La disostruzione: imparare salva la vita

Lorenza Chiampo, nostra attentissima lettrice, si è gentilmente offerta di condividere con noi una tecnica di pronto soccorso alquanto semplice da imparare. Le manovre di disostruzione possono essere utili per salvare una vita, non solo di neonati e bambini, ma anche degli adulti, in caso di inalazione di un corpo estraneo. Una delle basi del pronto soccorso che tutti dovremmo conoscere.

Un pomeriggio di qualche mese fa cercavo sollievo dall’influenza facendo lo slalom tra orrori televisivi di vario genere (ma che fine ha fatto la fascia protetta?) e sono incappata in una “trasmissione per casalinghe” che inaspettatamente offriva una parentesi seria. L’ospite era il dottor Marco Squicciarini, medico della Croce Rossa specializzato in rianimazione pediatrica. L’intervistato mi colpì molto per la sua umanità, ma soprattutto perché aveva sposato una “missione” disarmante nella sua apparente semplicità: insegnare a salvare i bambini dalle emergenze domestiche, in particolare dal soffocamento.

Il dottor Squicciarini raccontava che con il suo lavoro si trova ad assistere quotidianamente a casi disperati, ma una delle cose che più lo sconfortava era vedere incidenti domestici banali trasformarsi in tragedie, spesso evitabili. Pochi infatti sanno cosa fare se un bambino inala un corpo estraneo (ad esempio un oggetto o un pezzo troppo grosso di cibo) e, in caso di soffocamento, i soccorsi del 118 non sempre arrivano in tempo. Per combattere l’ignoranza su questo tema importantissimo il dottore ha creato un sito internet dedicato ed è referente di un’associazione che si occupa, tra le altre cose, di sensibilizzare e formare genitori e insegnanti.

L’intervista mi ha incuriosito e sono andata a visitare il sito. Il quadro che ne ho tratto mi ha sconvolto.
Vi cito qualche statistica: secondo i dati ufficiali dell’Istat, il 27% delle morti classificate come “accidentali” nei bambini da 0 a 4 anni avviene per soffocamento causato da inalazione di cibo o di corpi estranei. Passando nelle fasce d’età 5–9 anni e 10–14 anni la percentuale di morti per soffocamento diminuisce progressivamente (11,5% e 4,7%), ma rimane comunque tra le più significative tra le cause accidentali.
Nella fascia di età tra 0 e 4 anni, l’inalazione di corpi estranei è la seconda causa di morte accidentale dopo gli incidenti stradali.[quote]
Trasformando le percentuali in valori assoluti, risulta che ogni anno in Italia si verificano in media 450 casi di inalazione di corpi estranei, di cui il 60% (270 casi) riguarda bambini. Oltre 50 bambini al di sotto dei 14 anni (di cui 30 al di sotto dei 4 anni) muoiono ogni anno per soffocamento da inalazione di corpo estraneo.
Le statistiche sono ancora più agghiaccianti se si pensa che questi bambini potrebbero essere salvati con un po’ di sangue freddo e la giusta preparazione, imparando le MANOVRE DI DISOSTRUZIONE (MdD).

Le MdD sono le procedure che consentono di liberare le vie respiratorie intasate da corpi estranei; vanno attuate in caso di forti difficoltà respiratorie, quando non sia possibile attendere l’arrivo del 118 (che va chiamato in ogni caso).
Il sito segnalato sopra è ricco di informazioni e di materiale da scaricare, video e presentazioni; in particolare, c’è un poster esplicativo a colori che l’associazione chiede di stampare e regalare agli asili o alle scuole dei nostri figli. Il personale dell’associazione organizza periodicamente corsi per genitori, insegnanti e personale scolastico; si organizzano corsi anche direttamente nelle scuole (è sufficiente predisporre una sala con pc e proiettore).

Folgorata sulla via di Damasco, questa è diventata anche la mia piccola crociata. Ho contattato l’associazione e ho convinto la mia azienda a organizzare un corso per i dipendenti, per coinvolgere i colleghi. Dopo l’estate andrò alla carica anche con l’asilo.
Mentre vi invito con tutto il cuore a visitare il sito e a diffondere queste informazioni, ecco in sintesi come attuare le MdD.

Se si tratta di neonati di età inferiore a 1 anno:
– porre il neonato sulle ginocchia (o a cavallo del braccio) con la faccia rivolta in basso in posizione declive, tenendogli la bocca aperta;
– battere tra le scapole 5 colpi secchi con il polso in direzione laterale (per evitare di colpire la testa);
– girare il bambino con la faccia in alto ed alternare 5 pressioni profonde con l’indice e il medio al centro dello sterno;
– controllare se l’oggetto è stato espulso, in caso ripetere la procedura.

In caso di inalazione da parte di bambini di età superiore all’anno:
– se il bambino è in grado di stare in piedi ricorrere alla manovra di Heimlich: circondarlo da dietro con le braccia (appoggiando una mano chiusa a pugno tra l’ombelico ed il torace passandola al di sotto delle costole e ponendo l’altra mano al di sopra della prima) e tirare in modo energico, stringendo il torace, all’indietro e verso l’alto;
– in alternativa, sdraiare il bambino in posizione supina e porsi a gambe divaricate su di lui, appoggiare le mani tra l’ombelico e il torace (sotto le costole) e comprimere più volte verso l’alto con un movimento secco;
– controllare se l’oggetto è stato espulso, in caso ripetere la procedura.

