Questo post l’ho promesso ad un sacco di gente che non dorme la notte da quando gli è nato un figlio.
Questo post è dedicato a tutti, ma proprio tutti, i genitori che per fare addormentare il piccolo hanno bisogno di cullarlo, allattarlo, dondolarlo, spingere la carrozzina per 45 minuti, portarlo a fare un giro in macchina, accendere il frullatore, passare l’aspirapolvere, correre i 100 metri con lui appeso nel marsupio o qualsiasi altra tecnica ingegnosa. Perché un genitore che non dorme, al contrario di quello che si crede comunemente, entra in una fase di eccesso di creatività, e trova soluzioni ai problemi che non si sarebbe mai sognato di pensare prima.
Questo post è dedicato a tutti i genitori che non riescono a dormire la notte perché c’è un terzo incomodo nel lettone che tira calci e non riescono a metterlo nel suo lettino senza farlo svegliare.
Questo post è dedicato a tutti i genitori che semplicemente vorrebbero poter usare la notte per lo scopo per cui è stata inventata: dormire.
Si perché in The Baby Whisperer Solves All Your Problems: Sleeping, Feeding, And Behavior–beyond the Basics from Infancy Through Toddlerhood, Tracy Hogg da il meglio di se. E anche se non risolverà mai TUTTI i vostri problemi realmente, sul discorso sonno trovo il suo metodo semplicemente geniale. Attenzione, non sto dicendo che è il metodo perfetto per tutte le famiglie e tutti i bambini. E’ il mio preferito perché cerca di mettere d’accordo le esigenze di tutti, genitori e figli, cercando di adattarsi al tipo di bambino che si ha. Ma la scelta di quale sia il metodo giusto per voi è sempre a carico esclusivamente vostro.
Questo post non ha nessuna pretesa di essere una spiegazione completa del metodo. Vi faccio un breve resoconto nella speranza di interessarvi a questa tecnica, per permettervi di provarla (male) sulla base del mio riassunto, e con la fiducia che invece di prendervela con me vi decidiate finalmente a leggere direttamente la fonte.
Iniziamo con le premesse. Sto dando per scontato che:
1. avete un bambino piccolo che ha dei problemi di sonno (di età superiore ai 3 mesi)
2. siete convinti di volerlo far dormire nel suo lettino
3. siete convinti che qualsiasi cosa avete fatto finora non vi sta più bene e volete cambiare
4. siete convinti che non esiste nessuna bacchetta magica, ma che ogni cambiamento di un comportamento più o meno radicato abbia bisogno di molta molta pazienza e tenacia.
Analizziamo il problema
Per risolvere un problema bisogna capire quale è il problema. No, non vi sto prendendo in giro con giochi di parole. I motivi per cui un bambino piccolo non dorme tutta la notte possono essere moltissimi, e spesso ci sono più problematiche sovrapposte.
Alcune delle domande importanti da porsi per analizzare la situazione sono:
– dorme bene durante il giorno?
– si addormenta da solo nel suo lettino?
– cosa fai per tranquillizzarlo quando si sveglia nel cuore della notte?
– se viene allattato durante la notte, mangia sul serio oppure si attacca solo un paio di minuti prima di riaddormentarsi?
– è felice e sereno nonostante tutto?
– si sveglia sempre agli stessi orari o è completamente imprevedibile?
Io mi innamoro del libro semplicemente leggendo le sue tabelline di descrizione dei casi, da cui Tracy Hogg deduce l’origine del problema e quindi stabilisce il metodo da adottare come soluzione. Ad esempio se si sveglia ad orari irregolari la notte è molto probabilmente fame. Se si sveglia ogni ora è facile che non sappia addormentarsi da solo. Se si sveglia di soprassalto dopo 10 minuti dall’addormentamento è probabilmente sovrastimolato. E così via. Io ho usato queste descrizioni infinite volte con il Vikingo e ora le sto usando con Pollicino. Mi hanno sempre aiutata ad identificare l’origine del problema con grande precisione.
Gli schemi descrittivi si riferiscono a fasce di età: fino a 3 mesi, tra i 6 mesi e i 12 mesi, e oltre i 12 mesi. E la soluzione deve essere adattata a seconda dell’età oltre che del temperamento del bambino.
