Tracy Hogg risolve i vostri problemi di sonno

4mesi_trisQuesto post l’ho promesso ad un sacco di gente che non dorme la notte da quando gli è nato un figlio.
Questo post è dedicato a tutti, ma proprio tutti, i genitori che per fare addormentare il piccolo hanno bisogno di cullarlo, allattarlo, dondolarlo, spingere la carrozzina per 45 minuti, portarlo a fare un giro in macchina, accendere il frullatore, passare l’aspirapolvere, correre i 100 metri con lui appeso nel marsupio o qualsiasi altra tecnica ingegnosa. Perché un genitore che non dorme, al contrario di quello che si crede comunemente, entra in una fase di eccesso di creatività, e trova soluzioni ai problemi che non si sarebbe mai sognato di pensare prima.
Questo post è dedicato a tutti i genitori che non riescono a dormire la notte perché c’è un terzo incomodo nel lettone che tira calci e non riescono a metterlo nel suo lettino senza farlo svegliare.
Questo post è dedicato a tutti i genitori che semplicemente vorrebbero poter usare la notte per lo scopo per cui è stata inventata: dormire.

Si perché in The Baby Whisperer Solves All Your Problems: Sleeping, Feeding, And Behavior–beyond the Basics from Infancy Through Toddlerhood, Tracy Hogg da il meglio di se. E anche se non risolverà mai TUTTI i vostri problemi realmente, sul discorso sonno trovo il suo metodo semplicemente geniale. Attenzione, non sto dicendo che è il metodo perfetto per tutte le famiglie e tutti i bambini. E’ il mio preferito perché cerca di mettere d’accordo le esigenze di tutti, genitori e figli, cercando di adattarsi al tipo di bambino che si ha. Ma la scelta di quale sia il metodo giusto per voi è sempre a carico esclusivamente vostro.

Questo post non ha nessuna pretesa di essere una spiegazione completa del metodo. Vi faccio un breve resoconto nella speranza di interessarvi a questa tecnica, per permettervi di provarla (male) sulla base del mio riassunto, e con la fiducia che invece di prendervela con me vi decidiate finalmente a leggere direttamente la fonte.

Iniziamo con le premesse. Sto dando per scontato che:

1. avete un bambino piccolo che ha dei problemi di sonno (di età superiore ai 3 mesi)
2. siete convinti di volerlo far dormire nel suo lettino
3. siete convinti che qualsiasi cosa avete fatto finora non vi sta più bene e volete cambiare
4. siete convinti che non esiste nessuna bacchetta magica, ma che ogni cambiamento di un comportamento più o meno radicato abbia bisogno di molta molta pazienza e tenacia.

Analizziamo il problema
Per risolvere un problema bisogna capire quale è il problema. No, non vi sto prendendo in giro con giochi di parole. I motivi per cui un bambino piccolo non dorme tutta la notte possono essere moltissimi, e spesso ci sono più problematiche sovrapposte.
Alcune delle domande importanti da porsi per analizzare la situazione sono:
– dorme bene durante il giorno?
– si addormenta da solo nel suo lettino?
– cosa fai per tranquillizzarlo quando si sveglia nel cuore della notte?
– se viene allattato durante la notte, mangia sul serio oppure si attacca solo un paio di minuti prima di riaddormentarsi?
– è felice e sereno nonostante tutto?
– si sveglia sempre agli stessi orari o è completamente imprevedibile?

Io mi innamoro del libro semplicemente leggendo le sue tabelline di descrizione dei casi, da cui Tracy Hogg deduce l’origine del problema e quindi stabilisce il metodo da adottare come soluzione. Ad esempio se si sveglia ad orari irregolari la notte è molto probabilmente fame. Se si sveglia ogni ora è facile che non sappia addormentarsi da solo. Se si sveglia di soprassalto dopo 10 minuti dall’addormentamento è probabilmente sovrastimolato. E così via. Io ho usato queste descrizioni infinite volte con il Vikingo e ora le sto usando con Pollicino. Mi hanno sempre aiutata ad identificare l’origine del problema con grande precisione.

Gli schemi descrittivi si riferiscono a fasce di età: fino a 3 mesi, tra i 6 mesi e i 12 mesi, e oltre i 12 mesi. E la soluzione deve essere adattata a seconda dell’età oltre che del temperamento del bambino.

Attenzione però, se il bambino ha meno di 3 mesi il metodo descritto qui di seguito non va bene.

