L’esperienza di imparare una lingua all’estero è una straordinaria opportunità per i ragazzi. Approfittiamo del Natale per farne un’occasione di progettualità insieme a tutta la famiglia, regalando esperienza e competenza.
(Nonni n.1)
– Cosa regalo ad Andrea a Natale?
– Mah! Non so mamma, è grande ormai e siamo praticamente usciti anche dalla fase dei videogiochi. Anche noi non sappiamo dove andare a parare. Se chiedi a lui non sa neanche cosa rispondere. Era più facile quando c’era la letterina a Babbo Natale!
– Alla fine gli darò un po’ di soldini.
(Nonni n.2)
– Quest’anno i nipoti sono grandi, io gli do dei soldi e poi fanno loro.
(Zii)
– Senti, neanche ti chiedo cosa vuole Andrea per Natale: gli diamo i soldi e saprà lui come spenderli.
E insomma, alla fine l’adolescente, o il bambino “grande”, finisce per non trovare sotto l’albero neanche un pacchetto! Certo, è contento di trovarsi un gruzzoletto a fine feste, ma in fondo è pur sempre un nostalgico dei Natali in cui credeva in un misterioso signore panciuto che lasciava il sacco con i pacchetti. E poi questi soldi dove finiscono? In un conto di risparmio di cui non ha una vera percezione? Restano in tasca per essere spesi in cose futili di cui poi non ha neanche memoria?
Ma se a questi regali in denaro dessimo un senso comune, tutti i parenti insieme? Se invece di mettergli in tasca una banconota, provassimo a spronarlo verso un progetto suo? Perché, invece di dargli semplicemente dei soldi, non facciamo un po’ come si fa ora per le liste di nozze e gli regaliamo ognuno una “fetta” di un corso all’estero per imparare una lingua? Un regalo grande, che rappresenti un’esperienza da portare dietro per tutta la vita, che segni un passaggio dell’adolescenza, che crei ricordi duraturi e competenze valide.
Tra l’altro, un regalo del genere può non esaurirsi con il Natale: può essere un incentivo a risparmiare delle paghette, ad aggiungere soldi guadagnati con un lavoretto, a mettere nel budget per il viaggio anche i regali del prossimo compleanno e a darsi da fare per realizzare il progetto. E’ un regalo che insegna a crescere non solo quando si andrà sul posto, per fare l’esperienza vera e propria, ma anche prima: insegna a progettare, ad avere un obiettivo, a programmare e a gestire dei soldi perché siano sufficienti ad ottenere uno scopo.
Infatti sono convinta che il bello di un regalo del genere non sia farglielo trovare bello e pronto, prenotato e già stabilito, ma fargli sapere che riceverà dei soldi per quello scopo e farlo partecipare anche alla programmazione: scelta della meta, del periodo, della modalità di soggiorno più gradita. “Hai dei soldi per uno scopo, ora gestiamoli insieme”.
E lo scopo di cui parliamo è davvero qualcosa di importante e duraturo.
I corsi di lingua all’estero per ragazzi sono qualcosa di più di un corso di lingua, qualcosa di più di un viaggio all’estero e qualcosa di più di un’occasione per vivere in mezzo ad altri ragazzi. Perché tutte queste esperienze, combinandosi insieme, si potenziano: un corso di lingua di solito è vissuto come una noiosa incombenza pomeridiana, ma inserito in un’esperienza di autonomia e di condivisione con altri coetanei diventa una parte piacevole di giornate dense di emozioni. Un periodo in cui si impara durante tutta la giornata, dentro e fuori dall’aula, anche solo mangiando, scherzando con gli amici, facendo sport o andando in giro a visitare i luoghi dove sono ospitati. Perché una lingua non si impara sui banchi, ma immersi in un contesto. E se in questo contesto si è autonomi, lontani dalla famiglia, ma in totale sicurezza, si impara molto più velocemente.
In vista dell’estate, ho studiato a fondo i cataloghi EF: l’offerta è vastissima, con mete e soluzioni di ogni genere. Quando ho pensato a un viaggio studio all’estero per mio figlio, la prima organizzazione che mi è venuta in mente è stata EF, la più antica (dal 1965!) e nota, leader del settore dei corsi di lingua all’estero a livello internazionale, con una tradizione e un metodo di insegnamento valido, in modo da garantirgli non solo la qualità dei corsi, ma anche una totale e assoluta sicurezza dell’organizzazione. In fondo sto affidando loro il mio “bambino” in terra straniera e sono pure sempre una mamma italiana!
EF si occupa non solo di viaggi studio, ma anche di programmi accademici e scambi culturali ed è oggi presente in oltre 50 paesi con una rete di 600+ scuole e uffici. Il suo valore ne ha fatto il partner ufficiale dei servizi di formazione linguistica delle Olimpiadi di Tokyo 2020.
Perché se i ragazzi vogliono fare esperienze, girare il mondo e provare l’ebrezza dell’autonomia, noi genitori vogliamo anche stare tranquilli e sapere che ci siamo affidati alla migliore organizzazione possibile
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