Questo post l’ho promesso ad un sacco di gente che non dorme la notte da quando gli è nato un figlio.
Questo post è dedicato a tutti, ma proprio tutti, i genitori che per fare addormentare il piccolo hanno bisogno di cullarlo, allattarlo, dondolarlo, spingere la carrozzina per 45 minuti, portarlo a fare un giro in macchina, accendere il frullatore, passare l’aspirapolvere, correre i 100 metri con lui appeso nel marsupio o qualsiasi altra tecnica ingegnosa. Perché un genitore che non dorme, al contrario di quello che si crede comunemente, entra in una fase di eccesso di creatività, e trova soluzioni ai problemi che non si sarebbe mai sognato di pensare prima.
Questo post è dedicato a tutti i genitori che non riescono a dormire la notte perché c’è un terzo incomodo nel lettone che tira calci e non riescono a metterlo nel suo lettino senza farlo svegliare.
Questo post è dedicato a tutti i genitori che semplicemente vorrebbero poter usare la notte per lo scopo per cui è stata inventata: dormire.
Si perché in The Baby Whisperer Solves All Your Problems: Sleeping, Feeding, And Behavior–beyond the Basics from Infancy Through Toddlerhood, Tracy Hogg da il meglio di se. E anche se non risolverà mai TUTTI i vostri problemi realmente, sul discorso sonno trovo il suo metodo semplicemente geniale. Attenzione, non sto dicendo che è il metodo perfetto per tutte le famiglie e tutti i bambini. E’ il mio preferito perché cerca di mettere d’accordo le esigenze di tutti, genitori e figli, cercando di adattarsi al tipo di bambino che si ha. Ma la scelta di quale sia il metodo giusto per voi è sempre a carico esclusivamente vostro.
Questo post non ha nessuna pretesa di essere una spiegazione completa del metodo. Vi faccio un breve resoconto nella speranza di interessarvi a questa tecnica, per permettervi di provarla (male) sulla base del mio riassunto, e con la fiducia che invece di prendervela con me vi decidiate finalmente a leggere direttamente la fonte.
Iniziamo con le premesse. Sto dando per scontato che:
1. avete un bambino piccolo che ha dei problemi di sonno (di età superiore ai 3 mesi)
2. siete convinti di volerlo far dormire nel suo lettino
3. siete convinti che qualsiasi cosa avete fatto finora non vi sta più bene e volete cambiare
4. siete convinti che non esiste nessuna bacchetta magica, ma che ogni cambiamento di un comportamento più o meno radicato abbia bisogno di molta molta pazienza e tenacia.
Analizziamo il problema
Per risolvere un problema bisogna capire quale è il problema. No, non vi sto prendendo in giro con giochi di parole. I motivi per cui un bambino piccolo non dorme tutta la notte possono essere moltissimi, e spesso ci sono più problematiche sovrapposte.
Alcune delle domande importanti da porsi per analizzare la situazione sono:
– dorme bene durante il giorno?
– si addormenta da solo nel suo lettino?
– cosa fai per tranquillizzarlo quando si sveglia nel cuore della notte?
– se viene allattato durante la notte, mangia sul serio oppure si attacca solo un paio di minuti prima di riaddormentarsi?
– è felice e sereno nonostante tutto?
– si sveglia sempre agli stessi orari o è completamente imprevedibile?
Io mi innamoro del libro semplicemente leggendo le sue tabelline di descrizione dei casi, da cui Tracy Hogg deduce l’origine del problema e quindi stabilisce il metodo da adottare come soluzione. Ad esempio se si sveglia ad orari irregolari la notte è molto probabilmente fame. Se si sveglia ogni ora è facile che non sappia addormentarsi da solo. Se si sveglia di soprassalto dopo 10 minuti dall’addormentamento è probabilmente sovrastimolato. E così via. Io ho usato queste descrizioni infinite volte con il Vikingo e ora le sto usando con Pollicino. Mi hanno sempre aiutata ad identificare l’origine del problema con grande precisione.
Gli schemi descrittivi si riferiscono a fasce di età: fino a 3 mesi, tra i 6 mesi e i 12 mesi, e oltre i 12 mesi. E la soluzione deve essere adattata a seconda dell’età oltre che del temperamento del bambino.
Attenzione però, se il bambino ha meno di 3 mesi il metodo descritto qui di seguito non va bene.
Facciamo un piano
Una volta identificato il problema è possibile fare un piano per risolverlo. E’ naturalmente diverso se un neonato di 6 mesi non ha mai dormito nel suo lettino e inizia ad urlare ogni volta che ce lo mettete, rispetto al caso di un bambino di 9 mesi che dorme nel suo lettino, ma che viene allattato quando si sveglia di notte, oppure che viene fatto addormentare in braccio prima di metterlo nel lettino.
Il problema normalmente è molteplice (dorme nel lettone E viene cullato per farlo addormentare E fa sonnellini troppo brevi) ed è meglio dividerlo in piccoli pezzi per affrontare un aspetto alla volta.
