Cerchiamo tutti di essere dei genitori modello… no, magari cerchiamo di essere genitori sufficientemente buoni, che già sarebbe qualcosa. Ciò nonostante (o proprio per questo), combattiamo quotidianamente con le nostre debolezze, ma soprattutto con le nostre piccolezze o con gli escamotage più improbabili.
Ho lanciato una sfida ai nostri collaboratori chiedendo quali cose capita loro di fare con i figli, pur non volendo e malgrado siano coscienti che non è proprio il comportamento migliore. Quelle cose di cui ci vergogniamo un po’ e che con i bambini non ammetteremmo mai. Trucchi, debolezze, piccole cattiverie, pensieri malmostosi, complessi e stratagemmi: tutto quello che siamo convinti ci renda pessimi genitori, ma che, per umana debolezza, non riusciamo a evitare. Tutto quello che ci rende modelli da NON imitare!
- Dare la colpa ad altri per alcuni divieti: Papà/mamma non vuole
- Mangiare le patatine di nascosto mentre cucino
- Fargli i complimenti per la cacca grossa
- Fregare il bimbo che non sa ancora leggere l’ora per spedirlo a letto prima del solito
- Dare la colpa alla tv che ha fatto sparire la registrazione o il dvd di quel cartone che fa cagarissimo
- Finire l’ultimo cioccolatino
- Dimenticarti che anche tu separavi tutti i componenti della minestra nel piatto e li mangiavi in sequenza ben precisa
- Buttare
gli obbrobrii lavoretti che hanno fatto a scuola e poi sostenere con convinzione che, se non si trovano più, è perché tengono in disordine la loro stanza - Nascondere le caramelle per mangiartele in santa pace e poi affermare “mi sono dimenticata di comprarle”
- Finire le frasi per loro quando non trovano le parole
- Suggerire soluzioni a puzzle o indovinelli o quiz
- Urlare la mattina per farli uscire di casa in orario
- Minacciare di togliere il gioco più amato
- Sbadigliare quando gli leggo il libro la sera
- Minacciare di contare fino a 3
- Contare fino a 3
- Dirgli con rabbia e soddisfazione: Te lo avevo detto…
- Urlargli: Quante volte ti devo dire di… ?
- Buttare i loro disegni (e poi dire Non so come siano finiti lì quando li ritrovano nel bidone della carta)
- Essere sempre troppo seri e dimenticare di ridere con loro
- Smorzare i loro entusiasmi dicendogli che non ce la faranno mai
- Sminuire i loro amici
- Raccontare le loro cose ad altri
- Parlare di loro come se non fossero presenti
- Mostrare aria di sufficienza verso piccoli accadimenti che per loro sono tragedie/gioie
- Chiedere che voto hanno preso i compagni quando il loro è stato basso
- Paragonarli a noi alla loro età
- Decidere che di 37,5° non è mai morto nessuno e mandarli a scuola
- Negare l’evidenza: Ti ho detto che non ho messo le carote nella minestra! Quello non è arancione!
- Smontare il mondo di Barbie/Lego/vattelapesca costruito con pazienza in una settimana perché occupa tutta la stanza e trovare l’alibi dell’aver fatto ordine
- Parlare come mia madre
- Sminuire le cose che amano, ma io detesto
- Generalizzare: Non aiuti MAI, sei SEMPRE in ritardo, sei SEMPRE arrabbiato
- Mantenere il punto anche se chiaramente ho torto marcio
- Fargli i complimenti per aver mangiato tuttotuttotutto, senza lasciare un boccone
- Non capire che loro voltano pagina molto più velocemente di me
- Rapportare tutto a me (invece che ascoltare il “loro” episodio in silenzio e capire quello che sta succedendo, attaccare con: Anche a me successe quando avevo la vostra età che blablabla)
- Mangiare dolci o giocare al computer di nascosto e cacciarli se li senti arrivare con: Sto lavorando, lasciatemi in pace!!
- Fare finta di leggere un messaggio della nonna per lui/lei, mentre cazzeggi su FB.
- Dimenticare che quando si legge le orecchie smettono di funzionare, non è che ti stanno ignorando di proposito
- Non credere alla loro versione dei fatti
- Minacciare il collegio
- Dire che tu da piccolo ADORAVI le verdure
- Spegnergli la tv anche se il cartone non è finito
- Spegnergli il videogioco prima che finiscano il livello
- Non avere tempo di ascoltarli
- Non andare a sciare/in bici/a giocare a pallone/alle prove di danza con loro: Tanto c’è papà/mamma
- Sistemare la casa di Barbie mentre sono via perché Così trova tutto bello quando torna e sapere perfettamente che è una scusa per giocare con la casa di Barbie, cucirle vestiti o cambiarli
- Fare paragoni
- Vestirli come non vorresti mai vestirti
- Vestirli come non vorrebbero mai vestirsi
- Dargli ordini contrastanti Stai zitto, adesso parla – Guai a te se Ti muovi! Vieni qui!!!!
