Intervista ad una famiglia in camper

Ci presentiamo. Siamo Alessandra e Simone, 35 e 37 anni, genitori di Pietro, 3 anni e spicci, e Andrea, 9 mesi e mezzo. Abbiamo trascorso 24 giorni in camper partendo da Roma arrivando in Danimarca e in Svezia.
È stata la seconda esperienza in camper, la prima l’anno scorso, dieci giorni in Sicilia con Pietro di 2 anni e mezzo ed io in attesa di Andrea.

Perché un viaggio così lungo con i bambini?
Perché no?
Siamo due persone molto curiose cui piace viaggiare. Ora con due bambini non pensiamo di cambiare la nostra indole ma di assecondarla con alcuni compromessi. Il trucco sta nel cambiare l’ottica del viaggio: non siamo due adulti in vacanza con due bambini al seguito, bensì due bambini che portano in vacanza i loro genitori!

Come avete deciso la meta del vostro viaggio?
La meta orientativa del viaggio l’abbiamo scelta pensando a due bimbi piccoli. Sapevamo che la Scandinavia è un posto ben organizzato per genitori con figli e dato che il viaggio sarebbe stato molto lungo avremmo avuto bisogno di molte distrazioni e “alleggerimenti” di tensioni per i nostri piccoli giramondo!

Come si organizza un viaggio con dei bambini piccoli?
Un viaggio in camper ha tra i tanti vantaggi quello di poterti portare la casa appresso… per cui basta impacchettare e caricare e il gioco è fatto!
Le uniche cose che abbiamo organizzato sono state: prenotare il camper, farsi regalare le guide di Svezia e Danimarca, riempire il camper di provviste e pianificare le “distrazioni” per le tappe lunghe. C’è chi è molto più bravo di noi che riesce a pianificare ogni sosta, prenotando addirittura i campeggi dall’Italia. Noi non siamo così, perché ci piace l’avventura… e fondamentalmente perché ci riduciamo sempre all’ultimo!

Quale è stato il pensiero più grande prima di partire?
“Come faremo a tenere buoni e occupati due bimbi di tre anni e di dieci mesi in un camper in giro per l’Europa per un mese?!”. Questa era la preoccupazione più grande.
Una nostra cara amica, esperta camperista, ci ha dato due consigli essenziali: stuzzichini e giochini! E così facendo siamo riusciti ad andare e a tornare! O li rimpinzavamo di crackers e grissini o li distraevamo con giochini vari, tratti da un utilissimo libricino comprato nella nostra bottega del mondo (Giochi in viaggio, Testi di Marsilio Parolini Ed. San Paolo).
Ma devo dire che alla fine il viaggio stesso ci ha aiutato a distrarre i piccoli. Infatti Pietro, il grande, ha trascorso quasi tutto il tempo accanto a chi guidava, cantando, guardando i posti nuovi, contando le mucche e i cavalli e facendo giochi di parole.
Il piccolo, Andrea, è stato un po’ più faticoso da gestire. Non sopportando il seggiolino siamo stati costretti a tenercelo vicino sdraiato/seduto sul letto aperto cercando in qualche modo di distrarlo e contenerlo! Per fortuna è ancora un gran mangione della sua mamma per cui spesso viaggiava mangiando per poi crollare addormentato.

Cosa succede alle “sante” abitudini dei bimbi?
Non è la prima volta che notiamo che le vacanze sono come delle parentesi in mezzo alla vita quotidiana: non si perdono le buone abitudini e non se ne acquistano di cattive. E spesso va pure meglio che a casa propria! Il sonno ne è un esempio. Anche in vacanza i nostri bimbi dormono abbastanza, sia di giorno che di notte, anzi, forse anche di più!

Cosa speravate andasse meglio?
Speravamo di andare in vacanza!
No, scherzo! Già prima di partire sapevamo che non sarebbe stata una vacanza rilassante. Ma questa non la facciamo da più di tre anni! Quindi non ce l’aspettavamo proprio.
Faticoso lo è stato, ma forse meno che durante l’inverno… quando si sta all’aria aperta e in posti nuovi i bambini si distraggono molto di più e si sta tutti più sereni.
L’unico rimpianto è non aver visto bene alcuni posti ma fondamentalmente a causa del pessimo tempo che abbiamo trovato. Andare in bicicletta con due bimbi al seguito sotto il diluvio universale fa passare la voglia di gironzolare per le strade delle cittadine… Ma per rifarci stiamo già pensando a un “richiamino” natalizio in aereo!

Come è andata con il mangiare? Ci sono state difficoltà?
Pietro mangia tutto quello che mangiamo noi.
Andrea è partito che era in via di auto-svezzarsi, per cui ha mangiato anche lui quello che mangiavamo noi e comunque aveva il latte di mamma sempre pronto e abbondante!
La comodità del camper è che puoi partire con una gran scorta (nel nostro caso eccessiva!) e ti puoi fermare ovunque e preparare al volo qualcosa.
Non abbiamo avuto problemi neanche ad adattarci alle polpette svedesi né agli gnocchetti pugliesi al gorgonzola e rughetta cucinati nel camper.

