Tracy Hogg risolve i vostri problemi di sonno

4mesi_trisQuesto post l’ho promesso ad un sacco di gente che non dorme la notte da quando gli è nato un figlio.
Questo post è dedicato a tutti, ma proprio tutti, i genitori che per fare addormentare il piccolo hanno bisogno di cullarlo, allattarlo, dondolarlo, spingere la carrozzina per 45 minuti, portarlo a fare un giro in macchina, accendere il frullatore, passare l’aspirapolvere, correre i 100 metri con lui appeso nel marsupio o qualsiasi altra tecnica ingegnosa. Perché un genitore che non dorme, al contrario di quello che si crede comunemente, entra in una fase di eccesso di creatività, e trova soluzioni ai problemi che non si sarebbe mai sognato di pensare prima.
Questo post è dedicato a tutti i genitori che non riescono a dormire la notte perché c’è un terzo incomodo nel lettone che tira calci e non riescono a metterlo nel suo lettino senza farlo svegliare.
Questo post è dedicato a tutti i genitori che semplicemente vorrebbero poter usare la notte per lo scopo per cui è stata inventata: dormire.

Si perché in The Baby Whisperer Solves All Your Problems: Sleeping, Feeding, And Behavior–beyond the Basics from Infancy Through Toddlerhood, Tracy Hogg da il meglio di se. E anche se non risolverà mai TUTTI i vostri problemi realmente, sul discorso sonno trovo il suo metodo semplicemente geniale. Attenzione, non sto dicendo che è il metodo perfetto per tutte le famiglie e tutti i bambini. E’ il mio preferito perché cerca di mettere d’accordo le esigenze di tutti, genitori e figli, cercando di adattarsi al tipo di bambino che si ha. Ma la scelta di quale sia il metodo giusto per voi è sempre a carico esclusivamente vostro.

Questo post non ha nessuna pretesa di essere una spiegazione completa del metodo. Vi faccio un breve resoconto nella speranza di interessarvi a questa tecnica, per permettervi di provarla (male) sulla base del mio riassunto, e con la fiducia che invece di prendervela con me vi decidiate finalmente a leggere direttamente la fonte.

Iniziamo con le premesse. Sto dando per scontato che:

1. avete un bambino piccolo che ha dei problemi di sonno (di età superiore ai 3 mesi)
2. siete convinti di volerlo far dormire nel suo lettino
3. siete convinti che qualsiasi cosa avete fatto finora non vi sta più bene e volete cambiare
4. siete convinti che non esiste nessuna bacchetta magica, ma che ogni cambiamento di un comportamento più o meno radicato abbia bisogno di molta molta pazienza e tenacia.

Analizziamo il problema
Per risolvere un problema bisogna capire quale è il problema. No, non vi sto prendendo in giro con giochi di parole. I motivi per cui un bambino piccolo non dorme tutta la notte possono essere moltissimi, e spesso ci sono più problematiche sovrapposte.
Alcune delle domande importanti da porsi per analizzare la situazione sono:
– dorme bene durante il giorno?
– si addormenta da solo nel suo lettino?
– cosa fai per tranquillizzarlo quando si sveglia nel cuore della notte?
– se viene allattato durante la notte, mangia sul serio oppure si attacca solo un paio di minuti prima di riaddormentarsi?
– è felice e sereno nonostante tutto?
– si sveglia sempre agli stessi orari o è completamente imprevedibile?

Io mi innamoro del libro semplicemente leggendo le sue tabelline di descrizione dei casi, da cui Tracy Hogg deduce l’origine del problema e quindi stabilisce il metodo da adottare come soluzione. Ad esempio se si sveglia ad orari irregolari la notte è molto probabilmente fame. Se si sveglia ogni ora è facile che non sappia addormentarsi da solo. Se si sveglia di soprassalto dopo 10 minuti dall’addormentamento è probabilmente sovrastimolato. E così via. Io ho usato queste descrizioni infinite volte con il Vikingo e ora le sto usando con Pollicino. Mi hanno sempre aiutata ad identificare l’origine del problema con grande precisione.

