Questo post l’ho promesso ad un sacco di gente che non dorme la notte da quando gli è nato un figlio.
Questo post è dedicato a tutti, ma proprio tutti, i genitori che per fare addormentare il piccolo hanno bisogno di cullarlo, allattarlo, dondolarlo, spingere la carrozzina per 45 minuti, portarlo a fare un giro in macchina, accendere il frullatore, passare l’aspirapolvere, correre i 100 metri con lui appeso nel marsupio o qualsiasi altra tecnica ingegnosa. Perché un genitore che non dorme, al contrario di quello che si crede comunemente, entra in una fase di eccesso di creatività, e trova soluzioni ai problemi che non si sarebbe mai sognato di pensare prima.
Questo post è dedicato a tutti i genitori che non riescono a dormire la notte perché c’è un terzo incomodo nel lettone che tira calci e non riescono a metterlo nel suo lettino senza farlo svegliare.
Questo post è dedicato a tutti i genitori che semplicemente vorrebbero poter usare la notte per lo scopo per cui è stata inventata: dormire.
Si perché in The Baby Whisperer Solves All Your Problems: Sleeping, Feeding, And Behavior–beyond the Basics from Infancy Through Toddlerhood, Tracy Hogg da il meglio di se. E anche se non risolverà mai TUTTI i vostri problemi realmente, sul discorso sonno trovo il suo metodo semplicemente geniale. Attenzione, non sto dicendo che è il metodo perfetto per tutte le famiglie e tutti i bambini. E’ il mio preferito perché cerca di mettere d’accordo le esigenze di tutti, genitori e figli, cercando di adattarsi al tipo di bambino che si ha. Ma la scelta di quale sia il metodo giusto per voi è sempre a carico esclusivamente vostro.
Questo post non ha nessuna pretesa di essere una spiegazione completa del metodo. Vi faccio un breve resoconto nella speranza di interessarvi a questa tecnica, per permettervi di provarla (male) sulla base del mio riassunto, e con la fiducia che invece di prendervela con me vi decidiate finalmente a leggere direttamente la fonte.
Iniziamo con le premesse. Sto dando per scontato che:
1. avete un bambino piccolo che ha dei problemi di sonno (di età superiore ai 3 mesi)
2. siete convinti di volerlo far dormire nel suo lettino
3. siete convinti che qualsiasi cosa avete fatto finora non vi sta più bene e volete cambiare
4. siete convinti che non esiste nessuna bacchetta magica, ma che ogni cambiamento di un comportamento più o meno radicato abbia bisogno di molta molta pazienza e tenacia.
Analizziamo il problema
Per risolvere un problema bisogna capire quale è il problema. No, non vi sto prendendo in giro con giochi di parole. I motivi per cui un bambino piccolo non dorme tutta la notte possono essere moltissimi, e spesso ci sono più problematiche sovrapposte.
Alcune delle domande importanti da porsi per analizzare la situazione sono:
– dorme bene durante il giorno?
– si addormenta da solo nel suo lettino?
– cosa fai per tranquillizzarlo quando si sveglia nel cuore della notte?
– se viene allattato durante la notte, mangia sul serio oppure si attacca solo un paio di minuti prima di riaddormentarsi?
– è felice e sereno nonostante tutto?
– si sveglia sempre agli stessi orari o è completamente imprevedibile?
Io mi innamoro del libro semplicemente leggendo le sue tabelline di descrizione dei casi, da cui Tracy Hogg deduce l’origine del problema e quindi stabilisce il metodo da adottare come soluzione. Ad esempio se si sveglia ad orari irregolari la notte è molto probabilmente fame. Se si sveglia ogni ora è facile che non sappia addormentarsi da solo. Se si sveglia di soprassalto dopo 10 minuti dall’addormentamento è probabilmente sovrastimolato. E così via. Io ho usato queste descrizioni infinite volte con il Vikingo e ora le sto usando con Pollicino. Mi hanno sempre aiutata ad identificare l’origine del problema con grande precisione.
Gli schemi descrittivi si riferiscono a fasce di età: fino a 3 mesi, tra i 6 mesi e i 12 mesi, e oltre i 12 mesi. E la soluzione deve essere adattata a seconda dell’età oltre che del temperamento del bambino.
Attenzione però, se il bambino ha meno di 3 mesi il metodo descritto qui di seguito non va bene.