Se ad esempio il bambino urla appena messo nel lettino, magari perché è stato tentato il metodo Estivill senza successo e lo ricorda come un posto orribile, sarà bene iniziare dal rendergli il suo lettino un posto piacevole in cui stare di giorno, prima di lavorare sul modo di addormentarsi, e infine riuscire a farcelo dormire anche la notte. Più sfaccettature ha il problema, più lungo diventa il tempo della sua soluzione.
Le regole guida sono:
– iniziare dal risolvere la parte più semplice del problema
– iniziare sempre a risolvere il problema sonnellini perché di giorno siamo più sicuri di riuscire a ragionare bene e a mantenerci fedeli al piano fatto.
– individuare chi tra i due genitori è più probabilmente in grado di portare a termine il piano (se la mamma lo allatta per addormentarlo è più facile se ci pensa il papà; se il papà è un cuore tenero e non può sentire il suo piccolo piangere sarà meglio che ci pensi la mamma)
La cura
Una volta risolti i problemi più semplici, quali quello di fare amicizia con il lettino, stabilire una routine dell’addormentamento, eliminato eventuali dubbi su fame e/o malattie, ci si può concentrare sul problema sonno.
La spina dorsale del metodo di Tracy Hogg per risolvere il problema del sonno è quello che lei chiama Pick Up/Put Down (letteralmente tira su/ metti giù). Il PU/PD si può utilizzare per ottenere le seguenti cose:
– insegnare al bambino ad addormentarsi da solo nel suo lettino
– prolungare il periodo del sonnellino se è troppo breve
– eliminare qualche abitudine del bambino che ci risulta scomoda (cullarlo, allattarlo per farlo dormire, ciuccio)
– far riaddormentare il bambino che si sveglia troppo presto al mattino (no, le 7 del mattino non è troppo presto, nonostante la vostra vita pre-bebè fosse diversa)
Come funziona.
Prima cosa, e questo è vero a qualsiasi età, verificate di aver stabilito una routine che ripetete prima di ogni addormentamento. Il ripetersi degli stessi gesti infatti dice al bambino che si sta avvicinando il momento di dormire e lo predispone al sonno. La routine è necessaria non solo per la sera ma anche per i sonnellini diurni, anche se ci possono essere delle differenze tra giorno e sera. Ad esempio non è necessario che sia completamente buio di giorno.
Poi mettete il piccolo nel suo lettino da sveglio. Se il bambino non sa addormentarsi da solo, molto probabilmente inizierà a piangere. Allora lo tirate su, e cercate di calmarlo. Non bisogna assolutamente cullarlo o allattarlo o qualsiasi metodo avete adottato finora.
Se il bambino è tra i 3 e i 6 mesi potete provare a calmarlo tramite leggere pacche ritmate sulla schiena, mentre sussurrate sh sh sh vicino al suo orecchio. Se è più grande questa tecnica potrebbe impedirgli di calmarsi e avere l’effetto opposto, soprattutto il rumore. Cercate di usare il potere calmante della vostra voce. Mantenete un tono calmo ma deciso mentre ripetete sempre la stessa frase, ad esempio “va tutto bene. Mamma (o papà) è qui per insegnarti ad addormentarti da solo“. Quello che gli state dicendo in realtà è “io so cosa sto facendo, anche se a te può sembrare strano” e la vostra voce deve comunicargli questo senso di sicurezza.
Nel momento in cui smette di piangere, rimettetelo nel lettino dicendo qualcosa tipo “ora ti metto nel lettino”. Se inizia a piangere, lo tirate su di nuovo e cercate di calmarlo di nuovo, adottando sempre la stessa tecnica. Appena smette di piangere, lo mettete giù di nuovo. L’idea è quella di calmarlo in braccio, non di addormentarlo in braccio. E’ per questo che è importante metterlo subito giù appena smette di piangere.
Per bambini al di sopra dei 12 mesi circa, il tira su/metti giù in realtà è solo un metti giù, in quanto a quell’età si metteranno in piedi da soli nel lettino e quindi dovete semplicemente rimetterli sdraiati e assolutamente non tirarli fuori dal letto.
Sembra facile fin qui? Allora partiamo dalle domande, che tanto lo so cosa vi state chiedendo:
– Ma quante volte devo fare su e giù?
Tante quante ne servono per farlo addormentare. La quantità dipende dal livello di tenacia di vostro figlio, dalla sua età, e da quanto tempo siete andati avanti con il metodo “sbagliato”. Con il Vikingo ci sono state punte oltre il centinaio di volte. Con Pollicino intorno ai quattro mesi e mezzo la prima volta l’ho fatto 50 volte. La buona notizia è che già dalla seconda volta si nota il primo miglioramento. Leggo dai miei appunti che con Pollicino ho fatto 50 volte la prima volta, 20 volte la seconda e poi 10 volte la terza. Il secondo giorno sono state necessarie 20 volte per il primo sonnellino del mattino, e poi 10 per il secondo e 5 per il terzo. E stavamo solo al secondo giorno.
Ma quanti giorni ci vogliono?
Per bambini piccoli ci vogliono al massimo 3 giorni. Per bambini più grandi ce ne vogliono di più. Come dicevo prima dipende da chi è il bambino, quanti mesi avete passato a cullarlo e la sua età.
