In vacanza o in viaggio? Noi anche quando siamo in vacanza ci sentiamo un po’ in viaggio. Qualcuno potrebbe pensare che dipende dalla nostra incapacità di rilassarci o dalla nostra abilità a complicarci inutilmente la vita. In realtà per noi è molto più stancante stare in una spiaggia organizzata, con la sabbia bianca, gli ombrelloni allineati, i lettini pronti, e (dio ce ne scampi e liberi) l’animazione a disposizione. Se un giorno cediamo all’indiscutibile comodità della spiaggia organizzata, ci ritroviamo a fine giornata esausti, scontenti, scontrosi, piegati sulla cartina o sulla guida alla ricerca di un luogo completamente diverso per il giorno seguente.
Insomma se leggete questo post nella speranza di trovare consigli su località family friendly alle Cicladi, potete chiudere e passare oltre. Qui vi racconto la nostra vacanza con i nostri bambini, a tratti scomoda, sicuramente avventurosa, ma che ci ha regalato pezzi di mare da goderci in solitaria o quasi. E poi anche sul concetto di family friendly dovremmo metterci d’accordo, perché cosa c’è di meglio di un pezzo di mare semi deserto, in cui i bambini possono nuotare, schizzare acqua, cercare conchiglie, e urlare senza disturbare nessuno? E intanto noi, invece di perdere tempo ed energie ad arrabbiarci per il comportamento del vicino di ombrellone maleducato, possiamo concentrarci a ritrovare il nostro equilibrio.
La scelta delle isole
Le isole Cicladi sono molte e alcune sono abbastanza conosciute da essere sempre affollate, anche nei primi di luglio: il periodo delle nostre vacanze in Grecia. Per questo per scegliere su quali isole andare abbiamo escluso le bellissime Santorini e Mykonos, e abbiamo optato per due isole un po’ più tranquille e meno note: Sifno e Milo.
Sifno: l’isola sincera
Sifno molto poco turistica, ci ha ammaliato per la sua generosità e sincerità. E’ un’isola alla mano, senza troppi fronzoli per i turisti, in cui la gentilezza degli isolani è naturale e non dettata dalla sete di spillar soldi agli stranieri. In cui una bottiglia di acqua fredda al bar la paghi 50 centesimi di Euro (e non 4 €), in cui al ristorante insieme al conto ti portano un piccolo dolce o della frutta fresca offerta dalla casa, e in cui ci sono scorci di terra e di mare che nulla hanno da invidiare alle altre isole più note.
Sifnos è famosa per la sua argilla e le sue ceramiche, e in molti villaggi si trovano botteghe artigiane e piccoli negozi in cui comprarle a prezzi abbastanza contenuti. Abbiamo mangiato in piccoli ristoranti sulla spiaggia, abbiamo osservato pescatori districare le loro reti, ci siamo arrampicati per raggiungere alcuni dei 365 monasteri e abbiamo esplorato le vie di Kastro al tramonto, l’antica capitale dell’isola a strapiombo sul mare, perdendoci in quell’inconfondibile bianco e blu che ti si stampa nel cuore.
Le spiagge di Sifno sono tutto sommato family friendly, nel senso più comune del termine. Ci sono molte spiagge di sabbia, la profondità del mare aumenta gradualmente, e molto spesso sono fornite di una cabina per cambiarsi e di una doccia all’aperto. Noi abbiamo fatto il bagno nelle acque di Platis Gialos, Herinossos, vicino al monastero di Chrisopigi, sulla sabbia di Faros, e del pittoresco villaggio di pescatori di Cherronisos. Ma la nostra preferita è stata sicuramente Poulati, dai cui scogli ci siamo potuti tuffare liberamente in acqua per cercare conchiglie nel fondo marino, e in cui abbiamo trascorso molte ore praticamente da soli.
Consigli pratici: Abbiamo raggiunto Sifno con un traghetto dal porto di Atene. Il viaggio è stato comodo e privo di problemi, con un servizio di caffetteria a bordo in cui si può comprare da bere o da mangiare. Ci sono traghetti più grandi su cui si possono imbarcare le macchine, ma noi abbiamo preferito affittare la macchina direttamente sull’isola, avendola prenotata in precedenza e ci siamo trovati benissimo. Avere un mezzo di trasporto sull’isola è fortemente consigliabile. Noi abbiamo alloggiato in un appartamento molto carino vicino Platis Gialos trovato tramite booking.com.
Purtroppo ci siamo fermati solo 4 giorni, e un po’ ci è dispiaciuto perché avremmo potuto esplorare l’isola ancora a lungo, nonostante la prossima tappa, l’isola di Milo, non ci abbia affatto deluso (il viaggio continua nell’isola di Milo)