Facciamo un piano
Una volta identificato il problema è possibile fare un piano per risolverlo. E’ naturalmente diverso se un neonato di 6 mesi non ha mai dormito nel suo lettino e inizia ad urlare ogni volta che ce lo mettete, rispetto al caso di un bambino di 9 mesi che dorme nel suo lettino, ma che viene allattato quando si sveglia di notte, oppure che viene fatto addormentare in braccio prima di metterlo nel lettino.
Il problema normalmente è molteplice (dorme nel lettone E viene cullato per farlo addormentare E fa sonnellini troppo brevi) ed è meglio dividerlo in piccoli pezzi per affrontare un aspetto alla volta.
Se ad esempio il bambino urla appena messo nel lettino, magari perché è stato tentato il metodo Estivill senza successo e lo ricorda come un posto orribile, sarà bene iniziare dal rendergli il suo lettino un posto piacevole in cui stare di giorno, prima di lavorare sul modo di addormentarsi, e infine riuscire a farcelo dormire anche la notte. Più sfaccettature ha il problema, più lungo diventa il tempo della sua soluzione.
Le regole guida sono:
– iniziare dal risolvere la parte più semplice del problema
– iniziare sempre a risolvere il problema sonnellini perché di giorno siamo più sicuri di riuscire a ragionare bene e a mantenerci fedeli al piano fatto.
– individuare chi tra i due genitori è più probabilmente in grado di portare a termine il piano (se la mamma lo allatta per addormentarlo è più facile se ci pensa il papà; se il papà è un cuore tenero e non può sentire il suo piccolo piangere sarà meglio che ci pensi la mamma)
La cura
Una volta risolti i problemi più semplici, quali quello di fare amicizia con il lettino, stabilire una routine dell’addormentamento, eliminato eventuali dubbi su fame e/o malattie, ci si può concentrare sul problema sonno.
La spina dorsale del metodo di Tracy Hogg per risolvere il problema del sonno è quello che lei chiama Pick Up/Put Down (letteralmente tira su/ metti giù). Il PU/PD si può utilizzare per ottenere le seguenti cose:
– insegnare al bambino ad addormentarsi da solo nel suo lettino
– prolungare il periodo del sonnellino se è troppo breve
– eliminare qualche abitudine del bambino che ci risulta scomoda (cullarlo, allattarlo per farlo dormire, ciuccio)
– far riaddormentare il bambino che si sveglia troppo presto al mattino (no, le 7 del mattino non è troppo presto, nonostante la vostra vita pre-bebè fosse diversa)
Come funziona.
Prima cosa, e questo è vero a qualsiasi età, verificate di aver stabilito una routine che ripetete prima di ogni addormentamento. Il ripetersi degli stessi gesti infatti dice al bambino che si sta avvicinando il momento di dormire e lo predispone al sonno. La routine è necessaria non solo per la sera ma anche per i sonnellini diurni, anche se ci possono essere delle differenze tra giorno e sera. Ad esempio non è necessario che sia completamente buio di giorno.
Poi mettete il piccolo nel suo lettino da sveglio. Se il bambino non sa addormentarsi da solo, molto probabilmente inizierà a piangere. Allora lo tirate su, e cercate di calmarlo. Non bisogna assolutamente cullarlo o allattarlo o qualsiasi metodo avete adottato finora.
Se il bambino è tra i 3 e i 6 mesi potete provare a calmarlo tramite leggere pacche ritmate sulla schiena, mentre sussurrate sh sh sh vicino al suo orecchio. Se è più grande questa tecnica potrebbe impedirgli di calmarsi e avere l’effetto opposto, soprattutto il rumore. Cercate di usare il potere calmante della vostra voce. Mantenete un tono calmo ma deciso mentre ripetete sempre la stessa frase, ad esempio “va tutto bene. Mamma (o papà) è qui per insegnarti ad addormentarti da solo“. Quello che gli state dicendo in realtà è “io so cosa sto facendo, anche se a te può sembrare strano” e la vostra voce deve comunicargli questo senso di sicurezza.
Nel momento in cui smette di piangere, rimettetelo nel lettino dicendo qualcosa tipo “ora ti metto nel lettino”. Se inizia a piangere, lo tirate su di nuovo e cercate di calmarlo di nuovo, adottando sempre la stessa tecnica. Appena smette di piangere, lo mettete giù di nuovo. L’idea è quella di calmarlo in braccio, non di addormentarlo in braccio. E’ per questo che è importante metterlo subito giù appena smette di piangere.