Facciamo un piano
Una volta identificato il problema è possibile fare un piano per risolverlo. E’ naturalmente diverso se un neonato di 6 mesi non ha mai dormito nel suo lettino e inizia ad urlare ogni volta che ce lo mettete, rispetto al caso di un bambino di 9 mesi che dorme nel suo lettino, ma che viene allattato quando si sveglia di notte, oppure che viene fatto addormentare in braccio prima di metterlo nel lettino.
Il problema normalmente è molteplice (dorme nel lettone E viene cullato per farlo addormentare E fa sonnellini troppo brevi) ed è meglio dividerlo in piccoli pezzi per affrontare un aspetto alla volta.
Se ad esempio il bambino urla appena messo nel lettino, magari perché è stato tentato il metodo Estivill senza successo e lo ricorda come un posto orribile, sarà bene iniziare dal rendergli il suo lettino un posto piacevole in cui stare di giorno, prima di lavorare sul modo di addormentarsi, e infine riuscire a farcelo dormire anche la notte. Più sfaccettature ha il problema, più lungo diventa il tempo della sua soluzione.
Le regole guida sono:
– iniziare dal risolvere la parte più semplice del problema
– iniziare sempre a risolvere il problema sonnellini perché di giorno siamo più sicuri di riuscire a ragionare bene e a mantenerci fedeli al piano fatto.
– individuare chi tra i due genitori è più probabilmente in grado di portare a termine il piano (se la mamma lo allatta per addormentarlo è più facile se ci pensa il papà; se il papà è un cuore tenero e non può sentire il suo piccolo piangere sarà meglio che ci pensi la mamma)

La cura
Una volta risolti i problemi più semplici, quali quello di fare amicizia con il lettino, stabilire una routine dell’addormentamento, eliminato eventuali dubbi su fame e/o malattie, ci si può concentrare sul problema sonno.
La spina dorsale del metodo di Tracy Hogg per risolvere il problema del sonno è quello che lei chiama Pick Up/Put Down (letteralmente tira su/ metti giù). Il PU/PD si può utilizzare per ottenere le seguenti cose:
– insegnare al bambino ad addormentarsi da solo nel suo lettino
– prolungare il periodo del sonnellino se è troppo breve
– eliminare qualche abitudine del bambino che ci risulta scomoda (cullarlo, allattarlo per farlo dormire, ciuccio)
– far riaddormentare il bambino che si sveglia troppo presto al mattino (no, le 7 del mattino non è troppo presto, nonostante la vostra vita pre-bebè fosse diversa)

Come funziona.

Prima cosa, e questo è vero a qualsiasi età, verificate di aver stabilito una routine che ripetete prima di ogni addormentamento. Il ripetersi degli stessi gesti infatti dice al bambino che si sta avvicinando il momento di dormire e lo predispone al sonno. La routine è necessaria non solo per la sera ma anche per i sonnellini diurni, anche se ci possono essere delle differenze tra giorno e sera. Ad esempio non è necessario che sia completamente buio di giorno.

Poi mettete il piccolo nel suo lettino da sveglio. Se il bambino non sa addormentarsi da solo, molto probabilmente inizierà a piangere. Allora lo tirate su, e cercate di calmarlo. Non bisogna assolutamente cullarlo o allattarlo o qualsiasi metodo avete adottato finora.
Se il bambino è tra i 3 e i 6 mesi potete provare a calmarlo tramite leggere pacche ritmate sulla schiena, mentre sussurrate sh sh sh vicino al suo orecchio. Se è più grande questa tecnica potrebbe impedirgli di calmarsi e avere l’effetto opposto, soprattutto il rumore. Cercate di usare il potere calmante della vostra voce. Mantenete un tono calmo ma deciso mentre ripetete sempre la stessa frase, ad esempio “va tutto bene. Mamma (o papà) è qui per insegnarti ad addormentarti da solo“. Quello che gli state dicendo in realtà è “io so cosa sto facendo, anche se a te può sembrare strano” e la vostra voce deve comunicargli questo senso di sicurezza.
Nel momento in cui smette di piangere, rimettetelo nel lettino dicendo qualcosa tipo “ora ti metto nel lettino”. Se inizia a piangere, lo tirate su di nuovo e cercate di calmarlo di nuovo, adottando sempre la stessa tecnica. Appena smette di piangere, lo mettete giù di nuovo. L’idea è quella di calmarlo in braccio, non di addormentarlo in braccio. E’ per questo che è importante metterlo subito giù appena smette di piangere.
Per bambini al di sopra dei 12 mesi circa, il tira su/metti giù in realtà è solo un metti giù, in quanto a quell’età si metteranno in piedi da soli nel lettino e quindi dovete semplicemente rimetterli sdraiati e assolutamente non tirarli fuori dal letto.

