Questo post l’ho promesso ad un sacco di gente che non dorme la notte da quando gli è nato un figlio.
Questo post è dedicato a tutti, ma proprio tutti, i genitori che per fare addormentare il piccolo hanno bisogno di cullarlo, allattarlo, dondolarlo, spingere la carrozzina per 45 minuti, portarlo a fare un giro in macchina, accendere il frullatore, passare l’aspirapolvere, correre i 100 metri con lui appeso nel marsupio o qualsiasi altra tecnica ingegnosa. Perché un genitore che non dorme, al contrario di quello che si crede comunemente, entra in una fase di eccesso di creatività, e trova soluzioni ai problemi che non si sarebbe mai sognato di pensare prima.
Questo post è dedicato a tutti i genitori che non riescono a dormire la notte perché c’è un terzo incomodo nel lettone che tira calci e non riescono a metterlo nel suo lettino senza farlo svegliare.
Questo post è dedicato a tutti i genitori che semplicemente vorrebbero poter usare la notte per lo scopo per cui è stata inventata: dormire.
Si perché in The Baby Whisperer Solves All Your Problems: Sleeping, Feeding, And Behavior–beyond the Basics from Infancy Through Toddlerhood, Tracy Hogg da il meglio di se. E anche se non risolverà mai TUTTI i vostri problemi realmente, sul discorso sonno trovo il suo metodo semplicemente geniale. Attenzione, non sto dicendo che è il metodo perfetto per tutte le famiglie e tutti i bambini. E’ il mio preferito perché cerca di mettere d’accordo le esigenze di tutti, genitori e figli, cercando di adattarsi al tipo di bambino che si ha. Ma la scelta di quale sia il metodo giusto per voi è sempre a carico esclusivamente vostro.
Questo post non ha nessuna pretesa di essere una spiegazione completa del metodo. Vi faccio un breve resoconto nella speranza di interessarvi a questa tecnica, per permettervi di provarla (male) sulla base del mio riassunto, e con la fiducia che invece di prendervela con me vi decidiate finalmente a leggere direttamente la fonte.
Iniziamo con le premesse. Sto dando per scontato che:
1. avete un bambino piccolo che ha dei problemi di sonno (di età superiore ai 3 mesi)
2. siete convinti di volerlo far dormire nel suo lettino
3. siete convinti che qualsiasi cosa avete fatto finora non vi sta più bene e volete cambiare
4. siete convinti che non esiste nessuna bacchetta magica, ma che ogni cambiamento di un comportamento più o meno radicato abbia bisogno di molta molta pazienza e tenacia.
Analizziamo il problema
Per risolvere un problema bisogna capire quale è il problema. No, non vi sto prendendo in giro con giochi di parole. I motivi per cui un bambino piccolo non dorme tutta la notte possono essere moltissimi, e spesso ci sono più problematiche sovrapposte.
Alcune delle domande importanti da porsi per analizzare la situazione sono:
– dorme bene durante il giorno?
– si addormenta da solo nel suo lettino?
– cosa fai per tranquillizzarlo quando si sveglia nel cuore della notte?
– se viene allattato durante la notte, mangia sul serio oppure si attacca solo un paio di minuti prima di riaddormentarsi?
– è felice e sereno nonostante tutto?
– si sveglia sempre agli stessi orari o è completamente imprevedibile?
Io mi innamoro del libro semplicemente leggendo le sue tabelline di descrizione dei casi, da cui Tracy Hogg deduce l’origine del problema e quindi stabilisce il metodo da adottare come soluzione. Ad esempio se si sveglia ad orari irregolari la notte è molto probabilmente fame. Se si sveglia ogni ora è facile che non sappia addormentarsi da solo. Se si sveglia di soprassalto dopo 10 minuti dall’addormentamento è probabilmente sovrastimolato. E così via. Io ho usato queste descrizioni infinite volte con il Vikingo e ora le sto usando con Pollicino. Mi hanno sempre aiutata ad identificare l’origine del problema con grande precisione.
Gli schemi descrittivi si riferiscono a fasce di età: fino a 3 mesi, tra i 6 mesi e i 12 mesi, e oltre i 12 mesi. E la soluzione deve essere adattata a seconda dell’età oltre che del temperamento del bambino.
Attenzione però, se il bambino ha meno di 3 mesi il metodo descritto qui di seguito non va bene.
