Ho ricevuto una richiesta di consigli da parte di una mia amica alle prese con quella che io chiamo la crisi del quarto mese (ma potrebbe essere anche 4 mesi e mezzo), che mi ha convinto a scrivere questo post che avevo in mente già da un po’ di tempo. Questa è l’email:
S. si avvicina ai 5 mesi e ho l’impressione che il latte non le basti più. Nel senso che io ne ho abbastanza, ma sembra sempre insoddisfatta. La pediatra mi ha consigliato di resistere ancora fino al compimento del quinto mese per cominciare con le pappe (adesso
prende comunque della frutta una o due volte al giorno, in aggiunta al latte che prende comunque ad ogni poppata), ma intanto lei chiede latte spesso.
Fa tante poppate brevi, e non riesco ad allungare il tempo fra una e l’altra. Spesso intendo meno di 3 ore, ancora ad intervalli piuttosto irregolari, e mi fa rabbia il fatto che poi ciuccia poco. Ha anche ricominciato a svegliarsi più volte la notte, ciuccia qualche minuto e si rimette a dormire.
Chiede la tetta se ha sonno (quindi sto facendo il contrario del metodo EASY: [*] mangia prima di addormentarsi invece che al risveglio), se deve fare i bisogni eccetera e il problema è che ogni volta sembra fame, ma non essendolo ciuccia poco e si addormenta (o evacua) e poi richiede da mangiare dopo meno di tre ore.
Inoltre, forse a causa di queste mangiate così ravvicinate o dell’insoddisfazione mangereccia, mi e’ attaccatissima. Prima dal padre prendeva il biberon la sera (le ho quasi sempre dato qualche aggiunta di latte tirato o artificiale la sera, quando io ne ho meno) o lo accettava di compagnia per addormentarsi, adesso no. Solo io. Quindi sono un po’ stanca….
La pediatra dice che con le prime pappe dovrebbe stabilizzarsi parecchio, nel frattempo io sto spingendo il papà e le nonne (quando vogliono e possono) a darle la frutta col cucchiaino o a portarla fuori in modo che si abitui anche un pochino a stare con altri.
Se il vostro piccolino di poche settimane di vita improvvisamente inizia a dormire male e a voler mangiare molto è probabile che si tratti di un salto di crescita. Il primo salto di crescita si presenta intorno ai 7-10 giorni di vita. E’ un momento molto delicato per le mamme che allattano perché la produzione di latte potrebbe ancora non essere arrivata a regime, ed è facile scoraggiarsi e pensare al peggio. Altri salti di crescita si presentano più o meno regolarmente nell’arco del primo anno di vita, e durano normalmente un paio di giorni (ma anche 5 o 6 giorni). E’ normalmente sufficiente attaccare il piccolo al seno più spesso per soddisfare le sue esigenze. In pratica se mediamente il pargolo mangia ogni 3 ore, tempi medi nei primi tre mesi di vita, nei giorni del balzo di crescita potrebbe chiedere di mangiare ogni 2 ore. La mamma deve bere molto e cercare di riposare per quanto possibile, per riuscire ad aumentare la produzione di latte. Se allattate da un lato solamente potrebbe essere necessario attaccare il bambino anche all’altro seno ad ogni poppata per aiutare la produzione di latte. La volta successiva si inizia dal seno che è stato dato per ultimo alla poppata precedente. Quando la produzione di latte sarà aumentata si può tornare ad allattare da un lato solo.
Ma il salto di crescita del quarto mese è a mio parere tra i più insidiosi, perchè è quello che spesso da il via a tutta una serie di abitudini che alcune di noi non hanno nessuna voglia di portare avanti per 2 anni o più (ciuccia per addormentarsi, finisce nel lettone nel mezzo della notte, ha bisogno di essere cullato in continuazione, vuole solo la mamma, e così via). Quando finalmente le cose sembravano funzionare, l’allattamento è a regime, la mamma ha imparato a riconoscere alcuni dei segnali più importanti del linguaggio del neonato e si lancia in incaute affermazioni quali ” E’ un angelo! Dorme tutta la notte!” ecco che il pargolo si trasforma e improvvisamente ci sembra che nulla abbia più senso. Perdiamo il controllo. E’ la prima volta in cui i nostri figli iniziano a farci sentire che le loro esigenze sono cambiate e dobbiamo adeguarci.
