Alcune persone, per educazione, natura o combinazione tra le due, trovano difficilissimo dire “no” a qualsiasi richiesta, e così finiscono per trovarsi in un sovraccarico di impegni e disponibilità che li sfianca. Qualche regola per dire no con fermezza e difendere il nostro spazio vitale.
A me non sembra di essere una persona particolarmente attiva o pigra, diciamo che mi hanno cresciuta a fare quello che va fatto, e così vado avanti nella vita, con maggiore o minore convinzione a seconda delle cose da fare (anche la resistenza passiva è un’arte sottovalutata).
Quello che mi rovina è che mi vengono tante idee di cose bellissime da fare e sicuramente quando sono nati i figli, ero in preda all’ormone e all’insonnia differita di figlio 1, ho cercato, per compensare, di non negarmi niente. Ho fatto tantissime cose, mi sono sfracellata, ne ho avuto grandi soddisfazioni, ma per fortuna col tempo e la saggezza ho imparato che alcune volte bisogna davvero dire di no.
- Prenditi una pausa di riflessione: l’entusiasmo è una gran cosa e spesso siamo così sommersi dalle cose da fare, che tendiamo a dire di sì a tutto, specie a cose che sembrano belle, pur di fare qualcosa che dia soddisfazione. Abituarsi a dire: “ci penso un attimo e ti so dire” ci aiuta spesso a non infilarci in obblighi impulsivamente, che poi ce ne pentiamo.
- Mantieni le aspettative nei tuoi confronti basse: sei una di quelle persone generose e sempre pronte ad aiutare? E’ bellissimo, ma fatti ogni tanto un conto profitti e perdite, perché ad essere sempre disponibili si dà spesso alla gente l’idea che ci vada bene tutto. Facci caso, ci sono persone che alla fine le cose le fanno anche, ma alle loro condizioni, con i loro limiti e tutta una serie di premesse. Sono persone sagge e da imitare. Anche perché se metti delle condizioni la gente apprezza di più il fatto che stai facendo uno sforzo per loro. Viceversa, se sei il tipo a cui tutti si sono abituati a passar sopra, frena. Mantieni le aspettative basse. Non devi fare tutto tu. E per riflettere su questo e darti tempo di non cascare nei tuoi meccanismi soliti, vedi il punto 1. Prenditi tempo.
- Non aspettare i momenti neri per dire di no: una malattia, un lutto, casini inenarrabili in genere, sono ottimi motivi per dedicarsi a sé stessi e non agli altri. Improvvisamente ti accorgi quanto sia facile dire di no e toglierti di torno l’eccesso di iniziative perché davvero stai concentrando tutto il tempo e le energie in qualcosa di vitale. Questo ti permette di chiudere tutti i boccaporti e non farti distrarre da interferenze esterne. E in più tutti capiscono che non puoi fare diversamente. Non aspettare di ritrovartici, esamina i meccanismi che aiutano a limitare l’eccesso di domanda nei tuoi confronti ed applicali.
- Parla chiaro: per dire di no o per dettare condizioni aiuta essere il più chiari possibili. Non dire: se non trovi qualcun altro, se proprio devo, non vorrei ma. NO. Mi dispiace, no. Non posso. E non cercare scuse, perché altrimenti la gente cerca soluzioni per la scusa, quando il vero motivo è che devi e puoi dire tu di no. Dire di no è difficilissimo se non ci si è abituati o non ce l’hanno insegnato, fai le prove davanti allo specchio. Impara a dirlo a voce alta e ferma: no. E dillo su tutto: il regalo alla maestra, fammi un attimo questo o quello. NO. Perché se lasci mezza possibilità ti incastri e non te lo puoi permettere, poi ti penti e devi pure fare le cose col nervoso. Meglio un no detto con chiarezza che un sì o un forse detti a mezza bocca. L’interlocutore sul lungo termine lo preferisce.
La mia personale ricetta per imparare a dire di no è stata fare tre figli. In un baleno mi sono ritrovata dall’altra parte della barricata, tra chi chiede. In realtà non sono tanto brava a chiedere aiuto non avendolo mai fatto nei primi 40 anni della mia vita, ora però sto imparando a farlo. Chiedere aiuto dà la possibilità di dire grazie e anche questa è una bella novità. Sono sicura inoltre che prima o poi I ruoli si invertiranno di nuovo, è una ruota che gira: oggi chiedi, domani darai.
Quanta saggezza!
Non sono ironica
È che a noi proprio non l’hanno insegnato che dire di no si può e sta cosa ci ha fregato parecchio