Tracy Hogg risolve i vostri problemi di sonno

4mesi_trisQuesto post l’ho promesso ad un sacco di gente che non dorme la notte da quando gli è nato un figlio.
Questo post è dedicato a tutti, ma proprio tutti, i genitori che per fare addormentare il piccolo hanno bisogno di cullarlo, allattarlo, dondolarlo, spingere la carrozzina per 45 minuti, portarlo a fare un giro in macchina, accendere il frullatore, passare l’aspirapolvere, correre i 100 metri con lui appeso nel marsupio o qualsiasi altra tecnica ingegnosa. Perché un genitore che non dorme, al contrario di quello che si crede comunemente, entra in una fase di eccesso di creatività, e trova soluzioni ai problemi che non si sarebbe mai sognato di pensare prima.
Questo post è dedicato a tutti i genitori che non riescono a dormire la notte perché c’è un terzo incomodo nel lettone che tira calci e non riescono a metterlo nel suo lettino senza farlo svegliare.
Questo post è dedicato a tutti i genitori che semplicemente vorrebbero poter usare la notte per lo scopo per cui è stata inventata: dormire.

Si perché in The Baby Whisperer Solves All Your Problems: Sleeping, Feeding, And Behavior–beyond the Basics from Infancy Through Toddlerhood, Tracy Hogg da il meglio di se. E anche se non risolverà mai TUTTI i vostri problemi realmente, sul discorso sonno trovo il suo metodo semplicemente geniale. Attenzione, non sto dicendo che è il metodo perfetto per tutte le famiglie e tutti i bambini. E’ il mio preferito perché cerca di mettere d’accordo le esigenze di tutti, genitori e figli, cercando di adattarsi al tipo di bambino che si ha. Ma la scelta di quale sia il metodo giusto per voi è sempre a carico esclusivamente vostro.

Questo post non ha nessuna pretesa di essere una spiegazione completa del metodo. Vi faccio un breve resoconto nella speranza di interessarvi a questa tecnica, per permettervi di provarla (male) sulla base del mio riassunto, e con la fiducia che invece di prendervela con me vi decidiate finalmente a leggere direttamente la fonte.

Iniziamo con le premesse. Sto dando per scontato che:

1. avete un bambino piccolo che ha dei problemi di sonno (di età superiore ai 3 mesi)
2. siete convinti di volerlo far dormire nel suo lettino
3. siete convinti che qualsiasi cosa avete fatto finora non vi sta più bene e volete cambiare
4. siete convinti che non esiste nessuna bacchetta magica, ma che ogni cambiamento di un comportamento più o meno radicato abbia bisogno di molta molta pazienza e tenacia.

Analizziamo il problema
Per risolvere un problema bisogna capire quale è il problema. No, non vi sto prendendo in giro con giochi di parole. I motivi per cui un bambino piccolo non dorme tutta la notte possono essere moltissimi, e spesso ci sono più problematiche sovrapposte.
Alcune delle domande importanti da porsi per analizzare la situazione sono:
– dorme bene durante il giorno?
– si addormenta da solo nel suo lettino?
– cosa fai per tranquillizzarlo quando si sveglia nel cuore della notte?
– se viene allattato durante la notte, mangia sul serio oppure si attacca solo un paio di minuti prima di riaddormentarsi?
– è felice e sereno nonostante tutto?
– si sveglia sempre agli stessi orari o è completamente imprevedibile?

Io mi innamoro del libro semplicemente leggendo le sue tabelline di descrizione dei casi, da cui Tracy Hogg deduce l’origine del problema e quindi stabilisce il metodo da adottare come soluzione. Ad esempio se si sveglia ad orari irregolari la notte è molto probabilmente fame. Se si sveglia ogni ora è facile che non sappia addormentarsi da solo. Se si sveglia di soprassalto dopo 10 minuti dall’addormentamento è probabilmente sovrastimolato. E così via. Io ho usato queste descrizioni infinite volte con il Vikingo e ora le sto usando con Pollicino. Mi hanno sempre aiutata ad identificare l’origine del problema con grande precisione.

Gli schemi descrittivi si riferiscono a fasce di età: fino a 3 mesi, tra i 6 mesi e i 12 mesi, e oltre i 12 mesi. E la soluzione deve essere adattata a seconda dell’età oltre che del temperamento del bambino.