Dal punto di vista dello sviluppo stanno avvenendo moltissime cose proprio intorno ai 4 mesi. Il neonato inizia ad essere molto più consapevole di quello che gli succede intorno. E’ in grado di focalizzare lo sguardo ad un distanza maggiore il che gli permette di partecipare più attivamente alla vita famigliare, e questo potenzialmente lo rende felice ma allo stesso tempo lo stanca di più. Sta imparando a girarsi e si diverte ad esercitarsi in continuazione. Può iniziare a sedersi se sorretto da un supporto, il che gli da una prospettiva completamente diversa, e un’esperienza sensoriale che coinvolge maggiormente la terza dimensione. E’ sempre più preciso nell’afferrare gli oggetti a distanze differenti, ed è entrato nel pieno dell’esplorazione orale.
Ora io ve lo dico anche perché ci sono passata ben due volte, ed entrambe le volte ho fatto più o meno lo stesso errore. Ossia quello di entrare nel circolo vizioso – ha fame – sarà un salto di crescita – inizio ad allattarlo ogni due ore – si sveglia pure la notte – oddio non gli basta più il MIO latte – ricomincio ad allattarlo anche di notte – lui ci prende gusto – finisce il salto di crescita ma continua a svegliarsi la notte – ho sonno e quindi lo allatto pure stanotte, poi domani ci penso – e così praticamente ci si ritrova ad allattare ogni due ore (o più spesso) giorno e notte, finchè non ci si rende conto che in realtà non ciuccia se non pochi minuti. In pratica il pasto è stato diviso in spuntini: si mangia poco e spesso. So di mamme che si trovano a dare il seno ogni ora, confuse dall’idea dell’allattamento a richiesta. Come al solito, se siete felici così non c’è nulla da sistemare, e potete smettere di leggere questo post. Se invece vi sentite torturate, in gabbia e vi siete stancate di non riuscire a programmare una doccia per paura che il piccolo di svegli e abbia bisogno proprio di voi e del vostro seno, (e vi invito a leggere questo post di Silvietta sull’allattamento a richiesta), vi spiego come mi sono comportata io.
Quando Pollicino ha compiuto 4 mesi ci trovavamo in giro per i monti del Trentino. Ospiti dei miei suoceri, eravamo un bel mucchio di persone da i 4 mesi in su, ognuna con le sue esigenze, orari, ritmi di veglia e sonno, abitudini vacanziere. Insomma un cocktail perfetto per instaurare il circolo vizioso di cui sopra. E infatti è stato proprio così.
Al primo controllo del peso di ritorno a Stoccolma è risultato che Pollicino era cresciuto meno di quanto avrebbe dovuto. La sentenza è stata immediatamente di iniziare con la pappe lattea una volta al giorno, perché evidentemente il MIO latte non gli bastava più.
Mi sono venuti i soliti sensi di colpa, e ho trattenuto con difficoltà la lacrimuccia. Poi ho comprato la pappa lattea e gliel’ho data la sera, anche e soprattutto con la speranza che questo ci aiutasse a dormire la notte. Ma naturalmente non è successo. Lui la pappa lattea l’ha divorata (dopo la regolare poppata serale) ma la notte si è svegliato comunque e ha continuato a voler ciucciare in continuazione. Questa procedura si è ripetuta per 3 notti. A quel punto ho fatto le seguenti considerazioni:
1. Io avevo (ho) latte in abbondanza
2. non c’è nulla di male nel MIO latte
3. ogni 2 ore Pollicino faceva uno spuntino breve e mai una poppata seria
4. il MIO latte è il migliore alimento che posso offrirgli
5. mangia la pappa lattea perché è curioso del nuovo alimento ed è pronto ad assaggiare cose diverse, ma le sveglie notturne e le poppate frequenti non sono un problema di fame
Lo stomaco di un bambino di 4 mesi è abbastanza grande da contenere molto più cibo e quindi non ha nessun bisogno di poppare così di frequente. Al contrario si adatta bene ad un allattamento più distanziato, che gli permette di ingerire più quantità di cibo in modo da prendere più latte di quello nutriente.
Ho messo via la pappa lattea e ho iniziato ad allattarlo ogni 4 ore. Quando mi chiedeva di mangiare dopo 2 ore, lo distraevo e lo facevo resistere fino alla scadere delle 4 ore. In questo modo gli spuntini si sono immediatamente trasformati in pasti seri. Ho seguito questa procedura guardando l’orologio per tre giorni, ma già a partire dal secondo giorno era lui stesso a distanziare le poppate di 4 ore circa.
