Questo post l’ho promesso ad un sacco di gente che non dorme la notte da quando gli è nato un figlio.
Questo post è dedicato a tutti, ma proprio tutti, i genitori che per fare addormentare il piccolo hanno bisogno di cullarlo, allattarlo, dondolarlo, spingere la carrozzina per 45 minuti, portarlo a fare un giro in macchina, accendere il frullatore, passare l’aspirapolvere, correre i 100 metri con lui appeso nel marsupio o qualsiasi altra tecnica ingegnosa. Perché un genitore che non dorme, al contrario di quello che si crede comunemente, entra in una fase di eccesso di creatività, e trova soluzioni ai problemi che non si sarebbe mai sognato di pensare prima.
Questo post è dedicato a tutti i genitori che non riescono a dormire la notte perché c’è un terzo incomodo nel lettone che tira calci e non riescono a metterlo nel suo lettino senza farlo svegliare.
Questo post è dedicato a tutti i genitori che semplicemente vorrebbero poter usare la notte per lo scopo per cui è stata inventata: dormire.
Si perché in The Baby Whisperer Solves All Your Problems: Sleeping, Feeding, And Behavior–beyond the Basics from Infancy Through Toddlerhood, Tracy Hogg da il meglio di se. E anche se non risolverà mai TUTTI i vostri problemi realmente, sul discorso sonno trovo il suo metodo semplicemente geniale. Attenzione, non sto dicendo che è il metodo perfetto per tutte le famiglie e tutti i bambini. E’ il mio preferito perché cerca di mettere d’accordo le esigenze di tutti, genitori e figli, cercando di adattarsi al tipo di bambino che si ha. Ma la scelta di quale sia il metodo giusto per voi è sempre a carico esclusivamente vostro.
Questo post non ha nessuna pretesa di essere una spiegazione completa del metodo. Vi faccio un breve resoconto nella speranza di interessarvi a questa tecnica, per permettervi di provarla (male) sulla base del mio riassunto, e con la fiducia che invece di prendervela con me vi decidiate finalmente a leggere direttamente la fonte.
Iniziamo con le premesse. Sto dando per scontato che:
1. avete un bambino piccolo che ha dei problemi di sonno (di età superiore ai 3 mesi)
2. siete convinti di volerlo far dormire nel suo lettino
3. siete convinti che qualsiasi cosa avete fatto finora non vi sta più bene e volete cambiare
4. siete convinti che non esiste nessuna bacchetta magica, ma che ogni cambiamento di un comportamento più o meno radicato abbia bisogno di molta molta pazienza e tenacia.
Analizziamo il problema
Per risolvere un problema bisogna capire quale è il problema. No, non vi sto prendendo in giro con giochi di parole. I motivi per cui un bambino piccolo non dorme tutta la notte possono essere moltissimi, e spesso ci sono più problematiche sovrapposte.
Alcune delle domande importanti da porsi per analizzare la situazione sono:
– dorme bene durante il giorno?
– si addormenta da solo nel suo lettino?
– cosa fai per tranquillizzarlo quando si sveglia nel cuore della notte?
– se viene allattato durante la notte, mangia sul serio oppure si attacca solo un paio di minuti prima di riaddormentarsi?
– è felice e sereno nonostante tutto?
– si sveglia sempre agli stessi orari o è completamente imprevedibile?
Io mi innamoro del libro semplicemente leggendo le sue tabelline di descrizione dei casi, da cui Tracy Hogg deduce l’origine del problema e quindi stabilisce il metodo da adottare come soluzione. Ad esempio se si sveglia ad orari irregolari la notte è molto probabilmente fame. Se si sveglia ogni ora è facile che non sappia addormentarsi da solo. Se si sveglia di soprassalto dopo 10 minuti dall’addormentamento è probabilmente sovrastimolato. E così via. Io ho usato queste descrizioni infinite volte con il Vikingo e ora le sto usando con Pollicino. Mi hanno sempre aiutata ad identificare l’origine del problema con grande precisione.
Gli schemi descrittivi si riferiscono a fasce di età: fino a 3 mesi, tra i 6 mesi e i 12 mesi, e oltre i 12 mesi. E la soluzione deve essere adattata a seconda dell’età oltre che del temperamento del bambino.
Attenzione però, se il bambino ha meno di 3 mesi il metodo descritto qui di seguito non va bene.