Gli schemi descrittivi si riferiscono a fasce di età: fino a 3 mesi, tra i 6 mesi e i 12 mesi, e oltre i 12 mesi. E la soluzione deve essere adattata a seconda dell’età oltre che del temperamento del bambino.

Attenzione però, se il bambino ha meno di 3 mesi il metodo descritto qui di seguito non va bene.

Facciamo un piano
Una volta identificato il problema è possibile fare un piano per risolverlo. E’ naturalmente diverso se un neonato di 6 mesi non ha mai dormito nel suo lettino e inizia ad urlare ogni volta che ce lo mettete, rispetto al caso di un bambino di 9 mesi che dorme nel suo lettino, ma che viene allattato quando si sveglia di notte, oppure che viene fatto addormentare in braccio prima di metterlo nel lettino.
Il problema normalmente è molteplice (dorme nel lettone E viene cullato per farlo addormentare E fa sonnellini troppo brevi) ed è meglio dividerlo in piccoli pezzi per affrontare un aspetto alla volta.
Se ad esempio il bambino urla appena messo nel lettino, magari perché è stato tentato il metodo Estivill senza successo e lo ricorda come un posto orribile, sarà bene iniziare dal rendergli il suo lettino un posto piacevole in cui stare di giorno, prima di lavorare sul modo di addormentarsi, e infine riuscire a farcelo dormire anche la notte. Più sfaccettature ha il problema, più lungo diventa il tempo della sua soluzione.
Le regole guida sono:
– iniziare dal risolvere la parte più semplice del problema
– iniziare sempre a risolvere il problema sonnellini perché di giorno siamo più sicuri di riuscire a ragionare bene e a mantenerci fedeli al piano fatto.
– individuare chi tra i due genitori è più probabilmente in grado di portare a termine il piano (se la mamma lo allatta per addormentarlo è più facile se ci pensa il papà; se il papà è un cuore tenero e non può sentire il suo piccolo piangere sarà meglio che ci pensi la mamma)

La cura
Una volta risolti i problemi più semplici, quali quello di fare amicizia con il lettino, stabilire una routine dell’addormentamento, eliminato eventuali dubbi su fame e/o malattie, ci si può concentrare sul problema sonno.
La spina dorsale del metodo di Tracy Hogg per risolvere il problema del sonno è quello che lei chiama Pick Up/Put Down (letteralmente tira su/ metti giù). Il PU/PD si può utilizzare per ottenere le seguenti cose:
– insegnare al bambino ad addormentarsi da solo nel suo lettino
– prolungare il periodo del sonnellino se è troppo breve
– eliminare qualche abitudine del bambino che ci risulta scomoda (cullarlo, allattarlo per farlo dormire, ciuccio)
– far riaddormentare il bambino che si sveglia troppo presto al mattino (no, le 7 del mattino non è troppo presto, nonostante la vostra vita pre-bebè fosse diversa)

Come funziona.

Prima cosa, e questo è vero a qualsiasi età, verificate di aver stabilito una routine che ripetete prima di ogni addormentamento. Il ripetersi degli stessi gesti infatti dice al bambino che si sta avvicinando il momento di dormire e lo predispone al sonno. La routine è necessaria non solo per la sera ma anche per i sonnellini diurni, anche se ci possono essere delle differenze tra giorno e sera. Ad esempio non è necessario che sia completamente buio di giorno.