Attenzione però, se il bambino ha meno di 3 mesi il metodo descritto qui di seguito non va bene.

Facciamo un piano
Una volta identificato il problema è possibile fare un piano per risolverlo. E’ naturalmente diverso se un neonato di 6 mesi non ha mai dormito nel suo lettino e inizia ad urlare ogni volta che ce lo mettete, rispetto al caso di un bambino di 9 mesi che dorme nel suo lettino, ma che viene allattato quando si sveglia di notte, oppure che viene fatto addormentare in braccio prima di metterlo nel lettino.
Il problema normalmente è molteplice (dorme nel lettone E viene cullato per farlo addormentare E fa sonnellini troppo brevi) ed è meglio dividerlo in piccoli pezzi per affrontare un aspetto alla volta.
Se ad esempio il bambino urla appena messo nel lettino, magari perché è stato tentato il metodo Estivill senza successo e lo ricorda come un posto orribile, sarà bene iniziare dal rendergli il suo lettino un posto piacevole in cui stare di giorno, prima di lavorare sul modo di addormentarsi, e infine riuscire a farcelo dormire anche la notte. Più sfaccettature ha il problema, più lungo diventa il tempo della sua soluzione.
Le regole guida sono:
– iniziare dal risolvere la parte più semplice del problema
– iniziare sempre a risolvere il problema sonnellini perché di giorno siamo più sicuri di riuscire a ragionare bene e a mantenerci fedeli al piano fatto.
– individuare chi tra i due genitori è più probabilmente in grado di portare a termine il piano (se la mamma lo allatta per addormentarlo è più facile se ci pensa il papà; se il papà è un cuore tenero e non può sentire il suo piccolo piangere sarà meglio che ci pensi la mamma)

La cura
Una volta risolti i problemi più semplici, quali quello di fare amicizia con il lettino, stabilire una routine dell’addormentamento, eliminato eventuali dubbi su fame e/o malattie, ci si può concentrare sul problema sonno.
La spina dorsale del metodo di Tracy Hogg per risolvere il problema del sonno è quello che lei chiama Pick Up/Put Down (letteralmente tira su/ metti giù). Il PU/PD si può utilizzare per ottenere le seguenti cose:
– insegnare al bambino ad addormentarsi da solo nel suo lettino
– prolungare il periodo del sonnellino se è troppo breve
– eliminare qualche abitudine del bambino che ci risulta scomoda (cullarlo, allattarlo per farlo dormire, ciuccio)
– far riaddormentare il bambino che si sveglia troppo presto al mattino (no, le 7 del mattino non è troppo presto, nonostante la vostra vita pre-bebè fosse diversa)

Come funziona.

Prima cosa, e questo è vero a qualsiasi età, verificate di aver stabilito una routine che ripetete prima di ogni addormentamento. Il ripetersi degli stessi gesti infatti dice al bambino che si sta avvicinando il momento di dormire e lo predispone al sonno. La routine è necessaria non solo per la sera ma anche per i sonnellini diurni, anche se ci possono essere delle differenze tra giorno e sera. Ad esempio non è necessario che sia completamente buio di giorno.

Poi mettete il piccolo nel suo lettino da sveglio. Se il bambino non sa addormentarsi da solo, molto probabilmente inizierà a piangere. Allora lo tirate su, e cercate di calmarlo. Non bisogna assolutamente cullarlo o allattarlo o qualsiasi metodo avete adottato finora.
Se il bambino è tra i 3 e i 6 mesi potete provare a calmarlo tramite leggere pacche ritmate sulla schiena, mentre sussurrate sh sh sh vicino al suo orecchio. Se è più grande questa tecnica potrebbe impedirgli di calmarsi e avere l’effetto opposto, soprattutto il rumore. Cercate di usare il potere calmante della vostra voce. Mantenete un tono calmo ma deciso mentre ripetete sempre la stessa frase, ad esempio “va tutto bene. Mamma (o papà) è qui per insegnarti ad addormentarti da solo“. Quello che gli state dicendo in realtà è “io so cosa sto facendo, anche se a te può sembrare strano” e la vostra voce deve comunicargli questo senso di sicurezza.
Nel momento in cui smette di piangere, rimettetelo nel lettino dicendo qualcosa tipo “ora ti metto nel lettino”. Se inizia a piangere, lo tirate su di nuovo e cercate di calmarlo di nuovo, adottando sempre la stessa tecnica. Appena smette di piangere, lo mettete giù di nuovo. L’idea è quella di calmarlo in braccio, non di addormentarlo in braccio. E’ per questo che è importante metterlo subito giù appena smette di piangere.
Per bambini al di sopra dei 12 mesi circa, il tira su/metti giù in realtà è solo un metti giù, in quanto a quell’età si metteranno in piedi da soli nel lettino e quindi dovete semplicemente rimetterli sdraiati e assolutamente non tirarli fuori dal letto.