Cosa vi ha stupiti di questo viaggio?
Vedere i nostri figli, in particolare il grande, alle prese con il “viaggio”, vederlo affrontare esperienze nuove. È stato come vedere un bimbo nuovo, diverso sicuramente da quello che vediamo quotidianamente a casa nostra.

Il consiglio che dareste ad altri genitori
Ma sicuramente quello di non smettere di fare quello che si faceva prima di avere figli. I figli non devono stravolgere la propria vita, solo modificarla.
Si continua a viaggiare come prima, solo in modo diverso, considerando i tempi e le modalità propri dei bambini.
Consigliamo di non partire con un viaggio ultra pianificato che non prevede cambiamenti. I bimbi ne portano sicuramente!
Consigliamo inoltre di essere pronti a rinunciare ai propri ritmi, e a trovare “immediatamente” una valvola di sfogo per distrarre i piccoli e far sopravvivere i grandi!
In poche parole: Non partire pensando di vedere a tutti i costi il parco reale tal de tali… bensì il “reale parco giochi”!

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12 thoughts on “Intervista ad una famiglia in camper”

  1. @Silvia: come dico sempre una bimba in più non fa molta differenza, anzi, a volte trovato il giusto equilibrio aiuta! Comunque grazie per i complimenti.

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  2. 3bin3a anche io non volevo dar vita a nessuna polemica. In realtà volevo precisare che stiamo svolgendo questo tema del mese “vacanze con i bambini” proprio nell’ottica del “si può fare”. Poi ognuno sceglie ciò che più fa piacere, secondo le sue corde.
    Comunque anche io credo che siate mitici, come ha detto Serena, anche perchè, se non ricordo male, ho letto nel tuo blog o in qualche tuo commento in giro, che oltre tutto non avete problemi ad ospitare in campeggio amichetti delle vostre figlie e, quindi, ad arricchire il vostro panorama già abbastanza variegato. Insomma,il vostro è uno dei più ampi “si può fare” che ho sentito!

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  3. @silvia: mi dispiace tu abbia percepito un tono di polemica nelle mie parole perchè ti assicuro che non c’era. Volevo semplicemente dire che si può fare anche se so e vedo intorno a me che la maggior parte delle persone non ama trascinare il proprio bimbo, soprattutto se non molto grande verso l’avventura. Non credo che ci sia un metodo giusto o uno sbagliato di vivere le proprie vacanze, nè credo di essere più o meno brava di altri. Credo semplicemente che si possa fare, mi sento di farlo e lo faccio.

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  4. @3bin3a: dicendo che nei primi anni si ha piacere di una vacanza stanziale, alla quale magari prima non si era abituati, esprimo solo un “dato statistico”, sebbene piuttosto empirico. Nel senso che molte famiglie lo preferiscono. Questo non significa che sia “giusto” o “sbagliato”. Non c’è nulla di male a voler passare le proprie vacanze facendo due mesi di mare sulla stessa spiaggia. Così come apprezzo molto il vostro modo di armare la brigata e partire.
    Del resto c’è tutto il tempo per viaggiare dopo qualche anno, così come è possibile farlo da subito.
    Non credo che chi viaggia da subito sia più “bravo” degli altri, così come non credo che chi, al contrario, resta stanziale sia più accurato ed adeguato. Insomma, almeno sulle vacanze, tutti abbiamo il diritto di fare ciò che ci sentiamo.
    Sono stata io la prima a dire: si può fare. Stiamo portando avanti tutto il tema del mese su questa linea. Anzi, nei prossimi giorni seguirà un mio post sulle visite nelle città con i bambini.