- Arrabbiarmi quando mi disturbano mentre lavoro, mentre loro vogliono solo condividere qualcosa con me (anche se è un video idiota su youtube)
- Dirgli che non sa cosa è il sacrificio
- Sostenere il contrario di quello che vorresti che facesse, contando sul suo spirito di contraddizione nei tuoi confronti
- Cambiare la maglia o i calzini che ha scelto per abbinare meglio i colori
- Non capire che non capiscono l’ironia e incazzarsi
- Dirgli che le barzellette che si raccontano a scuola sono stupidissime e non fanno ridere
- Parlargli al plurale, quando in realtà vuoi prendetela con l’altro genitore: Voi non fate niente in casa – Ve ne fregate di questo o di quello
- Credere di essere cattivi genitori
Che dite abbiamo detto già tutto? No dai, sono certa che c’è altro. Voi casomai aiutateci ad allungare la lista nei commenti.
Alla fine ci sentiremo tutti meglio, ne sono certa e saremo disposti a darci una pacca sulla spalla.
Quello che non mi piace e’ essere più severa in pubblico più tosto che quando siamo sole. Questo per paura che le altre persone pensino di me che sono una mamma troppo “morbida”. E poi non riuscire a controllare il tono di voce, gridandole cose del tipo: Adesso mi hai veramente stancato! Capiitoooo!!?
Pensare sotto sotto che la maestra che vede il tuo pupo per 8 ore…in fondo non lo conosca come te mamma che trascorri con lui solo 2 ore al giorno
Dilaniarti di nascosto perché tu non lo vedi per quelle 8 ore
Sperare che la febbre non passi proprio subito per poterti spupare quel bimbo così coccoloso, caldino e docile
Riempirgli il piattino di schifezze alle festine degli amici,che sai che non mangerà perché preferisce giocare….e scrofarti patatine miste a torta colorata….piuttosto di buttare via il cibo!
Basta perché ne avrei troppe da dire e il senso di colpa non lo consente
Io sono posseduta nei momenti di stanchezza da un giudice inflessibile e pazzoide che somiglia molto a mio padre. Rimprovero con voce sdolcinata e sintassi elaborata, in sostanza dico cos’è orribili illudendomi di apparire ragionevole, o che risulti meno aggressivo di un urlo o di una sculacciata.
Poi:
Mi dimentico ciò che ho promesso
Sono così stanca che non riesco a giocare con le bambine
Mi dimentico di cambiare le lenzuola a scuola
Faccio il cambio stagione sempre troppo tardi
Compro profumi per me (metaforici) e pochi balocchi per loro
Sono una mamma più severa di quanto non lo.sia con me stessa (ma penso in questo di fare loro del bene)
Eh Tullia, è un camminare sul filo del rasoio il nostro. Si cerca di mantenere l’equilibrio come si può, ma a volte una scivolata bisogna metterla in conto. Poi le tue sono piccine ancora, coraggio! :*
lunghissimo elenco e quasi del tutto condivisibile. Ma l’ultima volta che attuai il punto 19 e mia figlia mi scoprì, ci rimase così male (l’avevo fatto per teeeee) e non credette a nessuna delle mie parole di scusa che da allora tengo tutto per i posteri… in merito allo sminuirli o criticarli invece mi sono ripromessa di non farlo. ho ben in mente le frasi di mia madre, oltre al fatto che credo che i miei figli siano molto meglio di me alla loro età
Si si, sono tutte cose orrende. La 19 poi è proprio terribile terribile. Bisogna affinare la tecnica per non farsi scoprire 😉
uffa, mi sa che non c’ero durante il brainstorming.
Allora, tra le cose di cui non vado orgogliosa:
– quando lamentano compagne di classe prepotenti, rispondo che devono dire loro, da parte mia, di smettere di rompere il X%$&/zzo
– quando non riconoscono il mio impegno nei loro confronti, alzo il sopracciglio e dico “la prossima volta puoi chiedere a papà”, sapendo che lui probabilmente perderà il confronto
E si, chiedilo a papà è un classico 😛
Urca, mi sa che ci son dentro fino al collo. Mi hai fatto ridere perché verissimo quando dici: fingere che sia più tardi perché non sanno leggere l’orologio, e: mangiare patatine di nascosto in cucina!
Io aggiungo: ammorbarli col racconto di quando erano nella mia pancia (poveretti!!!).
E poi manca il classico: AI MIEI TEMPI…
🙂
No dai, ai miei piacciono i racconti di quando erano nella pancia, me li chiedono loro! 🙂
Cavoli, almeno una volta, direi che li ho passati quasi tutti!
aggiungerei: “Scegliere il libro che piace a noi in biblioteca sostenendo che è perchè sai che leggendolo poi gli piacerà molto” e invece è solo perchè vuoi leggerlo tu.
“Affermare con sicurezza che è troppo piccolo per andare da solo su quella giostra, è molto meglio se lo accompagni tu”, quando lui neppure ci vuole salire ma tu non vedi l’ora di farlo!!
Il libro in biblioteca!!! Ecco che mancava alla lista! 😉
Grazie, è stato terapeutico!!! 🙂
🙂