Sembra facile fin qui? Allora partiamo dalle domande, che tanto lo so cosa vi state chiedendo:

Ma quante volte devo fare su e giù?
Tante quante ne servono per farlo addormentare. La quantità dipende dal livello di tenacia di vostro figlio, dalla sua età, e da quanto tempo siete andati avanti con il metodo “sbagliato”. Con il Vikingo ci sono state punte oltre il centinaio di volte. Con Pollicino intorno ai quattro mesi e mezzo la prima volta l’ho fatto 50 volte. La buona notizia è che già dalla seconda volta si nota il primo miglioramento. Leggo dai miei appunti che con Pollicino ho fatto 50 volte la prima volta, 20 volte la seconda e poi 10 volte la terza. Il secondo giorno sono state necessarie 20 volte per il primo sonnellino del mattino, e poi 10 per il secondo e 5 per il terzo. E stavamo solo al secondo giorno.

Ma quanti giorni ci vogliono?
Per bambini piccoli ci vogliono al massimo 3 giorni. Per bambini più grandi ce ne vogliono di più. Come dicevo prima dipende da chi è il bambino, quanti mesi avete passato a cullarlo e la sua età.

Come si fa per iniziare?
Iniziate il PU/PD con il primo sonnellino del mattino se necessario. In questo modo arriverete a sera un po’ avvantaggiati.

E se non si addormentasse?
Se il problema è particolarmente radicato può succedere che il bambino resista all’addormentamento fino all’orario del pasto successivo. Far addormentare un bambino stanco e affamato è ancora più difficile. Quindi dategli da mangiare. Se lo allattate fatelo in un’altro ambiente per fargli capire la differenza. Poi ricominciate. Prima o poi crolla.

Ma non è crudele farlo piangere?
Dipende dal perché pensi che stia piangendo. E’ utile pensare che non sta piangendo perché soffre delle pene inaudite, ma perché è ferocemente arrabbiato. Dopotutto gli si stanno cambiando le carte in tavola, e lui era abituato a fare diversamente. Non sta capendo il motivo del cambiamento e quindi si arrabbia. Tenendolo in braccio per calmarlo e mantendendo la voce tranquilla gli insegnate una abilità che gli tornerà utile per molto tempo. E non è come lasciarlo piangere da solo nel suo lettino, perché voi sarete sempre li con lui.

E se si calma ma si rimette a piangere mentre lo metto giù?
Allora finisci di metterlo giù nel lettino, togli il contatto fisico con lui e poi lo tiri su di nuovo. Non tornare indietro quando state a mezza via verso il lettino. Una volta detta la frase “ora ti metto nel tuo lettino” si va nel lettino. Anche se solo per 3 secondi.

E se si contorce e si butta all’indietro? A volte sembra impossibile tenerlo in braccio per calmarlo.
Allora vuol dire che vuole andare nel lettino. Mettilo giù senza aspettare che smetta di piangere. A volte può succedere che nonostante pianga per la stanchezza non vuole essere confortato in braccio. Questo è vero soprattutto per bambini molto sensibili o della categoria che Tracy Hogg chiama “scontrosi”.