Una volta risolto il problema del cibo, mi sono potuta concentrare sul problema del sonno. Prima di tutto il giorno, perché è sempre meglio iniziare a sistemare la routine diurna prima di affrontare quella notturna.
Il giorno si ripetevano sonnellini brevi della durata di 45 minuti, che è esattamente la durata del ciclo di sonno per un neonato. In pratica quando il bambino entra nella fase di sonno più leggero si sveglia. Alcuni bambini imparano da soli a non svegliarsi, altri hanno bisogno del nostro aiuto per riuscire, e naturalmente ci sono quelli che non imparano mai, perché qui 45 minuti sono più che sufficienti ad ottenere il riposo di cui hanno bisogno. Non era il caso di Pollicino, il quale si svegliava ma era evidente che aveva ancora un gran sonno, e quindi diventava lagnoso e irrequieto. Per insegnargli a riaddormentarsi ho adottato il metodo di Tracy Hogg che lei chiama del Pick Up/Put Down (PU/PD).
Il primo giorno è sto molto duro, ed ho dovuto effettuare il PU/PD una cinquantina di volte. Ma già dalla sera del primo giorno si sono iniziati a vedere i miglioramenti. Il secondo giorno è andato molto meglio e dal terzo giorno in poi mi sembrava che mio figlio si fosse trasformato di nuovo nell’angioletto di poche settimane prima.
[*] E.A.S.Y. (EAT, ACTIVITY, SLEEP, YOU) è il sistema proposto da Tracy Hogg, che consiste nello scandire la giornata del neonato con un’alternanza di eventi sempre uguale, che il bambino impara presto a riconoscere seguire (mangiare, attività, dormire, tempo per mamma).
Ben scritto e pensato il post, utili anche i commenti… Sono mamma da marzo, ero già capitata qui tempo fa, quando cercavo di capire cosa fosse lo ‘sbalzo di crescita’ quando mia figlia di pochi giorni a un tratto sembrava impazzita e si attaccava al seno a tutte le ore. Alla fine è passato in pochi giorni. Avevo anch’io letto Hoggs in gravidanza e devo dire che molto me ne è rimasto in mente ma poco ho applicato (sono mesi che ho la sensazione che quel metodo va bene per i bimbi non proprio piccolissimi e sopratutto più per quelli che vanno ad allattamento artificiale, comunque). Nel mentre, come ho letto anche nei commenti, la bimba è cresciuta, mangia quasi sempre ogni due ore e mezzo, cresce bene, di notte dorme nel suo lettino e si addormenta con consolidata routine e senza storie, di giorno fa una o due nanne di un’oretta max e iniziava pure a fare delle notti di tutto rispetto (una sveglia/pappa fra le 21h e le 9 del mattino, finalmente si iniziava a ragionare – e io a riposare). Invece, appunto, da qualche giorno mia figlia si è messa a fare una roba che manco da appena nata faceva: si è messa a mangiare di notte come di giorno, cioè ogni due ore e mezza precisi precisi (e io sono all’esaurimento). Alla seconda notte, ricordandomi della Hoggs appunto, le ho dato il ciuccio (che fin qui ha usato pochissimissimo) e lei si è calmata da sola riadormentandosi senza mangiare almeno fino alle 5h, alla terza notte però del ciuccio non ha voluto sapere e si è fatto delle poppate ‘in regola’, insomma, non erano nemmeno spuntini, erano proprio pasti… Per inciso, mi chiedo da sempre come fanno le mamme a ‘far aspettare’ i bimibi quando hanno fame (come letto anche nel post qui sopra), la mia strillerebbe fino a esaurimento, mi pare del tutto impensabile farla aspettare per due ore (che, è una svista mia??). Insomma, fra rabbia, incomprensione totale, stanchezza, sensi di colpa micidiali e esasperazione, vorrei sopratutto che qualcuno mi dicesse che nel giro di pochi giorni tutto passerà. Però nel contempo faccio dei sogni proibiti in cui apaiono biberon e confezioni di latte in polvere…
@Silvia: grazie! 🙂
@Chiara: si dice allattamento a richiesta se il bambino viene nutrito secondo le sue esigenze, che si usi il seno o il biberon e in quest’ultimo caso vanno via “li sordi” più che il latte…
Scusate, ma se si chiama allattamento A RICHIESTA significa che si lascia fare al bambino. se una mamma si sente torturata e vuole distanziare le poppate allora non usi più il termine a richiesta. nel senso che lo offre solo quando vuole lei.
però poi non stupiamoci se il latte va via.