Poi mettete il piccolo nel suo lettino da sveglio. Se il bambino non sa addormentarsi da solo, molto probabilmente inizierà a piangere. Allora lo tirate su, e cercate di calmarlo. Non bisogna assolutamente cullarlo o allattarlo o qualsiasi metodo avete adottato finora.
Se il bambino è tra i 3 e i 6 mesi potete provare a calmarlo tramite leggere pacche ritmate sulla schiena, mentre sussurrate sh sh sh vicino al suo orecchio. Se è più grande questa tecnica potrebbe impedirgli di calmarsi e avere l’effetto opposto, soprattutto il rumore. Cercate di usare il potere calmante della vostra voce. Mantenete un tono calmo ma deciso mentre ripetete sempre la stessa frase, ad esempio “va tutto bene. Mamma (o papà) è qui per insegnarti ad addormentarti da solo“. Quello che gli state dicendo in realtà è “io so cosa sto facendo, anche se a te può sembrare strano” e la vostra voce deve comunicargli questo senso di sicurezza.
Nel momento in cui smette di piangere, rimettetelo nel lettino dicendo qualcosa tipo “ora ti metto nel lettino”. Se inizia a piangere, lo tirate su di nuovo e cercate di calmarlo di nuovo, adottando sempre la stessa tecnica. Appena smette di piangere, lo mettete giù di nuovo. L’idea è quella di calmarlo in braccio, non di addormentarlo in braccio. E’ per questo che è importante metterlo subito giù appena smette di piangere.
Per bambini al di sopra dei 12 mesi circa, il tira su/metti giù in realtà è solo un metti giù, in quanto a quell’età si metteranno in piedi da soli nel lettino e quindi dovete semplicemente rimetterli sdraiati e assolutamente non tirarli fuori dal letto.

Sembra facile fin qui? Allora partiamo dalle domande, che tanto lo so cosa vi state chiedendo:

Ma quante volte devo fare su e giù?
Tante quante ne servono per farlo addormentare. La quantità dipende dal livello di tenacia di vostro figlio, dalla sua età, e da quanto tempo siete andati avanti con il metodo “sbagliato”. Con il Vikingo ci sono state punte oltre il centinaio di volte. Con Pollicino intorno ai quattro mesi e mezzo la prima volta l’ho fatto 50 volte. La buona notizia è che già dalla seconda volta si nota il primo miglioramento. Leggo dai miei appunti che con Pollicino ho fatto 50 volte la prima volta, 20 volte la seconda e poi 10 volte la terza. Il secondo giorno sono state necessarie 20 volte per il primo sonnellino del mattino, e poi 10 per il secondo e 5 per il terzo. E stavamo solo al secondo giorno.

Ma quanti giorni ci vogliono?
Per bambini piccoli ci vogliono al massimo 3 giorni. Per bambini più grandi ce ne vogliono di più. Come dicevo prima dipende da chi è il bambino, quanti mesi avete passato a cullarlo e la sua età.

Come si fa per iniziare?
Iniziate il PU/PD con il primo sonnellino del mattino se necessario. In questo modo arriverete a sera un po’ avvantaggiati.

E se non si addormentasse?
Se il problema è particolarmente radicato può succedere che il bambino resista all’addormentamento fino all’orario del pasto successivo. Far addormentare un bambino stanco e affamato è ancora più difficile. Quindi dategli da mangiare. Se lo allattate fatelo in un’altro ambiente per fargli capire la differenza. Poi ricominciate. Prima o poi crolla.

Ma non è crudele farlo piangere?
Dipende dal perché pensi che stia piangendo. E’ utile pensare che non sta piangendo perché soffre delle pene inaudite, ma perché è ferocemente arrabbiato. Dopotutto gli si stanno cambiando le carte in tavola, e lui era abituato a fare diversamente. Non sta capendo il motivo del cambiamento e quindi si arrabbia. Tenendolo in braccio per calmarlo e mantendendo la voce tranquilla gli insegnate una abilità che gli tornerà utile per molto tempo. E non è come lasciarlo piangere da solo nel suo lettino, perché voi sarete sempre li con lui.

E se si calma ma si rimette a piangere mentre lo metto giù?
Allora finisci di metterlo giù nel lettino, togli il contatto fisico con lui e poi lo tiri su di nuovo. Non tornare indietro quando state a mezza via verso il lettino. Una volta detta la frase “ora ti metto nel tuo lettino” si va nel lettino. Anche se solo per 3 secondi.