Ma te hai veramente fatto questa cosa più di 100 volte con il Vikingo?
Si. L’ho fatto. Eravamo disperati. Non ne potevamo più. Lui sembrava non voler mai dormire e aveva solo 3 mesi e mezzo. In realtà ormai sappiamo che si trattava di loop motori dovuti ad eccessi di stanchezza, ma allora pensavamo che non volesse dormire perché non era stanco. Ad un certo punto ho preso mio figlio in braccio, ho detto a GG di non venire qualunque cosa succedesse e mi sono chiusa in camera con lui. Il Vikingo ha iniziato ad urlare. Ci sono voluti 45 minuti di urla disumane e moltissimi PU/PD. Alla fine sono uscita dalla stanza stravolta, ma sorridente. GG più stravolto di me mi ha detto “ma come hai fatto? Io non ce l’avrei mai fatta!”
A quel punto mi sono tolta i tappi dalle orecchie.

Ma allora sei stata bravissima! Potresti venire a casa nostra ad aiutarci con Paolino!
E no! Quello è stato il mio momento di gloria. Fatto una volta, non ci penso più.

E la notte?
Alla notte ci pensa sempre GG. Io non sono in grado di usare il cervello. Gli ho spiegato la teoria, e fa tutto da solo. Se volete, vi mando lui 😉

PS. Se ti fosse venuta voglia di leggere qualcuno dei libri della Hogg, acquistandolo cliccando uno dei link inseriti in questo post aiuterai questo sito a crescere:

Prova a leggere anche:

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Attenzione: salti di crescita! La crisi dei 4 mesi

Tema del mese: separazioni.

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1,099 thoughts on “Tracy Hogg risolve i vostri problemi di sonno”

  1. Ciao Serena,
    sono arrivata per caso in questo sito, ma leggendo qua e là i vostri commenti li ho trovati molto interessanti e chiedo qualche informazione riguardo al mio caso.
    Premesso che non ho letto nessun libro di Tracy Hogg e che non conosco i vari metodi che voi denominate “easy, PU/PD, etc..”; anche se sarei molto interessata a compare il primo libro legato alle tecniche del sonno.
    Ti espongo la mia situazione, io ho una bimba di 3 mesi che alla notte mi dorme senza problemi, dopo la poppata delle 21.00 prende sonno e si risveglia alle 7.00 del mattino. Di giorno però mi dorme pocchissimo, o meglio dopo le varie poppate della giornata può essere che si addormenti in braccio, ma nel momento che la metto nel suo lettino o si risveglia subito nel passaggio braccia/lettino o dopo 10 minuti che l’ho appoggiata; poi la riprendo in braccio si riaddormenta e una volta che la rimetto giu’ si risveglia. Non so come fare per farla riposare anche di giorno, altrimenti diventa troppo noiosa ed è ingestibile. Se la tengo sulla mia pancia dorme senza problemi anche un’oretta e mezza, ma nel momento del distacco si risveglia. Non voglio continuare con questa abitudine, vorrei abituarla a farla addormentare nel suo lettino anche di giorno. Cosa posso fare? Grazie in anticipo dei consigli e complimenti per il sito.

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    • @Stefania benvenuta sul nostro sito! Direi che a 3 mesi non è troppo tardi per introdurre una routine durante la giornata che aiuti entrambi a capire quando è arrivato il momento di dormire. Poi devi insegnargli ad addormentarsi da solo nel lettino, invece di addormentarlo in braccio e poi metterlo giù. Per sapere come fare oltre a tutta la serie di commenti a questo post, puoi provare a leggere gli altri post che ho scritto sul metodo di Tracy Hogg. Ad esempio: La nanna secondo Tracy Hogg, e Il linguaggio segreto dei neonati (oppure inserisci le parole “Tracy Hogg” nello spazio apposito di ricerca nel sito sulla barra in alto). Naturalmente è sempre meglio leggere direttamente i suoi libri per apprezzare a pieno il metodo, ma le discussioni ai vari post possono essere un buon aiuto. Fammi sapere se hai domande o dubbi.

