Consigli per sopravvivere quando i figli non dormono

Come siete sopravvissuti alle vostre notti insonni? Quando i figli non dormono la notte, noi genitori perdiamo ogni energia. E quando perdiamo ogni energia, crolliamo sotto i colpi delle crisi diurne, ci sentiamo dei falliti perché iniziamo ad urlare isterici e fare tutto l’opposto di quello in cui crediamo. Ci buttiamo giù, ci sotterriamo nei sensi di colpa e non riusciamo a vedere la luce in fondo al tunnel. La vita di coppia non ci ricordiamo più cosa sia, e vorremmo solo urlare (e infatti lo facciamo).

Ecco qua 5 semplici regole che non faranno miracoli, ma che mi sento in tutta coscienza di condividere con voi. Aggiungete nei commenti le vostre regole d’oro.

Dormire quando dorme il bambino.
L’unico metodo che permette alla puerpera di resistere alla stanchezza dei primi mesi è quello di dormire quando dorme il bambino. Al diavolo i piatti da lavare, al diavolo i vestiti da stirare e tutto il resto. Se il bambino dorme, la mamma dorme. Gli ormoni vi aiuteranno benissimo in questo meccanismo, soprattutto se allattate al seno, e vi permetteranno di sfruttare i brevi pisolini al meglio. Se anche non riuscite a dormire cercate comunque di riposarvi, di farvi una doccia, leggere un libro, riposarvi il più possibile. Se anche la casa è un disastro non è la fine del mondo, è molto più importante salvaguardare la vostra salute psichica e fisica.

Attenti al telefono.
Non lo sottovalutate. E’ IL nemico. Il telefono di casa, il cellulare, sono sempre in agguato. Se state seguendo il consiglio 1, con un sacrosanto pisolino in pieno giorno, ci sarà sempre un parente o un amico che vuole sapere, proprio in quel momento, come state e come procede la vita col pargolo. Nella migliore delle ipotesi sveglierà solo voi, nella peggiore anche il neonato.
Non fatevi scrupoli: se decidete che in quel momento potete dormire un po’, staccate/spegnete il telefono. Avvertite solo l’altro genitore di questa precauzione (così non chiamerà i pompieri, i carabinieri e il 7° cavalleggeri) e chiudete fuori il mondo.

Alternarsi al comando.
A parte i primissimi mesi in cui l’allattamento la notte è frequente non c’è nessun motivo per cui debba sempre essere la mamma ad alzarsi la notte. Soprattutto se poi il giorno si lavora entrambi. L’alternanza ideale in questi casi è quella di fare turni di 2 notti ciascuno. Dopo due notti intere di meritato riposo si affrontano le sveglie notturne con più leggerezza senza correre il rischio di dare di matto. Alternarsi all’interno della stessa notte invece fa dormire male tutti e il giorno dopo non c’è nessuno con la mente sufficiente lucida per sopravvivere, e concedersi notti alterne non è sufficiente ad un pieno recupero di energie. Due notti è il numero perfetto.
Tappi nelle orecchie sono un aiuto fondamentale in questi casi per evitare di svegliarsi se non è il proprio turno.

Chiedete aiuto.
Se sentite che non ce la fate più, chiamate una amica, vostra suocera, vostra madre, una zia, un nonno, chiamate chi volete, preparate la borsa del cambio, allattate il bambino, e poi spediteli fuori a fare una passeggiata. Loro. Voi a letto a riposarvi un’oretta! E sfruttatela tutta.

Siate clementi con voi stessi.
E’ dura, ci sono passati tutti, ed è stata dura per tutti. Prima o poi riuscirete a trovare le fila del discorso, e il vostro cervello ricomincerà a funzionare più o meno (!) come prima. Nel frattempo, cercate di volervi bene, non vi auto-flagellate pensando a che genitori terribili siete, fregatevene dei cugini che dormono tutta la notte, fate una pernacchia ai vicini che sono sempre scontenti, e lasciate che tutto il resto vada in malora. Anche se è durissima crederci, prima o poi ricomincerete a dormire la notte e la vita vi sorriderà di nuovo.

