Durante questo mese si è parlato di cura e igiene da molti punti di vista; dopo quanto ci siamo detti, tra una riflessione ed un commento, mi sento di sottolineare un paio di cose pratiche che credo siano molto urgenti nelle nostre famiglie: in primis ridurre il consumo di prodotti cosmetici e detergenti per la casa che inquinano più di quanto puliscano, in secondo luogo darsi nuove regole per comprare (o non comprare) ciò che ci serve, lasciandoci ispirare anche ad esperimenti di autoproduzione.
A spiegare bene tutto questo e molto altro, è Maura Gancitano, autrice di Igiene e cosmesi naturali – Idee e ricette per il bambino, la famiglia e la casa (ed. Leone Verde). Maura ha fatto un percorso istintuale, che l’ha portata a proteggere i suoi bambini non tanto da germi e batteri, quanto da una miriade di prodotti pieni di ingredienti aggressivi, inquinanti e potenzialmente dannosi e a trovare soluzioni alternative che l’hanno portata in tutt’altra direzione.
Questo libro mi è piaciuto perché, senza estremizzare, racchiude tante idee che anche io condivido pienamente: ecologia, economia e salute non possono che essere intrinsecamente legate e ognuno di noi può trovare una propria strategia per sopravvivere alla pubblicità e resistere ai consigli non richiesti o alle consuetudini familiari.
Maura Gancitano, l’autrice di questo libro, ha risposto ad alcune domande che le ho posto su queste tematiche.
– Igiene e cura di sé entrano in un territorio molto intimo, in cui cresciamo e facciamo le nostre scelte con il peso (o la forza) dell’eredità culturale e familiare: da dove è iniziato il tuo orientamento verso igiene e cosmesi “naturali”?
Ho iniziato a domandarmi cosa contenessero i cosmetici che usavo solo durante la mia prima gravidanza. Fino a quel momento avevo scelto i prodotti in base al prezzo o alla profumazione, come fanno un po’ tutti, e non mi ero mai veramente chiesta da cosa fossero composti. Ho iniziato così a fare delle ricerche, a comprare dei libri e, dato che grazie alla gravidanza sentivo il grande desiderio – per la prima volta nella mia vita! – di creare con le mie mani, ho cominciato pressoché da subito ad autoprodurre saponi, unguenti e creme. Da lì ho iniziato ad approcciarmi a uno stile di vita più naturale, ho modificato moltissimo la mia alimentazione e ho iniziato a fare attenzione a tutte le scelte d’acquisto che fino ad allora avevo compiuto meccanicamente.
Il tuo libro propone ai genitori un’attenzione particolare alla cura della persona, dalla mamma in gravidanza al neonato e in generale a tutta la famiglia: parli di scelte consapevoli, lettura dell’Inci, acquisto di prodotti certificati, autoproduzione. Un genitore al primo approccio su questi temi da dove può iniziare per non perdersi tra le tante proposte?
All’inizio ci si sente spaesati, è vero. L’offerta di prodotti “naturali” si è allargata molto negli ultimi anni, e spesso si assiste a un fenomeno detto “greenwashing”, attraverso il quale molte aziende spacciano per naturali o addirittura biologici prodotti che non sono così dissimili da quelli tradizionali. Questo accade in particolare con i detersivi: quando si legge “con tensioattivi di origine vegetale” significa che a una parte di agenti lavanti vegetali sono state “attaccate” delle molecole petrolchimiche, che in genere arrivano addirittura al 70% del prodotto totale. Il detersivo così ottenuto sarà meno aggressivo e dannoso di uno ottenuto con metodi tradizionali, ma non sarà di certo naturale, né tantomeno biologico.
Come si fa allora ad orientarsi? Riunirsi in Gas e cercare delle aziende italiane che producano cosmetici e detersivi davvero eco-biologici e con ingredienti a Km0 è, a mio parere, la soluzione migliore, più efficace e, a lungo termine, più economica, ma per qualcuno può essere difficile. Consiglio allora di scegliere comunque, ove possibile, marchi italiani e certificati. Un altro metodo può essere, inizialmente, quello di scaricare una lista degli ingredienti da evitare e comprare solo i prodotti che non li contengono, dato che adesso è sempre più facile trovare delle linee economiche anche al banco del supermercato (ma ciò vale quasi esclusivamente per i cosmetici, mentre i detersivi rappresentano quasi sempre un compromesso tra formulazioni classiche e percentuali minime di sostanze naturali). L’importante è sempre, anche quando ci si trova in un negozio di alimenti biologici o in un’erboristeria, controllare l’INCI, perché anche in questi casi è possibile scambiare per eco-biologici dei cosmetici davvero poco diversi da quelli tradizionali.