Per bambini al di sopra dei 12 mesi circa, il tira su/metti giù in realtà è solo un metti giù, in quanto a quell’età si metteranno in piedi da soli nel lettino e quindi dovete semplicemente rimetterli sdraiati e assolutamente non tirarli fuori dal letto.
Sembra facile fin qui? Allora partiamo dalle domande, che tanto lo so cosa vi state chiedendo:
– Ma quante volte devo fare su e giù?
Tante quante ne servono per farlo addormentare. La quantità dipende dal livello di tenacia di vostro figlio, dalla sua età, e da quanto tempo siete andati avanti con il metodo “sbagliato”. Con il Vikingo ci sono state punte oltre il centinaio di volte. Con Pollicino intorno ai quattro mesi e mezzo la prima volta l’ho fatto 50 volte. La buona notizia è che già dalla seconda volta si nota il primo miglioramento. Leggo dai miei appunti che con Pollicino ho fatto 50 volte la prima volta, 20 volte la seconda e poi 10 volte la terza. Il secondo giorno sono state necessarie 20 volte per il primo sonnellino del mattino, e poi 10 per il secondo e 5 per il terzo. E stavamo solo al secondo giorno.
Ma quanti giorni ci vogliono?
Per bambini piccoli ci vogliono al massimo 3 giorni. Per bambini più grandi ce ne vogliono di più. Come dicevo prima dipende da chi è il bambino, quanti mesi avete passato a cullarlo e la sua età.
Come si fa per iniziare?
Iniziate il PU/PD con il primo sonnellino del mattino se necessario. In questo modo arriverete a sera un po’ avvantaggiati.
E se non si addormentasse?
Se il problema è particolarmente radicato può succedere che il bambino resista all’addormentamento fino all’orario del pasto successivo. Far addormentare un bambino stanco e affamato è ancora più difficile. Quindi dategli da mangiare. Se lo allattate fatelo in un’altro ambiente per fargli capire la differenza. Poi ricominciate. Prima o poi crolla.
Ma non è crudele farlo piangere?
Dipende dal perché pensi che stia piangendo. E’ utile pensare che non sta piangendo perché soffre delle pene inaudite, ma perché è ferocemente arrabbiato. Dopotutto gli si stanno cambiando le carte in tavola, e lui era abituato a fare diversamente. Non sta capendo il motivo del cambiamento e quindi si arrabbia. Tenendolo in braccio per calmarlo e mantendendo la voce tranquilla gli insegnate una abilità che gli tornerà utile per molto tempo. E non è come lasciarlo piangere da solo nel suo lettino, perché voi sarete sempre li con lui.
E se si calma ma si rimette a piangere mentre lo metto giù?
Allora finisci di metterlo giù nel lettino, togli il contatto fisico con lui e poi lo tiri su di nuovo. Non tornare indietro quando state a mezza via verso il lettino. Una volta detta la frase “ora ti metto nel tuo lettino” si va nel lettino. Anche se solo per 3 secondi.
E se si contorce e si butta all’indietro? A volte sembra impossibile tenerlo in braccio per calmarlo.
Allora vuol dire che vuole andare nel lettino. Mettilo giù senza aspettare che smetta di piangere. A volte può succedere che nonostante pianga per la stanchezza non vuole essere confortato in braccio. Questo è vero soprattutto per bambini molto sensibili o della categoria che Tracy Hogg chiama “scontrosi”.
Ma te hai veramente fatto questa cosa più di 100 volte con il Vikingo?
Si. L’ho fatto. Eravamo disperati. Non ne potevamo più. Lui sembrava non voler mai dormire e aveva solo 3 mesi e mezzo. In realtà ormai sappiamo che si trattava di loop motori dovuti ad eccessi di stanchezza, ma allora pensavamo che non volesse dormire perché non era stanco. Ad un certo punto ho preso mio figlio in braccio, ho detto a GG di non venire qualunque cosa succedesse e mi sono chiusa in camera con lui. Il Vikingo ha iniziato ad urlare. Ci sono voluti 45 minuti di urla disumane e moltissimi PU/PD. Alla fine sono uscita dalla stanza stravolta, ma sorridente. GG più stravolto di me mi ha detto “ma come hai fatto? Io non ce l’avrei mai fatta!”