E se si contorce e si butta all’indietro? A volte sembra impossibile tenerlo in braccio per calmarlo.
Allora vuol dire che vuole andare nel lettino. Mettilo giù senza aspettare che smetta di piangere. A volte può succedere che nonostante pianga per la stanchezza non vuole essere confortato in braccio. Questo è vero soprattutto per bambini molto sensibili o della categoria che Tracy Hogg chiama “scontrosi”.

Ma te hai veramente fatto questa cosa più di 100 volte con il Vikingo?
Si. L’ho fatto. Eravamo disperati. Non ne potevamo più. Lui sembrava non voler mai dormire e aveva solo 3 mesi e mezzo. In realtà ormai sappiamo che si trattava di loop motori dovuti ad eccessi di stanchezza, ma allora pensavamo che non volesse dormire perché non era stanco. Ad un certo punto ho preso mio figlio in braccio, ho detto a GG di non venire qualunque cosa succedesse e mi sono chiusa in camera con lui. Il Vikingo ha iniziato ad urlare. Ci sono voluti 45 minuti di urla disumane e moltissimi PU/PD. Alla fine sono uscita dalla stanza stravolta, ma sorridente. GG più stravolto di me mi ha detto “ma come hai fatto? Io non ce l’avrei mai fatta!”
A quel punto mi sono tolta i tappi dalle orecchie.

Ma allora sei stata bravissima! Potresti venire a casa nostra ad aiutarci con Paolino!
E no! Quello è stato il mio momento di gloria. Fatto una volta, non ci penso più.

E la notte?
Alla notte ci pensa sempre GG. Io non sono in grado di usare il cervello. Gli ho spiegato la teoria, e fa tutto da solo. Se volete, vi mando lui 😉

PS. Se ti fosse venuta voglia di leggere qualcuno dei libri della Hogg, acquistandolo cliccando uno dei link inseriti in questo post aiuterai questo sito a crescere:

Prova a leggere anche:

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Attenzione: salti di crescita! La crisi dei 4 mesi

Tema del mese: separazioni.

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1,099 thoughts on “Tracy Hogg risolve i vostri problemi di sonno”

  1. @Rossana io ho due pupetti uno di 17 mesi e una di tre 🙂 non sempre è semplice riconoscere i segnali del sonno sopratutto i primi giorni!! Una cosa accomuna tutti i bambini sani.. il bisogno di mangiare e di dormire.. e inizialmente.. si va u pò a tentativi 🙂 avendo poi un cucciolo che corre per casa non sempre si può creare l’ambiente giusto nel momento giusto, benchè lui faccia i pisolini e la notte dorma le sue 12 ore 🙂 per qunto riguarda il fatti di poggiarlo nel letto a dormire.. i ti assicuro che non cosi automatico.. quando stavo in ospedale per esempio le puericultrici mi “costringevano” lo metto tra virgolette perchè cmq è bellissimo, a tenere la cucciola a letto con me e ad attaccarla anche tutta la notte.. quando sono rientrata a casa dopo solo tre giorni.. lei non dormiva se non attaccata al mio seno e come mi allontanavo piangeva e non dormiva.. per quello ti dico.. se avessi seguito questo modo scorretto.. ora sarei una mamma disperata con una figlia che non fa la nanna:-) e ti dico che benchè fosse piccolissima se la mettevo nella culla piangeva e si svegliava e allora li a consolarla baciarla parlarci e a rimetterla a nanna.. ma dopo averlo fatto una decina d volte per il pisolino della mattaina.. poi tutto è andato in automatico.. cosa che non succedee quando sono piu grandi perchè soo piu tenaci 🙂 anche se ci si riesce lo stesso :-)ed è per quello che dico che è meglio subito..
    Baci baci Barbara