Facciamo un piano
Una volta identificato il problema è possibile fare un piano per risolverlo. E’ naturalmente diverso se un neonato di 6 mesi non ha mai dormito nel suo lettino e inizia ad urlare ogni volta che ce lo mettete, rispetto al caso di un bambino di 9 mesi che dorme nel suo lettino, ma che viene allattato quando si sveglia di notte, oppure che viene fatto addormentare in braccio prima di metterlo nel lettino.
Il problema normalmente è molteplice (dorme nel lettone E viene cullato per farlo addormentare E fa sonnellini troppo brevi) ed è meglio dividerlo in piccoli pezzi per affrontare un aspetto alla volta.
Se ad esempio il bambino urla appena messo nel lettino, magari perché è stato tentato il metodo Estivill senza successo e lo ricorda come un posto orribile, sarà bene iniziare dal rendergli il suo lettino un posto piacevole in cui stare di giorno, prima di lavorare sul modo di addormentarsi, e infine riuscire a farcelo dormire anche la notte. Più sfaccettature ha il problema, più lungo diventa il tempo della sua soluzione.
Le regole guida sono:
– iniziare dal risolvere la parte più semplice del problema
– iniziare sempre a risolvere il problema sonnellini perché di giorno siamo più sicuri di riuscire a ragionare bene e a mantenerci fedeli al piano fatto.
– individuare chi tra i due genitori è più probabilmente in grado di portare a termine il piano (se la mamma lo allatta per addormentarlo è più facile se ci pensa il papà; se il papà è un cuore tenero e non può sentire il suo piccolo piangere sarà meglio che ci pensi la mamma)
La cura
Una volta risolti i problemi più semplici, quali quello di fare amicizia con il lettino, stabilire una routine dell’addormentamento, eliminato eventuali dubbi su fame e/o malattie, ci si può concentrare sul problema sonno.
La spina dorsale del metodo di Tracy Hogg per risolvere il problema del sonno è quello che lei chiama Pick Up/Put Down (letteralmente tira su/ metti giù). Il PU/PD si può utilizzare per ottenere le seguenti cose:
– insegnare al bambino ad addormentarsi da solo nel suo lettino
– prolungare il periodo del sonnellino se è troppo breve
– eliminare qualche abitudine del bambino che ci risulta scomoda (cullarlo, allattarlo per farlo dormire, ciuccio)
– far riaddormentare il bambino che si sveglia troppo presto al mattino (no, le 7 del mattino non è troppo presto, nonostante la vostra vita pre-bebè fosse diversa)
Come funziona.
Prima cosa, e questo è vero a qualsiasi età, verificate di aver stabilito una routine che ripetete prima di ogni addormentamento. Il ripetersi degli stessi gesti infatti dice al bambino che si sta avvicinando il momento di dormire e lo predispone al sonno. La routine è necessaria non solo per la sera ma anche per i sonnellini diurni, anche se ci possono essere delle differenze tra giorno e sera. Ad esempio non è necessario che sia completamente buio di giorno.
Poi mettete il piccolo nel suo lettino da sveglio. Se il bambino non sa addormentarsi da solo, molto probabilmente inizierà a piangere. Allora lo tirate su, e cercate di calmarlo. Non bisogna assolutamente cullarlo o allattarlo o qualsiasi metodo avete adottato finora.
Se il bambino è tra i 3 e i 6 mesi potete provare a calmarlo tramite leggere pacche ritmate sulla schiena, mentre sussurrate sh sh sh vicino al suo orecchio. Se è più grande questa tecnica potrebbe impedirgli di calmarsi e avere l’effetto opposto, soprattutto il rumore. Cercate di usare il potere calmante della vostra voce. Mantenete un tono calmo ma deciso mentre ripetete sempre la stessa frase, ad esempio “va tutto bene. Mamma (o papà) è qui per insegnarti ad addormentarti da solo“. Quello che gli state dicendo in realtà è “io so cosa sto facendo, anche se a te può sembrare strano” e la vostra voce deve comunicargli questo senso di sicurezza.
Nel momento in cui smette di piangere, rimettetelo nel lettino dicendo qualcosa tipo “ora ti metto nel lettino”. Se inizia a piangere, lo tirate su di nuovo e cercate di calmarlo di nuovo, adottando sempre la stessa tecnica. Appena smette di piangere, lo mettete giù di nuovo. L’idea è quella di calmarlo in braccio, non di addormentarlo in braccio. E’ per questo che è importante metterlo subito giù appena smette di piangere.