A quel punto mi sono tolta i tappi dalle orecchie.
Ma allora sei stata bravissima! Potresti venire a casa nostra ad aiutarci con Paolino!
E no! Quello è stato il mio momento di gloria. Fatto una volta, non ci penso più.
E la notte?
Alla notte ci pensa sempre GG. Io non sono in grado di usare il cervello. Gli ho spiegato la teoria, e fa tutto da solo. Se volete, vi mando lui 😉
PS. Se ti fosse venuta voglia di leggere qualcuno dei libri della Hogg, acquistandolo cliccando uno dei link inseriti in questo post aiuterai questo sito a crescere:
Gessica chiedevi come si fa con le uscite serali. La mia bimba ha 15 mesi, e da un bel pò va a letto alle 20,30 per poi svegliarsi (salvo malanni, dentizione, ecc) alle 7,30 perchè sta con la nonna fino al pranzo. Il sabato sera o comunque quando si esce, è facile che ‘resista’ senza particolari problemi fino alle 22/23, poi ovviamente dorme meno, perchè non è che slitta molto il risveglio -mai più tardi delle 8,30- Ma quello lo preferisco perchè sennò poi si balla tutta la giornata.
Purtroppo un pochino ne risente il giorno dopo, è disturbata nei riposini, ma nel giro di 48 ore si ristabilisce la routine.
E’ vero che il sonno dei bimbi è importantissimo, ma una serata ogni tanto, senza tirare l’alba, bisogna concedersela secondo me 😉
E non posso sempre lasciarla ai nonni, qualche volta mi fa piacere uscire tutti e tre.
Il 31 dicembre eravamo da amici. Ha giocato insieme all’altra bimba presente fino alle 23, poi latte rpe nanna, pigiama ed è crollata nel passeggino. Alle 2 s’è svegliata, l’abbiamo coperta con mille starti e siamo tornati a casa. Una volta a letto ha dormito fino alle 9. Il giorno dopo è stata un pò rognosa ma niente di che.
Se sistemi l’addormentamento, si sistemeranno in automatico i risvegli, perchè il bimbo capace di riaddormentarsi da solo tira tutta la notte, proprio per questa prezioso insegnamento.
Io prima di approdare qui ero rpeda di risvegli (e poppate) a random.
Sistemato il giorno, anche la notte è diventata tranquilla.
Ce la puoi fare, già mi sembra che stai andando bene!!!
grazie Rossana della risposta, dopo avervi letto ho iniziato nel week a “gestire” l’addormentamento in questo modo: appena lo vedo stanco lo porto in cameretta al buio e lo tengo in braccio senza ninnarlo finchè vedo che sta partendo ma non ancora addormentato del tutto, quindi lo metto nel lettino a pancia in giu’ lo copro e picchietto il culetto….sembra funzionare, in poco tempo parte senza pianti.
Al nido usano lo stesso metodo mio e dicono non ci sono problemi, addirittura prima a volte non serviva neppure picchiettarlo, ora ha avuto una regressione. Con nonne, fino ad ora lo tenevano in braccio fino a che dormiva, ora naturalmente ho chiesto loro di seguire il mio metodo.
Puo’ andare bene fare come sto facendo??
Speriamo piano piano che sistemando l’addormentamento si sistemino i risvegli notturni….quelli purtroppo restano.
ciao nadia,
volevo solo dirti: anche mia figlia a 6 mesi si svegliava sempre almeno un paio di volte per notte! è solo adesso che ha 1 anno che si fa delle belle tirate, a meno che non stia poco bene. la svolta è stata dopo che ha messo gli incisivi (verso i 12 mesi le sono spuntati 7 incisivi tutti insieme sopra e sotto nel giro di 15 gg O_o)
non so se può servire, verso gli 8 mesi ho introdotto un biberon di latte al posto della poppata serale al seno (forse avrei potuto farlo anche prima ma ho continuato l’allattamento giornaliero fino a quell’età) si vedeva bene che con il biberon di latte dormiva molto meglio almeno la prima parte della notte.
Sono sempre io grazie dell’invito, sono molto stanca e non ho mai tempo per dedicarmi a queste cose ma questo sito mi da l’opportunità di sfogarmi.
Ho paura di non fare bene, non riesco a capire perchè un frugoletto così piccino non riesca a lasciarsi andare, a rilassarsi.
