Emanuela Calogera Zenobio (dottoressa in tecniche grafologiche, specializzata in grafologia forense e grafologia dell’età evolutiva) è la curatrice della pagina facebook Disgrafia e rieducazione della scrittura. In questo post ci spiega la natura di questo disturbo, poco conosciuto, ma piuttosto diffuso, legato al linguaggio scritto e all’espressione mediante il gesto grafico.
Guardiamo al modo di scrivere dei nostri bambini ed impariamo a capire se mostra segnali di difficoltà: la “brutta scrittura” non va abbandonata a se stessa con rassegnazione.
La DISGRAFIA è un disturbo specifico dell’apprendimento, in assenza di deficit intellettivi e neurologici, che incide sulle funzioni fondamentali della scrittura.
Si manifesta come difficoltà a riprodurre sia i segni alfabetici che quelli numerici; essa riguarda esclusivamente il grafismo e non le regole ortografiche e sintattiche, sebbene influisca negativamente anche su tali acquisizioni a causa della impossibilità di rilettura e di autocorrezione.
Generalmente quando si parla di disgrafia ci si riferisce ai bambini, ma quest’attribuzione non è del tutto giusta, in quanto è nell’esperienza comune incontrare adulti disgrafici: vuoi per problemi contingenti (malattie o incidenti che richiedono la rieducazione della scrittura), vuoi per disturbi che si trascinano dall’infanzia.
Si parla di disgrafia quando c’è:
• scarsa leggibilità;
• lentezza e stentatezza;
• disorganizzazione delle forme e degli spazi grafici;
• scarso controllo del gesto;
• confusione e disarmonia;
• rigidità ed eccessiva accuratezza;
• difficoltà nell’atto scrittorio in presenza di crampi o dolori muscolari.
Va individuata precocemente in quanto tende a peggiorare nel tempo, può avere riflessi sullo sviluppo della personalità e incidere negativamente sul rendimento scolastico, innescando sentimenti di delusione, scoraggiamento e demotivazione.
Si può prevenire durante la scuola dell’infanzia attraverso l’esame della grafomotricità e la proposta di esercizi ed attività ludiche preparatorie al gesto grafico; nonché durante il primo ciclo della scuola, attraverso una adeguata modalità di insegnamento e consolidamento della scrittura.
La scrittura disgrafica necessita di un intervento specialistico tempestivo. Si può rieducare con tempi, metodi e tecniche adeguate, dopo aver effettuato una anamnesi completa del soggetto disgrafico (bambino, adolescente o adulto) condotta attraverso:
– il colloquio, in età scolastica, con i genitori e/o l’insegnante;
– l’esame della motricità generale, della scrittura e del disegno.
Questi strumenti consentiranno di individuare le cause delle difficoltà grafomotorie e di predisporre un intervento personalizzato.
Come si cura?
La disgrafia si cura con la rieducazione della scrittura. Rieducare la scrittura non significa effettuare un semplice recupero della funzione scrittoria, ma preparare il terreno per permettere alla scrittura di svolgere il proprio ruolo di strumento di comunicazione e di elemento rappresentativo della personalità dello scrivente.[quote] Si tratta di un percorso creativo ed individualizzato volto a stabilire o ri-stabilire i presupposti essenziali per un corretto sviluppo del gesto grafico, utilizzando:
• esercizi per il rilassamento muscolare e la motricità in generale;
• tecniche pittografiche e scrittografiche, tra cui il metodo di Robert Olivaux;
• interventi sulla postura, sulla tenuta dello strumento scrittorio e sulla respirazione;
• lavoro sulle strutture ritmiche, sull’organizzazione e sull’orientamento spaziale.
Dott. Emanuela Calogera Zenobio
emanuelacalogera.zenobio @inwind.it
Ecco alcuni link utili:
Disgrafia e rieducazione della scrittura
Angris
Istituto Moretti
Disgraficamente
Ciao mi chiamo Stefania, ho un bimbo che ha appena compiuto 7 anni e frequenta la 2 elementare, ho notato che pur essendo bravissimo nella lettura, nella matematica e nelle altre materie quando si tratta di scrivere soprattutto in corsivo c’e’ da piangere, a parte che ha una grafia “a zampa di gallina” e lui stesso fa fatica a leggere ciò che scrive ma compie non azzecca una doppia memmeno a dirglielo.
