Abbiamo l’onore di pubblicare un’intervista molto interessante a Francesca Sanzo, nota in rete come Panzallaria, blogger, mamma, lavoratrice precaria, e da ora anche al suo debutto in teatro. Non solo per la prima volta un’opera teatrale è interamente ispirata ad un blog, e già solo questo merita una certa attenzione, ma il tema affrontato, quello del precariato tra mamme, è tra i più scottanti e attuali della mommy blogosfera. Lasciamo la parola direttamente a Francesca.
Una prima assoluta in tutti i sensi: prima teatrale, prima volta che un blog diventa teatro, prima volta come autrice. Insomma il 25 febbraio a Bologna al Teatro della Rabbia si assisterà ad un evento unico. Spiegaci come è strutturato lo spettacolo.
La rivincita del calzino spaiato: pensieri di una mamma precaria è un monologo. Anita Giovannini, attrice bolognese professionista, interpreterà un testo nato come insieme di alcuni post del blog www.panzallaria.com. Si tratta dei post più divertenti sul tema della maternità: incontri surreali ai giardinetti, nevrosi di mamme, giocattoli del nuovo millennio e acrobazie della sottoscritta per gestire una figlia e un lavoro precarissimo.
La regista dello spettacolo, Francesca Migliore di Teatro della Rabbia ha voluto sottolineare gli aspetti ironici e umoristici contenuti nella mia visione di maternità.
Il monologo sarà intervallato da brani musicali e l’attrice si destreggerà con oggetti simbolici legati al mondo delle mamme precarie che si sentono un po’ inadeguate come la sottoscritta. L’effetto generale è a tratti straniante ma soprattutto comico: per questo si tratta di un monologo brillante della durata di un’ora.
Per la prima volta testi nati come post di un blog, pezzi aneddotici della mia vita, saranno “recitati”. Non lo avrei mai detto quando li ho scritti e devo dire che quando ho letto la sceneggiatura che ne ha tratto Francesca Migliore sono rimasta sconvolta: quello che avevo scritto io, impastato per il teatro, non sembrava più lo stesso e post apparentemente scollegati tra loro sono diventati un unicum che non avrei mai pensato possibile.
Questo spettacolo è proprio l’esempio di quanto possa diventare reale e tangibile qualcosa nato dalla rete. Quale è stato il percorso che è partito dai tuoi post e che culminerà il 25 febbraio e poi si espanderà (dita incrociate) in giro per l’Italia?
Intanto sto incrociando tutte le dita a mia disposizione – anche quelle di mia figlia, involontaria protagonista suo malgrado, del blog e ora di questo spettacolo. Non ho mai pensato che quei post potessero trovare un’altra destinazione se non il mio blog che ha appena compiuto tre anni e in questo tempo è cresciuto, cambiato e evoluto moltissimo. Quando scrivevo lo facevo soprattutto per sconfiggere la paura, il senso di inadeguatezza e a volte anche la depressione che covavo (e che ho saputo riconoscere solo pochi mesi fa) rispetto al mio ruolo di madre che non sapeva ben collocarsi nel mondo.
Ironizzare per me è sempre stato un antidoto importante all’ansia e alla paura di non farcela. Così quando per strada incontro un personaggio interessante o io stessa mi ritrovo in qualche situazione imbarazzante, allora riesco a ridermi addosso pensando a quando la scriverò, a quale aneddoto ne potrò tirare fuori. Mi succede da prima del blog, quando tramandavo “oralmente” le mie panzallariate assurde (credo di essere l’unica donna di più di trent’anni che è rimasta in mutande al supermercato perché le si è rotto l’elastico della gonna e se ne è accorta perché un’anziana e rubiconda signora ha cominciato a indicarla e deriderla in mezzo ai surgelati!). Prima lo raccontavo, ora lo scrivo. Alla fine dalla tradizione orale siamo passati a quella scritta per tornare – grazie a Teatro della Rabbia – a quella orale 😉
Il 25 febbraio La rivincita del calzino spaiato sarà in un piccolo teatro di Bologna: abbiamo già talmente tante prenotazioni che faremo una replica immediatamente successiva alla prima: due spettacoli quindi. Uno alle 21 e uno alle 22. Poi se – come ci auguriamo – la gente sarà soddisfatta, si riderà e piacerà l’opera, allora progetteremo una turnée in giro per l’Italia.