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  2. Ok mi sa che devo raccontarla un po’ meglio.
    Generalmente la giornata di Fra è così ore 7/7.30 latte poi si riaddormenta fino alle 9/9.30; pappa verso le 11.30/12.00 un’oretta di riposino (raramente 2 ore e mezza); 16.00/16.30 merenda; 19.30/20.00 pappa. Dopo la pappa sta un po’ con noi magari gioca ma generalmente verso le 9.00/9.30 va a dormire. Un risveglio notturno, a volte un paio e dal lettino passa al lettone.
    Il problema è che c’è stato un cambiamento: causa ferie della collega questa settimana io lavoro dalle 8.30 alle 19.00, generalmente faccio 8.30-15.00 perchè sono ancora in allattamento, ma dal 13 agosto rientro a tempo pieno quindi faro 3 gg 9.30 19.00 e 2 gg 8.30 17.00
    Questo non vedermi per così tante ore l’ha reso + isterico, tanto che stamattina dopo il latte mi sono dovuta risdraiare vicino a lui perchè come ha visto che mi alzavo ha iniziato ad urlare (senzi di colpa a gogo)
    ps ho provato PU/PD al secondo ha iniziato a fare l’isterico e non sono riuscita a calmarlo in alcun modo, quindi abbiamo cenato, poi ho riprovato nuova isteria allora tutti e 3 ci siamo sdraiati sul letto ascoltando musica classica, ho riprovato e non è andata, allora mio marito lo ha preso, ha messo zucchero e alla 2 canzone è crollato!

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  3. Cara Serena,

    grazie per il prezioso consiglio. Da domani proverò fare come dici e sono proprio curiosa cosa ne uscirà. Mio marito dice che sono troppo ansiosa e precisa circa la gestione del bambino e che dovrei rilassarmi un po’. Forse ha ragione, non in tutto ma qualcosa di vero ci sarà. Ma come leggo tutti i messaggi delle altre mamme, mi rendo conto che non sono sola a pensarla cosi. Tutte cerchiamo di trovare una via possibilmente più piacevole per tutti, noi genitori ma anche i nostri figli. C’è un sacco di famiglie dove le regole ed orari non sono così importanti ma io sono convinta che il nostro duro lavoro alla fine ci consentirà di avere una vita più serena ed equilibrata.

    In bocca al lupo a tutte!

    Martina

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  4. HELP
    Francesco a 11 mesi e mezzo e non si addormenta da solo. Si addormenta solo in braccio e la notte quando si sveglia, non ho la forza di ricullarlo e quindi lo piazzo nel lettone con noi, ma spesso e volentieri si agita nel sonno e quindi noi non dormiamo bene.
    Ora però sono davvero esausta, non mi ricordo neanche + quand’è l’ultima volta che ho dormito almeno 3 ore di fila. Vorrei insegnargli ad addormentarsi da solo è troppo tardi?
    Daniela

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    • @Daniela non è mai troppo tardi, solo un po’ più faticoso cambiare un sistema utilizzato per 11 mesi. Prova ad insegnargli ad addormentarsi di giorno senza essere cullato, quando sarai riuscita a sistemare il giorno puoi iniziare con l’addormentamento serale, e poi magari anche la notte riuscirà ad accettarlo più facilmente. Immagino che ormai lui si alza in piedi nel lettino quindi il PU/PD in realtà devi farlo senza tirarlo su, ma solo rimettendolo giù. Se vedi che urla troppo e la situazione non sembra migliorare, prova a calmarlo un po’ in braccio, ma senza addormentarlo. Quando si è calmato rimettilo nel lettino. Non ti nascondo che sarà difficile, ma anche non dormire la notte, tanto facile non è, quindi forse vale la pena tentare. Non hai specificato a che ora lo metti a letto la sera, ma il consiglio è sempre lo stesso: ore 20, o 20.30 massimo o anche prima se ci riuscite. Come avrai letto dagli altri commenti, il semplice fatto di anticipare l’orario della nanna ha risolto il problema dei risvegli notturni a moltissime lettrici.
      In bocca al lupo e torna a dirci come va.

