Tracy Hogg risolve i vostri problemi di sonno

4mesi_trisQuesto post l’ho promesso ad un sacco di gente che non dorme la notte da quando gli è nato un figlio.
Questo post è dedicato a tutti, ma proprio tutti, i genitori che per fare addormentare il piccolo hanno bisogno di cullarlo, allattarlo, dondolarlo, spingere la carrozzina per 45 minuti, portarlo a fare un giro in macchina, accendere il frullatore, passare l’aspirapolvere, correre i 100 metri con lui appeso nel marsupio o qualsiasi altra tecnica ingegnosa. Perché un genitore che non dorme, al contrario di quello che si crede comunemente, entra in una fase di eccesso di creatività, e trova soluzioni ai problemi che non si sarebbe mai sognato di pensare prima.
Questo post è dedicato a tutti i genitori che non riescono a dormire la notte perché c’è un terzo incomodo nel lettone che tira calci e non riescono a metterlo nel suo lettino senza farlo svegliare.
Questo post è dedicato a tutti i genitori che semplicemente vorrebbero poter usare la notte per lo scopo per cui è stata inventata: dormire.

Si perché in The Baby Whisperer Solves All Your Problems: Sleeping, Feeding, And Behavior–beyond the Basics from Infancy Through Toddlerhood, Tracy Hogg da il meglio di se. E anche se non risolverà mai TUTTI i vostri problemi realmente, sul discorso sonno trovo il suo metodo semplicemente geniale. Attenzione, non sto dicendo che è il metodo perfetto per tutte le famiglie e tutti i bambini. E’ il mio preferito perché cerca di mettere d’accordo le esigenze di tutti, genitori e figli, cercando di adattarsi al tipo di bambino che si ha. Ma la scelta di quale sia il metodo giusto per voi è sempre a carico esclusivamente vostro.

Questo post non ha nessuna pretesa di essere una spiegazione completa del metodo. Vi faccio un breve resoconto nella speranza di interessarvi a questa tecnica, per permettervi di provarla (male) sulla base del mio riassunto, e con la fiducia che invece di prendervela con me vi decidiate finalmente a leggere direttamente la fonte.

Iniziamo con le premesse. Sto dando per scontato che:

1. avete un bambino piccolo che ha dei problemi di sonno (di età superiore ai 3 mesi)
2. siete convinti di volerlo far dormire nel suo lettino
3. siete convinti che qualsiasi cosa avete fatto finora non vi sta più bene e volete cambiare
4. siete convinti che non esiste nessuna bacchetta magica, ma che ogni cambiamento di un comportamento più o meno radicato abbia bisogno di molta molta pazienza e tenacia.

Analizziamo il problema
Per risolvere un problema bisogna capire quale è il problema. No, non vi sto prendendo in giro con giochi di parole. I motivi per cui un bambino piccolo non dorme tutta la notte possono essere moltissimi, e spesso ci sono più problematiche sovrapposte.
Alcune delle domande importanti da porsi per analizzare la situazione sono:
– dorme bene durante il giorno?
– si addormenta da solo nel suo lettino?
– cosa fai per tranquillizzarlo quando si sveglia nel cuore della notte?
– se viene allattato durante la notte, mangia sul serio oppure si attacca solo un paio di minuti prima di riaddormentarsi?
– è felice e sereno nonostante tutto?
– si sveglia sempre agli stessi orari o è completamente imprevedibile?

Io mi innamoro del libro semplicemente leggendo le sue tabelline di descrizione dei casi, da cui Tracy Hogg deduce l’origine del problema e quindi stabilisce il metodo da adottare come soluzione. Ad esempio se si sveglia ad orari irregolari la notte è molto probabilmente fame. Se si sveglia ogni ora è facile che non sappia addormentarsi da solo. Se si sveglia di soprassalto dopo 10 minuti dall’addormentamento è probabilmente sovrastimolato. E così via. Io ho usato queste descrizioni infinite volte con il Vikingo e ora le sto usando con Pollicino. Mi hanno sempre aiutata ad identificare l’origine del problema con grande precisione.

Gli schemi descrittivi si riferiscono a fasce di età: fino a 3 mesi, tra i 6 mesi e i 12 mesi, e oltre i 12 mesi. E la soluzione deve essere adattata a seconda dell’età oltre che del temperamento del bambino.

Attenzione però, se il bambino ha meno di 3 mesi il metodo descritto qui di seguito non va bene.