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    • @Barbara il PU/PD è una tecnica specifica spiegata bene nel secondo libro di Tracy Hogg, e che ho riportato brevemente qui nel post. Questa tecnica è consigliata per cose specifiche, quali eliminare abitudini che interferiscono con il sonno (ad esempio addormentarsi al seno, o il bisogno di essere cullati per addormentarsi), oppure prolungare il sonnellino quando dura troppo poco, tanto per dare qualche esempio. Essendo una tecnica molto stressante è sconsigliata per i piccolissimi, perché potrebbe avere l’effetto opposto di agitarli troppo. Questo ovviamente non vuol dire che i piccolissimi non debbano essere addormentati nel loto lettino, proprio come stai dicendo tu. Spero sia chiara la differenza.
      Vorrei però dirti anche che non è sempre tutto così semplice come lo stai mettendo tu. Ci sono bambini che hanno sempre dormito al fianco della mamma e che ad un certo punto hanno smesso di farlo, e dormono tranquilli nel loro lettino, e ci sono bambini ai quali è stato applicato il metodo di Tracy Hogg sin dall’inizio, ma continuano a svegliarsi la notte. Insomma non è tutto o bianco o nero, eh! 😉

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  2. @ Barbara: la filosofia di TH è proprio quella che dici tu, abituarli da subito! Da piccoli non c’è bisogno di PU/PD, è sufficiente leggere i segnali di sonno e metterli nel lettino al momento giusto, dopo averli aiutati a rilassarsi con shh-shh (come dice Serena), creando l’ambiente adatto e fasciandoli (questi alcuni dei suggerimenti di TH).
    Il metodo PU/PD, invece, si utilizza solo se si vogliono eliminare alcune abitudini che il bambino ha legato al sonno (essere cullato, addormentarsi in braccio, addormentarsi al seno, ecc.)

    @ Serena: ho continuato con PU/PD, perché l’idea che mi ero fatta era proprio quella di una nuova abitudine: addormentarsi con la mia presenza. Devo dire che ci è voluto più di quanto pensassi, ma dopo quattro giorni di PU/PD ha iniziato a impiegarci gradualmente meno. In questi ultimi due giorni, per esempio, si sta ancora svegliando di notte, ma vado solo a tranquillizzarlo un po’, gli dico che ci sono e che è tutto a posto, e poi lo lascio addormentarsi da solo.
    Ora avrei bisogno di un paio di settimane di vacanza totale per recuperare il sonno! 😛

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  3. Inoltre Serena ti dico.. se lo fai subito.. con amore naturalmente cosi come dicevo.. ti risparmi quei painti sfrenati di cui parli nel post.. perchè appena nati prendono piu faceilmente le abitudini.. nel bene e nel male!! 🙂 Mai aspettare troppo perchè poi si mandano segnali sbagliati ai cuccioli secondo me… una linea costante in base alle loro esigenze.. ma sempre cerente 😉 buonagiornata a tutte!!!

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  4. @serena Ho letto il libro della Hogg!! E infatti per quello chiedo..ho letto che lei sconsiglia.Certo che il metodo è dolce , ma lo è anche con i bimbi più grandi!!! C mancherebbe!!!!!!!!! Shh shh pacchette sulla schiena e quando si rilassa nanna.. ok ma sempre nella culletta va e se si rilamenta idem… ma da subito.. a costo di farlo 100 volte in una sera.. ma con tanto amore..!!! Odio i metodi estremi tipo Estivill!!!!! Allora forse non ho capito cosa intendi con il metodo PU etc

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  5. @Rossana come va?

    @Barbara il metodo del PU/PD è sconsigliato dalla stessa Tracy Hogg per i piccolissimi perché è un metodo stressante. Se vuoi insegnare ai bambini così piccoli ad addormentarsi nel lettino devi adottare un metodo più dolce. Tracy Hogg consiglia di dargli leggere pacche sulla schiena sussurrando sh sh sh vicino all’orecchio, nel caso in cui ha bisogno di aiuto per calmarsi. Prova a leggere gli altri post su tracy Hogg per capire di cosa si tratta (e naturalmente puoi leggere direttamente il suo libro che sono certa ti piacerà):

    https://genitoricrescono.com/routine-tracy-hogg-6-mesi-easy/
    https://genitoricrescono.com/il-linguaggio-segreto-dei-neonati/
    https://genitoricrescono.com/la-nanna-secondo-tracy-hogg/