Per bambini al di sopra dei 12 mesi circa, il tira su/metti giù in realtà è solo un metti giù, in quanto a quell’età si metteranno in piedi da soli nel lettino e quindi dovete semplicemente rimetterli sdraiati e assolutamente non tirarli fuori dal letto.
Sembra facile fin qui? Allora partiamo dalle domande, che tanto lo so cosa vi state chiedendo:
– Ma quante volte devo fare su e giù?
Tante quante ne servono per farlo addormentare. La quantità dipende dal livello di tenacia di vostro figlio, dalla sua età, e da quanto tempo siete andati avanti con il metodo “sbagliato”. Con il Vikingo ci sono state punte oltre il centinaio di volte. Con Pollicino intorno ai quattro mesi e mezzo la prima volta l’ho fatto 50 volte. La buona notizia è che già dalla seconda volta si nota il primo miglioramento. Leggo dai miei appunti che con Pollicino ho fatto 50 volte la prima volta, 20 volte la seconda e poi 10 volte la terza. Il secondo giorno sono state necessarie 20 volte per il primo sonnellino del mattino, e poi 10 per il secondo e 5 per il terzo. E stavamo solo al secondo giorno.
Ma quanti giorni ci vogliono?
Per bambini piccoli ci vogliono al massimo 3 giorni. Per bambini più grandi ce ne vogliono di più. Come dicevo prima dipende da chi è il bambino, quanti mesi avete passato a cullarlo e la sua età.
Come si fa per iniziare?
Iniziate il PU/PD con il primo sonnellino del mattino se necessario. In questo modo arriverete a sera un po’ avvantaggiati.
E se non si addormentasse?
Se il problema è particolarmente radicato può succedere che il bambino resista all’addormentamento fino all’orario del pasto successivo. Far addormentare un bambino stanco e affamato è ancora più difficile. Quindi dategli da mangiare. Se lo allattate fatelo in un’altro ambiente per fargli capire la differenza. Poi ricominciate. Prima o poi crolla.
Ma non è crudele farlo piangere?
Dipende dal perché pensi che stia piangendo. E’ utile pensare che non sta piangendo perché soffre delle pene inaudite, ma perché è ferocemente arrabbiato. Dopotutto gli si stanno cambiando le carte in tavola, e lui era abituato a fare diversamente. Non sta capendo il motivo del cambiamento e quindi si arrabbia. Tenendolo in braccio per calmarlo e mantendendo la voce tranquilla gli insegnate una abilità che gli tornerà utile per molto tempo. E non è come lasciarlo piangere da solo nel suo lettino, perché voi sarete sempre li con lui.
E se si calma ma si rimette a piangere mentre lo metto giù?
Allora finisci di metterlo giù nel lettino, togli il contatto fisico con lui e poi lo tiri su di nuovo. Non tornare indietro quando state a mezza via verso il lettino. Una volta detta la frase “ora ti metto nel tuo lettino” si va nel lettino. Anche se solo per 3 secondi.
E se si contorce e si butta all’indietro? A volte sembra impossibile tenerlo in braccio per calmarlo.
Allora vuol dire che vuole andare nel lettino. Mettilo giù senza aspettare che smetta di piangere. A volte può succedere che nonostante pianga per la stanchezza non vuole essere confortato in braccio. Questo è vero soprattutto per bambini molto sensibili o della categoria che Tracy Hogg chiama “scontrosi”.
Ma te hai veramente fatto questa cosa più di 100 volte con il Vikingo?
Si. L’ho fatto. Eravamo disperati. Non ne potevamo più. Lui sembrava non voler mai dormire e aveva solo 3 mesi e mezzo. In realtà ormai sappiamo che si trattava di loop motori dovuti ad eccessi di stanchezza, ma allora pensavamo che non volesse dormire perché non era stanco. Ad un certo punto ho preso mio figlio in braccio, ho detto a GG di non venire qualunque cosa succedesse e mi sono chiusa in camera con lui. Il Vikingo ha iniziato ad urlare. Ci sono voluti 45 minuti di urla disumane e moltissimi PU/PD. Alla fine sono uscita dalla stanza stravolta, ma sorridente. GG più stravolto di me mi ha detto “ma come hai fatto? Io non ce l’avrei mai fatta!”