Attenzione però, se il bambino ha meno di 3 mesi il metodo descritto qui di seguito non va bene.
Facciamo un piano
Una volta identificato il problema è possibile fare un piano per risolverlo. E’ naturalmente diverso se un neonato di 6 mesi non ha mai dormito nel suo lettino e inizia ad urlare ogni volta che ce lo mettete, rispetto al caso di un bambino di 9 mesi che dorme nel suo lettino, ma che viene allattato quando si sveglia di notte, oppure che viene fatto addormentare in braccio prima di metterlo nel lettino.
Il problema normalmente è molteplice (dorme nel lettone E viene cullato per farlo addormentare E fa sonnellini troppo brevi) ed è meglio dividerlo in piccoli pezzi per affrontare un aspetto alla volta.
Se ad esempio il bambino urla appena messo nel lettino, magari perché è stato tentato il metodo Estivill senza successo e lo ricorda come un posto orribile, sarà bene iniziare dal rendergli il suo lettino un posto piacevole in cui stare di giorno, prima di lavorare sul modo di addormentarsi, e infine riuscire a farcelo dormire anche la notte. Più sfaccettature ha il problema, più lungo diventa il tempo della sua soluzione.
Le regole guida sono:
– iniziare dal risolvere la parte più semplice del problema
– iniziare sempre a risolvere il problema sonnellini perché di giorno siamo più sicuri di riuscire a ragionare bene e a mantenerci fedeli al piano fatto.
– individuare chi tra i due genitori è più probabilmente in grado di portare a termine il piano (se la mamma lo allatta per addormentarlo è più facile se ci pensa il papà; se il papà è un cuore tenero e non può sentire il suo piccolo piangere sarà meglio che ci pensi la mamma)
La cura
Una volta risolti i problemi più semplici, quali quello di fare amicizia con il lettino, stabilire una routine dell’addormentamento, eliminato eventuali dubbi su fame e/o malattie, ci si può concentrare sul problema sonno.
La spina dorsale del metodo di Tracy Hogg per risolvere il problema del sonno è quello che lei chiama Pick Up/Put Down (letteralmente tira su/ metti giù). Il PU/PD si può utilizzare per ottenere le seguenti cose:
– insegnare al bambino ad addormentarsi da solo nel suo lettino
– prolungare il periodo del sonnellino se è troppo breve
– eliminare qualche abitudine del bambino che ci risulta scomoda (cullarlo, allattarlo per farlo dormire, ciuccio)
– far riaddormentare il bambino che si sveglia troppo presto al mattino (no, le 7 del mattino non è troppo presto, nonostante la vostra vita pre-bebè fosse diversa)
Come funziona.
Prima cosa, e questo è vero a qualsiasi età, verificate di aver stabilito una routine che ripetete prima di ogni addormentamento. Il ripetersi degli stessi gesti infatti dice al bambino che si sta avvicinando il momento di dormire e lo predispone al sonno. La routine è necessaria non solo per la sera ma anche per i sonnellini diurni, anche se ci possono essere delle differenze tra giorno e sera. Ad esempio non è necessario che sia completamente buio di giorno.
Poi mettete il piccolo nel suo lettino da sveglio. Se il bambino non sa addormentarsi da solo, molto probabilmente inizierà a piangere. Allora lo tirate su, e cercate di calmarlo. Non bisogna assolutamente cullarlo o allattarlo o qualsiasi metodo avete adottato finora.
Se il bambino è tra i 3 e i 6 mesi potete provare a calmarlo tramite leggere pacche ritmate sulla schiena, mentre sussurrate sh sh sh vicino al suo orecchio. Se è più grande questa tecnica potrebbe impedirgli di calmarsi e avere l’effetto opposto, soprattutto il rumore. Cercate di usare il potere calmante della vostra voce. Mantenete un tono calmo ma deciso mentre ripetete sempre la stessa frase, ad esempio “va tutto bene. Mamma (o papà) è qui per insegnarti ad addormentarti da solo“. Quello che gli state dicendo in realtà è “io so cosa sto facendo, anche se a te può sembrare strano” e la vostra voce deve comunicargli questo senso di sicurezza.