Facciamo un piano
Una volta identificato il problema è possibile fare un piano per risolverlo. E’ naturalmente diverso se un neonato di 6 mesi non ha mai dormito nel suo lettino e inizia ad urlare ogni volta che ce lo mettete, rispetto al caso di un bambino di 9 mesi che dorme nel suo lettino, ma che viene allattato quando si sveglia di notte, oppure che viene fatto addormentare in braccio prima di metterlo nel lettino.
Il problema normalmente è molteplice (dorme nel lettone E viene cullato per farlo addormentare E fa sonnellini troppo brevi) ed è meglio dividerlo in piccoli pezzi per affrontare un aspetto alla volta.
Se ad esempio il bambino urla appena messo nel lettino, magari perché è stato tentato il metodo Estivill senza successo e lo ricorda come un posto orribile, sarà bene iniziare dal rendergli il suo lettino un posto piacevole in cui stare di giorno, prima di lavorare sul modo di addormentarsi, e infine riuscire a farcelo dormire anche la notte. Più sfaccettature ha il problema, più lungo diventa il tempo della sua soluzione.
Le regole guida sono:
– iniziare dal risolvere la parte più semplice del problema
– iniziare sempre a risolvere il problema sonnellini perché di giorno siamo più sicuri di riuscire a ragionare bene e a mantenerci fedeli al piano fatto.
– individuare chi tra i due genitori è più probabilmente in grado di portare a termine il piano (se la mamma lo allatta per addormentarlo è più facile se ci pensa il papà; se il papà è un cuore tenero e non può sentire il suo piccolo piangere sarà meglio che ci pensi la mamma)
La cura
Una volta risolti i problemi più semplici, quali quello di fare amicizia con il lettino, stabilire una routine dell’addormentamento, eliminato eventuali dubbi su fame e/o malattie, ci si può concentrare sul problema sonno.
La spina dorsale del metodo di Tracy Hogg per risolvere il problema del sonno è quello che lei chiama Pick Up/Put Down (letteralmente tira su/ metti giù). Il PU/PD si può utilizzare per ottenere le seguenti cose:
– insegnare al bambino ad addormentarsi da solo nel suo lettino
– prolungare il periodo del sonnellino se è troppo breve
– eliminare qualche abitudine del bambino che ci risulta scomoda (cullarlo, allattarlo per farlo dormire, ciuccio)
– far riaddormentare il bambino che si sveglia troppo presto al mattino (no, le 7 del mattino non è troppo presto, nonostante la vostra vita pre-bebè fosse diversa)
Come funziona.
Prima cosa, e questo è vero a qualsiasi età, verificate di aver stabilito una routine che ripetete prima di ogni addormentamento. Il ripetersi degli stessi gesti infatti dice al bambino che si sta avvicinando il momento di dormire e lo predispone al sonno. La routine è necessaria non solo per la sera ma anche per i sonnellini diurni, anche se ci possono essere delle differenze tra giorno e sera. Ad esempio non è necessario che sia completamente buio di giorno.
Poi mettete il piccolo nel suo lettino da sveglio. Se il bambino non sa addormentarsi da solo, molto probabilmente inizierà a piangere. Allora lo tirate su, e cercate di calmarlo. Non bisogna assolutamente cullarlo o allattarlo o qualsiasi metodo avete adottato finora.
Se il bambino è tra i 3 e i 6 mesi potete provare a calmarlo tramite leggere pacche ritmate sulla schiena, mentre sussurrate sh sh sh vicino al suo orecchio. Se è più grande questa tecnica potrebbe impedirgli di calmarsi e avere l’effetto opposto, soprattutto il rumore. Cercate di usare il potere calmante della vostra voce. Mantenete un tono calmo ma deciso mentre ripetete sempre la stessa frase, ad esempio “va tutto bene. Mamma (o papà) è qui per insegnarti ad addormentarti da solo“. Quello che gli state dicendo in realtà è “io so cosa sto facendo, anche se a te può sembrare strano” e la vostra voce deve comunicargli questo senso di sicurezza.
Nel momento in cui smette di piangere, rimettetelo nel lettino dicendo qualcosa tipo “ora ti metto nel lettino”. Se inizia a piangere, lo tirate su di nuovo e cercate di calmarlo di nuovo, adottando sempre la stessa tecnica. Appena smette di piangere, lo mettete giù di nuovo. L’idea è quella di calmarlo in braccio, non di addormentarlo in braccio. E’ per questo che è importante metterlo subito giù appena smette di piangere.