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12 thoughts on “Consigli per sopravvivere quando i figli non dormono”

  1. Aiutoooo:il mio scricciolo ha un mese e mezzo quindi è un mese e mezzo che nn si dorme la notte,e già mi sembra di sclerare a volte…e voi parlate di anni senza sonno!!!
    Vabbè.a questo punto aspetto che crolli per bene attaccato alla tetta e mi tuffo nel letto!
    (commento scritto alle 5:32)

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  2. La mia pupa ha ridotto drasticamente i risvegli notturni quando, nella nostra prima vacanza a tre (aveva 1 anno), il padre si è preso l’incarico di alzarsi solo lui… fino ad allora mi alzavo 5-6 volte per notte, e lui una (non la allattavo perché non era di nessun aiuto a ridurre le sveglie).
    Probabilmente il padre era meno gradito, al termine delle due settimane era passata a massimo 2 risvegli per notte, praticamente una pacchia 🙁
    Ve la butto lì: magari può essere d’aiuto anche a voi.

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  3. Mi è partito il commento sopra senza volere… A voi che siete ancora senza sonno va tutta la mia più sincera solidarietà!! Mi sembrano tempi ormai lontani, ora i Bubini (4 e 2) anni dormono beati. Salvo qualche incursione nel lettone, ma finché è una si sopporta alla grande. Mi sembra incredibile che siamo sopravvissuti a quasi quattro anni di maratone notturne. E ancora ci chiediamo come abbiamo fatto a superarle andando entrambi a lavorare al mattino.
    Consigli sparsi per la sopravvivenza:
    – parlate delle vostre insonnie, chiunque abbia figli piccoli le ha passate e vi può capire
    – concedetevi del tempo libero, non necessariamente per dormire
    – (non picchiatemi adesso voi tettalebane) se proprio non ce la fate più ficcategli in bocca la sera un bel biberon di latte artificiale e dormite almeno una notte filata, non succederà niente di male, solo non avrete più istinti omicidi

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  4. …posso aggiungere postilla? Riguardo al punto “Attenti al telefono”
    aggiungerei:
    se avete un marito e/o compagno ansioso attente ad avvertirlo che staccate il telefono.
    Nel mio caso riuscì, non so come, a reperire il numero telefonico dei nostri vicini di casa, metterli in allarme e far loro bussare prepotentemente alla nostra porta fino al completo risveglio mio e del pargolo..

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  5. Arriva al giorno giusto, altroché primi mesi, stanotte la quasi treenne ha deciso che non aveva voglia, così ci ha fatto le coccole dalle 2 alle 6!!! Una tragedia.

    Dormire quando dormono… fantastico, se è il primo. Se è il secondo invece? Quando dormiva lei avevo una quattrenne, ora seienne, che mi voleva, e puoi dirle di no l’unico momento che puoi dedicarti solo a lei? Certo, a volte tentavo anche io con un cartone per sonnecchiare, ma non è mai stato un successo, anche con i cartoni mi bombarda di domande…

    Per il resto, telefono sempre spento, e se ci siamo, notti alternate, per sopravvivere. E tanta fortuna, nonostante sia una che ha sempre dormito tanto (8 ore? anche 9 o 10, grazie) e che la sera alle 21 andrebbe a nanna, ne sono uscita bene, patisco il sonno molto meno di quel che credevo. Ora però si ricominciasse a dormire…

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  6. Grazie per questo post, per me non è facile dormire quando dorme il Piccolo perché di giorno fa dei pisolini brevi, massimo mezzora, quindi non ci provo neanche.
    Il vero problema è che di notte si svegliano a turno, quindi quando va male capita che mi svegli ogni 30-40 minuti, credo che neanche a Guantanamo arrivino a tanto.
    Come ho già scritto nel contest per l’ebook, in quei momenti vorrei tanto essere un Barbapapà o Elastigirl per lasciare un braccio e la tetta al piccolo (è di poche pretese lui) e il resto alla grande. Ma ahimè la mia struttura cellulare non consente lo sdoppiamento, e sì che sono pure sovrappeso, ne verrebbero fuori 2 minimamme complete, anche se graciline.
    Il papà tenta di aiutare ma è snobbato da entrambi, dal Piccolo per evidenti carenze anatomiche (no tetta no party), dalla Grande perché vuole la mano, e non una qualsiasi, solo la mia (forse quella di mio marito è troppo pelosa? Non è dato sapere).
    E poi c’è sempre qualcuno che ti dice “dai che passa, e poi saranno momenti che rimpiangerai”. Sì forse, intanto rimpiango che l’uso del gas anestetico sui bambini sia illegale.
    PS: ora ci scherzo sopra, ma l’altra sera stavo per dare le testate al muro 🙂