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  6. Ciao Serena, ho letto in un post che tu sconsigli il metodo Pu etc per i bambini di pochi giorni.. perchè? Come pensi debbano essere addormentati? Io credo che sia giusto insegnargli sin dal primo giorno a dormire nella propria culletta, non ci vedo nulla di male, è una tecnica che ho utilizzato con i miei figli e anche delle mie amiche con i loro..e si sono trovati benissimo (quando possibile naturalmente.. poi si sa che spesso quando sono piccolissimi i bimbi si addormentano al seno etc etc..) ma iniziando subito secondo me è meglio.. tu che alternativa offri per i primi giorni allora????

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  7. Ciao Serena, i riposini si sono assestati molto bene da più di tre mesi ormai. Da gennaio Emanuele (cioè da quando ha 14 mesi) fa solo il riposino del pomeriggio, che dura circa due ore. Alla sera lo metto a letto verso le otto e mezzo, nove e al mattino si sveglia verso le 7-8 (anche se fa dei periodi in cui si sveglia molto presto, verso le 6).
    Ho pensato un po’ a quello che mi hai detto e mi è venuto in mente che ha iniziato a svegliarsi esattamente dopo che i miei sono andati via, dopo essere rimasti qui per una settimana. Lui si era divertito molto con loro e i primi giorni dopo la loro partenza continuava a chiamarli (:( sigh! come mi sono sentita in colpa in quei momenti…).
    Forse può essere stato un distacco che l’ha fatto soffrire e lo comunica così? Non so.
    Anche con gli incisivi superiori faceva lunghi momenti di veglia senza piangere, ma non sempre voleva me e soprattutto non capitava tutte le notti. Forse è come ha detto Arianna, magari lui si sveglia per il fastidio ai denti e poi non riesce più a riaddormentarsi. So che non dovrei innervosirmi e mi sento un sacco in colpa.
    Grazie

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  8. @Arianna sono andata a rileggere il tuo commento più in su e mi trovo veramente in difficoltà a darti dei consigli se non vuoi seguire la routine. Io credo che una routine possa aiutare molto il ritmo di veglia e sonno, ma chiaramente non so perché tua figlia fa così, e magari la routine non c’entra nulla. Il fatto che ti usi come ciuccio potrebbe essere un’altro fattore, come anche il fatto che dici che ci sono rumori mentre dorme perché alcuni bambini sono sensibili ai rumori. Io sospetto fortemente che sia troppo stanca quando la metti a dormire alle 2, visto che dici che la mattina dorme così poco. Se non riesci ad allungare il sonnellino (ad esempio mettendola a dormire un po’ prima), puoi provare a metterla a dormire prima il pomeriggio per vedere se riesce a dormire meglio. Io adotterei il PU/PD come ultima spiaggia, dopo avere cercato di regolarizzare un po’ la routine.
    Prova a leggere anche questi post: https://genitoricrescono.com/il-sonno-vien-dormendo/
    https://genitoricrescono.com/routine-tracy-hogg-6-mesi-easy/
    Che ne pensi?

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  9. Rossana, per la mia modesta esperienza, con aurora che ha 2 anni e 2 mesi, lei se si sveglia e non si riaddormenta subito, poi ci vogliono sempre 2 ore- 2 e 1/2 per riaddormentarsi, succede così anche a me, se mi sveglio-sveglio, poi ho bisogno di tempo per sentire ancora sonno. Quando succede, l’ultima volta aveva la febbre e le ho messo la supposta, la mettiamo nel lettone, non le parliamo se non per dirle di fare la nanna che è notte, dormiamo un po’ a turno io e il papà, lei adesso sta abbastanza buonina, dopo 2 ore si addormenta.
    Al posto di innervosirti perchè non si addormenta, cerca di capire perchè si sveglia.Dorme troppo di giorno? ti vede poco e vuole recuperare il tempo di notte? Deve andare in bagno o ha mal di pancia… sono solo ipotesi buttate lì.