Ciao, sono Elena e sono una madre dal quattro marzo, che é un po’ come dire non bevo da 114 giorni…
Ho un’esperienza riguardo al tema trattato che unendo i puntini dal post ai commenti definisce la figura della mamma imperfetta. Mia madre ha allattato al seno ogni tre ore, mia sorella cesareo e biberon, autonomia e lavoro, io prima tetta poi mix poi tetta e astensione dal lavoro (su carta). Immaginate una maternità a suon di paragoni, ahimé. Però, non voglio dilaniarvi le gonadi con il racconto straziante delle mie notti insonni, delle ansie, delle tensioni, bensì stringere in un abbraccio virtuale tutte quelle che hanno sentito ripetutamente i consigli non richiesti di chi ha sempre fatto meglio.
Mia figlia dorme tutta la notte, il solo pensiero di svegliarla (e svegliarmi) per la poppata mi fa pensare alle torture cinesi. Mia figlia si attacca al seno quanto vuole per parte, il solo pensiero di contarne dieci per ogni seno mi riporta alla cottura della pasta e non chiedetemi il motivo. Se ho da fare un salto a comprarmi un rossetto nuovo (madre snaturata quale sono) le infilo in bocca il biberon e via. La doccia la faccio mentre dorme, ma se si sveglia e piange non salto oltre la tenda con uno scatto da centometrista dimenticando di risciacquare l’ascella. Non so se siano peggio le talebane del seno o quelle del LA… “Che latteria!” “La bimba nel lettone crescerà viziata” “Io lavoro, non posso permettermi altro modo, tu che non fai una cippa invece…” “Quando allatto al seno continua a guardarmi negli occhi, col biberon guarderebbe per aria”. Per farla breve, lavoro anch’io nonostante la maternità, lavoro meno, lavoro da casa, cambio pannolini e nei ritagli di tempo faccio la spesa, compro un vestito, mi capita persino di lavare i piatti, ma il tempo è ancora mio e posso regalarlo a mia figlia senza forzature.
Mi ero persa il commento di Elena! Ma come hai fatto a bruciare le tappe dell’autocoscienza in soli 114 giorni??? Quesgto è talento! 😀
Ciao Serena.
Mi sono imbattuta per caso in questo sito mentre cercavo suggerimenti per insegnare alla mia bimba ad addormentarsi da sola considerato che fino ad ora si addormentava solo ciucciando o in braccio a mamma o papà che facevano la marcia su e giù per il corridoio di casa (è sì, a lei non piace essere cullata bensi ama i sobbalzi). Nel frattemo speravo anche di trovare delle risposte alle mie domande di come dovrebbe essere il ritmo giornaliero di una bimba di 4 mesi e mezzo (mancano pochi giorni) visto che il mio piccolo terremoto è da quando ha due mesi che dorme pochissimo durante il giorno e di conseguenza ha un po’ di problemi con l’allattamento (spesso le sue poppate non superano i 5 minuti in totale).
Da ieri ho iniziato ad applicare il metodo PU/PD per addormentarla ed è ancora presto per vedere risultati; ogni volta mi vengono mille dubbi sul fatto che magari non ha sonno (anche se sbadiglia, si strofina gli occhi ecc..), magari ha ancora fame (l’ultima pappa di 2 ore fa scarse è durata solo 5 minuti …), forse ha male da qualche parte (non riesco ancora a distinguere il tipo di pianto) .. ma sono sicura che è il metodo più adatto a me ed alla mia bimba quindi spero di riuscire ad avere al più presto i risultati sperati.
Ho letto anche il tuo articolo sulla routine suggerita da Hogg e devo dire che sto tentando di seguire anche quella ma per ora è un vero disastro.
Vorrei però fare una domanda. Cosa succede verso i 4 mesi? Fino a una settimana fa il mio piccolo terremoto era molto attiva, continuava a sgambettare nella sua palestrina arrivando a mettersi in pancia, sorrideva molto ecc. Ora è quasi sempre inquieta, nella palestrina non si muove quasi più (lo fa solo sul lettone e nella sua culla), sorride di meno .. Sinceramente sono un po’ preoccupata.
