Come far addormentare i bambini quando non vogliono

Per noi l’estate è sempre più difficile far addormentare i bambini la sera. Le routine saltano, le giornate sono lunghe, la voglia di dormire non arriva mai. L’altra sera quindi, quando mi sono trovata ad incitarli a dormire e il Vikingo mi ha detto che non aveva sonno, ho buttato li una frase senza senso e gli ho detto “contate le pecorelle!” Loro ovviamente mi hanno chiesto che significa contare le pecorelle, e allora non ho potuto fare a meno di spiegarglielo. Ho iniziato più o meno così.

Un giorno una pecorella se ne andava nel bosco camminando tranquilla tra gli alberi finché trova un sentiero in discesa. Lo percorre tutto fino in fondo, finché arriva ad un sentiero in salita. Percorre anche quello, poi arriva al fiume, attraversa il ponticello, e si ritrova di fronte ad uno steccato, e hop hop salta lo steccato, e si ritrova sola soletta dall’altro lato.
A quel punto arriva nel bosco un’altra pecorella che cammina fischiettando tra gli alberi e raccogliendo funghetti, arriva al sentiero in discesa, poi al sentiero in salita, poi arriva al fiume, passa il ponticello e si ritrova davanti allo steccato, e hop hop salta lo steccato e trova un’altra pecorella. Così ora erano 2 pecorelle”

“ma questa storia è sempre uguale?” chiede il Vikingo.
“no che non è sempre uguale, stai a sentire” rispondo io decisa.

A quel punto arriva una pecorella nel bosco, che raccoglie fiorellini. Raccoglie un fiore blu

“anche un fiore rosa ‘ccoje, eppure lilla, come piace amme” suggerisce Pollicino

si infatti raccoglie un fiore rosa, poi trova il sentiero in discesa dove raccoglie un fiore lilla, poi il sentiero in salita dove raccoglie un fiore rosso, poi arriva al fiume passa il ponticello dove si ferma ad annusare il suo mazzo di fiori, poi giunge sull’altra sponda e trova lo steccato. Allora hop hop salta lo steccato e trova altre due pecorelle. E così ora sono 3 pecorelle

“e poi? Continua mamma!” esorta il Vikingo
“eppoi arriva un’antra pecorella” inizia Pollicino

Esattamente! Arriva un’altra pecorella nel bosco. Che cammina un po’ di fretta. Quando arriva alla discesa però si ferma, perché lei ha paura delle discese. E allora si gira e percorre la discesa a marcia indietro, così che le sembra una salita. Poi quando arriva alla salita si gira di nuovo, perché a lei piace la salita. Poi arriva al fiume, passa il ponticello, trova lo steccato e hop hop trova 3 pecorelle. E così sono ….

“quattro pecorelle” conta il Vikingo

A quel punto arriva un’altra pecorella che cammina nel bosco tra gli alberi. Poi arriva al sentiero in discesa, e lei ama le discese quindi inizia a correre. Poi quando arriva alle salite, siccome lei odia le salite si gira e la percorre a retro marcia così che le sembra una discesa. Poi arriva al fiume, ma invece di passare sul ponticello, si diverte a saltare sulle pietre in mezzo al fiume, e di salto in salto arriva sull’altra sponda. Lì si trova di fronte lo steccato. Allora hop hop salta lo steccato, e trova 4 pecorelle. E così ora sono 5 pecorelle.

“ah ah ah” ride Pollicino
“che dite continuo?” chiedo nella speranza di aver raggiunto il massimo punto di noia possibile
“siiii” rispondono in coro

allora arriva un’altra pecorella, che cammina nel bosco, a cui piace raccogliere sassi. Raccoglie 2 sassi nel bosco, poi arriva al sentiero in discesa e raccoglie un altro sasso, poi arriva al sentiero in salita e raccoglie un nuovo sasso. Poi arriva al fiume, sale sul ponticello e si ferma a tirare un sasso nel fiume SPLASH, poi tira il secondo sasso nel fiume SPLASH, poi tira il terzo sasso nel fiume SPLASH poi tira il quarto sasso nel fiume ma il tiro non riesce bene e il sasso finisce sull’altra sponda. Allora va a prenderlo, poi si trova davanti lo steccato, hop hop salta lo steccato, e trova 5 pecorelle, così ora sono 6 pecorelle.
Allora arriva un’altra pecorella che ha una gran paura di incontrare il lupo allora si sbriga a camminare veloce veloce, corre sul sentiero in discesa, corre sul sentiero in salita, corre sul ponticello dove si ferma a prendere fiato un minuto, poi vede le stelle in cielo perché si sta facendo notte e scende sull’altra sponda dove trova lo steccato. E hop hop cerca di saltare lo steccato, ma inciampa e cade. Allora si rialza e hop hop salta lo steccato e trova 6 pecorelle. E così ora sono 7 pecorelle

“Ma ci sono le stelle. Allora è notte ora? Dormono ‘e pecorelle?” chiede Pollicino

E si, infatti la prima pecorella chiude gli occhi e inizia a dormire, la seconda dorme profondamente già da un bel po’, la terza russa alla grande, la quarta da un calcio (piano) alla terza per farla smettere di russare, la quinta dorme beata e sogna lo steccato da saltare