A quel punto mi sono tolta i tappi dalle orecchie.
Ma allora sei stata bravissima! Potresti venire a casa nostra ad aiutarci con Paolino!
E no! Quello è stato il mio momento di gloria. Fatto una volta, non ci penso più.
E la notte?
Alla notte ci pensa sempre GG. Io non sono in grado di usare il cervello. Gli ho spiegato la teoria, e fa tutto da solo. Se volete, vi mando lui 😉
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Se sono passate almeno due ore e mezza si.. io ti direi cambiale il pannolino.. dalle la pappa.. giocaci un pò.. e dopo un 50 minuti da quando si è svegliata.. ricomincia..in bocca al lupo..
@Vanessa ma perché parli di pappa? Non hai detto che ha solo 2 mesi? Quanto è passato dall’ultima poppata?
Scusa per le domande ma sono un po’ confusa, se l’hai tirata su e giù solo 6 volte, e ogni volta ha dormito 5 minuti, fanno 30-40 minuti (?), e quindi forse dovresti iniziare il processo un po’ prima.
Comunque se vedi che è stanca, dopo la pappa (?) mettila a letto prima dei 50 minuti che dice Barbara, perché una bambina troppo stanca è ancora più difficile da addormentare.
Facci sapere come procede!
Beh alla 6° volta ha dormito 10 minuti.
Ora dovrei darle la pappa, però.
🙂
uh mamma!!!!
No no non stai sbagiando nulla.. continua così… potresti farlo anche 50 volte… vedrai 😉
Allora, ho iniziato!!!!
L’ho tenuta in braccio finchè gli occhietti non iniziano a chiudersi poi la metto nella navicella, ancora semi-sveglia. Lei si addormenta però dopo 5 minuti si sveglia. E lì ho iniziato a ripetere il cullare e le frasi sh sh sh e la metto giù, ma lei torna a svegliarsi dopo 5 minuti. Sto sbagliando qualcosa?
@Vanessa Il rito dell’addormentamento non è altro che una routine di gesti e parole da fare o dire (ma che t verranno spontanee)prima di mettere la tua Caterina a nanna. Io per esempio faccio così.. le dico che stiamo andando a fare la nanna, la porto in cameretta la metto nella sua culletta.. vado a chiudere le persiane (e intanto le dico cosa sto facendo… a voce naturalmente dev’essere pacata..)poi mi riavvicino, le do baci e le do il ciuccio.. e le dico di fare buon riposo e che le serve la mamma basta che pianga e mi chiami e lei arriva 🙂 le piange? Tu arrivi e la baci e la coccoli..la Hogg ti dice di dargli delle piccole pacchette sulla schiena che riproducano i suono del cuore di quando lei stava nel tuo ventre e di sussurrarle un shhhh nell’orecchio (che poi @Serena ho visto i video dimstrativi rifatti per il metodo della Hogg e non è proprio sussurrato lo shhhhhhhh.. ma quasi quasi fa paura… ).
La routine la puoi iniziare dal primo giorno.. anzi prima la inizi meglo è.. anche perchè i bambini ne ricavano sicurezza… sapere cosa cè dopo.. li rasserena.. le novità li destabilizzano..
Quando è nata la mia piccola, io ho rifiutato visite per un paio di giorni e tutto andava liscio.. quando è cominciata ad arrivare gente a casa.. per lo più la sera dopo le sei.. iniziava lo show.. la mia principessa.. non mangiava.. non dormiva.. piangeva… se per me era evidente che la bambina era stressata dalla gente.. mia mamma arrivava correndo con u biberon di finocchietto e la pediatra mi diceva che altr non poteva essere che coliche serali… finite le visite.. passato tutto…..
