L’assegno di mantenimento per i figli

assegno di mantenimento

Le questioni economiche sono sempre le più controverse in una separazione e spesso la contribuzione al mantenimento dei figli è il nodo centrale di ogni controversia.
L’assegno periodico per il mantenimento della prole è la forma di contribuzione che si inserisce nella quasi totalità delle separazioni di coppie con figli. E’ manifestazione del principio generale per il quale i genitori devono educare, crescere e mantenere i figli, finchè non ne abbiano da soli le possibilità.

Non esiste certo un tariffario o dei criteri matematici certi per stabilire l’entità dell’assegno. La norma (art. 155 c.c.) recita: “salvo accordi diversi liberamente sottoscritti dalle parti, ciascuno dei genitori provvede al mantenimento dei figli in misura proporzionale al proprio reddito (come sarebbe dovuto anche in costanza di unione) il giudice stabilisce, ove necessario (ovvero sempre quando i figli sono affidati o collocati presso un genitore), la corresponsione di un assegno periodico al fine di realizzare il principio di proporzionalità, da determinare considerando:
– le attuali esigenze dei figli;
– il tenore di vita goduto dal figlio in costanza di convivenza tra i genitori;
– i tempi di permanenza presso ciascun genitore;
– le risorse economiche di entrambi i genitori;
– la valenza economica dei compiti domestici e di cura assunti da ciascun genitore.
L’assegno è automaticamente adeguato agli indici ISTAT, in difetto di altro parametro indicato dalle parti o dal giudice”
.

Anche oggi che la regola dovrebbe essere l’affidamento condiviso tra i coniugi, è esperienza comune che i figli restino comunque a vivere presso uno dei genitori, pur trascorrendo del tempo, anche rilevante con l’altro. Il genitore collocatario, quindi, riceverà il contributo dall’altro, ma nel determinarne l’entità si dovrà tenere conto anche dei tempi di permanenza presso il genitore non collocatario.
Ormai, infatti, capita spesso che i figli coabitino con la madre, ma, magari, per facilità di orari di lavoro, trascorrano molti pomeriggi o serate con il padre, che provvede ad accompagnamenti negli sport, cene ed esigenze quotidiane. In questo caso è innegabile che l’assegno posto a carico del padre debba tener conto di questo impegno di tempo e di denaro.
Così come devono essere valutati economicamente i compiti domestici e di cura dei figli, anche quando rientrano nel poco considerato “lavoro casalingo”. Un genitore che lavora part-time per avere del tempo per i figli, dovrà godere di un maggior contributo da parte dell’altro coniuge, dato che con il suo lavoro domestico realizza un risparmio e quindi un valore economico per entrambi (ad es. costo di una baby-sitter).

Nella maggior parte delle considizioni di separazione si inserisce la clausola secondo la quale il genitore onerato dell’assegno di mantenimento, parteciperà al 50% delle spese straordinarie relative ai figli, intendendo quelle mediche, scolastiche e ricreative, queste ultime se concordate.
Su questo argomento, però, si creano spesso discussioni e conflitti, soprattutto quando queste esigenze economiche cambiano ed aumentano con il crescere dei figli. Consiglio sempre di specificare quanto più possibile la natura di queste spese, per evitare problemi futuri: bisogna sempre ricordare che le condizioni di separazione o di divorzio devono durare per anni e devono continuare a “funzionare” anche con il mutare delle esigenze. Le spese scolastiche dovranno comprendere anche una retta di scuola privata o no? Dovranno comprendere il pullman che magari evita al genitore collocatario l’accompagnamento o no? Le spese ricreative comprenderanno gite d’istruzione o solo palestra e sport? Le spese mediche contempleranno solo quelle inevitabili o magari anche trattamenti utili ma non vitali (non sapete quanto si discute su eventuali psicoterapie per gli adolescenti o cure dietistiche)? Più si riesce ad essere lungimiranti, più si eviteranno discussioni in futuro.