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  5. Concordo con voi, smentisco Silvia che dice che i primi anni fa piacere stare un pò più “stanziali” e tranquillizzo silvietta il viaggio itinerante in camper, in rula, in tenda o comuqnue si voglia si può fare anche con i neonati, anzi a volte è anche più semplice!
    Quando, nel 2003, è nata la mia prima bimba, siamo andati alla ricerca del fresco affittando una mobilhome in Normandia. 2 giorni di viaggio ad andare (1 sosta una notte in un albergo) e 2 a tornare. Abbiamo visitato musei e siti dello sbarco, siamo andati in spiaggia, fatto e fatto fare il bagno alla nana. Al rientro ci siamo fermati 3 giorni in montagna dai miei, 3 in liguria da mia suocera (per par condicio) e 5 giorni da mia nonna in Umbria in un agriturismo con piscina.Quindi siamo rientrati a Torino. Totale 4000km. … A settembre dello stesso anno abbiamo acquistato la nostra prima roulotte. Vacanze estive nuovamente Normandia questa volta con la grande di 15 mesi e la piccola di 3. Tempo tremendo, tipico da Normandia. Spesso bisognava scappare dalla spiaggia per i violenti temporali, ma nonostante tutto anche la nostra seconda bimba ho fatto il battesimo dell’acqua nel mare di Normandia (noi però il bagno quell’anno non l’abbiamo mica fatto!).Ad un certo punto siamo scappati con la pioggia che ci inseguiva: 2 giorni a Versailles, 3 ad Auxerre con visita alla bellissima cittadina, 3 ad Annecy (2000km in totale). Negli anni seguenti l’equipaggio è ancora aumentato, ma non per questo ci siamo limitati o fermati … Sardegna, Costa Brava, Provenza, Camargue, quest’anno Alsazia. “Itinerando” ogni 5/6 giorni perchè il viaggio valga la pena; alternando momenti di mare a momenti di visita (come si è sempre fatto anche prima dell’arrivo delle bimbe). Quest’inverno a capodanno eravamo in trentino a -11 alle 13!!
    Nei prossimi anni vorremmo andare in Olanda (l’avremmo già fatto, ma ci frena il costo del viaggio in senso stretto: gasolio e autostrada).
    Quindi mi associo a voi nell’affermare che con i bambini si può fare tutto, basta mediare un pò tra le necessità( ma questo si deve fare anche tra marito e moglie o se si viaggia con un gruppo di amici)!

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  6. @casadiclara forse hai avuto modo di leggere il resoconto in puntate del nostro viaggio itinerante al sud della Svezia…solo che noi, al contrario tuo, non abbiamo nemmeno prenotato nulla oltre le prime due notti…che incoscienti eh? 😉

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  7. Sono proprio contenta cheil tema di questo mese si sia orientato proprio verso l’incoraggiamento, per i genitori timorosi o dubbiosi, ad “osare” dei viaggi con i loro bambini.
    @ acasadiclara, grazie per il tuo intervento e per l’ulteriore conferma che ci dai.
    Tanto per cavalcare l’onda di slogan di successo: Yes we can! (trad.: se po ffa’)

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  8. complimenti! apprezzo sempre i racconti di viaggi fatti con i bambini. perchè ance noi siamo così. ci limita soltanto il budget…
    però riusciamo sempre ad andare in posti originali e a non stare mai fermi. l’anno scorso con bambini che avevano rispettivamente 5 anni e 1 anno e mezzo siamo andati in auto in bretagna, è stato l’esperimento più grandioso che abbiamo mai fatto.
    quest’anno ci accontenteremo – si fa per dire – di un giro in sardegna e l’anno prossimo già pensiamo alla grecia, sempre itinerante.
    Comunque anche noi, pur prenotando prima le tappe (unica differenza da quando eravamo “soli”) e pur studiando nel dettaglio le guide non stabiliamo destinazioni fisse e inderogabili ma viviamo un po’ alla giornata vedendo cosa c’è da fare nei dintorni e se siamo stanchi troviamo sempre un parco, una spiaggia o un posto dove stare a giocare e a riposarci un po’. questo non ci impedisce di visitare anche luoghi impegnativi come siti archeologici, abbazie, castelli o musei, sempre tenendo conto che dietro l’angolo possono sempre esserci sorprese piacevoli. ciaoooo a presto!!!!!!!!!

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  9. In fondo penso che nelle primissime estati faccia piacere un po’ a tutti, grandi e piccoli, limitarsi ad una vacanza sedentaria: ci sono energie da recuperare, spesso sonno arretrato, dimestichezza con il mondo da prendere senza troppi sconvolgimenti.
    Poi iniziare a provare qualcosa di diverso è un bene per tutti.
    Insomma, io vedo che ormai, con i nostri 5 anni di “maturità”, si possono anche fare lunghe attese in aeroporto o visitare tranquillamente musei e mostre.

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  10. ciao, grazie!
    vi leggo spesso e ora ho finalmente un blog da cui seguirvi meglio grazie ai feed 🙂
    quest’intervista è molto interessante, noi (da sempre indomiti viaggiatori itineranti) per ora abbiamo osato soltanto una settimana di vacanza con viaggio in aereo e spostamenti brevi (ma la pupa ha 5 mesi per cui dormire tutti e tre in camper assieme ci sembrava dura…) ma confido che superando il problema notti potremo osare qualcosa di più e ritornare ai grandi percorsi…
    Mi piacciono queste testimonianze che ti fanno respirare il desiderio di vivere le esperienze belle con i figli e non solo di “mugugnare” rassegnati che “da quando ci sono loro … solo pensioncine sulla spiaggia /stesso sole/stesso mare”.
    credo che metteremo in pratica tutti i vostri consigli e vi seguiremo presto, o altrimenti, bè ns figlia dovrebbe crescere con due .. che nonn sono più i suoi genitori!
    è cmq

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