Il croccante alle mandorle per un regalo all’ultimo minuto.

croccante-mandorleQuando veniamo invitati all’ultimo momento o invito qualcuno con poco anticipo, metto in atto alcuni trucchi per non apparire troppo cuoca improvvisata e sprovveduta. Portare qualcosa o servire una leccornia fa sempre fare bella figura, oggi svelerò però che alla fin fine quello che porto o che faccio trovare a fine pranzo col caffè, è un qualcosa alla portata di tutti e che ci metto cinque minuti netti a prepararlo.
Insomma faccio caming out e dichiaro pubblicamente che il croccante libidinoso che regalo, lo faccio in un attimo e spesso mi servo di esso come svuota dispensa. Vorrei aggiungere una nota per me molto importante: ogni volta che lo faccio mi brucio, unico sacrificio rilevante che ne aumenta il valore effettivo.

Gli ingredienti sono di base tre: frutta secca, zucchero e una noce di burro.
Le varianti sono moltissime, il croccante del video per esempio ha un profumo tipicamente natalizio perché ho aggiunto un po’ di polvere di cannella e di chiodi di garofano. Una volta preparato, impacchettato nel cellophane e con un bel fiocco, può diventare un piccolo pensiero per Natale.
Al posto della frutta secca utilizzo spesso i rimasugli, cioè quelle cose che rimangono in fondo al pensile della cucina perché “è troppo poco, lo userò un’altra volta”, come: cereali in fiocchi, semi di zucca, lino, girasole, sesamo oppure riso soffiato, polvere di buccia di arancia, zenzero fresco o candito e cereali da colazione. È per questo che con un filino di imbarazzo, ammetto che la presentazione e l’effetto sono spettacolari ma a casa mia, la ricetta è nata come un gran buon metodo per il recupero degli avanzi secchi.

Esiste una sola regola oltre a quella di stare attenti a non bruciarsi ed è che la quantità di zucchero e quella degli ingredienti vari ed eventuali, siano perfettamente uguali.
Stop.
Basta.
È facilissimo e non c’è nulla di particolare da sapere.
Segreto svelato: non sono una cuoca improvvisata o sprovveduta e non sono uno chef sopraffino, conosco solo ricette molto furbe.

– di Franci Mumtrioska

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