Come si fa per iniziare?
Iniziate il PU/PD con il primo sonnellino del mattino se necessario. In questo modo arriverete a sera un po’ avvantaggiati.
E se non si addormentasse?
Se il problema è particolarmente radicato può succedere che il bambino resista all’addormentamento fino all’orario del pasto successivo. Far addormentare un bambino stanco e affamato è ancora più difficile. Quindi dategli da mangiare. Se lo allattate fatelo in un’altro ambiente per fargli capire la differenza. Poi ricominciate. Prima o poi crolla.
Ma non è crudele farlo piangere?
Dipende dal perché pensi che stia piangendo. E’ utile pensare che non sta piangendo perché soffre delle pene inaudite, ma perché è ferocemente arrabbiato. Dopotutto gli si stanno cambiando le carte in tavola, e lui era abituato a fare diversamente. Non sta capendo il motivo del cambiamento e quindi si arrabbia. Tenendolo in braccio per calmarlo e mantendendo la voce tranquilla gli insegnate una abilità che gli tornerà utile per molto tempo. E non è come lasciarlo piangere da solo nel suo lettino, perché voi sarete sempre li con lui.
E se si calma ma si rimette a piangere mentre lo metto giù?
Allora finisci di metterlo giù nel lettino, togli il contatto fisico con lui e poi lo tiri su di nuovo. Non tornare indietro quando state a mezza via verso il lettino. Una volta detta la frase “ora ti metto nel tuo lettino” si va nel lettino. Anche se solo per 3 secondi.
E se si contorce e si butta all’indietro? A volte sembra impossibile tenerlo in braccio per calmarlo.
Allora vuol dire che vuole andare nel lettino. Mettilo giù senza aspettare che smetta di piangere. A volte può succedere che nonostante pianga per la stanchezza non vuole essere confortato in braccio. Questo è vero soprattutto per bambini molto sensibili o della categoria che Tracy Hogg chiama “scontrosi”.
Ma te hai veramente fatto questa cosa più di 100 volte con il Vikingo?
Si. L’ho fatto. Eravamo disperati. Non ne potevamo più. Lui sembrava non voler mai dormire e aveva solo 3 mesi e mezzo. In realtà ormai sappiamo che si trattava di loop motori dovuti ad eccessi di stanchezza, ma allora pensavamo che non volesse dormire perché non era stanco. Ad un certo punto ho preso mio figlio in braccio, ho detto a GG di non venire qualunque cosa succedesse e mi sono chiusa in camera con lui. Il Vikingo ha iniziato ad urlare. Ci sono voluti 45 minuti di urla disumane e moltissimi PU/PD. Alla fine sono uscita dalla stanza stravolta, ma sorridente. GG più stravolto di me mi ha detto “ma come hai fatto? Io non ce l’avrei mai fatta!”
A quel punto mi sono tolta i tappi dalle orecchie.
Ma allora sei stata bravissima! Potresti venire a casa nostra ad aiutarci con Paolino!
E no! Quello è stato il mio momento di gloria. Fatto una volta, non ci penso più.
E la notte?
Alla notte ci pensa sempre GG. Io non sono in grado di usare il cervello. Gli ho spiegato la teoria, e fa tutto da solo. Se volete, vi mando lui 😉
PS. Se ti fosse venuta voglia di leggere qualcuno dei libri della Hogg, acquistandolo cliccando uno dei link inseriti in questo post aiuterai questo sito a crescere:
Care Daphne e Rossana,
grazie per i vostri interventi, che trovo utilissimi e mi rasserenano perchè, come si dice, condividendo i problemi già un po’ si risolvono :-).
Sto pian piano leggendo tutti i post, e sto imparando a capire molte cose che fin qui non avevo capito, ma che mi danno coraggio per capire che posso migliorare molti aspetti.
Ad esempio leggendo ho capito che io, come altre, ho fatto l’errore di aspettare fino alle 23/24 per mettere a letto la bimba perchè quella era l’utlima poppata e, da sempre, quello sembrava il suo ciclo biologico.
COsi facendo, dalle 20 alle 24 erano pianti e urla continue…povera cucciola, era esausta perchè non dormiva da ore.
Allora da tre giorni sto provando ad anticipare, in modo graduale: ieri sera nanna dalle 22, poi proverò ad anticipare alle 21.
Devo dire che si addormenta (sempre in braccio) con molta meno fatica e meno urla. Ho capito che quello non era il suo ciclo….ma stava a me impostare gli orari diversamente.
Qui però vi chiedo un consiglio: nelle utlime risposte che mi avete dato, dite che se i risvegli notturni sono ad orari diversi è per fame. E infatti nel mio caso è così, i risvegli sono sempre dopo 4 ore dall’ultima poppata. Poi suggerite di darle le poppate delle 22/23 mentre dorme. Ma come si fa? Scusate la domanda stupida, ma dovrei attaccarla al seno proprio mentre dorme o appena si sveglia?
A volte, quando si sveglia urlante dopo 45 minuti ho povato ad attacarla per farla dormire ma ottengo l’effetto opposto, cioè la sveglio del tutto. Mentre di notte, se si sveglia per fame e la attacco, molto spesso si riaddormenta quasi subito.