Grazie comunque per i preziosi suggerimenti che ho trovato in questo blog.
io per i riposini di giorno usavo il carillon. Appena vedevo che era stanca tiravo la cordicina..a volte andava bene, altre non voleva dormire. A 3 mesila mia piccola riusciva a star sveglia max 1 ora e 1/2, poi un pisolino doveva farlo.Comunque vedrai che piano piano si aggiusterà!
Il mare le farà sicuramente bene..ma potrebbe anche infastidirla, gli occhietti potrebbero essere ancora troppo sensibili, in ogni caso meglio li che in città!!
quello che volevo dirti è di non aspettarti che lei sia così a suo agio come a casa sua..mi ricordo la mia, dormiva pochissimo e non c’era verso..troppa luce, troppi schiamazzi..
adesso la capisco..in quel caso pretendevo troppo da lei!!!
Grazie innanzitutto per le celeri risposte!
Cara lalla, infatti sono molto perplessa su questa estate. In realtà la mia alternativa al mare è stare a casa in città con l’aria condizionata accesa e non credo che questo farebbe bene nè a me nè alla mia pallina..Penso che andrò per tentativi ed in modo graduale, per vedere se appunto lei si adatta, se lo iodio non la eccita troppo. Non so cosa succederà, ma senz’altro non intendo passare la giornata in spiaggia, solo un pò la mattina presto e il pomeriggio quando cala il caldo. Ho molte amiche che hanno portato al mare bimbi più piccoli di Zoe e non hanno avuto nessun problema.Speriamo bene!
Cara Serena, ho letto ora il post.Forse comunque non mi sono spiegata bene: quanto al cibo la piccola ha già una routine, solo che in questi ultimi giorni ha più fame. Quello che intendevo è che mentre la sera con bagnetto-pigiamino-pappa la routine si fa da se’, di giorno mi manca la fantasia!Non so che gesti ripetuti fare quando capisco che ha sonno, anche perchè lei tende a saltare le fasi e a passare in poco tempo al loop da eccesso di stanchezza. Comunque i bimbi ti sorprendono sempre..Ieri dopo un’ora di pianto pomeridiano disperato per il sonno (i miei shh shh non si contavano più!), si è addormentata con i pat pat sulla schiena direttamente nella culla. La sera,dopo il latte, invece di addormentarsi al seno ad un certo punto ho colto un segnale e l’ho posata: dormiva da sola dopo pochi minuti! A volte penso che mia figlia abbia un grande senso dell’umorismo!
Grazie comunque, credo che blog come questo siano davvero molto utili..
Ciao!
in quanto al mare non per demoralizzarti ma..io l’anno scorso l’ho visto ben poco.
C’era tanta aria e le dava fastidio, così pure come la troppa luce e i rumori di sottofondo.
così la portavamo da sveglia dopo le 18 e prima delle 9, perchè durante il giorno (a parte che era troppo caldo) ma non riusciva a fare riposini più lunghi di mezz’ora.
Magari la tua si adatta di più!!!(la mia aveva quasi 3 mesi)
ciao!
Ciao Serena,
ho scoperto solo oggi questo blog perchè cercavo chiarimenti in rete sull’applicazione del metodo Hogg. Quando Zoe, che sta per compiere 3 mesi, aveva circa un mese mio marito mi ha portato questo libro, visto che la notte con il sonno lei aveva preso una brutta piega (si addormentava addosso a me e se la mettevo nella culla piangeva da matti). Ho cominciato ad applicarlo, forse non proprio alla lettera e le cose sono migliorate. La notte da circa 10 giorni non si sveglia quasi più, ma lo ha fatto da sola quando l’ho lasciata libera, senza svegliarla prima di mezzanotte per allattarla.Adesso fa l’ultima poppata intorno alle 20.30 e si addormenta ciucciando. La poso nella culla dopo averla tenuta un pò sulla spalla per scongiurare risvegli da ruttino e di solito “parte per la notte”. Per ora anche se so che non è corretto mi sta bene così. Il problema stanno diventando i pisolini diurni: ne fa uno la mattina, dopo circa un’ora dalla prima poppata e dura un paio d’ore, se va tutto bene; poi uno il pomeriggio, dopo pranzo per altre 2 o 3 ore: non so neanche io come mio marito, in quest’ultimo caso, le ha dato il vizio di addormentarsi in braccio mentre lui cammina e lei si guarda intorno. All’inizio di questa cattiva abitudine ci metteva non più di un quarto d’ora, adesso sempre di più e ciò coincide con questi ultimi giorni, in cui Zoe sembra avere sempre fame e di giorno chiede di ciucciare ogni due ore. Anche per l’addormentamento della mattina, quindi,alla fine la tengo sulla spalla e cammino per la stanza o ondeggio un pò avanti e indietro. Vorrei riprovare in modo più coerente ad insegnarle ad addormentarsi,ma non so che tipo di routine adottare prima dei pisolini.Inoltre mi chiedo: ammesso che mi riesca, come farò tra un mese al mare con le nonne e le zie, quando non potrà mai addormentarsi nello stesso posto ed anzi dovrà anche lasciare la culla in cui dorme ora? (e passare per lettino da campo-passeggino per il mare-lettino da spiaggia…)So di essere stata un pò confusa o troppo lunga, ma al momento non so cosa fare..