Va ricordato, poi, che il genitore collocatario o affidatario ha diritto a percepire gli assegni familiari relativi ai figli, sia che gli deirivino dal suo rapporto di lvoro, sia che spettino all’altro coniuge. In questo caso il non collocatario dovrà versarne l’importo corrispondente al collocatario.

Il dovere di mantenere i figli, sia in corso di unione dei genitori, che dopo la separazione, non cessa con la loro maggiore età, ma deve protrarsi fino ad una loro ragionevole autonomia.
Anche questa è una di quelle questioni che creano conflitti: il genitore onerato dell’assegno di mantenimento, spesso, raggiunta una certa età del figlio, inizia a fare pressioni, a volte giustificate, a volte meno, per interrompere la contribuzione.
Si deve tenere conto, e ne tengono conto anche i Tribunali, che oggi una reale indipendenza economica si raggiunge molto tardi. Se poi i figli intraprendono studi universitari (si suppone con l’accordo dei genitori) aumentano gli oneri ed i tempi della contribuzione si allungano.
Realisticamente oggi per un ragazzo con un diploma superiore, si dovrà considerare accettabile proseguire la contribuzione fino ai 26/28 anni e qualche anno in più per un laureato. E’ evidente che qui contano più i fatti che le teorie.
Un figlio è indipendente economicamente anche se ha un contratto non a tempo indeterminato, ma non lo è se ha un semplice contratto trimestrale senza possibilità di rinnovo o se fa dei lavoretti saltuari nel corso degli studi. Un figlio ha diritto all’assegno se non è indipendente, ma è suo dovere tentare di rendersi indipendente se non prosegue gli studi: quindi 6/8 anni dopo il diploma, anche se non ha ottenuto un lavoro stabile, non potrà più pretendere il mantenimento.
Dopo la riforma del 2006 (L. n.54/2006) il mantenimento al figlio maggiorenne dovrebbe essere corrisposto di preferenza direttamente all’avente diritto. Prima di tale riforma la regola era quella contraria: doveva essere versato comunque al genitore con il quale conviveva. La reale applicazione della nuova norma stenta un po’ ad affermarsi: in realtà se il figlio diciottenne, come è normale, continua a vivere in casa con un genitore, che provvede in tutto alle sue esigenze quotidiane, non ha senso modificare il beneficiario del versamento.
Capita però che il genitore onerato dell’assegno, un po’ per qualche ripicca con l’altro, un po’ per “farsi bello” con il figlio, un po’ perchè magari davvero non condivide la gestione del denaro per i ragazzi, chieda di versare direttamente l’assegno al figlio maggiorenne. Il buon senso dovrebbe aiutare, come in ogni caso: se il ragazzo finirà con lo spendere inutilmente quei soldi che dovrebbero servire per provvedere alle sue esigenze, questa è una decision e fuori luogo e, ancora oggi, qualsiasi Tribunale la avverserà. Al contrario, se il figlio diciottenne andrà magari in un’altra città per l’università, questa modifica, sicuramente utile e sensata, verrà considerata con maggior attenzione.

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Dalla parte dei figli

L’avvocato di gc risponde: Il mantenimento della figlia maggiorenne

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668 thoughts on “L’assegno di mantenimento per i figli”

  1. Dario…spiegati meglio! …la Svizzera dovrebbe aiutarti meglio che l’Italia,però se scrivi qui…..forse forse….c’è qualcosa di strano…

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  2. Ciao sono Dario sono separato da 2 anni è non capivo perché mia figlia non voleva venire come come stabilito dalla legge ora o capito perché non la vedo da 2 anni è pago i assegni. ora è giusto che lo beccati al supermercato con il nuovo compagno della mia ex che facevono la spesa. Ora volevo sapere se io devo pagare lei 815 franchi è 700 franchi alla bambina se stanno con questo uomo. stiamo in svizzera in trabi io è la ex

