Anno nuovo, vita nuova, era l’augurio standard di mio padre ogni inizio di gennaio. Quest’ anno, per una volta, ho deciso di prenderlo sul serio e complice la crisi, la spossatezza post-festiva, e alcune mattine libere adesso che grazzialcielo i figli sono rientrati a scuola ho deciso di mettere mano a tanti lavori che richiedono un minimo di tempo e solitudine, a volte tempo e compagnia, e ho tratto le seguenti conclusioni da tutto questo. Cosa che mi ha permesso di distillare una lista di attività che spero siano utili anche a te, io per sicurezza me lo sono stampata e adesso sta lì sul tavolo nel mucchio di carte che prima o poi riordinerò.
Il decalogo di capodanno della casalinga pigra:
1) Non si può essere SEMPRE pigri
Da quanto tempo ci conosciamo? Ormai hai capito che il mio principio nella gestione casalinga è massimo WOW con minimo sforzo, ma qui arriva la cattiva notizia: ce lo possiamo permettere solo se ogni tanto ci sforziamo sul serio. Gennaio è un momento buono come un altro, ma se nel tuo ritmo di vita e lavoro ci sono momenti migliori conservati queste informazioni e fai la manutenzione quando ti viene meglio.
2) Inventarizzare
Io adoro farmi prendere dall’ispirazione del momento, ma visto che durante le feste ci sono molte occasioni di usare casa, mettere addobbi e cosette varie, comincia di giorno in giorno ad annotarti mentalmente o fisicamente scrivendolo proprio, alcune cose che vorresti sistemare, riparare, sostituire, cambiare. E magari di volta in volta, mentre usi un determinato spazio della casa e quindi le cose si notano, fai caso a quello che non è pratico, non ti serve, vorresti diversamente. Qui ti puoi allargare quanto ti pare, tanto non siamo ancora arrivati al doverlo fare.
Anche annotarti cose che sai bene che per il momento non hai tempo, forse, aiuto o soldi per realizzare serve molto, perché le cose piccole che invece puoi affrontare adesso le inizi avendo presente dove vuoi arrivare, e cominci allora a lavorare intorno al progettone grosso e fai acquisti mirati tenendone conto.
3) Chiedi aiuto
I lavori grossi a volte meglio farli in compagnia: o perché si tratta di riparazioni per cui ti ci vuole l’ esperto, o perché se sposti cose pesanti meglio suddividere il carico, o perché stiamo facendo cose ripetitive o che comunque permettono la conversazione e in due è più bello. Se sei squattrinata fai scambio favori e compagnia con gli amici, una volta costruiamo la paretina in cartongesso da me, la prossima vengo ad aiutarti a verniciare.
4) Comincia con il pulire
Si, lo so, io sono quella che le pulizie le rimanda o evita il più possibile. Questo perché mi danno più soddisfazione i cambiamenti radicali che i piccoli passi. Ma prima o poi pulire tocca e questa è l’occasione per scegliersi qualcosa di veramente grosso (e con questo non intendo pulire il frigo o il forno, quello persino io lo faccio regolarmente). Alternate quindi pulizie grosse e piccole.
Io mi sono data come obiettivo tenere sgombro il bancone della cucina per una settimana, per vedere l’ effetto che fa. E ho smontato e pulito a fondo, ma fondo fondo, la cappa aspiratrice, che tanto era rotta dal natale 2013 e quindi la dovevo comunque smontare per capire cosa fosse.
Ho prima scaricato da Internet il libretto di montaggio, ho assoldato Lothar che è elettricista per leggerselo e aiutarmi a smontare, ma soprattutto a rimontare e un po’ la compagnia e l’ aiuto, un po’ l’orrore per gli strati di sporco che scoprivo in angoli impensabili, mi è venuto il raptus e pace, per i prossimi sei anni non ne voglio più sapere. Il mio consiglio, oltre alla pezzetta che già conoscete, è quello di mettere in ammollo in acqua calda e bicarbonato tutti gli elementi, filtri e altro, che decidete di lavare poi in a mano con la spazzolina o in lavastoviglie (sempre seguendo le istruzioni del fabbricante, che dice che si può). Il pensiero a monte è anche, prima di comprare una cappa, capire come pulirla e scegliere anche in base all’impegno che saprete di volerci mettere.
Non l’abbiamo riparata perché tocca ordinare un pulsante nuovo, ma almeno lo so, forse nel gennaio 2016 mi decido e lo ordino.