Nel momento in cui smette di piangere, rimettetelo nel lettino dicendo qualcosa tipo “ora ti metto nel lettino”. Se inizia a piangere, lo tirate su di nuovo e cercate di calmarlo di nuovo, adottando sempre la stessa tecnica. Appena smette di piangere, lo mettete giù di nuovo. L’idea è quella di calmarlo in braccio, non di addormentarlo in braccio. E’ per questo che è importante metterlo subito giù appena smette di piangere.
Per bambini al di sopra dei 12 mesi circa, il tira su/metti giù in realtà è solo un metti giù, in quanto a quell’età si metteranno in piedi da soli nel lettino e quindi dovete semplicemente rimetterli sdraiati e assolutamente non tirarli fuori dal letto.
Sembra facile fin qui? Allora partiamo dalle domande, che tanto lo so cosa vi state chiedendo:
– Ma quante volte devo fare su e giù?
Tante quante ne servono per farlo addormentare. La quantità dipende dal livello di tenacia di vostro figlio, dalla sua età, e da quanto tempo siete andati avanti con il metodo “sbagliato”. Con il Vikingo ci sono state punte oltre il centinaio di volte. Con Pollicino intorno ai quattro mesi e mezzo la prima volta l’ho fatto 50 volte. La buona notizia è che già dalla seconda volta si nota il primo miglioramento. Leggo dai miei appunti che con Pollicino ho fatto 50 volte la prima volta, 20 volte la seconda e poi 10 volte la terza. Il secondo giorno sono state necessarie 20 volte per il primo sonnellino del mattino, e poi 10 per il secondo e 5 per il terzo. E stavamo solo al secondo giorno.
Ma quanti giorni ci vogliono?
Per bambini piccoli ci vogliono al massimo 3 giorni. Per bambini più grandi ce ne vogliono di più. Come dicevo prima dipende da chi è il bambino, quanti mesi avete passato a cullarlo e la sua età.
Come si fa per iniziare?
Iniziate il PU/PD con il primo sonnellino del mattino se necessario. In questo modo arriverete a sera un po’ avvantaggiati.
E se non si addormentasse?
Se il problema è particolarmente radicato può succedere che il bambino resista all’addormentamento fino all’orario del pasto successivo. Far addormentare un bambino stanco e affamato è ancora più difficile. Quindi dategli da mangiare. Se lo allattate fatelo in un’altro ambiente per fargli capire la differenza. Poi ricominciate. Prima o poi crolla.
Ma non è crudele farlo piangere?
Dipende dal perché pensi che stia piangendo. E’ utile pensare che non sta piangendo perché soffre delle pene inaudite, ma perché è ferocemente arrabbiato. Dopotutto gli si stanno cambiando le carte in tavola, e lui era abituato a fare diversamente. Non sta capendo il motivo del cambiamento e quindi si arrabbia. Tenendolo in braccio per calmarlo e mantendendo la voce tranquilla gli insegnate una abilità che gli tornerà utile per molto tempo. E non è come lasciarlo piangere da solo nel suo lettino, perché voi sarete sempre li con lui.
E se si calma ma si rimette a piangere mentre lo metto giù?
Allora finisci di metterlo giù nel lettino, togli il contatto fisico con lui e poi lo tiri su di nuovo. Non tornare indietro quando state a mezza via verso il lettino. Una volta detta la frase “ora ti metto nel tuo lettino” si va nel lettino. Anche se solo per 3 secondi.
E se si contorce e si butta all’indietro? A volte sembra impossibile tenerlo in braccio per calmarlo.
Allora vuol dire che vuole andare nel lettino. Mettilo giù senza aspettare che smetta di piangere. A volte può succedere che nonostante pianga per la stanchezza non vuole essere confortato in braccio. Questo è vero soprattutto per bambini molto sensibili o della categoria che Tracy Hogg chiama “scontrosi”.
Ma te hai veramente fatto questa cosa più di 100 volte con il Vikingo?
Si. L’ho fatto. Eravamo disperati. Non ne potevamo più. Lui sembrava non voler mai dormire e aveva solo 3 mesi e mezzo. In realtà ormai sappiamo che si trattava di loop motori dovuti ad eccessi di stanchezza, ma allora pensavamo che non volesse dormire perché non era stanco. Ad un certo punto ho preso mio figlio in braccio, ho detto a GG di non venire qualunque cosa succedesse e mi sono chiusa in camera con lui. Il Vikingo ha iniziato ad urlare. Ci sono voluti 45 minuti di urla disumane e moltissimi PU/PD. Alla fine sono uscita dalla stanza stravolta, ma sorridente. GG più stravolto di me mi ha detto “ma come hai fatto? Io non ce l’avrei mai fatta!”