Infine, vi chiedo un altro consiglio sulla routine. Non ho letto il libro della Hogg in inglese, ma come molte di voi hanno scritto, alla bimba (4 mesui) viene sonno dopo max un’ora dalla poppata, per cui il suo ciclo è: pappa (15 min) gioco (1 ora e 15) nanna (da 45 min a max 1 ora e mezza) e gioco (variabile, circa 1 ora). VA bene comunque secondo voi impostare la routine in questo modo?
grazie ancora per i preziosi consigli
elena
@Elena ma perché anticipare un poco alla volta. Se è veramente stanca apprezzerà di andare a dormire ancora prima. Prova a metterla a letto direttamente alle 20 o 20.30 se possibile, che a questa età anticipare di 1 ora o due ore non è che gli faccia una gran differenza sul piano delle abitudini, mentre se il problema è, come credo, che è stanca, si addormenterà con più facilità.
Per capire se la notte si sveglia per la fame o meno, c’è un metodo imbattibile, che è quelo di capire se quando le offri il seno, ciuccia sul serio, facendo un pasto completo, oppure fa un piccolo spuntino e basta. Comunque a 4 mesi non sarebbe strano se si svegliasse la notte un paio di volte per mangiare.
Il mio consiglio è quello di provare a sistemare il sonno, e la routine del giorno prima di tutto, perché è probabile che di conseguenza sarà più facile capire i suoi bisogni.
La routine, anche a 4 mesi è EASY, ossia pappa, attività sonno, nell’arco delle 4 ore, invece che delle 3 ore che faceva da più piccola. Quanto riesce a giocare dopo la poppata è variabile da bambino a bambino, e anche quanto è lungo il sonnellino, come giustamente scrivi anche te. Però se vedi che si sveglia troppo presto dovresti cercare di aiutarla a riaddormentarsi per garantire una quantità di sonno sufficiente. Poi come al solito, mi raccomando la flessibilità: se si sveglia dopo 3 ore e mezza dalla poppata, puoi darle di nuovo da mangiare anche se non sono passate 4 ore esatte!
Facci sapere come va!
Ah e invece lo svezzamento l’ho iniziato verso i 5 mesi e mezzo, con frutta e basta. Lui la divora! E poi dopo i sei mesi (cioè da 10 giorni) ho iniziato con pappette varie..
Ciao
@Elena, io ho capito che si trattava di fame perchè i segni erano molto evidenti: non cresceva, piangeva molto durante i pasti (dopo i primi cinque minuti durante i quali ciucciava famelico, poi si metteva a piangere disperato e non c’era verso di calmarlo…). Sono andata avanti così per circa due mesi (i problemi sono iniziati che aveva 2 mesi e mezzo). Quando ha iniziato, di notte, a svegliarsi ogni ora (mentre prima mi faceva 8 ore di sonno) ho pensato che non si poteva andare avanti così. A 4 mesi e mezzo ho provato a mezzogiorno a dargli un biberon di LA.. UNO!!! Quella notte ha dormito 6 ore! E quindi ho capito che era fame, povero tesoro mio! Ho quindi iniziato a dargli per una settimana solo quello di mezzogiorno, poi anche quello delle 23. Poi piano piano ho sostituito tutte le poppate esclusa la colazione, perchè veramente per lui era una tortura..mangiava e piangeva, mangiava e piangeva. E allora ho pensato..chi me lo fa fare? Stiamo male entrambi, mentre con il bibe mangia e cresce…
Cmq anche la Hogg dice che se i risvegli notturni sono ad orari variabili si tratta di fame (se invece si sveglia sempre, ogni notte, allo stesso orario, allora si tratta di un’abitudine). La Hogg consiglia di aumentare la quantità di latte durante il giorno (puoi farlo usando un tiralatte per alcuni giorni, tirandoti il latte a metà tra una poppata e l’altra. Io non l’ho fatto perché non sono mai riuscita a tirarmi il latte…uff!) e facendo le poppate ravvicinate alla sera (tipo alle 19-21-23, le ultime due puoi farle mentre dorme, come dice anche daphne).
Si, prima o poi imparano ad addormentarsi (o ri-addormentarsi da soli). E’ questione di tempo e avere pazienza 😉
Secondo me già sei sulla buona strada tenendola in tarqnuillità per un altro pò.
Non credo che il tuo sia un problema di fame. Mi pare che cresca bene quindi è più la stanchezza estrema che non la fa stare serena.
Io avevo ‘provato’ a svezzarla a 6 mesi, ma non era ancora pronta. A 7 mesi mi è calato il latte (forse lo stress perchè lo svezzamento andava male) e abbiamo riprovato con AUTOsvezzamento e LA. E da più di un mese sembra andare tutto bene
@Daphne. Io cerco di fare proprio come dici tu. 30 minuti sono pochi, anche perchè la bimba piange “da stanchezza”, cioè capisco che ha ancora sonno e vorrebbe dormire. Se la lascio giù, apriti cielo….