Se le MdD non funzionano è necessario procedere con la respirazione artificiale in attesa dei soccorsi, ma nella maggioranza dei casi bastano pochi tentativi e il corpo estraneo viene espulso.
Aggiungo un piccolo consiglio personale: è importante tenere sempre a portata di mano (meglio se memorizzate sul cellulare o sul telefono di casa) i numeri della guardia medica pediatrica e del centro antiveleni. In caso di emergenza anche i secondi sono preziosi e cercare un numero di telefono in preda al panico può essere difficile.

Questo video mostra le tecniche di disostruzione per il lattante:

e la disostruzione per il bambino

Vuoi saperne di più? visita direttamente il sito Manovre di disostruzione pediatriche del Dott. Marco Squicciarini.

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8 thoughts on “La disostruzione: imparare salva la vita”

  1. Ciao a tutti,
    vorrei postare un aggiornamento su questo tema, anche se è passato un po’ di tempo: a settembre ho frequentato il corso della Crocce Rossa, 3 ore tra teoria e prova pratica utilissima con i manichini, sia su quello a misura bambino che su quello misura neonato (quest’ultimo ammetto fa un po’ impressione).
    Purtroppo sabato scorso ho avuto modo di mettere in pratica quanto imparato, perché la mia Piccola a pranzo si stava soffocando con una patatina. Una. Stupidissima. Patatina.
    E’ stato tutto così veloce, lei è diventata rossa, io l’ho presa, l’ho girata e le ho battuto tra le scapole finché non ha sputato. Non mi sono nemmeno accorta di quello che facevo, sicuramente non ho fatto la manovra in modo perfetto, però sapere cosa fare mi ha dato una sicurezza che non avrei avuto altrimenti.
    In tutto non credo siano passati più di 60 secondi, non avremmo neanche avuto il tempo di farci aiutare…quindi raccomando a tutti informatevi!

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  2. Ciao mamme, anch’io avevo visto questa trasmissione. E’ utilissimo saper cosa fare in certe situazioni, l’importante e’ non farsi prendere dal panico anche se credo sia difficilissimo restare lucidi quando capitano queste cose. Comunque grazie per il video me lo studiero’ bene bene. Speriamo di non averne mai bisogno. Un saluto a tutti

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  3. Lorenza, io sono agitata e ansiosa di natura, ma stranamente se ci sono emergenze divento di ghiaccio: riesco a fermarmi, a valutare la situazione, e a decidere che fare. La cinquenne mi è volata da in bici un paio di mesi fa, ho solo sentito un urlo di quelli che ti gelano il sangue, e lei corrermi incontro terrorizzata e coperta di sangue. L’ho presa, ho pulito la testa per vedere dove aveva battuto, ho considerato che urlava e respirava, ho visto che non aveva battuto la testa ma solo il davanti della faccia (mannaggia, lei ha detto “prendo la bici” io le ho detto “aspetta che vado a prendere il casco”, non ho visto che è partita e tempo di avere il casco in mano già era volata! Ma questa se la ricorda…), allora l’ho calmata prima di correre al ps, ho valutato se era da ps, visto che i tagli erano profondini ci siamo andate, ma non prima che ricominciasse a respirare senza essere scossa dai singhiozzi…

    Ecco, poi a posteriori quasi svengo, ma sul momento stranamente me la cavo. Però su queste manovre proprio sono a zero, già sentite, vagamente viste, ma non saprei farle. Ma ora prendo l’uomo di casa e ce le studiamo insieme…

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  4. Credo che nel momento della necessità, la forza di intervenire si trovi. Conoscere la tecnica e magari averla provata, a quel punto è essenziale. Avere una qualche familiarità con la pratica, anche se limitata ad un corso, aiuta a vincere il panico.
    Mio marito ha seguito un corso di primo soccorso, organizzato dall’azienda per cui lavora e, sebbene l’esperienza si sia limitata al corso, dice di sentirsi piuttosto sicuro, in caso di necessità, per intervenire con queste manovre. Ora, non so se sta facendo lo smargiasso, ma tutto sommato spero di no! 🙂

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  5. Daniela,
    concordo con te, in situazioni di emergenza non è facile rimanere lucidi. Io farò il corso in autunno per mettere almeno un po’ in pratica la teoria. Ti confesso però che mi viene il magone solo a pensare al pupazzo… 🙂
    Queste cose si fanno un po’ per scaramanzia, sperando di non doverle usare mai, un po’ sperando di ricordarsi cosa fare all’occorrenza, almeno per evitare di peggiorare la situazione.
    Recentemente ho assistito a un caso di soffocamento in un centro commerciale: un uomo si stava strozzando con il cibo e un ragazzo gli ha fatto la manovra di Heimlich. La sua prontezza è stata provvidenziale e in quel momento ho pensato a cosa sarebbe successo se nessuno fosse intervenuto. Brrr!
    Ciao

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  6. Ecco, confesso, le ho già sentite, spiegazioni già lette, ma all’occorrenza non sarei preparata e improvviserei. Ora mi metto a studiare diligentemente, e intanto diffondo…

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