Per bambini al di sopra dei 12 mesi circa, il tira su/metti giù in realtà è solo un metti giù, in quanto a quell’età si metteranno in piedi da soli nel lettino e quindi dovete semplicemente rimetterli sdraiati e assolutamente non tirarli fuori dal letto.
Sembra facile fin qui? Allora partiamo dalle domande, che tanto lo so cosa vi state chiedendo:
– Ma quante volte devo fare su e giù?
Tante quante ne servono per farlo addormentare. La quantità dipende dal livello di tenacia di vostro figlio, dalla sua età, e da quanto tempo siete andati avanti con il metodo “sbagliato”. Con il Vikingo ci sono state punte oltre il centinaio di volte. Con Pollicino intorno ai quattro mesi e mezzo la prima volta l’ho fatto 50 volte. La buona notizia è che già dalla seconda volta si nota il primo miglioramento. Leggo dai miei appunti che con Pollicino ho fatto 50 volte la prima volta, 20 volte la seconda e poi 10 volte la terza. Il secondo giorno sono state necessarie 20 volte per il primo sonnellino del mattino, e poi 10 per il secondo e 5 per il terzo. E stavamo solo al secondo giorno.
Ma quanti giorni ci vogliono?
Per bambini piccoli ci vogliono al massimo 3 giorni. Per bambini più grandi ce ne vogliono di più. Come dicevo prima dipende da chi è il bambino, quanti mesi avete passato a cullarlo e la sua età.
Come si fa per iniziare?
Iniziate il PU/PD con il primo sonnellino del mattino se necessario. In questo modo arriverete a sera un po’ avvantaggiati.
E se non si addormentasse?
Se il problema è particolarmente radicato può succedere che il bambino resista all’addormentamento fino all’orario del pasto successivo. Far addormentare un bambino stanco e affamato è ancora più difficile. Quindi dategli da mangiare. Se lo allattate fatelo in un’altro ambiente per fargli capire la differenza. Poi ricominciate. Prima o poi crolla.
Ma non è crudele farlo piangere?
Dipende dal perché pensi che stia piangendo. E’ utile pensare che non sta piangendo perché soffre delle pene inaudite, ma perché è ferocemente arrabbiato. Dopotutto gli si stanno cambiando le carte in tavola, e lui era abituato a fare diversamente. Non sta capendo il motivo del cambiamento e quindi si arrabbia. Tenendolo in braccio per calmarlo e mantendendo la voce tranquilla gli insegnate una abilità che gli tornerà utile per molto tempo. E non è come lasciarlo piangere da solo nel suo lettino, perché voi sarete sempre li con lui.
E se si calma ma si rimette a piangere mentre lo metto giù?
Allora finisci di metterlo giù nel lettino, togli il contatto fisico con lui e poi lo tiri su di nuovo. Non tornare indietro quando state a mezza via verso il lettino. Una volta detta la frase “ora ti metto nel tuo lettino” si va nel lettino. Anche se solo per 3 secondi.
E se si contorce e si butta all’indietro? A volte sembra impossibile tenerlo in braccio per calmarlo.
Allora vuol dire che vuole andare nel lettino. Mettilo giù senza aspettare che smetta di piangere. A volte può succedere che nonostante pianga per la stanchezza non vuole essere confortato in braccio. Questo è vero soprattutto per bambini molto sensibili o della categoria che Tracy Hogg chiama “scontrosi”.
Ma te hai veramente fatto questa cosa più di 100 volte con il Vikingo?
Si. L’ho fatto. Eravamo disperati. Non ne potevamo più. Lui sembrava non voler mai dormire e aveva solo 3 mesi e mezzo. In realtà ormai sappiamo che si trattava di loop motori dovuti ad eccessi di stanchezza, ma allora pensavamo che non volesse dormire perché non era stanco. Ad un certo punto ho preso mio figlio in braccio, ho detto a GG di non venire qualunque cosa succedesse e mi sono chiusa in camera con lui. Il Vikingo ha iniziato ad urlare. Ci sono voluti 45 minuti di urla disumane e moltissimi PU/PD. Alla fine sono uscita dalla stanza stravolta, ma sorridente. GG più stravolto di me mi ha detto “ma come hai fatto? Io non ce l’avrei mai fatta!”
