Eccoci alla seconda tappa delle nostre vacanze alle Cicladi. Eccoci nell’isola di Milo.
L’isola di Milo è veramente bella. E’ decisamente più turistica di Sifno, ma si è fatta perdonare grazie a delle spiagge e scogli veramente spettacolari.
L’isola è molto più grande di Sifno, ha un porto molto carino, Adamas, sul lato ovest dell’isola, e la cittadina più famosa è Plaka, con le sue stradine bianche e blu, i suoi ristoranti e botteghe e naturalmente il suo monastero che la sovrasta e dalla cui cima da cui si gode di una vista spettacolare. Vi consiglio di andarci al tramonto, anche se ovviamente non sarete i soli ad avere questa idea.
A Plaka abbiamo visitato anche il museo della sabbia, una bottega di un artista che oltre a creare (e vendere) composizioni con la sabbia, ha esposta una collezione incredibile di vari tipi di sabbie che le persone gli inviano dalle spiagge di tutto il mondo. Ci siamo divertiti a guardare campioni di sabbia al microscopio e a giocare con dei magneti e la sabbia di ferro. Se siete da quelle parti non perdetevelo.
Il mare
Il mare di Milo sembra essere di un blu più blu di tutti i blu che io abbia mai visto in tutta la mia vita.
Ci sono talmente tante spiagge tra cui scegliere che non basterebbero due mesi di vacanza per visitarle tutte. Ci sono spiagge di sabbia, di sassi o scogliere, insomma ce n’è per tutti i gusti. Noi ci siamo fatti guidare dai venti, nel senso che abbiamo dovuto scegliere su che lato dell’isola recarci in base a come tirava il vento. Il lato nord ci è stato precluso per buona parte della vacanza, perché le onde erano decisamente troppo forti. Queste sono i luoghi che abbiamo visto:
Firopotamos è una piccola baia tranquilla, con un villaggio di pescatori che ci è sembrato ormai inutilizzato. La spiaggia è di sabbia e sassi, ma il fondo del mare è sostanzialmente fatto di sabbia, e diventa più profondo in modo molto graduale
Saraniko è nota per le sue scogliere bianche che la fanno sembrare un paesaggio lunare. In genere è affollatissima, ed è praticamente impossibile trovare un angolo in ombra o piantare un ombrello. Per questo abbiamo scelto di andarci nel tardo pomeriggio, quando la folla ha iniziato a diradarsi, e ci siamo concessi un bel bagno di fine giornata. Purtroppo mentre stavamo uscendo dall’acqua il piccolo ha avuto un incontro ravvicinato con una medusa che ci ha costretti ad viaggio veloce in farmacia. Però è stata l’unica medusa incontrata in tutta la vacanza, e tutto sommato non è stato nulla di così grave che una crema cortisonica non potesse far passare in un paio di giorni.
Alogomandra e Papafragos si trovano sul lato nord dell’isola, e purtroppo abbiamo potuto vederle solo da terra a causa del vento fortissimo. Ma le scogliere sono davvero spettacolari, e valgono sicuramente una visita, e un bagno se le condizioni lo permettono.
Paliochori sul lato sud dell’isola, ci è piaciuta così tanto che l’abbiamo visitato due volte (cosa per noi rarissima). Su quel lato ci sono un paio di spiagge di sabbia organizzate, con bar, lettini e sdraio, e anche se non erano particolarmente affollate, noi abbiamo preferito camminare un po’ di più per raggiungere una parte più isolata. E non e ne siamo pentiti. Paliochori è una spiaggia vulcanica, come si capisce subito guardando la scogliera gialla e ocra con il suo odore forte di zolfo. I sassi colorati ci hanno permesso di creare disegni sul bagnasciuga, e le bolle che si liberavano da numerosissime sorgenti sott’acqua ci hanno tenuti ad esplorare l mare con maschera e boccaglio per molte ore.
