Appello a noi genitori: Influenza H1N1, confrontiamo notizie di prima mano

Questo post di Gloglo ed i miei dubbi personali mi hanno dato un’idea.
Sul virus H1N1 (o influnza A, di cui è un sottotipo) e sulla presunta pandemia influenzale siamo in balia di informazioni allarmiste e, sospettiamo, fuorvianti. O almeno molti di noi si pongono domande su dove finisca l’attenzione e dove cominci l’allarme.
Far finta di nulla è inutile e non corretto: parliamo comunque della salute dei nostri bambini e della nostra (molti di noi sono nella fascia di età a rischio maggiore). Correre dietro ad ogni sirena d’allarme è ancora più inutile e dannoso.

La prima cosa che mi è venuta in mente, nel dubbio di comprendere di cosa stiamo davvero parlando, è stata quella di prendere appuntamento dalla nostra pediatra, per il consueto “tagliando” annuale e per conoscere l’opinione di una persona di cui mi fido e che è un’operatrice vicina ai problemi di salute dei bambini.
Sono certa che molti di noi genitori stanno facendo la stessa cosa: nei prossimi giorni molti parleranno con i propri pediatri dei loro dubbi in merito a vaccinazioni e misure di prevenzione, oltre che all’esistenza di un vero problema sanitario diffuso.

Allora ho pensato: perchè non confrontare quello che ci verrà riferito dai nostri pediatri? Perchè non scrivere ognuno due righe sull’opinione del nostro medico di fiducia? Sono sicura che, se molte informazioni coincideranno, saremo tutti più tranquilli.
E poi saranno informazioni non mediate, dirette, “di prima mano”, provenienti da chi cura i bambini tutti i giorni.

Vi propongo di scrivere nei commenti a questo post un breve riassunto di quello che vi hanno spiegato i vostri pediatri.
A coloro che sono anche blogger, se preferiscono scrivere un post sull’argomento nel loro blog, chiedo di inserire il link qui nei commenti.

Cerchiamo insieme un modo per evitare l’allarmismo ed accendere l’attenzione.

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22 thoughts on “Appello a noi genitori: Influenza H1N1, confrontiamo notizie di prima mano”

  1. mammansia…anche mio figlio è nato prematuro…27 settimane.
    L’unica cosa che puoi fare – come ti ha gia’ detto saggiamente Silvia – è sentire la pediatra che sicuramente ancora vi segue nei follow-up previsti per la prematurità. Posso dirti quello che ha detto a me la pediatra, di fare quello stagionale e di non fare quello per la nuova influenza.

    Considera che il picco arriverà ad inizi dicembre e – a meno che tuo figlio non soffra di gravi polmonari (i prematuri a volte hanno qualche strascico altre volte no) – credo non abbia senso fare un vaccino a gennaio, quando ormai l’emergenza comincerà a scemare…

    Io non sono molto portata per i vaccini, in genere. Ho fatto fare a mio figlio tutto, anche quelli facoltativi, ma perche’ appunto uscivamo da una storia di prematurità. Ma ora che ha 3 anni un po’ di influenza non credo che faccia male.

    Ultimo dato: finora i morti per nuova influenza sono lo 0,002 per cento, cento volte inferiore al dato delle vittime del virus stagionale.. prima non faceva notizia, ora invece si’.

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  2. Silvia, ma era la suocera di mammansia a non dire quando ha 38 di febbre! Almeno così ho capito io. Se è così direi che un bel discorsetto alla suocera ci sta tutto. Magari usando qualche tecnica tipo quelle descritte qui.