A quel punto mi sono tolta i tappi dalle orecchie.
Ma allora sei stata bravissima! Potresti venire a casa nostra ad aiutarci con Paolino!
E no! Quello è stato il mio momento di gloria. Fatto una volta, non ci penso più.
E la notte?
Alla notte ci pensa sempre GG. Io non sono in grado di usare il cervello. Gli ho spiegato la teoria, e fa tutto da solo. Se volete, vi mando lui 😉
PS. Se ti fosse venuta voglia di leggere qualcuno dei libri della Hogg, acquistandolo cliccando uno dei link inseriti in questo post aiuterai questo sito a crescere:
@Serena: ciao Serena, sto mettendo in pratica il metodo della tracy da 3 gg, adesso non si addormenta più in braccio e bastano da 3 a 5 pu pd e tantissimi shh-paths per farla addormentare..
il problema adesso è che non si addormenta senza le pacche sulla schiena e gli shhh (mi chiedo se siano diventati un “prop”..) e quindi mi sembra di non aver ottenuto nessun risultato soddisfacente (se non che non si addormenta più in braccio…); se si sveglia infatti ha bisogno di questa procedura per riaddormentarsi e mi sembra che non si stia raggiungendo il famoso obiettivo di addormentarsi da sola… (e infatti continua a svegliarsi svariate volte di notte)
probabilmente sbaglio io qualcosa!
aspetto un tuo pare/consiglio
grazie e buona giornata
margherita
Ciao abbiamo iniziato oggi il metodo pu pd e sono stravolta… è più di un’ora che ci alterniamo io e il mio compagno e la little continua a piangere disperata…è normale che duri così tanto o stiamo sbagliando qualcosa??
oggi sono proprio stanca è il sesto giorno a non da segni di cedimento, sono riuscita anche ad andare fuori fase strattonandola.
Sono al limite delle mie forze, forse è uno di quei casi un po’ fuori dal normale?
Nadia puoi dirmi cosa stai cercando di fargli fare? Per il sonnellino della mattina secondo me o riesci a tenerla sveglio in macchina, oppure ti fai un giro e gli prolunghi il sonnellino. Io non sono mai riuscita a riaddormentarli dopo che si erano fatti 30 minuti, ne sono mai riuscita a spostare nessuno dei due dalla macchina al passeggino senza che si svegliassero (al contrario dei miei nipoti! Argh!)
mi pare un sogno ragazze……ieri addormentata come metodo, 4 risvegli, ma sono bastate poche volte mettendolo giu’ ed è ripartito….stanotte, tutta notte tirata!!!!
Sono felice, speriamo duri pero’…..grazie ragazze, se non vi avessi “trovato” 🙂 .
Questa mattina 30′ MI HA DORMITO, poi ha ricominciato a frignare, l’ho riaddormentata!
mi chiedo quanto durerà, quanto è tenace!
Sono stanca ma non voglio mollare!proprio no!
Questa notte un delirio,
3 risvegli e l’ultimo non sapevo più che fare forse realmente è smaniosa per i dentini visto che le notti passate ha dormito.
Serena all’incirca hai capito cosa intendevo, probabilmente sono così tanto preoccupata da non riuscire ad essere chiara, mi chiedo se è normale che esistano periodi di questo tipo? Tradotto, periodi nei quali la bimba non dorme perché non vuole perdersi nulla del mondo in cui vive?
Nadia le mani in bocca intendi che si succhia il dito o si mordicchia tutta la mano? Nel primo caso puoi proporle il ciuccio, se usato con coscienza non è dannoso. Nel secondo sarà smaniosa per i denti, puoi darle quei giochini che vanno in frigo. O cmq sonaglini appositi da ‘rosicchiare’. Mia figlia non ha mai voluto ciuccio. A due mesi s’è trovata il pollice e quando vuole rilassarsi e addormentarsi se lo ciuccia. Passerà, anche T. Hogg scrive che prima o poi smettono da soli
@nadia anche io ho sempre avuto un pò di problemi con la macchina e i riposini perchè una volta sveglia la mia non si è mai voluta riaddormentare.
Quindi l’unica soluzione per me è stata tenerla sveglia in macchina e poi addormentarla una volta a casa!
a 6 mesi la mia piccola dormiva 1 ora e mezzo al mattino!
per le mani in bocca direi che è normale..potrebbe esserci anche qualche dentino in arrivo!
per tutto il resto, il metodo TH va alla grande…se lo inquadri, Alessia piangerà magari un pochino all’inizio e poi andrete che è una meraviglia!!!!