Sembra facile fin qui? Allora partiamo dalle domande, che tanto lo so cosa vi state chiedendo:

Ma quante volte devo fare su e giù?
Tante quante ne servono per farlo addormentare. La quantità dipende dal livello di tenacia di vostro figlio, dalla sua età, e da quanto tempo siete andati avanti con il metodo “sbagliato”. Con il Vikingo ci sono state punte oltre il centinaio di volte. Con Pollicino intorno ai quattro mesi e mezzo la prima volta l’ho fatto 50 volte. La buona notizia è che già dalla seconda volta si nota il primo miglioramento. Leggo dai miei appunti che con Pollicino ho fatto 50 volte la prima volta, 20 volte la seconda e poi 10 volte la terza. Il secondo giorno sono state necessarie 20 volte per il primo sonnellino del mattino, e poi 10 per il secondo e 5 per il terzo. E stavamo solo al secondo giorno.

Ma quanti giorni ci vogliono?
Per bambini piccoli ci vogliono al massimo 3 giorni. Per bambini più grandi ce ne vogliono di più. Come dicevo prima dipende da chi è il bambino, quanti mesi avete passato a cullarlo e la sua età.

Come si fa per iniziare?
Iniziate il PU/PD con il primo sonnellino del mattino se necessario. In questo modo arriverete a sera un po’ avvantaggiati.

E se non si addormentasse?
Se il problema è particolarmente radicato può succedere che il bambino resista all’addormentamento fino all’orario del pasto successivo. Far addormentare un bambino stanco e affamato è ancora più difficile. Quindi dategli da mangiare. Se lo allattate fatelo in un’altro ambiente per fargli capire la differenza. Poi ricominciate. Prima o poi crolla.

Ma non è crudele farlo piangere?
Dipende dal perché pensi che stia piangendo. E’ utile pensare che non sta piangendo perché soffre delle pene inaudite, ma perché è ferocemente arrabbiato. Dopotutto gli si stanno cambiando le carte in tavola, e lui era abituato a fare diversamente. Non sta capendo il motivo del cambiamento e quindi si arrabbia. Tenendolo in braccio per calmarlo e mantendendo la voce tranquilla gli insegnate una abilità che gli tornerà utile per molto tempo. E non è come lasciarlo piangere da solo nel suo lettino, perché voi sarete sempre li con lui.

E se si calma ma si rimette a piangere mentre lo metto giù?
Allora finisci di metterlo giù nel lettino, togli il contatto fisico con lui e poi lo tiri su di nuovo. Non tornare indietro quando state a mezza via verso il lettino. Una volta detta la frase “ora ti metto nel tuo lettino” si va nel lettino. Anche se solo per 3 secondi.

E se si contorce e si butta all’indietro? A volte sembra impossibile tenerlo in braccio per calmarlo.
Allora vuol dire che vuole andare nel lettino. Mettilo giù senza aspettare che smetta di piangere. A volte può succedere che nonostante pianga per la stanchezza non vuole essere confortato in braccio. Questo è vero soprattutto per bambini molto sensibili o della categoria che Tracy Hogg chiama “scontrosi”.

Ma te hai veramente fatto questa cosa più di 100 volte con il Vikingo?
Si. L’ho fatto. Eravamo disperati. Non ne potevamo più. Lui sembrava non voler mai dormire e aveva solo 3 mesi e mezzo. In realtà ormai sappiamo che si trattava di loop motori dovuti ad eccessi di stanchezza, ma allora pensavamo che non volesse dormire perché non era stanco. Ad un certo punto ho preso mio figlio in braccio, ho detto a GG di non venire qualunque cosa succedesse e mi sono chiusa in camera con lui. Il Vikingo ha iniziato ad urlare. Ci sono voluti 45 minuti di urla disumane e moltissimi PU/PD. Alla fine sono uscita dalla stanza stravolta, ma sorridente. GG più stravolto di me mi ha detto “ma come hai fatto? Io non ce l’avrei mai fatta!”
A quel punto mi sono tolta i tappi dalle orecchie.