Francy
@Francesca hai letto il post sulla routine tra 0 e 6 mesi? https://genitoricrescono.com/routine-tracy-hogg-6-mesi-easy/
Io partirei dalla routine, e poi affronterei l’addormentamento di conseguenza. Al di la di tracy Hogg, se riuscirai ad addormentare tua figlia sul lettino da spiaggia, diventerai un mito! LOL
Ciao Sere, grazie infinite perchè ho risolto alla grande il problema dei risvegli durente i pisolini della mia polpetta intervendo prima del risveglio come mi hai consigliato! Approfitto ancora una volta dei tuoi saggi consigli per chiederti un’aiutino in merito alle poppate notturne. Ho sempre allattato esclusivamente ma non a richiesta, seguendo il metodo easy senza problemi. Ora però inizio a desiderare una notte di sonno senza dover allattare, anche in vista del fatto che tra 1 mese ricomincerò a lavorare. la piccola ha 5 mesi e mezzo, ho provato il metodo delle poppate ravvicinate ma non ha funzionato, si sveglia comunque. Che ne pensi di un bibe di L.A. solo la sera? Non vorrei però che il mio latte diminuisse eliminando una poppata, sono molto indecisa…e se tirassi il mio? Anche se essendo il latte materno digeribile magari non risolverei comunque…Che mi consigli? Sono un po’ confusa
Ciao Serena,
Ho apprezzato davvero molto questo post, soprattutto perchè sei stata capace di analizzare con lucidità la tua situazione e affrontarla con determinazione.
Premetto che io provengo da una storia di un primo bambino che non ha sempre avuto grossissimi problemi di sonn e tuttora che ha tre anni e mezzo ancora si sveglia urlando di notte da un minimo di 5 ad anche 20 volte per notte!
Ho letto praticamente ogni libro in commercio sul sonno dei bambini e anche io trovo che quelli di Tracy Hogg siano tra i migliori.
Ora, in settembre è arrivata Viola, la quale, per nostra fortuna, ha manifestato subito la predisposizione al sonno e a pasti ad intervalli umani (la Scheggia Impazzita ciucciava anche ogni ora-ora e mezza, giorno e notte). Adesso Viola ha 4 mesi e mezzo e, sarà la crisi del quarto mese, sarà tante cose, ma ha iniziato a fare scherzetti la notte, quando invece giá da quando aveva un mese dormiva anche 6 ore per notte. In piú, e credo questo sia discriminante, qualche giorno fa ho provato a eliminare il ciuccio che le avevo offerto circa a un mese e mezzo per aiutarla con le coliche. Non sono sadica, ma negli ultimi giorni lei sta sperimentando tantissimo con le mani e capitava che perdesse o si togliesse il ciuccio in continuazione. Cosí ero costretta a rimetterglielo ogni minuto e a ritranquillizzarla. Risultato: un’ora e piú per addormentarsi esausta, quando di solito ci metteva una ventina di minuti con tranquillità e senza pianti.
Ora da qualche giorno sto provando pupd per farla addormentare e un pó a fatica ci riusciamo anche se vedo che cerca molto il ciuccio o qualcosa da succhiare. Ma il problema è che ha cominciato ad avere vari risvegli durante la notte, anche ogni due ore. La notte scorsa per esempio si è svegliata alle 1.15 e ha pianto per quasi 2 ore!
Cosa ne pensi? Tengo duro per un pó e vedo cosa succede o è meglio che cambi metodo?
Vorrei un punto di vista esterno perchè forse n questo momento tra stress e stanchezza non sono proprio molto lucida…..grazie.
