Questo post l’ho promesso ad un sacco di gente che non dorme la notte da quando gli è nato un figlio.
Questo post è dedicato a tutti, ma proprio tutti, i genitori che per fare addormentare il piccolo hanno bisogno di cullarlo, allattarlo, dondolarlo, spingere la carrozzina per 45 minuti, portarlo a fare un giro in macchina, accendere il frullatore, passare l’aspirapolvere, correre i 100 metri con lui appeso nel marsupio o qualsiasi altra tecnica ingegnosa. Perché un genitore che non dorme, al contrario di quello che si crede comunemente, entra in una fase di eccesso di creatività, e trova soluzioni ai problemi che non si sarebbe mai sognato di pensare prima.
Questo post è dedicato a tutti i genitori che non riescono a dormire la notte perché c’è un terzo incomodo nel lettone che tira calci e non riescono a metterlo nel suo lettino senza farlo svegliare.
Questo post è dedicato a tutti i genitori che semplicemente vorrebbero poter usare la notte per lo scopo per cui è stata inventata: dormire.
Si perché in The Baby Whisperer Solves All Your Problems: Sleeping, Feeding, And Behavior–beyond the Basics from Infancy Through Toddlerhood, Tracy Hogg da il meglio di se. E anche se non risolverà mai TUTTI i vostri problemi realmente, sul discorso sonno trovo il suo metodo semplicemente geniale. Attenzione, non sto dicendo che è il metodo perfetto per tutte le famiglie e tutti i bambini. E’ il mio preferito perché cerca di mettere d’accordo le esigenze di tutti, genitori e figli, cercando di adattarsi al tipo di bambino che si ha. Ma la scelta di quale sia il metodo giusto per voi è sempre a carico esclusivamente vostro.
Questo post non ha nessuna pretesa di essere una spiegazione completa del metodo. Vi faccio un breve resoconto nella speranza di interessarvi a questa tecnica, per permettervi di provarla (male) sulla base del mio riassunto, e con la fiducia che invece di prendervela con me vi decidiate finalmente a leggere direttamente la fonte.
Iniziamo con le premesse. Sto dando per scontato che:
1. avete un bambino piccolo che ha dei problemi di sonno (di età superiore ai 3 mesi)
2. siete convinti di volerlo far dormire nel suo lettino
3. siete convinti che qualsiasi cosa avete fatto finora non vi sta più bene e volete cambiare
4. siete convinti che non esiste nessuna bacchetta magica, ma che ogni cambiamento di un comportamento più o meno radicato abbia bisogno di molta molta pazienza e tenacia.
Analizziamo il problema
Per risolvere un problema bisogna capire quale è il problema. No, non vi sto prendendo in giro con giochi di parole. I motivi per cui un bambino piccolo non dorme tutta la notte possono essere moltissimi, e spesso ci sono più problematiche sovrapposte.
Alcune delle domande importanti da porsi per analizzare la situazione sono:
– dorme bene durante il giorno?
– si addormenta da solo nel suo lettino?
– cosa fai per tranquillizzarlo quando si sveglia nel cuore della notte?
– se viene allattato durante la notte, mangia sul serio oppure si attacca solo un paio di minuti prima di riaddormentarsi?
– è felice e sereno nonostante tutto?
– si sveglia sempre agli stessi orari o è completamente imprevedibile?
Io mi innamoro del libro semplicemente leggendo le sue tabelline di descrizione dei casi, da cui Tracy Hogg deduce l’origine del problema e quindi stabilisce il metodo da adottare come soluzione. Ad esempio se si sveglia ad orari irregolari la notte è molto probabilmente fame. Se si sveglia ogni ora è facile che non sappia addormentarsi da solo. Se si sveglia di soprassalto dopo 10 minuti dall’addormentamento è probabilmente sovrastimolato. E così via. Io ho usato queste descrizioni infinite volte con il Vikingo e ora le sto usando con Pollicino. Mi hanno sempre aiutata ad identificare l’origine del problema con grande precisione.