Cosa devo fare? in settimana ho il colloquio con la sua insegnante e’ opportuno che accenni alla disgrafia?
grazie
Ciao io mi chiamo Federica ho un bambino di 7 anni seguita dalla logopedista dalla seconda asilo. Ho fatto due anni scolastici che sono quasi impazzita sono andata dalla neuropsichiatra che segue mio figlio a chiedergli cosa poteva avere se era svogliatezza.Alla fine dopo diverso tempo che insistevo che secondo me era disgrafico, ho dovuto andare a pagamento per sentirmi dire :”signora suo figlio è disgrafico”ma ancora adesso non è trattato per il suo problema.Da chi devo portarlo?Da un grafologo o da un psicomotricista.
Sandra, prima di tutto, non si tratta di una malattia, come è anche spiegato nel post.
Il modo migliore per iniziare è parlarne con il pediatra di fiducia e farsi indicare un centro dove far fare al bambino i test necessari. Senza ansie, è un problema risolvibile con le giuste tecniche.
Ciao a tutte,sono mamma di un bambino di 6 anni che frequenta la seconda elementare,le maestre (che x fortuna se ne sono accorte) mi hanno detto che e’ possibile che lui sia affetto di disgrafia…io nn avevo mai sentito parlare,ma, delle volte nn si riesce propio a leggere quello che ha scrito. e bravissimo a leggere (il migliore della classe) e anche in matematica,anche si troppo disordinato.Quale serebbe l’eta’ giusta x capire si sta ancora crescendo oppure siamo al inizio della malattia? dovrei consultare cmq un profesionista prima che pase del tempo prezioso? Grazie x il vostro tempo.
Gent.le Monica nella vita c’è sempre un perchè!! sicuramente ci sarà stata una causa scatenante..paura, troppa pressione su di lui….oppure qualche problema a livello psicomotorio. Chieda un parere ad un rieducatore della scrittura, può essere che si tratti di una disgrafia relazionale e che se affrontata nel giusto modo dia i suoi benefici immediati.
Ciao,
vorrei sapere se disgrafici si diventa. Mio figlio ha 9 anni, ha finito la terza elementare e quest’anno ha scritto malissimo, sempre ripreso da noi e dalle maestre affinchè si impegni a scrivere meglio. Però confrontando i quaderni con quelli della seconda sembrano quasi di un altro bambino, scriveva decisamente meglio. Quale sarebbe eventualmente il primo passo da fare? a chi mi dovrei rivolgere?
Cara Scila, purtroppo c’è tanta ignoranza, comunque rendile partecipi dei miglioramenti di tuo figlio..magari per scrupolo possono iniziare un percorso di formazione che aiuterà tuo figlio ed altri bambini.
Mio figlio 9 anni a causa della discgrafia e delle insegnanti che non hanno capito il suo problema e’ seguito da logopediste e neuropsichiatri fortunatamente migliorando.E’ possibile che le insegnanti non siano in grado di riconoscere certi tipi di problemi?
Ciao, sono una mamma un po’ preoccupata. Ho problemi a scuola con mio figlio che frequenta la Ia elementare. gli è stata diagnosticata l’ADHD ma io non sono convinta. Credo che invece il probema sia proprio la disgrafia. Ha tutte le caratteristiche che ho letto nell’articolo .certo potrebbe essere anche iperattivo ma credo che la sua “stanchezza mentale ” dipenda molto dalla difficoltà che incontra proprio nella scrittura, perchè legge benissimo sia il maiuscolo che il minuscolo e in matematica è bravissimo. inoltre la pediatra mi spiegava che non ha ancora “lateralizzato” , infatti scrive e mangia con la sx ma fa tutto il resto con la dx. Vorrei fargli iniziare un percorso di aiuto proprio come feci io alle elementari quando mi diagnosticarono una scarsa coordinazione tra mano e occhi (poi si accorsero che dovevo mettere gli occhiali!).Come posso fare ? Il neurologo che lo ha visitato non mi ha indicato nessun percorso ma ha solo detto di riferire alle maestre che il bambino ha sintomi dell’ADHD. Ma come possono fare le insegnanti senza un supporto e gli strumenti necessari ?