Sere, per oggi il metodo di intervenire prima che sia troppo tardi ha funzionato…non ci posso credere! Ma con i nostri cuccioli mai cantare vittoria troppo presto 🙂 domani ci riprovo, e sai che non ha neppure strillato e pianto nel sonno?! Allora credo proprio che lei quando spezza il sonnellino si innervosisca a tal punto che anche se inizia il secondo ciclo se lo fa nervosa e quindi piange nel sonno…ma che sensibile questa polpetta! Ti aggiorno e ancore grazie per i tuoi preziosi consigli
Maria
Grazie mille Serena per la tua risposta così rapida, proverò subito col metodo dell’intervenire prima che sia troppo tardi :-)! Per il fatto che strilla sono disperata, ora per esempio lo ha appena fatto per quasi un’ora di fila e non si è calmata nemmeno in braccio a me, una tragedia! A volte mi domando se devo provare a svegliarla punto e basta, magari i suoi pisolini iniziano ad accorciarsi?! Ancora non è cambiato nulla attorno a lei, mi domando quando inizierà il nido che tragedia sarà…oggi per esempio è stata attorniata dai cuginetti perciò mille stimoli, sarà quello? ma lo fa anche quando siamo solo io e lei a casa…uff! cmq martedì ho la visita dalla pediatra e vedo cosa dice lei ma già mi aspetto che se ne uscirà con qualche cazzata, loro non si pongono assolutamente questo tipo di problemi, basta che la bimba cresca, mentre per noi a casa inermi a barcamenarci per gestire le loro urla non ci pensa nessuno…sigh!
Dimenticavo, visto che è un orologio svizzero ha avuto lo scatto di crescita esattamente a 4 mesi e mezzo e grazie al tuo blog sono riuscita a non instaurare cattive abitudini!!!
Ciao Serena, é la primissima volta che partecipo ad un blog ma dal momento che ‘Il linguaggio segreto dei neonati’ è la mia bibbia mi sembrava doveroso farti i complimenti per il tuo blog, visto che condivo a pieno il tuo metodo! Ho letto i tuoi articoli che mi sono stati davvero d’aiuto per meglio comprendere ‘la mia bibbia’ ma ora vorrei farti una domanda, anzi prima t scrivo solo 2 righe sulle abitudini della mia polpettina. Fortunatamente mi ha permesso sin dall’inizio di stabilire una routine EASY, si addormenta da sola nel suo lettino a volte strilla un po’, altre più serenamente anche se ogni volta che perde il ciuccio è una tragedia (ho pensato di brevettare un FERMA-CIUCCIO :-)) Ora la domanda: la mia polpettina (5 mesi) nei suoi pisolini si comporta esattamente come il tuo Vikingo, e cioè esattamente alla scadere dei 45 minuti si sveglia piena di sorrisini e sembra che abbia finito il pisolino, ma si vede lontano un miglio che deve ancora dormire, mi domandavo che strategia hai per riaddormentarlo (io cerco di non fare avanti e indietro con la carrozzina, magari provo con le pacche sulla schiena)? Ma il problema serio è che ultimamente dopo 45 min strilla nel sonno a volte anche per 40 min di fila, mi assicuro che non siano doloretti e poi tento di calmarla senza prenderla in braccio, con pacche sulla schiena, coccole ma continua a piangere anche se la prendo in braccio finchè non decido di svegliarla così smette, che devo fare? E’ veramente una tortura perchè grida come se la stessero uccidendo e poi se si sveglia rimane tutto il giorno nervosa perchè le manca il sonno, e mi capisci visto che per il Vikingo è lo stesso. Sono disperata perchè le urla t devastano, spero in una tua solerte risposta.
Ancora complimenti e grazie dei tuoi consigli.
Maria
Maria prima di tutto benvenuta su genitoricrescono! Prova ad intervenire un po’ prima del risveglio, tipo 5 o 10 minuti, quindi dopo 35 circa da che si è addormentata. Ti metti accanto a lei e provi a darle pacche leggere sulla schiena, prova a farlo prima che si svegli e continua dopo che si è svegliata. Tracy Hogg sostiene che in questo modo la aiuti a superare il risveglio dei 45 minuti. Per il fatto che strilla nel sonno non so che dire. C’è qualcosa che è cambiato ultimamente intorno a lei? Forse risolvendo il problema del risveglio si risolve anche questo.