    Serena, scusa se te lo richiedo, Rebecca ha 6 mesi e fa sempre dei minipisolini, 5-10-15 minuti, solo raramente fa il ciclo di 45 minuti. Perchè fa così e cosa posso fare?

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  10. Ciao Serena, non saprei, non mi sembra ci sia niente di diverso nella sua quotidianità… Nel lettone non ci provo perché sarebbe peggio: spesso ci proviamo quando si sveglia troppo presto, ma per lui è sinonimo di gioco, non di nanna….
    Spero solo passi in fretta….

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    • Rossana ora non riesco a controllare gli altri post ma non avevi scritto da qualche parte che eravate in fase assestamento pisolini? Quanto dorme il giorno? (Giusto un ‘idea che mi è balenata in testa ora 🙂 )

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  11. Ciao Serena. Aiuto. Dopo 16 mesi di notti relativamente tranquille (esclusi i primi mesi e gli incisivi superiori) da 12 giorni è il panico.
    Dopo un paio di giorni di pianti incontrollabili (immagino a causa dei molari superiori), Emanuele ha iniziato a non piangere più, ma a svegliarsi comunque durante la notte, rimanendo sveglio per due-tre ore.
    All’inizio mi sono comportata come ho fatto in occasione degli incisivi: lo consolo, lo conforto, cerco di dare sollievo alle gengive ecc. ma poi mi sono resa conto che non c’è modo di riaddormentarlo: se lo prendo in braccio si dimena o inizia a chiacchierare. Se resto vicino a lui mentre è nel lettino, dopo un paio di minuti (invece di addormentarsi) inizia a giocare e a ridere. Se esco dalla stanza inizia a piangere. Mi vuole lì vicino, insomma. Per tre ore. Di notte.
    Dopo qualche giorno sono iniziati i problemi anche alla messa a letto alla sera e per il riposino. Vuole addormentarsi con me lì vicino, processo che dura però anche qualche ora….!
    Da tre giorni ho iniziato il pu/pd nella versione “da grandi”, con aggiunta di uscita dalla stanza tra un pd e l’altro (perché se rimango lì mi guarda, si allunga, si alza, ecc). e quindi vado dentro a metterlo giù e di nuovo fuori e di nuovo dentro come fossi una trottola.
    Da ieri nella messa a letto c’è stato qualche risultato, ma di notte niente da fare: stanotte dopo DUE ORE ININTERROTTE di pu/pd ho perso le staffe: ho gridato, ho sbattuto la porta, l’ho lasciato piangere. Per fortuna è intervenuto mio marito……
    Sono esausta e abbattuta: come è possibile che poche notti abbiano rovinato in modo così drammatico le abitudini di 16 mesi?????

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    • @Rossana ma è un periodo particolare in qualche modo? Va all’asilo? E’ successo qualche distacco da te o da qualche altro membro della famiglia? A volte passano dei periodi di consapevolezza in cui hanno bisogno di più vicinanza per rassicurarsi. A volte il motivo è evidente, a volte no. Se è così ti conviene assecondarlo per tranquillizzarlo. Il PU/PD a questa età lo vedo difficile. Non dico di portarlo nel lettone se non vuoi, ma magari prova a stare con lui ma ovviamente senza farlo giocare o parlare. Non so, devi trovare tu un modo che possa funzionare. Se capisci la causa è ovviamente più facile.

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  12. Io la mia piccolina l’ho messa a dormire nella sua culletta a un mese.. però ho messo prima la navetta nella culla per due notti, poi l’ho spostata direttamente dentro.. ci tenevo a fare un passaggio soft.. però era anche molto piu piccola ed è sopratutto molto molto delicata!!!Il maschietto invece avevo cominciato sempre a un mese però, a metterlo nella culla durante i sonnellini diurni per poi la sera metterlo nella culla per la notte!!