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  3. Grande Alessandro,hai scritto e descritto meravigliosamente. In parte,cose vissute anche da me,i miei figkli hanno 21 e 22 anni e ti assicuro che il tempo ti ripagherà di gioie,i figli VEDONO e SENTONO,poi arriva il momento che dicono la loro…..
    AUGURI

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  4. scrivo da padre separato da un anno e mezzo di due bambini (8 e 4 anni) che adoro.

    separazione consensuale con figli condivisi(solo per evitare guerre) cosi decisa.

    una settimana li prendo il martedi sera dai nonni dormono da me e li porto a scuola e poi li prendo il venerdi sera e li porto a scuola il lunedi mattina.

    la settimana successiva li prendo il mercoledi sera e li tengo due notti porta ndoli a scuola giov e ven mattina.

    sempre presente per cambi orari o per dare una mano allamia ex moglie.

    rapporti pessimi tra di noi ma sempre sereni quando dobbiamo parlare dei bambini.

    passo 800 euro (400 a figlio).

    ho lasciato la macchina a lei (valore 15.000 €) io ho quella aziendale, tutto il mobilio nella casa in affitto in cui vive (anche se tra un pò si trasferirà in una appena acquistata), e abbiamo diviso metà dei risparmi.

    lei mi ha lasciato perchè voleva pensare a se stessa (modo gentile per dire che si è innamorata di un altro).

    io da casa mia mi sono portato via i miei vestiti, i miei libri, i due orologi antichi di mio nonno e un batman da 10 euro che mi aveva regalato mia figlia ad un mio compleanno.

    guadagno bene e lei meno di me, ma comunque ora vive bene.

    io per sei mesi ho vissuto in un mini appartamento per dare un minimo di serenità ai miei figli …. stavo cercando un appartamento piu grande e alla fine ne ho comprato uno definitivo (con una camera per loro e un bagno in piu per la bambina che tra qualche tempo avrà bisogno del suo spazio).

    ho rivoluzionato la mia vita in funzione loro e li ho messi fin dall’inizio al centro della mia vita.

    devo stare bene ….la piu grande ha sofferto molto all’inizio perchè è molto legata a me ma ora sta bene….

    ho una storia da qualche mese ma resta fuori dai miei figli (è un pò piu giovane e senza figli).

    la mia ex sta iniziando a coinvolgere il suo compagno (che è separato con due bimbi di età simile)….

    io non sono d’accordo perchè per me è prematuro ma devo accettarlo e mi sono limitato a dire che non sono d’accordo, senza fare scenate o guerre inutili.

    il mio commento è solo questo.

    ero un bravo marito, fedele, lavoratore, padre presente e aiutavo in casa in tutto per tutto….

    dopo 12 anni mi ha detto che era cambiata e che non era colpa mia ma che a volte capita…..io volevo solo provare a risolvere i problemi che c’erano ma lei era già partita con la testa x un altro.

    capita niente da dire…

    sono un padre esemplare, magari non sono stato un marito perfetto, ma sono stato molto sfortunato.

    ho amato una persona che ha messo se stessa al centro della sua vita…secondo me a volte bisogna fermarsi e capire cosa fare quando si hanno dei bambini.

    vivrà nella casa che ha comprato da sola e coi bambini, il nuovo compagno non verrà ad abitare perchè vogliono cosi.

    chiudo dicendo che la vita prima o poi fa pagare i suoi conti….la mia ex moglie è solo un’egoista che pensa a se stessa (non è venuta con me alle pagelle della piccola, è sempre di corsa alla sera a prendere i bambini mentre io li vado a prendere un pò prima dai nonni per giocare con loro e prepararli da mangiare con calma e poi lavoro quando si sono addormentati, spesso i bimbi hanno le unghie lunghe e io le taglio, li lavo ogni volta che li ho mentre lei lo fa meno perchè dice che avendo solo la doccia i bambini fanno capricci, me li porto via i weekend e cerco di distrarli il più possbile).