Elisa, puoi informarti seguendo i link alla fine dell’articolo. Il primo si riferisce alla pagina facebook dell’autrice dell’articolo, che potrà darti indicazioni.
@Silvia Grazie per il tuo commento,aiuta il tuo bimbo con attività mirate al rinforzo e al miglioramento della motricità fine (pongo,collage,mosaico,ecc..) Inoltre se hai la possibilità attacca ul bel foglio grande tipo poster sulla parete efallo disegnare..è un lavoro su piano vericale ed aiuta molto la prensione..Ciao alla prossima!
@Daniela non sbagli,fare i salti non aiuta,fai bene a lasciare che lei sperimenti.Non preoccuparti delle lettere rovesciate a quest’età è normale e noi grafologi lo consideriamo un fenomeno transitorio.Ci sono delle schede che aiutano il bambino ad impostare i movimenti corretti non tracciando le lettere tipo percorsi,piste,vai sulla mia pagina di fb e guarda tra i link,Grazie per il tuo commento a presto!
Ecco, leggendo l’articolo ho pensato che mia figlia (5 anni) non aveva nessuno dei problemi elencati, poi invece leggendo i commenti…
Allora, lei conosce tutte le lettere, sa già scrivere e leggere in stampatello, ovviamente scrive le parole più facili, quelle difficili ci prova ma con parecchi errori (angoletto invece di angioletto per esempio) ma questo mi sembra normalissimo. Io non ho mai cercato di insegnarle a scrivere o leggere, quindi non le ho mai insegnato una tecnica e nemmeno come tenere una matita, ho sempre pensato che quelli fossero compiti della scuola e io mi sono limitata a rispondere alle sue domande.
Ora però mi viene il dubbio, lei per esempio spessissimo scrive i numeri riflessi, giusti ma come se si vedessero allo specchio! Non ho nemmeno ben presente come tenga una matita, le lettere le scrive giuste, ma anche quelle partendo al contrario (per esempio la N la scrive da destra a sinistra a volte. Però visto che riesce a leggere benino (vista l’età) io ho sempre pensato fosse solo inesperienza, e non l’ho mai corretta se non me lo chiedeva (se mi chiede “è giusto?” le dico come deve fare, ma altrimenti lascio stare) perché ne ha di tempo a scuola per imparare. Sbaglio?
Serena, ho provato le matite di cui parla Emanuela (dopo averle viste sulla sua pagina fb) de devo dire che l’impugnatura migliora vistosamente. Ovviamente migliora un’impugnatura già prossima a quella corretta, per quella “a pugnale” (!!!) mi sa che non fa miracoli!
Il Sorcetto tende ad impugnare la matita troppo in basso, quasi vicino alla punta, coprendo così la visione di quello che sta scrivendo, però noto un deciso miglioramento.
@ Serena…l’impugnatura corretta è una conquista,mi spiego bisogna lavorare per fortificare la motricità fine come lavorare con il pongo,ifilare collanine,ritagliare, fare mosaici con riso lenticchie,semini.. se si nota una certa resistenza nell’impugnatura..bisogna non insistere,ma intervenire diversamente.Io utilizzo delle matite,penne o pennarelli triangolari,ergonomici dellstaedler e come per magia le cose cambiano!
@alessandra come ti capiscooooooooo!! io sto usando tutti i mezzi possibili per fare formazione ed informazione spero che di brutte esperienze come la tua non capitino più! Adesso tuo figlio come scrive? Fammi sapere a presto e grazie per i vostri interventi,Emanuela Zenobio
ho letto con attenzione l’articolo. molto bello , peccato che le insegnanti di mio figlio 7 annio fa all’asilo e fino all’anno scorso alle elememntari non ne sapessero nulla e abbiano tentato di obbligarlo a scrivere in corsivo facendo grossi danni.
MI chiedo se sia possibile che tutti i medici soffrano di disgrafia 😉
Emanuela, a parte gli scherzi, a che età bisogna iniziare ad insistere perché i bambini impugnino bene la penna o la matita? Il Vikingo la impugna come un pugnale, e sostiene che così è più comodo. Io provo a dirgli di cambiare, ma lui cambia per un microsecondo e poi torna alla posizione del pugnale. Mi devo preoccupare considerando i suoi 4 anni e mezzo quasi 5?