Ho conosciuto Claudia Porta oltre sei anni fa, spinta dalle descrizioni in giro per il web del suo blog versatile e creativo.
Ho iniziato a seguirla con curiosità e interesse, rapita dalla sua capacità di mettersi in gioco e di vivere il presente con coraggio, sempre accompagnata da un sorriso rassicurante sulle labbra.
Ho preso spesso spunto dai suoi interessanti post, ricchi di suggerimenti pratici e di creazioni alla mia portata.
Claudia e’ insegnante di yoga, e grazie a lei mi è capitato spesso di riunire i bambini dopo una giornata stanca, facendo un po’ di pratica per ritrovare insieme la calma e la serenità prima di andare a dormire.
Quando ho visto il titolo del suo nuovo libro non conoscevo nel dettaglio la Mindfulness, ma in questa fine d’estate ho pensato che potesse essermi sicuramente utile per riprendere il ritmo in un momento di affaticamento e salita.
Settembre è un mese difficile, emotivamente l’idea di un anno davanti e’ spiazzante, quest’anno a me è mancato il respiro al pensiero di dover affrontare nuovamente la routine del quotidiano.
Claudia mi ha aiutato a invertire subito il senso di marcia.
Che vuol dire “Mindfulness”, o per dirlo alla francese, “plein conscience”? Semplicemente “consapevolezza”, che si traduce in “vivere nel presente”, un concetto apparentemente semplice, che nella pratica presenta invece non poche difficoltà.
Ognuno di noi, io per prima, cade costantemente nella tentazione di rimanere imprigionato al passato, o vive proiettando le proprie paure nel futuro, come spettri che influenzano ogni nostra singola azione.
Vivere nel presente significa abbandonare questi fardelli e capire che l’esperienza fa già parte di noi, rendendoci le persone che siamo.
Non c’è bisogno di farsi sovrastare da un futuro incerto, e’ sufficiente concentrarsi sull’istante che si sta vivendo, camminando a piccoli passi verso il nostro obiettivo, che apparirà all’improvviso decisamente più raggiungibile.
Il principio è ancor più vero nel momento in cui si diventa genitori. La consapevolezza è fondamentale per riuscire ad entrare in sintonia con i nostri figli, crescendo insieme a loro e affrontando il quotidiano in modo più sano ed equilibrato.
Ma che vuol dire consapevolezza?
Innanzitutto significa sgombrare la mente da ciò che idealmente ci viene presentato come “giusto” o “sbagliato”, imparando ad accettare ciò che è.
Con i nostri figli in particolare, e’ fondamentale far sentire loro che non desideriamo che loro cambino, ma li accettiamo per ciò che sono.
“… Ci hanno insegnato che per essere felici (o avere successo) bisogna essere in un certo modo. Ma la verità è che per essere felici è necessario accettarsi. Ed essere accettati dai genitori è senz’altro il primo passo verso l’auto accettazione ….”.
Se ci soffermiamo sulle cose che vorremmo, anziché su quelle che sono, neghiamo la realtà e il presente, e impediamo ai nostri figli di esprimersi per ciò realmente sono.
La Mindfulness aiuta a fare questo, prendere coscienza di ciò che è, semplicemente accettando le cose per ciò che sono e per come si presentano.
Come genitori il compito richiede un lungo percorso e una gran pazienza, ma solo in questo modo aiuteremo i nostri bambini a non reprimere le loro emozioni, e a sentirsi liberi di essere ciò che sono.
Accompagnarli nel loro cammino significa rispettarli e aiutarli ad esprimersi senza timore, e senza ansie per il futuro.
“Affrontare il momento presente e’ tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Le ferite del passato guariranno se smettiamo di metterci sopra il sale della memoria…. Qualunque cosa stiate facendo, vivetela come la cosa più importante della vostra vita”.
Accettare il presente significa anche ascoltare il proprio corpo, crescere prestando attenzione a noi stessi e a ciò che il corpo ci dice, imparando a conoscere le sensazioni e a viverle appieno.
Imparare a conoscere le sensazioni
Per fare questo Claudia ci parla del vipassana, un percorso pratico di meditazione basato sul concetto di impermanenza, uno dei principi cardine della filosofia buddista. Il percorso mira all’accettazione della realtà in quanto tale, non in modo apatico o passivo ma come punto di partenza.
Essere liberi significa non rifiutare le sensazioni negative, ma accettarle e viverle senza opporsi, osservarle con distacco aspettando che passino, senza contrastarle.
La mindfulness insegna proprio questo, a sentire con tutto il proprio essere, accettare la realtà e partire da questa accettazione per trovare la giusta soluzione.
Grazie ad essa, impareremo a guardare con occhio diverso ciò che ci circonda, noi stessi e anche i nostri figli.
Guardare al presente e accettare ciò che ci accade ci permette di capire le necessità di chi ci sta a fianco.
Maria Montessori diceva che “… Si pensa esclusivamente al domani del fanciullo, alla sua futura esistenza; e mai si bada al presente, e cioè a quanto gli occorre per vivere nella sua età”. È esattamente questo il principio della mindfulness.
Sono vari gli esercizi di consapevolezza, da fare soli o insieme ai propri bambini, Claudia ne propone molti, da provare in vari momenti della giornata, imbottigliati nel traffico o a tavola in famiglia. Il barattolo della calma ne è un esempio, da costruire insieme ai propri bambini, e ha un effetto calmante soprattutto per i più piccoli.
È sufficiente anche sedersi insieme a cena, e chiedersi quali sono state le cose più belle della giornata trascorsa. Questo abituerà tutti i membri della famiglia a dare importanza ai momenti speciali del proprio quotidiano.
Chiudo questo post con una leggenda indiana, che Claudia racconta nel libro.
Un nonno racconta al nipote questa storia.
Ci sono due lupi dentro di noi, sempre in lotta tra loro, uno buono, calmo e paziente, l’altro aggressivo, egoista, avido e invidioso.
“Anche dentro di me nonno?”, chiede il bambino.
“Anche dentro di te”, risponde il nonno.
“E qual è il più forte? Chi vincerà?”
“Quello a cui darai da mangiare”.
… “Tutto ciò che nutriamo, che coltiviamo, cui dedichiamo la nostra attenzione si rinforzerà. Ciò che invece trascureremo si indebolirà. Questo vale sia per noi stessi che per i nostri figli…”.
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