    lei dice che non ha tempo (siamo tutti e due liberi professionisti) ma poi trova il tempo di andare a correre (il suo nuovo hobby), di farsi i weekend in giro e di fare altre cose….io ho un’ora e mezza di strada per andare a lavorare tra andata e ritorno e lei va a lavorare a piedi in dieci minuti….

    tutte le mamme di scuola mi fanno i complimenti per come sono come padre….

    e evito di raccontare tante cose perchè se no le mamme di questo blog si arrabbirebbero con lei….

    non sono carico di rancore ma pieno di amore per i miei figli.

    consiglio a tutti un bellissimo libro di roberta cocco….meglio un buon padre che una cattiva madre…

    io la considero una buona mamma (se dicessi il contrario mentirei e sarei cattivo) ma è molto egoista e spesso mette se stessa davanti a loro.

    io non lo faccio mai…

    sono sereno perchè i miei figli stanno meglio, ma vivo di sensi di colpa infiniti perchè i miei figli non hanno più una famiglia.

    non amo più la mia ex moglie perchè hio capito solo dopo essere andato via di casa che non era la persona che credevo, ma non sono felice…

    io ero felice solo quando avevo la mia famiglia.

    e nessuna famiglia “allargata” varrà come quella che avevo…

    ps – la mia nuova compagna è una persona meravigliosa e comprensiva e paziente…se tornassi indietro i figli li farei con lei…

    un abbraccio a tutti i genitori (uomini e donne) che amano i propri figli pià di loro stessi.

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  5. Salve,fortunatamente dopo anni e lotte giudiziare ho avuto l’affidamento di mio figlio. Da un’anno ho la decisione del tribunale dei minori e invece da tre anni e mezzo comunque che sta con me dopo che noi ci siamo lasciati. Volevo sapere se sia possibile agire tramite tribunale con richieste senza il tramite di un legale per avere una quota di mantenimento da parte della madre. Non per richiederli sapendo che non ha mai dato due euro al figlio ma per avere tutto scritto almeno. Volevo sapere come fare e a chi rivolgermi.
    Grazie

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  6. Salve,io ero convivente e dalla convivenza e nato mio figlio. Nel maggio del 2013 sono andato via dalla casa dove abitavamo, premetto che la casa e di proprietà di mia madrina e di mio padre, al mese gli passo 350 euro per il mantenimento di comune accordo. premetto che io al mese ho delle finanziare in corso e ogni mese devo pagare: 275 rata macchina, 90 prestito banca, 75 altra rata dove sono referente dei pagamenti, in più gli pago la luce della casa dove abita lei,ogni tanto quando posso la spesa e ultimamente gli si è rotto lo scaldabagno e devo pagarlo io 130 euro.Mi sono fatto due conti e il prossimo mese rimango con 90 euro in tasca,premetto che il mio stipendio è di 1300 euro. che devo fare? aiutatemi

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  7. Sono daccordo con buona parte di quello che dice Carmelo Gallia, in realtà leggendo le varie sentenze ho visto che non viene fatto proprio una valutazione effettiva delle spese ma si considera solo il tenore di vita e di economia vissuto se la coppia e il matrimonio fosse durato, quindi si considerano i dati oggettivi presentati e su quello i giudici applicano le leggi. Sull’adeguamento dell’assegno rispetto al costo di vita (se la carne un anno costa due euro e l’anno dopo ne costa 4) dovrebbe intervenire l’adeguamento Istat e poi i costi delle singole spese sì conteggiano a capocchiam. Il problema qui è il ricorso decisionale che ci mette una vita e se ci sono liti importanti e documenti che non vengono considerati idonei o fasulli ci si mette un secolo. Non mi ricordo chi di voi ha parlato di un ricorso di sessanta giorno, sono due mesi e sono tantissimi, perché poi fino ad una probabile sentenza passano altri mesi. Insomma, in uno o due anni si tribola. Alla fine per evitare tutto sto tempo si ricorre agli accordi verbale o alle scritture private che però durano fino sempre secondo umori delle parti, basta un cambiamento come quello segnato dalla signora Daniele oppure anche da Alessandro che si scatenano i casini.