Si, secondo me devi comportarti nelle stesso modo per tutti i pisolini… quando si sveglia.. secondo me, la tua principissena non lo fa perchè sazia di sonno ma perch non è abituata a dormire di più e quindi dorme il tanto necessario per ricaricarsi.. (la mia.. se sta a asa e la metto nella sua culletta dorme due ore almeno tra un pasto e l’altro… se esco max mezz’ora.. tutto la fa svegliare… ) in casa per abituarla a dormire di più ho dovuto.. quando si risvegliarla.. non portarla via dalla stanza… mi sono messa un limite d’orario.. prima mezz’ora.. poi un’ora… sino ad arrivare a due.. ma una volta arrivata a due si regolarizza da sola.. ricordati che se prende bene il ritmo del primo sonnellino i secondo vien da se.. se la mia piccola dorme solo mezz’ora di mattina il pomeriggio si sveglia gni mezz’ora e quando ado a vederla ride e scalcia… sembra quasi riposata.. dopo 5 minuti sta di nuovo dormendo..è un lavoro lungo ma come dice Serena, anche a me la tua bimba sembra regolare e quindi dovrebbe essere semplice..
secondo me e con questo concludo che ho fame :)quando decidi di creare una certa routine devi rinunciare ale uscite.. almeno sino a quando non si istaura bene.. tre 4 girni sempre le stesse cose…
Bacioni e buona cena 😉
Allora mi sono letta tutti i post…. Faticaccia! Vediamo se ho capito: la routine dovrei averla ben compresa (anche leggendo lo schema degli orari in base ai mesi).
Addormentamento: visto che Caterina ha 53 giorni per ora è meglio accantonare il Pu/pd ma tentare tenendola in braccio, però senza andare avanti e indietro per casa ma solo tenefola e dandola baci o carezze. E qui iniziano i dubbi: inizio già da ora a creare il rito dell’addormentamento? Lo devo fare uguale a tutti i pisolini? E visto che lei si sveglia ogni 45 minuti/ 1 ora lo ripeto o la rassicuro e basta?
Ho capito che è meglio farla dormire sempre nella camera ( che sia nel passeggino o nel lettino) anche di giorno.
E se di cambia casa? Cioè vado da mia mamma? E devo farla dormire sempre io?
Insomma tanteeeeee domande…. Scusate!
Eh ti dico… anche io mi ponevo questo problema.. ho letto nel libro della Hogg che lei lo sconsiglia dopo i tre mesi.. beh io sia al principino che alla principessa l’ho dato dopo i due mesi.. ( la femminuccia non lo voleva assolutamente prima).. io penso che sia una cosa che ggli serva per rilassarsi ed è giusto che ce l’abbiano.. aspetta però… io gli do il ciuccio nel momento in cui entrano in culla nella fase di addormentamento e nel momento in cui si svegliano ed escono dalla culla glielo tolgo… la mia teoria è questa cosi ti riassumo un pò tutto… se un bambin ciuccia ha bisogno di rilassarsi.. se ha bisogna di rilassarsi è perch è stanco ( troppi stimoli, troppe ore sveglio e allora deve dormire) allora ciuccio e nanna al risveglio il ciucci a posto.. ha bisogn di rilassarsi? Ciuccio.. nanna.. non so se sono stata chiara… preciso che queste sno sempre mie e solo mie idee personai..
Approfitto della tua pazienza!!!!!
Infatti Caterina spesso quando ha sonno si ciuccia le mani!
Altra paranoia: ma se poi il ciuccio diventa un vizio e non riesco piùa toglierlo? Soprattutto alla notte?
@Vanessa vorrei tranquillizzarti sul fatto che una bambina di appena 2 mesi che mangia ogni 2 ore e mezzo, o 3 ore è assolutamente regolare, e che devi assolutamente continuare ad allattarla anche di notte con lo stesso ritmo del giorno. Puoi provare ad allungare un po’ i tempi quando sono passate solo 2 ore dall’inizio della poppata precedente, come ti consiglia Barbara, ma non stressarti troppo per gli orari che mi sembrano quelli giusti. Invece prova ad insegnarle a dormire nella sua culla, prima di tutto di giorno, e vedi come reagisce. Puoi provarci anche la sera, ma poi durante la notte fai quello che ti risulta più comodo. concentrati prima a sistemare il giorno, e poi passi a lavorare sulla notte, a meno che vedi che lei reagisce bene da subito allora fai tutto insieme.
Dalla tua descrizione dubito che ci metterai più di 3 o 4 giorni. Spero di non sbagliare 😉
Torna a dirci come va!