Gli schemi descrittivi si riferiscono a fasce di età: fino a 3 mesi, tra i 6 mesi e i 12 mesi, e oltre i 12 mesi. E la soluzione deve essere adattata a seconda dell’età oltre che del temperamento del bambino.
Attenzione però, se il bambino ha meno di 3 mesi il metodo descritto qui di seguito non va bene.
Facciamo un piano
Una volta identificato il problema è possibile fare un piano per risolverlo. E’ naturalmente diverso se un neonato di 6 mesi non ha mai dormito nel suo lettino e inizia ad urlare ogni volta che ce lo mettete, rispetto al caso di un bambino di 9 mesi che dorme nel suo lettino, ma che viene allattato quando si sveglia di notte, oppure che viene fatto addormentare in braccio prima di metterlo nel lettino.
Il problema normalmente è molteplice (dorme nel lettone E viene cullato per farlo addormentare E fa sonnellini troppo brevi) ed è meglio dividerlo in piccoli pezzi per affrontare un aspetto alla volta.
Se ad esempio il bambino urla appena messo nel lettino, magari perché è stato tentato il metodo Estivill senza successo e lo ricorda come un posto orribile, sarà bene iniziare dal rendergli il suo lettino un posto piacevole in cui stare di giorno, prima di lavorare sul modo di addormentarsi, e infine riuscire a farcelo dormire anche la notte. Più sfaccettature ha il problema, più lungo diventa il tempo della sua soluzione.
Le regole guida sono:
– iniziare dal risolvere la parte più semplice del problema
– iniziare sempre a risolvere il problema sonnellini perché di giorno siamo più sicuri di riuscire a ragionare bene e a mantenerci fedeli al piano fatto.
– individuare chi tra i due genitori è più probabilmente in grado di portare a termine il piano (se la mamma lo allatta per addormentarlo è più facile se ci pensa il papà; se il papà è un cuore tenero e non può sentire il suo piccolo piangere sarà meglio che ci pensi la mamma)
La cura
Una volta risolti i problemi più semplici, quali quello di fare amicizia con il lettino, stabilire una routine dell’addormentamento, eliminato eventuali dubbi su fame e/o malattie, ci si può concentrare sul problema sonno.
La spina dorsale del metodo di Tracy Hogg per risolvere il problema del sonno è quello che lei chiama Pick Up/Put Down (letteralmente tira su/ metti giù). Il PU/PD si può utilizzare per ottenere le seguenti cose:
– insegnare al bambino ad addormentarsi da solo nel suo lettino
– prolungare il periodo del sonnellino se è troppo breve
– eliminare qualche abitudine del bambino che ci risulta scomoda (cullarlo, allattarlo per farlo dormire, ciuccio)
– far riaddormentare il bambino che si sveglia troppo presto al mattino (no, le 7 del mattino non è troppo presto, nonostante la vostra vita pre-bebè fosse diversa)
Come funziona.
Prima cosa, e questo è vero a qualsiasi età, verificate di aver stabilito una routine che ripetete prima di ogni addormentamento. Il ripetersi degli stessi gesti infatti dice al bambino che si sta avvicinando il momento di dormire e lo predispone al sonno. La routine è necessaria non solo per la sera ma anche per i sonnellini diurni, anche se ci possono essere delle differenze tra giorno e sera. Ad esempio non è necessario che sia completamente buio di giorno.
Poi mettete il piccolo nel suo lettino da sveglio. Se il bambino non sa addormentarsi da solo, molto probabilmente inizierà a piangere. Allora lo tirate su, e cercate di calmarlo. Non bisogna assolutamente cullarlo o allattarlo o qualsiasi metodo avete adottato finora.