    Carmelo, tu hai parlato di diritti inalienabili, lottare, denunce e di andare a denunciare dai carabinieri. Ecco, partendo da questo se tu vai dai carabinieri a meno che tu non gli dica sta menando mio figlio aiuto, per il resto ti rimandano a casa dicendoti di scrivere la denuncia con un avvocato e di presentarlo direttamente in procura perché il tempo di registrazione è inferiore. Per fare tutto questo, anche con un avvocato bravo, il tempo tecnico è lungo e straziante ma è necessario ed è questo il problema che in questo tempo lunghissimo succede di tutto e di più.

    Pensando invece a Maria e sua figlia di 6 anni stanno ponendo le stesse domande che si poneva la mia e mi ponevo io fino alla nomina dell’ADS, ma è sopravvenuta per la senilità quindi con una situazione che ha avuto tutto un suo evolversi.

    Ora sempre considerando il commento di Maria pongo delle domande a chi ha scritto l’articolo. Che cosa bisogna fare quando si presentano insieme il mancato pagamento del mantenimento e degli alimenti con problema di violenza del coniuge o altro comportamento a rischio della controparte (dipendenze costose, problemi nel vivere il proprio ruolo genitoriale, comportamente sregolati o altro? Io quello che penso è questo perché l’ho vissuto, i probeli che sta affrontando la mamma si troverà a viverli anche la figlia perché per quanto possa stare fuori dalla vita della bambina il padre esiste e prima o poi si troverà a doverlo vivere e affrontare quando sarà anziano o per qualsiasi problema che crea quando non ci saranno più i nonni e lì sono dolori.

    C’è un modo per frenare? Sì può inserire una figura di tutore economico o tutela per la parte del mantenimento dei figli e della famiglia quando si dimostra che il mancato pagamento dell’assegno sono persistenti, continui e legati comunque al come è fatto/a l’ex coniuge o compagno psicologicamente e caratterialmente?

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  8. @ Carmelo Gallia: è vero non è scritto da nessuna parte condivido in toto,ma qualcuno purtroppo ha reso questa situazione decisamente controversa per un’ informazione giuridica fuorviante palesemente di parte.Anche il media influisce sempre negativamente,due pesi e due misure;un mio conoscente ha agito proprio come hai scritto tu,la moglie lo ha lasciato all’improvviso pretendendo praticamente tutto,ma lui non ha accettato e la figlia undicenne è rimasta col padre.

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  9. @ Jusy…”prodigalità” proprio non so cosa significhi,perdonami per la mia insipienza,dopo la scuola materna mi sono ritirato dai banchi,sono semi analfabeta.Il mondo ringrazia perchè esistono persone come te che fin dall’età di 8 anni vivono situazioni ai margini,povera stellina artista e a 30 anni chiedono ai genitori alimenti.

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  10. Alla fine di una storia noi maschietti facciamo tutti lo stesso grave errore: se lei decide di andarsene, se ne va con la prole.
    ERRORE !!! Vuoi andartene, benissimo, ciao, la prole rimane qui!
    Stranamente, non è scritto da nessuna parte che la mamma ha più diritti del papà e quindi se lo può fare lei, lo può fare anche lui.