A quel punto mi sono tolta i tappi dalle orecchie.
Ma allora sei stata bravissima! Potresti venire a casa nostra ad aiutarci con Paolino!
E no! Quello è stato il mio momento di gloria. Fatto una volta, non ci penso più.
E la notte?
Alla notte ci pensa sempre GG. Io non sono in grado di usare il cervello. Gli ho spiegato la teoria, e fa tutto da solo. Se volete, vi mando lui 😉
PS. Se ti fosse venuta voglia di leggere qualcuno dei libri della Hogg, acquistandolo cliccando uno dei link inseriti in questo post aiuterai questo sito a crescere:
….io gli metto il ciuccio e glielo lascio qualche minuto…..se gli cade piange…..quindi un minutino quando la metto giu’gli tengo pure il ciuccio…e gli do qualche bacino sulla fronte,per tranquillizzarla…..sembra che abbia funzionato…..
La mia domanda e’ un altra:voi fate sempre lo stesso “percorso”tutti i giorni??…..
Io no…..ieri nel salotto….oggi tra la mia e la sua cameretta….piu’ che altro cerco di ripetere sempre le stesse frasi….e la solita paccatina…..
fatto sta che a me pare che riesca…..
….dalle 12.58 ora sono le 13.15……………
….9 velte l’ ho tirata su………ora dorme…..ha piangicchiato ma ora dorme…….
Ma voi come fate?….io la tiro su e vado nella sua cameretta, gli sussurro le solite cosine dandogli paccatine sulla schiena…… questo e poi….ora dorme……
…una domanda:ieri quando la mettevo nella sua carrozzina lei non piagniucolva ma chiacchierava…..la devo tirare su lo stesso o aspetto che piange??…..non sapevo come fare…..poi mi si era addormentata in braccio….
@ alessandra non toglierle il ciuccio dalla bocca.. il ciuccio ha lo scopo di tranquillizzarla.. osservala.. sarà lei a sputarlo quando non ne avrà pu bisogno… una volta che ha ciucciato abbastanza per stare tranquilla lo sputerà d sola.. aspetta e solo allora allontanaglielo dal viso..
@ Monia certo che il libro va bene anche ora!! Naturalmente la cattiva abitudine è ben radicata e magari il lavoro da fare sarà un po piu lungo ma ti assicuro che ce la puoi fare 🙂
Ciao sono monia, il tuo sito è molto interessante e credo che mi sarà molto utile.non ero a conoscenza di questo metodo….per caso ho trovato il tuo sito e ne sono soddisfatta…io ho un bimbo di 10 mesi che dorme pochissimo di giorno e la sera dopo che si è addormentato da solo nel lettone lo metto nel suo lettino…ma inevitabilemente durante la notte, dopo che più volte si è semi svegliato per la perdita del ciuccio, si sveglia mettendosi in piedi nele suo lettino e mi chiama per farsi prendere. io come una stupida ci sono cascata perchè esausta dal lavoro, per non perdere ore di sonno l’ho preso e porato nel lettone e ora è un mese che tutte le notti succede questo. allora ho deciso di particare questo metodo..hai altri consigli da darmi?ma il libro “il linguaggio segreto dei neonati” potrebbe essermi utile anche adesso che il mio bimbo ha quasi un anno? perchè vedo che quello per i più grandi è solo in inglese!ciao aspetto risposta.
monia
ciao Serena, la mia bimba ha quasi 5 mesi, non seguiamo il metodo easy, ma la piccola ha comunque una routine, che funziona abbastanza bene la mattina, si sveglia verso le 7, fa un pisolino verso le 10.30 di solito di mezz’ora-45 minuti addormentandosi al seno, verso le 2 ci mettiamo nel lettone, altra poppata e addormentamento, solo che iniziano i problemi: fa micropisolini, 10-15 minuti, poi la riaddormento col ciuccio o col seno e dorme così disturbata per 1-2 ore, verso le 18 altro pisolo di mezz’ora e alle 20.30 crolla come una pera cotta.Poppata della buonanotte verso le 21.30.
