5 giochi da fare in viaggio per non annoiarsi

I viaggi in macchina, ma anche treno, aereo, o autobus, sono spesso una sfida per qualsiasi piccolo bipede che si rispetti e per i suoi poco pazienti genitori. Anche il bambino più tranquillo del mondo, di quelli che normalmente passano dei lunghi periodi di tempo seduti a fare puzzle o disegnare, dopo un po’ di forzata immobilità inizia a dare i numeri. Un bambino amplificato che notoriamente non sta fermo nemmeno sul water, normalmente dopo cinque minuti in macchina inizia a muoversi come se fosse stato morso dalla tarantola e nonostante le cinture di sicurezza con le quali siete riusciti a legarlo (perché lo avete legato, vero, prima di muovere la macchina???), lui con abile mossa degna del grande Houdini è riuscito a sganciare il gancio supersicurezzagarantito con marchio EU incorporato.

Il trucco qui è tutto nel cercare di rendere il viaggio più piacevole e far partire il divertimento della vacanza proprio dal viaggio stesso. Per questo il mio consiglio è di avere una valigia per il viaggio a disposizione. Ecco qui la mia lista preferita di cose mai-più-senza che funziona alla perfezione con il Vikingo.

Piccoli snack da sgranocchiare, possibilmente con pochi zuccheri; mele, banane, pere, carote, biscotti secchi, piccoli panini formato mignon, e così via. Evitate tutto quello che tende ad essere spiaccicato o che sgocciola che impiasticcerà tutta la macchina. Noi abbiamo imparato a nostre spese che è meglio evitare cose con molti zuccheri, perché tendono ad eccitare il Vikingo in modo esagerato, trasformandolo in una specie di ranocchia salterina. Per lo stesso motivo in macchina si beve solo acqua e niente succhi di frutta o altre simil bevande pseudo dissetanti, concentrati di zuccheri inutili.

Giocattoli vari. Un set di adesivi attacca-stacca (ci sono quelli che si possono attaccare e ristaccare un centinaio di volte), un set di libri da leggere (buono solo su strade dritte per evitare il mal di macchina), un album da colorare, un CD audio di favole, un paio di dinosauri da far lottare. Per quanto riguarda il grande favorito di tutti i viaggi: la musica, mi raccomando non solo zecchino, che dopo un’ora di coccodrillo, e tagliatelle di nonna pina, inizierete a pregare che si rompano le casse dello stereo, ma sopratutto vi ritrovere nei giorni seguenti a canticchiare volevo un gatto nero pure sotto la doccia.

Ma per noi l’unica vera cosa che funziona però sono i giochini da fare insieme. Ecco la nostra top 5.

Gioco numero 1. Indovina l’animale

– Allora mamma tocca amme!
– si, dimmi quando sei pronto
– pronto! Indovina
– è un animale di terra, di acqua o di aria?
– terra
– vive nella foresta, nella giungla, o nella savana?
– vive nella savana
– mangia carne o piante?
– è ebbivolo mamma! maggia l’e’ba.
– ma che per caso ha le strisce?
– ah ah ah SIIII, mamma!
– ma non sarà mica la zebra?
– SIIIII!
– ora tocca a me pensare ….

Il Vikingo è fissato con gli animali e sa di tutto e di più, ma questo gioco è adattabilissimo a qualsiasi altra passione. Un esempio per tutti: i personaggi dei cartoni.

Gioco numero 2. Le macchine che passano

Questo gioco è un classico, e si evolve con l’età del bambino. Con i piccolissimi, anche sin dai 18 mesi, si può fare “vediamo se passano macchine rosse!” e si conta insieme. Poi man mano che il bimbo cresce si passa a scegliere colori più difficili, tipologia di veicolo (taxi, camioncino, SUV, eccetera), per passare poi alla gara vera e propria “a chi vede più macchine!”. Naturalmente non è necessario che siano macchine. Si può applicare alle mucche, cavalli, alci (a seconda del luogo in cui vi trovate a viaggiare), oppure persone anziane o giovani, o bambini se siete in un tratto urbano, o biciclette, e li c’è pure la variante con e senza casco. E così via.
Noi ora siamo nella fase in cui ci esercitiamo a contare tutto, quindi è diventato contiamo quante macchine rosse passano, a volte in italiano, a volte in svedese, a volte in inglese. Il vantaggio di questo gioco è che non richiede troppo impegno da parte del genitore, che a contare le macchine ci riusciamo mediamente anche a occhi chiusi.

Gioco numero 3. Le associazioni.