Ho appena acquistato un libro quello sul linguaggio del corpo, speriamo mi possa servire a qualcosa.
GRAZIE A TUTTE VOI
@Mila se sia i sonnellini della mattina che del pomeriggio durano 2 ore circa, potrebbe essere che alle 17 non ha sonno. A che ora la metti a dormire per la notte? Forse puoi provare ad anticipare quell’orario e saltare il sonnellino delle 17. Per le passeggiate fuori io non mi farei problemi. Esci quando ti serve, sia che si tratti del momento della nanna, sia che si tratti di attività. le fa anche bene abituarsi a dormire fuori! E l’aria aperta fa bene ai bambini più di qualsiasi sonnellino nel loro lettino!
@ Gessica: i riposini al nido e dalle nonne come sono? Quanto durano, come si addormenta? Secondo te sono da sistemare anche quelli oppure il problema è solo della notte? TH consiglia di partire a sistemare i riposini perché in questo modo già dalla prima sera arrivi ad affrontare la notte (che è il momento ovviamente più faticoso) con qualche piccolo risultato. Diciamo che il grosso del lavoro lo fai di giorno. Ma se, ovviamente, il problema si concentra in particolare sulla notte, puoi benissimo lavorare solo su quella.
Se si abitua il bambino a dormire nel suo lettino e ad andare a letto ad una certa ora (com’è giusto che sia, a mio parere) è ovvio che le uscite serali diventano un po’ più difficili 🙂
Ma non impossibili! Noi siamo usciti spesso a casa di amici, facendolo dormire nella camera di chi ci ospitava! Oppure (quand’era più piccino) facendolo addormentare in passeggino oppure in macchina (tipo al ritorno).
Poi è ovvio che, mano a mano che crescono diventa più facile chiedere loro un po’ di elasticità. Ora il mio bimbo ha quasi 14 mesi e, se usciamo o se viene qualcuno a cena da noi, è in grado di posticipare l’orario della nanna senza grossi problemi.
Ciao Mila! Bella domanda! Anch’io avevo questo dubbio! 🙂 In effetti io ritengo che molte delle cose proposte da TH sembrano fatte per chi vive sempre in casa!
Io ti consiglio di farle fare i riposini nel suo letto finché la routine easy non sia ben stabilizzata. E quindi se ci riesci falle fare il giretto mentre è sveglia, non per farla dormire. Ma quando ritmi e orari sono stabilizzati, se qualche volta ti capita di uscire e di farla dormire in giro, secondo me vai tranquilla. Easy dev’essere “easy” soprattutto per te, per farti vivere con serenità. Se diventa un’ansia non va bene! Anzi, se io tornassi indietro avrei iniziato prima a farlo dormire in passeggino ogni tanto, per dargli quel po’ di elasticità che ancora gli manca!
Per quanto riguarda invece il riposino delle 17, anch’io da un certo punto in poi glie l’ho SEMPRE fatto fare in giro. Era più per questione di sopravvivenza, perché altrimenti non avevo mai il tempo di uscire. E quindi dopo il riposino del pomeriggio uscivo, andavo in giro, facevo spese, ecc e quando era ora si addormentava (di solito in macchina :)). E se questo è l’unico modo per farla dormire a quell’ora, ben venga: tu ti svaghi un po’, lei si riposa… Ovvio che questo è un mio parere, TH ti direbbe diversamente! 😛
Per quanto riguarda la notte: la strategia di massaggiare la schiena era un esempio che ti facevo, ma sta a te scoprire qual è il modo di rilassarsi che va meglio per la tua bimba.
Personalmente cercherei di evitare di darle la mano, e cercherei invece un contatto che puoi gradualmente eliminare, in modo che si abitui a riaddormentarsi da sola.
Ciao!
Ciao a tutte! Ho questa domanda: come fare con la passeggiata fuori? Cioè esco durante la fase del gioco o durante la fase del sonno? Per adesso uscivo durante l’activity del pomeriggio perchè volevo che si abituasse a dormire nel lettino. E poi, visto che la mia bimba proprio non vuole fare il pisolino delle 17, uscendo verso le 16 e passeggiando un’oretta, alla fine una ventina di muniti dorme (purtroppo non bastano lo stesso per farla arrivare tranquilla alla sera…). Finora ho fatto così anche se il tempo spesso è più bello la mattina.