Vabbè… la mia quando ha sonno si ciuccia addirittura il labbro e potrebbe essere scambiat per fame.. però ti dico che i bambini ciucciano per tanti motivi.. fame.. per rilassarsi.. se la mia Bea si sveglia dopo un’ora di sonnellino.. magari perchè il fratellino sta lanciando urla da tarzan.. può essere che si svegli piangendo e ciucciando.. le mani.. tutto.. questa non è fame.. allora la lascio nella culla e rimango li con lei. la prendo in braccio.. ma la lascio a dormire.. all’inizio non si riaddormentava poi ha capito.. hai provato a darle un ciuccio? almeno per l’addormentamento?Io non faccio caso i colpi di tosse perchè ho il mio metodo personale per capire il pianto..e no saprei nemmeno descriverlo sinceramente.. però se così è magariè vero e alla fine non si tratta di fame, ma vedrai che è stanchezza
Hai ragione, volevo dire che quando ha fame apre la bocca e se è in braccio ciuccia tutto quello a cui si appoggia.
Altro problema: caterina piange sempre allo stesso modo, cioè con i 3 colpi di tosse iniziali, quindi per la hogg = fame, ma non può essere.
Ciao Vanessa.. cosa vuol dire vedo se ha fame? come lo vedi?
Il pianto è l’unico modo che ha un bambino per esprimersi.. bisogna capire perchè lo fa 🙂 magari piange anche solo perchè si è svegliata e non riesce a riaddormentarsi..!!!Per quello secondo me quando si sveglia è meglio cambiarle i pannolino e un pò di gioco prima della pappa.. ti aiuta a fare passare u pò di tempo anche se sono 5 minuti alla volta…
Grazie Barbara!
Io per ora faccio così: si sveglia, vedo se ha fame e le do la pappa, poi cambio pannolino e aspetto che dia segni di sonno, così inizio a cercare di addormentarla. Tutto questo avviene circa ogni 2 ore e mezza – 3. Il mio problema è che quando è sveglia piange quasi sempre!
Ti riassumo la MIA scuola di pensiero, parto dal presupposto che può essere condivisa o no, ma con me e amiche funziona.Sicuramente non verrà condivisa.. ma questo è il mio consiglio personale
1.Prima di tutto è necessario regolarizzare i pasti. Sgnifica che i pasti devono avvenire non prima delle due ore e mezza tre, tra l’uno e l’altro. (per far si che i pasti non si verifichino prima si temporeggia.. di 10 in 10 minuti.. puoi spogliarla.. giocare u pò di più mentre le cambi il pannolino… etc)
2. Se si sveglia prima non pensare che sia per forza per fame, ma magari si è instaurata una cattiva abitudine che la porta a svegliarsi prima.
3. Instaura una routine, significa, tipo: sveglia, cambio pannolin, pappa, giochi e tante coccole e nanna dopo max un’ ora dalla sveglia, almeno inizialmente ci si prova.
4. Non farla dormire più di tre ore di fila durante il giorno, mentre se la notte dopo le undici mezzanotte si addormenta.. lasciala dormire sino a quando si non si sveglia lei.. ma io ti consiglio che anche se si sveglia prima di tre ore di aspettare e temporeggiare con coccole e amore almeno 4 ore prima del pasto in modo tale che capisca che la notte è “diversa”.
5.la sera falle il bagnetto (serve anche a temporeggiare ( di solito piace i bimbi)e falle un bel massaggio.. ) non usare creme aromatizzate mi raccomando e parlale tanto mentre glielo fai.. con voce dolce 🙂 carezze più che massaggio.. inizia co un massaggino veloce a mano a mano che prenderà confidenza aumenterai il tempo 🙂 poi le dai la cena etc etc..
Non è una cosa immediata ma richiede tanta pazienza.. e tanta costanza..
Una volta regolarizzati i pasti secondo me verrà tutto più in discesa 😉 e poi potrai pensare al sonno,finchè gli orari non si sistemano continua ad addormentarla in braccio.. anche se in parte vien da se.
Potresti anche provare a metterla nella culetta durante il giorno.. IIZIA DALLA PRIMA POPPATA DELLA MATTINA…dopo che mangia, la poggi nella culletta e la osservi.. se si lamenta la prendi in braccio la coccoli etc.. ma mettila in un ambiente apartato con poca luce e pocchi rumori..hai provato ad addormentarla in una stanza al buio??
La mia patata dorme solo al buio se è fuori di casa zero.. rimane sveglia anche tutto il giorno con sonnellini di dieci minuti l’uno.
Non tutti reagiscono allo stesso modo ma dare dei ritmi PER ME è molto importante, niente di invasivo e lasciare tempo da un pasto all’altro per il riposo mi sembra sano.
Ciao 🙂 barbara