Se la tiro su, dopo 10 minuti di urla si calma, e la metto o a pancia in giu come dici tu, o tipo “koala” sulla mia pancia e cerco di farla rimanere cosi per altri 30, 45 minuti finchè non si agita troppo. A volte sonnecchia, non dorme ma almeno, come dici tu, si riposa.
Alla sera faccio sempre cosi, altrimenti va avanti tutta la notte a fare micro sonnellini.
Vedo dai vostri interventi che comunque pian piano i bimbi hanno incominciato da soli a riaddormentarsi, o ho capito male?
@Rossana. Come hai capito che era un problema di cibo? te lo chiedo perchè mi è venuto questo dubbio, visto che a due mesi tirava 7 ore di notte e ora da un mese non ne tira più di 4. Io allatto al seno esclusivamente e mi rendo conto che a volte avrebbe ancora fame, ma siccome prende molto peso (nata 2,8Kg ora siamo quasi a 7kg a 4 mesi) la pediatra dice che va bene così. In realtà non capisco molto, anche se prende peso non potrebbe aver fame lo stesso?
A quanti mesi hai iniziato con LA e svezzamento?
Grazie!
Elena
Anche la mia nei riposini lunghi a volte dopo 45 minuti esatti la sento muoversi, ma altre volte no (o forse sono io che non me en accorgo…ovviamente non sto dietro la sua porta a controllarle il sonno, solo ogni tanto mi affaccio per controllarla ma non in corrispondenza dei risvegli, anche perchè è diventata una ‘teppista’, ho dovuto toglierle peluchse e zanzariera dal lettino perchè mordeva tutto: e gliela metto solo la notte quando è nel sonno profondo)
@Damphne ed Elena: ecco con me un metodo come quello che hai usato con la tua Pulce non ha mai funzionato. Se volevo riaddormentarlo dovevo assolutamente farlo tenendolo giù, perché se lo tiravo su iniziava a piangere di più oppure si svegliava del tutto e voleva giocare, ridere ecc. Comunque il concetto è lo stesso: cercavo di rilassarlo accarezzandolo, dicendogli shh-shh, mettendo una ninna-nanna. E così ripartiva. In pochi giorni ha imparato a riaddormentarsi da solo. Infatti ora, nei riposini più lunghi (quello del pomeriggio) mi è capitato di vedere che spesso dopo 45 minuti si sveglia un po’, si stiracchia, cambia posizione e poi si riaddormenta da solo! Mitico!
@Rossana anche la mia Pulce ha sempre ciucciato poco, ma non perchè avevo poco latte, ma perchè essendo nata piccolina (2,7 kg) era debole e si addormentava ciucciando anche solo dopo 5 minuti!
Poi il mio latte secondo me è cominciato a diminuire o comunque a non esser più nutriente, infatti ci sono stati mesi in cui ha peso solo 300 grammi. Invece nel mese di svezzamento ne ha presi più del doppio! Anche io come ho detto mantengo al seno solo la colazione, ma non mi cruccio più di questo: se il latte materno è poco o non nutre i bimbi il latte artificiale non è un veleno. E, credimi, per ammettere questa cosa ho dovuto molto lavorare su me stessa, perchè ho sempre rifiutato le aggiunte. penso che la cosa più importante sia la serenità della mamma e la salute del bambino.
Spostiamoci pure sul topic dell’autosvezzamento, così magari ci si confronta lì e ci scambia idee utili (e ricette magari!!) 😉
@Elena in alternativa al PU/PD hai provato appena si sveglia dopo soli 30 minuti, a tenerla in barccio in penombra senza cullarla? Con la mia il PU/PD funzionava pochino…e spesso ottenevo maggiori risultati tenendola sul mio braccio a pancia in giù (come quando hanno le coliche per intederci) senza muovermi. Dicendo shhhh shhhhhh o sussurrando paroline con voce calma e rassicurante (tipo ‘va tutto bene, mamma ti tiene qui per farti ripsoare ancora un pochino’). Perchè come ho imparato dal libro e da questo blog, 30 minuti non è un riposo sufficiente per un bimbo piccolo, e quindi se proprio non c’è verso di farlo riaddormentare, almeno di tenerlo il più tranquillo possibile senza stimolarlo, fino a che si arriva all’ora del pasto successivo (più o meno).
Io sono stata anche 45 minuti/1 ora con lei sul mio braccio (finchè mi si incancreniva quasi!!) a pancia sotto, in cameretta con persiane chiuse a metà, pur di tenerla a riposo senza che dormisse. Ed è stata dura delle volte, perchè non potevo fare niente: nè leggere (perchè anche se ferma dovevo stare in piedi e non seduta), nè parlare al telefono, niente!
A volte dopo un quarto d’ora in quella posizione provavo a rimetterla nel lettino, ma piangeva e toccava ricominciare daccapo, col passare del tempo invece la mettevo giù faceva dei versi e ha imparato a riaddormentarsi da sola!