La lettura dell’INCI può apparire all’inizio complicatissima, ma se ci si appassiona alla cosmetica naturale (e appassionarsi è facilissimo) diventa progressivamente più facile, e permette di smascherare formulazioni pessime o ingredienti inappropriati per un certo prodotto.
– Consigliaci tre prodotti di base salutari, ecologici e di facile reperibilità e utilizzo da cui partire per l’igiene personale e la pulizia della casa “naturali”
Esistono davvero moltissime possibilità in entrambi i casi! Per l’igiene personale consiglio di avere sempre in casa un olio vegetale (pressato a freddo e biologico) e la tintura madre di calendula, che per quanto mi riguarda possono essere utilizzati in mille diverse occasioni. E poi, per quanto riguarda i bimbi, dell’ossido di zinco, che può essere mescolato al momento con dell’olio o dell’acqua per proteggere la pelle da irritazioni di varia natura.
Per la pulizia della casa, invece, i due ingredienti essenziali sono l’aceto di mele e il bicarbonato, che possono costituire la base per moltissimi prodotti diversi (importante: non vanno mai associati!). All’interno del libro offro alcune di queste ricette. E l’acido citrico, per fortuna sempre più facile da reperire, che può essere sciolto nell’acqua o usato tal quale e si presta a diventare ammorbidente, anticalcare, brillantante per lavatrice, lucido per la rubinetteria e ancora tanto altro…
Sul tuo libro ci sono moltissime ricette per far da sé prodotti cosmetici e non solo, dai più semplici come la pasta all’ossido di zinco ai più complessi come gel esfoliante, tonico rinfrescante, dentifricio etc. Qualche dritta per non far esplodere la casa e non combinare guai.
La prima regola è non avere fretta. Si può cominciare facendo un macerato oleoso di calendula o la pasta all’ossido di zinco contro bruciature e irritazioni, e poi continuare creando del sapone, degli unguenti, e infine delle creme vere e proprie. Se si procede con calma, solo con la voglia di imparare e di riacquisire una dimensione del tempo dilatata, lenta, l’autoproduzione diventa davvero un piacere, un’occasione per scoprire molte cose di sé, e la casa… non esplode! L’importante è documentarsi sempre moltissimo prima di fare una nuova ricetta e imparare a maneggiare poche materie prime per volta, cercando di scoprire le loro proprietà e i loro effetti su di sé. L’autoproduzione è stata una grande scoperta, per quanto mi riguarda, perché mi ha permesso di capire il valore di ciò che si fa con le proprie mani. Come moltissime altre persone, per anni ho creduto di non essere in grado di fare qualcosa del genere, di essere maldestra e pasticciona. In realtà, come diceva lo chef Gusteau in Ratatouille, «non tutti possono diventare dei grandi cuochi, ma un grande cuoco può celarsi in chiunque». Occorre provarci, e l’idea di poter creare in casa qualche semplice cosmetico potrebbe essere davvero l’occasione giusta.
– di Elisa Mestiere di mamma–
Molto interessante. Cercherò di recensirlo! A volte non ci rendiamo conto di quante schifezze ci spalmiamo addosso (e di quante ne spalmiamo sui nostri figli!), eppure basterebbe così poco per evitarlo: http://unamammagreen.com/2013/09/12/cosmetici-per-bambini-guida-alla-lettura-delle-etichette/
Questo libro mi interessa molto. Mi sto rendendo conto che molti detergenti e cosmetici, per quanto di buona marca, non sono adatti ai miei problemi dermatologici e, piuttosto che acquistare prodotti sempre più specifici, andare per sottrazione è la strategia migliore.
Meno prodotti, spesso sostituiti da sostanze naturali e basiche, con un guadagno anche economico non indifferente.