Se il bambino è tra i 3 e i 6 mesi potete provare a calmarlo tramite leggere pacche ritmate sulla schiena, mentre sussurrate sh sh sh vicino al suo orecchio. Se è più grande questa tecnica potrebbe impedirgli di calmarsi e avere l’effetto opposto, soprattutto il rumore. Cercate di usare il potere calmante della vostra voce. Mantenete un tono calmo ma deciso mentre ripetete sempre la stessa frase, ad esempio “va tutto bene. Mamma (o papà) è qui per insegnarti ad addormentarti da solo“. Quello che gli state dicendo in realtà è “io so cosa sto facendo, anche se a te può sembrare strano” e la vostra voce deve comunicargli questo senso di sicurezza.
Nel momento in cui smette di piangere, rimettetelo nel lettino dicendo qualcosa tipo “ora ti metto nel lettino”. Se inizia a piangere, lo tirate su di nuovo e cercate di calmarlo di nuovo, adottando sempre la stessa tecnica. Appena smette di piangere, lo mettete giù di nuovo. L’idea è quella di calmarlo in braccio, non di addormentarlo in braccio. E’ per questo che è importante metterlo subito giù appena smette di piangere.
Per bambini al di sopra dei 12 mesi circa, il tira su/metti giù in realtà è solo un metti giù, in quanto a quell’età si metteranno in piedi da soli nel lettino e quindi dovete semplicemente rimetterli sdraiati e assolutamente non tirarli fuori dal letto.
Sembra facile fin qui? Allora partiamo dalle domande, che tanto lo so cosa vi state chiedendo:
– Ma quante volte devo fare su e giù?
Tante quante ne servono per farlo addormentare. La quantità dipende dal livello di tenacia di vostro figlio, dalla sua età, e da quanto tempo siete andati avanti con il metodo “sbagliato”. Con il Vikingo ci sono state punte oltre il centinaio di volte. Con Pollicino intorno ai quattro mesi e mezzo la prima volta l’ho fatto 50 volte. La buona notizia è che già dalla seconda volta si nota il primo miglioramento. Leggo dai miei appunti che con Pollicino ho fatto 50 volte la prima volta, 20 volte la seconda e poi 10 volte la terza. Il secondo giorno sono state necessarie 20 volte per il primo sonnellino del mattino, e poi 10 per il secondo e 5 per il terzo. E stavamo solo al secondo giorno.
Ma quanti giorni ci vogliono?
Per bambini piccoli ci vogliono al massimo 3 giorni. Per bambini più grandi ce ne vogliono di più. Come dicevo prima dipende da chi è il bambino, quanti mesi avete passato a cullarlo e la sua età.
Come si fa per iniziare?
Iniziate il PU/PD con il primo sonnellino del mattino se necessario. In questo modo arriverete a sera un po’ avvantaggiati.
E se non si addormentasse?
Se il problema è particolarmente radicato può succedere che il bambino resista all’addormentamento fino all’orario del pasto successivo. Far addormentare un bambino stanco e affamato è ancora più difficile. Quindi dategli da mangiare. Se lo allattate fatelo in un’altro ambiente per fargli capire la differenza. Poi ricominciate. Prima o poi crolla.
Ma non è crudele farlo piangere?
Dipende dal perché pensi che stia piangendo. E’ utile pensare che non sta piangendo perché soffre delle pene inaudite, ma perché è ferocemente arrabbiato. Dopotutto gli si stanno cambiando le carte in tavola, e lui era abituato a fare diversamente. Non sta capendo il motivo del cambiamento e quindi si arrabbia. Tenendolo in braccio per calmarlo e mantendendo la voce tranquilla gli insegnate una abilità che gli tornerà utile per molto tempo. E non è come lasciarlo piangere da solo nel suo lettino, perché voi sarete sempre li con lui.
E se si calma ma si rimette a piangere mentre lo metto giù?
Allora finisci di metterlo giù nel lettino, togli il contatto fisico con lui e poi lo tiri su di nuovo. Non tornare indietro quando state a mezza via verso il lettino. Una volta detta la frase “ora ti metto nel tuo lettino” si va nel lettino. Anche se solo per 3 secondi.