@ Daphne, che piacere risentirti, anch’io non posso che ringraziare T.H. e questo spazio di confronto, perché non ho più nessun problema con il sonno del mio bambino. Io ho comprato il libro in inglese della Hogg (The baby wishperer solves all your problems) e mi ha aiutato molto con alcuni piccoli consigli, in particolare per i riposini diurni che il mio tatino aveva cominciato a fare molto brevi. Ora anche lui è praticamente “da manuale”! Qualche problema in più l’ho sempre avuto, purtroppo, con il cibo. E’ sempre cresciuto poco, piangeva quando lo allattavo, e quindi sono passata al latte artificiale ormai da un mese e mezzo. Mantengo di mio solo il primo pasto..pazienza..Ora ho iniziato lo svezzamento da circa 10 giorni, prima quello tradizionale (pappone colloso), ora non proprio autosvezzamento, ma comunque medio un po’… Volevo proprio chiacchierare un po’ di questo con te, se ti va possiamo “spostarci” sul post che parla dell’autosvezzamento, oppure se preferisci posso darti la mia mail e ci sentiamo privatamente. Ciao ciao!
@ Elena, io il PU/PD l’ho fatto qualche volta con il mio bambino (anche lui un po’ sensibile) ed ho avuto all’incirca lo stesso risultato tuo: tanto pianto! Il fatto è che lui piange nel lettino ma quando lo tiro su piange ancora di più e vorrebbe tornare giù… La prima volta sono riuscita ad addormentarlo dopo circa un’ora, lo prendevo su e rimanevo praticamente sopra il lettino e, non appena si fermava anche un secondo di piangere (tipo per respirare!) lo mettevo giù. Lui riprendeva a piangere, io provavo prima per un attimo a consolarlo da lì e poi via ancora… La sera successiva c’ho messo un po’ meno, quindi funzionare funziona… Però devo dirti la verità, io ho capito poi (dopo qualche mese) che il vero problema non era il sonno ma il cibo: il mio tatino era sempre affamato perché io avevo poco latte e lui è pigro nel ciucciare… per questo si svegliava in continuazione e dormiva male sia di giorno che di notte. Risolto il problema del cibo (latte artificiale e soprattutto svezzamento), si è risolto anche il problema del sonno. Quindi io mi sono fatta un’idea molto chiara sul PU/PD: niente da dire, FUNZIONA. Però io credo che prima di metterlo in pratica sia necessario comprendere PERCHE’il bambino si sveglia/piange/non dorme. Se fa così perché si è abituato ad addormentarsi in un determinato modo e noi vogliamo cambiargli questa abitudine (per insegnargli a dormire da solo ecc.) allora va bene, ma se ci sono altri problemi allora è più giusto secondo me pensare a risolverli nel migliore dei modi. Per esempio, conosco tante mamme che fanno un enorme fatica ad addormentare il loro bambino semplicemente perchè sbagliano il momento, è ovvio che PU/PD può funzionare anche per loro, però sarebbe molto più sensato semplicemente metterlo a letto prima, quando non è troppo stanco, mi spiego? Ecco perchè secondo me la cosa più importante e geniale di Tracy Hogg è proprio la routine, che ti permette di dare una successione ordinata agli eventi della giornata del bambino, così ogni momento diventa prevedibile per lui ma anche per la mamma.
Care ragazze,
vi chiedo di nuovo aiuto. Come immaginavo i problemi di sonno della mia piccoletta stanno peggiorando.
Si addormenta in braccio dopo urla feroci, e tassativamente dopo 30 minuti si sveglia piangendo. Penso che si tratti del passaggio al sonno profondo. Sono disperata, perchè se la lascio nella culla continua a piangere e se la tiro su fa anche peggio, si contorce e urla. Che devo fare?
Temo che tutto sia legato alle sue difficoltà ad addormentarsi…
Poichè è da una settimana che non ha coliche, ho solo vagamente tentato l’approcio metti su/giu.
Ma il problema è che al secondo tentativo quando la tiro su per calmarla ci metto un’ora o più. Come posso fare? lei non smette di piangere e non si calma, anzi entra in una spirale di pianto urla e nervoso che non riesco a recuperare.
In questo caso che devo fare? la lascio piangere?
E’ possibile che il metodo su/giu con bimbi molto sensibili non sia adatto?
Scusate se vi chiedo aiuto, ma sono disperata e non riesco a trovare una via d’uscita.
Grazie Elena
Rossana ci sono ancora! 🙂
Tempo fa avevo scritto un post lunghissimo ma mi si è cancellato e non sono riuscita a riscriverlo perchè la Pulce mi reclamava.
Vi aggiorno sul passaggio della mia Pulce da lattante a bimba svezzata.
Fino a sei mesi abbondanti lei prendeva solo il mio latte: 9-13-17-21 (con il biberon)-23. Le ultime due poppate ravvicinate in dormiveglia che non mi hanno mai tradito. Al mattino pisolava un’ora e mezza e altrettante al pomeriggio. Se era nervosa per aria nel pancino o denti in uscita (ne ha 2 più un terzo in arrivo) faceva solo micro riposini da 45 minuti. A volte dormiva anche 30 minuti nel tardo pomeriggio giusto per ‘ricaricarsi’ ma solo quando di giorno aveva dormito meno. La notte dalle 20 alle 8 del mattino con intervalli per 2 poppate in dormiveglia come ho detto. Insomma, da bimba nervosa era diventata una bimba da manuale.