5) Pulisci riordinando
Devo aver già detto che pulire e riordinare sono due attività diverse e che il bello di avere qualcuno che viene a pulire è che questa persona si concentra solo sulla pulizia e riesce a farla più velocemente e a fondo. Inoltre sapere che sta per venire qualcuno a pulire ti spinge a riordinare (o almeno a imboscare quello che sta in giro in una scatola) per approfittarne meglio. Quindi o ti fai venire la compagnia che dicevo sopra, uno pulisce e l’ altro riordina in tandem, o ti scegli qualche punto della casa che ha bisogno di un approccio radicale, come la dispensa, un armadio a caso, o la libreria, o il frigorifero, o la credenza o il mobile in cucina/soggiorno poggiatutto.
Ti armi di strofinacci e spruzzatore del tuo prodotto preferito (mio marito predilige i tovagliolini usa e getta), ti metti vicino un secchio per buttare il buttabile e ti crei una superfice su cui appoggiare quello che sta nello scaffale, e uno scaffale alla volta svuoti, pulisci, fai la cernita e rimetti a posto. Io che ho bisogno di spostare cose e fare cambiamenti lo adoro perché senza mettere sottosopra la casa o scombinare il senso di conservazione dei coinquilini sposto i vasi blu dalla vetrina allo scaffale, metto i biglietti da visita nel centino apposito (che riordinerò in altro momento), scopro in dispensa pacchetti semivuoti di cose varie che o trovo modo di riciclarmi in insalata.
La scarpiera, una volta l’anno, mi dà particolari soddisfazioni perché elimino le scarpe che non entrano più ai bambini, o che non mi vanno più, metto da parte quelle da portare al calzolaio, cancello dalla specchiera gli scritti vari pronta a scriverci poesie per una nuova stagione. Ognuno ha i suoi feticci, basta conoscerli e togliersi ogni tanto la soddisfazione.
6) Svuota le scatole
Ve lo ricordate il mio trucco delle scatole? Prima o poi bisogna svuotarle, riordinarle e vedere cosa c’ è dentro, se mi serve ancora e dove metterlo. Decidi tu se vuoi affrontarlo in grande stile o una scatola alla volta. Per il primo approccio datti almeno qualche ora indisturbata, questo è un lavoro in cui la compagnia non aiuta, anzi, deconcentra. Per il secondo, decidi di volta in volta cosa svuotare e come farlo, ma organizzati per trovare un posto al contenuto prima.
Per il lavoro in grande io ho bisogno di un po’ di grandi superfici, tavolo, pavimento, tappeto lettone, quello che sia. Mi siedo, prendo una scatola in grembo o davanti, mi metto un secchio delle immondizie da un lato e uno scatolone o busta per la carta dall’ altro e comincio a estrarre un oggetto alla volta e farne mucchietti tematici. Mano a mano che le scatole si svuotano e i mucchietti aumentano mi alzo e comincio a metterli al proprio posto, un mucchietto alla volta. Tutto quello di cui so con certezza che è rotto, non mi serve più, lo butto o nel bidone generico o nella carta straccia.
Quello che voglio regalare lo metto da parte, e un’ altro modo per semplificarmi la vita è che se non sto sistemando la camera dei bambini tutte le loro infinite cose le metto tutte insieme e le rimetteremo a posto insieme in un altro momento. Quando ho meno tempo e posso riordinare una sola scatola.
7) Riempi le scatole
Prima di demotivarti definitivamente, datti dei limiti. Se hai 5 scatole da mesi o anni in attesa di sistemazione già è tanto se le riunisci, ci guardi dentro e ne cominci a svuotare un paio. Certe volte da tre scatole diverse saltano fuori cose che avevi dimenticato e che prima di essere riordinate devi farci qualcosa, tipo bollette da pagare, lettere da finire di spedire. Questi sono incarichi a parte, se hai tante carte, per esempio, mettiti da un lato le cose urgentissime da fare oggi, ma non subito, fra un’ ora, e altrove le cose che possono aspettare domani o la settimana prossima. Quando sei andata avanti ancora un po’ con le scatole, ti sistemate le cose urgentissime, ma prima devi almeno rendere agibile la superfice su cui stavi smaltendo. Dovrai pur andare a letto, o cenare sul tavolo o far rientrare il resto della famiglia in soggiorno. Sapere quando smettere è importantissimo.
Fare dei mucchioni organizzati in nuove scatole e buste e impilarle vicino a dove ci rimetterai mano domani o comunque a breve, è già più che metà dell’ opera. Era lo scoglio più duro, adesso, se non fai passare troppo tempo, è tutta discesa.
8) Tra un lavoro e l’ altro, coccolati (e cucina e lava la doccia)
Siamo pratici, tutta questa fatica è necessaria ma serve anche a darci soddisfazione e semplificarci la vita, non procurarci un’invalidità da sforzo e toglierci per sempre la voglia di pulire o riordinare qualcosa. Ci sono ricettine buone e coccolose che ci vuole un attimo a farle (e magari mentre cuociono inventarizziamo il contenuto dei cassetti, e forse, dico forse, iniziamo a svuotarne uno per portarci avanti con il riordino della cucina).