Tsigrado è un spiaggia che si raggiunge solamente con una discesa complicata. Ci si deve arrampicare in discesa su due scale a pioli ripide ed esposte e ci si deve destreggiare in discesa e in salita al ritorno tenendosi ad una corda su un percorso degno di una ferrata delle Dolomiti. Nonostante sia una percorso abbastanza breve, nella nostra permanenza in loco abbiamo visto persone bloccarsi a metà strada per mezz’ora, ragazzi forti e robusti presi dal panico che hanno mandato al diavolo il padre e sono tornati indietro, e bambini che scendevano con l’eleganza e la sicurezza di stambecchi in montagna. Insomma fatelo solo se ve la sentite. Ovviamente niente flipflop e niente borse a tracolla. Meglio uno zaino compatto e scarpe da ginnastica o da scoglio. Il bagno in quelle acque vi ripagherà abbondantemente della fatica.
Firiplaka è una spiaggia di sabbia, in cui c’è una parte organizzata con un bar, musica, lettini e ombrelloni, e una parte di spiaggia più selvaggia. Noi ci siamo capitati in una giornata ventosa e forse non siamo stati in grado di apprezzarla, ma non mi sento di consigliarla in modo particolare se non perché è di facile accesso.
Gerontas abbiamo provato a raggiungerla ma il navigatore ci ha portati fuori strada, e invece ci siamo ritrovati in una magnifica piccola insenatura, molto bella e tranquilla, probabilmente anche grazie alla difficoltà di raggiungerla. Noi ci siamo divertiti ad esplorare delle grotte e a cercare conchiglie sul fondale roccioso, e ci siamo goduti comunque la nostra avventura. Solo che non saprei dirvi come raggiungerla, se non affidandovi con fiducia al navigatore nella speranza che sbagli anche il vostro 🙂
Psathadika è stata l’ultima tappa della nostra vacanza. Con la macchina si raggiunge un piccola spiaggia di sassi e sabbia, ma noi ci siamo allungati sulla sinistra, passato uno scoglio e abbiamo trovato il nostro angolo di paradiso. Una baia ricca di scogli, sassi, e fondali bellissimi. Vi lascio con queste foto e questo blu che mi farà compagnia nei mesi bui dell’inverno svedese.
Voi siete stati in Grecia? Quali parti avete visitato e vi sono piaciute maggiormente?
Leggi le tre tappe della nostra vacanza in Grecia:
- Atene che ci ha permesso di tornare indietro nel tempo e vivere nella ricca fantasia della mitologia greca,
- Sifno che ci resterà nel cuore per la sua onestà e accoglienza,
- Milo che ci ha riempito gli occhi con il suo blu e la sua bellezza.
Io in Grecia sono andata due volte, entrambe importantissime: la prima l’estate dopo il primo anno di università, un anno in cui in estate ci è andato chiunque conoscessi, e a settembre, quando ho finito la stagione in albergo, sono partita con la mia migliore amica, allora appena conosciuta, per la nostra prima vacanza da sole. Ce l’eravamo pianificata benissimo, ma io avevo quasi paura a partire con lei, per paura che nel viaggio ci scazzassimo e litigassimo e non volevo. Invece è stata l’avventura che ci ha cementate. Ci siamo fatti tutte le destinazioni della Grecia classica da Patrasso ad Atene con un unico bagno a capo Sunio sotto il tempio di Poseidone, perché eravamo troppo prese dalle mete culturali.
Il secondo viaggio invece con maschio alfa, con cui finalmente sistemati, sposati e con un lavoro e una casa definitiva, volevamo finalmente fare una vacanza importante ed andare in Madagascar, ma tra date, eclissi e cose varie alla fine rinunciammo. e meno male perché scoprii di essere incinta e magari il Madagascar anche no. Abbiamo quindi ripiegato su una settimana in barca a vela con un gruppetto di olandesi, già prenotata al momento del predictor ma sono partita dicendomi che male che andasse potevo sempre cercarmi una pensione in ogni porto di sosta se le nausee mi avessero dato fastidio in barca. La seconda settimana l’abbiamo fatta a Samos -mi pare – affittando un motorino che io guidavo per girare e infatti una frenata su una curva in salita ci ha sfracellati a terra, con mia madre che quando l’ha saputo diceva i rosari per il futuro nipote (mamma è atea, per capirsi). E poi due giorni ad Atene. ed è un posto così bello, con persone così gentili e carucce, che da almeno tre anni vorrei portarci i figli e ancora non ci decidiamo, credo che vi imiterò il prossimo anno.