Di notte si sveglia verso l’1.30, le do il ciuccio e dorme un’altra mezz’ora, si risveglia e la porto nel lettone con me, nel tragitto mi ciuccia la faccia dalla fame, ma spesso appena si attacca si addormenta e ciuccia poco, io puntualmente mi addormento con lei e resta nel lettone un’oretta, perchè poi si sveglia e mangia sul serio. A questo punto abbiamo fatto le 4 e la rimetto nel lettino dove dorme fino alle 7 circa.
La cosa strana è che mentre la mattina c’è con noi la sorella di 2 anni che potrebbe disturbarla, il pomeriggio siamo sole, nel post dicevi che i risvegli frequenti sono dovuti alla iperstimolazione, ma si intende la confusione o la luce durante il pisolino (a volte lascio accesa la tv) oppure perchè è troppo stanca? dovrebbe dormire di più il mattino? Però quando si sveglia la mattina dopo il pisolo è bella sveglia e non credo riuscirei a riaddormentarla.
Se deciderò di fare il pu/pd di notte, come faccio con la sorella che dorme nella stessa stanza? prechè se si sveglia anche lei ci vogliono 3 ore a farla riaddormentare e non dormiamo più tutti e 4. Inoltre lei è da poco che dorme tutta la notte, non vorrei peggiorare la situazione.
Grazie Ari
grazie Serena, in realtà voglio provare ad addormentarla senza ciuccio….oggi ci ho provato e ho dovuto tirarla su dal letto solo una volta (una botta di…)il mio dubbio sul metodo Hogg è il seguente; come imparano i bambini ad autoconsolarsi (quando si svegliano nella notte) se il metodo consiglia di tirarli su e calmarli e poi rimetterli giu ancora svegli.non si corre il rishio che non riescano più a riaddormentarsi da soli?spero di essere stata chiara…sono un po stanca…aspetto e ti ringrazio ancora!!!!
alessandra
salve vorrei un’informazione; ho una bimba di 4 mesi e sto cercando di abituarla ad addormentarsi da sola, al momento è possibile metterla nella sua culla ancora sveglia con il ciuccio. appena si è calmata le tolgo il ciuccio e lei si addormenta. altra opzione. se è piu nervosa le lascio il ciuccio finche non ha occhi chiusi e poi glielo tolgo. per voi, serena e silvia, va bene o darle il ciuccio per po toglierlo è frustrante per lei…aspetto e saluto alessandra
@Alessandra purtroppo, o forse direi per fortuna, non esiste nulla di assoluto e generalizzabile per quanto riguarda i bambini. Dal momento che lo chiedi immagino che tua figlia non sia particolarmente turbata dal gesto di toglierle il ciuccio, no? Lascia che sia lei a dirti se è frustrata o meno 😉
CIAO A TUTTE,
sono sempre + in crisi!!!! Avevo già richiesto il vostro aiuto ma nn il problema nn si risolve.
La mia peste ha quasi 6 mesi ed ha iniziato lo svezzamento da circa 2 settimane … ma di sonno filato nn se ne parla.
Di buono è che adesso mi sembra che si lamenti sempre + raramente di notte e aveva iniziato anche a dormire dalle 23.30 alle 5/5.30 che traguardo!!!! forse era troppo bello!!!!
Abbiamo anche provato a farla mangiare alle 5/6 quando si svegliava ma lei nn vuole nienete piange e vuole dormire col ciuccio.
Adesso ha riiniziato a lamentarsi e ieri sera ogni 2 ore circa si svegliava e voleva il ciuccio.
Lei si addormenta sempre col ciuccio ma poi gli cadeva e si svegliava verso le famose 5/6 del mattino e glielo rimettevamo con il tragico epilogo che ogni 20minuti gli cadeva e glielo dovevamo rimettere x 4/5 volte.
Ora nn si sa + che vuole ho provato ad applicare il su e giù ma mi ha pianto x 2 ore di seguito. Lo stesso nei sonnellini di giorno…
Non so che fare anche xchè mio marito nn mi vuole appoggiare, lo ritiene crudele farla piangere così.
Intanto si sta male….