Ma allora sei stata bravissima! Potresti venire a casa nostra ad aiutarci con Paolino!
E no! Quello è stato il mio momento di gloria. Fatto una volta, non ci penso più.

E la notte?
Alla notte ci pensa sempre GG. Io non sono in grado di usare il cervello. Gli ho spiegato la teoria, e fa tutto da solo. Se volete, vi mando lui 😉

PS. Se ti fosse venuta voglia di leggere qualcuno dei libri della Hogg, acquistandolo cliccando uno dei link inseriti in questo post aiuterai questo sito a crescere:

Prova a leggere anche:

Previous

Attenzione: salti di crescita! La crisi dei 4 mesi

Tema del mese: separazioni.

Next

1,099 thoughts on “Tracy Hogg risolve i vostri problemi di sonno”

  1. …scusa la domanda stringata, è che ho qualche dubbio perchè ancora non ho trovato una buona regolarità soprattutto la mattina, e sto andando un pò a tentativi…

    Reply
    • Simona, diciamo che non segue il sonno, pappa, attività, perché i tempi sono diversi. Quindi ad esempio se si sveglia alle 7, allora diventa una cosa tipo:

      7.00 sveglia e colazione (poppata se ancora la vuole)
      7.30 attività fino al sonno
      9.00 sonnellino di 1 ora e mezza circa
      10.30 merenda (frutta o yoguth o simili)
      attvità
      12.00 pranzo
      13.00 sonnellino 1 ora e mezza/2 ore
      15.00 merenda
      15.30 attività
      17.00 sonnellino corto se lo vuole ancora
      18.00 (o 19.00) cena
      19.30 letto

      Ovviamente non è che a 6 mesi in punto si cambia routine, e questi sono orari indicativi che vanno aggiustati a seconda del bambino e delle esigenze della famiglia. Per noi la cena è alle 18 per tutta la famiglia, e poi sia Pollicino (ora ha 11 mesi) che il Vikingo (che ora ha 4 anni e 4 mesi) a letto alle 19.30. E la serata è tutta nostra! 😉
      Però mi rendo conto che sono orari nordici, e che in Italia al massimo si riesce a cenare alle 19 o 19.30. E allora pace, vorrà dire che il sonnelino del tardo pomeriggio si manterrà più a lungo. Però cercherei sempre di mettere i bimbi a letto il prima possibile e non fargli fare orari assurdi tipo le 11 di sera! Il rischio è quello di avere un bambino stanco e stressato.

      Reply
  2. Quindi dovrei anticipare tutte le poppate? Proverò…
    Come mai fino ai sei mesi devo prima allattare e poi dare assaggi e dopo i sei mesi al contrario?

    Reply
    • Daphne perché dici di anticipare le poppate? Facciamo un esempio, diciamo che la sveglia avviene alle 7 del mattino.
      7.00 poppata
      7.30 attività
      8.30 sonnellino di circa 1 ora e mezza/2 ore
      11.00 poppata
      11.30 attività
      13.00 sonnellino di circa 1 ora e mezza/2 ore
      15.00 poppata
      15.30 attività
      17.00 sonnellino solo se mostra di avere sonno mezzora/45 minuti circa
      19.00 poppata
      20.00 a letto per la notte
      21.00 poppata ravvicinata in semiveglia
      23.00 altra poppata ravvicinata in semiveglia

      La poppata delle 21 è solo un suggerimento se pensi che poi la notte si sveglia per la fame, altrimenti la salti.
      Secondo questo schema, che va bene per un neonato di 3-6 mesi, hai 5 o 6 poppate nell’arco della giornata.
      Pensi di riuscire a seguire questo schema di massima? Ovviamente gli orari sono approssimativi e non hai bisogno di stare li con l’orologio a misurare il tutto.

      Prima dei 6 mesi il latte dovrebbe essere l’alimento principale, allora allattandola prima della pappa, ti assicuri che prenda abbastanza latte tuo, e che non si sazi con la pappa. Dopo i 6 mesi inverti, perché il rischio è che si sazi del tuo latte e che non riesca a prendere abbastanza calorie. Se non effettui l’inversione potresti ritrovare un bambino molto affamato o che cresce poco.
      Ovviamente dopo i 6 mesi lo schema qui sopra non va più bene e bisogna aggiungere qualche spuntino a metà mattina e anche pomeriggio. E l’alternanza E.A.S.Y. non è più tale.