A sette mesi abbiamo iniziato l’autosvezzamento. Al mattino continua a prendere il mio latte. Poi si esce per un’oretta, si torna a casa e riposino di 1 oretta. Poi pranzo a tavola con mamma e papà. Per le prime tre settimane che mangiava cibi solidi dopo chiedeva anche il latte. Da circa 2 settimane invece fa pasto completo (pasta o cereali, proteine e verdure o frutta) e non chiede più il latte. Dopo un pò di gioco alle 14,30 va a nanna e pisola un’oretta e mezza. Alle 17 merenda di yogurt alla frutta e poi altra passeggiata. Verso le 18,30 (a volte) fa un’altro riposino di mezz’ora. Alle 19,30 cena con mamma e papà. Solo carboidrati e verdure. Dopo un’oretta e mezza pigiama e il papi le dà il biberon (di latte artificiale perchè io ho avuto un calo del latte e non mi è più tornato). Alle 21,30 di solito è già nel mondo dei sogni e ci si rivede al mattino alle 8,30 salvo complicazioni (una notte si svegliò 4 volte perchè la sera aveva assaggiato il porro e le aveva causato molta aria).
Il passaggio, quindi l’eliminazione della poppata ravvicinata, è avvenuto gradualmente, deciso da lei in pratica. Perchè la prima settimana che mangiava solidi a cena, le davamo il biberon subito dopo e dopo 2 ore il seno in dormiveglia. Però impiegava troppo a riaddormentarsi, e così abbiamo capito che le si rovinava il sonno perchè in effetti di quell’ultima poppata nona veva più bisogno!!! Quindi ho smesso di prenderla alle 23/24 per darle il seno e dopo il biberon delle 21 a letto per la notte e ha funzionato e funziona tutt’ora. Inoltre le quantità di cibo serali sono andate ad aumentare e il latte sta diminuendo. Prima ne prendeva 250 gr, ora con 160-180 si sazia. E spesso si addormenta mentre ciuccia.
Quando la metto a letto le parlo, le faccio carezzine sulla schiena o sulle tempie, bacino e nel giro di dieci minuti si addormenta da sola con il dito in bocca o abbracciata al suo pupazzo.
Posso solo dire GRAZIE a T. Hohh e anche alle mamme di questo post che mi hanno consigliata tantissimo e che hanno fatto si che impostassi una giusta routine per la mia bimba. Che ora è traqnuilla, serena, mangia, dorme e gioca e anche noi genitori siamo più sereni e soprattutto abbiamo di nuovo una vita: la sera visto che lei ronfa alle 21,30, possiamo rimetterci sul divano a guardare un film o anche solo chiaccherare, mentre fino a 3 mesi fa (provate a rileggere i miei post di marzo) ce la ‘palleggiavamo’ fino a mezzanotte urlante e nervosa e anche di giorno farla dormire era un’impresa titanica!
ciao, volevo sapere se c’è ancora daphne che bazzica questo post, avevo voglia di risentirti…
ciao rossana
grazie per la risposta, volevo chiarire, no non dorme 4-5 ore di giorno, passano 4-5 ore tra le poppate, al massimo dorme un’ora, ma raramente è così la sua media è mezz’ora 45 min se stiamo in casa, se usciamo col passeggino pisola ancora un pò. la notte lui in realtà dorme perchè si fa 12 ore filate, diciamo dalle 22.30 alle 9.30-10 del giorno dopo, solo che si sveglia di notte molto spesso. comunque questa notte già ho provato il metodo hogg: alle 2.30 si è svegliato l’ho tirato su e nonostante fossero 4h che non mangiava non gli ho dato la tetta, ma l’ho calmato e rimesso giù, questo per 2-3 volte aiutata dal mio compagno, poi si è addormentato: ho notato che lui non apre neanche gli occhi, e appena preso il braccio si riaddormenta, quindi non ha fame. poi si è svegliato ancora alle 6 e allora l’ho fatto mangiare, e si è subito riaddormentato. poi dalle 8 alle 9,30 ha iniziato a chiamare, ma ancora senza aprire gli occhi, e col ciuccio o prendendolo in braccio lo abbiamo riaddormentato,quindi ha mangiato alle 11 per poi stare sveglio.
di giorno secondo me ha abbastanza routine, mangia, gioca 1-2 ore poi dorme 45min, 1ora, poi andiamo a spasso e al max pisola un pò, e a casa mangia ancora quando sono passate almeno 4h. la sera prima di andare a letto è abituato a stare in braccio al papà, poi quando ha sonno viene xambiato messo il pigiamino mangia dopo poco dorme…
comprerò il libro comunque, grazie!
Ciao Marta, dunque…il primo consiglio che ti darei è quello di comprare il libro della Hogg. Non tanto per trovare la risposta al problema della notte, ma perché ti aiuterebbe a regolare al meglio l’intera giornata. Per me leggere i libri della Hogg è stato molto utile per capire come organizzare i tempi e le attività lungo tutto l’arco della giornata con il mio bimbo. In questo modo potresti impostare l’e.a.s.y. (cicli che si ripetono durante il giorno e che diventano prevedibili per te e per il tuo bimbo, in cui si susseguono ordinatamente pappa-attività-sonno-tempo per la mamma). Impostando una routine che si ripete anche il sonno (sia diurno che notturno) migliora: il bambino acquisisce sicurezza e capisce che, ad esempio, dopo il bagnetto-massaggio-lettura libro è ora di andare a nanna.