Se non piacerà emigro in Asia e in una periferia della blogosfera sconosciuta ai più e visitata solo da terribili troll travestiti da diavoli infernali che mi frusteranno con ingiurie pesantissime.
Donna l’autrice, donna l’attrice, donna la regista, donne le lettrici, donne le mamme: qual’è un buon motivo che potrebbe spingere un uomo a venire a teatro il 25 sera.
Di buoni motivi ce ne sono moltissimi: innanzitutto tra i lettori di panzallaria ci sono tanti uomini e spero che i bolognesi che mi leggono vengano anche a teatro.
Poi gli uomini sono anche padri: lottano anche loro, ogni giorno, contro le mamme (e i papà) talebani. Lottano con giocattoli diabolici, pannolini e tutta una serie di oggetti dedicati all’infanzia non sempre facilmente usabili: il mio non marito – per dire – che si vanta di essere un uomo attrezzo (evoluzione dell’uomo oggetto) è andato in crisi di fronte al montaggio del lettino da campeggio per bambini: l’ho visto quasi piangere e far vacillare tutte le sue convinzioni!
Molti uomini poi temono che le proprie compagne si trasformino in mamme monotematiche, se mai decideranno di riprodursi: ho la presunzione di pensare che questo monologo possa promuovere un modo di essere mamma e genitore più leggero (senza essere superficiale) e allegro e disincantato. Un modo anche ironico e divertente di prendere la vita di oggi, in bilico tra lavori impossibili, crisi economiche e figli da crescere martellati da messaggi contraddittori che ti fanno sentire perennemente fuori luogo. Le donne sono una forza della natura e quando diventano anche mamme dimostrano capacità organizzative e imprenditoriali davvero uniche. L’inventiva di una mamma che vuole dimostrare a se stessa e al mondo di poter ancora dare valore a professioni e società (che come sappiamo non è tanto accogliente nei confronti delle donne – mamme che lavorano) è impressionante. Ti vengono fuori un sacco di idee e progetti. Non deve essere un caso che sia io che la regista siamo entrambe mamme precarie.
Il precariato è al centro del tema dello spettacolo, come corollario purtroppo legato alla maternità. C’è un illustre precedente in un meraviglioso spettacolo di Paola Cortellesi che ha girato l’Italia nel 2006, “Gli ultimi saranno gli ultimi” (lo citiamo come augurio di eguagliarne il successo). Il tema donne e precariato è quindi attuale e scottante: parlarne nei blog, negli spettacoli teatrali, servirà veramente a qualcosa?
Wow: sono lusingata che mi avete messo nella stessa frase della Cortellesi e del suo splendido spettacolo. Allora, io non so se servirà a cambiare le cose ma di sicuro serve come terapia personale e di gruppo. Molte donne mi scrivono, quando racconto le mie vicissitudini lavorative (a volte ai limiti della fantascienza) per ringraziarmi perché così si sentono meno sole e perché nel mio modo caciarone metto in piazza pensieri che facciamo in molte ma non siamo sempre in grado di ammettere.
Siamo in tantissime a essere nella stessa situazione, tantissime che devono sviluppare fantasia e creatività per sbarcare il lunario: in un certo senso siamo tornate alla generazione delle nostre nonne, quando la parità dei sessi era un miraggio e per emergere, le donne, avevano bisogno di fare cose eclatanti. Noi oggi abbiamo sulla carta parità di diritti con gli uomini ma nella realtà (almeno in Italia) dobbiamo scontrarci con una grande disparità di opportunità professionali.
Poi io sono logorroica (e questa intervista lunghissima lo dimostra!) e in quanto logorroica penso che il confronto serva sempre.
Ringraziamo Francesca per averci dato l’opportunità di pubblicare questa intervista e le facciamo i nostri migliori auguri per una spettacolo che è già un successo.
La rivincita del calzino spaiato – pensieri di una mamma precaria
Monologo brillante di Francesca Sanzo tratto dal blog www.panzallaria.com
Regia: Teatro della Rabbia
Con: Anita Giovannini
25/2/09 – Sala Pertini, via Muratori 4/2 – Bologna
per approfondire visita calzinospaiato.tumblr.com
grazie mille!!!!!!!
ciao e buon lavoro
panzallaria