Lei ha una routine con pappa ogni 4 ore circa attività e nanna e fa 3 sonnellini da min. 50minuti a 1,5h.
Non sempre, sia di notte che di giorno, si sveglia e vuole il ciuccio a volte mi dorme anche 6/7 ore di fila ma nn si capisce + nulla.
Inoltre nn è molto attaccata durante il giorno.
premetto che manga bene oltre la pappa delle 12.00 anche 4 poppate di circa 170/200 di latte.
Mia madre mi ha consigliato di tener duro e vedere come va includendo anche la pappa serale.
aiutatemiiiiiiiiiiiiiiiii. Grazie
Ciao Serena,
scusa se sto diventando un tormentone, ma ho trovato questa intervista a tracy hogg e mi sembra molto utile a chiarire i dubbi più comuni. Non so se era già segnalata nei commenti precedenti perchè non riesco a trovare tempo per leggerli tutti, ad ogni modo linko la pagina per gli altri genitori in cerca di chiarimenti.
http://www.babywhispererforums.com/index.php?topic=451.0http://www.babywhispererforums.com/index.php?topic=451.0
Di nuovo grazie!
Serena,
ho buone notizie: il giro di boa dei 3 mesi ha fatto registrare miglioramenti. Ora è consolabile è l’addormentamento è diventato facile anche perchè mi era sfuggito quello che scrivevi sui loop motori da stanchezza e quindi quell’agitarsi lo interpretavo come un suo modo di scaricare energia per addormentarsi. Ora, grazie alla tua dritta, quando parte con quel mulinello di gambe e braccia lo calmo in braccio o con pat pat e così nn inizia il pianto.
Purtroppo il libro non mi arriva (forse me lo spediranno per i suoi 18 anni 🙁 ) e allora se hai qualche altra dritta sul prolungamento dei sonnellini xchè ora la sua routine prevede 20-30 minuti di poppata 30 min di activity poi partono i segnali di stanchezza e allora 15 min di addormentamento e 45 min di sonno e così mangerebbe ogni 2 ore cosa che non faceva nemmeno appena nato. Tra l’altro spesso è evidente che si sveglia ancora insoddisfatto di sonno perchè sbadiglia e strofina gli occhi. Per il momento quando si sveglia lo intrattengo fino all’ora della poppata, ma così arriva a mangiare assonnato e si appisola al seno, debbo svegliarlo, e poi è già stanco per l’activity e debbo subito farlo dormire e la routine sballa del tutto.
Grazie ancora per questo tuo IMPAREGGIABILE post!
Ciao Serena e ciao a tutte;naturalmente nel mio post precedente ho cantato vittoria troppo presto…illusa!Dopo più di un’ora di addormentamento il nano ha ceduto senza risparmiarsi, anche stavolta,pianti e mezze crisi isteriche, esattamente come succede la sera.Ma possibile che non può addormentarsi senza strillare e strepitare?Nemmeno lo lasciassi da solo a piangere sul lettino!Mi sento frustrata e incompetente.I risvegli notturni non solo non sono diminuiti come speravo ma le ultime due notti il ciuccio non è più bastato ; pianti e crisi isteriche come avesse ripreso dove era stato interrotto la sera precedente, tanto che mi sono chiesta se fosse “colpa” di questa modalità di addormentamentoE così ..io e mio marito a turno l’abbiamo pascolato più di un’ ora senza che ci fosse verso di rimetterlo sul lettino o sul lettone.quello che ha funzionato è stato fasciarlo con un lenzuolino; messo tra noi, si è riaddormentato quasi subito.Ma è normale,a un anno, doverlo fasciare come fosse un bimbo di pochi mesi?A volte mi vien voglia di mollare e ritornare alla vecchia maniera, anche cullandolo; ma anche in braccio si dibatte come un pesciolino… che fare?Si accettano consigli e suggerimenti.Son tre settimane che applico, più o meno alla lettera, il metodo TH; devo perseverare?Premetto che Matteo fino a tre mesetti fa si addormentava sul lettino con relativa facilità ( e QUALCHE cc di tisana!)…E quando arriverà il secondo tra pochi mesi??? Speriamo sia uno di quelli che dorme tutta la notte…
Ciao a tutti
E’ la prima volta che scrivo attirata dall’argomento torvandomi sull’orlo del precipizio.