E se si contorce e si butta all’indietro? A volte sembra impossibile tenerlo in braccio per calmarlo.
Allora vuol dire che vuole andare nel lettino. Mettilo giù senza aspettare che smetta di piangere. A volte può succedere che nonostante pianga per la stanchezza non vuole essere confortato in braccio. Questo è vero soprattutto per bambini molto sensibili o della categoria che Tracy Hogg chiama “scontrosi”.
Ma te hai veramente fatto questa cosa più di 100 volte con il Vikingo?
Si. L’ho fatto. Eravamo disperati. Non ne potevamo più. Lui sembrava non voler mai dormire e aveva solo 3 mesi e mezzo. In realtà ormai sappiamo che si trattava di loop motori dovuti ad eccessi di stanchezza, ma allora pensavamo che non volesse dormire perché non era stanco. Ad un certo punto ho preso mio figlio in braccio, ho detto a GG di non venire qualunque cosa succedesse e mi sono chiusa in camera con lui. Il Vikingo ha iniziato ad urlare. Ci sono voluti 45 minuti di urla disumane e moltissimi PU/PD. Alla fine sono uscita dalla stanza stravolta, ma sorridente. GG più stravolto di me mi ha detto “ma come hai fatto? Io non ce l’avrei mai fatta!”
A quel punto mi sono tolta i tappi dalle orecchie.
Ma allora sei stata bravissima! Potresti venire a casa nostra ad aiutarci con Paolino!
E no! Quello è stato il mio momento di gloria. Fatto una volta, non ci penso più.
E la notte?
Alla notte ci pensa sempre GG. Io non sono in grado di usare il cervello. Gli ho spiegato la teoria, e fa tutto da solo. Se volete, vi mando lui 😉
PS. Se ti fosse venuta voglia di leggere qualcuno dei libri della Hogg, acquistandolo cliccando uno dei link inseriti in questo post aiuterai questo sito a crescere:
aiutooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!
sono sempre stata una sostenitrice di TH… ho entrambi i suoi libri in italiano… li ho studiati e imparati a memoria…
mio figlio ora ha quasi 20 mesi.. si addormenta da solo nel lettino (con me di fianco. non lo tocco ma ogni tanto gli faccio shhh)
ma purtroppo si sveglia SEMPRE DI NOTTE…non ad un orario preciso…dipende dai giorni… e scoppia a piangere disperato urlando “MAMMAAAA” ed io devo scendere e farlo riaddormentare. se osa scendere mio marito il tutto si trasforma in una tragedia… piange ancora più forte e non si calma finchè non sente me. A volte vuole anche il latte… a volte basta un mio shhh perchè si riaddormenti subito..
il problema è che poi il sonno lo perdo io. 🙁
di giorno sono uno straccio. stanca e irritabile.
vi prego ditemi come diavolo posso fare per insegnare a mio figlio a riaddormentarsi da solo.
ancora due info: dorme al buio completo. non ne ha paura in fase addormentamento ed io non voglio dargli l’abitudine (secondo me sbagliata) del lumino la notte.
ha i suoi mille pupazzetti della nanna nel letto compreso il suo cuscino della nanna con i quali si addormenta.
qualcuno salvi le mie notti. ve ne prego.
@barbara ma perché non vuol lasciarle accesa una lucina? Magari si sveglia e ha paura, e con la lucina risolveresti. Ne puoi prendere una a basso consumo se è questo che ti preoccupa. Calcola che essendo più grande capisce sempre di più e anche le paure si amplificano. Oppure ha un periodo difficile all’asilo, o chissà cosa le passa per la testa. Insomma magari sono solo fasi delicate in cui ha bisogno del tuo aiuto e poi passa.