Facciamo un piano
Una volta identificato il problema è possibile fare un piano per risolverlo. E’ naturalmente diverso se un neonato di 6 mesi non ha mai dormito nel suo lettino e inizia ad urlare ogni volta che ce lo mettete, rispetto al caso di un bambino di 9 mesi che dorme nel suo lettino, ma che viene allattato quando si sveglia di notte, oppure che viene fatto addormentare in braccio prima di metterlo nel lettino.
Il problema normalmente è molteplice (dorme nel lettone E viene cullato per farlo addormentare E fa sonnellini troppo brevi) ed è meglio dividerlo in piccoli pezzi per affrontare un aspetto alla volta.
Se ad esempio il bambino urla appena messo nel lettino, magari perché è stato tentato il metodo Estivill senza successo e lo ricorda come un posto orribile, sarà bene iniziare dal rendergli il suo lettino un posto piacevole in cui stare di giorno, prima di lavorare sul modo di addormentarsi, e infine riuscire a farcelo dormire anche la notte. Più sfaccettature ha il problema, più lungo diventa il tempo della sua soluzione.
Le regole guida sono:
– iniziare dal risolvere la parte più semplice del problema
– iniziare sempre a risolvere il problema sonnellini perché di giorno siamo più sicuri di riuscire a ragionare bene e a mantenerci fedeli al piano fatto.
– individuare chi tra i due genitori è più probabilmente in grado di portare a termine il piano (se la mamma lo allatta per addormentarlo è più facile se ci pensa il papà; se il papà è un cuore tenero e non può sentire il suo piccolo piangere sarà meglio che ci pensi la mamma)

La cura
Una volta risolti i problemi più semplici, quali quello di fare amicizia con il lettino, stabilire una routine dell’addormentamento, eliminato eventuali dubbi su fame e/o malattie, ci si può concentrare sul problema sonno.
La spina dorsale del metodo di Tracy Hogg per risolvere il problema del sonno è quello che lei chiama Pick Up/Put Down (letteralmente tira su/ metti giù). Il PU/PD si può utilizzare per ottenere le seguenti cose:
– insegnare al bambino ad addormentarsi da solo nel suo lettino
– prolungare il periodo del sonnellino se è troppo breve
– eliminare qualche abitudine del bambino che ci risulta scomoda (cullarlo, allattarlo per farlo dormire, ciuccio)
– far riaddormentare il bambino che si sveglia troppo presto al mattino (no, le 7 del mattino non è troppo presto, nonostante la vostra vita pre-bebè fosse diversa)

Come funziona.

Prima cosa, e questo è vero a qualsiasi età, verificate di aver stabilito una routine che ripetete prima di ogni addormentamento. Il ripetersi degli stessi gesti infatti dice al bambino che si sta avvicinando il momento di dormire e lo predispone al sonno. La routine è necessaria non solo per la sera ma anche per i sonnellini diurni, anche se ci possono essere delle differenze tra giorno e sera. Ad esempio non è necessario che sia completamente buio di giorno.

Poi mettete il piccolo nel suo lettino da sveglio. Se il bambino non sa addormentarsi da solo, molto probabilmente inizierà a piangere. Allora lo tirate su, e cercate di calmarlo. Non bisogna assolutamente cullarlo o allattarlo o qualsiasi metodo avete adottato finora.
Se il bambino è tra i 3 e i 6 mesi potete provare a calmarlo tramite leggere pacche ritmate sulla schiena, mentre sussurrate sh sh sh vicino al suo orecchio. Se è più grande questa tecnica potrebbe impedirgli di calmarsi e avere l’effetto opposto, soprattutto il rumore. Cercate di usare il potere calmante della vostra voce. Mantenete un tono calmo ma deciso mentre ripetete sempre la stessa frase, ad esempio “va tutto bene. Mamma (o papà) è qui per insegnarti ad addormentarti da solo“. Quello che gli state dicendo in realtà è “io so cosa sto facendo, anche se a te può sembrare strano” e la vostra voce deve comunicargli questo senso di sicurezza.
Nel momento in cui smette di piangere, rimettetelo nel lettino dicendo qualcosa tipo “ora ti metto nel lettino”. Se inizia a piangere, lo tirate su di nuovo e cercate di calmarlo di nuovo, adottando sempre la stessa tecnica. Appena smette di piangere, lo mettete giù di nuovo. L’idea è quella di calmarlo in braccio, non di addormentarlo in braccio. E’ per questo che è importante metterlo subito giù appena smette di piangere.
Per bambini al di sopra dei 12 mesi circa, il tira su/metti giù in realtà è solo un metti giù, in quanto a quell’età si metteranno in piedi da soli nel lettino e quindi dovete semplicemente rimetterli sdraiati e assolutamente non tirarli fuori dal letto.

