elemento sempre presente nella comunicazione di coppia: spesso noi donne diamo un significato nascosto ad azioni o parole che invece non ne hanno. Se lui comincia a cucinare, è perché pensa che noi lo facciamo male. Se lui si stira una camicia, significa che noi lo facciamo troppo male. A meno che di essere incappate in un maschio particolarmente raffinato, non esiste un secondo significato nelle azioni dei nostri uomini: loro sono culturalmente estranei a queste sottigliezze.
Quindi, con ogni probabilità, se lo troviamo intento a pulire il bagno, ciò significa: mi sono reso conto del tuo carico di lavoro e cerco di alleviartelo, in modo che tu possa dedicarti di più a ciò che ti piace e non ti ritrovi sfinita tra lavoro e casa. Insomma, sarebbe un implicito incoraggiamento verso la parità: non è ciò che vogliamo?
– di Lanterna –
@Close, esatto. Stiamo decisamente con l’acqua alla gola in questo momento e lui vorrebbe pagare una babysitter per stare con la bimba mentre lui non lavora (ferie pagate).
@Cinzia ovvio che lo amo ancora, durante una crisi di rabbia ho fatto due calcoli e dal punto di vista economico e dell’organizzazione familiare un divorzio mi converrebbe decisamente.
@super che ti devo dire, se faccio un calcolo del tempo che passa con la figlia mi vengono i travasi di bile. Ultimamente le liti sono sempre scattate dopo che ci ha passato due ore senza di me. Poi mi viene a chiedere se può prendersi il weekend (da venerdi pomeriggio a domanica sera) per andare a suonare e io gli rispondo che certamente può, se il prossimo weekend me lo posso prendere io, e mi risponde che gli rinfaccio il suo tempo libero. Io gli rispondo che non è vero, voglio solo un rapporto paritario, e lui smette di discutere e la settimana dopo si ricomincia da capo.
@deborah, pacca sulla spalla.
qualchevolta mi sento una boss in casa mia: “oggi si fa così così così, tu fai questo questo questo”, ma devo dire che noto con grande piacere che ora ha cominciato a vedere lui quello che deve essere fatto: nota le cose in lavatrice e le stende, se sono asciutte le ritira, di sera la cucina è sua (prepara, sprepara la tavola, riempie la lavatrice,pulisce il fornello e il secchiaio…)mentre io sto incollata al pc con le amiche o per ragioni “istituzionali” (leggi Comitato Genitori della scuola dei miei figli) insomma ha acquisito un occhio femminile per le cose da fare…certo lui non vede lo sporco come lo vediamo noi donne, non sto parlando dei piatti sporchi, che quelli li nota, ma la polvere sulla libreria, il bagno da pulire, il pavimento da passare…non li nota….anche se proprio l’altro giorno si è accorto dello strato di polvere sui mobili in camera nostra (forse perchè sono scuri) e ha preso straccietto antipolvere e spray e li ha puliti e per me è stato magnifico, una liberazione (io odio, dico odio spolverare)
Il mio invece è settato sulla risposta standard “Ma devo farlo subito?” 😀
@cinzia:m’hai fatto morì! Scusate, ho seguito silentemente tutti i consigli e mi permetto di dire la mia
A prescindere che Batbara lo ami o meno, ‘sto omo, anche le donne già divorziate affidano agli ex i figli. Barbara cara, imponiti. Delle volte gli scontri nelle coppie fanno bene, spostano gli equilibri, salvano qualcosa, se c’è ancora qualcosa da salvare.
Ti dirò, ogni volta che io e mio marito litighiamo, alla fine ne vien fuori qualcosa di nuovo, perfino qualcosa di buono. Prendere una baby sitter, secondo me, risolve in parte il problema, ma soprattutto lo sposta in avanti. E’ davvero ciò che vuoi?
p.s. Vi ricordate?Ero quella che nel commento sopra aveva chiesto al marito di stendere la biancheria. Avevo gridato troppo presto al miracolo, compiaciuta da una sua risposta prontamente positiva. Se ne è naturalemente dimenticato. La memoria degli uomini è naturlamente settata in altri ambiti, beati loro.
“quale madre insegnante mette i figli a babysitter a luglio???” no barbara, non ci siamo, se ti serve la babysitter e se lui dice che tutto sommato se po ffa, io opterei a cuor leggero per la babysitter! non ha tre anni, ma neanche uno in fondo, no?
@ Barbara
Cioè secondo tuo marito potete permettervi una baby-sitter e lui non ci troverebbe niente di male, mentre tu ti fai degli scrupoli, ho capito bene?
@Barbara: just a question: ma tu lo ami ancora ‘sto omo?
@ Barbara
Non c’è niente di male a lasciare una figlia con la baby sitter, soprattutto se è per un breve periodo. D’altronde se lui non ti aiuta perchè dovresti rinunciare tu ai tuoi progetti?
Moonlitgirl
@Close che possiamo permettercelo.
@Moonlitgirl ti ringrazio. Gli ho già detto che io l’esame voglio farlo, e che se non mi vuole mettere in condizioni di poterlo sostenere se ne deve almeno prendere la responsabilità. Vedremo…
@ Barbara: mi sembra che davanti a te ci sia un muro….che non vuole capire le tue esigenze. Ma forse dovresti andare dritta al tuo obiettivo dell’esame (che non credo ci sia tutti i giorni) e forse centro estivo e baby sitter sono la soluzione migliore (o l’aiuto dei nonni). Ma non lasciare che il raggiungimento del tuo obiettivo venga meno…
Moonlitgirl
Scusami Barbara non ho capito “Lui continua a sostenere di sì”… cosa?
@Close, grazie, ma non ha neanche tre anni. E le babysitter costano, e al momento proprio non potremmo permettercelo. Lui continua a sostenere di si, ma cacchio, quale madre insegnante mette i figli a babysitter a luglio???
@Barbara
Come vedresti baby-sitting o inserimento in un centro estivo?
Grazie ragazze, ma siamo già al panico da vacanze estive… Ha detto che da solo in vacanza con la figlia non ci sta nemmeno mezza giornata, “e che sono il pollo?”. Con i miei, che darebbero una mano, non ci vuole andare. Io avrei un concorso a settembre e dovrei studiare. Dice che posso studiare di sera.
@ Barbara
non volevo farti nessuna domanda precisa ma solo lanciare qualche spunto, ma vedo che Supermambanana con il suo pragmatismo tira sempre fuori soluzioni parecchio più creative 😀