Sono un po’ sconsolata… Da 20 giorni sto cercando di insegnare a mia figlia (4 mesi) ad addormentarsi nel lettino ma mi sembra di non aver raggiunto ancora nessun risultato… Ogni volta facciamo il nostro rituale: andiamo in camera dicendo sempre la stessa frase, ci avviciniamo alla finestra, guardiamo un po’ fuori mentre io canto una ninna nanna, salutiamo il signor sole ( come dice TH), tiriamo giù la tapparella e lei a questo punto capisce che è arrivato il momento di dormire e inizia a piagnucolare. Poi però la metto nel lettino e di solito smette di piangere, fa solo qualche versetto, ma dopo poco inizia il finimondo. Un pianto disperato che dura 5-10 minuti, io faccio Pu/pd solo un paio di volte sennò è peggio e la blocco un po’ (ho visto che facendo così si tranquillizza). Passati i 10 min.di delirio si addormenta di solito con la mia faccia attaccata alla sua (ma stando nel lettino) o comunque tenendole le manine e le gambine. Piano piano volevo iniziare a staccarmi ma aspettavo che assimilasse almeno questo sistema qua. Solo che ogni volta sembra che inizio da capo e che lei non impari mai… 20 giorni sono pochi o sbaglio io qualcosa?
Vorrei provare questo metodo, il mio bimbo a quattro mesi posso essere contattata via mail ? Ho bisogno di qualche informazione su come gestire i risvegli notturni
Ciao a tutte, ho già scritto su questo forum per riportare la mia esperienza positiva al sonno grazie al libro di tracy hogg. Da quando aveva sei settimane la mia bimba ha iniziato a dormire da sola nella sua cambretta nella sua culla. Dormiva dalle 22 alle 8 circa senza risvegli. S addormentava da sola dopo pochi minuti senza bisogno di aiuti esterni. Poi al mare, a 4 mesi e mezzo, la tenevamo in apartamento nella nostra camera perche non c era posto, la sentivo di notte muoversi e oer paura che disturbasse, la coccolavo, le davo la manina e la portavo con me nel lettone. Si muiveva e parlottava anche a casa ma si riaddormentava senza che io mi risvegliassi. da quel momento, complicè anche l arrivo di due dentini, delvaccino e dello svezzamento, la piccola avevA bisogno della mia mano per dormire. e via a minuti interminabili accanto al suo lettino dandole la manina, che lei continuava a coccolare morbosamente. stessa cosa la notte. se si risvegliava aveva bisogno della mia mano o di essere presa nel lettone accanto a me. Se provavo ad alzarmi erano urla!!Avevo rovinato tutta la nostra routine! È sapete cosa mi ha aiutato a risolvere la fase della nanna?a 9 mesi un amica mi ha parlato del sacco nanna. Mia mamma mi ha dato il mio di quando ero piccola…una manna dal cielo! Da quel momento, la metto nel lettino, nel suo sacco, le faccio una carezza ed esco dalla stanza. Tempo 2 minuti sei gira e dorme senza piangere. Probabilmente si sente ben protetta, al calduccio,momento se fosse un abbraccio. Ogni tanto si sveglia ancora di notte ma basta il ciuccio e si riaddormenta mentre prima era un tormento…poi ovviamente con i bimbi c e’ sempre qualcosa…una volta i denti, una volta il raffreddore, ecc…è la notte a volte e’ pesante, ma per i nostri bimbi questo ed altro!!!..spero di esservi stata utile!!!
Ciao a tutti, è passato qualche tempo da qd ho scritto… nel frattempo un pò di cose sono cambiate. ormai gigetto ha 6 mesi e finalmente abbiamo instaurato una routine abbastanza costante! La notte la situazione è molto migliorata grazie al sacco nanna ( grazie a chi me l’ha consigliato) e qd si sveglia è sufficente il ciuccio per farlo riaddormentare ( non sempre, ma all’80% funziona), quindi ci facciamo una tirata di quasi 12 ore senza mangiare… certo, poi la mattina si salvi chi può, se non ti sbrighi con la pappa!