Il riposino dura non più di 30′, poi quando la scarico dalla macchina si sveglia e quì è proprio dura riaddormentarla.
Questa mattina si è svegliata poi l’ho riaddormentata, dopo 40′ si è risvegliata e ho ricominciato che faticaccia.
Invece mi spaventa il fatto che si mette le mani in bocca come se cercasse un conforto che faccio?
Sono molto stanca, che vita ragazzi, speriamo funzioni tutto al più presto.
Alessia ha quasi 6 mesi.
GRAZIE
Ciao ragazze, grazie infinite per le risposte 🙂
a pranzo non ho ancora introdotto la pappa perchè lo svezzamento l’ho iniziato da poco, ma conto di riuscire ad introdurla presto!
Forse il mio problema è che non le voglio togliere il mio latte, (forse inconsciamente spero che le basti), non so come spiegarlo 🙁
ho preferito fare uno svezzamento classico (vegetariano) e non l’autosvezzamento perchè abbiamo un pò di allergie in famiglia e preferisco non rischiare!
per cena mangia miglio/riso o cereali senza glutine assieme a delle proteine olio ecc, e poi il mio latte dopo.
Sono ancora un pò indietro, forse è quello?
però cresce bene!ha quasi 8 mesi per quasi 8 kg 🙂
@Serena: grazie Serena, ho letto il post sullla crisi dei 4 mesi e mi ci sono riconosciuta in pieno!!
la notte quando si sveglia…poppa con avidità circa 10-15 minuti!!
volevo chiedere anche un consiglio su come gestite le cene da amici per non sconvolgere troppo la famosa routine..
grazie buona giornata
Marghe
Nadia non ho capito una cosa: tua figlia si addormenta in macchina mentre accompagni il fratello a scuola? E quanto dura il riposino? Se dorme 20-30 minuti è poco, dovresti riaddormentarla in effetti. Non ricordo quanto tempo ha.
Il risultato finale del ‘metodo’ di T. Hogg è che il bimbo si addormenta da solo, senza pianti, perchè gli si è insegnato ad addormentarsi, mettendolo a letto ai primi segnali di sonno (sbadigli, stropicciamento di occhi).
E soprattutto sa RIaddormentarsi da solo. Se un ciclo di sonno dura 45 minuti, e lui si sveglia, se gli si è insegnato a rilassarsi da solo, probabilmente riprenderà a dormire senza necessità di cullarlo, allattarlo, ecc.
Vorrei chiedere a chi ha già provato il matodo di TH se mi può spiegare quale è il risultato finale, es. si addormenterà nel suo letto senza piangere? ora che faticaccia! ma si vedono i primi risultati.
Vorrei anche sapere, l’ho abituata al riposino delle 8 e si addormenta in macchina, se si risveglia ritornati a casa devo insistere per riaddormentarla? perchè ogni mattina ho da portare a scuola anche l’altro e puntualmente (OGGI è IL TERZO GIORNO DI PROVA),lei fa fatica a riaddormentarsi.
Questa notte mi sono addormentata!!!! così ha saltato la tetta delle 23, si è svegliata all’una, le ho dato da mangiare e poi ha tirato fino alle 7.
Questa mattina per addrmentarla non piangeva ma si lamentava e tentava di mettersi in bocca la manina, ho impiegato 10′.
COME STO ANDANDO???????
RASSICURATEMI ogni volta ho un groppo allo stomaco e mi chiedo se ne valga la pena.
UN GRAZIE A TUTTE VOIIIIIIIIIIIIIII
Lara anche a me sembra che per avere 8 mesi mangi poco. Come mai a pranzo non c’è la pappa ma a cena si? Ora, io di svezzamento ne so poco, avendo fatto l’autosvezzamento. Ho introdotto pranzo e cena solidi insieme, facendole assaggiare cibo nostro e poi completando col latte finchè non si saziava col cibo solido. Fino ad abbandonare il latte del tutto.
Ma visto che parli di pappa presumo che tu abbia fatto uno svezzamento tradizionale. E so che DI SOLITO prima si introduce il pranzo verso i 5-6 mesi e dopo un mesetto circa la cena. Mamme ditemi se sbaglio.