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  11. ALESSANDRO:
    perdonami se insisto ma vorrei che ti fosse ben chiaro che la tua ex non è la proprietaria del bimbo e non può permettersi nessun tipo di decisione senza il tuo consenso e questo significa, tanto per farti un esempio e per capirci, se dovesse decidere di portarlo da qualche parte per una settimana bianca, tu devi essere d’accordo altrimenti non si può muovere.
    Può inventarsi tutte le tarantelle che vuole ma il bimbo ti spetta come minimo a fine settimana alterni dove il fine settimana si intende venerdì, sabato e domenica più due giorni a settimana.
    Non farti incastrare dal discorso lo vai a prendere e lo riporti: le gambine le ha anche lei e quindi se tu lo vai a prendere lei provvederà a recuperarlo e viceversa.
    Io vivo a Roma ed ho un lavoro stagionale alle isole Eolie per circa quattro mesi l’anno.
    Il giudice ha deciso che il mio bimbo stia con me per 50 giorni, io provvedo al suo trasferimento alle Eolie, la mamma (hai voglia a tarantelle) se lo viene a riprendere allo scadere del tempo.
    Come dire: vuoi la guerra? Così sia.
    Auguri

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  12. Grazie Carmelo. Comunque ti spiego per quanto riguarda il mantenimento dei 400 euro.la mia ex ha fatto ricorso a novembre 2012 al tribunale per i minori. Mentre io l’ho fatto al tribunale ordinario a febbraio 2013. Dal 2013 dei minori se ne occupa il tribunale ordinario. Il tribunale per i minori ha fissato l’udienza per novembre 2013 mentre il tribunale ordinario praticamente dopo qualche mese e cioè a maggio 2013.l’organo competente a giudicare era il tribunale per i minorenni in quanto fatto prima il ricorso da parte della mia ex compagna.comunque a maggio 2013 siamo andati lo stesso davanti al giudice del tribunale ordinario anche se sapevamo che non poteva decidere niente. Tieni conto che fino a quel momento vedevo mio figlio 3-4 ore a settimana per volere sempre della mia ex. Si è trovato un accordo scritto (che comunque vale poco) in attesa di confermarlo al tribunale per i minori. Praticamente ma mia ex “mi concedeva” finalmente di poter stare da solo con mio figlio fuori dalla sua abitazione (dove avevo visto sempre mio figlio fino a quel momento). A me non sembrava vero. Tu immagina le tarantelle che ha potuto fare la mia ex quando il giudice le diceva che il bambino deve stare da solo col padre. Per questo ho accettato la sua richiesta di 400 euro. Poi qualche mese dopo ho dovuto cambiare sede di lavoro ed ho avuto ulteriori spese. Per quanto riguarda le visite che ha fatto per quello non ci sono mai stati problemi perché ho presenziato sempre a tutti i controlli che ha fatto mio figlio. Per quanto riguarda l’udienza al tribunale dei minori di novembre 2013 prima il giudice ci ha fatto presentare delle carte entro 60 giorni. Adesso e’ in riserva quindi aspettiamo che ci convochi.Adesso comunque da questo mese ho deciso di abbassargli il mantenimento a 300 euro. Spero che chi dovrà decidere tenga conto di tutto e non che decide fottendosene di tutto. E soprattutto che senta le mie ragioni su quello che mi ha combinato questa donna.grazie Carmelo

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  13. ALESSANDRO
    Dimenticavo: l’accordo scritto fra di voi, ai fini legali è soltanto un pezzo di carta estorto con minacce e ricatti, è un tuo DIRITTO INALIENABILE partecipare alla vita del bimbo e, ad esempio, nessuno, neanche la madre, può negarti di presenziare ad una eventuale visita medica. Se insiste a negartelo, non perdere tempo, vai dai Carabinieri e presenta querela forse anche (te lo sapranno dire) per sottrazione di minore.
    E’ tuo figlio e, se come sembra ci tieni, tira fuori le unghie, arrampicati sugli specchi e COMBATTI !!!

