La Staccata: il contesto narrativo a fumetti è da sempre vincente. Dai Peanuts a Lupo Alberto fino ad arrivare a Mafalda, giusto per citare gli esempi più celebri, le strisce sono capaci di suscitare un’irresistibile realismo ironico.
E’ proprio l’ironia l’arma vincente di Greg, un ragazzino che si racconta in un giornale di bordo a tinte a volte amare, a tratti poetiche ma tuttavia perfide, sempre e comunque reali pennellate della difficile realtà adolescenziale. Il protagonista vorrebbe essere un vincente ma…diciamo che la natura non è troppo d’accordo. Nel corso di una sola estate ha visto molti dei suoi compagni crescere (in centimetri d’altezza, la psiche non necessariamente matura di pari passo) mentre lui è rimasto un tappetto. Nasce pertanto il problema dell’inadeguatezza fisica, ma soprattutto comportamentale.
Bisogna assumere atteggiamenti più fighi. Greg è alle medie, cribbio, e alle medie non si dice più “andiamo a giocare”, ma “facciamoci un giro”. Bisogna frequentare i tipi “giusti”, fare attenzione alle persone con cui ci si fa vedere in giro per guadagnare punti sulla propria popolarità.
Bisogna, sì. Ma Greg è capace di sdrammatizzare la difficoltà di questo adattamento con battute fulminanti quali “Da quello che ho potuto dedurre, io dovrei essere al 52° o 53° posto quest’anno. Ma la buona notizia è che di sicuro guadagnerò una posizione perché sono subito sotto Charlie Davis che la prossima settimana si mette l’apparecchio”.
L’aspetto decisamente positivo di questo libro, oltre naturalmente ad essere una spassosissima cronaca di vita, è la presa di coscienza di come questi nuovi rituali di branco siano destinati a diventare presto inutili. La riflessione nasce dall’amicizia di Greg con Rowley, un ragazzino infantile e grassoccio che continua a sottoporlo a continue figuracce con i fighi. Greg prende nota di tutto sul suo giornale di bordo, sorride della spontaneità del suo amico e si rende conto che tutto sommato non è poi così deprecabile.
Divertente anche per gli adulti, delizioso, strutturato in modo da alleggerire (occhio, non ho scritto “risolvere”) l’età in assoluto più complicata che il buon Dio ha voluto concederci, è una lettura piacevolissima e solo all’apparenza leggera. Aiuta a riflettere in modo intelligente, la cartuccia più potente che possa sparare un sorriso.
““L’ironia è una dichiarazione di dignità, un’affermazione della superiorità dell’uomo su ciò che gli capita”. Romain Gary
Età consigliata: dai 10 anni in su.
Superboy: secondo me questo libro è una “guida”molto divertente per prepararsi alle medie. Io adesso dovrò frequentare la quinta elementare a settembre, però l’ho già letto perché me l’hanno regalato a Natale.
Secondo il protagonista, che si chiama Greg ed è un ragazzino di 11 anni, la scuola media è la cosa più stupida che sia stata inventata perché ci sono dei ragazzi diversissimi. Ad esempio: ci sono dei ragazzini che sembrano di prima elementare anche se hanno 11 anni e altri che devono farsi la barba due volte al giorno e sono alti come armadi.
La sua soluzione sarebbe comporre le classi secondo l’altezza però è una mezza cavolata perché i ragazzi alti in una scuola su 100 alunni saranno 10/11, allora che facciamo una classe di 10/11 ragazzi e un’altra di 90 ragazzi?
Il bullismo è una cosa difficile da affrontare e molto dolorosa, per fortuna io non ci sono ancora passato. Greg affronta questo bullismo tentando di sopravvivere con l’ironia che è un modo di affrontare la vita ridendo e cercando di reagire come la chimica ( portate pazienza, a volte si lascia andare a sfrenati quanto opinabili moti d’umorismo – nota de La Staccata ).
Secondo me un ragazzino piccoletto che legge questo libro pensa “Uuuuuuh, questa cosa capita anche ad altri ragazzi!” e si sente meglio perché capisce di non essere l’unico.
Il bullismo si può vincere sorridendo e anche non soffrendo in silenzio. Se uno ti bulla a scuola, la prima cosa da fare è dirlo alle maestre e ai genitori. Se uno ti picchia e ti infila la testa nello sciacquone e lo attiva, non è che ti può dire che hai fatto la spia. Ti sei semplicemente difeso.
I bulli sono dei citrulli ( e fa pure rima ), dei tizi grossi grossi ma vigliacchi.
Attaccare i più i deboli è da carogne. Secondo me Greg è un debole e un eroe, dipende dalla situazione. Esempio: debole se ci sono dei bulli per strada o robe simili li evita, non gli va incontro secondo me però è furba questa cosa, non vai a cercarsi i guai. Eroe perché capisce quali sono i veri amici.
Tornando al libro: mi ha fatto morire dal ridere anche perché ci sono le vignette, non solo un testo scritto. Se tu leggi questa cosa senza illustrazioni che ti fanno vedere la situazione perfettamente, non puoi capire tutto il libro. E’ adatto anche ai grandi, possono imparare a chiedere ai propri figli se gli succede qualcosa di brutto a scuola perché potrebbero anche non accorgersene.
La cosa più carina, secondo me, è che c’era in allegato anche il mio diario (o meglio il mio giornale di bordo) dove da grande racconterò la mia avventura alle medie o anche prima o anche dopo.
Età consigliata: lo consiglio a partire dalla classe, non dall’età stavolta. Cioè, non lo puoi leggere in prima elementare perché sono cose che accadranno dopo 5/6 anni. Perciò lo consiglio a partire massimo dalla terza elementare, così ti prepari in tempo.
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Close The Door, proprio oggi ho ricevuto su Fb il feedback di una donna che ha un bimbo di appena 6 anni, deve ancora frequentare la prima elementare ma sa già leggere. A lui è piaciuto moltissimo, quindi ti rispondo: perché no? Noi forniamo età sempre indicative, secondo il nostro personalissimo parere. Nulla impedisce di leggere un libro in anticipo rispetto alle nostre opinioni. Questo, in particolar modo, è adatto anche a bambini più piccoli perché il testo è molto snello e i fumetti sveltiscono la lettura. Fammi sapere se ti è piaciuto, ok?
Bellissima l’idea e la recensione ! Che dite lo compro già adesso, così mi porto avanti?