Ma se volessi uscire la mattina, secondo voi, quando è meglio?
Forse è una domanda stupida, ma ormai sto quasi impazzeno con questa storia dei pisolini… (considerando anche che la notte è sempre una tragedia…).
grazie!
mila
Cara Serena, per il discorso dei pisolini sto lavorando da tempo, nel senso che già da qualche mese cerco di fargli saltare quello della mattina, ma a volte arriva al pranzo che crolla (anche percfhè si sveglia verso le 6:30) e comunque anche le volte che lo salta non è che poi riesca ad allungare quello del pomeriggio. Per quel che riguarda il problema della notte e dell’addormentamento abbiamo parlato molto anche con mio marito di quel che può essere il suo disagio ed entrambi condividiamo il fatto di doverla far sentire il più sicura possibile specie in questo momento in cui non ci/mi ha più con sè tutto il giorno come prima, quindi farò come ci consigli e vedremo. Grazie mille Lucia
Cara Serena, ciao a te e alle altre mamme, sono Lucia, la mia bimba Lisa ha 15 mesi. Si addormentava da sola nel suo lettino da quando aveva più o meno 3 mesi. La notte non è mai stato un problema per lei (dalle 21 alle 7:30 filate senza risvegli) nonostante il giorno dormisse davvero molto poco (2 pisolini di circa 30 min). Questo è il mio problema: da un mese e mezzo ha smesso di addormentarsi da sola sia di giorno che di notte, spesso di giorno non riesco in nessun modo ad addormentarla per cui salta i pisolini, poi di notte ha iniziato a risvegliarsi più e più volte. A volte riesco ad addormentarla velocemente rimettendola giù e ripetendole shshshs, ma altre volte soprattutto dalle 5 in poi non ruiesce a riprendere sonno, a meno che non cediamo nel portarla nel lettone e lì tira anche fino alle otto e mezza. Io e mio marito siamo stati sempre contrari a portarla con noi perchè pensavamo che insegnarle a fare un buon sonno da sola avrebbe giovato a tutti e tre ma ora che passano i giorni noi siamo stanchi e lo siamo anche di sentirla così a disagio. Come mi dovrei comportare? Sono ben accetti tutti in consigli.
Aggiungo dei dati importanti:
1. sono rientrata a lavorare proprio da circa 1 mese e mezzo anche se non mi assento tutto il giorno perchè faccio i turni
2. la bambina da sveglia è sempre molto serena e tranquilla
3. in passato per farla dormire un po’ di più di giorno ho provato ad utilizzare il metodo estivill ma senza successo(il che mi insinua il dubbio che abbia sofferto nel lettino e ora lo viva con grande disagio)
4. ho utilizato anche il metodo pu/pd ma senza successo, o almeno all’inizio sembrava di si poi però lei l’ha preso come un giochino e finiva per tirarsi su perchè poi sapeva che io la rimettevo giù.
Grazie fin da ora per le risposte che spero ne seguiranno.
@Elide (Lucia?) direi che il punto chiave è che esattamente 1 mese e mezzo fa hai iniziato a lavorare e sono iniziati i problemi. La piccola probabilmente ha solo bisogno di trovare conferme, e lo fa facendoti stare accanto a lei per l’addormentamento. C’è un punto però di quello che dici che mi confonde. Dici che a volte di giorno salta i pisolini. Ma quanti pisolini fa? A 15 mesi forse ha bisogno di eliminarne uno. Hai provato a farlo? Pensi che resisterebbe? Forse passando ad un unico sonnellino dopo pranzo, riuscirebbe a farlo un po’ più lungo, e ad evitare problemi la sera. Per l’addormentamento io per il momento la accontenterei e le starei vicino per vedere se dipende solo dal fatto che hai iniziato a lavorare, e in quel caso la cosa potrebbe passare da sola se si tranquillizza. Che ne pensi?
Ciao Rossana, grazie della risposta (velocissima!!!)! Sto continuando a provare di farle fare il riposino delle 17 ma proprio non c’è nulla da fare. Alla fine la tengo 1 ora e anche più nel lettino nel tentativo di farla dormire (nel frattempo lei sbadiglia e si strofina la faccia), ma va a finire che si innervosisce sempre di più e alla fine ci rinuncio… Poi, a quell’ora arriva il papà che la fa giocre un pò, lei si distrae ma ha sonno lo stesso… Non so dovrei insistere fino all’ora del bagnetto verso le 19.30…? Mi sembra un pò troppo..