Ho due figli: la prima di quasi 3 anni il secondo di 4 mesi quasi e mezzo.
Con la prima ho molto inconsciamente applicato il medoto descritto e dai 6/7 mesi dorme dalle 21 alle 6.30/7 senza problemi con nanna al pomeriggio dalle 14 alle 16.
Ora è da un paio di settimane che mi rendo conto che anche con il secondo è tempo di correre ai ripari……….il problema vero è che dormono nella stessa stanza e quindi mi sembra impossibile applicare il metodo pick up/put down…………
Aiuto!!!!!!!!
Grazie
Cristina forse puoi concentrarti prima di tutto sui sonnellini e vedere se hai dei risvolti positivi per la notte. Purtroppo con il secondo figlio bisogna un pi’ adattarsi.
Grazie mille Serena,
le annotazioni le ho praticamente quasi dalla nascita. L’accrescimento è normale e sto attenta ai segnali di stanchezza tanto che ormai anche l’activity sta diventando ansiogena, praticamente non oso proporre palestrine carillon o pupazzetti. All’inizio quando non si addormentava arrivava piangendo all’ora dell’altra poppata adessodopo un’ora o quasi poi siaddormenta. Si addormenta unpò succhiandola manina unpò strofindando gli occhi e qualche volta dei lamentini. Non so se sono coliche, so che il pianto comincia quando andiamo a fare nanna. Addormentarlo in altromodo intendi non farlo addormentare nel lettino, dovrei allattarlo, cullarlo, passeggiare con lui in braccio? Credimi sono straziata da tutti questi pianti, spero nellaProvvidenza.
Un abbraccio e crepi il lupo!
Cara Serena,
sono una mamma molto dispiaciuta per l’incapacità di soddisfare la necessità di sonno del proprio bimbo che oggi compie 3mesi. Tra l’altro ho letto e riletto il linguaggio segreto dei neonati e da quando ho trovato questa pagina web ho ordinato su bol anche l’altro libro che doveva arrivarmi il24 febbraio ma purtroppo continuano a mandarmi mail avvisandomi che ci saranno ritardi nella consegna sigh! Spero allora in un tuo aiuto. Il mio problema è che il piccolo non ha avuto abitudini particolari di addormentamento per cui alla fase sbadigli lo metto nella culla e se ci dice bene arriva il sonno, altrimenti non riesco a calmarlo nè in braccio con sh sh e pat pat nè nella culla. Nn ce la faccio più a sentirlo piangere al momento della nanna e mi sento un’incapace. Ho notato che quando non prende sonno comincia ad agitare lebraccia e a fare piccoli grugniti che poi diventano pianto. Allora ho cercato di calmarlo prima in braccio per metterlo più tranquillo giù, ma per lo più comincia ad agitarsi anche in braccio e a quel punto non so cosa fare… Il rito della nanna l’ho eliminato perchè diventava il segnale per cominciare a piangere… La fortuna è che la notte va meglio forse perchè ha un sonno più pesante, ma di giorno ogni volta che è stanco e debbo portarlo a dormire è uno strazio.
Hai qualche suggerimento per noi?
Grazie e complimenti infiniti per questa pagina e per il tuo entusiasmo nell’aiutare gli altri genitori.
Mi viene in mente un’ultima cosa, dicevi che quando il bambino si incarca all’indietro vuole essere messo nella culla vero? e quando è steso sulle mie gambe, sbadiglia e curva la schiena in avanti sollevandosi, secondo te vuole ugualmente andare nella culla?
Un grosso ciao!
@Laura mi dispiace ma non riesco proprio a capire se è un problema di sonno o c’è altro sulla base della tua descrizione. Soffre di coliche? Mangia abbastanza? Il fatto che a volte è tranquillo e a volte no, mi fa pensare o che non ti accorgi quando è stanco e passi alla fase di troppa stanchezza, o che c’è altro sotto. Ma quando fa così non riesci a farlo addormentare in nessun altro modo? Magari puoi provare a tenere un diario per qualche giorno in cui annoti tutto quello che fate, sia le poppate, le attività e il modo in cui si addormenta. Spesso dopo qualche giorno di annotazioni si riesce a trovare il bandolo della matassa. In bocca al lupo!