Sembra facile fin qui? Allora partiamo dalle domande, che tanto lo so cosa vi state chiedendo:

Ma quante volte devo fare su e giù?
Tante quante ne servono per farlo addormentare. La quantità dipende dal livello di tenacia di vostro figlio, dalla sua età, e da quanto tempo siete andati avanti con il metodo “sbagliato”. Con il Vikingo ci sono state punte oltre il centinaio di volte. Con Pollicino intorno ai quattro mesi e mezzo la prima volta l’ho fatto 50 volte. La buona notizia è che già dalla seconda volta si nota il primo miglioramento. Leggo dai miei appunti che con Pollicino ho fatto 50 volte la prima volta, 20 volte la seconda e poi 10 volte la terza. Il secondo giorno sono state necessarie 20 volte per il primo sonnellino del mattino, e poi 10 per il secondo e 5 per il terzo. E stavamo solo al secondo giorno.

Ma quanti giorni ci vogliono?
Per bambini piccoli ci vogliono al massimo 3 giorni. Per bambini più grandi ce ne vogliono di più. Come dicevo prima dipende da chi è il bambino, quanti mesi avete passato a cullarlo e la sua età.

Come si fa per iniziare?
Iniziate il PU/PD con il primo sonnellino del mattino se necessario. In questo modo arriverete a sera un po’ avvantaggiati.

E se non si addormentasse?
Se il problema è particolarmente radicato può succedere che il bambino resista all’addormentamento fino all’orario del pasto successivo. Far addormentare un bambino stanco e affamato è ancora più difficile. Quindi dategli da mangiare. Se lo allattate fatelo in un’altro ambiente per fargli capire la differenza. Poi ricominciate. Prima o poi crolla.

Ma non è crudele farlo piangere?
Dipende dal perché pensi che stia piangendo. E’ utile pensare che non sta piangendo perché soffre delle pene inaudite, ma perché è ferocemente arrabbiato. Dopotutto gli si stanno cambiando le carte in tavola, e lui era abituato a fare diversamente. Non sta capendo il motivo del cambiamento e quindi si arrabbia. Tenendolo in braccio per calmarlo e mantendendo la voce tranquilla gli insegnate una abilità che gli tornerà utile per molto tempo. E non è come lasciarlo piangere da solo nel suo lettino, perché voi sarete sempre li con lui.

E se si calma ma si rimette a piangere mentre lo metto giù?
Allora finisci di metterlo giù nel lettino, togli il contatto fisico con lui e poi lo tiri su di nuovo. Non tornare indietro quando state a mezza via verso il lettino. Una volta detta la frase “ora ti metto nel tuo lettino” si va nel lettino. Anche se solo per 3 secondi.

E se si contorce e si butta all’indietro? A volte sembra impossibile tenerlo in braccio per calmarlo.
Allora vuol dire che vuole andare nel lettino. Mettilo giù senza aspettare che smetta di piangere. A volte può succedere che nonostante pianga per la stanchezza non vuole essere confortato in braccio. Questo è vero soprattutto per bambini molto sensibili o della categoria che Tracy Hogg chiama “scontrosi”.

Ma te hai veramente fatto questa cosa più di 100 volte con il Vikingo?
Si. L’ho fatto. Eravamo disperati. Non ne potevamo più. Lui sembrava non voler mai dormire e aveva solo 3 mesi e mezzo. In realtà ormai sappiamo che si trattava di loop motori dovuti ad eccessi di stanchezza, ma allora pensavamo che non volesse dormire perché non era stanco. Ad un certo punto ho preso mio figlio in braccio, ho detto a GG di non venire qualunque cosa succedesse e mi sono chiusa in camera con lui. Il Vikingo ha iniziato ad urlare. Ci sono voluti 45 minuti di urla disumane e moltissimi PU/PD. Alla fine sono uscita dalla stanza stravolta, ma sorridente. GG più stravolto di me mi ha detto “ma come hai fatto? Io non ce l’avrei mai fatta!”
A quel punto mi sono tolta i tappi dalle orecchie.