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  5. Cara Serena e voi tutte,

    da qualche giorno sto curiosando su questo sito (trovato per caso) leggendo tutti i vs commenti riguardanti la nanna. Il mio piccolo Thomas di 11 mesi è sempre stato bravo nel dormire. L’ho abituato al lettino e ad addormentarsi da solo da tanti mesi ma da quando sono cominciati i primi “guai” con i dentini e da quando ha imparato ad alzarsi nel lettino da solo, non se ne parla più. Non ho potuto ( o meglio – non sono riuscita) ad evitare di doverlo addormentare in braccio sulla sedia a dondolo. Poi ho letto del PU/PD e mi sono convinta di provarci subito. Così ieri al mattino, di preciso alle 05.30 mi sono data da fare per prima volta mettendo giù Thomas per ben 80 volte in 50 minuti. Alla fine si è arreso e si è addormentato nel lettino. Al primo pisolino alle 11.00 siamo scesi a 20 volte ed alla sera si è addormentato dopo ca 15 minuti con solo 3 tentativi di alzarsi in piedi! Fantastico! Ora ho un’altro piccolo problema. Ho visto che si parla tanto della routine giornaliera che influisce sui risvegli notturni ed io ho veramente dei seri problemi a seguire qualsiasi orario per i suoi riposini. A volte è stanco già dopo un ora e mezza dal risveglio mattutino (7.00/8.00) e si fa un’oretta dalle 9 alle 10. Poi magari dopo le 12.00 si addormenta di nuovo e di pomeriggio si fa un’ altra oretta alle 16/17. E a volte invece tutta la giornata è diversa. Rimane sveglio fino le 11 e poi si fa solo un pisolino verso le 16. E’ difficile che riesca a dormire per più di un’ora e praticamente impossibile stabilire dei orari più precisi. Di notte si sveglia quasi ogni ora perchè perde il ciuccio ma anche questo è cominciato da quando non si addormentava più da solo. Sapete consigliarmi come stabilire dei orari un po’ più precisi di giorno? Grazie Martina

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    • @Martina prima di tutto complimenti per essere riuscita ad applicare il PU/PD con successo!!! Per il problema della routine diurna io ti consiglio di tenere un diario per 3 o 4 giorni, in cui scrivi esattamente gli orari dei sonnellini, ma anche il tipo di attività svolta. Dopo qualche giorno prova a rileggere il diario e vedere se riesci a capire se c’è qualcosa che condiziona i vari sonnellini. Ad esempio se la notte ha dormito male è facile che la mattina voglia addormentarsi prima, oppure se fa una attività molto “energetica” ha un sonnellino più breve o ha più difficoltà ad addormentarsi. Poi fai un piano di azione, stabilendo degli orari approssimativi che si adattano a tuo figlio e al vostro stile di vita famigliare, e cerca di seguirli, orologio alla mano, per un paio di giorni. Se vedi che è stanco, puoi proporgli delle attività rilassanti che gli permettono di resistere fino all’ora della nanna. Il seguire la routine guardando l’orologio è solo un’indicazione, di massima, e concediti tranquillamente delle mezzore di variazione (ad esempio se è proprio stanco e non ce la fa, mettilo a letto mezzora prima dell’orario stabilito, senza pensare che stai fallendo tutto!). Spero di essere stata chiara.
      In bocca al lupo.

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  6. Roberta anche noi il dudù (io lo chiamo la ‘nanna’ dal libro di Tata Lucia quella di SOS tata) lo usiamo da quando chiara è tornata a casa dall’ospedale. E ancora spesso ci dorme abbracciata!
    L’ho tenuto io addosso sotto i vestiti per qualche giorno per fargli prendere il mio odore e poi gliel’ho sempre messo nella culla o lettino. Si ci è così affezionata che, ritenendola una cosa utile, l’ho regaalto a due mie amiche in gravidanza 😉

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  7. Buongiorno a Rossana e a tutte voi!
    Sì sì, la situazione è migliorata un sacco! Stanotte si è svegliato solo una volta (beh… poi è stato sveglio quasi un’ora.. è voluto venire in braccio a farsi coccolare, ma vabbè, poi alla fine si è riaddormentato senza pianti).
    Proverò a fare come mi suggerisci, sia per la fase dell’addormentamento che per il dudù. Grazie, sei un aiuto prezioso! Ci risentiamo presto!
    Roberta