      Reply
  3. Serena ho letto il post che dicevi, e la mia Coniglia fino al mese scorso era una bimba da manuale sui riposini, per lo meno durante la prima parte della giornata. Pappa, gioco e nanna di 2 ore al mattino. Pappa, gioco e nanna di 2 ore al pomeriggio. Poi verso le 18 pappa, gioco e a volte quel riposino che dicevi di 30/45 minuti, prima della poppata serale precedeuta anche dal bagnetto, che di solito faccio tra le 20 e le 21. Il problema è che da quel momento in poi non ha mai voluto saperne di dormire…cioè, proviamo a metterla nel lettino, cantiamo ninna nanna, pacche sulle spalle con shhh shhh, PU/PD, ma è un pianto infinito…spesso io e MM ce la ‘palleggiamo’ un pò per uno fino a che si fa l’orario (23/mezzanotte) di prendere il biberon della nanna. E anche quello viene dato tutt’altro che nel dormiveglia. Ieri sera per esempio, biberon alle 23, e mio marito ci ha combattuto per quasi un’ora per farla addormentare. E’ crollata solo a mezzanotte e mezza. all’1,30 io avevo il seno in fiamme, il sinistro dove ho avuto un brutto ingorgo il mese scorso, l’ho presa che dormiva, allattata e ha anche fatto il ruttino con gli occhi chiusi! L’ho rimessa giù e nel giro di 5 minuti era di nuovo nel mondo dei sogni…Capisco che magari è nervosa e piange per la stanchezza, ma non so come fare a farle prendere il sonno della notte alle 21 🙁

    Reply
    • Daphne lo so che ti sembrerà assurdo, però prova ad anticipare. Soprattutto se non fa il sonnellino di tardo pomeriggio, che comunque dovrebbe essere al più tardi verso le 17. Prova a metterla a letto un’ora prima, verso le 20. Quando i bimbi sono stanchi possono fare resistenza all’addormentamento. Direi che vale la pena tentare per un paio di giorni e vedere se funziona.

      Come capisco per il seno dolorante. Anche io ho sofferto di ingorghi e non è affatto divertente! 🙁

      Reply
  4. Daphne scusami se non sono intervenuta finora, ho visto che Rossella elargiva buoni consigli a tutte, e vista la mia situazione in questo periodo, ho lasciato fare. Anche perché mi sembra che ve la state cavando tutte benissimo. Vorrei dirti due cose. La prima sulle poppate random. C’è una cosa che tu scrivi che mi allarma un pochino. Dici che dopo essere stata fuori due volte in un giorno e quindi era anche molto stanca, è andata a dormire a mezzanotte. Io penso che mandare una bambina di 5 mesi a letto a mezzanotte sia una garanzia di numerosi risvegli notturni, e poppate random durante giorno e notte. Ti consiglio, in caso ti fosse sfuggito, di leggere il post Il sonno vien dormendo. Una bimba di 5 mesi dovrebbe andare a dormire per la notte intorno alle 19.30 o 20.00. Le poppate che avvengono dopo quell’ora dovrebbero essere fatte nel dormiveglia, e assolutamente niente attività fino al mattino.
    La seconda cosa riguarda l’autosvezzamento. La quanntità di cibo che riesce ad ingerire un bambino di 6 o 7 mesi non è uguale per tutti. Alcuni bimbi continueranno a prendere ancora molto latte, altri invece si butteranno felici nella nuova esperienza. Se avrai l’accortezza di offrire sempre il tuo latte ad ogni pasto (prima del pasto fino ai 6 mesi, e dopo il pasto dopo i 6 mesi) la tua bimba prenderà il cibo di cui ha bisogno. Pollicino a 7 mesi veniva allattato 3 volte al giorno: colazione, merenda e cena. Per il resto mangiava di tutto dal nostro piatto. Spero di essere riuscita a tranquillizarti.
    In bocca al lupo!