Si addormenta più o meno da solo ( ci sono voluti 3-4 gg per riuscirci) e va molto meglio anche li; ma la vera svolta è stato di capire che la temperatura dei miei termosifoni era troppo alta, per questo mancava l’aria qd stavano accesi… ora li metto bassi bassi e lui ( che è molto più caloroso di me!) sta benissimo e non suda più e dorme molto meglio… tutto questo è pe rdire che ho tratto molte informazioni utili leggendo problemi ( e soluzioni) di un pò tutti. ora so dove guardare qd ho dubbi e problemi….anche gli altri blog sono utilissimi
Cara Serena,
ho scritto già in passato e grazie ai tuoi consigli ho risolto i miei problemi di allora. Torno a chiederti aiuto dopo più di un anno…vengo subito al sodo perchè purtroppo non ho molto tempo. Mia figlia ha 21 mesi e fino a circa tre settimane fa avevamo raggiunto l’ottimo traguardo di farla addormentare da sola nel lettino: la mettevo giù col suo biberon di acqua, lei mi diceva “ciao”, uscivo dalla stanza e nei classici 20 minuti (a volte anche meno)dormiva.
Ultimamente poichè all’ora del riposino io ho fretta che dorma perchè devo andare al lavoro e la sera ho fretta che dorma perchè devo cucinare-cenare-fare i piatti ho cominciato (maledetta me)a farla stare prima un pò in braccio perchè si tranquillizzava e tutto avveniva più velocemente. Complice l’eccitazione da nido,questa pessima abitudine si è consolidata, al punto che adesso non si fa più rimettere nel lettino e si risveglia ogni volta che solo faccio il gesto di sollevarla per metterla giù. I tentativi di “ricondizionarla” che ho fatto non hanno portato altro che a minimo un’ora di pianto disperato al limite della crisi isterica, corredato da urla “braccio, mamma, braccio!!”.Ieri sera sono stata 2 ore a cercare di riposarla e la crisi isterica è venuta a me…Ho cercato una soluzione nel secondo volume di Tracy, in inglese, ma il caso simile è esposto ed io non capisco quale è il metodo risolutivo. In parole povere, che sistema devo usare per riabituarla bene? Se la faccio ristendere nel lettino si arrabbia moltissimo e non credo che alla fine così si arrenderebbe…Mia figlia è furba ed incredibilmente tenace. Credo che al momento potrebbe rientrare nella categoria del bambino manipolatore.
Insomma sono un pò alla frutta e soprattutto ce l’ho a morte con me stessa perchè ero alla vera svolta e come una stupida ho rovinato tutto ed ora sarà anche mia figlia a pagarne le spese.
Ti prego, se puoi aiutami di nuovo!
grazie mille
francy
Quindi non esiste tradotto in altre lingue? Uff già si ha poco tempo libero, se in più in quel tempo anzichè rilassarsi leggendo un libro ci si deve spremere il cervello per cercare di capirlo… Ma mi sa che mi toccherà farlo!
Appello alle case editrici: TRADUCETE ANCHE GLI ALTRI LIBRI DELLA HOGG!
Macché, io l’ho comprato e letto in inglese e devo dire che aiuta molto di più del linguaggio segreto…è molto più pratico. Devi trovare il modo di leggerlo.
Il libro the baby whisperer solves all your problems non esiste tradotto in italiano o in spagnolo? Con l’inglese non me la cavo gran che ma ci terrei molto a leggerlo. Il linguaggio segreto dei neonato mi ha entusiasmata! Ho qualche problema di addormentento con mia figlia che ha appena compiuto tre mesi ( dorme nella culla in camera sua ma il più delle volte si addormenta solo in braccio col ciuccio), dove troverei qualche consiglio adatto alla sua età?
Grazie, ciao!
@lalla, grazie!