Ma allora sei stata bravissima! Potresti venire a casa nostra ad aiutarci con Paolino!
E no! Quello è stato il mio momento di gloria. Fatto una volta, non ci penso più.

E la notte?
Alla notte ci pensa sempre GG. Io non sono in grado di usare il cervello. Gli ho spiegato la teoria, e fa tutto da solo. Se volete, vi mando lui 😉

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Attenzione: salti di crescita! La crisi dei 4 mesi

Tema del mese: separazioni.

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1,099 thoughts on “Tracy Hogg risolve i vostri problemi di sonno”

  1. @Mila, no, direi che 5 mesi è presto per abbandonare del tutto il nutrimento notturno. Io l’ho fatto intorno agli 8-9 mesi ma è molto soggettivo, dipende dalla capacità dello stomaco di Chiara e dalla sua capacità di dormire più ore di fila. Di certo ti consiglio di organizzare una o più poppate notturne (segui il tuo istinto su quante) più distanziate e più consistenti, sia per educare le sue abitudini alimentari che quelle del sonno. Quando si risveglia di notte, utilizza i sistemi di TH per riaddormentarla senza darle da mangiare, e metti in conto qualche nottata più difficile, tanto mi sa che già sei nei guai… comunque qui hai consigliere più esperte di me (più bambini con caratteri diversi, tanto per dirne una) che spero non mi smentiranno totalmente…

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  2. Ciao Barbara. Chiara ha 5 mesi e una settimana ma ha smpre dormito così, cioè non è un periodo. Anch’io ho pensato di eliminare i pasti di notte ma allora diventa più difficile riaddormentarla. Comunque, ora che rientro a lavoro, se ne occuperà mia suocera quindi inizierà a prendere il LA, e poi tra breve inizierò a svezzarla, quindi se fosse fame spero che la situazione migliori….(ma dubito perchè fino a pochissimo tempo fa dormiva con me nel lettone, mangiava ogni 2 ore e continuava comunque a svegliarsi come fa ora…).

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  3. Lara se vedi tra i commenti di settembre (intorno al 23) lì chiedo lumi sull’eliminazione del riposino pre cena ^^

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  4. Lara la mia Pulce l’ultimo riposino l’ha abolito da sola. Sopra tra i miei commenti, ci dev’essere qualcuno in cui chiedevo appunto come fare. Vedevo che lo posticipava sempre di più. Cioè a volte crollava alle 19, a ridosso della cena. Se dormiva mezz’oretta ok, alle 19,30 cena e alle 21 nanna. Anche se poi faceva na’ fatica a prendere sonno….Ma a volte alle 19 si addormentava per la notte! Cioè saltava la cena, e verso le 21, la prendevamo nel sonno la mettevamo in pigiama e le davo un biberon enorme di latte e biscotti per evitare risvegli notturni per fame.
    Da allora cerchiamo di non farla più dormire, a volte arriva a cena stanca e si vede che è lì per crollare, ma ce la fa e poi dorme anche più facilmente.
    Altre volte invece arriva riposata alla cena e tutto si svolge tranquillamente 😉

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  5. Rossana oggi è successo quel che capitava a te: stamane ha dormito quasi due ore e dopo pranzo non c’è stato verso. E’ qui che piange disperata ma non vuole dormire, non vuole giocare. Ho provato tutto. Al buio in cameretta, ninna nanna, pacche sulla schiena. Anche in braccio ho provato a farla addormentare. Per disperazione. Se ora non si fa almeno mezz’ora a cena mi arriva distrutta Tra mezz’ora è ora di merenda e non so più se provare ad addormentarla o meno ç_ç Sicuro è che oggi ha sballato tutto. Ma mi pareva brutto svegliarla stamattina. Mi sa che ho sbagliato, non dovevo farla dormire così tanto ç_ç

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  6. Mila, scusa, ho perso il conto di che età ha tua figlia. TopaGigia ha passato un mese tremendo, si svegliava tutte le notti ogni ora, ora e dieci. Ero distrutta. Qualche giorno prima di compiere i nove mesi ha cominciato a fare tutta la notte di fila, così, da sola. Io però le avevo tolto il latte la notte, sostituendolo per qualche giorno con della camomilla vicino al letto (si svegliava, glielo davo) e poi con dell’acqua, per toglierle gradualmente il nutrimento notturno. Non so se sia stato un buon sistema, ma con noi ha funzionato. Di certo se togli il nutrimento notturno nel giro di qualche giorno si abituano a mangiare di più di giorno.