    Reply
  5. Rossana sono proprio felice!
    Che meraviglia riuscire a risolvere. Mi emozionano i tuoi ringraziamenti. Più di tutti sapere che dalle mie parole traspare tranquillità (fino a un paio di mesi fa non ci avrei scommesso un soldo), ti giuro che lo sarai pure tu una mammatranquilla 🙂
    Riguardo alla tua domanda. L’Autosvezzamento è detto in maniera più completa: “ALIMENTAZIONE COMPLEMENTARE GUIDATA DAL BAMBINO” il che spiega abbastanza semplicemente le regole del gioco: alimentazione COMPLEMENTARE perchè il latte resta l’alimento principale finchè non viene naturalmente sostituito dal cibo che passa da essere costituito da assaggi a veri e propri pasti completi; GUIDATA dal bambino perchè si basa sul concetto che sia LUI il centro del sistema e che sia attraverso le sue competenze che si stabilisca l’alimentazione.
    Per quello che ho letto e per il percorso che abbiamo deciso di intraprendere con la nostra pediatra (una spagnola illuminata) l’allattamento è la base, anche perchè è attraverso il latte materno che si scongiurano allergie, intolleranze varie ed eventuali. Insomma è come se il latte fosse un gastroprotettore che permette al piccolo di accedere alla menza di casa.
    Secondo Petr Gonzales poi l’autosvezzamento si può seguire anche con altro latte, ma meglio evitare se si sta allattamdo.
    Vedrai che se sarà questo il metodo che sceglierete per l’introduzione dei solidi (che si è più facile ma più lungo e più “responsabilizzante”), l’allattamento si diraderà da sè (non ti racconto in meno di un mese quante volte è esploso il mio seno causa cibo…)
    Riguardo a quante poppate a quattro mesi: si, sono 4 almeno! tu quante volte mangi? e quante bevi? 🙂
    Ti dico anche che sono quattro perchè c’è (almeno dovrebbe esserci)la poppata notturna, se no c’è il famoso discorso delle poppate ravvicinate che sono tre nell’arco di cinque ore: ovvero 18-20-23.
    Resisti!
    Ti abbraccio ancora.

    Daphne scusami, non volevo scrivere nulla di fastidioso, capisco lo stress delle poppate random. Però devo dire che gli orari che hai scritto non mi sembrano assurdi.
    Prova a ristabilire la durata dei sonnellini… e allatta quando si sveglia.
    Se poi credi che sia una questione di latte, prova con l’introduzione del cibo se è pronta e in bocca al lupo.

    Reply
  6. Ciao Elena,
    io non so esserti di grande aiuto perchè non ci sono ancora passata (il mio piccolo ha otto mesi), ma leggendo il tuo commento mi è venuto in mente se magari può esserci stato qualche cambiamento nella vostra vita, tipo l’inizio del nido, o il tuo rientro al lavoro o qualcosa del genere…poi sinceramente pensando a me mi sono anche un pò allarmata: anche se fila tutto liscio per vari mesi, magari dopo la fatica di avergli insegnato a dormire da solo nel suo lettino e tutta la notte, ci sono queste regressioni????????? no perchè mi devo preparare psicologicamente a questa possibilità…………….

    Reply
  7. buongiorno!
    il mio bimbo ha 15 mesi e fino a qualche settimana fa non ha mai avuto problemi di sonno, infatti si addormentava da solo nel lettino per tutta la notte. ora da qualche settimana, nonostante non abbiamo cambiato la sua solita routine di nanna, non c’è verso di farlo addormentare da solo. vuole che qualcuno rimanga in stanza con lui a portata di sguardo o possibilmente con una mano su di lui (la viene a cercare alzandosi nel lettino). non appena mi allontano, e basta il minimo rumore, anche se sembra addormentato, inizia a piangere disperato.
    di notte poi, ha iniziato a svegliarsi un paio di volte e bisogna seguire la stessa procedura della sera o lo metterlo nel lettone in cui ovviamente si addormenta subito!!
    mi chiedo se è solo una fase legata magari ad un passaggio di crescita o se invece, assecondandolo nelle sue esigenze, stiamo instaurando un circolo vizioso che fino ad oggi eravamo riusciti ad evitare…
    aspetto fiduciosa vostri commenti e aiuti!!!

    Reply
    • Elena, ripeto le domande che ti ha posto Simona. Riesci a pensare ad un cambiamento, o ad una situazione stressante a casa? Magari voi genitori siete più stanchi o nervosi per qualche motivo, o c’è stato un cambio di insegnante all’asilo (se va all’asilo). Insomma prova a capire se c’è qualche problema che gli causa stress. I bambini sono catalizzatori impressionanti di stress e anche quando non sembra che si siano accorti di qualcosa, in realtà stanno metabolizzando tutto. Io direi che stargli vicino nel momento del bisogno è l’unica cosa da fare. Quando è passato questo periodo, vi rimetterete in sesto.