O buttiamo via i cibi scaduti in cui ci imbattiamo, o il fondo di sacchetto di qualcosa che ormai è troppo impolverato per usarlo e via, via. Due ricette, una dolce e una salata buone, d’ effetto e scandalosamente veloci le trovi qui. Oppure fatti una bella maschera al viso, al corpo o ai capelli. Portati in bagno uno spruzzino pieno di aceto e la pellicola trasparente e uno straccio pulito, spogliati, spalmati la maschera e spruzza ovunque dentro la doccia – ed eventualmente nel lavandino – l’ aceto. Fai passare il resto dei 10 minuti di posa della maschera leggendo qualcosa, ascoltando musica, o pulendo lo specchio del bagno e i rubinetti con l’ aceto e lo straccio già che ci sei, o limandoti le unghie se vuoi privilegiare il me-moment. Poi infilati nella doccia, sciacquati tutto, e già che sei al caldo sotto il getto passa, se necessario uno straccetto su eventuali macchie. Ma anche no.
Esci, eventualmente asciugati se hai freddo, rientra nella doccia e spruzzane tutti i buchini da cui esce l’ acqua di aceto, coprili con lo straccetto già imbevuto di altro aceto, impacchetta tutto con la pellicola, lascialo stare tutta la notte. Vestiti o anche no, prendi un passavetro di gomma e tira via l’ acqua dalle pareti della doccia. Usa l’ asciugamano – presumo vecchio, che con le maschere sempre meglio gli asciugamani vecchi, che poi sono anche più morbidi – per lucidare i rubinetti e gli angoli della doccia e poi buttalo nel cesto della lavatrice.
La mattina dopo il primo che si fa la doccia toglie tutto il pacchetto e con il primo getto d’ acqua (vabbè, eventualmente una strofinatina con una spazzolina, anche quella delle unghie eventualmente) toglie i residui di calcare e la doccia brilla.
Tempo extra necessario oltre ai normali tempi di posa di maschera e doccia sera e mattina? Un minuto, al massimo. Se ci prendi gusto puoi anche farlo più spesso.
9) Aggiusta
In tutta la fase inventarizzazione, pulizia, sgombero avrai annotato cose e cosette da aggiustare, sistemare, verniciare, avvitare. Scegline una piccola e fallo la sera dopocena. Scegline una grossa e falla nel weekend, magari con qualcuno che aiuti. Accertati prima di avere in casa il materiale e spunta la lista. Magari ti eri decisa ad appendere una mensola e scopri di non avere le viti adatte, prendi la lista e cerca una cosa più piccola, magari sostituisci una lampadina o disincrosti un elettrodomestico (o tutti, insieme, prima di andare a fare tre ore di shopping, così nessuno ci mette mano). Continua a mantenere la lista, magari incollandola all’ interno di uno sportello con una penna accanto e ogni volta che vedi qualcosa da aggiustare segnatelo e ogni volta che hai un momento di buco, scegli una voce e aggiustala e ogni volta che vai a fare la spesa leggi cosa ti serve per il prossimo momento di buco.
10) Butta o regala
Nel corso di quanto detto sopra hai messo da parte una scatola di cose da dare via, una scatola di carta da buttare separatamente, magari anche la plastica o il vetro o le batterie o gli elettrodomestici. Esci, vai alcune volte avanti e indietro da casa al container e prima di rientrare premiati. Compra un gelato, fai un giro al parco, comprati la tua rivista preferita. Un altro trucco è decidere che ogni volta che rientri a casa, prima ancora di toglierti la giacca, ti fai un giro e butti tre cose che non ti servono. Ogni sera. Possibilmente tutti i menbri della famiglia i loro tre. Non litigate intorno al bidone sul perché vuoi buttare questa cosa che mi potrebbe servire. Fatelo separatamente, funziona meglio. O insieme è catartico.
Buon anno, buona casa, goditela al massimo, te la sei meritata.
Lo scaffale concettuale ce l’ ho, in soggiorno il 5 gennaio e l’armadio di biancheria e tessili non quotidiani (tipo una scatola di vestiti che forse un giorno rimetterò, ma forse forse). Adesso ci devo aggiungere lo scaffale hobby. Ma infatti una non lo fa per sgamare le pulizie, è che già che devi sollevare una cosa per spolverarci sotto e intorno, tanto vale spostare tutto e ricominicare da capo.
🙂 anche a me ispirano più le imprese epiche, tipo cambiare integralmente l’organizzazione dei contenuti degli scaffali in cucina secondo una nuova gerarchia concettuale. Ma mi rendo conto che non si possono fare sempre queste cose per sgamare le pulizie effettive, ahimé