“ma due sono ancora sveglie!” esclama furbamente il Vikingo

“e già, ma ora chiudono gli occhi, prima l’una” rispondo passando un dito sugli occhi di Pollino per chiuderli “e poi l’altra” concludo passando le dita sugli occhi del Vikingo “e si addormentano anche le ultime due”

E da quando ho inventato questa storia, è diventata il tormentone dell’estate prima dell’addormentamento. E ad ogni racconto le pecorelle fanno qualcosa di nuovo e inaspettato, e infatti siamo arrivati allo skate-board in discesa, alla pesca sul fiume, alle pecorelle di varie etnie.
Insomma, io ve la regalo questa storia, fatemi sapere se funziona anche con i vostri, e condividete nei commenti le variabili delle pecorelle possibili.

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18 thoughts on “Come far addormentare i bambini quando non vogliono”

  1. Cara Serena, i tuoi alla fine si sono addormentati.
    Ci avevo provato anch’io con la saga a puntate dei coniglietti (http://scusatesesonmamma.wordpress.com/2011/03/23/stramberie-bubine/).
    A me sembrava più noiosa di Beautiful, invece la Bubi l’ascoltava gasatissima attendendo il passaggio successivo. E quando era l’ora che coniglietti se ne andassero a letto, aggiungeva particolari perché “non hanno ancora sonno”.
    Un delirio.
    Però è stata divertente finché è durata.
    Buona estate cara!

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  2. Ma che bella storia! Non vedo l’ora di poterle raccontare alla Potentissima. X ora tetta e basta! E con le vacanze al mare delirio! Devo cercare se c’e qualche post su come ti-aggiustare gli orari! Lei dorme fino a troppo tardi (le 9) poi fa troppo caldo x tutto, boh oggi non abbiamo azzeccato un’orario!

    Cmq ti propongo la pecorella con gli sci da fondo, tutta una serie di pecorelle sportive ( anche se l’immagine di pecorella che fa carving mi fa ridere! E anche pecorella che salta con l’asta discesa, ponticello e salita! Mega hop!)

    Ti prego aggiornaci sulle nuove amiche di pecora nel bosco!

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  3. bella ora la provo anche io perché il piccoletto (due anni e mezzo) ora che è più interattivo (è arrivato alla fase dei perché) da un paio di mesi tarda ad addormentarsi e ha cambiato le sue routine, è vero che il cambio di stagione cambia tutti e nessuno ha più voglia di fare le solite cose ma la ninna è la ninna per tutti !!!

    la provo grazie 😉

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  4. Ma che bella!!! Anche qui l’estate arrivano le storie, ma credo sia umano e fisiologico, fuori c’è ancora luce, magari le voci di altri bimbi che ridono o grandi che cianciano, insomma, si sente tutto meno che aria di nanna. I primi anni impazzivo, ora ho capito che tanto poi, arrivato settembre, alle 20.30 crollano di nuovo come pere, e così… niente, le metto a nanna un’ora dopo, e via. E’ più buio, c’è un po’ più di silenzio, e le storie sono finite. Ma la storiella la copio comunque, è troppo bella! 🙂

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  5. Bellissima ! Sono incerta se usarla o no, temo la trovino troppo carina! Comunque sei grande e per questo ti ho nominata per un premio , se vuoi Passa da me a vedere secti interessa. Alla prossima storia!

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  6. Oggi come oggi non posso confermare né smentire se le pecorelle narcotizzanti funzionino oppure no. Mio figlio, ex insonne per motivi religiosi, da circa 2 anni ronfa come una marmotta drogata.
    Senza nulla togliere alla straordinaria inventiva di Serena, in ogni caso dubito che Superboy si sarebbe fatto incantare dalla storia (seppur incantevole) delle pecorelle. Ai suoi tempi d’oro (nanna non prima della mezzanotte, 7/8 risvegli notturni e sveglia all’alba) l’ipotesi più plausibile è che si sarebbero addormentate prima le pecorelle 🙂
    Comunque la tua idea è deliziosa, magari la giro a qualche mamma disgraziata che combatte ancora con i figli vampiro.

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  7. Grande Fab! Sono contenta che sia servita sul serio

    Aspirantemamma aspetto news e incrocio le dita

    CloseTheDoor Grazie <3

    Francesca mitica! Come l'hai convinto ad addormentarsi solo con il padre? 😉

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  8. Forse è andata proprio così: una mamma in debito di sonno per far addormentare i bambini la sera si è inventata questa cosa delle pecore, e da lì ha preso diffusione mondiale!!! Grazie Serena, sei un vulcano!!!!

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  9. Questo post mi e’ giunto proprio a fagiuolo!!
    Grazie di questa bellissima storia!!!l’ho provata subito per il pisolino pomeridiano (non voleva dormire…sottointeso no) ed e’ stata efficacissima,e’ crollata alla terza pecorella!!!

    Grazieeeeee!!!!

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  10. 😀 eheheheh… in questo periodo tommaso vuole dormire solo col babbo, quindi io la sera mi godo la libertà… ma sarò clemente, racconterò la storia delle pecorelle al babbo, così magari ce la fa ad addormentarlo in meno di tre quarti d’ora!! 😛

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