      Reply
  8. Rossana sono contenta per te! un grazie anche da parte mia a tutte per la possibiltà di condividere questi momenti e soprattutto i dubbi e le insicurezze…per me questo sito è stato davvero illuminante!!!
    A prorposito di autosvezzamento c’è un sito a mio avviso interessante
    http://www.autosvezzamento.it

    Reply
  9. @Rossana è andata così così…s’è svegliata 2 volte, alle 3 e alle 4 (anzi, anche alle 3,20 per essere rpecisi)…ma non piangeva forte, si ‘lagnava’..allora ho aspettato un poco, nel frattempo sono andata al bagno..in 5 minuti ha torvato il suo pollice e s’è riaddormentata entrambe le volte.
    oggi invece siamo state super sballate: ha mangiato alle 9,15 alle 11,45 e alle 14,15…cioè 3 poppate in 5 ore! A 5 mesi O_O poi però ha dormito 3 ore nel pomeriggio rimangiando alle 18,30! io sono proprio infatsidita perchè il caos non lo sopporto proprio. Ora vediamo a che ora chiederà la pappa. A cena ho fatto un tortino di patate e se n’è mangiata con gusto un paio di cucchiaini..forse questi ‘assaggini’ potrebbero saziarla e farla dormire un pò più la notte?

    @Rossella non è che sono stanca di allattare, sono stanca di allattare senza orari, a richiesta non fa per me. Il libro della Hogg era la mia Bibbia, EASY funzionava benissimo da due mesi, poi vabbè, forse è arrivato il salto di crescita (ma che sia durato 3 settimane mi pare starno…) e avevamo superato anche quello. Ma da una settimana risvegli a random e poppate altrettanto a random! Per questo temo che il latte non le basti più..

    Reply
  10. Rossella, non so che dire… Un GRAZIE grande grandissimo sarebbe ancora troppo poco!!! Grazie a te, grazie alle mamme che mi danno sostegno e conforto… Grazie soprattutto a Serena e Silvia per aver creato questo magnifico “luogo” in cui ci si sente meno sole e meno “sbagliate”.
    (a proposito Serena: oltre a Genitorisbroccano perché non fate anche Genitoriringraziano :)?)
    Ma veniamo a noi. Tu non immagini l’effetto delle tue spiegazioni su di me e sul mio mondo: mi hai aperto il cielo! Finalmente le cose quadrano! E dire che ho due lauree eppure non avevo capito il semplice metodo easy! (e ho letto il libro,eh?!) ..che sia vero che la gravidanza brucia neuroni? 😛
    In effetti da quando il mio bimbo (che ha tre mesi e mezzo) ha iniziato a dormire un po’ meno, io mi ero incredibilmente complicata la vita, perché invece di dargli subito da mangiare una volta sveglio un po’ guardavo l’orologio, un po’ ascoltavo le sue richieste…. Non ti dico che stress!!!
    Ma ora ho finalmente chiaro il tutto.
    Oggi ho fatto come dici tu, e non solo io sono stata più tranquilla con l’allattamento, ma è stato anche più semplice metterlo a letto a dormire! 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 Magica Tracy Hogg!!!
    Certo, essendo il primo giorno è ovvio che i tempi erano un po’ cortini (tra una poppata e l’altra pause di 2 ore e mezza stamattina e 2 ore nel pomeriggio. Stasera invece quasi 3 ore… Ma in teoria manca ancora l’ultima poppata, quindi diciamo che finirà per mangiare una volta in più rispetto al solito). Ma è anche vero che il mio tato stamattina si è svegliato con un super raffreddore quindi fa più fatica sia a mangiare che a dormire, povero cucciolo!
    Nei prossimi giorni vediamo come va.
    Davvero non so come ringraziarti. Invidio la serenità che traspare dalle tue parole… Chissà se un giorno sarò una mammatranquilla pure io????????
    Volevo anche chied una cosa sull’autosvezzamento: cosa intendi per “molto più di sette o otto mesi” quando dici che il latte materno rimane l’alimento base? Cioè fino a quando si “deve” continuare ad allattare? Perché ti dirò la verità…non è che allattare sia la cosa che preferisco (capiscimi, lo faccio volentieri, però penso che, quando sarà ora, smetterò anche volentieri…), però questa roba dell’autosvezzamento mi piace proprio! Anche perché quando il mio bimbo dovrà essere svezzato abiteremo all’estero per un periodo, e, non so, la cosa mi sembra più semplice.. Sbaglio?

    P.s. ma se un bimbo a quattro mesi dorme 3 volte al giorno, significa che mangia 4 volte??????? (esclusa la notte?) …No perché io la vedo duuuuuuuuuuuura!!!!