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  13. @Francesca innanzi tutto complimenti! Vorrei solo pregarti di cambiare atteggiamento (consiglio non richiesto, quindi naturalmente fanne ciò che vuoi!!): non pensare in termini “e’ come se davvero capisse che quando la metto nella sua carrozzina deve dormire”. Mi spiego: non pensare che DEBBA dormire, pensa piuttosto che è stanca e che si stia adagiando sul fatto che a quell’ora si dorme così bene… Insomma le stai dando il ritmo che è giusto per lei, e il fatto che si addormenti in fretta vuol dire che a) a quell’ora è davvero stanca, quindi le fa bene dormire e b) se si addormenta in fretta vuol dire che si sente tranquilla e rilassata a stare nella sua carrozzina, e che le stai vicino abbastanza da tranquillizzarla ma non troppo da ipereccitarla. Insomma la stai aiutando a prendere il ritmo giusto per poi godersi il resto della giornata.
    Per quanto riguarda il lettino, direi che dipende da tua figlia: se è una che si stranisce molto per i cambiamenti meglio fare una cosa graduale, altrimenti meglio il cambiamento totale, che tanto un “inserimento” andrà fatto e allora meglio farne uno solo che due (passaggio al lettino + cambio di stanza). TopaGigia si è fatta il passaggio nel lettino accanto a me per motivi di spazio, poi un trasloco di casa con prima fase in camera nostra e poi nella sua cameretta. Le prime notti sono andata io a dormire in camera sua… ma era stranita dal trasloco che è stato un cambio grosso. Insomma valuta tu sulla base del suo carattere e in bocca al lupo!

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  14. …..sono tornata e da stamattina la mia cucciola sta stranetta….ha fatto il suo secondo vaccino….ha appena 5 mesi….!!!!
    …..ebbene si…..ho provato a farla addormentare….dalle 13.05 l’ho tirata su 4 volte…..e alle 13.11 si e’ magicamente addormentata…..
    ….davvero stavolta non me lo aspettavo….e’ come se davvero capisse che quando la metto nella sua carrozzina deve dormire…..non piange piu’…..o per poco…..non e’ un altra coincidenza ma questo metodo funziona davvero….
    …vorrei chiedere una cosa:tra qualche giorno la mettero’ nella culletta, nella sua cameretta….finora e’ stata nella sua carrozzina…ma ormai ha 5 mesi e visto che il freddo e’ passato e’ ora…..ma non e’ che poi si “disorienta”…..magari si stranisce..??e’ meglio portare la sua culletta nella nostra camera o direttamente nella sua cameretta da sola che e’ a fianco alla nostra?….voi avete gia’ fatto questo passaggio?? come vi siete trovate ??….grazie…

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    • francesca se lo scopo è quello di metterla nella sua cameretta, allora tanto vale tentare il passaggio diretto. Il passaggio nella culla nella vostra camera potrebbe allungare il tutto inutilmente. Se invece ancora si sveglia spesso la notte e preferite tenerla in camera vostra, allora va bene il passaggio intermedio. I miei due figli sono stati in stanza con noi per mancanza di spazio per parecchio tempo (fino ai 2 anni il primo figlio, e fino ad 1 anno il secondo). La scelta è solo vostra, non credo che la bimba si accorga più di tanto della differenza.

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  15. Io faccio sempre le stesse cose e consiglierei di farle almeno per una settimana d fila senza interferenze, francesca secondo pe me il ciuccio stai facendo la cosa giusta.. se chiaccera lasciala in pace, vuol dire che sta bene anche da sola nella sua culletta ed è u bene se tu la prendi le dai u segnale sbagliato.. vedi come si comporta però se piange vai da lei.. prima la accarezzi e le parli da fuori e vedi se piange la prendi..e la consoli 🙂 stai attenta a non prenderla se sono solo lamentini perchè magari sono chiacchere di assestamento prima del sonno e se la interrompi potrebbe dover ricominciare da capo la fase dell’addormentamento.. tu accarezzala in testa e vedi gli occhi… ti accorgi se si rlassa no?

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