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  7. @ Mila, io non so dirti, per la notte. La mia esperienza è che aveva fame. Un biberon di LA al giorno ha enormemente migliorato la situazione. Però è la mia esperienza, non so dirti di più…

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  8. La sera va a dormire alle 19.30 massimo alle 20 perchè non ce la fa proprio più, anzi è difficile arrivare anche a quell’ora. I pisolini in genere sono (sveglia ore 7.00/7.30) 9.00/9.30 – 11.00/11.30 e poi quello del pomeriggio 13.30/14 – 15.30/16. Se dorme fino alle 15.30 per arrivare alle alle 19.30 è veramente faticoso, ma se provo ad addormentarla (continuo a provarci tutte le sere…del resto cosa devo fare, ha un sonno tremendo…o almeno così sembra) apriti cielo. Forse sbaglio ad interpretare i segnali ma quegli stessi segnali (si stropiccia gli occhi) di giorno significano che ha sonno.
    E poi un’altra cosa: la routine di giorno ormai finziona bene da circa due settimane, ma la notte è sempre il solito delirio: sveglia ogni mezz’ora. Forse perchè, come dice Rossana, si addormenta tenendomi la mano oppure è ancora presto per pretendere di avere qualche risultato anche durnte la notte….? Premesso che non sono le due volte che allatto a crearmi il problema, ma le altre 20 in cui si sveglia e le do il ciuccio, dove sbaglio…? Domani rientro a lavoro e mi viene da paingere. Help!!!

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    • @Mila ho la sensazione che ci siano più fattori in gioco qui. Uno è il problema dei sonnellini. Io credo che se tua figlia si fa già 2 ore la mattina e poi altre 2 il pomeriggio fino alle 16, sia abbastanza normale che non voglia addormentarsi di nuovo alle 17! Forse puoi provare a svegliarla dopo un ora e mezza il pomeriggio, e sperare che si riaddormenti di nuovo verso le 17.30 o 18 per una mezzora circa.
      Il problema dei risvegli notturni invece è diverso. Ma durante i pisolini di giorno si sveglia lo stesso? E se si, tu cosa fai per farla riaddormentare? Mi viene il dubbio che possa essere colpa del ciuccio, visto che mi sembra di capire tutto quello che fai è di metterle il ciuccio, giusto? Se provi ad allattarla che succede? Mangia bene? Se le metti il ciuccio che fa? Si riaddormenta subito? Se possiamo escludere la fame, allora è probabile che si sia abituata ad avere il ciuccio perennemente in bocca e devi disabituarla. Se questo è il problema (ripeto “se”) puoi provare ad addormentarla di giorno senza ciuccio, facendo il PU/PD se necessario. Fammi sapere che ne pensi.

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  9. @ Daphne: eliminare il riposino della mattina per me è stato un po’ più complesso di quello delle 17 (che se n’è andato praticamente da solo, lasciando solo 2 o 3 giorni di grande confusione e di riassestamento orari).
    Quello della mattina, invece, è stato più difficile, perché ha iniziato a posticiparlo sempre di più, arrivando ad addormentarsi verso le 11.00 o anche dopo e con tantissima fatica (era stanco, ma non c’era verso di metterlo a letto. Se invece uscivamo si addormentava in passeggino, ma sempre solo verso le 11).
    Così facendo, però, posticipava tantissimo anche quello del pomeriggio, andando a letto dopo le 3.30-4 (sempre con grande fatica) e svegliandosi quindi che c’era già buio e la giornata era praticamente finita. Dopo un po’ ha cominciato addirittura a non voler più dormire al pomeriggio e tirava fino a sera, ma non ti dico in che condizioni ci arrivava!
    E così ho deciso di intervenire: prima ho diminuito la durata (lo svegliavo dopo mezz’ora di sonno, non di più). E poi l’ho eliminato del tutto, cercando di tenerlo occupato tutta la mattina e di metterlo a letto subito dopo pranzo. E’ stato difficile soprattutto perché qui giro un sacco a piedi e se lui era in passeggino verso mattina tardi rischiava sempre di addormentarsi. Ma pian piano si è abituato e ora dorme solo di pomeriggio, per circa due ore, a volte anche di più.
    Ciao