Io per il momento addormento la piccola in camera nostra e poi la trasfersco (se non crollo prima) nel suo lettino in cameretta con la sorella,facendo i dovuti scongiuri…
Ma poi che carine e tenere ste bimbe “grandi”. La nostra crolla dopo mezz’ora di tetta e storiella,il tempo dipende un po dal suo grado di sfinimento. Confesso pero’ che non esco dalla stanza finche non dorme. Almeno la manina gliela devo tenere.
Vedremo come si evolvera’ la routine nei prossimi mesi quando la piccola crescera un poco… A me piacerebbe riuscire a fare una cosa collettiva,ma non ho ancora le idee molto chiare.
Si accettano suggerimenti!!!ih ih.
Fab la piccola dorme ancora nella nostra camera, mentre la grande dorme nella sua!
la sera metto a nanna prima la piccola. Nessuna routine perchè lei URLA che non ne può più.
Quindi beve il suo latte (tetta) + un goccino di biberon e poi a nanna, sacco nanna e via.
Urla un pò nel lettino, a tratti, preghierina, canzoncina, e quando si addormenta lei mettiamo a dormire la grande che ha neppure 2 anni e mezzo.
Con lei è facile…guarda un pò di tv, beve un goccino del suo latte di riso, sacco nanna anche lei, accendiamo la sua lampadina con le stelle che dopo 5 min si spegne ed è fatta.
Palra un pò da sola coi suoi pupazzi, un pò canta, un pò saluta tutti…a volte la sentiamo parlare anche dopo mezz’ora.
L’unico neo è il ciuccio, o meglio i ciucci. Ne ha 4-5 e non li molla!!! 🙁
@mila, ma che bello abbiamo le bimbe coetanee!
Per adesso da noi finisce sempee che qualcuna dorma nel lettone…se non tutte e due,e pace per la mia schiena ormai a onde.
La nostra grande si sveglia ancora di notte,raramente dorme tutto una tirata. E la piccola capiti cge la svegli piangendo. Devo dire che ho avuto un paio di nottatacce in cui la grande scegliata dalla piccola si e’ messa a urlare come una pazza. Adesso mi pare vada un po meglio,forse ha capito che mamma ha 2 mani sole,come dirw…
Io spero che si abotuino preasto ai runori dell’altra,e che col tempo imparino ad ignorarsi.
@lalla,magari averle 2 camerette. Immagino ci siano svantaggi,ma al monento a me pare una fortuna.
Ma come fai la routine pre nanna? Insieme o una alla volta?
Cofermo che il sacco nanna è fantastico! Con la bimba grande ho iniziato a usarlo quando aveva più di 1 anno e ora che ha 2 anni e 3 mesi continua a metterlo. Certo, dice che “con il sacco è difficile camminare” ma le è sempre piaciuto tanto e io sono tranquilla che non ha freddo la notte.
Mentre, la piccola adesso ha 2 mesi e per ora dorme ancora in camera con noi ma anch’io sono perplessa sul trasferimento nella cameretta insieme alla sorella. Ho paura che quando piange di notte la svegli… e poi per adesso si addormenta più tardi. Non so…anch’io aspetto suggerimenti da chi ci è già passato… 🙂
Ciao Manu, anche il mio Sebastiano si scopre in continuazione e non l’ho mai abituato al sacco nanna. Per evitare che abbia freddo alla notte, non mi limito al cotone di inverno. Sopra al body di cotone a maniche corte (ma ci sono anche quelli a mamiche lunghe), metto sempre delle tutine coi piedini (pagliaccetti) di ciniglia in modo che non si raffreddi. Se invece lo vesto con un pigiamino di cotone gli metto dei calzini e una felpa sopra. Insomma, faccio in modo di essere tranquilla che, se si scopre, non muoia di freddo.
Le volte che per qualche motivo lo lasciavo più scoperto, si svegliava piangendo per il freddo e con il pannolino stra colmo di pipi.
Baci
Elisabetta
eh, bel problema…le mie dormono in camere diverse!!!
la piccola urla spesso, quindi non ho alternative :-(((