Intervista a Monica, mamma ottimista!

Monica ha 40 anni, è mamma di Michele, un iperenergetico e simpaticissimo cinquenne e di Antonia, che, a 2 anni e mezzo, dimostra un’invidiabile indipendenza. Vive e lavora a Roma.
Come ed in che momento della tua seconda gravidanza hai iniziato a preparare Michele alla nascita della sorellina?
Quando si cominciava a notare il pancione, comunque almeno dal 5° o 6° mese se non ricordo male. Di solito, entrambi i bambini, li preparo per tempo ad ogni genere di novità, per dar loro modo di abituarsi all’idea. In quel caso l’ho coinvolto anche nella preparazione della cameretta insieme.
Devo sottolineare che Michele era comunque piccolino quando ha saputo che sarebbe nata Antonia e, anche dopo, al momento in cui è nata, aveva solo 2 anni e mezzo. Secondo me è stata, quindi, una differenza di età ideale.
Devo dire che non ha avuto regressioni anzi avendo tolto il pannolino a maggio e quello notturno a settembre è stato come se non fosse successo niente. E’ man mano che crescono che aumentano le competizioni.

Come ha reagito il maggiore alla nascita di Antonia? Per esempio al fatto che tu fossi in ospedale per il parto, al momento in cui siete tornati a casa con la sorellina?
Ho avuto un parto naturale e… naturalmente è avvenuto di notte, con Michele
al seguito!
 Appena partorito, alle 4 del mattino, quando ho incontrato mio marito (che ovviamente era rimasto con Michi) e Michele, l’infermiera mi ha consigliato di mettermelo in braccio (ahhhh! questo ed altro!).
In macchina tornando dall’ospedale eravamo io, Michele ed Antonia sul sedile posteriore e Michele (ancora non parlava o non voleva, mah!) ha dato il sopranome alla sorellina (involontariamente) chiamandola ‘tanta’ e tuttora quando domandi alla piccoletta come si chiama ti dice ‘tanta’.
Quando sono tornata a casa, dietro consigli vari, gli ho portato un regalo… con il quale non ha mai giocato! (In compenso ci gioca Antonia adesso!). Appena arrivati a casa, mi sono seduta sul divano ed ho chiesto a Michele se voleva portare un gioco alla sorellina e lui le ha portato il suo orsacchiotto… mah! sarà stato un caso?
Comunque ho cercato di renderlo partecipe in tutto: dal cambio pannolino, al latte (ho allattato al seno per poco e forse anche questo è stato d’aiuto per evitare gelosie varie), a qualsiasi altra cosa in cui potesse essere coinvolto, facendogli anche prendere qualche decisione e cercando sempre di fargli esprimere commenti su questa sorellina “combinaguai”.

Quali sono stati i momenti “critici” del rapporto tra i tuoi due figli?
Certamente negli anni quando Antonia ha cominciato ad attirare l’attenzione: con lo svezzamento, quando ha iniziato a camminare e quando ha parlato.
Anche in questo ho chiesto a Michele di “insegnarle a parlare”, con grande soddisfazione del primogenito visto che le ha fatto dire, più o meno, “papà” (non so come sia successo, ma lui ha creduto che ogni parola nuova fosse opera sua e qualcuna lo è stata!).

 

Nella vita di relazione di Michele, con i compagni di scuola, con i familiari, come ha influito la nascita di Antonia?
Antonia è nata a fine agosto e Michele è andato al primo anno di materna a settembre. E’ stato un anno un po’ nervoso e duro, per tutti, psicologicamente (Michele veniva spesso a dormire nel lettone di mamma e papà), molto anche per la mamma! Ma passa in fretta. Anzi, purtroppo crescono, e soprattutto i secondi, che non hanno gli stessi privilegi dei primi, crescono praticamente da soli, diventando molto più indipendenti ma con un carattere ffforteee!

 

Oggi come potresti descrivere il loro rapporto?

 

 

Beh! Oggi è un piacere. Michele è contentissimo di avere una sorellina: quando gli dice “piccoletta, ti voglio tanto bene” o, come ieri sera, si infilano nel letto insieme per la favola e Michele le dice “sono proprio contento di avere te come sorella”. Ai cinque anni di Michele, sono contenta (almeno per adesso!): continua ad aiutarla in tante cose ed è molto protettivo.
Certo litigano sempre e c’è sempre un po’ di gelosia e competizione. Speriamo che rimanga sempre equilibrata, quantomeno.
Michele comunque si sente il primo. Prima di fare qualsiasi cosa (vestirsi, fare merenda o altro) chiedo a lui o ad Antonia chi vuole farlo per primo, perché tanto, qualsiasi cosa io decida, sembra essere sempre quella sbagliata e così faccio decidere loro… Anche per la mia salute mentale!
Antonia, invece, fa tutto quello che fa il fratello. Figuriamoci, Piccola Peste, certo, deve cercare il suo spazio in tutti i modi e, quindi, attira l’attenzione con molti capricci (è faticoso…), ma passerà anche questo spero.
L’unica cosa che mi auguro (essendo figlia di mezzo, ahimè) è di non fare mai differenze fra i miei due amori/mostri o, se accadrà, di accorgermene per tempo.

 

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