    Reply
  11. Daphne capisco benissimo le critiche e le diffidenze, meno le esortazioni a dare altro, sopratutto omogeneizati e pappe lattee… purtroppo c’è troppa gente che crede che ci siano dei sostituti degli di questo nome al latte materno, l’alimento migliore per eccellenza.
    Comunque noi abbiamo cominciato quando la mia Patata ha cominciato a chiedere il cibo dai nostri piatti e dalle nostre mani. Ha cominciato immagina strappandomi un pezzo di pane dalle mani e ciucciandoselo di gusto! Tutto questo è succeso alla seconda settimana del suo sesto mese compiuto, praticamente a sei mesi e mezzo. Fino ad allora qualunque cosa gli offrissi non riusciva ad ingoiarla e la ributtava fuori (riflesso di estrusione)è per questo che si sono inventati i passati-omogeneizzati-pappe, di modo da farli scivolare giù senza bisogno di nessun coinvolgimento attivo dei piccoli.
    Da li alla pasta (fusilli e penne) ciucciata dalla sue mani il passo è stato breve. Adora le verdure: patata schiacciata, zucca rossa, bieta frullata, fagiolini interi, cime di broccoletti, asparagi.
    Riso. Cous cous (che poi è il semolino :)). Pomodori. Mozzarella. Stracchino. Ricotta ecc ecc. Insomma tutto ciò che mangiamo noi le viene offerto e non si forza mai.
    Io mi sono fatta aiutare da tre libri che hanno insieme eliminato ogni dubbio e sono “Io mi svezzo da solo” di Lucio Piermarini e “Il mio bambino non mi mangia” di Peter Gonzales entrambi editi dalla Bonomi; e “Svezzamento e allattamento” di Dr Jack Newman e Grazia De Fiore edito dalla Coleman.
    Un ultimo appunto: se sei stanca di allattare forse è il caso di pensare ad uno svezzamento più “tradizionale” perchè la base della’utosvezzamnto è che l’alimento principale resti il latte, per molto più di sette o otto mesi…
    Qualunque sia la vostra scelta che sia serena e che sia solo VOSTRA.
    Ti abbraccio

    Reply
  12. Rossana lo so 🙂 è stato il problema che ho avuto pure io ed allora fu Serena ad aiutarmi. La risposta è SI, dovresti offrire la poppata adesso che si è svegliato, anche se sono passate un ora e mezza. Il segreto è allungare i sonnellini. Concentrare i momenti di sonno e quelli di veglia. E’ cosi che si arriva all’equilibrio. La mia faceva una miriade di piccoli sonnellini, perchè bastava che si svegliasse, anche dopo venti minuti io la prendevo su e via discorrendo. Appena ho fatto in modo che i riposini si allungassero almeno ad un ora- un ora e mezzo e addirittura nel dopo pranzo a due, il gioco era fatto! Non ricordo quanto ha il tuo piccolo, comunque già dai quattro ai sei mesi ci sta che facciano tre sonnellini al giorno e basta.
    Prova con il Pikup-Putdown se riesci per prolungare i sonnellini. Io sono riuscita con il ciuccio e un po di coccole.
    Comunque un consiglio generale è quello di non essere troppo rigida con le tre ore. Il metodo easy e tutta la filosofia della Hogg si trova a metà strada tra i rigidi schemi degli orari e il bimbo a richiesta in toto. Quindi lascia perdere le tre ore e vedrai che andrà molto meglio… verranno da sè.
    In bocca al lupo.

    Reply
  13. Rossana capisco benissimo le tue difficoltà, ma stai tranquilla vedrai che alla fine ce la farai, coraggio! è probabile come ti ha detto Rossella che stia attraversando un salto di crescita, in questi casi il mio pediatra mi ha detto che è possibile che mangi anche ogni ora e mezzo-due…secondo te ieri ppmeriggio quando si è svegliato aveva fame? prova ad assecondarlo per un paio di giorni, anche la notte, e vedi che succede, poi magari riaggiusti il tiro, tanto per i primi mesi è un andare per tentativi ed errori (MOLTI errori…almeno per me è stato così…), abbi pazienza soprattutto con te stessa, è normale sbagliare e non sapere bene cosa fare, ma ti assicuro che alla fine riuscirai a capire quello che è meglio per te e il tuo bimbo! Ti abbraccio

    Reply

Leave a Comment