Ho provato anche con le poppate ravvicinate: con quella delle 21 è andata bene, ma alle 23 non c’è stato proprio verso di svegliarla e allora la sera dopo non ci ho più provato…(anche perchè durante la notte comunque si è svegliata un’infinità di volte…).
Per adesso la strategia per farla addormentare è tentare di darle il ciuccio (non lo vuole molto) e tenerle le manine. In realtà però si addormenta solo quando decide di cedere, infatti se si ostina a rimanere sveglia posso tenerle le manine anche per 1 ora ma non si addormenterà mai.. Non so come fare a massaggiarle la schenna o a darle le pacchette perchè è sempre sdragliata sulla schena e se provo a girarla sul fianco si arrabbia (e pensare che fono a poco tempo fa dormiva solo sul fianco…).
Vediamo come procede..Grazie ancora per i consigli!
Vi terrò agiornate!
mila
ciao Serena,
sono mamma di un bimbo meraviglioso di ormai 11 mesi e mezzo, arrivo in questo sito in preda alla disperazioni per mesi e mesi di notti “insonni e agitate”. Mio figlio ha sempre dormito nella culla e poi lettino da solo fino ai 6 mesi.
Poi in concomitanza con introsuzione della pappa serale, abbiamo iniziato inserimento al nido, seguito due settimane piu’ tardi dal mio rientro al lavoro e di qui sono iniziati i risvegli, prima 1-2 a notte fino a moltiplicarsi sempre piu’.
Dovendo lavorare purtroppo mi sono ritrovata a portarlo nel lettone dopo i primi risvegli.
Pur nel lettone pero’ il sonno risulta agitato, si sveglia se perde ciuccio e a volte si agita parecchio nel letto.
Ora voglio pero’ abituarlo a dormire da solo e nel suo lettino e magari se possibile eliminare i fastidiosi risvegli notturni.
Provero’ da stasera a seguire i vs consigli ma avrei delle domande:
…..impostata la routine e l’addormentamento, poi se si esce una sera cosa si deve fare???
…..lavorando tutto il giorno, la mattina è al nido, e il pomeriggio dalle nonne, quindi non riesco a seguirlo per i riposini giornalieri, posso provare comunque??
grazie dei consigli, e spero di scrivere presto i miei progressi!!!
Ciao Mila, il mio bimbo ora ha quasi 14 mesi e riposini e nanne notturne sono completamente stabilizzati (denti permettendo!).
Io ti consiglierei innanzitutto di provare a farle fare il riposino verso le 17. Se dici che mostra di essere stanca a quell’ora, cerca di farla dormire. Spesso se vanno a letto alla sera troppo stanchi tendono a dormire peggio e a svegliarsi più spesso (il mio lo fa ancora adesso, a 14 mesi).
Poi secondo me, continua con le poppate ravvicinate e se di notte vedi che non mangia molto, significa che non ha fame… Prova a riaddormentarla solo con il ciuccio. (Cmq potrebbe essere che con le poppate ravvicinate abbia bisogno lo stesso di un pasto notturno).
I risvegli notturni nel mio caso sono molto diminuiti quando ha imparato a rimettersi il ciuccio da solo (che soddisfazione!!!) e iniziando con il LA (però tieni conto che io avevo oggettivi problemi di scarsità di latte: bambino sottopeso, pianti ininterrotti durante l’allattamento… Solitamente, il tuo latte è più che sufficiente).
Ma io credo che nel tuo caso conti tanto l’abitudine, che aveva in precedenza, di ciucciare tutta notte. E’ probabile che si svegli per quel motivo più che per fame. So che il pu/pd di notte è drammatico (l’ho provato anch’io….), perciò vedi se riesci a trovare qualche altra strategia per farla riaddormentare, preferibilmente senza prenderla in braccio. Io ricordo che andavo di ninna-nanna e massaggi sulla schiena.
Spero di esserti stata utile.