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  7. per quanto mi riguarda parliamo davvero solo del periodo allattamento, perche’ per fortuna i boys hanno dormito abbastanza presto tutta la notte, e anche i risvegli degli incubi etc non sono stati mai tanto continuati da farci stramazzare, ma all’epoca allattamento il mister mi spediva a letto verso le 8, massimo 8:30, e si spupazzava il baby di turno fino alla poppata pre-notte (verso le 11), quando me lo portava a letto, e poi lo cambiava e metteva a letto lui, e insomma quelle 3 ore di fila intascate a prima serata aiutavano un sacco se la notte andava male.

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  8. Ottimi consigli, ma mi sento di aggiungerne un altro: mediateli con le vostre abitudini di sonno! Io ho imparato a riaddormentarmi (la notte) che TopaGigia aveva 4 mesi. Fino ad allora, dopo la poppata dell’1 di notte, nulla. Occhi sbarrati nel vuoto e tanto nervosismo. Dormire di giorno per me non se ne parlava proprio, stavo sempre sul chi vive.
    Se siete persone dal sonno “normale” (cioè se non siete come mio marito che è capace di sognare anche per un pisolino di 10 minuti) i turni di notte intera, meglio se 2 notti come dice Serena, sono l’ideale. Se invece siete (ENTRAMBI!!) come mio marito, si possono anche fare due turni in una stessa notte. Noi ancora li facciamo se TopaGigia sta male, così almeno riposiamo un pò.
    Non sottovalutate la mancanza di sonno: si ripercuote su tutto. Quindi non fatevi NESSUNO scrupolo a chiedere aiuto a chiunque e non fatevi ASSOLUTAMENTE prendere dai sensi di colpa, che notoriamente sono il peggior nemico delle madri (dei padri meno, chissà perchè…).
    E comunque, se ne esce. Forza e coraggio. Ricordo ancora lo shock la prima notte che TopaGigia ha fatto di fila, io e il Prof (e questo è davvero un miracolo) sbarriamo contemporaneamente gli occhi alle 4 di mattina, saltiamo su e corriamo a controllare…

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  9. Io non dormo una notte decente (una) da più di 5 anni.
    Ho iniziato coi risvegli per pipì durante la prima gravidanza e ancora aspetto di dormire almeno 5 ore una notte, magari 2 ore di fila…

    Seguirei volentieri tutti i punti elencati se non fosse che:
    – devo lavorare, quindi niente pisolini diurni quando il piccolo dorme;
    – il marito non si sveglia la notte, e se per caso lo sveglio io ottengo solo che si arrabbi perchè l’ho svegliato;
    – la nonna in aiuto mi serve per le faccende, e comunque dopo i primissimi mesi non è più tanto disponibile (l’altra nonna lasciamo stare, che fa solo peggio).

    Per me l’unica speranza è riuscire ad evitare colpi di sonno fatali (tipo al volante o col pupo in braccio) mentre aspetto i 4 anni (età in cui il primo figlio ha ridotto a 2 i risvegli notturni).

    Giusto per dire: stanotte ho dormito 3 ore (non continuate, eh, sarebbe troppo, si parla di pisoli di 15-30 minuti), ieri notte 2, la notte prima 3… quando arrivo a 5 ore sommando tutti i pisoli mi sento riposatissima (io che dormivo 9 ore a notte).

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  10. Oltre a staccare il telefono, pensate anche al citofono! Non mi scorderò mai l’odio riversato sul povero postino che, guarda caso, citofonava sempre tutte le volte che miracolosamente il pupo si era appisolato per un po’, dandoci una tregua dalla nottata passata interamente in bianco. Abbiamo inserito sul citofono un pulsante che lo disattivava in caso di ninne diurne. Questo accorgimento è stato vitale per la nostra sopravvivenza! 😉

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  11. ecco io aspetto di leggere consigli non sui primi mesi, ma oltre.
    quando dorme otto ore e alle 5 è già in grinta come fosse mezzodì sabato e festivi compresi.

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