Questa è una new entry per noi. Il Vikingo non ha ancora capito bene, o forse io non capisco le sue associazioni, ma lui si diverte lo stesso e si può andare avanti ad libitum o fino allo sfiancamento di qualcuno dei partecipanti.
Normalmente per noi funziona così:
– Io dico macchina
– quando sento macchina, io penso a strada
– quando sento ‘trada, io penso a abobus
– quando sento autobus, io penso a metropolitana
– quando sento metoppommitana, io penso a tigre
– ma Vikingo che c’entra la tigre con la metropolitana?
– uffa mamma! Decido io. Io penso tigre!
– ok andiamo avanti. Allora quando sento tigre, io penso a ……

Gioco numero 4. Le storie da inventare insieme

Per i piccoli per cui narrare una storia è troppo difficile questo gioco è tutto o quasi in mano al genitore. Si può iniziare chiedendo al piccolo di scegliere uno o due personaggi. Tipicamente per il Vikingo erano 2 animali. Poi il genitore inizia a raccontare la storia, bloccando spesso il racconto ponendo delle domande, tipo “e così mentre camminavano nel bosco, arriva un….” e il bimbo deve suggerire un altro personaggio o situazione.
Con l’età aumenta il contributo che il bambino riesce a dare al racconto, aggiungendo parti più complesse. Il divertimento è assicurato.
E è garantito che la storia sarà per lo meno incredibile.

Gioco numero 5. Le ministorie

Questa idea è originariamente di Flavia, e quando l’ho letta da lei l’ho immediatamente fatta mia. Flavia lo ha proposto come un modo per evitare la storia prima della nanna, quando proprio i nostri neuroni si rifiutano di leggere, o quando abbiamo fretta di tornare a guardare la fine del film. Una ministoria è una storia brevissima, di due frasi al massimo. Non ci sono limiti agli argomenti da scegliere, purché la storia si risolva in due brevi frasi. Inizialmente non ero molto brava ma poi mi sono venute meglio, e il Vikingo sembra apprezzare. Il bello delle ministorie è che non capisci perché li facciano ridere. Esempio: “un leone va a spasso nella foresta ed incontra un coniglio che gli dice “chefaiqui? Tornatene nella savana!” e il Vikingo si spiscia dalle risate 😐
La mia modifica del gioco per i viaggi è che le ministorie si raccontano a turno, e quando le racconta il Vikingo, ne escono sicuramente delle belle!

Questa è solo una piccola selezione di giochi favoriti al momento.
Ora però tocca a voi. Quale è il vostro intrattenimento da viaggio preferito?

Prova a leggere anche:

Previous

Il dilemma della D (vitamine, sole e cancro)

La disostruzione: imparare salva la vita

Next

31 thoughts on “5 giochi da fare in viaggio per non annoiarsi”

  1. Fantastica la drscrizione delle musichette dello Zecchino, confermo che per me è stato proprio così!!! A volte non è facile tenere attanagliato al seggiolino il piccolo durante il viaggio ma anche con questi consigli ce la faremo a fare in viaggio!! ahaha! ciao a tutte 😉

    Reply
  2. tutte queste idee non mi piacciono…scusate se mi permetto ma di giochi divertenti non c’è nè neanche uno!!!!!!!!!!! :s

    Reply
  3. un altro gioco che si può fare è far chiudere gli occhi al piccolo investigatore e nascondere un oggetto piccolino da qualche parte…tipo in tasca o semplicemente in mano e fargli immaginare dove sia…senza muoversi troppo basta che indovini dai piccoli indizi che voi piano piano gli fornirete! se indovina tre volte vince qualcosa!Oppure dopo tre volte è lui che diventa il re del gioco mentre voi dovete indovinare a vostra volta!…grazie per i giochi suggeriti molto utili!

    Reply
  4. La mia frugoletta, quando aveva 2-3 anni, voleva assolutamente che fossi io a raccontarle storie inventate da me. Ovviamente la mia fantasia ha un’autonomia limitata, quindi dopo dieci minuti di racconti il gioco era finito, e dovevamo pensarne un’altro… Ricordo però un lungo viaggio in montagna in auto (strada tutta curve e a forte rischio mal d’auto), in cui sono riuscita a dare il meglio di me stessa facendo durare la favola almeno per un paio di ore: ho raccontato la vita della famiglia Castorini, con mamma castora, papà castoro e i loro dieci figli castorini… quando vanno a fare la nanna nei loro dieci lettini, il castorino uno ha il pigiamino rosso, il castorino due ha il pigiamino giallo (e via con gli altri)…. poi la mamma castora copre e dà un bacino al castorino uno che ha la coperta a righe bianche e verdi, al castorino due che ha la coperta a pallini viola, al castorino tre… …. la mattina si svegliano e fanno la colazione, il castorino uno ha la tazza blu, e così via….. Ho continuato con la versione “famiglia Castorini al mare” e “famiglia Castorini al parco giochi”. Vi assicuro che lei non ha fiatato per tutto il tempo, e che a parte l’impegno di parlare, non richiede troppa fantasia, perchè i castorini sono tanti ed è solo una ripetizione di colori a casaccio…. Anzi, è talmente ripetitivo che il rischio è di addormentarsi… ma ben che vada, forse, si addormenta il pargolo..