Ciao
Ciao a tutte! Circa una settimana fa ho scoperto questo sito e mi sono letta il 90% dei commenti che ho trovato utilissimi! Da una decina di giorni sto applicando EASY con la mia bambina di 5 mesi. Sta funzionando alla grande di giorno perchè sono riuscita ad allungare i pisolini che prima duravano non più di mezz’ora (ne faceva 3 o 4 in tutta la giornata) a due ore la mattina e, dopo una settimana, si è regolarizzato anche quello del pomeriggio (sempre di circa 2 ore). Per adesso non vuole ancora fare il pisolino delle 17 anche se è stanchissima a quell’ora, spero che inizi piano piano perchè la sera arriva a fare il bagnetto e le varie pratiche della routine della nanna distrutta. In realtà si risveglia anche 4-5 volte durante i pisolini di giorno ma io le rimetto il ciuccio e lei va avanti a dormire. Purtroppo ancora non solo riuscita a insegnarle di riaddormentarsi da sola anche perchè dopo solo 10 giorni mi sembra già tanto che riesco ad addormentarla nel suo lettino senza tante storie e senza più pu/pd.
Il vero problema è la notte. Prima si svegliava di continuo (anche ogni 30 min.) ma dato che dormiva con me nel lettone la attaccavo al seno (perchè non ne potevo più) e lei passava la notte ciucciando. Ora dorme nel lettino ma continua a svegliarsi molto spesso e devo ogni volta alzarmi e rimetterle il ciuccio. Se non si riaddormenta la allatto (in genere due volte) anche se qualche volta mi sembra che non abbia fame. Non ho ancora iniziato lo svezzamento e finora l’ho allattata esclusivamente al seno. Forse migliora con le pappe? Una volta ho provato a fare le poppate ravvicinate ma non ha funzionato molto….Una notte ho anche fatto il pu/pd dalle 5 alle 6, ma è una cosa massacrante di notte e non credo che riuscirei a farlo ancora…
Avete qualche consiglio da darmi? Insisto con le poppate ravvicinate…?
Grazieeeeee! Mila
Ciao a tutte,
ho iniziato a leggere questa pagina e mi si sono illuminati gli occhi perchè forse finalmente ho trovato una soluzione al mio problema.
Paola ha quasi un anno e da un paio di mesi (dopo le prime febbri) ha preso l’abitudine a dormire con noi nel lettone.
Prima accadeva che se si svegliava durante la notte la cullavo un pò (a volte anche per un’ora però) e poi riuscivo a rimetterla nel suo lettino.
Adesso non funziona più…lei si addormenta in braccio ma appena faccio un cenno per metterla giù si aggrappa a me e se la corico inizia a piangere come una disperata, cerca di sollevarsi ma presa dal sonno sbatte la testa quasi sempre contro il lettino e questo provoca ulteriori pianti.
Inoltre la bimba pesa quasi 11 kg e mezzo e io non ce la faccio più a cullarla in attesa che si riaddormenti.
Il metodo della Hogg è ancora valido per bimbi in cui l’abitudine del lettone si è radicata così?
Io, inoltre, lavoro la mattina e due pom la settimana quindi non posso lavorarci su per il sonnellino di metà mattinata ma per quello del pomeriggio quasi sempre si.
Grazie
Laura
Ciao!
Serena, alla mattina non dorme comunque più di 45 minuti, e la soluzione di accorciarlo l’avevo già pensata e attuata da un po’. Anche perché ultimamente tendo a farglielo fare in passeggino, in giro, quindi quando torniamo a casa in un modo o nell’altro finisce per svegliarsi. Diciamo che lo fa circa di mezz’ora, quaranta minuti.
Daphne, io sono convinta che sia stato lo scombussolamento del nuovo ambiente, però che faticaaa!
Cmq anch’io non riesco a capire quale sia la soluzione…. perché per esempio ieri si è svegliato un po’ più tardi, alle 8.30, quindi ha avuto sonno verso le 11.40 !!! Ovviamente non l’ho fatto dormire, ha pranzato e poi verso l’una ha dormito per un’ora e mezza circa. Alla sera ha avuto sonno un po’ prima del solito, ma stanotte… da mezzanotte alle due è stato un continuo via vai mio e di mio marito per cercare di riaddormentarlo… Io non so se c’entra con il riposino saltato, ma è una cosa che avevo già notato, quando avevo provato ad eliminare il riposino mattutino poi le notti erano piene di risvegli… Oggi niente riposino mattutino di nuovo perchè, nonostante sbadigli e routine, non c’è stato verso di addormentarlo. Ora dorme e stanotte….chissà…