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  8. Ciao!
    Beh intanto, mi sembra di capire che la situazione è migliorata, no? Sono contenta per te! 🙂
    Se quando lo metti giù dici che è “quasi addormentato”, secondo me potresti provare ad uscire e vedere cosa succede. Io, con il mio tato, ho scoperto che è meglio. Anche lui spesso nel lettino si agita, si contorce, si gira e si rigira, ma credo che sia proprio un modo per scaricare la tensione prima di addormentarsi. Se io provo a rimanere lì e a rilassarlo spesso faccio l’effetto contrario, lo agito ancora di più e divento più che altro una distrazione, quindi lo lascio lì e poco dopo lo ritrovo addormentato.
    Altre volte quando esco dalla stanza, o quando tolgo il contatto (perché gli accarezzo sempre un po’ la schiena quando lo metto giù), lui si mette a piangere, ma anche in questo caso ho notato che se torno dentro è peggio, lui ricomincia ad agitarsi e continua la solfa. Se invece non torno dentro, nel giro di DUE massimo TRE singhiozzi smette di piangere. Non scherzo! Il problema è che io accorrevo subito appena lui iniziava a piangere, ma quando ho iniziato ad aspettare 3 o 4 secondi, mi sono resa conto che lui smette da solo!
    Poi, ovviamente, ci sono le eccezioni: sere in cui non vuole dormire, sere in cui me lo coccolo finché non si addormenta, sere in cui non ne vuol sapere di lasciarmi uscire dalla stanza…. Ma col tempo ho imparato a “conoscere il mio pollo” e a capire quando posso lasciarlo perché si addormenti da solo o quando è il caso che rientri perché ha bisogno di me.
    Ah, un ultima cosa, lui si è sempre addormentato con un “dudù”, ma ultimamente non gli lascio più neanche quello perché mi sembra più che altro una distrazione. Lo lascio in modo che non abbia nulla a portata di mano, neanche i ciucci di scorta, che vado a mettergli vicino una volta che si è addormentato.
    ciao!

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  9. Ciao Rossana e ciao a tutte voi!
    Posso chiedere un consiglio sul PU/PD? E’ da poco più di una settimana che mi coccolo Luca in braccio per poi posarlo da sveglio nel lettino (beh, sveglio… mezzo addormentato direi). Ci sono notti buone che si sveglia 1,2 o massimo 3 volte e notti in cui si sveglia di più. Ma la mia domanda è questa. Io lo metto giù, resto di fianco al suo lettino e lui si rigira a pancia sotto, punta la testa e i piedi e mette il sedere per aria (fà quasi ridere…)Allora sto lì, e aspetto che si stanchi, per poi raddrizzarlo e fare sto balletto finchè si stufa, ma a volte si arrabbia. Faccio bene a stare lì? devo uscire dalla stanza? Ve lo chiedo perchè poi quando finalemnte si rassegna a stare giù, cerca le mie mani, se le prende e se le mette in faccia, nemmeno fossero il suo pupazzo preferito da strusciarsi! Ho provato a seminare coniglietti, carillon pelosi, palline e dudù (i fazzoletti di ciniglia morbidosi), ma lui niente! non li guarda nemmeno e se glieli metto vicino, li sposta nel tentativo di prendere le mie mani. Insomma. che faccio? Non sono capace di mollarlo lì, anche perchè sò che se mi allontano per più di 3 minuti inizia a piangere! Avete altri consigli per me? Graaazie!!

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  10. grazie per avermi risposto! in effetti con la scusa che il mio lavoro non ha orari molto definiti e alcuni pomeriggi se li fa con la nonna che non sempre lo fa addormentare e quindi magari lo addormento io, sfinito, verso le 18,30 19,00 e poi giustamente è un po’ scombussolato… comunque seguirò il tuo consiglio e cercherò di risolvere un problema alla volta: orari più fissi e nanna nel lettino di giorno, più avanti cercherò di affrontare la notte (anche questa passata in bianco, sono distrutta)… sì la tetta credo sia principalmente una rassicurazione, ma con questo caldo lui suda tantissimo e per me è anche sete… che difficile capire cosa fare…se almeno parlassero sti cuccioli! fà davvero bene confrontarsi, il vostro aiuto è prezioso… si ritrova un pò di quell’ equilibrio che dopo tante notti insonni e giorni colmi di sconforto si perde non facendoti vedere più le cose come stanno, amplificando solo i lati negativi di un periodo che invece se stai attenta ti regala tantissime gioie… il mio cucciolo, che non ha ancora 11 mesi, è partito da solo da qualche giorno e si fà di quelle camminate che è uno spettacolo… è difficile, tanto, è un bimbo che ti impegna tantissimo di giorno e di notte, ma poi quando da solo mi corre incontro e mi abbraccia forte ridendo, beh mi ripaga di tutto…
    grazie Rossana