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  3. @Mammansia: come vedi dai commenti al post abbiamo già raccolto un po’ di opinioni di pediatri. Facciamo finire il mese, dato che altre lettrici ed amiche blogger ci hanno promesso notizie dalle loro visite pediatriche, e poi faremo il punto.
    Direi comunque che, per ora, si parla di una normale influenza e vaccinare o meno resta una scelta personale.
    Sul conto di tua suocera, invece, debbo ammettere che io sono sostanzialmente d’accordo con lei: la nostra pediatra sostiene che un bambino può svolgere le sue normali attività fino a quando ha più o meno 38,5° di febbre, ovviamente compatibilmente con la sua voglia o meno di svolgerle. E per quel che ne so dalla mia socia, questa è l’opinione della maggior parte dei pediatri svedesi. Anche perchè io mi accorgo che mio figlio ha la febbre, normalmente, ben sopra i 39°, dato che con meno è perfettamente efficiente.
    Visto che il tuo bambino ha una storia pregressa di prematurità, sicuramente la pediatra che lo conosce e lo segue saprà consigliarti al meglio sul vaccino. Del resto il 23 settembre è dietro l’angolo.
    Ah, per trovarci: https://genitoricrescono.com

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  4. Alllllooorrra: Che devo fare???? Ho un bimbo piccolo (15 mesi), nato super-prematuro (a sei mesi),che ora è una roccia…..il controllo dalla pediatra ce l’ho il 23….ANSIA….perchè anche se non lo vaccino ho i miei suoceri che sono due ignorantoni campagnoli che preferirebbero morire piuttosto che farsi una punturina (l’ignoranza è una brutta bestia….);inoltre mia suocera è bugiarda( dice che sta bene anche quando ha 38 di febbre)a rischio di contagiare chiunque!!!
    Che devo fare? Ah….forse sono incinta anch’io,lo saprò tra una quindicina di giorni…ripeto: Che devo fà???? Ho bisogno di consigli.
    Ah! mi dici l’indirizzo che devo inserire per ritrovare questo blog? Io ci sono arrivata per caso e se esco ho paura di non trovarlo più.
    Grazie e ciauuuu.

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  5. Data: 10 settembre;
    Fonte: pediatra di base (per noi unica pediatra: non abbiamo uno specialista privato);
    Atteggiamento dell’esperta: rilassatissimo e, direi, ironico;

    Domanda: “dottoressa, cosa ne pensa di questa storia dell’influenza A?”
    Risposta: “Beh… se la conosco, esattamente quello che ne pensa lei!”
    (Si, la dottoressa mi conosce!)

    Dati più tecnici:
    – devono essere vaccinati, come per ogni influenza, solo i soggetti a rischio;
    – non c’è alcuna necessità di vaccinazioni globali di una data popolazione in riferimento alla fascia d’età;
    – fonti statunitensi sostenevano che era opportuno fare una campagna di vaccinazione a tappeto dei bambini per preservare la popolazione anziana; dati scientifici successivi (anch’essi statunitensi ed europei) hanno dimostrato che non c’è evidenza di nesso concreto tra la vaccinazione dei bambini e la minor incidenza nella popolazione degli anziani, seppur conviventi o a stretto contatto con i bambini. Quindi i nonni, se credono, si vaccinino in prima persona;
    – lavarsi le mani non è una precauzione da attuare per prevenire il contagio, è semplicemente una norma igienica oridnaria che andrebbe ben insegnata ai bambini a prescindere dalle influenze, questa o altre!

    (Ah, per il resto, se vi interessa: rapporto peso/altezza corretto, sono spuntati due molari definitivi superiori ed uno inferiore sta spuntando, dobbiamo prenotare per il richiamo della trivalente e per la visita oculistica annuale; abbiamo anche il certificato da portate in piscina… Ma forse questo non vi interessava…)

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  6. Oggi incontro informativo al consultorio in quel di Stoccolma:

    – atteggiamento rilassato (ma questo è tipico svedese)
    – è un’influenza, quindi normali procedure per minimizzare il contaggio, quali lavaggio frequente mani e simili
    – la Svezia offrirà il vaccino a tutta la popolazione dai 3 anni in su, con priorità alle categorie a rischio (metà dose per i bambini rispetto ad un adulto)
    – al di sotto dei 3 anni, non osano somministrare il vaccino perché temono che gli effetti collaterali siano peggio dell’influenza

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