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  10. Mi permetto un commento/consiglio, per le uscite serali direi che dipende molto dal carattere del bambino. TopaGigia era rognosa per addormentarsi da sola (ora va benissimo, la metto nel lettino e le faccio due coccole, poi esco dalla stanza e torno solo se mi chiama, ma ha 20 mesi e c’è voluto parecchio) e le abbiamo totalmente eliminate. O meglio, qualche volta usciamo io e il Prof, se una nonna si rende disponibile per il TopaGigia-sitting serale, ma tutti insieme evitiamo. Natale e Capodanno abbiamo sudato freddo, ma è andata meno male di quanto temessimo. Però evitiamo problemi, non vogliamo che la bella abitudine di andare a dormire da sola e presto si guasti in nessun modo. Ma se il bambino è tranquillo e non ha problemi ad essere elastico negli orari, allora siete più fortunati e vi potete permettere qualche uscita serale in più.
    Per i pisolini, con noi è successo che a un certo punto ha cominciato a sballare tutti gli orari: a volte dormiva 10 minuti, a volte 2 ore, a volte saltava. Quelli erano i segni che il pisolino stava per essere abbandonato. Ci vuole un pò di pazienza e un pò di guida, ma in genere quando cominciano a sballare gli orari è il segno che è ora di fare un cambiamento. Per le uscite sono d’accordo con Serena: esci quando devi uscire! TopaGigia ha fatto per mesi il pisolino del tardo pomeriggio SOLO a spasso nel traffico (mica al parco, magari!), ovviamente d’inverno e pioggia incessante. A casa non c’era proprio verso…
    In bocca al lupo a tutte

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  11. scusate…una domanda : per i risvegli notturni come mi comporto?? devo rifare la solita routine?? braccio, lettino?? di notte sono ko, e ancora oggi dopo i primi risvegli viene nel lettone, dovendo lavorare ho bisogno di dormire qualche ora…cosa mi consigliate???
    grazie infinite!!!

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  12. mamma daphne non sai che bello leggere le tue righe!!! mi hai risollevato il morale 🙂 ho amiche con bimbi di 2 -3 anni ancora nel lettone e questo mi buttava parecchio giu’.
    Ce la mettero’ tutta allora, anche prima l’ho fatto addormentare come dicevo sopra, due minuti è crollato…..insisto e vi tengo aggiornate.
    Per le uscite, anche il mio piccolo le sere che usciamo poi ne risente un poco, ma anche noi genitori penso abbiamo bisogno di “staccare” giusto??? ancora grazie e ci risentiamo presto con news…..

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  13. Dapne mi sei capitata a fagiolo! 🙂
    Volevo proprio sapere se l’ultimo riposino, quello delle 17, si abolisce da solo…la mia piccola ha quasi 8 mesi e se non fa quello la sera è nervosetta 🙂
    purtroppo non so aiutarti sulle domande che hai fatto tu dopo.. 🙁
    piuttosto, vorrei sapere perchè la mia piccola alle 6 di mattina è sempre sveglia…ma PERCHèèèèèèèèè!!!
    Va a letto alle 20,30, devo posticipare di 1 ora pur di farla dormire 1 ora in più la mattina!?
    che devo fare???

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  14. Mamme una domanda. La pulce a 15 mesi fa ancora il riposino la mattina, mai uguale. A volte mezz’ora, a volte un’ora.Ora per esempio dorme da un’ora e mezza O_O ieri invece non l’ha proprio fatto.
    Di solito al mattino sta dalla nonna, dorme un’oretta ma presto, tipo alle 9,30 crolla perchè la mattina la svegliamo alle 7,30.
    Dopo pranzo che fa sempre dalla nonna, mio marito la riporta a casa e lei dorme un’altra ora e mezza a volte due. E poi tira fino all’ora della nanna notturna.
    Questo riposino della mattina si eliminerà da sè com’è stato per quello pre cena?

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  15. Mila per le passeggiate io le facevo come activity, subito dopo la poppata. Al mattino, giusto il tempo di coprirla per bene perchè alle 9 fa freddino, e partivo. Giro di mezz’ora/un’ora (che poi si è allungato man mano che mia figlia cresceva perchè allungava la veglia) e al ritorno era già con l’occhio calante, la mettevo a letto e si faceva il suo pisolino di un’ora e emzza circa.
    Poi pranzo, dopo pranzo gioco in casa. Nanna e merenda. E uscivo verso le 17 in modo che potesse fare il riposino di mezz’ora pre-cena, nel passeggino oppure appena rientrati a casa. Riposino che poi ha abolito intorno all’anno di vita.

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