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  11. Ciao Michela, dunque…direi che aspettare oltre le 9.30 no, è più probabile che lui fosse già oltre. Di solito, secondo la mia umile esperienza ma secondo l’esperienza anche di tante mamme del post e di serena, verso le 8.30-9 è l’orario migliore. Il tuo tato ha 11 mesi, ma in teoria andare a letto presto va bene anche per lui (giusto, serena? help).Il mio bimbo (7 mesi e mezzo) se perdo il momento giusto per metterlo a nanna, più è stanco più si agita e sembra davvero voler giocare, piange quando entriamo in camera, quando lo metto a letto, ecc. Poi appena riesco a calmarlo un po’ (a fatica) cade addormentato profondamente!
    Quindi prova a iniziare le “procedure” nanna un po’ prima, ma creando una routine ben strutturata e rilassante. Bagnetto, massaggio, coccole, lettura di un libretto in camera con poca luce…cose così insomma… Poi ogni bambino è diverso…
    Un’altra cosa che mi viene in mente è di controllare i suoi orari diurni: a che ora si alza al mattino, a che ora fa i riposini. Non è che dorme troppo tardi nel pomeriggio e allora diventa difficile addormentarlo alla sera?
    Per la tetta, non saprei cosa dirti. A 11 mesi mi sembra difficile che la sua sia fame, no? Se hai il dubbio aumentagli la quantità di latte durante il giorno. Se si sveglia comunque è più probabile che sia per abitudine. Ma procederei prima insegnandogli ad addormentarsi da solo nel lettino e poi cercherei di risolvere i risvegli diurni.
    Ciao!

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  12. Ciao, in effetti lui non dava segni di stanchezza, ma erano già le 9,30 e non sapevo cosa fare…. cosa mi consigli aspetto finchè è stanco? e se questo ci porta a fare tardi tardi? non so davvero se è il caso di stancarlo prima , ma così rischio di sovraeccitarlo…. poi per i risvegli continui è un enigma davvero perchè anche se provo con il ciuccio lui vuole tetta ma mi sembra strano che mangi così tanto non riesco davvero a capire cosa posso fare…
    grazie mille per l’ aiuto

    Reply
  13. Cavoli, michela… L’unica cosa che mi viene in mente è chiederti se sei sicura che fosse “il momento giusto” per andare a letto, ieri sera. Cioè magari era troppo presto oppure al contrario era troppo tardi e lui era un po’ sovraeccitato… Per la mia esperienza (anche se il mio bimbo era moooooooolto più piccolo) è stato molto importante imparare a riconoscere i primi segnali di stanchezza, proponendo attività rilassanti (coccole, musica) e poi mettendolo a letto. E’ molto più semplice così arrivare a farli addormentare.
    Facci sapere, coraggio!

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  14. Ciao, il mio cantare vittoria è stato un po’ troppo veloce….infatti ieri sera ho riprovato con il sistema PU/PD che il pomeriggio aveva funzionato subito e ,beh, un vero disastro! all’ inizio nel lettino voleva giocare e andava su e giù ridendo e poi quando ha visto che volevo dormisse, ha cominciato a ribellarsi finchè ha cominciato a piangere in modo inconsolabile, arrabbiatissimo e disperato, finchè dopo un ora ho ceduto e l’ho messo nel lettone con tetta a disposizione… ha preso sonno a fatica e dopo un po’ ho riprovato a rimetterlo nel lettone, ma niente da fare. Ci sono riuscita solo alle 4… e comunque ha continuato a svegliarsi ogni ogni ogni ora…. e quando si sveglia vuole il seno e ciuccia,eccome se ciuccia….
    stamattina ho riprovato il PU/PD e dopo qualche iniziale ribellione ha funzionato… perchè non di notte? e come fare a limitare le poppate notturne così ravvicinate? caspita ha 11 mesi e non ha mai dormito più di 3 ore consecutive la notte (bei tempi quelli), dove sbaglio? la notte è un’ incubo…

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