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  14. ALESSANDRO:
    non si è ben capito: la tua ex negli otto mesi di convivenza era anche residente presso la tua abitazione ? i 400€ che versi sono un accordo fra di voi o li ha stabiliti il giudice ?
    In linea generale, la tua ex non potrà mai vantare diritti sulla tua abitazione e non le è dovuto alcun tipo di mantenimento; se i 400€ non sono stati stabiliti da un giudice, puoi tranquillamente invertire il ricatto: o mi fai vedere il bimbo quando voglio o non ti do un centesimo.
    Questo può scatenare una guerra, ma da quanto ho capito, è esattamente quello che vuole la tua ex.
    TUTTO CIO’ FACENDO MASSIMA ATTENZIONE A NON FARE ASSISTERE IL BIMBO AI VOSTRI LITIGI.
    Per esperienza diretta ti assicuro che per il mantenimento di un bimbo di due anni 400 sono troppi, considerando che DEVE partecipare al mantenimento anche la madre. Tieni presente che il mantenimento del bimbo significa mangiare e vestire; tutte le altre eventuali spese (mediche,sport, scuola ecc.)vanno divise al 50%.
    Il mio ne ha 6 e ti assicuro che, senza fargli mancare nulla, non è mai costato più di 200€ mensili tutto compreso (non si comprano scarpe o vestiti tutti i mesi e, anche se compri il filetto da 25€ al chilo, 80 gr. per il bimbo corrispondono a 2€)il che significa che con 400 stai mantenendo anche la tua ex.
    Dopo di ciò, documentati via internet a proposito dell’affido condiviso, tenendo conto che, dal 2006, esiste solo questo e non esiste più (salvo casi estremi) l’affido esclusivo e valuta quanto ti può convenire metterti nelle mani di un buon avvocato.
    I 400 spero che siano tracciabili: assegno, bonifico etc.
    Per tua conoscenza, leggiti i due commenti da me già pubblicati.

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  15. Signori scusate ancora una volta vorrei un vostro parere sulla storia che ho esposto e che vi ripeto. salve a tutti vorrei esporre la mia problematica. Ho un figlio di due anni. Verso alla mia ex compagna (non mi sono sposato) un assegno di 400 euro a fronte di un o stipendio di 1650 euro. ppremetto che ho un mutuo di 530 euro ed un’altra spesa che mi porterò per tanti anni di circa 100 euro al mese. Inoltre la mia sede di lavoro è lontana da dove abito io e percorro circa 100 km. al giorno in quanto non è possibile raggiungerla col treno quindi devo viaggiare per forza col mio mezzo. Volevo anche sapere se la mia ex compagna si può avvalere della mia proprietà anche se essa l’ho acquistata tempo prima di iniziare la storia e dove peraltro lei non ha mai uscito un euro sia per comprarci qualcosa sia per mangiare. Vi dico inoltre che ci ho convissuto per circa 8 mesi di cui 5 anche col bambino. La mia ex ha deciso lei di andarsene dai genitori e di portarsi con sè mio figlio malgrado il mio non consenso. La mia ex mi ha continuato a minacciare che si poteva avvalere sulla casa per cui abbiamo trovato un accordo scritto tra di noi sull’importo citato in precedenza (400 euro). Nel contempo sono giunte delle nuove vicissitudini e cioè che ho dovuto cambiare sede di lavoro per cui come ho detto anche in precedenza percorro circa 100 km al giorno e quindi le spese sono aumentate. Faccio inoltre presente che quell’accordo vale poco anche perchè visto le continue provocazioni della mia ex (decide lei in tutto e per tutto sia quando il bambino può uscire privandomelo quando ha finanche un colpo di tosse sia le varie visite sanitarie), si è andati avanti col tribunale aspettando la decisione finale e comunque alla data odierna verso ancora i 400 euro mensili. La mia ex mi minaccia sempre che se non rispetto il mantenimento lei mi fa vedere poco il bambino. Ma è giusta una cosa del genere? Io vorrei darle 300 euro che comunque penso che sia una buona cifra in attesa della decisione del tribunale. anche perchè se mi faccio il calcolo 530 (mutuo) +100 (spesa extra) +400 (mantenimento bambino) + circa 300 (gasolio auto) mi restano circa 350. ma è giusto vivere così? Vi saluto e grazie

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