Comunque io credo che dovresti lavorare su due cose. Innanzitutto ridurre il tempo di riposo diurno. Se non ho capito male dici che si fa anche 4 o 5 ore continuate di sonno di giorno. Tracy Hogg (ma anche il buonsenso) dice che se dorme troppo di giorno, poi dorme troppo poco la notte. Quindi consiglia di non farlo mai dormire per più di 2 ore e mezza di fila.
Il secondo consiglio riguarda gli orari: prova a svegliarlo prima alla mattina, facendogli fare il primo pasto circa verso le 7, 7.30 e poi a metterlo a letto prima alla sera (verso le 20).
Già così dovresti riuscire a vedere qualche risultato, aiutando il tuo bimbo a riposare con più serenità durante la notte.
Per quanto riguarda gli spazi dove farlo dormire. Tracy Hogg suggerisce di metterlo sempre nello stesso luogo, sia di giorno che di notte. E’ importante mantenere il più possibile un luogo fisso per la nanna, in modo che lui la riconosca e capisca, una volta che tu lo porti lì, che è ora di dormire.
ciao a tutte
solo oggi ho scoperto questo sito, presa dalla disperazione cercavo in internet qualcuno o qualcosa che mi liberasse dalla tortura del mio cucciolo (4 mesi e una settimana) che da un mese a questa parte, e in particolare questa ultima settimana, si sveglia di continuo la notte…è sempre stato bravino, già dal secondo mese quando di giorno non tirava più di 2h e mezza la notte ne faceva 5-6…per poi mangiare, riaddormentarsi e farne altre 4-5 almeno…
invece mentre i suoi coetanei amici di pancia del cosro pre-parto iniziavano ad allungare la notte, lui ha cominciato ad allungare di giorno (4-5 ore) e accorciare la notte, facendone massimo 4 se non 3…adesso lui alle 10.30 è distrutto, lo faccio ciucciare anche ha mangiato da meno di 4h e lo metto a letto, raramente si addormenta ciucciando, di solito lo fa in braccio col ciuccio in pochi minuti. di giorno lo addormento tranquillamente senza braccia o sul letto o sul lettino, diciamo che in genere l’addormentamento non è un problema per noi…tornando alla notte, dalle 10,30-11 in cui prende sonno, si sveglia spesso urlando, come se avesse fatto un brutto sogno, dopo 1 oretta, e lo riaddormento col ciuccio e due carezze…da lì ogni 2h e 30 3 si sveglia, se si alza il mio compagno riesce a volte ad addormentarlo col ciuccio, con me funziona solo la tetta…quindi diciamo che facciamo una volta ciascuno, prima va lui, la seconda volta, quando oramai sono 4 ore e potrebbe essere fame, vado io.
secondo me però non è fame, perchè comunque ciuccia poco e prende sonno, ma questo svegliarsi 3-4 volte per notte mi sta uccidendo, figuriamoci il mio compagno che lavora…
non so davvero che pesci pigliare (ho letto il libro di estivill e mi ha fatto orrore). di giorno è abbastanza routinario, mangia verso le 9,30, se riesce si riaddormenta fino alle 11, se no ci alziamo poi però dorme 1 oretta più tardi, fa anche due pisolini a volte. nel pomeriggio mangia alle 13.30-14, sta sveglio almeno un’ora e mezza poi dorme ancora dai 30 min all’ora, ma spesso si sveglia urlando e l’unica cosa che riesco a fare per non farlo urlare è portarlo fuori. oggi pomeriggio ho provato il metodo PU/PD, lo avrò fatto 10 volte da quando si è svegliato, però almeno un pò di più ha dormito…solo non capisco cosa vuole quando si sveglia urlando così…ancora sonno??
vabè, poi mangia ancora verso le 18-19, dorme un’latra mezz’ora mentre ceniamo, poi alle 10.30 per andare a nanna e inizia il calvario della notte…
c’è da dire che noi abitiamo in un bilocale purtroppo e siccome da piccolissimo faceva mille versi la notte e mi svelgiava anche se lui dormiva, abbiamo messo il lettino in soggiorno, quindi la sera lui mangia da me sul divano, al semi-buio, ma con la tele accesa anche se a bassissimo volume, poi quando lo mettiamo giù spegniamo tutto e andiamo a letto…lui dorme lì spesso anche di giorno, o al limite sul lettone o sulla sdraietta, con tutta la luce, ma magari poco rumore perchè siamo solo io e lui e quindi di rumore ne faccio poco…di notte lo allatto aletto, da seduta, perchè non voglio farlo dormire nel lettone e dargli questo vizio…dite che questa promisquità di ambienti sarà nociva? devo riportarlo in camera e distinguere i luoghi della nanna di giorno da quelli della notte?
vabè, si è svelgiato dal sonnellino pomeridiano urlando…come sempre…
datemi qualche consiglio!
grazie