    Reply
  5. Anche la mia cinquenne, fino a quasi 3 anni la caricavo in macchina e non se ne accorgeva, ma dai 3 in poi si è sempre svegliata, a qualunque ora.
    Ieri abbiamo coniato il gioco dei suoni, un po’ limitato rispetto agli altri, ma ci è venuto fuori sul momento (e poi il viaggio era cortissimo, solo che lei era stanca e nervosa). Uno dice un oggetto o un animale e l’altro imita il suono che fa. Beh, anche gli alberi a quanto pare fanno suoni (fshhhfsshhh, il fruscio delle foglie) e io nemmeno ci avevo pensato! Ah, poi mia figlia mi ha detto “casa” e io sono stata lì, e le ho chiesto che rumore potesse fare una casa: “tum tum, il rumore di quando viene costruita, no, mamma!!!”.

    Reply
  6. Ecco… non lo volevo dire per non apparire disfattista… ci ha pensato Serena…
    Ancora me lo ricordo un Roma-Cervinia con partenza tattica alle 4 del mattino e il Sorcio di 3 anni sveglio per tutto il viaggio!!!

    Reply
  7. Ora, mi permetto un suggerimento poco poetico ma molto utile per un rilassante viaggio nel silenzio più assoluto…partite a notte fonda!!! Attila non si è neanche accorto di essere stato traslocato dal suo lettino al seggiolino della nostra auto! ha dormito per tutto il viaggio dalle 2.30 alle 8.30 del mattino!! ovviamente per una buona riuscita dell’operazione sono sconsigliate le soste agli autogrill…e d’obbligo il pisolino pomeridiano per tutta la famiglia!!!

    Reply
    • @Michela purtroppo questa non è una soluzione adatta a tutti. Sia Pollicino che il Vikingo percepiscono qualsiasi spostamento, e il passaggio dal letto al seggiolino non siamo mai riusciti a farlo senza che si svegliassero, tranne rarissimi casi. Quindi alla fine ci si trova pure con due figli stressati dalla sveglia nel mezzo alla notte che non ne vogliono sapere di riaddormentarsi 🙁

      Reply
  8. Belle le ministorie… io da piccola coi miei facevo la lettura dei cartelloni pubblicitari: ognuno doveva trovare nei cartelloni parole che cominciassero in ordine alfabetico. Se uno vedeva una parola, gli altri non potevano usarla. Certo non aiutava molto chi soffriva la macchina, ma tant’e’…
    Con TopaGigia (14 mesi) un paio di settimane fa ho usato il tocco-una-parte-del-tuo-corpo-con-la-stessa-parte-del-mio con annessi suoni diversi al momento del tocco. Dito-dito, palmo-palmo, naso-naso. Certo, il piede-piede mi ha stirato un po’ ma ce l’ho fatta. Grasse risate…

    Reply
  9. sicuramente bisogna prendere appunti;alcuni giochi sono molto divertenti.Io per esempio conosco il gioco ”catena di parole”.Io dico una parola a caso,per esempio,cane che finisce con la E perciò chi prosegue dovrà velocemente pronunciare una parola chi incominci per E e così via…

    Reply
  10. Ciao, viaggiare con i bambini è sempre imprevedibile e per loro non passa mai.
    Noi viaggiamo molto spesso in treno e in aereo.
    Quando io ero piccola con mio babbo avevamo inventato un gioco unpò simile alle ministorie. Ognuno di noi inventava una ministorie e l’altro/i a turno si attaccava al’ultima frase ed inventava la sua ministoria. Si può andare avanti anche per ore. uno del gruppo però dopo un 4/5 ministorie deve fermare tutti e raccontare la storia dall’inizio.
    Noi l’avevamo chiamato “la storia matta”
    Quando mi muovo con Lilo (7) e Stitch(4 1/2)non devono mancare blocco per disegnare e matite colorate.
    Una storia che va tantissimo, soprattutto in macchina è la storia di Ulisse, ovviamente modificata e ridotta.
    Un altro gioco che uso in viaggio soprattutto quando mi sto rendendo conto che si stanno per addormentare e non è il caso è il gioco dei compleanni, si mettono in ordine cronologico i compleanni di tutti parenti, amici, compagni di classe e chi più ne ha più ne metta e quando si sbaglia una data si ricomicia da capo. Ha il suo effetto.
    Buon viaggio a tutti e soprattutto buone vacanze

    Reply

Leave a Comment