Un natale diverso

Credo che a questo punto sia chiaro agli occhi di tutti che questo natale sarà diverso dal solito. Che sia per decreto legge o per senso civico, le possibilità di incontri con famiglia, amici e affetti vari, sono limitate, e in ogni caso poco raccomandabili. Per come la vedo io abbiamo di fronte a noi due sole possibilità, essere indignati per uno dei motivi qualsiasi per cui riusciamo ad indignarci e passare queste feste a roderci dentro, oppure indignarci per uno dei motivi qualsiasi per cui riusciamo ad indignarci ma accettare la situazione e provare a goderci il godibile. Tra le mie strategie di sopravvivenza al natale di questo magnifico 2020, rientra il tentativo di renderlo un natale più svedese di quello che viviamo normalmente, visto che normalmente rientriamo in Italia per trascorrerlo con la famiglia , ma quest’anno non lo faremo. Il natale in Svezia è denso di tradizioni e spero che tutto ciò possa contribuire a renderlo speciale, nonostante tutto. Per questo ci siamo impegnanti in preparazioni culinarie, dolci allo zafferano e alla canella, ci siamo circondati di decorazioni natalizie in abbondanza, e ci siamo forniti di quintali di candele che accendiamo ogni mattina, a rischiarare il buio svedese.

Da qualche settimana è quindi arrivato in casa nostra un piccolo elfo o Nisse. Il Nisse è un elfo che fa dispetti e scherzetti, ma può portare anche piccoli doni, o assegnare compiti come quello di cucinare biscotti allo zenzero. Normalmente arriva nelle case di bimbi piccoli, grazie alla misteriosa apparizione di una certa porta piccina che un giorno appare attaccata ad un muro insieme ad una lettera di accompagnamento.

Il Nisse lavora di notte e dorme di giorno, quindi la mattina, quando ci si alza non si sa mai cosa ha preparato e bisogna guardarsi intorno.
Guardando Instagram ho la netta sensazione che molti genitori di bimbi piccoli si stiano divertendo come pazzi, portando la cosa ad eccessi al limite dell’accettabile, altri trovano idee semplici ma geniali, come quella di congelare gli spazzolini da denti in un blocco di ghiaccio, o di decorare l’albero di natale con carta igienica, o servire pipì di Nisse in un bicchiere a colazione, e posso solo immaginare le tante risate da parte di bimbi piccoli di fronte alla pipì di Nisse in un bicchiere (semplice succo di mela).

Ora avendo figli non più piccolissimi, sapevo che stavo rischiando che tutto finisse in una alzata di spalle e poi immersi di nuovo ognuno nel suo schermo. C’era bisogno di voglia di mettersi in gioco, capacità di improvvisazione, ma soprattutto capacità di non perdersi d’animo se lo scherzo non fosse riuscito. Insomma ho affrontato questa cosa con un certo spirito di rassegnazione, come va va, l’importante è provare a divertirsi.  E poi, ca va sans dire, scherzi adatti a figli più grandi, che la pipì di nisse me la tirerebbero dietro senz’altro.

Il Nisse giocando a palla in salotto in piena notte ha rotto lo schermo. Mi sa che oggi niente PS4 😉


Ad esempio l’undicenne una mattina ha versato del latte nella tazza per la colazione e ha lanciato un urlo quando è uscito latte blu (che ha assaggiato con molta circospezione). Il quindicenne invece è rimasto stupito quando invece del burro da spalmare sul pane ha trovato una sostanza marrone non meglio identificata (budino al cioccolato). Poi c’è stata quella volta in cui il Nisse ha giocato a palla in salotto la notte e ha rotto lo schermo della TV (ci sono video 24h cracked screen su YouTube, che se si preferisce si può mettere anche sul cellulare, per un effetto panico assicurato. Lo avrei fatto sul cellulare se non fosse che quello di mio figlio ha già lo schermo rotto da 6 mesi).  Una mattina quando si sono svegliati hanno trovato le porte delle loro stanze chiuse da una ragnatela di spago con il messaggio: “sei in vacanza, torna a letto”. Stamattina il Nisse gli ha fatto trovare dei dolci al cioccolato (chokladbollar) apparecchiati sul tavolo. L’undicenne ci si è tuffato entusiasta, ha dato un primo morso, poi un secondo, e poi…maccheca’..nascosta nella pallina di cioccolato c’era una polpetta! Il quindicenne invece ha ingoiato tutto senza accorgersi di nulla, che i teenagers si sa che sono cloache senza fondo, e solo dopo molte domande ha confessato che in effetti aveva un sapore un po’ speziato.  In ogni caso il Nisse si è pentito di non averci nascosto dei cavoletti di Bruxelles invece che polpette (aveva desistito perché l’odore di cavoletti di Bruxelles la mattina alle 6 non lo entusiasmava troppo), ma si ripropone di ripetere l’esperimento un’altra volta.

La porta chiusa con una ragnatela di spago è uno degli scherzi del Nisse.
E’ ovvio che se il Nisse chiude la stanza con una ragnatela di spago, può trasformarsi in un ottimo sistema per tenere ospiti indesiderati fuori, e passare la giornata in pigiama a guardare video su YouTube


É evidente  che i miei figli non si stanno ammazzando dalle risate come farebbero dei bimbi più piccoli, però il quindicenne sorride comunque sotto i baffi, e l’undicenne se la sta decisamente godendo, se non altro perché il Nisse per fare la cosa completa, lascia messaggi in rima, in svedese. Che a ripensarci mi chiedo come diavolo gli sia venuto in mente! E così l’undicenne ride e ride di questi buffi messaggi, che contengono errori, e ridendo mi dice che questo Nisse non conosce bene lo svedese se fa tutti questi errori. Io gli rispondo che è perché non si è mai impegnato a scuola, e quindi che almeno lui facesse qualcosa per imparare a scrivere correttamente, che non si sa mai nella vita, e ad un certo punto potrebbe trovarsi al di qua della barricata a scrivere messaggi in rima per aiutare dei ragazzini a viversi almeno un po’ dello spirito del natale, anche quando tutto intorno c’è un’aria da fine del mondo. 
Per il resto, Nisse a parte, cercheremo di rendere queste feste il più possibile festose, e passare del tempo insieme noi quattro, che a pensarci anche quello è un lusso che nella quotidianità si perde spesso tra i mille impegni tra lavoro, scuola, malumori e attività varie.
Voi cosa state facendo per conservare un po’ dello spirito natalizio? 

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2 thoughts on “Un natale diverso”

  1. Ma dai! È bellissima questa cosa!! Anche noi quest’anno restiamo a Firenze e non andiamo dai parenti a Napoli… ma ci serve anche per riassestare un po’ la nostra famiglia… quindi credo che avremmo comunque passato il Natale a firenze è andati a Napoli qualche giorno dopo…
    Comunque Nisse a parte, anche io sto lavorando moltissimo Sul mantenere quella atmosfera che in qualche modo trovavamo già pronta a Napoli. Più luci, più addobbi… e sono giorni che impacchetto regali mandati dai parenti di giù e cucino di tutto… serve ai bambini ma più vado avanti e più mi rendo conto di quanto serva a me!

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    • grazie Erica! Bello sapere di non essere sola in questa pazzia di cercare la normalità. E’ vero quello che dici, serve quasi più a me che a loro, ma mica per questo è meno importante no? 😉 Tantissimi auguri a te e alla tua famiglia!

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